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Riassunto Antigone + commento, Appunti di Filosofia

Riassunto Antigone + commenti della professoressa

Tipologia: Appunti

2019/2020

Caricato il 29/08/2020

l0318
l0318 🇮🇹

4.4

(14)

9 documenti

Anteprima parziale del testo

Scarica Riassunto Antigone + commento e più Appunti in PDF di Filosofia solo su Docsity! Antigone La tragedia si apre con Antigone che avvisa la sorella Ismene dell’editto emanato da Creonte. Dialogo tra Antigone e Ismene Antigone dichiara sin da subito le sue intenzioni. Sottolinea infatti come Creonte abbia deciso di seppellire solamente Eteocle, lasciando il corpo di Polinice in pasto agli uccelli. La punizione per chi andasse a trasgredire l’editto di Creonte è ovviamente la morte. Ismene non ha una reazione così forte come quella della sorella, che vuole invece ribellarsi e seppellire il fratello. Ismene è incredula e sottolinea che loro due sono le uniche superstiti della loro famiglia ed è quindi necessario che nessuna delle due violasse la legge (1° argomento) soprattutto perché sono due donne.  due donne non possono infatti ribellarsi alla legge emanata da un uomo (2° argomento: ribellione femminile) differenza di genere esse devono quindi obbedire Alla risposta della sorella, Antigone non cambia idea; seppellirà Eteocle e morirà, di una bella morte Così facendo commetteva un crimine perché viola la legge della città, ma allo stesso tempo adempiva ad un dovere sacro, rispettando un’altra legislazione, più importante, quella divina.  conflitto tra le due legislazioni L’insanabilità di tale conflitto porta inevitabilmente alla ribellione nei confronti di una delle due; infatti contravvenendo alla legge sacra si calpesta quindi il volere degli dei. Ismene però afferma di non voler andare contro la città, ma Antigone non cambia idea. Ismene avverte quindi la sorella di mantenere il segreto, ma Antigone ovviamente è contraria, perché il suo atto di ribellione non è solo una vicenda personale, ma soprattutto un mezzo per far comprendere a tutti la presenza di un conflitto tra le due legislazioni.  Il suo gesto ha un valore ben preciso, deve attivare una riflessione collettiva sulla liceità della visione della polis che traspare dall’editto Si apre ora un monologo da parte del coro che torna alla descrizione del duello tra Eteocle e Polinice, morti l’uno per mano dell’altro. Il coro è sollevato per lo scampato pericolo e per la salvezza di Tebe Monologo di Creonte Creonte sta esponendo il contenuto del suo editto, spiegandolo ai suoi cittadini, in particolare agli anziani tebani. Creonte da valore al suo editto, dato che è basato su dei principi fondamentali:  priorità della patria, sovraordinata a qualsiasi cosa (difesa assoluta della patria a prescindere dall’identità di chi la minaccia)  punire i nemici della patria (parenti o no) Quindi Eteocle ha il diritto di essere seppellito, mentre Polinice no, dato che, non solo ha tradito la propria patria, ma anche gli dei della città (elemento religioso nella costituzione dell’identità della polis) Subito dopo, una guardia si reca timorosa da Creonte, per informarlo dell’accaduto: qualcuno aveva seppellito il corpo di Polinice. Nessuna delle guardie tuttavia aveva assistito all’accaduto e quindi il colpevole risultava ignoto. Il coro suppone siano stati gli dei. Ovviamente questa supposizione fa scatenare l’ira di Creonte, che domanda loro come sia possibile voler premiare un delinquente. Per questo Creonte ipotizza che probabilmente il colpevole sarà un cittadino, che, contrario all’editto, ha corrotto una guardia per seppellire il corpo. Ovviamente Creonte intende punire la guardia che si è fatta corrompere e per questo desidera sapere il nome al più presto. Poco tempo dopo, la guardia torna da Creonte, affermando di aver colto in flagrante il colpevole: Antigone che si era recata per una seconda volta a seppellire il corpo del fratello. Dialogo tra Creonte, Antigone e Ismene Antigone è fiera del gesto che ha compiuto, coscientemente; secondo lei l’editto era infatti sbagliato e creava un conflitto insanabile tra le due legislazioni, che potrebbero essere in armonia L’editto infatti porta inevitabilmente gli uomini a disobbedire alla legge divina, sacra, riguardante una sfera superiore, leggi incrollabili, non scritte, che vivono da sempre Al contrario, l’editto è emanato da un uomo, che può quindi sbagliare Quindi nonostante la conseguenza sia la morte, ad Antigone questa fine non pesa, perché sarebbe peggio vivere avendo violato la legge divina  vergogna  morte: liberazione (Socrate) Il coro è duro come Creonte, che considera Antigone arrogante. Antigone ha infatti infranto le leggi della città, se ne vanta e ci ride sopra. Inoltre, la violazione è inoltre compiuta da una donna e questo è ancora più grave. (Creonte include nella responsabilità anche Ismene, che era consapevole di tutto ciò, e la fa chiamare) Antigone afferma che vi è una alternativa netta tra le due posizioni, non c’è via di mezzo, quindi l’opinione di Creonte non è compatibile con la sua. Antigone si rivolge ora al coro, sostenendo che anche loro la approverebbero, ma non lo fanno per paura Creonte tuttavia si rifiuta di mettere sullo stesso piano Eteocle e Polinice (prospettiva politica) Ma i due punti di vista non sono conciliabili; la legge terrena e quella divina divergono, c’è infatti contrapposizione tra diritto (terreno) e giustizia (ultraterrena) Creonte si rivolge a Ismene e le chiede se ha aiutato Antigone o se comunque era a conoscenza di quello che la sorella avrebbe fatto. Ismene si dichiara colpevole  Ismene è la prima a cambiare idea, a lasciarsi persuadere dal messaggio di Antigone
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