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riassunto 1,2,3,4+ epilogo di Crollo dell'impero ottomano, Sintesi del corso di Storia della Guerra

riassunto dettagliato primi quattro capitoli per esame di storia della Turchia e del vicino oriente Pavia

Tipologia: Sintesi del corso

2021/2022

Caricato il 06/02/2022

Danilo.28-2000
Danilo.28-2000 🇮🇹

4.3

(3)

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Scarica riassunto 1,2,3,4+ epilogo di Crollo dell'impero ottomano e più Sintesi del corso in PDF di Storia della Guerra solo su Docsity! IL CROLLO DELL’IMPERO OTTOMANO Cap primo Per essere un paziente terminale, il Malato D’Europa impiegò molto tempo per morire. Vi sono diverse versioni a riguardo, una popolare versione turca stima che tutto ebbe inizio nel 1553 con la decisione di Suleyman il Magnifico di condannare a morte il figlio erede Moustafà consegnando così l’impero a un’infinita di successori incapaci.  Bisogna interrogarsi sulle cause del crollo dell’impero lento e turbolento. È difficile rintracciare la causa, poiché vi furono varie vicissitudini per cui l’impero fu chiamato a rispondere. - La posizione della Turchia a cavallo del vicino oriente, delle foreste delle Romelia europea fino alle sabbie della Persia, Palestina e Mesopotamia erano una tentazione più forte delle terre distanti per i predatori europei. - Le sorti della minoranza cristiana dell’impero erano una scusa continua per l’intervento occidentale, la GUERRA DI CRIMEA fu combattuta per diritti di protezione tra ortodossi e latini per le chiese di Gerusalemme e Betlemme. - I nuovi movimenti di etnonazionalismo in Italia e Germania portarono all’interno dell’impero una spaccatura, per via del via via sempre più crescente sentimento irredentista di nazioni suddite dell’impero come slavi, bulgari, serbi, rumeni. In parte la spiegazione è nella geografia, il territorio era difficile da difendere ma ancora più difficile da conquistare. Le aree di confine erano facilmente attraversabili. Nella GUERRA DI CRIMEA i russi erano rimasti impiantanti nel Danubio, il fiume li aveva bloccati. Inoltre, l’eccellente posizione strategica aveva dato vantaggi diplomatici, per via del collo di bottiglia gli ottomani erano in grado di radunare una contro coalizione tra le potenze minacciate che una rivale ambizioso ereditasse i gioielli della corona imperiale.  L’accettazione del HATT-I-SHARIF, esitante passo verso l’uguaglianza civile per i non musulmani, fece ottenere all’impero anche un’apertura verso quelle potenze come Francia e Gran Bretagna che videro la mossa come un passo verso il progresso tanto da loro stesse dichiarare guerra alla Russia nel 1854, questa guerra fece ottenere l’ammissione dell’impero ottomano nel Trattato di Parigi. Il famoso HATT-I-HUMAYUN era stato siglato sotto nel 1856 sotto il crescente influsso europeo, tanto da portare la maggior parte dei musulmani ottomani a non credere più nelle battaglie portate avanti fino a quel momento. La vittoria ottomana del 1856 apparve sempre più vuota. l’intreccio sempre più pericoloso tra finanza e diplomazia europee fu ribadito dolorosamente con la crisi nei Balcani degli anni Settanta dell’Ottocento. Le risultanti atrocità bulgare perpetuate, isolarono sempre di più la Turchia. - La costituzione di MIDHAT PASHA rappresentò il coronamento della riforma liberale del Tanzimat. Questa fu l’ultimo dado usato per evitare la spartizione dell’impero. Dopo l’incoronazione di ABDULHAMID II, le truppe avanzarono velocemente verso Belgrado. La Russia abbandonò l’alleata Serbia e lanciò un ultimatum alla Turchia che se non avesse accettato un armistizio, la Russia avrebbe interrotto le relazioni diplomatiche. ABDULHAMID II sposò una nuova clausola che dava il potere al sultano di esiliare gli oppositori politici. Inoltre, manteneva incondizionatamente il potere di nominare e deporre ministri e di convocare e prorogare un nuovo parlamento bicamerale che sarebbe stato eletto con il voto popolare. Né il sultano né i suoi sudditi erano disposti ad accettare una spartizione dell’impero. La costituzione fu promulgata il 23 dicembre del 1876. Da qui iniziò la prima era costituzionale ottomana. Nello stesso tempo alla conferenza di Costantinopoli la Russia negoziò con la mediazione di Bismark, l’impegno alla neutralità di Vienna e il libero passaggio per le truppe zariste attraverso i principati danubiani. - In un certo senso l’impero ottomano era tornato all’isolamento ante tanzimat. Quattro decenni di riforme progressiste avevano fatto ottenere all’impero poche simpatie da parte delle potenze.  Malgrado le circostanze diplomatiche difficili la decisione di ABDULHAMID di resistere non era illogica. Avendo accettato la costituzione, il sultano stava vivendo una specie di rapporto idilliaco con i suoi sudditi. La rappresentanza nella capitale sarebbe stata divisa equamente tra musulmani e non musulmani. I greci ottomani minoranza influente in gran parte dei Balcani, non volevano che si creasse una Bulgaria più grande sotto la tutela russa. Il 19 marzo del 1877 tutti i notabili di Costantinopoli si riunirono nella sala del trono del palazzo per inaugurare il primo parlamento ottomano della storia, con 115 deputati e 14 nazionalità diverse. Il 24 aprile 1877 la Russia dichiarò guerra, puntando alla piena irrevocabile decisione della questione orientale, la distruzione incondizionata del dominio turco nella penisola balcanica.  La flotta fluviale ottomana deteneva il controllo pressoché totale del Danubio e quello del Mar Nero era quasi indiscusso, dato che con il trattato di Parigi del 1856 era stato vietato ai russi di costruire navi o mantenere porti sul litorale.  Se la marina ottomana non fosse stata particolarmente forte sul Mar Nero, il fatto che vi operasse liberamente avrebbe costretto la Russia a tenere 73.000 unità in riserva.  La Bulgaria era stata invasa da quasi 18.000 uomini equipaggiate con nuove armi che diedero la meglio ai russi sugli ottomani dopo un periodo di equilibri tattici. Il 7 gennaio i Russi entrarono ad Adrianopoli incontrando scarsa resistenza. - La Gran Bretagna che non voleva lasciare che i russi annientassero l’impero ottomani fece pressioni diplomatiche e minacciò un intervento, per questo Nicola accettò un armistizio con ABDULHAMID II. Sotto ABDULHAMID l’impero sembrava tutt’altro che in crisi, egli lo dotò grazie agli accordi con i tedeschi di infrastrutture e ordine militare, furono aperti molti collegi e il grado di sviluppo di ampliò. Cap secondo I giovani turchi È difficile credere che tutte le differenze interne all’impero fossero state risolte nel 1908 con la restaurazione della costituzione. Molte differenze etniche ideologiche e religiose avevano contraddistinto la storia del paese fino a quel momento. ABDULHAMID II era visto da molti come in imbroglione, carnefice, despota sanguinario, soprattutto da personalità importanti come vedremo in seguito come AHMED RIZA, MAMHUD PASHA (cognato del sultano fuggito a Parigi) tutti queste personalità vivevano fuori dal paese e scrivevano su giornali contro il sovrano. In realtà però è da evidenziare che il sultano fosse più morbido di quanto si pensasse per via del suo modo di fare, non fece giustiziare i suoi oppositori ma li mandò in esilio. La maggior parte dei giovani turchi che facevano parte degli uomini del 1896 decise di preferire i saloni di Parigi e di Ginevra. Tra le figure di spicco AHMED RIZA si contraddistingueva per il positivismo di pensiero, si arrivò a pensare in seguito che fosse femminista. Dall’altra parte c’era MAHMUD PASA che era un influente che avrebbe potuto prendere il posto di capo movimento; tuttavia, era anziano e la salute cominciava a deteriorarsi. Quest’ultimo convocò un congresso a Parigi nel 1902 per tutti gli esuli ma era troppo anziano e debole per presidiarlo così prese la palla al balzo il figlio, il principe SABAHADDIN. Quest’ultimo propose ai delegati di unirsi per rovesciare il sultano e fece pressione per istituire un comitato permanente che facesse pressioni sui firmatari europei dei trattati di Parigi e Berlino per ottenere la partecipazione morale e un’azione benevola da parte loro. Il riferimento al trattato di Berlino diretto all’articolo 61, che aveva stabilito la sorveglianza, europea sui miglioramenti e le riforme che soddisfacevano i bisogni delle province. Il principe aveva richiesto pubblicamente l’intervento europeo a favore delle minoranze cristiane nell’impero ottomano, come se desiderasse la ripresa della guerra di Crimea. Ahmed Riza era un politico troppo intelligente per approvare un’intromissione europea negli affari interni ottomani. Riza sottolineò che le potenze sono guidate dai propri interessi e il loro interesse non sempre concorda con quello del nostro paese. Lui e i suoi sostenitori rifiutavano del tutto un’azione che violasse l’indipendenza dell’impero ottomano. Così si aprì una profonda spaccatura all’interno del movimento degli esuli ottomani. Con la morte di MAHMUD PASHA, nel 1903, SABAHADDIN restò l’unico e incontestato portavoce, dei liberali ottomani mentre AHMED RIZA parlava a nome della fazione unionista dominata da turchi e musulmani. Sabhaddin chiese aiuto per rovesciare il regime Hamidiano. Il principe si concentrò soprattutto sull’Inghilterra sperando di rivedere la vecchia turcofilia liberale dell’era della tanzimat. Con il suo rivale che chiedeva aiuto agli inglesi Ahmed Riza ebbe strada facile a rappresentare l’autentica voce ottomana dell’opposizione. Per quanto potesse essere un positivista, Riza era comunque anche un patriota e lo era abbastanza da scendere sul sentiero di guerra contro i recidivi in esilio che sostenevano lo smembramento dell’impero. Mentre l’ala liberale optava per una resistenza passiva ma anche attiva, Riza ribadì che non devono essere commessi crimini e follie. ABDULHAMID era ormai pronto a tutto, si sentiva minacciato da ogni fronte, inoltre aveva difficoltà a rapportarsi con le forze armate che non ricevevano stipendio da tempo, la marina era l’ultima della lista per gli investimenti. Covavano problemi ancora più seri in Macedonia con la III armata, gran parte di questo territorio era stato assegnato alla Bulgaria che i russi avevano cercato di creare con il trattato di pace di Santo Stefano. La Macedonia era un microcosmo del calderone di etnie dei Balcani. I Bulgari erano il gruppo più vasto, ma c’erano minoranze di greci, serbi, macedoni turchi albanesi. All’inizio del 900 la Macedonia divenne sinonimo di intrighi e terrorismo politico, afflitta da periodici assalti a moschee. nel 1903 le tensioni raggiunsero livelli di massima pericolosità. Un gruppo di giovani assassini anarchici bulgari lanciò un’insurrezione a Salonicco con l’obbiettivo di indurre l’Europa ad intervenire. - La Russia inviò la sua flotta nel Mar Nero nel Bosforo, cercando di rafforzare l’approvazione di un programma di riforme che comprendesse una gendarmeria internazionale per mantenere l’ordine in Macedonia. La sollevazione era ormai così ampia da far si che l’esercito ottomano fosse chiamato per schiacciare i ribelli e lo fece con soddisfazione. Le potenze approfittarono per far approvare nuove riforme firmate congiuntamente dallo zar Nicola II e Francesco Giuseppe I di Austria-Ungheria.  Punto centrale: istituzione di una gendarmeria internazionale per mantenere l’ordine in Macedonia. Da quando Mahmud aveva soppresso l’ordine dei giannizzeri nel 1826 l’esercito ottomano era stato profondamente occidentalizzato. Purtroppo, il problema della paga era sempre stata la piaga dell’amministrazione delle forze armate, per questo cominciarono gli ammutinamenti, ci furono circa 17 ammutinamenti in un anno, nella III armata l’insoddisfazione generale si univa al rancore. Il comitato del CUP in una specie di fusione con il movimento di RIZA cercò di tessere rapporti segreti. nella primavera del 1908, le voci di una cospirazione di qualche genere circolavano ampiamente.  In Macedonia la situazione era sempre più grave, si era al momento decisivo, lo Zar e il re Edoardo si incontrarono per capire come spartire l’ormai quasi sconfitto impero ottomano ma in quel momento di crisi, ABDULHAMID seppe muoversi e riuscì a cristallizzare il potere. Annunciò di avere richiamato il parlamento, rinstaurando di fatto la costituzione, fu abolita la polizia segreta, il diritto di perquisizione e di sequestro, eliminava la censura preventiva ed esigevano la pubblicazione di un bilancio di previsione annuale. I tribunali istituiti in Macedonia per soffocare la rivolta furono sospesi e venne proclamata un’amnistia per i prigionieri politici.  La rivoluzione del cup a quanto pare era riuscita senza sparare un colpo. Il sultano aveva anche salvato il suo trono. Il CUP inviò a Costantinopoli il comitato dei sette che esercitò pressioni sul sultano per riformare il governo e assicurarsi le elezioni parlamentari libere. Ciò andò a buon fine, nella elezione dei parlamentari si decise che tutti i maschi che pagavano le tasse e avevano almeno 25 anni potevano votare. Conformemente alla posizione unionista del CUP non ci sarebbero state quote etniche ma neanche discriminazioni. L’esultanza per la nascente democrazia fu attenuata da notizie dai confini dell’impero. I nemici tradizionali della Turchia cominciavano a farsi avanti. L'Austria Ungheria e la Russia siano guardate con diffidenza nei Balcani e solo grazie alla mediazione di Bismarck si è riusciti ad arrivare a una conclusione. Quando la presa del sultano sul potere si allenta o dopo la rivoluzione di luglio i negoziati tra Vienna e San Pietroburgo iniziarono con un'altra manovra diplomatica ai danni della Turchia  l'idea era quella di un appoggio da parte della Russia all’Austria nell’annessione della Bosnia Erzegovina in cambio del sostegno austriaco a una revisione del trattato di Berlino che permettesse le navi da guerra russe di accedere agli stretti ottomani. il 5 ottobre il principe Ferdinando che era soltanto il governatore di una provincia ottomana decise di mettere alla prova la tenacia di Abdul Hamid proclamandosi zar di una Bulgaria indipendente e il giorno dopo L'Austria annunciò l'annessione della Bosnia Erzegovina. i diplomatici ottomani riuscirono con il tempo ad ammorbidire gli effetti di questo colpi concordando un risarcimento finanziario e diritti per dei musulmani nei territori perduti. se qualcuno poteva fare male l'aver vinto le elezioni era il cup con 60 deputati mentre l'altro unico partito e all'unione liberale. - Ahmed Rizza fu eletto presidente della Camera. alla prima riunione vi fu l'apertura di Abdul Hamid questo a far capire le buone intenzioni del sultano.  in realtà l'ascendente del cup era più fragile di quanto sembrava infatti l'opposizione cresceva nel paese e solamente a febbraio del 1909 il CUP entrò direttamente nel governo nominando come nuovo gran visir hilmi. dopo che ad occupare posti di rilievo e decisionali vi furono componenti del cup, quest'ultimo poteva essere ritenuto responsabile se la situazione sarebbe andata per il verso sbagliato. su Riza girano tante voci, tra cui che fosse ateo e segretamente femminista. per questi e altri svariati motivi riza divenne nel corso dell'inverno l'incarnazione di tutto ciò che i musulmani detestavano del laicismo e più in generale della politica di stampo europeo. nell’assistenza e a siglare una pace di comune accordo. Due giorni dopo il Montenegro dichiarò guerra. Così la guerra per l’Europa ottomana era iniziata. Il sultano Mehmet V annunciò nuove lezioni per l’autunno durante le quali era stato vietato la pubblicazione del principale organo del CUP, il tanin.  Il gran visir fece prima un accordo con i ribelli albanesi e poi con l’Italia.  Dopo la dichiarazione di guerra del Montenegro dovette anche scendere a patti con la questione balcanica. Per via di interventismo a Costantinopoli la Turchia dichiarò guerra alla Lega Balcanica. Il governo ottomano era in crisi, l’esercito allo sbando, Moustafà Kamal era bloccato in Africa. - La Bulgaria affondò il colpo in Tracia sperando in una vittoria, in questa occasione due errori favorirono i bulgari. - La Turchia si aspettava l’attacco da sud e ovest e non da su-est, per questo le forze turche erano state assegnate alla II armata in Macedonia. Il 21 ottobre, il comandante della I armata ottomana non rendendosi conto di essere in netta inferiorità lanciò un’offensiva. La battaglia durò circa 4 giorni e portò all’esaurimento delle forze turche, ci furono molte perdite e inoltre questa scena fece capire come la disfatta era assicurata, nonostante la resistenza ad Adrianopoli. Le cose sembravano andare meglio in Macedonia dove la I armata serba fu sconfitta aprendo la strada verso Bitola. Più a ovest la III armata serba procedeva verso il Kosovo e all’inizio di novembre 1912 i serbi si erano addentrati nell’Albania musulmana.  Dappertutto l’avanzata degli eserciti balcanici era accompagnata da atrocità contro i musulmani - Costantinopoli era invasa da profughi, e la basilica di Santa Sofia un’infermeria per il colera. Gli ottomani della I e della II armata erano ancora sul campo. L’Albania era stata trasformata in una specie di base occidentale arretrata per l’armata del Vardar in ritirata. Sia la Grecia che la Bulgaria avevano avanzato rivendicazioni su Salonicco con le armi. La Bulgaria aveva recato il danno più strategico con il suo profondo affondo in Tracia, mentre la Serbia aveva ottenuto la maggior parte del Kossovo e Monastir. La Gran Bretagna non aveva mai mostrato molto interesse nei Balcani. La Francia governata dal bellicoso premier Poincarè era stata così fermamente russofila da essere serba di San Pietroburgo. La Germania si era raffreddata nel suo sostegno diplomatico, in gran parte perché il suo sovrano era ancora risentito dal trattamento riservato ad Abdul Hamid dai giovani turchi.  L’unica potenza che avrebbe dovuto avere interesse per l’Austria Ungheria, afflitta dai problemi propri con le minoranze irredentiste slave. L’Europa aveva schivato una pallottola, ma la paura della guerra non era affatto passata. Anche le potenze, seguendo le disposizioni di un armistizio tra Bulgaria e gli ottomani siglato il 3 dicembre si preparavano ad una conferenza di mediazione a Londra, l’8 dicembre 1912 il Kaiser convocò un consiglio della corona che appariva simile a quello che avevano già tenuto i russi. I tedeschi temevano ancora che la guerra nei Balcani avrebbe potuto coinvolgere le potenze in una conflagrazione europea generale. Uno dei giovani ufficiali vedeva la guerra come qualcosa di inevitabile anche se il Kaiser considerava un’assurdità l’idea di andare in guerra per bloccare l’accesso alla Serbia al mare Adriatico. La situazione appariva disperata, alla conferenza di Londra, il rappresentante ottomano si dichiarò disposto ad accettare la perdita della Macedonia, ma non di Adrianopoli e della Tracia, inoltre gli ottomani insistevano affinché l’Albania ottenesse l’Autonomia, sotto la supervisione delle potenze. Gli ottomani insistevano per mantenere Adrianopoli per via dell’importanza storica che aveva per loro. In politica interna nel mentre della conferenza di Londra, molte figure interne cominciarono ad avere dubi e timori sulla pace. Un gruppo di ufficiali cominciò ad ardire un colpo di stato, l’animosità del CUP era diretta principalmente al governo dell’unione liberale di MEHMED KAMIL PASA. Il 17 gennaio 1913 con gli ottomani e la lega balcanica ancora in situazione di stallo a Londra, le potenze lanciarono un avvertimento congiunto alla sublime porta di non riprendere le ostilità, il cui esito avrebbe dovuto essere quello di indurre gli ottomani a rinunciare sia a Adrianopoli sia alle isole dell’Egeo. - Il gabinetto convocò un gran consiglio per decidere cosa fare, il verdetto fu a favore della pace.  Il giorno dopo ENVER avevano tagliato la linea telefonica e fatto in modo che al servizio di guardia ci fossero lealisti del CUP. 30 gennaio 1913, il nuovo governo, con tre ministri del Cup, si offrì di cedere la metà occidentale della Tracia, la lega balcanica respinse l’offerta ottomana e i bulgari ripresero il bombardamento di Adrianopoli e della linea di fortificazione di Catalca. Il colpo di stato di Enver ebbe ripercussioni pessime, l’impero fece un’incursione anfibia che iniziò bene ma si arenò da subito, col passare del tempo, le riserve di cibo andavano scarseggiando e il generale in capo si trovò costretto a consegnare Adrianopoli.  Il trattato di Londra aveva consegnato l’Europa ottomana ai libri di storia Anche tra serbi e bulgari nella Macedonia orientale erano in corso schermaglie. Serbi e greci avevano cominciato a cospirare contro i bulgari, con la Serbia che sosteneva le rivendicazioni greche su Salonicco in cambio dell’appoggio greco alla posizione serba nella Macedonia occidentale e in Albania. La Romania, che era rimasta neutrale nella guerra dei Balcani, percepiva da che parte soffiava il vento e chiese che la Bulgaria cedesse la città danubiana di Silistra. Anche il Montenegro dichiarò guerra. Nella resa dei conti finale, i turchi avevano acquistato orgoglio per via della conquista di Edirne. La vittoria di Enver contribuì a radicare il Cup al potere. Cap quarto In una valutazione oggettiva, le guerre italiane e balcaniche erano state una catastrofe per l’impero ottomano. La pulizia etnica vendicativa era piombata sui Balcani con centinaia di migliaia di musulmani sfollati. L’unità tra i popoli musulmani coltivata durante l’era hamidiana si stava frantumando. Nell'autunno del 1913 sembrava che i mali dell'età moderna si fossero scatenati tutti insieme nel vacillante impero ottomano. il paziente malato dato per morte abbandonato dalle grandi potenze non poteva sopravvivere ancora molto a lungo, tuttavia, il trionfo di Enver ad Adrianopoli era solo sufficiente a dare giovani turchi un barlume di speranza. La Turchia aveva bisogno di riarmarsi rapidamente per questo aveva ordinato nuove navi da guerra che per mettersi alla flotta ottomana di contendere e controllare gli ingressi dell'Egeo ai dardanelli contro i greci e gli italiani e proteggere gli accessi al Mar Nero e al Bosforo contro i russi. una missione navale britannica in Turchia stava cercando di coadiuvare l'addestramento degli equipaggi minimali che sarebbero saliti a bordo delle nuove navi non appena fossero arrivate. per via di questo addestramento gli ufficiali turchi erano dovuti imparare l'inglese a trascorrere due anni in Inghilterra per completare l'addestramento.  per quanto la potenza navale si fosse dimostrata cruciale nelle guerre del periodo 1911 fino al 1913 la diplomazia era rimasta ancora un importante strumento.  la più dura lezione diplomatica delle guerre italiane e balcaniche fu che l'impero ottomano non era abbastanza forte da sopravvivere senza un ausilio delle grandi potenze ovvero senza nessuno che si prendesse il compito di proteggerla e porre il veto in un'azione collettiva contro di esso. - Con i tedeschi i rapporti erano benevoli, infatti, gli interessi tra i due paesi convergevano di nuovo a seguito delle guerre balcaniche, ad avvicinare Germania Turchia era più che altro il timore per l'aumento del potere il russo per via della bomba demografica che stava vivendo. Nel febbraio del 14 la Russia aveva convocato una conferenza di pianificazione navale che parallelamente al grande programma dell'esercito prevedeva una massiccia espansione nel Mar Nero. La seconda crisi su innescata dall'arrivo di una nuova missione militare tedesca di 42 ufficiali il 14 dicembre del 1913. questa missione fu rilevante, Infatti Di questo team di supporto vi era Liman. I due mesi che seguirono furono segnati dalla paura che scoppiasse la guerra tra Berlino e San Pietroburgo e i negoziati sulla riforma armena aggiunse motivi di preoccupazione all'affare liman. Il ministro russo chiamò più di una volta l'ambasciatore ottomano a San Pietroburgo per avvertirlo che se fosse avvenuto un altro massacro di armeni in Turchia orientale la Russia sarebbe intervenuta. Nel giugno del 1914 nubi di guerra cominciarono di nuovo ad addensarsi sopra Costantinopoli infuriati per via delle voci di maltrattamenti nei confronti di greci nella regione greca i nazionalisti greci ad Atene iniziano a battere sui tamburi di guerra.
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