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Riassunto Agnes Varda, Dispense di Storia Del Cinema

Riassunto sulla vita, sul suo lavoro con particolare attenzione a: Un minute pour un'image, Daguerreotypes e Varda par Agnes.

Tipologia: Dispense

2022/2023

Caricato il 12/09/2023

User312569
User312569 🇮🇹

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Scarica Riassunto Agnes Varda e più Dispense in PDF di Storia Del Cinema solo su Docsity! Agnes Varda (1928-2019) E’ stata una regista, sceneggiatrice, fotografa francese, nota per il suo contributo al cinema d’autore e alla Nouvelle Vague, un movimento cinematografico francese degli anni 50 e 60. E’ stata una delle poche donne a emergere in un periodo cinematografico dominato dagli uomini e ha lasciato un’impronta significativa nella storia del cinema. Come dice Angelina Jolie durante l’assegnazione dell’oscar, la Varda, nel corso della sua carriera, ha mostrato allo spettatore la bellezza e la nobiltà della vita quotidiana, non la solita guerra sui campi, ma i ricordi, i valori che una persona ha durante la propria esistenza. Quando ha iniziato, non erano film che nessuna donna aveva mai fatto, ma erano dei film che NESSUNO aveva mai fatto. Nasce in Belgio, ma cresce a Parigi; studia arte e fotografia. Il suo primo film ‘’La pointe Courte’’, viene considerato uno dei precursori della Nouvelle Vague. Uno dei suoi film più iconici è ‘’Cleo dalle 5 alle 7’’, dove esplora due ore e mezza nella vita di una cantante mentre aspetta il risultato di un esame medico: grazie ad esso riesce a trattare temi come la solitudine, la prospettiva femminile. Nel corso della sua carriera, ha esplorato diversi tempi sociali e culturali; era nota per il suo approccio umano, la sua attenzione ai dettagli e la sua capacità di cogliere la bellezza nelle situazioni quotidiane, è stata un’ispirazione per molti registi. E’ inoltre stata riconosciuta per il suo impegno politico e sociale: ha affrontato temi come il femminismo, l’immigrazione, l’ambiente. Nel 2017, riceve il premio Oscar alla carriera e, anche se nel 2019 scompare, il suo lavoro continua a influenzare i registi di tutto il mondo. DAGUERROTYPES (1976) E’ un documentario dove Varda si concentra sulla vita e sulle attività quotidiane dei negozianti che lavorano in un piccolo tratto di strada a Parigi, la Rue Daguerre: essa è una via commerciale con negozi di alimentari, ristoranti, saloni di bellezza e altro, e Varda ha deciso di catturare l’atmosfera di questa strada e le persone che la abitano. Come dice Agnes nella prima scena, lei non ha scelto dei commercianti a caso, ma commercianti dove lei è solita andare, o sua figlia, come quando va da Chardon Blue per chiederle un regalo per la sua amica. Si vedono scene dal parrucchiere, in negozi di alimentari; la scena poi si sposta sulla locandina di uno spettacolo magico di Mystag, il quale, secondo Agnes ‘’cancellerà idee logiche e certezze’’ Agnès, insieme alla figlia Rosalie, esce in strada e filma. La strada è Rue Daguerre, dove ha abitato per cinquant'anni. La sua cinepresa interroga le vite di bottega, i negozianti della via, cerca e trova la concreta poesia delle baguettes croccanti, delle bistecche fresche di taglio, delle stoffe cucite a mano. Intanto ascolta storie, che sono talora storie di migrazioni, di gente che ha cercato e trovato un posto nel mondo. Il film è un ritratto intimo e poetico di queste persone, catturando le loro vite, le loro routine. Varda utilizza il suo stile alternando tra scene quotidiane normali e scene più riflessive, dove i protagonisti condividono le loro esperienze e pensieri. Uno degli aspetti più interessanti è la capacità di Varda di estrarre la bellezza e la profondità dalle vite ordinarie di queste persone. Esplora temi come la memoria, la relazione tra le persone, il loro ambiente quotidiano, la preziosità della quotidianità. Il titolo stesso fa riferimento al processo di fotografia dagherrotipica, un’antica tecnica del 19secolo che richiama l’idea di catturare momenti e storie attraverso immagini. Questo film rappresenta in pieno l’amore che Varda aveva per la fotografia e la sua abilità nel trovare bellezza anche nelle cose banali, nelle cose più semplici. In sintesi, questo è un omaggio alle persone comuni e alle loro vite, una celebrazione della varietà culturale ed un esempio di come Varda riesce a portare lo sguardo attento dello spettatore nelle strade e nelle vite delle persone. UN MINUTE POUR L’IMAGE (1983) E’ un progetto cinematografico, composto da immagini, ognuno della durata di un minuto, dove Varda cattura momenti, immagini e riflessioni della vita quotidiana. Mi sono sentita come in un museo, dove Varda ti mostra la foto, ti da il tempo di osservarla e poi te la spiega, spiegandoti le emozioni che quell’immagine suscita, il perché di quella foto. Il progetto nasce con l’idea di catturare l’essenza dei momenti insignificanti che spesso fuggono all’attenzione. Varda utilizza sia la sua fotocamera che la videocamera per realizzarle. Ogni filmato è un piccolo frammento di realtà, che può essere felice, triste, commovente, riflessiva o curiosa. Esso dimostra ancora una volta come Varda ha cercato di dare valore a dettagli spesso trascurati e di trovare bellezza nelle cose semplici. Questi brevi frammenti offrono uno sguardo autentico su quello che è la vita quotidiana, spingendo pure lo spettatore a rifletterci. Anche in brevi frammenti, è riuscita a trasmettere emozioni. VARDA PAR AGNES Per me è un inno al cinema e alla vita. E’ un documentario diretto da Agnes Varda stessa nel 2019. Esso rappresenta una sorta di autobiografia cinematografica dove Agnes riflette sulla sua vita, sulla sua carriera. E’ una sorta di testamento dove condivide le sue idee e la sua visione del mondo attraverso interviste, clip dei suoi film. Nel corso del documentario, parla della sua infanzia, dei suoi primi passi nel cinema, del suo coinvolgimento nella Nouvelle Vague e di come sia diventata regista. Condividendo ciò, offre al pubblico una finestra nella sua vita. Esso è un film intimo, toccante, che mostra la sua personalità, la sua passione per il cinema e il suo modo di vedere e vivere la vita e l’arte. Il documentario cattura il suo spirito giocoso, la sua curiosità e il suo impegno a dare voce a quelle che sono storie che non vengono considerate da nessuno. Da questo film apprendiamo le tre parole fondamentali attorno a cui nasce e si sviluppa il suo percorso artistico: ispirazione, creazione e condivisione. Come dice la regista stesso nel film: ispirazione è perché si fa un film, per quale motivo, quali sono le idee, quali eventi innescano il desiderio di fare un film; creazione è come viene realizzato il film, con quali mezzi, a colori o in
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