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Riassunto Bertinetti 1 - Storia della letteratura inglese, Vol. 1 - Dalle origini al Settecento, Sintesi del corso di Letteratura Inglese

Riassunto dettagliato e completo capitoli 1, 3, 4 e 5 del Bertinetti 1 + riassunto dettagliato capitolo 2 (! alcuni paragrafi mancanti - tra cui quello su Shakespeare !)

Tipologia: Sintesi del corso

2019/2020

Caricato il 14/10/2020

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Scarica Riassunto Bertinetti 1 - Storia della letteratura inglese, Vol. 1 - Dalle origini al Settecento e più Sintesi del corso in PDF di Letteratura Inglese solo su Docsity! Storia della letteratura inglese – Bertinetti – Volume I, dalle origini al '700 Prefazione: 1. La letteratura medievale I. L'età anglosassone - La Britannia anglosassone La storia della letteratura inglese parte da una produzione letteraria non propriamente inglese, infatti invasioni e insediamenti hanno mutato il volto della Britannia. La letteratura a cui si fa riferimento è quella prodotta sul suolo dell'Inghilterra propriamente detta. Dal VI secolo a.C. le isole britanniche sono occupate da popolazioni celtiche, che saranno sottomesse dall'occupazione militare romana, che non riuscirà a romanizzarle completamente. A metà IV secolo, Picti e Scoti, tribù celtiche non sottomesse e stanziate in Scozia e Irlanda, attaccano la Britannia romana, mentre scorrerie di pirati, Sassosi, infestano le coste del sud → invasioni barbariche. Nel 409 l'imperatore Onorio risponde alle civitates britanniche di difendersi da sole, certificando la rinuncia di Roma a esercitare il dominio sulla Britannia. Ciò che avviene è ricostruibile da fonti storiografiche come la Historia ecclesiastica gentis Anglorum del Venerabile Beda (673-735): avviene poi un'invasione dell'isola da parte di popolazioni germaniche, Iuti (nel sudest), Angli (centro e settentrione) e Sassoni (sudoccidente), provenienti dalle coste fra Danimarca e Germania, fino ai confini olandesi. Nel 590 la germanizzazione della Britannia è completata. Fino al IX secolo vige un frazionamento politico. Si impiega dunque l'angettivo anglosassone per designare l'insieme della Britannia e della sua civiltà e letteratura, anche se si erano già diffusi Engla Land e gli aggettivi angel e englisc per designare l'insieme delle popolazioni. In ambito linguistico impieghiamo però “antico inglese”, Old English, fase seguita dal Middle English, costituite in seguito a invasioni, guerre e conquiste. Gli Anglosassoni sostituiscono fisicamente le popolazioni celtiche e importano una lingua nuova; meno radicale è invece l'invasione normanna del 1066, che porta a una sostituzione limitata all'aristocrazia, sottomettendo le genti, così la lingua nuova si affianca a quella dei vinti, che si era autonomamente evoluta, assorbendo anche l'elemento scandinavo. Antico inglese è quindi una semplificazione convenzionale che cela la realtà della coesistenza di almeno quattro dialetti del germanico occidentale. I profondi mutamenti intervenuti nella fonetica, nella morfologia, nella grammatica e nel lessico, lo rendono irriconoscibile. Fino al IX secolo la produzione e la promozione della cultura sono prerogativa esclusiva dei centri monastici e il fine è teologico e didascalico e viene impiegato il latino. La spinta verso una secolarizzazione della cultura, e una affermazione del volgare in ambito letterario, viene dall'esterno. Nell'865 i Vichinghi/Danesi danno vita a un dominio (Danelaw), a cui soltanto la monarchia sassone del Wesser resiste indipendente con Alfredo il Grande, che porterà alla riunificazione dell'Inghilterra. A fine millennio viene portata a conclusione la formazione dell'unità nazionale inglese. - Prosa storica e omiletica Alfredo il Grande voleva risollevare la cultura tramite un programma educativo incentrato sullo studio del latino per gli ecclesiastici e sulla traduzione in volgare di testi per i giovani; la prosa anglosassone nasce così con la traduzione della Historia. Nell'891 inizia anche la compilazione annalistica in volgare della Anglo-saxon Chronicle, nata come prosecuzione di una raccolta dei principali fatti storici inglesi, della quale si hanno varie redazioni, come la Peterborough Chronicle, che arriva al 1155. E' così possibile seguire lo sviluppo di una prosa letteraria in ambito storiografico, affiancata dalla produzione omiletica, frutto della riforma monastica del X secolo, nella quale troviamo Wulfstan (Sermo Lupi ad Anglos, omelia apocalittica del 1014) e Ælfric (sermoni in volgare in tre serie da cui si nota la confidenza con gli strumenti retorici, in particolare 1 allitterazione, e un interesse per la storia). Le testimonianze letterarie sono parte dell'identità storica. I quattro manoscritti del X secolo formano il patrimonio poetico anglosassone: Junius, Vercelli Book, Exeter Book e Cotton Vitellius A XV, manoscritto di Beowulf. In questi versi si individuano tre filoni principali: religioso, epico e elegiaco. - Poesia religiosa antico-inglese La Historia di Beda tramanda quanto sappiamo del primo poeta cristiano Caedmon, del tardo VII secolo: servitore illetterato di Whitby, avrebbe ricevuto da Dio, tramite un sogno, il dono dell'ispirazione poetica e avrebbe composto dei componimenti su temi dell'Antico e Nuovo Testamento. A una presunta Scuola di Caedmon vengono attribuiti poemi di analogo argomento contenuti in Junius. A fine VIII secolo-inizio successivo, troviamo Cynewulf, primo poeta religioso del quale si conosce il nome, al quale sono attribuiti quattro poemi del Vercelli e dell'Exeter, in cui si trova (Elena) la leggenda della Croce salvata dalla madre dell'imperatore Costantino; tema anche della poesia The Dream of the Rood: primo poema-sogno, con duplice struttura narrativa, condotta in prima persona dal sognatore, la cui storia fa da cornice al racconto della Croce stessa che racconta le proprie vicende. Nel finale il sognatore immagina il paradiso come sala dei banchetti in cui il comitatus guerriero si riunisce intorno al lord, e dove lo scop, il bardo, tramanda la memoria collettiva. - La poesia eroica Beowulf è il più antico poema composto in una delle lingue volgari europee; si tratta di una copia e la sua datazione è collocata nell'arco di 200 anni, fra la metà del VII secolo e la metà dell IX, in epoca comunque cristiana. Analoga oscurità avvolge la figura dell'autore, ammesso che sia uno solo (simile alla questione omerica). Gli scenari d'azione sono la Danimarca e la Scandinavia meridionale e i tre nuclei narrativi ripropongono uno schema di fondo, il combattimento fra eroe e mostro. La reggia di Hrothgar, re di Danimarca, è infestata da un orco, Grendel, che di notte divora gli uomini. Giunge in soccorso dalle terre dei Geati (meridione della Scandinavia) il principe Beowulf che mette in fuga il mostro morente, ma solo momentaneamente perché la madre del mostro giunge dalla palude per vendicare il figlio, e viene uccisa con una spada magica. Beowulf, divenuto re dei Geati, deve affrontare un drago e riesce a ucciderlo con l'aiuto del nipote, ma ne esce ferito a morte. Il poema (si era aperto con il funerale del capostipite della stirpe di Hrothgar) si chiude sul rogo funerario. Centrale è il pessimismo tragico che sta al fondo della visione del cosmo, propria della cultura germanica: da una parte il Male, l'oscurità, il caos, la morte, dall'altra il Bene, la luce, l'ordine, la vita che regnano nelle due corti. La strumentazione metrica, stilistica e retorica è tradizionale; classico è il verso lungo, costituito da due emistichi legati dall'allitterazione; la dizione è contrassegnata dalle kenning, composti nominali che designano in maniera pittoresca qualcosa. Il corpus della poesia eorica successiva annovera frammenti, come due panegirici della Anglo-saxon Chronicle, The Battle of Brunanburh (celebra l'impresa vittoriosa del re Aethelstan del Wessex contro scozzesi e vichinghi) e The Battle of Maldon (canta la morte eroica dell'eorl Byrhtnoth nell'Essex nel 991). - La poesia elegiaca Vengono riuniti sotto la dizione di “elegie” alcuni componimenti in versi del manoscritto Exeter, nei quali trova espressione un senso di desolato sgomento e alienazione provocato dalla perdita di un passato che rappresentava stabilità e sicurezza. Widsith, dal nome appellativo (colui che ha molto viaggiato) del poeta immaginario che ne è il protagonista, è lo scop, il cantore di leggende eroiche, depositario di una sapienza tradizionale. Deor lamenta l'esilio cui è costretto lo scop, mostrando l'accettazione delle avversità. The Wanderer, il cui protagonista lamenta la vanitas di ogni possesso terreno nella prospettiva della morte. Il wyrd, il corrispondente del Fato per la germanità pagana, è quanto ha provocato la distruzione della città termale di cui parla il frammento di The Ruin. Altri 2 tematiche arturiane, gusto aristocratico per l'avventura, senso del meraviglioso nel quale viene filtrato l'elemento folklorico. Il primo nucleo folklorico è Beheading Game e si presenta come un contesto descrittivo che fa del giovane re Artù e di Camelot dei paradigmi di stilizzata cortesia. Il misterioso sfidante, il Cavaliere Verde, esibisce virtù cavalleresche, ma ha anche una dimensione perturbante quando si allontana con la propria testa sotto il braccio. La natura della finzione letteraria dell'apparizione viene sottolineata. L'esperienza erotica cortese è la chiave del secondo nucleo narrativo, rielaborato nell'episodio incentrato sullo scambio delle prede, fra Gawain e Bertilak, il signore del castello nel quale il protagonista trova asilo durante la sua ricerca della Green Chapel. Gawain è oggetto di un triplice tentativo di seduzione da parte della castellana, elemento a cui fanno da controparte le battute di caccia di Bertilak → valenza metaforica delle scene in rappporto alla situazione dell'eroe quale inconsapevole preda. Il blasone araldico sullo scudo, il pentangel, o stella a cinque punte, è icona della più alta virtù attribuita a Gawain, trawthe, ovvero lealtà, fedeltà e sincerità, valori emblematici della società feudale e cavalleresca, ma associati con le ferite di Cristo e le cinque gioie di Maria → spiritualità in cui Gawain diventa campione di Cristo, consapevole della sua umana fragilità. L'elemento meraviglioso si trova nel Cavaliere Verde (che è Bertilak) e nel magico castello, che appare come la concretizzazione di un miraggio. Pearl è un dream-poem/poema-visione; tipico del poema onirico è lo scenario dell'azione: un giardino fiorito dove il narratore-sognatore, un gioielliere che ha perso una pietra, si addormenta, sognando di ritrovarsi in un nuovo locus amoenus, in cui incontra una donna bellissima, nella quale riconosce la pietra che ha perso, che significa la perdita di una creatura umana, ovvero la figlia. Il padre vorrebbe ricongiungersi a lei, che però è trasformata, ed è incapace di afferrare con gli strumenti della ragione la natura della giustizia divina. Al centro del poema c'è il ruolo della Grazia divina nell'economia della salvezza: tutti possono essere beati. Lo sforzo di raggiungere la donna attraversando il fiume lo fa svegliare dal sogno, deluso ma anche soddisfatto che la sua Perla sia tra i beati di Dio e con l'accettazione della volontà divina. Pearl fa parte della tradizione religiosa visionaria, che con il Roman de la Rose produsse il poema che influenzò più di tutti la letteratura del tardo Medioevo europeo. Perla è anche una pietra preziosa: è un'immagine metaforica in cui si condensano i significati di purezza, innocenza, grazia, umiltà. Per la componente moralistica, Patience e Cleanness sono omelie in versi, attribuibili al solito autore ma nella fase meno matura. In tutti i 4 poemi si rintraccia il tema della virtù, dalla pazienza alla purezza, alla nozione di trawthe, sottolineando però le conseguenze che il mancato esercizio di queste virtù può provocare. Altro tema è l'esplorazione delle possibilità offerte dal sogno. Patience è la storia del Giona biblico, della traversata per mare e della tempesta, e del soggiorno nel ventre della creatura marina; la pazienza è quella dimostrata da Dio nei confronti di Giona. In Cleanness troviamo tre exempla di provenienza biblica, degli efffetti catastrofici causati dall'ira divina per la fylpe (impurità, corruzione): Noè e il Diluvio, la distruzione di Sodoma e Gomorra, il Festino di Baldassarre e il profeta Daniele. - William Langland La combinazione di tecniche allitterative e di convenzioni connesse al dream-poem si trova nell'opera di impegno etico, religioso e sociale che è The Vision of Piers Plowman (Piero l'Aratore). Per il linguaggio comune, il dialetto sudoccidentale, conosciuto al pubblico colto della capitale, per le problematiche religiose, e per la complessità strutturale e una problematicità a più livelli, rappresenta il maggior poema del Medioevo inglese. E' un testo in progress, per il continuo lavoro di revisione a cui il testo è sottoposto dall'autore, Langland. Ne esistono tre redazioni, A, B, C e una quarta, un abbozzo, Z. Al testo B è stata riconosciuta la maggior coesione strutturale; si divide in prologo e 20 sezioni diseguali, i passus; il progress costituisce il modello visibile dell'azione drammatica del poema, ovvero il viaggio, le cui tappe (passus) sono momenti di una ricerca di risposte a interrogativi che si rinnovano continuamente: è una quest destinata a non concludersi, 5 un'opera aperta. Il prologo e i primi 7 passus formano un blocco narrativo, Visio, che mette in scena una prima modalità della quest di Will, gli altri 13 formano la Vita di Dowel, Dobet e Dobest. Il tema è quello della vita attiva dell'uomo in un mondo corrotto, e del rapporto di essa con il regno di Dio: si tratta di una ricerca di perfezione nella quale il piano individuale si interseca con quello collettivo, lo spirituale con il materiale. Questo porta all'intreccio del registro umile con quello sublime. Nella Vita il poema di configura come pellegrinaggio spirituale, che vede il protagonista colloquiare con personificazioni e astrazioni, ad es Pensiero, Studio, Ingegno. L'impostazione visionaria e apocalittica si nota già nel Prologo, in cui un campo è chiuso da un lato da una torre splendida, la dimora di Verità, dall'altro da una scura valle che contiene una dongeon, il castello del Dolore, dimora del Male: come a dire che la vita dell'uomo è sospesa fra Cielo e Inferno. Nei primi passus Will formula l'interrogativo su come ottenere la salvezza dell'anima, poi viene presa in esame la situazione del popolo. Durante il secondo sogno di Will compare Piers; ci sono indizi che inducono a identificarlo con l'incarnazione terrena di Cristo. Egli proclama di poter indicare alla gente la strada verso la Verità. Will si trova ad affrontare la natura di Dowel ma anche di Dobet e Dobest, Fa Meglio e Fa il Meglio. L'esito è la realizzazione del Regno di Cristo su questa terra, attraverso la rifondazione della Chiesa, tramite Carità e Grazia. Il culmine è rappresentato dalla lotta che Cristo inizia con la Morte sulla croce, Arbor Caritas, simbolo dell'amore divino, lotta dalla quale emergerà riscattando le anime dall'inferno. - John Gower Operante negli ambienti della corte londinese di Riccardo II, ne riflette i tratti culturali e linguistici; la formula di “moral Gower” coniata da Chaucer, ne riassume la caratteristica principale. I versi di Mirour de l'homme (in latino) sono un esame attento, con ricorso alla tecnica delle personificazioni allegoriche, dello stato di degenerazione morale, cui solo l'intercessione di Maria può offrire speranza. Lo stesso impulso, ora sul versante politico, si trova anche in Vox clamantis (in francese), espressione di un animo terrorizzato dai disordini sociali della Peasant Revolt del 1381 e dalla corruzione. La forma di Confessio amantis (in inglese) è quella della collezione di storie racchiuse da una cornice che ha per protagonista Amans, alter ego dell'autore; prega Venere di liberarlo dalla pene d'amore, e la dea gli impone di confessarsi da Genius, che passa in rassegna i sette peccati capitali. Alla conclusione il protagonista si proclama libero. Si trova quindi la concezione dell'amore come “religione”. Gower è riscattato dall'umanità autoironica con cui si dipinge, consapevole dei propri limiti, e si riscatta nella finale rinuncia alle illusioni terrene. - Geoffrey Chaucer Nessun poeta inglese ha dimostrato di saper dominare la tradizione letteraria dell'Europa tardomedievale come lui, sia per la vastità delle conoscenze letterarie, sia per la padronanza dei mezzi espressivi, la varietà di linguaggio, la precisione descrittiva, l'attitudine all'immedesimazione psicologica. L'attività letteraria gli offriva un rifugio dalle incombenze quotidiane ma non era una fonte di sostentamento. Solo The Book of the Duchess (1368) è stata concepita per un destinatario aristocratico, John Of Gaunt; il pubblico a cui si rivolgeva Chaucher era costituito dalla medesima cerchia a cui anche egli apparteneva, fatta di funzionari e gentiluomini della piccola nobiltà di corte, per i quali il volgare inglese poteva essere strumento di espressione letteraria. In un'epoca nella quale la necessità dell'ordine gerarchico era un presupposto non soggetto a discussione, in quanto riflesso dell'ordine dell'universo creato da Dio, non sorprende scorgere un assetto che comprende i tre ordini tradizionali della società medievale – l'aristocrazia secolare, i religiosi, i lavoratori della terra – insieme a un'altra categoria di artigiani e piccoli borghesi, ma le estremità, gli eccessi, vengono eliminati. Il suo tragitto creativo è contrassegnato da sperimentalismo, che nei Canterbury Tales assume le forme di commistione dei generi e degli stili, abbracciando aspetti dell'esperienza che includono l'umile e il quotidiano. La cultura francese lascia dei segni: se la maniera piùp roficua per impossessarsi di un modello consiste nell'imitarlo e l'imitazione migliore è la traduzione, il 6 canone chaucheriano si apre con la traduzione del Roman de la Rose. Compone poi The Book of the Duchess, il primo poema-onirico: inteso a consolare John of Gaunt per la morte della moglie, tramite la sua celebrazione. In sogno il narratore incontra un cavaliere in nero, che gli racconta la storia del suo amore con la dama più degna. La forma è ancora legata alle convenzioni cortesi della visione amorosa di stampo francesizzante. L'incontro con Dante e la cultura italiana del '300 (Boccaccio) ha un effetto su di lui. House of Fame (1378-1380): la forma del poema-visione lascia un'apertura, non può offrire soluzioni, ma soltanto mostrare l'inatteso panorama che si apre all'autore nel momento in cui si rende conto della possibilità di fare poesia in volgare; si colloca nel solco dei grandi maestri ma senza il sostegno di una tradizione inglese. La natura dell'amore è il soggetto anche del poema onirico The Parliament of Fools (138-1382). Al narratore appare in sogno Scipione Africano; la visione lo trasporta in un locus amoenus dove il tempio di Venere, sulle cui pareti vede le vicende amorose della tradiione classica, quindi in una landa fiorita dove domina la dea Natura. Tre aquile indicano la stessa femmina, così si apre un débat cortese, ma nessun accordo viene raggiunto, così la Natura lascia il diritto di scelta all'aquila femmina. Chaucher, fra 82 e 86 si rivolge a un poema di Boccaccio, il Filostrato, per il Troilus and Criseyde; fu Boccaccio il primo a fare della vicenda il tema esclusivo del romanzo. Il percorso dell'azione si dipana secondo lo schema che per il Medioevo era quello della tragedia, esemplificato nell'immagine della ruota della Fortuna: ascesa e caduta delle sorti dell'eroe, il cui double sorwe, la sofferenza dell'innamoramento e poi dell'abbandono, è l'argomento; il lieto fine ribalta la prospettiva del Troilus da tragica in comica. Lo spirito di Troilo ucciso contempla la vanità del mondo e ride e delle sue passioni, partecipe ora di una superiore saggezza. La fonte è quella boccacciana ma la trasformazione è radicale: il risultato è una totale personalizzazione della storia, che si manifesta nella caratterizzazione dei personaggi. L'intensità del sentimento amoroso e la passione della sofferenza conferiscono infatti al Troilo dignità. Realisticamente attendibile risulta la psicologia della donna, nei confronti della quale il narratore prova una simpatia umana. Il mutare dell'atteggiamento di Criseida – attenzione verso il nobile innamorato, dedizione, sincero dolore per la separazione, cedimento alla corte di Diomede- viene scandito dalle descrizioni, fino all'ultima, in chiusura di un ritratto convenzionalmente elogiativo: Criseida era per natura incostante. Chaucer successivamente prospetta nuove soluzioni a nuovi problemi: l'adozione del distico deca o endecasillabo e la serializzazione di narrazioni brevi. The Legend of Good Women: le protagoniste sono eroine di celebri vicende amorose. I Canterbury Tales vengono iniziati nel 1386-87 e sono aperti e chiusi dal Prologo er antonomasia e da una conclusione, la Ritrattazione: alla fine del suo pellegrinaggio letterario ed esistenziale, l'autore rinnega tutte quelle sue opere che non hanno un intento morale e devozionale, dichiarando di volersi dedicare alla salvezza della propria anima. E' però un'opera incompiuta, a causa del tentativo di raffigurare la molteplice varietà della vita, che porta poi alla consapevolezza della mancanza di un disegno organico coerente. Se il piano iniziale enunciato dall'Oste Harry baillly prevedeva centoventi racconti, il progetto viene modificato, ridotto, e il risultato sono i 24 racconti raggruppati in dieci frammenti, connessi da scambi, interventi, dialoghi, e anche scontri fra i vari pellegrini-narratori, sempre guidati dall'Oste. Sulla scorta del Decameron prevede una serie di racconti dei partecipanti a un evento collettivo. La cornice narrativa è quella del pellegrinaggio verso il santuario del martire St Thomas Becket a Canterbury. La compagnia si riunisce alla Tabard Inn per intraprendere il devoto cammino e a loro si aggrega il pellegrino-narratore, mentre l'Oste lancia l'idea del racconto. In molte descrizioni dei pellegrini è possibile cogliere i tratti della satira, ma questa non li colpisce in quanto personalità autonome, ma come rappresentanti emblematici di determinate categorie; la principale risorsa è quindi l'ironia. Al variegato panorama umano e sociale fa riscontro un'altrettando grande varietà per ciò che riguarda i generi narrativi dei racconti; troviamo: i fabliaux, racconti comici di ambientazione umile, imperniati sul triangolo amoroso, come Miller's Tale o Cook's Tale. Comico, ma non fabliau è il Nun's Priest's Tale, apologo la cui morale è affidata a protagonisti animali. Episodio che fornisce lezioni di vita si trova anchenel 7 soccombe. The Castle of Perseverance (1440): il protagonista Humanum Cenum viene tentato dal Mondo, dalla Carne e dal Diavolo, assediato dalle forze delMale nel castello, dove viene aiutato dalle sette Virtù teologali, e la sua Anima viene infine liberata dall'Inferno. Mankind propone l'onesta fatica del lavoro quale rimedio al vizio dell'Accidia. La più rappresentativa morality è Everyman: la metafora centrale è il viaggio di Ognuno verso la morte; vana è la ricerca di Ognuno per trovare compagni di viaggio in Parenti, Buona Compagnia ecc; solo dopo essere passato attraverso la penitenza può pagare il debito alla Morte, accompagnato da Conoscenza. Rappresenta la tragica solitudine dell'individuo di fronte al destino comune. Nel 1580 non si trattò solo del declino di una forma d'espressione artistica (cycle e morality) ma anche della conseguenza di una politica di repressione condotta da parte della Chiesa inglese riformata, ostile alla messa in scena del sacro. Nel 1497 il primo drammaturgo secolare postmedievale, Medwall, aveva inaugurato con l'interludio Fulgens and Lucres la nuova stagione del teatro. 2. Il Rinascimento e Shakespeare I. Tra Umanesimo e Riforma: la fucina della grandezza Per l'inghilterra il '500 fu l'inizio di tutto: della sua identità nazionale e linguistica, della sua letteratura e della sua potenza politica ed economica, l'inizio della sua espansione nel mondo. I sovrani Tudor dovevano unificare l'isola annettendovi il Galles e la Scozia e l'Irlanda. Enrico dichiarò l'indipendenza della Corona inglese dalla Santa Sede e con l'Atto di Supremazia nel 1534 si proclamò capo della Chiesa di Inghilterra. Usò le nuove idee di Lutero allo scopo di appropriarsi delle ricchezze ecclesiastiche. La Riforma distrusse tradizioni e consuetudini, abbazie e libri, ma permise una rivoluzionaria modernizzazione dell'apparato giuridico-amministrativo e il decollo di una nuova cultura politica e letteraria. - Isole reali, isole ideali: More, Tyndale “Utopia” è una parola coniata da Thomas More ed è il titolo della sua opera del 1516; vuol dire non luogo o luogo del bene, da ou (senza) e eu (bene) e topos (luogo) ed è il nome dell'isola del Nuovo Mondo, con città stato magnifiche, identiche nella lingua, nelle tradizioni e nelle leggi. More stabilisce la sede di uno stato ideale dove non esistono differenze di rango, denaro, proprietà privata, dove la guerra è sconosciuta, si vive in una comunità e non c'è posto per l'ambizione personale. Uniformità, giustizia, sane relazioni sociali: queste sono le caratteristiche di Utopia. Ispirata sia alla Repubblica di Platone, sia ai resoconti dei viaggi di esplorazione, Utopia sembra voler essere la rappresentazione e contrario dell'attuale isola dell'Inghilterra divisa da gerarchie sociali, ingiusta e violenta, mal governata. E' il primo esempio di critica della società contemporanea che adotta come strategia retorica un punto di vista esterno. L'Utopia serve più a mostrare i vizi del reale che a esaltare le virtù dell'ideale, ma è una società troppo virtuosa per essere probabile. Il dialogo tra Hythlodoeus e Morus mette in scena il dilemma cruciale dell'umanesimo: può il sapere (o la filosofia) agire sulla prassi civile? Nella vita politica del paese? Enrico VIII offrì a More l'incarico di Lord Chancellor. Questi anni segnano il passaggio di More da umanista a teologo e polemista; un umanesimo importato dall'Italia in Inghilterra dagli ecclesiastici Grocyn e Linacre; fu grazie a loro che nei curricula dell'università di Oxford furono inseriti letteratura greca, filosofia e scienze. Colet fondò la scuola di St Paul ispirandosi ai principi umanistici con l'intento di riformare l'educazione della futura classe dirigente. Con Erasmo, More fu il promotore del programma di riforma del cristianesimo, riferimento per lo sviluppo della cultura laica e religiosa. Questa erudizione voleva essere messa da Enrico al servizio della sua causa 10 politica e More accettò l'incarico. Però quando Martin Lutero fu scomunicato (1521) e dichiarat fuori legge da CarloV, il programma di rivitalizzazione del cristianesimo si era trasformato in un attacco. • Guerra di libri Alla scomunica Lutero rispose con La prigionia di Babilonia, un trattato in latino indirizzato a un clero colto, che proponeva la liberazione della spiritualità cristiana dalla corruzione delle istituzioni della Chiesa. Lutero destituiva il clero di ogni potere sulla vita spirituale del fedele e la grazia era concessa per lui da Dio solo a un certo numero di eletti, indipendentemente dai meriti sulla terra → teoria della predestinazione. Queste tesi avevano conseguenze etico-sociali: la dottrina della predestinazione, secondo la quale il destino dell'uomo è prestabilito da Dio, avrebbe portato a una apatia sociale e civile, che porta ad ascrivere ogni azione a Dio. I riti, le cerimonie, le immagini che Lutero voleva abolire sono forme simboliche per mettersi in contatto con Dio e ciò minacciava la comunicazione con Dio e tra gli uomini. Pur condividendo con Lutero la necessità di una riforma, per More l'unità del cristianesimo e il sistema giuridico garantiti dalla Chiesa cattolica andavano difesi; ed è per questo che More umanista diventa More polemista. Con la letteratura protestante che veniva stampata clandestinamente ad Anversa, l'eresia di Lutero si diffuse sul suolo inglese. Ma il vero avversario di More fu William Tyndale, che voleva tradurre la Bibbia per renderla accessibile a tutti, ma la traduzione di testi sacri incominciò a essere identificata con la causa luterana, così egli cambio paese e andò a Wittemberg, dove conobbe Lutero. Nel 1526 completò la prima traduzione del Nuovo Testamento. Le copie furono bruciate e Enrico annunciò pene severe per coloro che si avvicinavano alla falsa e corrotta traduzione. .Ma le misure repressive si dimostrarono impotenti di fronte alla forza dirompente della stampa. Il Nuovo Testamento di Tyndale era scritto in un inglese semplice, non solenne, diretto. Alla lingua attribuì la dignità per competere con le prestigiose llingue antiche. A lui si devono neologismi come passover e scapegoat, ma la scelta di tradurre parole chiave come ekklesia con congregtion o presbyteros con senior, suscitò l'ira di More in quanto di chiara marca luterana. Tyndale rifiutava l'interpretazione allegorica della Chiesa, mentre proponeva una lettura semplice del testo, che non era più testo di pochi ma guida morale e spirituale per tutti. Il dibattito tra More e Tyndale è la controversia della Riforma, è la voce di quella guerra linguistica in un paese ormai diviso. Tyndale fu giustiziato per eresia nel 1536, ma la traduzione della Bibbia che venne autorizzata nel 1537 e la Bibbia di Ginevra e quella di Giacomo I, si avvalsero di quella di Tyndale. A dividere radicalmente More e Tyndale fu l'interpretazione del potere del sovrano e non della Bibbia. Per confutare le accuse di istigazione alla disobbedienza lanciate dalla propaganda cattolica, Tyndale pubblicò The Obedience of a Christen Man (1528), la cui ispirazione risiede in ogni atto del Parlamento che condusse alla Sottomissione del clero e all'Atto di supremazia del 1534, e la fede del re cominciò a vacillare. Disobbedire alle leggi del clero, non significava disobbedire alle leggi di Dio. Il re governava lo Stato per diritto divino e ne detiene anche l'autorità spirituale, quindi dovrebbe punire il clero che ha usurpato le sue funzioni giuridiche. L'autorità del clero va limitata alla predicazione. Tyndale non era contro la supremazia dei sovrani ma la difesa al solo scopo di affermare la massima supremazia: la sua interpretazione della parola di Dio. • Ragioni di stato L'Inghilterra divenne una nazione protestante per motivi dinastici. Enrico voleva divorziare da Caterina d'Aragona e sposare Anna Bolena, ma il Papa Clemente VII negò perché Caterina aveva nel papa un potente alleato. La corte si divise in due fazioni, una filocattolica per Caterina, l'altra filoluterana per Anna Bolena. Con l'aiuto di Thomas Cromwell, segretario di Stato, e dell'arcivescovo di Canterbury Thomas Cranmer, Enrico privò il clero 11 di tutti i diritti. Con l'atto di sottomissione del clero nel 1531, esso perse ogni autorità spirituale e giuridica. Con l'atto di supremazia (1534) Enrico si arrogò il diritto giurisdizionale e quello spirituale. Nacque così la Chiesa inglese e Enrico divorziò da Caterina. I beni di monaci, suore e frati furono confiscati o donati all'aristoccrazia e i luoghi dedicati ai santi furono distrutti, mentre fu imposta una nuova liturgia More nel 1532 fu rinchiuso nella Torre di Londra per essersi rifiutato di prestare giuramento all'Atto di supremazia, di riconoscere Enrico come capo della Chiesa. Qui scrisse Dialogue oof Comfort upon Tribulations. Gli eventi dal 1521 al 1535 furono per More la prova che il progetto umanistico di riformare l'Europa cristiana rieducandola era fallito. L'unità del cristianesimo che More aveva difeso insieme al potere supremo del pontefice doveva cedere il posto alle esigenze storiche della nascita dei nuovi stati, di nuove entità giuridiche. Le ragioni di stato non potevano più sottostare a quelle della religione. More fu decapitato nel 1535 per alto tradimento. - Gli umanisti: educazione e traduzioni. Elyot e Ascham. Umanesimo significò recupero del sapere dell'antichità e ciò poteva avvenire solo attraverso la traduzione dei testi latini e greci, allo scopo di forgiare il presente alla luce dell'esempio del passato. Nacque la filologia, la riflessione sulla lingua, sulla politica, sulla storia, sull'arte; Dante, Boccaccio, Petrarca, fanno parte del fenomeno intellettuale e culturale al quale si fa capo per spiegare la nascita dei concetti moderni di individuo, di storia e di politica. Un aspetto è l'importanza attribuita all'educazione, che implicava la fiducia nella capacità del sapere di plasmare la mente degli individui. Per questo i maggiori umanisti furono spesso tutori di re e di aristocratici. Thomas Elyot dedicò a Enrico VIII The Book Named the Governour (1531), il cui scopo è dimostrare che il buon governo dipende da una buona educazione dei giovani. L'educazione delle classi più alte contribuì a formare i principi morali e comportamentali, sulla base dei quali misurare la condotta degli individui che si arrogano il diritto di regnare. Questi principi aiutarono a guidare le società europee nella transizione da una organizzazione feudale allo Stato moderno. Per Elyot il regno deve organizzarsi intorno alla figura unificatrice del principe, perché solo una unica fonte di potere può garantire la pace e la giustizia. Il principe deve essere guidato dal wisdom. In Of the Knowledge Which Maketh a Wise Man (1533) il prevalere della saggezza o di foolishe affectis nelle decisioni del re distingue il buon sovrano dal tiranno. Le opere di Elyot cercavano di comunicare come un re e un nobile avrebbero dovuto essere, non come effettivamente erano (vedi Enrico). L'umanesimo ebbe inizio in Italia perché la continuità storica con l'antichità era evidente nei luoghi, nelle rovine e nella lingua. L'Inghilterra mancava di un passato e di una cultura all'altezza, e la lingua inglese sembrava incapace di accogliere l'eredità latina. E benché Elyot contribuisse alla immissione di latinismi nella lingua inglese, nel 1563 Neville parlava di una corrotta e bassa lingua. Il numero di traduzioni dal latino, dall'italiano e dal francese salì nella seconda metà del XVI secolo (Il Cortegiano, l'Orlando furioso, le Metamorfosi ecc.) Roger Ascham (tutore della regina Elisabetta I) in The Scholemaster lancia un attacco contro la cultura italiana, importata in Inghilterra e mise in guardia dalla sua cattiva influenza; tutto ciò era solo un sintomo dell'ansia provocata dal rischio che l'importazione della cultura dal continente impedisse il decollo della fragile identità nazionale. In realtà il vero bersaglio dell'invettiva era la vita di corte, di inganni e di seduzioni. Ascham è impegnato in un programma di educazione dell'aristocrazia inglese attraverso il recupero della cultura latina e greca. Per questo diffida della quick wits, adatta alla politica di corte, a cui oppone i profondi hard wits. Non fu solo la nobiltà di corte, a beneficiare del nuovo sapere, ma anche le università di Oxford e Cambridge nelle quali furono educati Spenser, il matematico Allen, Marlowe, Sidney e Milton. - La stampa La Riforma, la diffusione del nuovo sapere, la nascita delle culture e delle lingue nazionali non 12 escluso. La narrazione è affidata all'io di un personaggio socialmente ummile ed emarginato affermandone l'autonomia dal punto di vista sulla realtà. Wilton ha un'opinione libera e spregiudicata sugli eventi storici e intellettuali del suo tempo. Nashe scrive anche un libello polemico, Pierce Peniless, His Supplication to the Devil (1592); con la scusa dell'ingenuità e dell'ignoranza, Pierce è autorizzato a dire la verità sull'avarizia e sugli abusi delle amministrazioni pubbliche. Ma alla fine, la rappresentazione di The Isle of Dogs (1597) in collaborazione con Ben Jonson, fu giudicata scandalosa dal Consiglio della Corona, che fece arrestare gli attori e costrinse Nashe alla fuga. Euphues: The Anatomy of Wit (1578) di John Lily: il nome ha etimologia greca, “fornito di buone doti”, ed è probabile che venga dal The Scholemaster di Ascham. Il romanzo ha una trama inconsistente e si presente al lettore come una sorta di dotto dibattito inteso a dimostrare le virtù dell'intelligenza e dell'esperienza da raccomandare alla lettura e alla memoria di ogni gentiluomo. Ha successo per il suo stile, che lo fa passare alla storia come “eufuismo”, caratterizzato da una elaborata struttura sintattica e da digressioni erudite. Robert Greene ha come ambiente intellettuale e sociale quello dello dispute letterarie che avvenivano nelle taverne o tramite la stampa ed è un universiy wit. I suoi romanzi maggiori si avvalgono della struttura narrativa del romanzo greco e delle trame sentimentali del romanzo pastorale: Pandosto. The Triumph of Time (1588), in cui intrighi, travestimenti, intrecci amorosi e scambi di persona sono seguiti dal lieto fine. Dello stile eufuistico fece uso Sidney, che utilizza la perfetta struttura narrativa del romanzo greco di Eliodoro, Le Etiopiche, del III secolo d. C., che per la sua forma astratta e flessibile si presta a fare da modello. Dentro questa struttura, Sidney immette episodi a prestito dal romanzo cavalleresco, e l'ambientazione pastorale dalla Arcadia di Sannazzaro; fu questa mistura di tutti i generi e di tutte le forme che permise imitazioni e continuazioni, come nel caso di Lady Mary Wroth, nipote di Sidney, il cui The Countess of Montgomery's Urania (1621) fu la prima opera letteraria pubblicata da una donna in Inghilterra, ma a causa di allusioni troppo vivaci a persone ed eventi della corte di Giacomo I fu costretta a ritirare il romanzo. - Geografia: Hakluyt, Ralegh L'Inghilterra era rimasta fuori dalla conquista del Nuovo Mondo, ma la sua posizione geografica, che l'aveva emarginata dalla crescita economica e culturale, divenne vantaggiosa: era un'isola e ciò la rendeva difficilmente attaccabile e votata a diventare una potenza marittima. Negli anni '80 il mare fu il riferimento della costruzione dell'identità nazionale. Richard Hakluyt, ideologo dell'Impero britannico, raccolse nella The Principal Navigations, Voyages, Traffiques and Discoveries of the English Nation (1599) tutti i resoconti di viaggio degli esploratori e coonizzatori inglesi. Come Ralegh, Hakluyt presentava il progetto coloniale come una opportunità per strappare alla Spagna il monopolio sulle rotte oceaniche e per emanciparsi economicamente dalle altre potenze europee attraverso il commercio. La conoscenza geografica dell'America era divenuta politicamente ed economicamente vitale per l'Inghilterra, quindi la sua opere mirava a rendere noti le virtù e i benefici delle nuove terre, ma voleva anche promuovere investimenti e interesse per la colonizzazione inglese del nuovo mondo (“in cerca di nuovi mondi per l'oro, la lode, la gloria” così Ralegh definì l'impresa dei navigatori). All'opera parteciparono John Davis che scoprì le Isole Falkland a est dell'Argentina, l'esploratore Cabot che scoprì la Nuova Scozia, e Francis Drake che circumnavigò il globo nel 1579, celebrato come un nuovo leggendario Davide biblico capace di sconfiggere il gigante marittimo spagnolo. Nei loro viaggi, i narratori di Hakluyt trovano sia ostacoli naturali sia nemici umani, che possono essere sia gli abitanti o i nemici spagnoli. Raramente la versione era veritiera o imparziale: lo sguardo europeo era carico dei pregiudizi e della immaginazione e le nuove terre potevano essere un paradiso terrestre abitato da buoni selvaggi (Colombo), oppure una terra pericolosa abitata da bestie, oppure una terra ricca di oro e di schiavi, come un mondo da addomesticare. Walter Ralegh era il favorito di Elisabetta, poeta, esploratore, protettore di poeti e scienziati, che raccolse intorno a sé geografici, matematici, capitani, il matematico Harriot che puntò, nel 1609, il cannocchiale verso un cielo che non era più il chiuso 15 firmamento tolemaico-cristiano e per questo fu sospettato di ateismo, cosa che si ritolse anche contro Ralegh, il quale però si dimostrò sempre fedele e nominò in onore della regina, la prima colonia inglese nel 1584: la Virginia. In Discovery of the Large, Rich and Beautiful Empire of Guiana, racconta la scoperta della Guiana, identificata con il mitico El Dorado, sia descrivendo le meraviglie della natura, sia i vantaggi economici, sia confrontando la missione civilizzatrice e liberatrice della nazione inglese con la barbara degli spagnoli. Quando salì al trono Giacomo I Stuart, la guerra con la Spagna ebbe fine (1604) e Ralegh fu rinchiuso nella Torre con l'accusa di alto tradimento. Nasce alla fine del '500 l'ideologia dell'Impero coloniale; le nuove terre rappresentarono un'occasione sia per costruire l'epica nazionale, sia per l'espansione economica e le due cose erano sorrette da una interpretazione della Bibbia secondo la quale alla nazione inglese toccava un destino eletto. 3. Il Seicento Il '600 è un secolo aperto dall'ascesa al trono di Giacomo I, re Stuart che univa le corone di Scozia, Inghilterra e Irlanda; gli succedette nel 1625 Carlo I, il cui contrasto frontale con il Parlamento riuscì a coalizzare contro di lui proprietari terrieri e borghesia. Oliver Cromwell condusse l'esercito parlamentare alla vittoria contro le truppe reali. Carlo I fu giustiziato nel 1649 e venne proclamata la repubblica, ma pochi anni dopo, nel 1653, Cromwell fu nominato Lord protettore del nuovo Stato, che si trasformò in una dittatura, sostenuta dai puritani. Scomparso Cromwell non ci fu opposizione alla Restaurazione monarchica e salì al trono Carlo II, che nel tentativo di instaurare una monarchia assolutistica si trovò in opposizione al Parlamento. Quando gli succedette Giacommo II la situazione precipitò. Nel 1688 il Parlamento depose il re e affidò la corona a Maria e al marito Guglielmo d'Orange (Glorious Revolution) e l'Inghilterra divenne una monarchia costituzionale: giurarono su uno statuto che stabiliva i diritti del Parlamento e le libertà civili (Bill of Rights), mentre la politica ruotava intorno alla contrapposizione tra Wighs e Tories (conservatori). Questi avvenimenti corrispondevano a una trasformazione della visione dell'uomo e della società che si rifletteva anche nella letteratura. Nella prima metà del '600 si assiste al tramonto della cultura aristocratica e all'ascesa della cultura middle-class. I. La poesia - L'età giacomiana e carolina Nella lirica del primo '600 si distinguono due tendenze, Metaphysical e Cavalier, originate dall'influenza di due poeti, John Donne e Ben Jonson. L'appellativo storico-culturale di Cavalier allude a un dato politico e sociale (l'associazione di certi poeti con la corte di Giacomo o Carlo I) e a un elemento di contenuto, la celebrazione di istituti, ideali o valori che sono propri della cultura aristocratica; dal punto di vista della forma, la poesia persegue l'equilibrio, la simmetria, la perfezione metrica, sugli esempi della grande classicità. Più letterario è il termine Metaphysical: le caratteristiche della lirica metafisica sono quelle legate alle scelte stilistiche ed espressive: il wit, spirito, forza intellettuale; l'uso del conceit nel senso di metafora ardita o accostamento ricercato a scopo argomentativo; il frequente uso di immagini mutuate dalla filosofia o dalle scienze e perciò apparentemente estranee ai soggetti amorosi; il carattere drammatico e l'indicazione dei destinatari. Il termine non presuppone una specifica scelta di campo, né in ambito religioso né in quello politico, infatti tutti potevano essere metafisici. La differenziazione fra le due linee si approfondisce nella rielaborazione del rapporto tra identità sociale e identità privata, e nella rivendicazione di uno spazio maggiore per quella privata della poesia metafisica. 16 - Lo spazio dell'interiorità • John Donne La sua raccolta di liriche amorose, i Songs and Sonnets, ha poco in comune con i sonetti elisabettiani; imitando i modelli continentali, in primis Petrarca, il ciclo è fondato su convenzioni ben identificate: filosofiche (amor cortese e/o neoplatonismo), tematiche (l'essere dedicata a una donna, il cui nome o pseudonimo è nel titolo), formali (l'essere composta di sonetti in senso stretto). La raccolta disattende le aspettative: non esiste al centro dei componimenti una donna unica, la quale sia insieme oggetto della rappresentazione e dell'emozione (she) e destinataria dichiarata (thou) e il soggetto della comunicazione, (I) si pluralizza ed esprime atteggiamenti contraddittori. Manca anche l'omogeneità metrica, perché ogni poesia ha una propria specifica forma, in simmetria con la pluralità di soggetti e oggetti; è inoltre caratteristica una centralizzazione non dell'oggetto ma dell'esperienza dell'amore (con diverse modalità, spiritualizzazione, frustrazione, carnalità). La realtà dell'amore è agli occhi dei due amanti l'unica effettivamente tale e tutte le altre esperienze si rivelano ora segni vuoti; l'universo completo e autosufficiente generato dagli amanti è privo di qualunque relazione con ogni altro mondo. Donne proclama nella scrittura l'autonomia del discorso amoroso. Le elegie di argomento amoroso si rifanno agli Amores di Ovidio, esplorando relazioni governate da un erotismo che escclude l'idealizzazione e alterna ironia e passione. Le satire, modellate su quelle di Persio e Giovenale, mostrano violenta derisione e sarcastico rifiuto , estremizzando la distanza ideale tra oggetti e puntoo di osservazione. Il pessimismo sociale delle satire si approfondisce nella visione del disordine e disfacimento universale negli Anniversaries (1611-12), scritti su commissione per commemorare l'aristocratica Elizabeth Drury; qui il motivo elegiaco serve da cornice a meditazione sulla decadenza e disgregazione dell'universo e sul destino dell'anima; la giovane personifica l'energia vitale che animava esseri, oggetti e fenomeni e scomparsa lei, le parti si sono divise in rovine prive di senso, però attraverso l'anima, la morte collega il cierlo e la terra ed è cosìppossibile il recupero del mondo di perfezione e unità. Sulla strada del misticismo compone i Divine Poems, sulla natura intrinsecamente paradossale dell'esperienza di un cristiano nel mondo. La scrittura del secondo Donne si fonda su premesse che, smentendo il primato dell'apparire sull'essere, caratteristico dellla tradizione aristocratica, fanno dell'interiorità un valore assoluto. La ricerca poetica implica una progressione: dall'atteggiamento libertino alla celebrazione dell'amore, poi alla sua privatizzazione con svalutazione del mondo, fino a reincludervi l'amore stesso, arrivando al misticismo. Tutti gli elementi metafisici sono presenti anche nella poesia sacra, dove l'io interpella Dio, come faceva con l'amante, in maniera diretta e brusca. Gli Holy Sonnets (1633-35) pongono Dio come l'Altro di un vero rapporto d'amore; il tema è il rapporto tra il singolo cristiano, che prende coscienza della propria abiezione, e un Dio irraggiungibile. La conversione esistenziale e letteraria costituisce uno stadio radicale nello scardinamento dei presupposti che governano l'esistenza individuale. L'unica via è nella rinuncia alla logica normale, nell'assunzione del paradosso e del rovesciamento di valori e prospettive. • George Herbert I toni in cui l'io donniano si rivolge a Dio, bruscamente, manifestando la propria insofferenza, per poi placarsi miracolosamente, caratterizzano anche il canzoniere sacro di Herbert, The Temple: Sacred Poems and Private Ejaculations: il tempio è il corpo dell'uomo come luogo fisico dell'anima e di Dio, e al tempo stesso la poesia che vuole farsi spazio di manifestazione della presenza divina, costruendo un edificio di preghiera che acquista autonomia dall'esistenza del poeta suo creatore apparente. Il tempio è la Chiesa anglicana come istituzione, necessaria struttura di mediazione tra divino e umano, e dove si attua la saldatura della devozione individuale al culto collettivo. E il tempio è anche l'universo, 17 scoprendo ovunque segni della presenza invisibile del signore, che acquisisce tratti quasi divini, accentuati dal fatto che si riferisce a lui come “Lord”. Aggiunge una serie di topoi, ripresi dalle rappresentazioni tradizionali del locus amoenus, come la sovrabbondante fertilità della natura, la generosa ospitalità offerta dalla casa, la gratuità dei doni recati dai contadini e l'assimilazione di questi a creature o frutti della terra. A un filone affine appartiene l'epistola To Sir Robert Wroth, dove si cantano le gioie innocenti di una vita agreste ricca di valori semplici e antichi in contrapposizione al disordine e alla corruzione nella città e nella corte, e che si inscrive in quelle forma della poesia del retirement a cui appartengono le liriche Cavalier e alcuni componimenti metafisici. Jonson rielabora anche forme elisabettiane come il song, legata alla rappresentazione dell'eros, caratterizzata da eleganza e musicalità. A questa forma si riconduce ad esempio l'invito all'amore, costruito intorno all'idea del carpe diem di Catullo, come nel song a Celia del Volpone. I suoi versi hanno natura civile e morale e finiscono per assumere una dimensione pubblica di riflessione e ammaestramento anche quando si fanno veicoli di sentimenti e passioni. I Sons of Ben derivano da Jonson dati comuni tra i quali la commisitione dell'impegno etico con l'istanza celebrativa, all'interno di un rinnovato interesse per le ambientazioni e i temi pastorali e bucolici che trasfigurano di classicità la propaganda degli Stuart per il ritorno della nobiltà nelle campagne. Si cantano le grandi famiglie, come i Sindey, collocate alla sommità delle comunità locali gerarchizzate, rette da un'ecomonia feudale; comunità in cui il senso interno è costruito dalla liturgia ecclesiastica anglicana e dalla ritualità delle cerimonie, che cono momenti collettivi essenziali di trasmissione del sistema di valori aristocratico. Anche l'invito all'amore acquisisce valenze sociali. • Robert Herrick Le poesie sono raccolte nelle Hesperides (1648), in cui è inclusa una sezione di componimenti religiosi, Noble Numbers. Hanno un tono ingannevolmente superficiale ma affrontano gli argomenti più complessi mediando potenziali conflitti. La poesia The Argument of His Book delimita l'ambito tematico della raccolta. L'io si investe della duplice funzione di descrivere le gioie della festa e di prescrivere le regole per il suo buon funzionamento, e la poesia diventa luogo di mediazione culturale e produzione, con un mecccanismo di controllo, istituzionale e sociale. Questa sua funzione diviene più importante in una fase di tempi che cambiano. Il classicismom è anche tematico: il may- pole, oltre a incarnare la tradizione inglese, pagana e cristiana, della celebrazione della primavera, si associa al simbolo fallico delle feste in onore di Flora e con l'idolo condannato dai puritani (The May-Pole). E' una versione cristianizzata e moralizzata del rito classico, nella quale l'invito al bridall bed sostituisce l'incitamento alla sfrenateza e il carpe diem si conclude con l'esortazione al matrimonio. I richiami classici sembrano rispondere al tentativo di legittimare la politica Stuart della festa, suggerendone l'antichità. The Hock-cart presenta i meccanismi che governano il rapporto tra chi possiede la campagna e chi la coltiva e serve a separare la festa da una vita quotidiana di penosa attività. Le liriche mostrano la capacità di cogliere il dettaglio; molte rappresentano la transitorietà della natura e dell'esistenza umana, attenuando il tono malinconio con la suggestione dell'accessibilità della vita eterna. • Thomas Carew, John Suckling, Richard Lovelace La reputazione di Carew come cortigiano dissoluto e incurante delle questioni ideologiche, culturali e politiche dell'età di Carlo I ha generato dei Poems letture superficiali, che scorgono un recupero privo di novità della tradizione petrarchesca e di quella elisabettiana del song, con atteggiamento libertino. In realtà la poesia pone questioni centrali sulla natura del potere e sul rapporto tra l'esperienza amorosa e le convenzioni e imposizioni della società. Si delinea il bisogno di delineare il profilo di una virtù. Le sue liriche brevi cantano l'amore, il piacere e la giovinezza e innestano il modello argomentativo donniano sui temi 20 pastorali e naturali della convenzione. Alla base della poesia erotica sta un pensiero coerente, come in A Rapture, un invito all'amore che argometna la liceità della fruizione carnale demistificando l'onore, costrutto culturale maschile finalizzato a limitare la libertà delle donne. La descrizione dell'Elisio, il paradiso degli amanti dove la soddisfazione dei sensi è la regola, non propone un'evasione delle costrizioni della società, quanto il modello mitico di un originale stato di assoluta innocenza. Più che un libertino invito, è un testo utopistico, dove la spensieratezza del tono nasconde l'esigenza di interrogarsi sul difficile equilibrio fra individuo e collettività. Il country house poem, To my Friend G.N. From Wrest presenta il giardino della natura ritrovata, dove l'intervento umano non rappresente l'imposizione a esso di un'arte estranea, ma l'aiuto necessario perché si manifesti compiutamente la sua potenziale professione. Suckling unisce la sprezzatura del cortigiano rinascimentale e il libertinismo esistenziale e letterario del rake della Restaurazione. La distanza tra privato e pubblico nella rappresentazione dell'eros in lui si annulla. Lovelace è il prototipo del poeta Cavaliere; la sua lirica è più riflessiva, pervasa da un senso più profondo della transitorietà delle cose umane, dal gusto per l'osservazione e l'emblematizzazione della vita animale, e dall'interesse per le belle arti e la musica. Le liriche rappresentano il codice cavalleresco che governa l'esistenza di un gentiluomo soldato, nel quale il sentimento dell'onore deve prevalere su tutto. The Grasse-hopper riprende la favola di Esopo per fare della cicala l'incarnazione dell'età dell'oro prerivoluzionaria. - John Milton E' l'altro gigante della poesia e della letteratura inglese. La sua opera letteraria è caratterizzata dallo stravolgimento delle forme e dei generi collegati alla cultura aristocratica, da lui riplasmati in modo da renderli completamente altri rispetto a quelli tradizionali, proponendo se stesso come l'incarnazione di un nuovo modello di intellettuale impegnato. Questo sovvertimento emerge nell'elegia pastorale Lycidas (1637); il lamento di Tirsi per la scomparsa di Licida in un naufragio si fonde in una meditazione sui limiti di ogni attività umana e sull'inconsistenza della fama quando questa non prende radici nel terreno del mondo spirituale. Il monito di un Apollo “moralizzato” e il pianto funebre della divinità Camus (dio del fiume, personificazione di Cambridge) vengono tacitati daSan Pietro in una invettiva contro la corruzione del clero .La figura del pastore denuncia la convenzionalità degli orpelli araldici e diviene portatore di una doppia identità, classica e insieme ccristiana, giungendo a incarnare il poeta intellettuale che è investito della responsabilità di indirizzareil proprio gregge verso la rettitudine mondana e la salvezza eterna.. Lycidas segna la missione che Milton si è assegnato per il futuro, ed è per questo che l'elegia occupa la posizione conclusiva nella prima sezione dei Poems (1645). L'Allegro e Il Penseroso (1731) rappresentano du eatteggiamenti diversi, possibili per un io lirico che si pone il porblema del proprio rapporto con il mondo umano e naturale, con una duplice finalità, alla ricerca della pienezza della propria globale esperienza terrena e individuando le condizioni per la messa in atto della propria vocazione di poeta e maestro. Penseroso è il contemplativo isolato della società che incorpora il primo obiettivo nel secondo. L'Allegro: l'edonismo dell'io lieto è legato al controllo, all'idealizzazione, a una ricerca etica che lo induce a qualificare il piacere perseguito come irriprovevole. Ciò che distingue le scelte esistenziali dei due è la natura pagana dell'Allegro, di contro alla sublimazione e cristianizzazione dell'esperienza dell'altro. Se il nuovo intellettuale cristiano e borghese ha il volto contemplativo del Penseroso, la maschera dell'Allegro si addice al vecchio scrittore aristocratico, al Cavalier giacomiano che mistifica le gioie della vita agreste. Una simile contrapposizione ha un ruolo determinante nella costruzione dell'identità poetica, e questo è suggerito dal lavoro di demonizzazione dei valori della cultura aristocratica nel masque Comus (1634) e che si esplicita in Paradise Lost. Idealizzazione, neoplatonismo, esaltazione del grande casato nobile ne fanno qualche cosa di radicalmente diverso rispetto alla tradizione jonsoniana. L'elemento allegorico si riduce al minimo, mentre l'universo perfetto del masque, invece di una realtà messa in pericolo dal male e poi 21 riaffermata, costituisce un ideale a cui tendere. Il personaggio di Comus proviene dalla mitologia classica e rappresenta la dissolutezza, l'abbandono ai piaceri dei sensi; qui è il figlio di Bacco e della maga Circe, sul quale si innestano i poteri magici e l'abilità retorica del villain, il quale piega ai propri intenti di seduzione l'eleganza verbale dell'invito all'amore carpe diem; e se la fanciulla riesce a resistergli è perché anche lei è maestra di retorica, ma coerentemente con l'etica protestante, la giovane eroina non riuscirà a liberarsi da sola e sarà necessario l'intervento della ninfa Sabrina. Lepica rappresentava nel '600 il sogno di ogni letterato. La storia inglese e la Bibbia avrebbero potuto fornire soggetti adatti a un dramma, stando alle intenzioni originali. La fusione del tema tragico della Caduta con la forma epica nel poema eroico Paradise Lost (1667) è frutto di una maturazione non priva di connessioni con gli eventi storico culturali di quegli anni, dalla chiusura dei teatri nel 1642, che vanificava temporaneamente la ricerca di ogni affermazione di un autore come drammaturgo, all'inasprirsi del conflitto politico e idelogico, che rendeva difficilmente immaginabile per uno scrittore schierato con il Commonwealth puritano la composizione di un poema in cui si celebrassero, attraverso l'esaltazione di un grande passato mitico della nazione, i valori della monarchia e della cultura di corte. Della progettata tragedia sono rimasti i segni nella stesura, dalla forma metrica del blank verse tipico del dramma elisabettiano, in contrapposizione ai modelli epici del passato recente (Ariosto, Tasso, Spenser), e a un presente dominato dalla moda dello heroic couplet, il distico pentametrico a rima baciata. La scelta rende omaggio all'austerità letteraria dei puritani, per i quali la rima è riprovevole. L'argomento appartiene al genere tragico e si configura come un ribaltamento dello specifico dell'epica: se l'epica tradizionale canta una vittoria, questo poema epico è imperniato su una sconfitta e, nella prospettiva cristiana, sulla Sconfitta in quanto perdita per l'intera umanità della felicità originaria. La tragedia elisabettiana mette in scena le cadute di personaggi emblematici e qui si tratta della stessa struttura narrativa: la Caduta si pone come archetipo e paradigma di tutte le altre cadute, e l'uomo-individuo Adamo riassume e preanuncia in sé la totalità del genere umano a venire, maschile e femminile. Satana, oltre che attore della Caduta originaria, è anche al centro di una revenge tragedy, costituendo la vendetta uno dei suoi moventi. I dodici libri allargano i confini dell'epica e ne mantengono alcune convenzioni e il dato di rispecchiamento collettivo e sociale che le caratterizza: la vicenda narrata deve essere talmente significativa da costituire per un'intera nazione un momento di ricostruzione della propria identità. Il primo libro, avviando la narrazione in medias res, ci spalanca la visione del risveglio degli angeli caduti nell'inferno; gli antefatti cosmici (la ribellione e la sconfitta degli angeli malvagi) vengono riferiti più tardi. Profezie e visioni del futuro umano sulla Terra concesse ad Adamo da Michele dopo la Cadura occupano uno spazio essenziale. Gli spazi temporali risalgono alle tradizioni epiche e alla nozione cristiana della non linearità del tempo. L'eroe epico convenzionale possiede caratteristiche come l'eccezionalità individuale e sociale, il senso dell'onore, il coraggio, il valore militare. Satana detiene questi tratti, e ad es Blake sosteneva che Milton era del partito del diavolo senza saperlo; si tratta di una lettura generata dal fraintendimento di quelli che Milton pone come valori fondanti della civiltà e addita al lettore come i valori indispensabili alla rifondazione del vivere sociale. Questi hanno poco in comune con quelli su cui Satana costruisce la sua identità, e anzi ne rappresentano il rovesciamento, mentre si trovano incarnati nell'esistenza di Adamo ed Eva prima della Caduta: dall'umiltà alla mitezza alla pazienza alla solidarietà all'amore coniugale al lavoro; questi ultimi due indicano il porsi dell'Eden miltoniano come termine di riferimetno per la costruzione di nuovi modelli di società e di famiglia. Il rapporto tra Adamo ed Eva, nonstante si fondi su una struttura gerarchica, ha il piacere di condividere pensieri e occupazioni con l'altro, e una sessualità innocente. Il desiderio, tratto caratteristico del poeta amante frustrato della tradizione cortese, appartiene a Satana invece, con il suo linguaggio iperbolicamente dolce ed elegante del sonettista elisabettiano o del Cavalier. In opposizione all'ideale classico dell'otium, riformulato come leisure e proposto come valore dalla cultura aristocratica, Milton assegna al lavoro di giardinaggio gradevole nell'Eden un'importanza centrale; l'insistenza sulla sua necessità 1) risponde all'etica puritana dell'impegno e all'implicita critica dell'esistenza inoperosa e 22 • Lady Mary Wroth e Aphra Behn La poesia di Dryden, con la sua destinazione sociale e civile, e i caratteri di urbanità, ragionevolezza ed equilibrio formale sancisce nella letteratura di fine secolo un abbandono dell'interiorità e dell'introspezione, proprie dei metafisici. Vengono lasciati alle scritture devozionali, saggistiche, diaristiche, che contribuiranno poi, insieme al romanzo picaresco, di viaggio e sentimentale, e alle lettere, alla formazione del novel 700esco. Il '600 è poco favorevole al racconto puro senza esigenze didattiche o religiose e l'evasione dal quotidiano rientra nella lirica breve. Per misurare il cambiamento nell'idea e nella pratica della narrazione si assumono a termini iniziali e finali del percorso le opere di Wroth, prima donna a pubblicare un libro, e Behn, prima scrittrice professionista. Lady Wroth è personaggio di rilievo alla ccorte di Giacomo I; Countess of Montgomery's Urania (1621) è un romance pastorale di racconti intrecciati e ispirato all'Arcadia, da cui prende titolo e incipit costruito intorno alla figura della bella Urania, lì lamentata come assente e qui rappresentata in preda alla disperazione d'amore. La scrittura fornisce un esempio del painted o courtly style e guarda al recente passato elisabettiano; nelle vicende mondo aracadico e mondo cavalleresco, fatti d'arme e amori in senso neoplatonico o petrarchesco, servono a generare un'autorappresentazione mitizzante di rapporti e modi di vivere a corte. Un'impronta nuova è data dalla femminilizzazione del romanzo, che ha per protagonista la fedele Pamphilia, che per la passione per Amphilanthus è condannata al perpetuo martirio del cuore. Wroth disegna personaggi di donne dotate di grande nobiltà d'animo e poco a loro agio tra le costrizioni e le imposizioni sociali e familiari di un contesto patriarcale. Non più meri oggetti di amore, queste ladies hanno una soggettività piena, il diritto di manifestare le proprie emozioni. Urania è un romanzo a chiave, dove si adombrano eventi, persone e scandali dei circoli altolocati del tempo: allusioni che la costringono a ritirare il romanzo. Behn: due operenarrative significative per l'evoluzione verso il novel. Le Love Letters between a Nobleman and His Sister (1684) sono il primo romanzo epistolare inglese, caratterizzato dall'approfondimento dell'aspetto psicologico e dall'autocoscienza di Silvya, motivata dal proprio desiderio, di cui traccia una mappa analitica, ponendolo in antitesti con i codici etici e comportamentali imposti dalla famiglia e dalla società; situazioni e personaggi sono del romance e l'elemento introspettivo costituisce una novità, accentuata dalla ricerca della verosimiglianza nella rappresentazione dei rapporti umani. Il romanzo breve Oroonoko, or The Royal Slave (1688) è un testo “autobiografico”: la storia si presenta attraverso una narrazione in prima persona estremamente individualizzata (la parola iniziale è I), dove la narratrice si caratterizza anche come testimone. La storia è quella di un principe africano fatto schiavo dagli Inglesi con l'inganno, e poi deportato nel Suriname, dove affronta una morte terribile. Il tratto più evidente è la sua somiglianza fisica e morale, con un antico romano; la sua esistenza è governata dal senso dell'onore e dall'amore, spirituale, per Imoinda. I due codici sono facce della stessa realtà. Non è un romanzo antischiavista: l'immoralità della schiavitù è proporzinale alla nobiltà di sangue e di animo del protagonista, i cui compagni, socialmente inferiori, vengono fatti oggetto di assai minor compassione. E' un romanzo Tory: testo di transizione, conflittuale, in cui entrano a contatto e si scontrano la convenzionale narrazione aristocratica del romance, incarnata dal protagonista e dalla donna, e le nascenti istanze del racconto borghese, rappresentate nelle shciere di malvagi mercanti e violenti colonizzatori. Behn disegna un mondo che ha perduto i valori tradizionali, quelli che appartengono all'aristocrazia, il senso dell'onore, la lealtà, l'amore della verità, per votarsi all'accumulazione capitalistica. Chi assolutizza i propri principi viene schiacciato, così a un livello metatestuale Oroonoko si legge anche come un'elegia funebre per il romance, pronunciata da un'opera che è un novel. • John Bunyan Soldato cromwelliano, dopo la Restaurazione pastore battista, testi devozionali o morali. 25 L'autobiografia spirituale, Grace Abounding to the Chief of Sinners (1666) fornisce il suo itinerario esistenziale, deindividualizzato al punto di evitare la nominazione o i riferimetni precisi a luoghi, eventi o persone, così che l'io si muove su uno sfondo sfocato, interagendo con individui ridotti al ruolo di funzioni narrative: Moglie, Giovanotto ecc. Questa strategia risponde allo stesso intento didattico e universalizzante che regge il Pilgrim's Progress, servendo a incentivare un'identificazione completa del lettore con l'io narrante, e implicando l'infinita ripetibilità dell'avventura di ogni cristiano. Grace Abounding registra la non linearità di un simile percorso, fatto di improvvise illluminazioni e ricadute nella disperazione; la coscienza diviene campo di battaglia fra un Dio lontano ma sempre presente e un Diavolo che è entità fisica e si manifesta con le modalità più ingannevoli. Così l'esistenza è una lotta senza fine. La rappresentazione allegorica del cammino del cristiano attraverso il mondo fino alla Città celeste in The Pilgrim's Progress from This World to That Which Is to Come:: Delivered under the Similitude of a Dream (1678) è uno dei testi più influenti a tutti i livelli sociali e da tutte le denominazioni cristiane riformate. Assunto in paradiso, Christian → nome preso all'atto della conversione, prima si chiama Graceless → indica trasparenza del racconto, privo delle complicate costruzioni a molteplici livelli delle grandi scritture allegoriche (Dante, Spenser). Nella prospettiva puritana l'allegoria è una forma di composizione sospetta, sia per le potenzialità infinite di lettura, sia per l'ulteriore distanza, rispetto alla già immorale relazione della letteratura con la verità, che pone tra sé e i referenti. E' per questo che Bunyan si giusitifica in una Apology o autodifesa in versi per il fatto di essere improvvisamente caduto in un'allegoria, mentre produceva un testo ortodosso, a causa dell'irresistibile volontà divina, che genera una sorta di scrittura automatica, e a causa dell'imitazione della codificazione metaforica di Dio. Si sforza di ridurre al minimo i margini di interpretabilità. L'elemento più evidente è la combinazione di letterale e figurato le vicende e i personaggi hanno solo significato morale. Si recupera così il semplice allegorismo medievale delle morality plays o dei poemi religiosi, dandogli una forma narrativa che ne accentua il collegamento con l'eseperienza quotidiana. Il testo mostra il processo attraverso il quale il cristiano interiorizza la capacità di decodificare le Scritture e i segni dell'universo sensibile. Nella House of the Interpreter, questo, figura di mediazione, mostra al protagonista emblemi animati, dandogli la spiegazione corretta per ogni cosa; nella fase finale il dialogo si converte in un monoogo, in cui il protagonista, leggendo la scena come prefigurazione della sua elezione fra i giusti, comunica di aver acquisito una propria abilità interpretativa. Si crea una identità tra la situazione di Cristiano-lettore di fronte al mondo narrativo in cui vive e quella del lettore-cristiano di fronte al proprio mondo reale. Per entrambi l'apprendimento e la pratica dell'arte di interpretare sono di vitale importanza. Nella valle of the Shadow of Death, Cristiano è terrorizzato dalle oscure presenza cche avverte e non riesce a distinguere la propria voce da quella dei demoni intenti a tormentarlo, perché viene meno la sua capacità di riconoscere i segni divini e le manifestazioni diaboliche, momenti in cui è vicino alla perdizione. Cristiano e il suo compagno Fedele (prima delle tre virtù teologali) raggiungono la città delle Vanità, sede di Vanity Fair, isituita da Belzebù, dove tutto è merce; le vanità sono non le cose in sé ma le cose del mondo in quanto vengono fatte oggetto di attaccamento. L'ingresso nella città sotto gli sguardi attoniti degli abitanti che trovano eccentrici (outlandish), degni solo di uoomini fool o bedlam, i loro abiti, il loro linguaggio e il loro rifiuto di comprare, genera un rovesciamento dell'episodio del passaggio degli ambasciatori attraverso la città di Amaurote nell'Utopia di More: lì un popolo semplice e puro guarda con stupore gli stranieri convinti di impressionarlo con la ricchezza, ma la cornice ideologica è simile, con la critica al sovvertimento dei valori da parte di un sistema sociale ed economico dove l'unico oggetto di desiderio diventa l'acquisizione di beni materiali, e con la proposizione dell'imitatio Christi. La scena del processo fornisce una pardia dei meccanismi giudiziari e una variante alla 26 strategia miltoniana di demonizzazione dell'aristocrazia attraverso l'attribuzione delle sue virtù al mondo infernale: gli esponenti delle classe dominante della città di Vanity hanno i nomi dei vizi e dei peccati di cui sono allegorie, ma preceduti da Lord o Sir. Le analogie con Milton, al di là delle distanze, riconducibili alla diversa destinazione dei due testi, alla natura elitaria del primo e a quella popolare del secondo, sono maggiori rispetto a quanto presupporrebbe la comunanza di ideali, e hanno a che vedere non solo con la costruzione di nuovi modelli di esistenza, ma con la creazione di nuove forme narrative. Paradise Lost e Pilgrim's Progress preparano il terreno all'avvento del novel, mettendo in scena le eccezionali avventure di personaggi comuni. - Bacon e la rifondazione del sapere La New Atlantis (incompiuta 1624) di Francis Bacon si colloca nella linea del racconto utopico, che si focalizza non sul personaggio ma sul suo incontro e confronto con una cultura altra, migliore e più razionale. Rispetto ai propri antecedenti, Bacon sposta il centro dell'attenzione dalla politica alla scienza, dalla descrizione dello Stato ideale all'invenzione di una civiltà (immaginaria isola di Bensalem) in cui la scoperta, l'esperimento di paradigmim interpretativi delle leggi naturali e l'evoluzione tecnologica rivestono un ruolo fondamentale. Tutto ciò viene gestito da una fondazione di ricerca, la Casa di Salomone. In apparente contraddizione con questo principio dell'allargamento dei confini del sapere si pone quello di una natura esclusiva, elitaria della scienza, le cui scoperte vanno protette contro la curiosità e contro le possibili ingerenze del potere. Così gli affiliati tengono consultazioni per decidere quale delle invenzioni e degli esperimetni rendere pubblici. L'incidenza dell'utopia sulla realtà intellettuale del secondo '600 fu diretta, nel senso che il modello rappresentato nella New Atlantis contribuì a ispirare la costituzione della Royal Society, l'associazizone-istituto per lo sviluppo delle scienze (umani, naturali, esatte). Il racconto utopico si costituisce a partire da un resoconto di viaggio; le raccolte di riferimetno della narrativa di viaggio e di esplorazione sono quelle di Hakluyt (Principal Navigations, 1589) e quella di Purchas (Hakluytys Posthumus, or Purchas His Pilgrims 1625), che si sforzano di rintracciare una forma cristiana e un ordine provvidenziale nell'apparentemente casuale svolgersi delle vicende, storia di navigazioni, scoperte geografiche, scambi, e di iscrivere l'insieme nella prospettiva della realizzazione collettiva di una missione di Dio. Sono altri i termini di Bacon per la questione del rapporto tra fede e sapere. Nel suo Advancement of Learning (1605) senza contrapporre direttamente verità rivelata a verità razionale e naturale, egli le separa come oggetti di due modalità di conoscenza indipendenti, che sono tra loro complementari ma irriducibili. La sfera religiosa perde la sua natura di ideologia totalizzante. Nella New Atlantis Bacon sgombra a priori il terreno da eventuali ostacoli teologici alla rappresentazione delle potenzialità della ricerca scientifica, eliminando il problema del rapporto tra le due verità attraverso la semplice conversione al cristianesimo fine a se stessa. L'Advancement ha un fine concreto, cioè è inteso alla persuasione: quello di indurre il sovrano Giacomo I a investire nello sviluppo della ricerca scientifica. A tale scopo Bacon si sforza di dimostrare che l'ignoranza dei sudditi non è desiderabile, con una strategia di argomentazione per modelli e metafore, in implicita contraddizione con i fondamenti del metodo descrittivo e didatttico, basato sulla ricerca di una corrispondenza il più totale possibile fra le parole e le cose. Giacomo I si dimostrò poco ricettivo. La seconda finalità è essere un progetto globale, una generale rifondazione del sapere, articolata in sei fasi, l'ultima delle quali dovrebbe coincidere con l'approdo a una nuova filosofia o scienza attiva universale. La prima è cosituita dalle due versioni, inglese e latina, dell'Advancement, un trattato dedicato all'esame descrittivo dello stato attuale delle scienze, attraverso la raccolta dei dati dell'osservazione e la loro organizzazione in base al nuovo metodo induttivo, secondo i principi esposti nel Novum Organum (1620) e a partire dalle notazioni su fenomeni naturali e registrate nelle natural histories. In realtà nessun testo va oltre le fasi iniziali del progetto. La rifondazione del sapere richiede l'eliminazione degli errori commessi da pensatori e ricercatori del passato, ma anche delle potenzialità di errore connesse a inclinazioni tipiche della mente umana Ciò è espresso nel 27 cui il Parlamento di era autoassegnato la facoltà, riproducendo la repressività negli anni '30 incarnata dall'arcivescovo Laud. Milton utilizza qui una varietà di strategie argomentative e di modelli retorici: chi uccide un buon libro, uccide la ragione. The Tenure of Kings and Magistrates (1649) afferma la legittimità della deposizione o della messa a morte di un sovrano che si è dimostrato tirannico e malvagio. Gli scritti in prosa difendono il Commonwealth dalle denunce alla sua illegalità. The Ready and Way to Establish a Free Commonwealth (1660) mette in guardia contro gli svantaggi e i pericoli del riammettere la monarchia e propone l'istituzione di assemblee ordinarie loali a sostegno di un gran consiglio centrale. Two Treatises of Government (1690) di John Locke poggiano sull presupposto della revocabilità del mandato concesso dai cittadini ai governanti in ogni occasione in cui questi si dimostrino inadeguati o inclini ad abusae dell'autorità; escono a ridosso della Glorious Revolution e danno un impulso, oltre che al ridimensionamento dei poteri dei sovrani, alla definizione di un clima culturale distante da quello tardorinascimentale da presentarsi come l'avvio di una nuova fase della vita intellettuale inglese. Un processo evolutivo contrassegna anche la storiografia. La True Historical Narrative of the Rebellion and Civil Wars in England (1702-04) di Hyde, pur postulando l'effettivo verificarsi dell'intervento divino in momenti cruciali della storia, e pur muovendo da una prospettiva monarchica e tradizionalista, si sottrae alla tentazione di impartire agli eventi un senso globalmente provvidenzialistico. History of the Royal Society (1667) di Sprat sosiene il valore dell'indagine sperimentale delle leggi naturali ai fini di un avvicinamento alla percezione del piano divino. La visione del linguaggio e dello stile condivisa dalla Royal Society è di matrice baconiana, incnetrata sul progetto di un ritorno a una supposta originaria purezza e brevità della comunicazione verbale. - La critica letteraria L'apporto dato dai filosofi all'affermazione dell'autonomia dei saperi e delle scienze rispetto alle preoccupazioni spirtuali o religiose ha un ruolo all'interno di un processo di cambiamento del sistema dei valori nell'aprirsi di un territorio di indagine e ricerca sconosciuto. Comincia a svilupparsi una critica letteraria moderna, alla quale fornisce un contributo la Answer di Hobbes alla Prefazione di Sir Davenant al poema epico Gondibert (1650). Il filosofo, discutendo la genesi della composizione poetica, distingue tra le due facoltà del giudizio e dell'immaginazione, generate dalla memoria, la prima preseidere alla forza e struttura del poema e la seconda ne crea gli ornamenti. Se il fine della poesia è allontanare gli uomini dal vizio, Hobbes si differnzia dai suoi predecessori rinascimentali per la maniera in cui sottolinea il fatto che il soggetto centrale della scrittura poetica è la maniera degli uomini e non le imprese degli dei. Per tutto il '600 il dibattito critico si svolge in maniera frammentaria, spesso a partire dalla prefazione premessa o lettera dedicatoria a un'opera l'autore chiarisce i presupposti culturali e le motivazioni ideali, o fornisce al lettore strumenti interpretativi. Alcuni in forma trattatistica, come Defence of Poetry di Sidney, rimangono termini importanti di riferimento e di confronto per lo sviluppo della riflessione sulle modalità, i generi e le implicazioni filosofiche. L'ultimo quarantennio è dominato da Dryden, la cui elaborazione critica, benché costituita da prefazioni, e dunque frammentaria e occasionale, delinea i fondamenti del gusto neoclassico e prepara per la letteratura della nuova era. Elementi caratterizzanti dell'ideale estetico sono la ricerca della naturalezza dell'espressione e l'importanza dell'imitazione della ntura, della semplicità, dell'equilibrio. Introduce una seie di termini e di categorie fino ad allora estranei, come criticism, critique, biography, hero. Essay of Dramatic Poesie (1688) rende centrale la questione della scrittura drammatica e delle caratteristiche che avrebbe dovuto assumere nella nuova era; Dryden qui propone un dibattito in forma aperta, seguendo la strategia scettica, cioè dialogica, e mettendo in scena quattro personaggi che sostengono tesi diverse: la preferenza per l'imitazione della drammaturgia antica, la difesa di quella moderna, la grandezza del teatro francese, l'ecellenza di quello inglese (Jonson e Shakespeare). L'Essay si sottrae a una finale riconciliazione della pluralità delle opinioni in una prospettiva unitaria, investendo il lettore del compito di fornire una propria risposta L'esigenza di costruire un canone della letteratura nazionale e di assegnargli la 30 centralità che gli spetta, è una preoccupazione costante. - Religione e predicazione Donne fa carriera nella Chiesa anglicana e nel 1621 diventa decano; il successo della sua predicazione trasforma il rito domenicale in un evento mondano. I suoi sermoni, fra cui Death's Duell, una meditazione sulla dissoluzione dei corpi, si conformano a un modello omiletico che prevede indicazione del testo, versetto o passo, biblico da commentare, spiegazione, illustrazione e applicazione. L'intento è giungere alla persuasione dell'uditorio, destandone l'emotività, coinvolgendolo nella visione di un cristianesimo fatto di contrasti e paradossi, contrassegnato dall'angoscia del giudizio finale, con la prospettiva di un'eternità di dannazione. La variante di plain style utilizzata corrisponde a questi contenuti. Devotions upon Emergent Ocassions (1624), meditazioni private ma create per un vasto pubblico: a partire da una malattia e dalla guarigione, Donne presenta una serie di aspetti della condizione umana e li mette in relazione con l'universo spirituale e con Dio, interpellandolo direttamente. L'altro predicatore anglicano, Andrewes: XCVI Sermons (1629) privilegiano l'elemento della spiegazione del testo, condotta con esasperata analiticità; l'autore si appella alla razionale attenzione dell'uditorio, ma si sforza di ricomporre frammenti in visioni più globali. - Territori dell'io • Robert Burton, Thomas Browne e John Locke L'attenzione presetata durante il '600 alla dimensione privata dell'essere umano, all'esplorazione dell'interiorità, finisce per aprire uno spazio allo sviluppo della scienza dell'io, ovvero i disccorsi che si pongono come oggetto l'analisi dei meccanismi che determinano il comportamento o il carattere. Anatomy of Melancholy di Robert Burton è una sorta di enciclopedia intorno a una tendenza dell'anima, ricondotta all'eccesso nel fisico dell'umore della bile nera, a causa della prevalenza dell'elemento della terra. L'età giacomiana in generale tendeva a rappresentarsi come caratterizzata dalla malinconia e identificata con un senso di perdita delle ragioni di vita o con la consapevolezza dell'impossibilità di agire per realizzare le proprie potenzialità. Burton fa emergere dalla propria discussione un io fortemente caratterizzato, portatore di quei tratti di bizzaria e di eccentricità che descrive come sintomatici del disagio psichico, assegnando alla scrittura anche una funzione terapeutica. L'Anatomy è un resto notevole come grande repertorio delle tradizionali scienze dell'anima e come espressione di una soggettività complessiva. Browne intreccia soggettività ed esplorazione del sapere con modalità diverse. Partendo da due tratti potenzialmente contraddittori della propria personalità, da un lato l'interesse per scienza e conoscenza e dall'altro la fascinazione per l'ignoto, l'occulto, gli aspetti più misteriosi del rapporto degli umani con il cosmo e con le divinità, compose la Religio Medici (pubblicata 1642 senza la sua autorizzazione), di natura autobiografica e personale; il titolo è un ossimoro, dato l'ateismo che distingueva la sua professione di medico. Browne invece si fa esponente di una fede anglicana tanto più profonda quanto più difficile da argomentare razionalmente, però ha tolleranza nei confronti degli altri aderenti ad altre denominazioni cristiane. Lo stile è apparentemente spontaneo, casuale, modellato sulla naturale concatenazione dei pensieri; in realtà i manoscritti attestano un attento lavoro di revisione; Hydriotaphia, UrneBuriall (1658) è una meditazione sulla morte, sulla sepoltura e la vanità delle pratiche rituali, quando l'unica vera immortalità è assicurata dalla religione. The Garden of Cyrus (1658) si focalizza su segni misteriosi dell'universo sensibile che mostrano la presenza di Dio. La fine del '600 è marcata da John Locke: Essay Concerning Human Understanding (1690) rifonda radicalmente la teoria della conoscenza a partire dal rifiuto di ogni idea innata, dalla visione della condizione originaria della mente umana come una tabula rasa, destinata ad essere gradualmente coperta della scrittura che le esperienze 31 sesoriali vi incideranno. E' un processo induttivo, a partire dall'osservazione del dato specifico, e passando dall'esame delle idee prodotte dalla propria mente alla formulazione di leggi generali di funzionamento del pensiero umano. Locke avanza poi una teoria linguistica globale innovativa: le parole non sono più segni di oggetti ma di idee, e il significato, inteso come legame tra una determinata parola e una determinata idea, non è ontologicamente fondato, bensì convenzionale (= arbitrario). • Vite e diari Il '600 vede la fioritura di generi connessi all'esplorazione dell'io individuale o della soggettività umana; interesse riscuote la biografia su personaggi importanti per il loro ruolo culturale, intellettuale o religioso. Walton scrive Life of Dr. John Donne (1640), in cui la scelta dei personaggi (Donne, Herbert, Hooker) indica la volontaà di presentare figure esemplari dal punto di vista dell'adesione all'ortodossia anglicana; però l'autore modifica, inventa, esagera, omette episodi, privilegiando finalità didattico-propagandistiche rispetto all'esigenza di stabilire verità biografiche. Aubrey in Brief Lives non si pone l'obiettivo di dare forma cristiana oo significato morale alle vite, ma si sofferma sugli aneddoti, le vicende private, i dettagli curiosi di personaggi come Milton, Ralegh, Jonson, Hobbes. Il ricordo degli eventi della storia recente si salda con il crescente interesse per la soggettività nel generare una produzione di tipo diaristico e autobiografico. Molti testi, non destinati originariamente alla pubblicazione ma redatti come contributi alla memoria storica di una famiglia o di una comunità, furono poi scoperti. I Memoirs of the Life of Colonel Hutchinson (1806), composti dalla moglie Lucy, testimone oculare, trascrittrice delle narrazioni del marito e protagonista della propria riscrittura nell'annesso Fragment di storia personale, sono carichi della drammaticità connessa alle vicende di Hutchinson, morto in carcere dopo la Restaurazione, essendo stato a favore dell'esecuzione di Carlo I. Il diario più importante è quello di Samuel Pepys, che copre gli anni dal 1660 al 1669. Scritto in forma stenografica e in parte criptata, fornisce un dettagliato resoconto della vita di tutti i giorni nella Londra della Restaurazione, dei tragici eventi dalla peste del 65 all'incendio di Londra del 66, e degli incontri e delle relazioni di un borghese che aveva fatto carriera nell'amministrazione pubblica, accedendo agli ambienti parlamentari e di corte, ma coltivando i propri interessi per le scienze e la medicina con la frequentazione dellla Royal Society. Una riflessione a posteriori sugli eventi del passato è il diario di John Evelyn, che copre dal 1620 al 1704, dagli anni finali della monarchia di Giacomo I all'inizio del regno di Anna, ultima Stuart. Oltre a registrare eventi personali e pubblici, annota tutto ciò che si connette al suo interesse per la scienza, per l'estetica, le belle arti e l'architettura, fornendo un quadro complessivo dell'elaborazione del gusto neoclassico (è teorico del giardino all'inglese). 32 dubbio sul suo ravvedimento a causa delle scuse che dà alle altre due donne per sposarsi con l'altra (es. per la ricca dota), che si rivelano però solo espedienti tattici. Harriet è intelligente, ricca, mondana e ha come arma l'autocontrollo, infatti è grazie a questo e al suo wit che vince il confronto linguistico, mascherando il suo scopo di conquistare Dorimant confinandolo a corteggiatore. L'oggetto della satira dei costumi sono le convenzioni, gli atteggiamenti e i criteri di giudizio sociale; il fop viene ridicolizzato dal gruppo sociale di cui fa parte a causa dei suoi eccessi nel porsi come elegante e pieno di wit, che sono in realtà atteggiamenti propri anche di coloro che lo beffeggiano, che lo fanno a causa delle sue stravaganze. 2. William Wycherley e il Dryden commediografo - Uno dei temi della commedia della Restaurazione è la riflessione sul matrimonio, trattata ad esempio in Marriage à la Mode (1671) di Dryden (che nel 1663 aveva scritto la London comedy The Wild Gallant su innamorati spregiudicati e brillanti), osservatore del rapporto tra passione e matrimonio, tra vincolo coniugale e spinte trasgressive, tipico della comedy of manners.; le coppie dubbiose restano unite alla fine dopo aver valutato il matrimonio come accordo di due attrazioni mantenuto dalla comprensione razionale delle reciproche esigenze e debolezze. Produsse poi la sex comedy The Kind Keeper (1678), bloccata dalla censura forse per gli attacchi nascosti. Non apprezzava però la commedia perché riteneva la tragedia e la tragicommedia più adatte per rappresentare i valori guida di una società. - Wycherley realizzò la commedia spagnola / di intrigo Love in a Wood (1671), che si conclude con un matrimonio il cui fine è la libertà perché “due sono legati per rendersi liberi”, un'idea utopistica che si unisce a una satira dell'istituto matrimoniale. Per lui la commedia e la satira erano le forme teatrali per eccellenza per fornire un ritratto della società; nonostante ciò, non riesce nel suo intento nel The Gentleman Dancing – Master (1672), in cui la protagonista incontra l'innamorato travestendolo da maestro di ballo, ma nella satira di costume – comedy of manners (definita a volte sex comedy) The Country Wife (1675, ispirato all'Eunuco di Terenzio e a Molière, è il testo più rappresentato in età moderna): il libertino Horbert si finge eunuco per sedurre le dame, e in particolare Margery, moglie di campagna di Pinchwife, mentre Horcourt sposa la sorella di Pinchwife, Alithea. Il drammaturgo attacca la convenzione che sta alla base dei rapporti sociali di elevare l'apparenza a verità. Il damerino Sparkish, fidanzato di Alithea, non si mostra geloso, per attenersi all'immagine dell'uomo di mondo e quindi non nota che Harcourt corteggia la sua fidanzata, mentre crede alle voci riguardo un suo presunto tradimento. Le dame sono oggetto della satira della loro ipocrisia, contro le convenzioni sociali. La forza dell'opera sta nel valore universale della denuncia dell'ipocrisia, nell'abile costruzione, nella comicità degli incidenti, nel dialogo pieno di doppi sensi e nel trionfo della vitalità di Horbert, il quale non viene condannato ma approvato dal pubblico perché rivela le imposizioni sociali e riconosce i diritti del desiderio anche delle donne. The Plain Dealer (1676), poco convincente, mostra il disprezzo per le convenzioni del tempo attraverso Manly, alter ego dell'autore. 3. Otway, Behn e Shadwell - Un tipo di commedia presente negli anni '70 è la sex comedy, il cui tema è l'aspetto sessuale sia a livello verbale che situazionale, come The Soldier's Fortune (1689) di Thomas Otway, nell'ambito del teatro comico: il capitano Beaugard dopo essere partito per la guerra senza sposare la sua amata, congedato, la ritrova sposata con un borghese, Sir Davy Dunce; costretta al matrimonio, ora però può ricongiungersi con il capitano, compiendo un adulterio che però è presentato come privo di colpe; qui entra in scena un aspetto ideologico storicamente rilevante, nel contrasto tra l'imposizione dei genitori e la nascita dell'idea rivoluzionaria del diritto alla scelta; è questo ultimo aspetto che si ritrova nel subplot di Courtine, amico di Beaugard che sposa liberametne Sylvia, la nipote di Sir Davy, mostrando l'opposizione fra il loro matrimonio e quello imposto. La morale emerge però da un contesto comico: la presenza del ruffiano e voyeur Sir Jolly, con i suoi apologhi 35 di piacere, la malizia, le allusioni e l'erotismo mostra che la satira è sostituita dal tema del desiderio realizzato. – Aphra Behn (prima scrittrice professionista inglese secondo Virginia Woolf) puntava alla rivendicazione dell'autonomia femminile; nella commedia d'intrigo ambientata a Napoli durante il carnevale, The Rover (1677) le maschere sono la metafora della necessità delle donne di proteggere la loro sensibilità dallo sguardo maschile. L'autrice inserisce un suo punto di vista femminile e lo fa trasparire dalla satira dell'istituto matrimoniale: visto che le donne erano costrette a sposarsi senza libertà di decisione, i tradimenti erano giustificabili, inoltre la separazione era impossibile dato che non concedeva alla donna i mezzi economici e l'accettazione sociale per una nuova vita. Nella sex comedy Sir Patient Fancy (1678) l'immaginazione porta a un'eroina che riesce a separarsi dal marito, senza restituirgli la dote. Scrisse anche commedie politiche e lavori farseschi. - Thomas Shadwell (“saccheggiatore” di Molière), si ispirava alla teoria degli umori di Ben Jonson, creando personaggi tipi o altri riusciti che incarnavano i vizi/umori contro cui si scagliava la satira. The Virtuoso (1676) è una presa in giro del virtuoso scienziato dilettante Sir Gimcrack, mentre A True Widow è una commedia in cui ogni personaggio tradisce ed è tradito, che anticipa il clima politico che sfociò nel Popish Plot: Shadwell, che si schierò con i Wighs/partito progressista rimase per anni in silenzio fino a quando tornò al teatro con The Squire of Alsatia (1688), emblematico della trasformazione del gusto del pubblico della Restaurazione: due fratelli hanno due idee diverse di educazione, per Sir Edward deve essere tollerante e cittadina, per Sir William severa e campagnola; il figlio del secondo, Belfond senior, represso, si ribellerà per finire vittima di impostori, mentre il Belfond junior, figlio del primo, diventerà un raffinato, mondano libertino che si ravvederà sul finale. L'intento dell'autore è didattico e anticipa la commedia del primo '700 detta sentimental comedy; propone un compromesso fra figure e situazioni familiari disinvolte come nelle commedie londinesi e la richiesta di moralità del pubblico, esigenza che si tradurrà in un attacco contro la commedia della Restaurazione. 4. Congreve Commediografo degli ultimi anni del '600 fu William Congreve, creatore di avvincenti intrecci, di dialoghi eleganti ricchi di motti di spirito e quindi di sottile wit, di personaggi il cui modo di esprimersi racchiude un modo di essere, una raffinatezza di eloquio che l'autore dice di aver appreso dalle conversazioni degli aristocratici, a testimonianza dello stretto rapporto tra corte e teatro. Già in The Old Bachelor (1693) nei personaggi si uniscono i tipi della comedy of manners (libertino, wit) e la satira di costume che colpisce le convenzioni del tempo e in particolare l'istituto matrimoniale. The Double Dealer (1693): insolita figura di Lady Touchwood innamorata del nipote – insolita scelta del personaggio cattivo come protagonista, Maskwell, il doppiogiochista che si realizza nella dissimulazione e che mostra l'ipocrisia, la falsità e l'inganno del matrimonio per poi essere punito – saggia Cynthia che pone le basi per un matrimonio – squallido matrimonio dei Froth – Lady Froth corteggiata dal damerino Brisk – momenti divertenti con loro e con Careless che seduce Lady Plyant. I tradimenti sono occasione di spensierata comicità ma lo sguardo di Cynthia rivela che quegli episodi mostrano l'inganno del matrimonio proposto dalla società. Nella satira di costume Love for Love (1695) il libertino Valentine si ravvede per amore di Angelica ma il contratto amoroso si concluderà solo se sarà accertata la sicurezza economica; fingendosi pazzo mostra l'accettazione dei personaggi delle convenzioni ipocrite. L'opera combinava disinvoltura e atteggiamento morale, come voluto dal pubblico borghese; vi erano però anche dei borghesi che non andavano a teatro perché non si riconoscevano in nessun valore e le loro istanze furono denunciate dal pamphlet Short View of the Immorality and Profaneness of the English Stage (1698) del reverendo Collier contro l'immoralità del teatro. Molti autori cercarono di giustificarsi nei prologhi e negli epiloghi e alcuni cercarono anche di confutare le tesi di Collier sul piano pratico, come Congreve appunto on The Way of the World (Così va il mondo 1700): è la vicenda del wit Mirabell e di Millamant, il cui problema è sposarsi senza perdere il patrimonio, e che sono ostacolati dalla 36 zia Lady Wishfort, dal genero Fainall e dall'amante Marwood e da disposizioni testamentarie, contratti, azioni legali. L'aspetto economico è quindi dominante ma non per un matrimonio di interesse, bensì come componente realistica. Fainall è il nemico dell'eroe ma sul piano della brillantezza mondana è simile a Mirabell, a dimostrare la finezza della satira dell'autore, che mostra che le convenzioni sottomettono tutti i membri della società. 5. Vanbrugh e Farquhar - Congreve riscosse successo positivo ma non caloroso, forse perché il clima teatrale stava cambiando, cambiamento confermato dal successo di John Vanbrugh con le sue commedie spregiudicate, quali The Relapse (La ricaduta 1696): immaginazione del seguito di una commedia di Cibber che raccontava il ravvedimento del marito infedele Loveless, il quale qui ricade nell'infedeltà; e Provoked Wife (1697), in cui il tema è quello dell'incompatibilità coniugale: Sir John Brute diventa un marito insopportabile mentre la moglie accetta i suoi doveri, in un contesto comico in cui si ritrova un fop al femminile, Lady Fanciful, nonostante la serietà della questione. Sir John non è comico ma lo sono le scene, come quella in cui si traveste da prete ubriaco e viene arrestato (scena vista come attacco alla chiesa e modificata in lui che si finge Lady Brute). L'opera esprime una rappresentazione realistica nella rappresentazione del rapporto tra i sessi. - George Farquahr, in piena tendenza moralizzatrice, con Love and a Bottle (1698), pensava che a teatro fosse ancora possibile lo spirito antitetico all'atteggiamento che dominava la società. Ricevette successo con l'efficacia teatrale del libertino Sir Harry Wildair in The Constant Couple (1699). Ebbe un'esperienza militare come ufficiale dei granatieri per mantenere la famiglia che sfruttò per The Recruiting Officer (1706); era stato testimone dei trucchi di raggiro e di abuso con cui i militari arruolavano. Non vi è indignazione però ma solo ironia sulla stoltezza degli arruolati; scene di reclutamento – amore tra capitano Plume e Silvia, donna di campagna, figlia del giudice Balance che non approva il matrimonio – Silvia si traveste da uomo e il padre non la riconosce e la condanna all'arruolamento – affronta con ironia il corteggiamento. La vicenda è fuori Londra e quindi non presenta situazioni e personaggi tipici della tradizione della Restaurazione, come il wit, ma rimane la spregiudicatezza e il realismo in materia coniugale Questo accade anche nel capolavoro The Beaux' Stratagem (lo stratagemma dei bellimbusti 1707), in cui però sono londinesi i due beaux e Mrs Sullen, annoiata dalla campagna; è l'ambientazione che non si attiene ai topoi della comedy of manners (tranne il ritratto critico dell'istituto matrimoniale). Aimwell e Archer sono alla ricerca di un'ereditiera, fingendosi a turno uno il servo dell'altro, ma Aimwell, a metà tra il libertino ravveduto e l'innamorato esemplare della futura sentimental comedy, si innamora di Dorinda, mentre Archer è dotato di spregiudicatezza e di galanteria, che lo rendono irresistibile per Cherry, figlia del locandiere, per la sposa Mrs Sullen e per la vecchia Lady Bountiful. La comparsa di Archer mette in crisi i propositi coniugali di Mrs Sullen, la quale non vuole tradire il marito, quindi l'autore cerca una soluzione morale e legale: ha in mente un opuscolo di Milton in cui viene sostenuta l'ammissibilità del divorzio in caso di incompatibilità fra i coniugi, così immagina una soluzione moderna, il divorzio consensuale, che non è un escamotage teatrale ma un'utopia. A fine anno 1707 il Lord Chamberlain ordinò l'unificazione delle due compagnie teatrali, in piena crisi di gestione e di pubblico, quando la grande stagione del teatro della Restaurazione (sottogeneri: comedy of manners, intrigo, politiche, di umori, sex commedies e pre esemplari) era finita. Della produzione restano le tragedie di Dryden e Otway e le commedie recuperate dopo l'oblio 800esco; il criterio per decidere se le opere potevano essere ripresentate era quello della rappresentabilità, così l'eredità della Restaurazione è data dalle opere degli ultimi 15 anni, che hanno la caratteristica di storicizzare tipi e topoi della commedia di tutti i tempi (es. mogli infedeli, innamorati intelligenti, eroi superiori all'aspetto venale del matrimonio, mentre le commedie dimostrano che il denaro influisce comunque sul loro destino) e che indagano il rapporto tra i sessi, sia quelli amorosi sia quelli istituzionali, trattando i primi con la vitalità delle imprese galanti e i 37 con il racconto di un viaggio in terre sconosciute) e dei resoconti di viaggi reali (es. Woodes Rogers narra il salvataggio di Aleander Selkirk ispirando Robinson Crusoe di Defoe). Le avventure di Swift narrano di un uomo comune che unisce la razionalità del medico e la predisposizione alle scoperte e le aspirazioni idealistiche. Gulliver cerca di adattarsi e di preservare la sua identità, affronta il problema del potere, della formazione del gruppo sociale e si confronta con scienza e pensiero. I riferimenti ai testi del passato e la loro commistione con opere e fatti contemporanei contribuiscono alla satira di un mondo squallido, dove ogni idealismo fallisce (es. gli scienziati che provano esperimenti assurdi a Lagado come far nascere pecore senza lana). Swift scrive anche satira politica in prosa, con dialoghi che dimostrano l'assurdità degli stessi; Directions to Servants (1745) è un manuale in cui fingendo di suggerire comportamenti adatti per i servi, se ne mettono in rilievo gli atteggiamenti negativi. Secondo la duplicità settecentesca, compone anche versi ispirati a sensibilità, come Cadenus and Vanessa (1726) ispirato a un suo rapporto d'amore tormentato, o Journal to Stella (1710-13), con l'aspetto dell'abbandono e della tenerezza, alternato a descrizioni della vita londinese. - I generi classici rivisitati: la produzione poetica 700esca è incentrata sulla rielaborazione dei generi; nella prima metà del secolo le opere imitano o parodizzano i generi classici, in particolare il modello pastorale e la satira, per il fine sociale e l'intento moralizzatore, contro l'imitazione servile degli antichi e la degenerazione del linguaggio poetico di alcuni scrittori mercenari. Un genere privilegiato da Pope e Swift è l'epistola in versi, ispirata da Orazio; l'elegia si presenta come commento sulla vanità dei desideri e del potere umano o per esprimere meditazioni con rimpianto e nostalgia; un esempio: Elegy Written in a Country Churchyard (1751) di Thomas Gray, simbolo della sensibilità preromantica. Troviamo anche elegie amorose, come quelle di James Hammond del 1743. Il genere elegiaco è spesso scelto da poetesse per esprimere i loro sentimenti, come i toni intimistici e le osservazioni della natura di Anne Finch, contessa, che ebbe la possibilità di pubblicare i suoi versi, Miscellaneous Poems on Several Occasions (1713), Nocturnal Reverie e The Spleen, con atmosfere care ai preromantici. L'ode pindarica rielaborata da Cowley e integrata con il modello oraziano si ritrova in Grongar Hill (1726) di John Dyer e in Collins e Akenside. Le elaborazioni dell'ode pindarica segnalano mutamenti nella letteratura 700esca: prevalevano l'epica e la lirica sotto forma di ode secondo il modello omerico e pindarico; nel corso del secolo si sviluppò un interesse verso la fantasia e la passione, che portava a privilegiare il sonetto o liriche brevi su sentimenti e passioni (e non poemi didascalici) e la poesia descrittiva (nono celebrativa). Il critico Warton assegna all'ode lo statuto di veicolo per esprimere la fantasia. Es. Collins nelle sue odi onde la celebrazione degli antichi, dei grandi Spenser, Shakespeare e Milton, e del contempraneo Thomson, con l'esaltazione della fantasia e della passione, anticipando i romantici. - Le poetesse: la fusione di vari generi e forme si ritrova nella poesia femminile, rivalutata dai gender studies e dalla critica femminista integrandola nel canone; infatti è parte essenziale del processo di trasformazione letteraria e di anticipazione dei romantici, nonostante la condizione delle donne, vista l'educazione inadeguata, le costrizioni sociali e le difficoltà a pubblicare. Lady Mary Wortley Montagu era una nobile con educazione raffinata che conobbe personaggi quali Addison, Steele e Pope e che intrattenne una corrispondenza con Pope (che la incluse nella Dunciad); su un periodico attaccò gli stereotipi maschili sulle donne e espresse il giudizio riguardo la loro diversa educazione; le sue Six Town Eclogues: With Some Poems furono pubblicate nel 1747 da Horace Walpole. Oltre che importante per la letteratura è stata un esempio per il contributo femminile alla cultura. Nella seconda metà del '700 Elizabeth Montagu fondò il circolo letterario delle Bluestocking Ladies (nome originariamente spregiativo per designare i seguaci di Cromwell, poi scherzoso per un letterato che si presentò a una riunione in calze blu da operaio) per unire vita sociale e impegno culturale. L'importanza di queste signore provocò reazioni maschili negative e il termine bluestocking venne usato in senso offensivo; oggi designa donne impegnate nel progresso 40 culturale e civile. Le poetesse mostrano capacità di elaborazione dei generi, come epistola, satira e sonetto, ma la loro attività letteraria è limitata e controllata socialmente (es. Mary Collier e Elizabeth Thomas); anche quelle socialmente più elevate sono costrette a dipendere dall'aiuto di uomini, come Elizabeth Tollet, appartenente a una famiglia di letterati e il cui padre favorì i suoi studi. Elizabeth Rowe fu aiutata dal padre a pubblicare i suoi versi sull'Athenian Mercury e scrisse prose di argomento meditativo-religioso; venne lodata come esempio per le donne contro la tirannia, ammirata per la sua vita ritirata, modesta, fatta di opere di carità, per la sua moralità, aspetti che la rendevano un modello perfetto di femminilità. (Definita da Fanny Burney “la romantica”). Anna Seward ebbe una relazione conflittuale con il padre, autore di The Female Right to Literature, il quale la aiutò comunque a scrivere. Pubblicò le raccolte Llangollen Vale, with Other Poems (1796) e Original Sonnets (1799), includendo poesie già pubblicate sul periodico Gentleman's Magazine, mezzo di diffusione di informazione. Una poetessa che ebbe la possibilità di pubblicare grazie al metodo della sottoscrizione fu Mary Barber, del circolo di Swift di Dublino, dove pubblicò i suoi Poems (1734), che ebbe successo anche per il suo non avere pretese e per il contesto domestico di molte poesie. 2. I periodici Tutti gli scrittori contribuirono a periodici, fondamentali per la loro affermazione. · Gentleman's Magazine: pubblicato dal 1731 al 1914, fondato da Edward Cave, scopo → trarre dai quotidiani notizie, informazioni, saggi, poi incluse anche articoli di critica letteraria (molti di Johnson). · The Grub Street Journal: settimanale satirico, contribuiscono Theobald e Cibber · The Monthly Review: specializzato in recensioni letterarie (di Sheridan e Goldsmith ad es.) e rassegna dei libri, che era fonte di info su letteratura e sulla sua ricezione. · The Critical Review: parte tory, contributo di Johnson. · The Rambler: settimanale diretto da Johnson tra 1750 e 1752, saggi favole, commenti di ad es. Richardson. La diffusione dei periodici è legata alle coffee-houses, che, con l'istituzione del servizio postale, erano centri dove circolavano giornali e riviste, luoghi di incontro dove si riunivano letterati a discutere; ogni gruppo si caratterizzò per il caffè prescelto, ad es. a Covent Garden vi erano gli amanti del teatro. · Will's: la più famosa, frequentata da Dryden. · Britton's: con Addison · Turk's Head: Johnson, Burke, Sheridan I periodici The Tatler (il chiacchierone) e The Spectator trovarono nelle coffee-houses dei centri fondamentali per la loro diffusione. - Richard Steele: fondò The Tatler, nel 1709, su cui venivano raccontate storie piacevoli, discusse notizie e pubblicate poesie; lo scopo era riformare i costumi e il teatro, infatti attaccò l'immoralità della commedia della Restaurazione; il tono era impegnato e moralistico su problemi come il duello e il gioco d'azzardo o su questioni di costume. Nei saggi viene presentato il ritratto ideale del gentiluomo, che si distingue per la razionalità e il controllo, e la virtù femminile, esaltando la vita matrimoniale e affermando i valori di una società nuova, onesta, laboriosa, colta → borghese. Nel 1711 Steele inizia con Addison la pubblicazione del The Spectator, in cui creano dei personaggi fittizi rappresentanti di vari gruppi sociali: es Mr Spectator riporta ciò che avviene nel circolo, ha viaggiato, ha cultura e è un osservatore di costumi, Sir Andrew Freeport rappresenta l'intraprendente borghesia imprenditoriale, così i personaggi nella contrapposizione tra vecchio e nuovo mondo, anticipano quelli e elementi del romanzo che si affermerà poco dopo. Le discussioni di questi personaggi riguardano questioni di costume, su cui esprimere valutazioni morali. Il periodico mostra l'interesse per la riflessione filosofica, con l'intento di educare i lettori e innalzare il livello generale del gusto. Il dibattito sul gusto è argomento di molti saggi, ispirati a Addison e al conte di 41 Shaftesbury (Characteristics of Men, Manners, Opinions and Times 1711) ed è una questione collegata ad altre, come il dibattito sulla differenza fra sensazione e ragione; il gusto comprende sentimento e giudizio ed è punto di partenza per l'immaginazione e la sensorialità, è una facoltà che nasce dalla natura ma che si sviluppa nella cultura. I saggi del periodico semplificano temi complessi per una maggiore diffusione e segnalano sviluppi della cultura, dando inizio alla critica letteraria come indispensabile interpretazione dei testi. L'importanza ideologica della rivista fu quella di porre i valori borghesi, contrapposti a quelli aristocratici, come centro del discorso, per dichiararne la piena dignità di classe. - Joseph Addison: conoscitore dei classici, descrive la ricerca dei luoghi collegati alla storia e alla poesia latina nel Remarks on Several Parts of Italy (1705), basato sul viaggio sul continente e sull'esperienza del grand tour. Autore della tragedia neoclassica Cato (1713): storia del repubblicano Catone che si suicida per non sottomettersi al dittatore Cesare e storia d'amore unita a riferimenti storico-politici e allusioni alla contemporaneità. Addison plasmò il gusto dei lettori, con la sua ambizione di portare la filosofia fuori da biblioteche e scuole per introdurla nei luoghi di incontro secondo il criterio odierno della “secolarizzazione del gusto”, che si collega ai mutamenti sociali e politici; propagò le idee di Locke al pubblico. E' rappresentante di una classe che porta Johnson a definire la sua prosa un modello di stile medio: la sua prosa è colloquiale ma anche evocatrice dei classici, per questo contribuisce ad affermare una nuova estetica e una nuova cultura. E' importante anche per l'affermazione del saggio e della critica letteraria; i saggi sul Paradise Lost, sulle epistole in versi, sullo stile della tragedia, hanno influenza sui lettori, infatti la conoscenza dei grandi scrittori entrò a far parte della cultura media → divulgazione di alto livello. La tipologia del saggio però cambia nel tempo, come si nota dal periodico The Rambler di Johnson, in cui si trovano riflessioni sulle condizioni dell'umanità, temi discussi con tono severo come importanti questioni etiche che mostrano una grande tensione morale, diversamente da quanto accade in Addison e Steele che li avrebbero trattati con eleganza e leggerezza come sfera del costume. 3. Il dottor (Samuel) Johnson: seconda metà del '700 → “età di Johnson”. Dopo anni di turbamenti per difficoltà economiche, insuccessi e mancato riconoscimento delle sue qualità, riesce ad affermarsi. Dopo saggi, poesie, versi latini e resoconti parlamentari, pubblica The Life of Richard Savage (1744), biografia di un autore di drammi, odi e satire, ricordato per il poema The Wanderer (1729); segna un momento importante nell'evoluzione del genere ed evoca Grub Street, la strada associata con l'ambiente degli scrittori di scarso talento. Tragedia Irene rappresentata da Garrick. Ebbe un ruolo importante nell'opera di codificazione del canone e nella definizione di una vera critica letteraria; il suo fine era stabilire dei principi per migliorare l'approccio alla conoscenza e alla cultura secondo il criterio della discriminazione, che contraddistingue il pensiero critico, che differenzia la razionalità e il giudizio, inteso come operazione di confrontare le cose in modo da discernere vero e falso ecc. e che rimanda a una formazione culturale basata sui classici, sulle opere del Rinascimento, senza dimenticare il presente. Questo criterio si ritrova anche nei saggi morali, dove i principi generali si confrontano con questioni concrete, e nel The Lives of the English Poets (1779-81), da cui emerge la concezione di “classico inglese”: prima le notizie biografiche, poi una valutazione e poi l'analisi delle poesie; la parte critica rivela i valori di un'opera secondo Johnson: verità, chiarezza, aderenza alla Natura, wit, mentre attacca la ripetitività, il convenzionalismo, il virtuosismo e gli arcaismi. Il Dictionary of the English Language (1755) stabiliva la pronuncia della lingua e ne garantiva la continuità nell'uso; le sue preferenze linguistiche si ritrovano nel suo stile, nell'impiego di parole di origine latina, nella sintassi complessa e negli artifici retorici, tutti aspetti criticati, anche se ingiustamente, vista l'originalità del suo stile, l'impiego metaforico di termini tratti dalla scienza che subiscono un processo di trasferimento e la valorizzazione del potenziale di espressioni comuni. Un'innovazione è la presenza di molteplici citazioni per illustrare il significato e l'uso delle parole (secondo l'esempio del Vocabolario dell'accademia fiorentina) e il procedimento 42 IV. Il romanzo Dalla trasformazione di vari modelli narrativi deriva il novel, una narrazione in prosa, di invenzione fantastica, ma con personaggi realistici, situazioni quotidiane ed eventi plausibili, in cui si incrociano due tendenze: il romance, di carattere fantastico, considerato lontano dalla realtà, e la history; l'equilibrio tra fittizio e reale, la preferenza razionalistica per il vero e lo storico e il verosimile a contrasto con il meraviglioso e l'improbabile, è frutto dell'integrazione culturale. Riesce benissimo in questa operazione Cervantes con il Don Quijote, attraverso il realismo del libro e la contrapposizione tra la coerenza visionaria del suo eroe, e la dura realtà della Spagna del '600. I romanzi sono focalizzati sul problema dell'identità e dell'autodeterminazione dell'individuo nei rapporti con l'autorità sociale e morale, dalla quale il singolo si sente oppresso, ma prova a far valere le proprie qualità, nonostante il senso di dubbio e di instabilità. 1. Biografi, storici e viaggiatori L'interesse per l'individuo e la sua soggettività nei confronti del mondo è evidente già nei generi di prosa da cui il romanzo attinge, in particolare nella biografia; l'interesse per questa ha radici neoclassiche (idea oraziana del miscere utile dulci), a cui si aggiungono le trasformazioni del '700 che portano a riflettere sul ruolo del singolo; di questo sono testimonianza: The History of England – David Hume (1754), The History of America – William Robertson (1777) e The Decline and Fall of the Roman Empire di Edward Gibbon (1776), reinterpretazione della storia antica. James Boswell si distingue, oltre che per le biografie, per il racconto di viaggio, genere collegato al mutamento della cultura e segno del passaggio dalla stasi (spirito classico) al movimento; legato alla differenza e al relativismo culturale, l'attraversamento dei luoghi, collegato all'estetica del gusto, contribuisce a una poetica dell'immaginazione, mezzo tra ragione e sensibilità. Il movimento si accompagna all'esplorazione della natura e alla scoperta della parte oscura dell'individuo, si afferma il valore della differenza e predomina l'indagine; questo tipo di racconto è mezzo di osservazione estetica e artistica e documento di un percorso interiore. Il racconto di viaggio costituisce anche parte integrante delle narrazioni, come elaborazione del modello picaresco (Smollett e Fielding) o in una dimensione fantastica utopico-distopica (Swift). 2. Daniel Defoe Autore di molteplici generi (es. giornalismo con The Review o diaristica con Journal of the Plague Year), la sua prima opera è The True Englishman (1701), un poema satirico contro chi si opponeva a un re di Inghilterra di origine straniera, seguito da The Shortest Way with the Dissenters, in cui con ironia suggerisce un modo di eliminare il dissenso definitivamente. Robinson Crusoe (1719), primo esempio della nascente forma letteraria, ha al centro un viaggio, basato sulla vicenda reale di Alexander Selkirk, che dopo lo scontro con il capitano della nave, viene lasciato sull'isola disabitata di Juan Fernandez; presentato come storia di un naufragio e della capacità di sopravvivenza, esemplare della centralità dell'individuo. Alcuni critici, come Ian Watt, mettono in relazione la vicenda con il nascere dell'individualismo borghese e con l'alienazione sociale e spirituale. Altri sottolineano la creazione di personaggi eroici in una dinamica socio-economica che essi contribuiscono a formare ma da cui sono minacciati. Moll Flanders (1722) è il percorso di una donna dalla miseria alla vita prospera, attraverso peripezie: le forme unite del picaresco, del romance d'avventura, delle storie dei personaggi criminali vengono funzionalizzate per esemplificare nel personaggio-narratore le contraddizioni che l'individuo affronta per la propria affermazione nel mondo. Roxana (1724): Mlle Beleau protagonista narratrice delle proprie esperienze – famiglia di profughi protestanti – va in Inghilterra – abbandonata con i figli dal marito – risposa e diventa ricca cortigiana – rimasta vedova, povertà, imprigionata per debiti; i diversi ruoli assunti comportano una varietà di modelli narrativi. Captain Singleton: prima persona – storia di avventuriero e pirata senza virtù che imbroglia e depreda – poi ricco – torna Inghilterra e sposa – 45 vita borghese. Memoirs of a Cavalier: prima persona – gentiluomo inglese si arruola con esercito austriaco poi servizio del re → esempio di romanzo storico: descrizione di eventi e battaglie, es, combattimenti di Edgehill e Naseby tra forze reali e repubblicane di Cromwell. 3. Samuel Richardson L'affermazione del romanzo avviene con il suo Pamela, or Virtue Rewarded (1740), un romanzo epistolare con stili diversi per ogni corrispondente della stessa famiglia, riguardante problemi, e una sorta di diario di una servetta insidiata dal padrone, Mr B. e premiata con il matrimonio per la sua virtuosa resistenza; verso di lui prova un misto di attrazione e repulsione a causa delle sue molestie, della prigionia con un inganno nella dimora di Lincolnshire e il finale mutamento di Mr. B. Il successo è dato dal contesto socio-culturale perché è espressione della nuova borghesia mercantile di fede, che si avvicina alla cultura, chiede istruzione e la rappresentazione della realtà quotidiana; il romanzo rappresenta x i borghesi la spinta al miglioramento e all'ascesa sociale ed economica attraverso la virtù e la pacificazione delle classi. L'esperienza è espressa con un'autoanalisi delle reazioni, delle emozioni e dei dubbi; dominano i sentimenti come nel romanzo sentimentale, di cui è tipico anche il dine didascalico, l'insistenza sulla virtù e le implicazioni morali della sensibilità. I suoi modelli narrativi sono i romanzi d'amore di Eliza Haywood e di Delariviere Manley nei quali il personaggio femminile si afferma nei confronti del potere maschile; da qui derivano l'importanza della capacità di passione e di sofferenza, l'interiorità e l'autenticità emotiva, in contrasto con la brutalità maschile. La forma epistolare inoltre consente il rapporto diretto con il lettore coinvolgendolo emotivamente. Clarissa, or the History of a Young Lady (1747- 8) è un romanzo religioso di lettere sulla storia della seduzione, dello stupro e della morte di una fanciulla, esempio di virtù in difficoltà, vittima prima di un'avida famiglia, poi del libertino Lovelace, che con l'inganno la imprigiona in un bordello, dove lei si lascia morire; lui si farà uccidere in duello dal cugino di lei. L'autore trasforma la formula del romanzo sentimentale per la trasmissione del suo messaggio morale e per disegnare la realtà storico-sociale. I 20 corrispondenti esprimono tutti i gruppi sociali: la famiglia borghese degli Harlowe e il clan aristocratico di Lovelace ad es. Al centro c'è la passione, i suoi tormenti e il contrasto con i condizionamenti sociali e morali. Fonde realismo e psicologia. Sir Charles Grandison (1754): protagonista maschile modello di onore, sensibilità, benevolenza – è un costrutto dei personaggi femminili che lo esaltano – rappresenta la figura maschile compensatoria tipica dei romanzi sentimentali scritti da donne – rivelatore dell'ambiguità del culto della sensibility perché sua bontà non è associata con emotività ma con potere che esercita su donne, parenti e servitù – è proiezione dei desideri femminili e modello di mascolità. 4. Henry Fielding E' uno dei creatori del romanzo; pubblica Shamela (1741), parodia di Pamela, in cui il nome dell'eroina è una fusione di sham, che rimanda alla falsità e shame; qui l'autore smantella le degenerazioni del romanzo sentimentale e ridicolizza la pretesa del romanzo epistolare di rendere l'immediatezza delle emozioni, evidenzia l'ipocrisia del personaggio, non virtuoso ma una sgualdrina spudorata. Anche Joseph Andrews (1742) è una parodia: il fratello di Pamela, servitore della madre di Mr B., è insidiato da questa e dalla sua cameriera Slipslop, e viene cacciato per aver respinto le loro avances; nel viaggio di ritorno a casa incontra il parroco Adams con cui vive avventure tragicomiche: salvataggio dell'amata Fanny, incontro con Mr Wilson (che si rivela suo padre, così come Fanny è sorella di Pamela), l'arresto per false accuse e infine il matrimonio. L'autore recupera i modelli del romance, con delle trasformazioni, grazie alla conoscenza di Aristotele, dei classici, dell'epica e di Cervantese inserisce aspetti innovativi della forma narrativa che definisce comic epic – poem in prose; sostiene l'abbassamento degli elementi della tragedia e dell'epica a un livello comico e quindi medio, e il rispetto delle regole classiche. Concilia la natura di history della sua storia con gli elementi del romance (storia d'amore, avventura e agnizione 46 finale) e con la forma picaresca del motivo del viaggio. Tom Jones (1749), come dice il sottotitolo, è la storia di un trovatello (nipote in realtà dell'uomo che lo accoglie), che si salva dalle situazioni pericolose in cui va a trovarsi e che sarà reintegrato nella famiglia e sposerà la fanciulla amata. La maturazione del protagonista è narrata con le forme del romance, del picaresco (parte centrale “epic of the road”, viaggio nella città = rito di passaggio), del commento metatestuale (= dialogo fra autore e lettori), della satira sociale e del commento moralistico. Il commento critico e l'ironia denunciano la consapevolezza della finzione, portando così all'enunciazione di una teoria del romanzo. Il procedimento narrativo per causa ed effetto, la struttura simmetrica e l'equilibrio fra le varie parti generano armonia, in cui si trovano le istanze della cultura del tempo e si conciliano razionalità e sensibilità. Amelia (1752): genere sentimentale – Londra cupa e corrotta, virtù messa a dura prova – moglie ideale lasciata in miseria dal marito – vicenda privata con avventure del personaggio maschile viste nei loro effetti sull'esistenza di una famiglia, sostenuta dalla resistenza morale dell'eroina – contrasto sentimenti / mondo esterno = contraddizioni ideologiche e sociali dell'Inghilterra – lieto fine; forme del racconto epico-picaresco e della storia sentimentale. 5. Tobias Smollett Autore polemico e controverso, importante per le innovazione apportate alla forma del romanzo, medico di bordo, partecipa alla spedizione inglese contro gli spagnoli e assiste alla sconfitta di Cartagena, di cui parla in Roderick Random (1748), influenzato da Gil Blas di Lesage: in prima persona – giovane generoso – peripezie nella pericolosa Londra – medico di bordo – poi stabile a Londra – lieto fine – ritrova il padre e matrimonio con Narcissa. The Adventures of Peregrine Pickle (1751): narratore onnisciente – avventure e errori – carattere ribelle – pentimento e soluzione finale – matrimonio, eredità, camapagna; digressioni: memorie erotiche di Lady Vane e dello sfortunato poeta Mackercher → due modelli: racconto erotico e storia patetico-sentimentale. Ferdinand Count Fathom (1753): traccia teorica sulla forma del romanzo; truffatore, giocatore, libertino – raggira vittime ingenue (parte patetico-sentimentale) – punito; romanzo costruito sul modello delle biografie dei rouges, criminali (anche Fielding ne parla, in Jonathan Wild the Great 1743 – biografia di un delinquente reale e satira sui grandi uomini). Humphrey Clinker (1771): romanzo epistolare – impressioni durante un viaggio in Inghiilterra, Scozia e Galles – rapporti tra i personaggi – amori, avventure, vicende – lieto fine e agnizione. 6. Il romanzo femminile Un personaggio di Humphrey Clinker osserva che la narrativa è monopolizzata da scrittrici, che pubblicano con lo scopo di propagandare le virtù, la delicatezza e la conoscenza, nella serenità di una vita agiata; il personaggio è serio, ma non lo è l'autore, poco tendente, come altri, a giudicare positivamente la diffusione del romanzo femminile. I romanzi scritti da donne sono sempre di più dal 1740; il romanzo promuove la trasformazione in senso femminile della cultura inglese, diffondendo il culto della sensibility, che fa emergere desideri, bisogni e fantasie femminili. Il personaggio femminile del novel of sensibility ha intuizione, partecipazione emotiva alle sofferenze e alle gioie, delicatezza e senso morale; questa eroina corrisponde all'ideale descritto nel The Spectator: unico compito della donna era essere figlia, madre e moglie, passiva di fronte alla cultura patriarcale. Scrittrici che sono parte essenziale del canone: - Frances Burney: fa parte dei maggiori letterati e del Bluestocking Circle; pubblica Evelina (1778), Cecilia (1783) e Camilla (1796), in cui si trovano fanciulle belle e intelligenti al loro ingresso in società, con l'incontro amoroso, le difficoltà e le gioie. Si delinea un nuovo personaggio femminile, conforme all'ideale della sensibility e allo stesso tempo trasgressivo. Questa ambiguità comporta un allontanamento dal romance tradizionale, nella trama e nelle funzioni narrative; le scrittrici infatti sperimentano forme narrative diverse, portando il romanzo femminile ad essere un genere flessibile. Dopo la metà del secolo la figura femminile passiva lascia il posto, con implicazioni critiche sull'idea di femminilità costruita e imposta, a personaggi più 47
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