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riassunto aggiungi un selfie a tavola, Sintesi del corso di Sociologia

riassunto di tutti i capitoli

Tipologia: Sintesi del corso

2021/2022

Caricato il 20/05/2022

elisa-delucchi
elisa-delucchi 🇮🇹

4.4

(5)

10 documenti

Anteprima parziale del testo

Scarica riassunto aggiungi un selfie a tavola e più Sintesi del corso in PDF di Sociologia solo su Docsity! FOOD PORN Food porn=condivisione di immagini di alimenti sui social media, usato per riferirsi anche all’iperproduzione di discorsi sul cibo. Questo concetto ha senso in una società digitalizzata, la tecnologia ha un ruolo centrale nel foodporn, immagini e video ci cibo non potrebbero essere trasmessi e condivisi senza tecnologia (non esisterebbe la comunicazione su e attraverso il cibo). Il foodporn nasce in un’epoca iper visuale→ mirzoeff> tutto è potenzialmente visibile (questo è collegato al concetto di oscenità). La pornografia alimentare si sviluppa in una società in cui si è tutti a dieta, essa ha un valore politico, perché un corpo sano e magro è indice di controllo e buone abitudini di vita, quindi buona cittadinanza. Il food porn è una sospensione delle norme dietetiche in una società in cui vi è una morale rigida intorno ai confini corporei (carnevalesco). La pornografia alimentare è un modo per canalizzare i desideri repressi dalla morale, questa ha una funzione di mantenimento dell’ordine sociale. Questo tipo di società da una parte induce a desiderare il cibo, dall’altra induce a privarsene (perché dà importanza al corpo magro)>lascia al singolo la responsabilità di gestire individualmente queste contraddizioni (epoca postmoderna> Baumann parla di responsabilizzazione individuale come tratto tipico della società dell’incertezza. Parla di responsabilizzazione attraverso delle metafore, usate per descrivere la difficoltà di passaggio da un ordine sociale all’altro. Metafora della liquidità>nel passaggio da modernità a postmodernità l’individuo si muove in una sostanza in continuo cambiamento e inafferrabile. Passa dall’essere pellegrino, con un percorso tracciato e meta definita, all’essere turista vagabondo, senza meta ne tracciati. Questa società è contraddittoria perché presenta vecchie aspettative e nuove possibilità. Il viaggiatore è libero di scegliere la sua meta, ma deve farlo senza più sostegni su come farlo. Non ci sono più norme certe e il singolo deve affrontare individualmente contraddizioni generate a livello macro. Ecco che il corpo magro diventa simbolo di autocontrollo) Concetto di rimediazione> adatta contenuti dei vecchi media ai format di quelli nuovi (quello nuovo ingloba e trasforma il precedente), è un’operazione continua. Attraverso il food porn, foto di cibi, si mette in mostra la propria soggettività, i propri gusti; non solo si mostrano anche i propri capitali sociali, economici e simbolici> attraverso le foto di cibi si rende chiara la propria competenza di consumatori e il posizionamento politico (es diete vegane…) Governamentalità (si ritrova nel passaggio tra modernità e postmodernità)→organizzazione di pratiche e tecniche con cui viene modellata la condotta individuale. Nella modernità l’ordine sociale prevale sulla libertà individuale, è forte esterno e visibile. Nella post modernità si riacquista più libertà e l’ordine sociale diventa una questione individuale. Più libertà=più responsabilità individuale (responsabile delle conseguenza delle proprie scelte). Non c’è più il controllo esterno, le norme sono interiorizzate, vi è autocontrollo e autodisciplina. Da qui vi è un altro passaggio, c’è bisogno di regole per un autocontrollo corretto. Nel caso del cibo si sviluppa il tipo di televisione chiamata lifestyle television=programmi che vogliono dare il buon esempio sulla salute e l’alimentazione. Più libertà di scelta=più percezione del rischio (per questo c’è bisogno di regole più stabili)>beck parla di società del rischio. Nell’ambito della salute il rischio assume 2 significati: - Minaccia che proviene dall’esterno, su questo l’individuo ha poco controllo (per es la pandemia) - Minaccia che proviene dall’interno> il rischio diventa una conseguenza di alcuni stili di vita (es fumare) Con il passaggio dalla governamentalità classica a quella neoliberale la gestione del rischio è attribuita al singolo. Si sviluppa il welfare neoliberale, che distribuisce il diritto alla salute solo a chi dimostra di avere uno stile di vita corretto e sano (il cittadino deve scegliere la salute). La seconda parte della governamentalità neoliberale prevede dei supporti e controlli> vi è la medicalizzazione della vita quotidiana, attraverso cui si curano i fallimenti prestazionali farmacologicamente e psicologicamente. Il soggetto neoliberale è riflessivo, si autoanalizza per migliorare le proprie performance. I soggetti vengono anche suppostati da “professionisti del sé” che aumentano le capacità di autoriflessione, cercando anche di influenzare i sogg ad adottare una certa norma, così facendo viene anche individuato chi si allontana dalla norma e dalle condotte corrette. Terza fase della governamentalità> è quella digitale. Il controllo è stato interiorizzato anche grazie alla tecnologia> Maturo parla di endopticon, il controllo avviene dall’interno (i disagi sono visti come svaghi che canalizzano i desideri inappagati), la sorveglianza avviene tramite algoritmi e programmi. Si partecipa volontariamente al controllo attraverso i dispositivi digitali. Vi è la quantificazione del sé= si conosce se stessi attraverso i numeri. In questo tipo di regime l’adesione alle norme è assoluta, non solo, vi è anche l’adesione a considerare il “noi” come giusti e normali, mentre “loro” sono considerati come devianti> questi minacciano l’ordine sociale, devono essere individuati e considerati come capri espiatori; mettono in guardia gli altri affinché anche loro non smettano di seguire le norme diventando degli esclusi. Anche questo è un dispositivo di controllo sociale. La devianza, secondo Durkheim, ha la funzione di aumentare l’integrazione del gruppo, infatti la comunità si fortifica contro la minaccia, così facendo la norma è resa più chiara. La società tardo moderna è stata definita post-panottica perché si passa dalla disciplina al controllo. Il controllo è pervasivo e i singoli devono sorvegliare gli altri al fine di individuare le devianze. La disciplina, invece, secondo foucault si basa sull’idea di panopticon=modello di disciplina che prevede una torre al centro della prigione, dalla torre l’agente può osservare tutte le celle. I prigionieri si comportano come se fossero costantemente osservati, anche se non è così. Mathiesen introduce il concetto di synopticon=sistema in cui molti osservano pochi. Si passa poi al concetto di banopticon=modello di controllo che vuole identificare gruppi della popolazione che devono essere esclusi dai diritti civili, politici e sociali> il terrore dell’esclusione è un forte strumento di controllo. Consumo carnevalesco del cibo> rende lecito la perdita di controllo e l’eccesso sull’appetito (il rituale carnevalesco precede o segue periodi di digiuno che portano al desiderio di liberarsi dalla frustrazione derivante dalla privazione) Mukbang=condivisione di video di persone che mangiano da sole (in livestream, gli spettatori interagiscono con lui) grandi quantità di cibo, o che masticano in modo rumoroso. Rientra nel concetto di carnevalesco=spazi di eccezione dalle normali regole di civilizzazione e dai comport alimentari considerati “normali”. Questo è gastropornografico, si guarda ciò che non si può fare. La gastropornografia nasce al cominciare della moralizzazione delle condotte alimentari (più ci sono regole e rigidità, più si sente il bisogno di liberare i propri desideri). Sono i frame che rendono pornografica l’immagine. Frame= concetto introdotto da Goffman per spiegare come la capacità di incorniciare e interpretare una situazione sia un processo si apprendimento sviluppata nell’interazione. Frame=dispositivi interpretativi e di organizzazione dell’esperienza. Nella gastropornografia vi è l’annullamento tra spettatore e osservato, con i nuovi media tutto è più vicino perché viene prodotto da persone comuni che mostrano il loro retroscena. Il mukbang può essere concepito come eterotopia> foucault la definisce come uno spazio connesso con tutti gli altri, ma sospendono i rapporti che essi stessi designano. Le eterotopie sono funzionali al mantenimento dell’ordine sociale perché offrono uno svago (definito dalla scuola di francoforte come uno spazio illusorio in cui si rompe la routine, rappresenta una sublimazione delle pulsioni, ciò è funzionale al mantenimento dei modelli di consumo) temporaneo. L’eterotopia può avere delle conseguenze nella realtà. Il mukbang nasce come alternati al mangiare da soli, è un sostituto della convivialità (nesce in una cultura che ha come tradizione il mangiare insieme). Attraverso la condivisone sensoriale del mangiare si produce, in chi guarda, appagamento simbolico. Guardare mukbang è un’attività personale e privata> può combattere la fame oppure può essere un modo per accedere a cibi proibiti. Non fare rumore quando si mangia è una delle regole della buona educazione, divorare i cibi in modo rumoroso costituisce una rottura e sospensione delle norme convenzionali. Da piccoli si impara ciò che è buono da mangiare, questo fa parte del processo di socializzazione primaria (socializzazione=processo attraverso cui si conoscono le norme di base, valori, credenze e comport appropriati per la propria cultura. Berger e luckmann distinguono tra primaria>socializzazione che avviene nell’infanzia, attraverso questa un membro della società diventa tale; secondaria>introduce un sogg già socializzato in nuovi settori della sua società) e l’incorporazione culturale=processo attraverso cui la cultura si trasforma in corporeità; la cultura entra nel corpo attraverso la socializzazione e lo addestra a reagire in modo corretto rispetto alla norma alimentare. Il gusto è apprendimento culturale rispetto a ciò che è normale per una data società, è cultura interiorizzata che porn è strategicamente amatoriale→favorisce l’identificazione del pubblico (prossimità tra uomo politico e uomo comune). Le persone sono molto precise quanto si tratta di cibo, spesso anche molto conservatrici rispetto alle tradizioni culinarie. Questo perché il cibo è uno dei tratti culturali che si apprendono per primi e che si modificano meno. Ciò può in parte spigare la devozione degli italiani per il loro cibo che ha portato stereotipo dell’italiano come eccessivamente orgoglioso della propria gastronomia. Attraverso un account, nel quale venivano ripostati messaggi di italiani che insultavano e minacciavano gli stranieri che osano appropriarsi delle ricette considerate parte della tradizione italiana, è emerso un novo stereotipo dell’italiano→molto rumoroso e non bravo a parlare lingue straniere. Covid→si era diffusa l’idea che fosse stato trasmesso dagli animali agli umani, questo a causa delle abitudini, in Cina soprattutto, di mangiare pipistrelli→ la cultura gastronomica cinese ha subito un processo di stigmatizzazione (e razzismo) sulla base del disgusto di pratiche alimentari considerate disgustose. La sua svalutazione si è resa più marcata attraverso il confronto con la cucina italiana, nella quale l’uso di certe carni di animali è considerato inammissibile. Così si è rinforzata l’idea che la diversità delle abitudini alimentari rifletta in qualche modo una differenza del grado di civilizzazione (cultura italiana è superiore, quella cinese barbara). Tutto ciò ha permesso, in un momento di crisi, di trovare il capro espiatorio, la causa e il colpevole della pandemia. Infatti, si è sviluppata l’idea che la società cinese sia incapace di autoregolarsi e di proteggersi dai rischi igienici e alimentari; questo ha portato ad essere considerata dal resto del mondo come una minaccia. Il cibo quindi rende molto chiara la distinzione tra un “noi” e un “loro”, non solo sulla base di cosa si mangia ma anche sulla base di cosa non si mangia. (collegabile al concetto di consumo) Durante il lockdown in italia i social media erano ricchi di foto di cibo, per esempio di cene e apertivi consumati in videochiamata con parenti e amici lontani, soprattutto vi erano moltissime foto di pane. Il cibo è anche divenuto il simbolo di una ricostruzione di solidarietà (collins→ha studiato gli effetti sociali della pandemia→vi è stato un aumento della solidarietà e dei comport che consolidano un senso identitario. Questa solidarietà nasce dal bisogno di ricostruire la normalità e da bisogno del sentimento di vicinanza e comunità. Il lockdown ha portato le interazioni fisiche a venir meno; dunque, si è sentita la mancanza della comunità e ciò ha fatto emergere il bisogno di sentirsi vicini e solidali. Il collaborare può portare a un inizio di ricostruzione della normalità), esso inoltre si è dimostrato al centro della cultura italiana attraverso le corse ai supermercati. Non è casuale che gli alimenti più comprati, in itali, fossero proprio lievito e farina, il pane infatti è sempre stato considerato alla base della vita comunitarie in molte culture ed epoche diverse. È proprio attraverso il pane che si ricostruiscono incontri culturali, gerarchie sociali e di potere. Nell’area del mediterraneo, il pane ha sempre avuto un ruolo prioritario all’interno delle relazioni sociali e delle credenze religiose di molti popoli. Esso ha costituito uno degli elementi costanti e un fattore di identificazione in una comune appartenenza culturale. Infatti, ricopre moltissimi significati, funzioni e valenze culturali, è sempre stato il simbolo per eccellenza dei cicli stagionali, non solo, è stato simbolo anche di sessualità e fecondità, fertilità della terra, della vita e della morte. Nell’ambito religioso, per esempio, i cristiani attribuivano al pane consacrato dei poteri sacri. In generale il pane può rappresentare il rapporto con il sacro e il simbolico e anche la supplica dell’uomo nei confronti della divinità. Ecco, dunque, che non c’è da stupirsi se durante la pandemia il pane fatto in casa abbia avuto un ruolo così importante nella costruzione di un nuovo senso di quotidianità. Il fatto di stare in casa, di non poter praticare la solita attività fisica, e di cucinare e mangiare più del solito, ha portato a una paura per l’ingrassamento. Il fatto che però tutti si sono trovati in questa situazione vi è stata un’indulgenza collettiva sul probabile ingrassamento. Questo stato di eccezionalità però risulta essere solo un’eterotopia parziale, perché le sospensioni delle norme riguardo il corpo non sono vissute con serenità, bensì con disagio e preoccupazione. Infatti durante il lockdown si è sviluppata anche un’ossessione per gli allenamenti fatti in casa, per questo tale tipologia di video su YouTube ha raggiunto milioni di visualizzazioni; ciò significa che nelle persone continuava ad esserci il senso di responsabilità e dovere morale nei confronti del corpo magro. Durante il lockdown si è diffusa la pratica di cenare insieme a parenti e amici lontani sulle piattaforme digitali, ciò per il bisogno di ricreare il senso di socialità e condivisione; questo tipo di esperienza però ha portato con sé molto imbarazzo da parte dei partecipanti, che trovavano la situazione non naturale. La studiosa douglas sostiene che vi sia una correlazione tra i pasti e i rapporti sociali delle persone che mangiano insieme, questo perché i comportamenti alimentari e quelli sociali sono molto legati tra loro. Vi è diversità nel mangiare e nel bere con qualcuno, il pasto infatti esprime amicizia profonda, si mangia insieme alle persone più intime; mentre per quanto riguarda il bere, si può bere anche con le persone con cui si ha mano confidenza. Attraverso il cibo, le persone costruiscono l’ambiente in cui vivono, si relazionano reciprocamente e stabiliscono i rapporti. Mangiare è un’attività con regole e significati precisi e impliciti, ogni pasto è un avvenimento sociale costruito attraverso turni di parola, argomenti scelti… il non condividere lo stesso cibo porta ad un disorientamento perché il non vivere la stessa esperienza di gusto toglie complicità all’azione. Inoltre, la conversazione perde la naturalità che deriva dall’abitudine di utilizzare i segnali paralinguistici che la sostengono; dunque, devono aumentare le strategie paralinguistiche di coinvolgimento. Nei momenti di crisi, le persone cercano di respingere un pericolo comune ed esterno, che mette a rischio l’equilibrio sociale e quindi è importante, in queste situazioni, stigmatizzare le devianze interne che minacciano l’integrazione sociale e morale. Gusto e disgusto sono frutto della socializzazione, la quale limita le nostre scelte e le semplifica poiché libera dalla responsabilità che comporta il fare una scelta. Cucinare significa simbolicamente sottomettere la natura e trasformarla in cultura. Il sociologo Fischler la paura per un cibo estraneo diminuisce nel momento in cui si viene a conoscenza delle procedure di preparazione di quel cibo. Per beck la società del rischio nasce proprio con un fenomeno alimentare, la mucca pazza, che ha portato le persone alla consapevolezza dell’impossibilità di controllare i confini corporei e di conoscere realmente i fatti. La reazione a questa situazione è la ricerca e identificazione di un nemico comune→ ciò porta al concetto di panico morale = cohen lo definisce come stato di attivazione emotiva che genera atteggiamenti aggressivi o di rifiuto nei confronti di uno specifico gruppo o di persone considerate una minaccia per i valori della società. I mass media hanno un ruolo determinante della creazione e diffusione del panico morale perché orientano certe notizie in direzioni che amplificano la paura. Il panico morale genera una narrativa ostile nei confronti dell’altro, portando a una contrapposizione di uno di noi a un loro e alla creazione di nemici pubblici.
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