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riassunto "10 parole latine", Schemi e mappe concettuali di Letteratura latina

riassunto libro "10 parole latine"

Tipologia: Schemi e mappe concettuali

2019/2020

Caricato il 20/05/2022

Anitacase
Anitacase 🇮🇹

4.3

(49)

36 documenti

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Scarica riassunto "10 parole latine" e più Schemi e mappe concettuali in PDF di Letteratura latina solo su Docsity! Le 10 parole latine che raccontano il nostro mondo 1. ARS Ars= indica un’insieme di conoscenze astratte capaci di trasformarsi in applicazioni concrete —> dal greco τέχνη ARS è una maniera tutta umana di operare, di ottenere certi risultati, di agire, è calcolo e tattica Ovidio parla di Ars amatoria, Seneca di ars vitae Ars porta anche l’uomo a prendere il volo, come Dedalo nel racconti di Ovidio, in questo racconto emerge il binomio ars/natura che è cardine della cultura occidentale, questi due termini tendono a definirsi a vicenda, sostenendosi o negandosi. Nel racconto di Dedalo l’ars non è altro che ripetizione di procedimenti creativi che in natura esistono spontanei (Dedalo ricrea le ali degli uccelli) In Ovidio l’ars è anche magia (episodio di Medea) e si basa sull’osservazione e sulla comprensione dell’opera della natura e sulla produzione meccanica dei suoi processi  Arte va incontro alla disapprovazione quando realizza opere troppo belle a vedersi e diventa prova di un’eccellenza più che umana In certi contesti la parola ars significa inganno, Virgilio definisce il cavallo di troia ‘artis.. Pelasgae’ Arte è imbroglio, scimmiotta la creazione divina, è sovvertimento della realtà  Concezione blasfema dell’arte torna in Dante, l’antico concetto di ars esce dalla sfera puramente umana entrando in quella teologica, quindi anche l’arte del poeta è manifestazione delle verità metafisiche e non una sfida alla grandezza del dio Quintiliano parla di ars oratoria, tema già caro a Cicerone, e Orazio parla di ars poetica che è sapienza, rigore, sacrificio —> origine dell’Arte, dello scrivere perfetto e dello scrittore perfetto che l’Europa ha identificato con l’opera di Flaubert, che ha creato una religione L’amore dell’arte è ascesi, l’artista distrugge in sé ogni individualismo vivendo unicamente la sua opera e anzi dissolvendosi in essa; l’arte è impresa divina e l’artista in quanto dio creatore non deve rivelare la sua presenza. Gautier “l’art pour l’art” James > l’arte è selezione, scelta e combinazione degli elementi più giusti per il successo dell’insieme finale Wilde> arte superiore alla natura, la vita può esistere solo come arte, cioè razionalità, espressione e bellezza Prostituzione > arte è l’opposto dell’oggettività scientifica e della descrizione realistica, è un procedimento di decifrazione che riporta alla coscienza la vera realtà interiore che ridà posto al passato nel presente Joyce > arte è scoperta della bellezza nelle cose materiali o no, per raggiungere la bellezza l’arte trasforma la realtà esterna o mentale in completezza, armonia e luminosità venendo a coincidere, attraverso un processo di ascesi, con la costruzione di un ordine al contempo universale e particolare Seneca > artes liberales hanno valore solo se preparano all’eccellenza morale, pittura e scultura non sono artes liberales, queste si dividono in quattro classi: basse, teatrali, giovanili e liberali  Possono essere chiamate liberali solo quelle arti che portano all’eccellenza morale, alla virtus, cioè le discipline e gli esercizi del sapere filosofico  Artes liberales degli autori latini fungono da base alla pedagogia del medioevo, ripartite in due gruppi: trivio (grammatica, dialettica e retorica), quadrivio (aritmetica,geometrica, astronomia e musica) Ars= più limitatamente è applicazione o abilità manuale = arte di un certo individuo, di una erto artista, sconfina nella bravura Plinio esalta il contrasto tra ars e ingenium > Ars è abilità pratica, capacità di esecuzione; ingenium è inventiva individuale, virtù di trovare soluzioni sorprendenti Plinio rimarca anche il contrasto tra ars, intesa come opera dell’uomo, e natura intesa come regola cosmica. 2. SIGNUM Signum ricollegabile alla radice del verbo greco σήκω (= taglio). Cicerone afferma che signum ha tre diverse temporalità: A- Passato > può essere un residuo B- Presente > può indicare qualcosa che sta avvenendo C- Futuro > può essere stimolo a qualcos’altro e avvertire sul da farsi Le 10 parole latine che raccontano il nostro mondo I segni si possono dividere in due tipologie: - Spontanei - Creati > nascono per nostra volontà, sono vocaboli o immagini che soddisfano le esigenze della comunicazione Agostino > afferma che gli uomini hanno inventato certi segni per esprimere pubblicamente la loro interiorità > ‘signa verborum’ Signum è anche costellazione in quanto segno celeste > Lucrezio Signum è anche immagine artistica Signum è sigillo > Plauto Signum è anche portento e miracolo nel latino dei vangeli 3. MODUS Modus= misura, limite, confine, può essere sinonimo di ‘finis’ = è la giusta quantità, termine che non va o non viene superato, senso stesso della misura> esprime il culto della moderazione Ablativo singolare di modus, ‘modo’ , assume vita autonoma nel significato di limite, sia come congiunzione (= purchè) che come avverbio (=solo). Da modo è nato l’aggettivo moderno, ‘ad modum’ significa ‘molto’, ablativo ‘quo modo’ significa ‘come’ Radice mod- attestata anche nella versione med-, med- indica riflessione pensiero mirato, conserva l’idea della misura che si esprime in mod- ma la sposta dal piano della materia a quello dell’intelletto Modus è il termine della metrica In Virgilio modus è una nozione ambivalente, bifronte, comprensibile solo nel contesto Seconda metà XII tra Parigi, Danimarca, Germania e Bologna alcuni studiosi si sono interrogati sulle categorie e funzioni grammaticali, i ‘modi significandi’ da una prospettiva filosofica o scientifica. Modus significandi = include tutto quello che un termine è in grado di fare entrando in rapporto diretto con la realtà esterna e con l’insieme della frase; il modus significandi di una parola riguarda la sua capacità referenziale (indicare qualcosa di reale), la sua categoria grammaticale e la sua congruenza sintattica Tommaso di Efurt > dalla mente le parole ricevono un certo modus significandi, cioè la capacità di occupare una certa parte del discorso, di coincidere con una certa categoria grammaticale e quindi di funzionare sintatticamente. La categoria di una parola comprende: la cosa, il senso mentale della cosa, l’espressione della cosa (il segno-parola) e il modus significandi (modo della significazione) —> modus significandi, cioè dimensione grammaticale, può dirsi una rappresentazione della realtà Modus, femminizzandolo > moda 4. STILUS Stilus= palo, o oggetto analogo come un bastone o un’asta = asticciola con cui scrivere nella cera = designa la pratica stessa dello scrivere  È il più europeo dei vocaboli, stilus come stile prendere piede nella latinità post-ciceroniana Nel ‘900 lo studio dello stile diviene un campo disciplinare, la stilistica Stile= quel procedimento che dà alle parti canoniche del discorso, alla grammatica, il compito di espandere la comunicazione anche verso orizzonti inattesi—> oggi l’artisticità delle parole non conta Riconoscere la presenza di uno stile non sarebbe solo un omaggio alla bravura di qualcuno, chi vede in altri stile cercherà di averne uno proprio, cercherà necessità di espressione, e avrà la capacità di distinguere o screditare quello che non ha alcun valore e ne acquista solo dalla distrazione e dall’incompetenza generale 5. VOLVO Volvo è un verbo tipicamente poetico, presente molto in Lucrezio e Virgilio, è un verbo dal registro sublime da epica. Lucrezio > volvo designa di norma un movimento circolare rotatorio (come in Ovidio); nella forma attiva significa ‘rigirare’,’rotolare’, e ha per oggetto sassi, onde, fumo che ha aspetto spiraloide. Nella forma passiva significa ‘’ruotare’, ‘voltarsi’, e ha per soggetto specialmente i corpi celesti e gli anni astronomici Le 10 parole latine che raccontano il nostro mondo  Oscuro sottrae, confonde, soggioga l’allievo  Chiaro > insegnamento e apprendimento si incontrano nella corrispondenza istantanea Lucrezio > inizio del ‘De rerum natura’ è inno alla chiarezza, Epicuro è sceso tra i segreti della natura per riportali alla luce e tocca a Lucrezio illuminare per altri le scoperte del filosofo. Non esclude la nozione di oscurità ma la sposta dal campo dell’espressione a quello dell’argomento; la natura è oscura, non è alla portata di tutti ma lui la esporrà con insegnamenti chiari. Chiarezza e poesia per Lucrezio sono parte di una stessa ricerca, rifiuta l’opzione del filosofo Eraclito che incarna l’oscurità linguistica Chiarezza e rinascimento secondo una certa interpretazione ideologica tendono ad associarsi Vasari> luce del divino di Michelangelo vista come una liberazione e l’inizio di una nuova fase della storia dell’arte e della civiltà Nietzsche > ‘Gaia scienza’, afferma che chi sa essere profondo aspira alla chiarezza e chi vorrebbe apparire profondo alla massa aspira alla profondità Concetto di chiarezza nasce in ambito greco σαφής(clarus) σαφήνεια(claritas) Aristotele > al secondo concetto attribuisce un ampio spettro semantico , chiarezza è proprietà terminologica, ricchezza di dettaglio, abilità dimostrativa, capacità di distinguere le cause dei fenomeni, coerenza di ragionamento; è anche strumento critico ed espressione linguistica, modo della scienza intesa nella sua doppia funzione di indagine ed insegnamento Demetrio> chiarezza è l’obbiettivo costante di chi vuole scrivere in uno stile piano Quintiliano > clarus è la chiarezza espressiva, opposto dell’oscurità. ‘Perspicuitas’ (per- attraverso+spe- vedere), chiarezza appartiene qua ciò che si lascia attraversare dallo sguardo, la caratteristica principale di perspicuitas è la proprietas, cioè la pratica di dare a ciascuna cosa il suo nome. Una buona metafora favorisce sempre la chiarezza. La partitio, cioè enumerazione preventiva degli argomenti da trattarsi, porta alla luce anche la piacevolezza del discorso. Oscurità è causata da un vocabolario obsoleto o specialistico o dall’utilizzo di omonimi  Perspicuitas è la prima dote di un discorso, a cui seguono la proprietà lessicale, il giusto ordine, una conclusione tempestiva e niente in difetto né in eccesso  Claritas dello stile è una qualità dell’eloquenza Claritas va intesa dunque come rivelarsi della ragione del linguaggio, risplendere divino dell’intelletto nella capacità di riconoscere e mostrare agli altri la pulchritudinem 9. SPIRITUS Croce> spirito è idea stessa della vita, di svolgimento continuo della creatività umana che ordina il caos e costruisce forme di vita sempre più alte, è identificato con l’idea stessa della realtà, spirito è totalità, spirito ed individuo dipendono l’uno dall’altro e lo spirito di manifesta proprio nell’individuazione che opera e questo ha valore proprio perché porta in sé lo spirito. Spirito è progresso della civiltà e dell’umanità e ognuno di noi è chiamato a sostenerlo , spirito creatore è vita e al contempo amore per la vita. Spirits in inglese è forza morale, energica interiore, stato d’animo o carattere di una persona; nella poesia sono anche le forze della natura e le anime dei morti. Spirit level è la livella a bolla d’aria perché riempita di alcol Spiritus deriva dal verbo spiro (=io soffio)  Ispirazione che in poesia è il soffio vivificante di un’intelligenza superiore > ispiratio è una sorta di possessione, uno spossessamento fisico Orazio > Spiritus è aria che emettiamo della bocca, il flusso aereo che occupa la nostra interiorità e ci consente di cantare ed essere poeti, ma significa anche respiro, corrente, soffio Dal significato di respirazione si giunge ad un secondo che assurge al paradigma dell’incorporeo e dell’invisibile venendo considerato l’opposto della materia fino ad identificarsi con l’essenza più pura dell’essere umano Modernità post-classica proverà ad eliminare dissidio materia-spirito fino ad annullarlo Leopardi > Zibaldone, sostiene che la vita umana è andata spiritualizzandosi seguendo lo sviluppo della civiltà, come conseguenza anche l’amore ha perduto i suoi caratteri sensuali e spontanei ed è cresciuta l’infelicità di tutti, lo spirito di fatto non esiste ma è un errore della ragione, nemica delle disposizioni naturali e strumento della religione Cristian a, lo spirito è postulato sul nulla . Spirito significa anche vita, vivacità, rapidità e varietà Le 10 parole latine che raccontano il nostro mondo Lucrezio> Venere e spiritus simbolo della forza vitale, nell’ultimo libro spiritus torna con valenza opposta come alito affannoso degli ammorbati Seneca> Naturales quaestiones, terremoti causati da uno spostamento dell’aria, spiritus ; si domanda se la terra abbia uno spiritus e se questo le appartenga o le venga dato da fuori. Due significati distinti di spiritus: - Principio di coesione - Soffio vitale Questo spiritus si espande per l’universo dando nutrimento anche alle stelle e ricevendone in contraccambio, è la confezione dell’anima mundi (presente anche in Cicerone, Lucano) Virgilio nell’episodio di Anchise> lo spirito vivificatore è un’intelligenza (spiritus mens) Dal senso di poter ed vivificante si è passati a quello di intelligenza, da questo a quello di forza interiore e in senso morale di soggettività nobile Seneca> lettere a Lucilio, spiritus è identificato con la ratio, cioè la proprietà più insigne dell’animo umano. Nel ‘De otio’ parla di intelligenza cosmica > nesso tra uomo e universo 10. RETE Rete appartiene al corredo del cacciatore Senofonte > ‘Cinegirico’, elenca tre tipi di reti: - Αρχις > rete a sacco, quella del cacciatore vera e propria - Ενοδια > reti stradali che impediscono il passaggio delle prede - Δικτια > reti generiche molto ambire stese nei punti più frequentati dalla selvaggina Ovidio > retia  Rete del cacciatore  Rete va con l’eros: caccia è la simbolica rappresentazione dell’innamoramento (episodio di Narciso, Aurora e Cefalo)  Rete è astuzia e abbindolamento  episodio di Vulcano e Venere la cui fonte è l’Odiossea, Omero sottolinea però l’artisticità della rete, mentre in Ovidio il protagonista si pente della propria arte.  Odissea troviamo anche l’opera del ragno (arachnia) che torna nelle Metamorfosi (aranea) nella gara di tessitura tra Aracne e Minerva, il termine aranea riprende Omero funzionando da prolessi interna espandendo l’episodio a nuovi orizzonti concettuali e narrativi  Aracne scrive trasformazioni, è l’alter-ego di Ovidio, la sua rete ci dice in maniera paradigmatica che la narrazione di Ovidio è una rete di destini che si rispecchiano l’uno nell’altro, rete di voci e vicende che propone un modello di mondo Rete come carica, amore, arte e narrazione che costituiscono un unico spazio metaforico Ovidio pone la scena della caccia al centro del suo poema come chiave di volta dell’intero arco narrativo, ne fa un paradigma antropologico e vi riconosce l’origine stessa del gesto poetico Noi umani siamo un’infinità rete di significati
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