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L'Importanza della Musica e dell'Educazione Musicale nella Scuola dell'Infanzia, Appunti di Didattica generale e speciale

pedagogiaLinguistica applicataPsicologia infantileEducazione musicale

Sulla importanza di proporre un percorso di propedeutica musicale alla scuola dell'infanzia. La musica influisce positivamente sulla formazione del cervello, accresce l'intelligenza e il senso estetico del bambino. Le esperienze musicali permettono al bimbo di conoscere la musica e sviluppare capacità importanti nella maturazione globale. Diverse attività per promuovere la consapevolezza fonologica e la condivisione della lingua italiana in un contesto multiculturale.

Cosa imparerai

  • Come l'educazione musicale influisca sulla formazione del cervello dei bambini?
  • Quali attività si possono propositare per promuovere la consapevolezza fonologica nei bambini?
  • Come la musica influisca sulla condivisione della lingua italiana in un contesto multiculturale?
  • Quali attività sono descritte nel documento per promuovere l'approccio alla lingua scritta nei bambini?
  • Come l'educazione musicale può aiutare a sviluppare capacità importanti nella maturazione globale dei bambini?

Tipologia: Appunti

2018/2019

Caricato il 01/10/2019

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Scarica L'Importanza della Musica e dell'Educazione Musicale nella Scuola dell'Infanzia e più Appunti in PDF di Didattica generale e speciale solo su Docsity! 3. i suoni nel corpo, nella mente e nel cuore la storia di Emilio e Bibi, amici per le orecchie di MARGHERITA BETTINZANA. Campo di esperienza prioritario: IMMAGINI, SUONI E COLORI PREMESSA E MOTIVAZIONI Perchè proporre un percorso di propedeutica musicale alla scuola dell'infanzia? Dalla nascita la realtà sonora e quella musicale sono parte integrante della vita del bambino. Ancor prima della vista e del tatto al bambino giungono suoni e rumori della vita quotidiana, ad es. la voce della madre e del suo corpo. A questo sfondo sonoro si aggiungono le prime melodie che il bimbo ascolta, che sono il punto di partenza per lo sviluppo della sua sensibilità, del suo orecchio e della sua musicalità. Dopo la nascita il bambino comincia ad esplorare le potenzialità sonore del suo corpo e degli oggetti. Il suono è una delle fonti primarie del conoscere, ancora prima di essere considerata essenziale per lo sviluppo cognitivo del bambino fa parte del suo vissuto emotivo. Quindi una buona educazione musicale gli permetterà di esprimere al meglio il suo mondo interiore. -Perché l'educazione musicale è un valido strumenti di crescita? La musica e quindi l'educazione musicale influisce in positivo sulla formazione del cervello, accresce l'intelligenza e il senso estetico del bimbo. Fare musica aiuta il coordinamento motorio, la concentrazione, l'attenzione, la memoria e il pensiero creativo. È inoltre un ottimo strumento di socializzazione, perchè è un'esperienza corale dove si impara a improvvisare e usare l'immaginazione. -Perchè proprio alla scuola dell'infanzia? L'età della scuola dell'infanzia è quella migliore per l'apprendimento della musica, in questo momento le potenzialità uditive sono massime, ogni linguaggio, anche quello musicale, viene appreso con estrema facilità. Le esperienze musicali quindi permettono al bimbo sia di conoscere la musica e il materiale sonoro ma anche possono sviluppare capacità con un peso importante nella maturazione globale del bimbo. Molti autori si sono interessati all'accostamento dei bimbi della scuola dell'infanzia alla musica. Ad es. Delalande con un approccio nuovo di educaz. Musicale chiamata Pedagogia del risveglio, cioe non più l'insegnamento tecnico e lo studio di un repertorio classico che precludo al bimbo un approccio ludico con l'educaz. musicale. Delalande propone un metodo che prevede di incoraggiare i bambini a fare ciò che in genere fanno, cioè svolgere un'esplorazione sonora, interessarsi ad oggetti che producono suoni agendo su di essi, e solo dopo condurli al loro insegnamento teorico. Per Delalande sviluppare delle capacità musciali non è una dote, durante il primo anno di vita non ci sono differenze tra i bambini, per quanto riguarda la predisposizione alla musicalità, queste si avranno quando si daranno rinforzi sociali e si favoriranno condizioni educative specifiche. Bisognerebbe quindi cambiare la pedagogia musicale che si è praticata fino ad ora e sostituirla con una pedagogia delle condotte. Per condotta l'autore intende la capacità di coordinare azioni per ottenere un fine e fare da guida ai comportamenti. Egli costruisce la sua pedagogia musicale anche sull'intreccio teorico tra musica e gioco. Giocare e suonare hanno funzioni affini, perchè nelle pratiche del musicista vi sono somiglianze con quelle dei giochi dei bambini. Facciamo riferimento a tali giochi: senso-motori, simbolici e di regole. Il ruolo dell'educatore quindi è quello di promotore e osservatore che incoraggia il bimbo e gli fornisce dei dispositivi per fargli sviluppare la sua immaginazione musicale. L'approccio alla musica all'inizio è quindi un approccio ludico e di esplorazione musicale, come sottolineano anche i traguardi per lo sviluppo della competenza del campo d'esperienza nelle indicazioni nazionali del 2012. IL TEATRO DELL'AZIONE Ho proposto il mio progetto presso una scuola dell'infanzia dove c'è un fenomeno comune a molte scuole: l'inserimento delle famiglie provenienti da altri paesi. CAMPO DI ESPERIENZA PREVALENTE: immagini suoni e colori CAMPI DI ESPERIENZA DI RIFERIMENTO: il progetto trasversalmente coinvolge tutti i campi: il sé e l'altro, i discorsi e le parole, il corpo e il movimento e la conoscenza del mondo. IL “BACKSTAGE “: la progettazione del laboratorio musicale ho cercato di avvicinare il bimbo all'ascolto con l'obiettivo di affinarne l'intelligenza musicale. L'approccio musicale è stato un efficace mediatore per introdurre concetti, in questo caso scientifici, accostando la musica alla fisica(visto che il suono è un concetto fisico), favorendo il collegamento tra i concetti musicali di piano-forte e quelli fisici del leggero-pesante. L'intenzionalità educativa di questo progetto è un approccio propedeutico che avvicini i bambini ai concetti fondamentali dell'esperienza musicale. Attraverso i suoni e le immagini i bambini sono sollecitati a fare ipotesi a comprendere lo sviluppo di una storia e delle azioni dei suoi protagonisti. Visto che la sezioni è frequentata anche da bimbi non italiani l'uso delle immagini è fondamentale perchè permettono di capire io fatti narrati. Queste immagini e i suoni proposto hanno permesso ai bambini di fare collegamenti con mondi ed esperienze anche lontani dalla vita quotidiana. Le immagini e i suoni sono diventati un linguaggio unico e paritario di bambini con livelli di conoscenza diversa della lingua italiana. All'interno del campo di esperienza “Il corpo e il movimento” ho utilizzato il gioco e il movimento del copro per interiorizzare i concetti attorno ai quali ho costruito l'esperienza. Lavorare piu con il corpo e meno con le parole ha consentito loro di sentirsi protagonisti attivi nell'esperienza, partendo anche dal presupposto che la sezione è caratterizzata da una forte presenza di bambini che hanno una scarsa padronanza dell'italiano. Relativamente al campo d'esperienza “Conoscenza del mondo” mi sono posta l'obiettivo di avvicinare i bambini ai concetti di pesante e leggero, attraverso il gioco, la musica e le immagini. I personaggi della storia sono animali tipici dell'Africa cosi i bambini hanno sperimentato mondi, habitat e specie diverse da quella della vita quotidiana. Per quanto riguarda “Il sé e l'altro” le attività di gruppo hanno stimolato i bambini alla conoscenza reciproca e alla cooperazione, al rispetto delle regole e alla condivisione. I bambini hanno condiviso le loro caratteristiche e le loro origini attraverso il gioco e hanno stretto anche nuove amicizie. I bambini hanno imparato i nomi specifici degli animali protagonisti ma anche quelli generici delle specie. In un contesto multiculturale i bambini hanno condiviso con gli altri i termini nuovi e hanno sperimentato la condivisione della lingua italiana, come indicato nel campo di esperienza “i discorsi e le parole”. FINALITA' :utilizzare il corpo per vivere i suoni e la musica. Promuovere il raccontare storie ed esperienze attraverso i linguaggi: suoni, immagini e parole. Sperimentare l'ascolto, scoprendo i paesaggi sonori che li circondano e quelli piu lontani ma carichi di significatività e valenze culturali. Ho iniziato l'incontro chiedendo il nome di tutti con una canzone, poi ho rivolto loro alcune domande sulla musica. Ho proposto poi il gioco dello shangai sonoro: a turno si deve togliere uno strumento a piacere dalla piramide ma senza fare rumore e tutti i compagni devono controllare che gli strumenti non emettano rumore. Poi abbiamo preceduto con lo scarabocchio sonoro: esplorare liberamente lo spazio attraverso i suoni degli strumenti. Suonare liberamente. Come finale dell'esperienza ho proposto un rilassamento con la musica adatta. LA STORIA DI EMILIO E BIBI lettura della storia di “Emilio e Bibi, amici per le orecchie”. In questo racconto da me inventato ho inserito attraverso personaggi fantastici e situazioni strampalate concetti musicali che ho scelto di per gruppo).  l'attività si svolge MARTEDI', MERCOLEDI' E VENERDI' nella mattinata dalle 9.30 alle 11.15.  Vi è UNA SOLA INSEGNANTE REFERENTE.  l'attività di laboratorio verrà VERIFICATA PERIODICAMENTE con le insegnanti di sezione.  È luogo di scoperta, ricerca, potenziamento delle capacità e di avviamento dei processi.  È AMBIENTE DI APPRENDIMENTO che si pone tra le altre numerose opportunità formative presenti nella scuola dell'infanzia, cercando di escludere la dispersione di energie e di GARANTIRE IL PIU' ELEVATO CONSEGUIMENTO DEGLI OBIETTIVI PREVISTI.  Il rapporto numerico tra pari e tra bambino e adulto garantisce migliori esperienze di accompagnamento, vicinanza e sostegno, favorendo il RI-EQUILIBRIO DELLE SCHEMATIZZAZIONI RELAZIONALI RIDUTTIVE, ormai troppo spesso presenti nel contesto sociale odierno.  Il laboratorio si occupa dell'EDUCAZIONE LINGUISTICA SECONDO LE INDICAZIONI PRESENTI NEL CAMPO D'ESPERIENZA ''I DISCORSI E LE PAROLE'': ASCOLTARE - COMPRENDERE - ESPRIMERE - COMUNICARE.  Si attiene agli OBIETTIVI DI RIFERIMENTO GIA' PRESENTI NELLA PROGRAMMAZIONE GENERALE DI PLESSO.  Si INTEGRA CON LE ATTIVITA' SVOLTE IN SEZIONE, mirando a POTENZIARE ALCUNI ELEMENTI FORMALI DEL LINGUAGGIO (come la fonetica, la sintassi, il lessico e la semantica) e proponendo alcune ESPERIENZE DI APPROCCIO ALLA LINGUA SCRITTA.  L'itinerario previsto è connotato dalla flessibilità, dal rispetto delle esigenze e dei tempi dei bambini.  Nel laboratorio è presente un PERSONAGGIO IMMAGINARIO che lascia messaggi per i bambini a MAGGIOR STIMOLO DELLE ATTIVITA'.  Il laboratorio INIZIA E SI CONCLUDE CON UNA VERIFICA secondo le voci inserite nella SCHEDA DI RILEVAMENTO DELLE COMPETENZE. IL LABORATORIO SI COMPONE DI TRE FOCUS: 1. ASCOLTO - COMPRENSIONE - ESPRESSIONE - SIGNIFICATI. 2. PUNTUALIZZAZIONE DEGLI USI COGNITIVI DEL LINGUAGGIO: consapevolezza fonologica, consapevolezza sintattica (che si concretizza nella costruzione della frase e nell'ampliamento del vocabolario attivo), consapevolezza semantica (che si concretizza nella comprensione del significato). 3. APPROCCIO ALLA LINGUA SCRITTA. I DISCORSI E LE PAROLE Promuovere: La comunicazione verbale; l'acquisizione di un proprio STILE COMUNICATIVO; l'UTILIZZO DELLA LINGUA ITALIANA in modo appropriato; La FAMILIARIZZAZIONE CON LA LINGUA SCRITTA; La consapevolezza fonologica; La consapevolezza sintattica; La consapevolezza semantica; Le capacità di COMPRENSIONE e di ASCOLTO; l'ampliamento del VOCABOLARIO ATTIVO. IL SE' E L'ALTRO Consolidare la FIDUCIA NELLE PROPRIE CAPACITA' COMUNICATIVE; Rafforzare la disponibilità a COLLABORARE; Promuovere le prime CAPACITA' DI SCELTA. FONOLOGIA Pronuncia correttamente tutti i fonemi; Presenta dislalie. SINTASSI Ha un vocabolario qualitativamente ricco; Forma frasi COMPLETE E CORRETTE anche con subordinate; Comprende e utilizza forme NEGATIVE E INTERROGATIVE; Comprende e utilizza AVVERBI, PRONOMI, PREPOSIZIONI E CONGIUNZIONI; Sceglie correttamente I TEMPI DEI VERBI; Ha superato la FASE DEGLI IPERCORRETTISMI. SEMANTICA Utilizza le parole secondo il loro significato; Impara il SIGNIFICATO DI NUOVE PAROLE; Comprende consegne anche elaborate; Comprende e ripete una storia in sequenza; Commenta immagini complesse; Rielabora e descrive in sequenza un'esperienza appena fatta. APPROCCIO ALLA LINGUA SCRITTA È interessato al SEGNO GRAFICO; È ben orientato nello SPAZIO GRAFICO; Ha acquisito una buona MANUALITA' FINE; Sa SCRIVERE IL PROPRIO NOME. Prospetto di sintesi: FUNZIONI E ASPETTI PUNTUALIZZATI Semantica Sintassi Fonologia Approccio alla lingua scritta MODALITA' DI CONDUZIONE Co-costruzione dello spazio Proposte dirette di attività in piccolo gruppo Conversazione clinica Intervista Compilazione dell'esperienza Spazio aperto Rielaborazione accurata Costruzione di un percorso di memoria per bambini e genitori Mantenimento di contatti con la sezione Verifiche individuali RUOLO/SIGNIFICATO Che il laboratorio assume all'interno dell'offerta formativa della scuola. A tal proposito, l'insegnante può porre maggiore attenzione: All'attività del bambino Alle relazioni tra pari All'ascolto del bambino Al monitoraggio delle attività In questo modo, il bambino può fruire di un'esperienza operativa e progettuale In PICCOLO GRUPPO, che si diversifica da quella in GRANDE GRUPPO per I TEMPI DI ATTESA, per la QUALITA' DELL'ASCOLTO e delle RELAZIONI. 1. ASCOLTO - COMPRENSIONE - ESPRESSIONE - SIGNIFICATI. UNO SPAZIO DA CO-COSTRUIRE Lo spazio del laboratorio linguistico è INTENZIONALMENTE SEMI-STRUTTURATO, ossia sono presenti tavoli e sedie in maniera proporzionata al numero dei bambini, una panchina, alcuni libri illustrati, una scatola di pennarelli e un puzzle. È importante sottolineare, a tal proposito, che CO-COSTRUIRE NON E' UN ERRORE, poiché quello del laboratorio è UNO SPAZIO DA COSTRUIRE INSIEME, PARTENDO DALLE CONOSCENZE INGENUE DEL BAMBINO E, SOLO COSI', LO SPAZIO PRENDERA' PROGRESSIVAMENTE SPAZIO E SIGNIFICATO.  Nell'ALLESTIMENTO dello spazio il bambino è invitato a pensare a ipotesi proprie e a verbalizzarle, traducendole in proposte.  l'EVENTUALE NON ACCETTAZIONE DELLE PROPOSTE da parte del gruppo, costringerà il bambino a diversificare il suo ragionamento e a pensare a un'altra soluzione da condividere. Tale modalità AIUTA CIASCUNO A SPERIMENTARE SE STESSO NELLA DIMENSIONE DEL REALE. Dalle ipotesi (derivate, ad esempio, dal GIOCO MAGICO), il bambino passa infatti ad altre ipotesi dettate da UN PENSIERO CHE CONFRONTANDO IL POSSIBILE CON L'IMPOSSIBILE, SI INOLTRA NELLA REALTA'. I PRIMI INCONTRI DEL LABORATORIO sono quindi dedicati all'ALLESTIMENTO e alla PERSONALIZZAZIONE DELLO SPAZIO, in modo che si riconosca che quello è uno spazio per i bambini più ''grandi'' della scuola (=quelli dell'ultimo anno). Successivamente a questo passaggio, potremmo sottolineare, scoprire e puntualizzare il SIGNIFICATO dei termini ''LABORATORIO'' e ''LINGUAGGIO'', sempre PARTENDO DALLE CONOSCENZE INGENUE DEL BAMBINO. Viene proposta progressivamente un'INTERVISTA INDIVIDUALE E/O IN PICCOLO GRUPPO che riguarda le domande, intervista INTEGRATA DALLA CONVERSAZIONE CLINICA che sollecita nei bambini L'AUTONOMO RAGGIUNGIMENTO DEL SIGNIFICATO. Esempi di DOMANDE fatte nell'intervista:  Secondo te cosa facciamo quando veniamo in questo spazio che si chiama laboratorio?  Cos'è un laboratorio?  Cos'è il linguaggio?  Cosa possiamo mettere nel laboratorio per far capire agli altri che è uno spazio solo per ''i grandi''? Particolarmente interessante è la risposta data da un bambino che dice ''SI GIOCA E SI LAVORA, UN PO' E UN PO' '' in quanto si può proporre ai bambini, ad esempio, un'attività di coloritura, ritaglio e collage per costruire la copertina del libro che ciascuno preparerà nei prossimi incontri di laboratorio. Si tratta di un'attività molto semplice, ma l'aspetto interessante è L'UTILIZZO DELLA VERBALIZZAZIONE CONSEGUENTE che si traduce nella COMPITAZIONE DELL'ESPERIENZA. Al termine del lavoro ciascun bambino è infatti invitato a VERBALIZZARE CIO' CHE HA FATTO: rielaborare l'esperienza fatta è molto importante poiché consente di RIPERCORRERE IN SEQUENZA TUTTE LE AZIONI COMPIUTE e esprimerle verbalmente SOSTIENE LA PRESA DI COSCIENZA DI SE' E DELLE PROPRIE AZIONI E ALLENA ALLA RIFLESSIONE. Un'altra risposta molto interessante è quella data da un altro bambino che dice ''QUI' SI GUARDA IL LIBRO… POI NON VEDI CHE SI PARLA INSIEME?'' e, a tal proposito, viene chiesto ai bambini il significato della parola LINGUAGGIO in quanto è molto importante PARTIRE DALLE CONOSCENZE DEL BAMBINO PER POI INOLTRARSI NEL SIGNIFICATO DEL TERMINE. Dopo una breve conversazione si arriva alla conclusione che possiamo chiamare quello spazio LABORATORIO DI LINGUAGGIO. Propongo al bimbo questo gioco per stimolarlo alla denominazione corretta dell’oggetto e per stimolarlo a pensare deduzioni sulla qualità e la modalità d'uso dell'oggetto a volte anche nell'ambito delle esperienze personali e dell'espressione dei sentimenti. Le immagini che rappresentano piu opzioni lo costringono a pensare e a trovare vocaboli adatti a riferire il suo pensiero in modo comprensibile. Il libro di immagini segue l'iter dal facile a difficile > oggetti dai nomi sempre piu lunghi e complicati, un oggetto poi tanti oggetti, un oggetto grande e lo stesso piccolo. La lettura di immagini complesse puo riguardare le trasformazioni o il contesto. Quello delle trasformazioni è un gioco di verbalizzazione. Per es. presento fotografie delle trasformazioni di un'arancia e chiedo di raccontare cosa vede nell'immagine e cosa è successo. Es. arancia intera, arancia tagliata a metà, arancia sbucciata, buccia di arancia tagliata a listarelle con in parte un coltello, un bicchiere con la spremuta e lo spremiagrumi vicino.. nella lettura di immagini complesse introduco situazioni che stimolano il bimbo ad arricchire le verbalizzazioni che riguardano cos'è e cosa si dicono con spiegazioni che riguardano anche i sentimenti. Es. immagini di due bimbi che si abbracciano in pigiama, immagini di una coppia che mangia insieme e ride... ATTIVITA' DI GIOCO: LE CARTE DEGLI ANIMALI Ho una serie di carte con immagini reali di animali. Il gioco prevede un itinerario di progressiva difficoltà (inizia con denominazioni per arrivare agli indovinelli). Questo gioco prevede il riconoscimento e la denominazione degli animali e potenziamento della capacità di ascolto. La maestra sparge le carte degli animali sul tavolo una a una e nel frattempo dice insieme ai bimbi il nome dell'animale. Le carte sono coperte e una alla volta i bambini devono scoprirle e dire il nome dell'animale. IL GIOCO DEI COMMENTI gioco con piccoli gruppi. Consiste nel far parlare liberamente i bambini riguardo alle carte in modo che tutti dicano ciò che sanno sugli animali raffigurati. IL GIOCO DELLE RICHIESTE tutte le carte sono scoperte sul tavolo e in ordine sparso. L'insegnante pone ai bimbi domande via via sempre piu difficili (prendi gli animali che volanto, poi quelli domenstici, poi quelli a due zampe...). IL GIOCO DEGLI INDOVINELLI Lascio le carte ai bimbi e gli permetto di scegliere il loro animale preferito. Dopo aver effettuato la scelta segreta, i bambini vanno ad un tavolo predisposto dove costruiscono l'animale scelto. Terminata la costruzione ogni bimbo deve porre un indovinello ai compagni (es. l'animale che ho scelto è feroce e ruggisce). Pensare ad un indovinello costringe il bimbo a rielaborare i contenuti dei giochi fatti in precedenza e ad estrarre certe categorie ricordandone le peculiarità. Ascoltare le risposte dei compagni e decidere perche sono giuste o sbagliate lo costringe poi a verificare la validità della sua proposta sia le motivazioni che sottostanno alle risposte degli altri confrontandole con le proprie. La gradualità con la quale i giochi sono stati proposti ha proprio lo scopo di facilitare questa operazione. I giochi con le carte offro di fatto molti spunti. CARTELLONE FONOLOGICO al termine del gioco, lascio che i bimbi giochino liberamente con le carte. Da un bambino che spontaneamente inizia a disegnare il leone e la lettera “L” nasce l'idea di un cartellone fonologico. Ciascuno a turno disegna sul cartellone il suo animale preferito e la lettera iniziale. Approccio alla lingua scritta SUONI E PAROLE, SEGNI E SCRITTURA La lingua scritta riscuote spesso molto successo nei bimbi, un po per curiosità e un po per interesse, iniziano cosi a fare le loro prime ipotesi su di essa. Ogni giorno ci sono numerosi stimoli che si propongono al bambino spesso in forma disordinata (al supermercato, nomi dei negozi, le scritte in televisione... ecc) ALLA SCOPERTA... DELLE PAROLE questo è il titolo dell'itinerario per l'approccio alla lingua scritta e del quale presento qui lo sviluppo: 1. provo a scrivere ciò che ho disegnato> si propone al bimbo di fare un disegno spontaneo con molto elementi e scrivere in parte ad ogni elemento il rispettivo nome (come sono capaci, senza mettere pressione). 2. A caccia di parole a scuola> perlustriamo la scola con un piccolo gruppo di bimbi e ci facciamo condurre da loro nei luoghi dove pensano di trovare delle parole. Individuate se possibile le portiamo con noi, altrimenti le facciamo copiare a qualche bimbo (es. nomi delle sezioni, menu della mensa, nomi dei bambini scritti su dei disegni ecc). 3. A caccia di parole fuori dalla scuola> organizziamo con i bambini un'uscita nelle vie vicino alla scuola per cercare parole. I bambini saranno muniti di un blocchetto su cui copiare le parole trovate lungo il percorso. Alcuni bimbi potrebbero essere muniti anche di macchina fotografica. 4. A caccia di parole nei libri> servono libri dove ci siano pagine in cui lo scritto sia descrittivo dell'immagine proposta. Può esserci sia un'immagine a soggetto unico sia un'immagine complessa con un evento. 5. Giocare con le lettere> la maestra ritaglia da un quotidiano delle lettere e le mette in vaschette separate. Terminata la ricerca si lascia il materiale ai bimbi che saranno liberi di usare le lettere e incollarle su fogli di versi formati. 6. Distinguere segno, disegno, parole> - parole e disegni: il bimbo viene fornito di una scheda verifica che presenta nomi e disegni piu o meno complessi e deve fare un cerchio intorno alle parole. - parole segni e disegni: viene data una scheda che presenta disegni semplici, segni (linea ondeggiata, linea ad anelli, linea spezzata) e parole italiane e straniere). Il bimbo dovrà fare un cerchio solo intorno alle parole. - parole corte e lunghe: vengono consegnati dei foglietti a quadretti su cui ci sono scritte delle parole (su ogni quadretto una lettera della parola). Il bimbo dovrà mettere in ordine le parole dalla piu corta alla piu lunga incollandole su un foglio. 5. Un universo sotto i nostri passi di Maria Sabbione Campo di esperienza prioritario: LA CONOSCENZA DEL MONDO. PREMESSA E MOTIVAZIONI: il progetto dal titolo Un universo sotto i nostri passi è nato dall'intenzione di stimolare nei bimbi il sentimento di amore, rispetto, stupore verso l'ambiente che li circonda tenendo presente l'importante del contatto diretto con le cose, di far esperimenti, del provare nuove sensazioni e vivere nuove esperienze attraverso l'attività ludica. Oggi è sempre piu importante includere nella progettazione scolastica, fin dal principio, percorsi di educazioni ambientale per rendere i futuri cittadini piu responsabili, consapevoli e generosi verso l'altro (sia persona che ambiente). Secondo questo progetto è necessario che si prenda coscienza della varietà e complessità del nostro ambiente al quale la nostra vita è strettamente collegata, influenzata e influenzante. Nell'approccio sistematico le caratteristiche di ogni elemento possono essere comprese solo studiando l'organizzazione del tutto. Il percorso proposto ai bimbi è caratterizzato da numerose osservazioni dell'ambiente naturale più vicino a loro. L'intenzione era di permettere ai bimbi, attraverso esperienze dirette in giardino, di comprendere la complessità e la molteplicità dell'ambiente naturale, promuovere attraverso le osservazioni un atteggiamento scientifico per la formulazione di ipotesi, previsioni e riflessioni. Le attivtià svolte comprendono anche forme di didattica alternative alla lezione frontale come laboratori, attività di ricerca, esplorazione, esperimenti, lavori di gruppo volti a promuovere la peereducation, base per l'apprendimento cooperativo. Durante il progetto è stato dato ampio spazio alla fantasia dei bimbi. SPAZI: il giardino inteso come spazio esterno alla sezione è diventato una sorta di lab. Ambientale, di prolungamento dell'aula, un luogo per nuove esperienze conoscitive e di apprendimento. Luogo privilegiato perchè ha offerto stimoli che hanno coinvolti tutti i sensi. Altri spazi: corridoio adiacente alla sezione, la sezione e il salone. DESTINATARIO: alunni di 5 anni (grandi) PERIODO: novembre/ fine marzo TEMA: la biodiversità e il rispetto dell'ambiente CAMPO DI ESPERIENZA PREVEALENTE: la conoscenza del mondo CAMPI DI ESPERIENZA DI RIFERIMENTO: il sé e l'altro, immagini e suoni e colori, discorsi e parole. FINALITA': promuover l'acquisizione di un atteggiamento scientifico stimolando il bimbo all'osservazione, alla formulazione di ipotesi e alla previsione di processi. Acquisire un atteggiamento di rispetto e sensibilità verso l'ambiente. Motivare alla curiosità e all'interesse attraverso esperienze di carattere ecologico. Sperimentare modalità di rapporto e coinvolgimento con l'ambiente utilizzando tutti i sensi. TRAGUARDI PER LO SVILUPPO DELLA COMPETENZA rispettare se stesso e l'ambiente. Arricchire la competenza linguistica. Osservare gli elementi naturali e gli organismi viventi. Formulare riflessioni. Fare confronti tra gli elementi circostanti. Raggruppare e ordinare secondo criteri precisi. Esprimere le proprie esperienze attraverso diverse rappresentazioni. Esplorare diversi materiali e usarli con creatività. OBIETTIVI DI APPRENDIMENTO Riconoscere e descrivere le diversità degli elementi naturali. Utilizzare tutti i sensi per osservare e descrivere. Conoscere il ciclo vitale di alcuni animali. Utilizzare il linguaggio adeguato per descrivere un'esperienza. Riconoscere e applicare regole per la salvaguardia dell'ambiente naturale. Il progetto è iniziato con un pacco sorpresa e una lettera lasciata dal “coniglio Italo”, personaggio fantastico che ha accompagnato i bimbi tutto l'anno nelle esperienze didattiche proposte. Il pacco sorpresa ha catturato da subito l'attenzione di tutti ì, conteneva i materiali essenziali per l'avvio dei progetto (palette, secchielli, lenti di ingrandimento, gessetti...). Il coniglio ce li aveva portati affinché conoscessimo le cose belle che ci circondano. Da qui iniziamo le esplorazioni in giardino, prima libere e poi strutturate. La natura offre ai bambini infinite esperienze sensoriali che li aiutano ad imparare e crescere> tutto ciò è essenziale anche per non annoiarli. Il giardino con i suoi cambiamenti meteorologici e dovuti alle stagioni permette di comprendere il succedersi delle trasformazioni, delle situazioni e del tempo che passa. Grazie a cio che abbiamo raccolto in giardino è iniziato il lab. Manipolativo con l'uso di vari strumenti, tutto ciò ha permesso anche il confronto tra loro. I bimbi in seguito alle esperienze dirette hanno rielaborato le esperienze> hanno realizzato cartelloni grazie ai quali hanno espresso le loro idee e dato spazio alla loro creatività e comunicando qualcosa di sé agli altri. Il desiderio di comunicare è motivazione fondamentale per la produzione pittorica. Dai disegni è emerso che ciò che ha colpito maggiormente i bimbi è la vita del giardino (hanno disegnato loro stessi o piccoli esseri viventi incontrati). È impo promuovere una sensibilità ecologica gia nella scuola dell'infanzia per promuovere sentimenti di ammirazione e contemplazione, cosi i comportamenti di rispetto e tutela giungeranno da sé. CAMPI DI ESPERIENZA DI RIFERIMENTO: tutti i campi: il sé e l'altro, immagini, suoni e colori, discorsi e parole. FINALITA': favorire un primo approccio all'educazione alimentare, sviluppare atteggiamenti positivo verso cibi diversi, far prendere consapevolezza sull'importanza della cura del proprio corpo. TRAGUARDI PER LO SVILUPPO DELLA COMPETENZA: il corpo in movimento (vivere pienamente la propria corporeità), i discorsi e le parole(raccontare, inventare, ascoltare e comprendere), il sé e l'altro (percepire proprie esigenze e sentimenti), la conoscenza del mondo( osservare il proprio corpo e collocare le azioni nel tempo di una giornata), linguaggi, creatività ed espressione (esplorare i materiali che ha a disposizione e utilizzarli con creatività, esprimere il sé in diversi modi> pittura, racconto, disegno..). OBIETTIVI DI APPRENDIMENTO: il bimbo esprime le proprie abitudini alimentari, elenca i cibi consumati, colloca in sequenza temporale i cibi di cui si nutre nella giornata, riconosce le differenze culturali in base all'alimentazione, riconosce le caratteristiche degli alimenti, si approccia alle diverse tipologie alimentari, costruisce la piramide alimentare collocando i cibi in base a criteri condivisi. AVVIO DELL'ESPERIENZA PROGETTUALE: il progetto è diviso in 7 macro aree collegate tra loro: il CIBO, LA FRUTTA, LE VERDURE, I CARBOIDRATI, LE PROTEINE, ARTE E IMMAGINAZIONE, LA PIRAMIDE ALIMENTARE. Il racconto Per introdurre il tema del progetto ho usato un extraterrestre al supermercato che presenta i vari tipi di alimenti> i bimbi hanno compreso subito l'argomento. L'alieno come protagonista ha attirato da subito l'attenzione dei bimbi che in silenzio ha ascoltato la lettura. Alla fine della lettura ho lasciato qualche minuto di libertà per permettergli un confronto. Ho poi riassunto il brano per arrivare a parlare delle abitudini alimentari delle famiglie > non solo riguardo ai cibi che prediligono ma anche al contesto in generale in cui mangiano quando sono a casa (con la tv, se apparecchiano, se mangiano tutti insieme ..). alla fine di questa chiacchierata ho chiesto loro di ricordare il racconto dell'alieno e di disegnare un particolare che li avesse colpiti del racconto >i lavori sono poi stati inseriti nelle cartellette personali. Quante volte mangiamo nella giornata ? Seconda attività> ho fatto sedere i bimbi a terra per poterli controllare meglio e vedere in faccia. Poi ho chiesto quante volte mangiamo in un giorno> hanno risposto secondo l'ordine del semicerchio in cui erano disposti. Alcuni 2, altri 4, altri ogni volta che ne sento il bisogno... poi ci siamo concentrati sui 4 momenti (colazione, pranzo, merenda e cena) e sul fatto che bisognerebbe mangiare qualcosa di diverso in ognuno di questi tempi. Poi ho dato ad ognuno una striscia di foglio divisa in 4 parti ( 4 pasti), contraddistinta da un disegno-simbolo che permettesse di individuare di quale momento della giornata si trattasse. Ho chiesto loro di disegnare in ciascun riquadro i cibi piu ricorrenti che consumavano in quel pasto della giornata, in base alle abitudini. Abbiamo poi confrontato i vari lavori. Il questionario l'inizio di questa fase del progetto prevede la somministrazione di un questionario per ogni bimbo per rilevare le conoscenze pregresse sulla conoscenza e sul consumo della frutta e della verdura nella loro dieta in età prescolare. > non è stato facile era piu adatto per bimbi della scuola primaria. I frutti erano presentati sia con un disegno sia con la parola> i bimbi che sapevano leggere non aveano difficoltà, mentre gli altri avevano sempre bisogno di essere affiancati perchè faticavano a capire di che frutto si trattasse. Per le difficoltà riscontrate nella compilazione, alla fine, con alzata di mano ho chiesto ai bimbi di indicarmi se un frutto piaceva oppure no> cosi ho avuto un quadro piu veritiero. Alla fine ho cosi costruito una tabella che riepilogasse le preferenze. Gli spiedini di frutta per svolgere questa attività mi sono ricollegata ai risultati del questionario. Abbiamo osservato la banana(la piu apprezzata) e il kiwi (quello meno)> come si presentano esteriormente, loro forma e colore> li hanno toccati, annusati e scossi per vedere se emettevano rumori ed infine assaggiati. In seguito ho consegnato ad ogni bimbo un foglio su cui riportare l'esperienza vissuta. Abbiamo poi realizzato degli spiedini di frutta da offrire a tutti i bimbi della sezione. Ci siamo divisi in gruppo e divisi anche i compiti per la creazione degli spiedini. (chi tagliava e chi li sistemava sullo spiedino e viceversa). Per certi bimbi usare il coltello è stata una nuova esperienza perchè a casa era definito pericolo. Si sono impegnati molto anche ad inserire i frutti sullo stecchino stano attenti a non rompere il pezzo di frutta e cercando di rispettare sempre la stessa sequenza. > esperienza molto intensa che ha messo in campo numerose abilità in un contesto ludico. Quali verdure conosci... mangi ? Anche per questo argomento ho utilizzato un questionario semplificato. Ho presentato alcune verdure, in seguito però ci siamo soffermati solo su due segnalate dai bimbi > quella piu gradita: carota e quella meno: asparago. Dopo averle toccate, annusate e assaggiate abbiamo composto la loro carta d'identità con le loro caratteristiche. Abbiamo poi lavorato sulla trasformazione preparano un succo di carota. A turno i bimbi mi hanno aiutato a sbucciare e tagliare la carota per poi metterla nella centrifuga (elettrodomestico che ha affascinato molti bimbi perchè trasforma tutto quello che gli inserisci in succo). Ho fatto assaggiare a tutti il succo> alcuni lo hanno gradito altri ci hanno aggiunto zucchero perchè secondo loro troppo aspro. Anche in questa attività c'è stato molto interesse e molta attenzione>riflessione: quando si chiede ai bimbi di manipolare e agire il coinvolgimento e l'entusiasmo si innalzano subito; inoltre è anche piu facile la ricostruzione degli avvenimenti. Costruire situazioni per riflettere coi bimbi sull'importanza di frutta e verdura è stato piu semplice perchè si sono sentiti coinvolti e hanno sperimentato che ci possono essere molti modi per preparare frutta e verdura e cosi ad avvicinarsi a cibi che prima non si gradivano. I carboidrati parlare di carboidrati a quest'età è azzardato perchè non riescono ad associare a questo termine degli alimenti precisi> quindi per semplificare ho detto che i carboidrati sono il riso e i cibi fatti con la farina. Cosi poi hanno provato ad elencare quelli che secondo loro sono carboidrati (pasta, pizza …). Ho quindi proposto di preparare tutti insieme la pasta che avremmo poi mangiato. Abbiamo pesato la farina, abbiamo rotto le uova e separato il tuorlo dall'albume, abbiamo aggiunto sale e acqua. Ho creato diversi mucchietti di farina affinché tutti provassero ad impastare. Quando i panetti erano pronti ho chiesto come si potesse da essi arrivare a tagliatelle o spaghetti. Dopo svariate risposte gli ho mostrato la macchina per la pasta. Un bimbo girava la manopola, l'altro inseriva la pasta e il terzo prendeva la striscia appiattita che usciva. A turni hanno provato tutti tutti i ruoli. Dopo che tutti i panetti erano stati appiattiti ho cambiato il rullo per fare le tagliatelle. Questa esperienza oltre che annusare, assaggiare e toccare ha permesso ai bimbi di accostarsi a un'esperienza sempre meno compiuta a livello familiare. Prima i bimbi conoscevano solo la pasta in scatola del supermercato ora sanno come si puo fare e gli ingredienti che la compongono. Le proteine per introdurre questo argomenti e semplificarne il concetto ho usato una metafora: ho detto loro che le proteine sono come dei mattoncini nel nostro corpo e che per vivere e giocare abbiamo bisogno di introdurli mangiando alcuni alimenti. Tra i vari cibi ne esistono alcuni con molte proteine e quindi dobbiamo mangiarli in giusta quantità perchè se introduciamo troppe proteine richiamo gravi malattie o il sovrappeso. Poi ho chiesto loro quali potevano essere i cibi che contenevano proteine> forse facendo un ragionamento per esclusione (avevamo gia parlato di frutta e carboidrati) i bimbi hanno risposto subito correttamente nominando carne, latte e uova. Gli ho chiesto poi quali fossero i derivati del latte. Ho poi consegnato loro un foglio diviso a metà con la scritta proteine animali da una parte e proteine vegetali dall'altra. Abbiamo poi ritagliato dai volantini pubblicitari dei supermercati gli alimenti che credevano contenessero proteine. Presentazione della piramide vegetale alla fine del percorso ho cercato di riassumere e di aiutare i bimbi a riorganizzare le idee presentando la piramide alimentare, argomento complesso da capire e per ciò ho distribuito le attività in piu giornate. All'inizio ho proposto una conversazione di gruppo per ricordare tutte le esperienze. Anche attraverso la visione della documentazione (cartelloni, foto, video ecc) abbiamo ricostruito il cammino. Ho proposto loro poi un gioco: costruire una torre (piramide) dove sistemare gli alimenti in ordine da quelli piu importanti a quelli che possono farci male e bisogna consumare con attenzione. Ho ricordato lore che ci sono anche cibi buoni che se mangiati troppo possono provocare malattie e perciò esiste una scala delle cose che possiamo mangiare piu e meno spesso. Ho poi mostrato una piramide tridimensionale costruita con scatole di scarpe con ripiani di colori diversi e ho spiegato che il livello piu basso era quello piu lungo e con la maggior quantità di cibi che possiamo mangiare senza preoccupazioni mentre piu ci alziamo lo spazio diminuisce e quindi dobbiamo stare piu attenti alle dosi. Abbiamo poi riempito la piramide con i cibi contenuti nei volantini. Osservando il ripiano piu basso troviamo frutta e verdura> incubi di alcuni bimbi. Il successivo ripiano (giallo) contiene carboidrati e pasta fresca> abbiamo ricordato cosa avevamo detto di essi: fanno bene e apportano energie ma se assunti in maniera eccessiva portano malattie. Il prossimo livello (rosso) sono quei cibi che fanno bene a patto che vengano mangiati 3/4 volte a settimana > carne, uova, pesce, latte e derivati. Ultimo livello (blu) ho detto loro di inserire gli alimenti che fanno malissimo > caramelle, brioches, patatine. La piramide è stata costruita da loro con proporzioni tra i livelli che consentivano di comprendere come le quantità debbano differenziarsi tra i livelli per una dieta sana. La verifica ultimo incontro> una sorta di verifica per rilevare se le due attività precedenti sulla piramide avessero aiutato i bimbi a interiorizzare alcuni concetti. Ho consegnato ad ognuno un disegno con la piramide con uguale struttura di quella tridimensionale e ho chiesto di completare inserendo per ogni livello qualche cibo che si ricordavano. > attività con buoni risultati. I problemi maggiori hanno riguardato i livelli intermedi, carboidrati e proteine, che spesso sono stati confusi. E per finire un po' d'arte ho mostrato ai bimbi tre quadri di Arcimboldo, in cui fossero evidenti i frutti e le verdure di cui erano composti i visi> ho chiesto loro di elencare frutti e verdura usati. Ho quindi proposto di creare i loro quadri personali con i ritagli dei volantini. È stata messa in campo tanta creatività e fantasia. Conclusioni Presupposto: una corretta alimentazione non è solo una condizione necessaria per una sana crescita corporea, ma è anche un investimento sul futuro stato di salute dell'adulto, in quanto cattive abitudini alimentari dall'infanzia possono favorire con il tempo il sorgere di malattie.
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