Scarica riassunto breve di the heart of darkness di conrad e più Schemi e mappe concettuali in PDF di Letteratura Inglese solo su Docsity! HEART OF DARKNESS I Da A Personal Record e dal Diario del Congo si capisce che l’esperienza di Marlow è chiaramente tratta dall’esperienza di vita di Conrad, a partire dal desiderio infantile di esplorare i “blank spaces” del Mondo fino al vero e proprio viaggio. Ovviamente Conrad non cita palesemente il Congo o il nome della compagnia nel suo libro per motivi sicuramente legali e di riservatezza, ma lascia intuire il tutto, tramite un racconto pressoché rappresentativo della propria esperienza, salvo alcuni passaggi del viaggio reale che vengono tralasciati per fini di brevità e scorrevolezza narrativa. II Il testo va letto su diversi livelli: sicuramente il più paese è il livello politico. La critica è riferita a ogni tipo di colonialismo bianco (Krutz ad esempio è un tedesco, con padre metà francese e madre metà inglese, che lavora per i Belgi), presente come passato (riferimento all’epoca elisabettiana e romana), con la differenza che rispetto al passato ora si nascondeva la violenza dietro la scusa della civilizzazione. Il Direttore rispecchia l’immagine di un fantoccio che nasconde la propria “dirtiness” dietro una facciata di “decency” e “self-control”. Krutz invece, nonostante le sue apparentemente buone intenzioni di progresso, rappresenta la menzogna del colonialismo e la realtà della politica di conquista (sfruttamento e sterminio). III Durante il viaggio si crea in Marlow un processo conoscitivo e auto-conoscitivo che lo porta a comprendere cosa intendesse il dottore che lo ha visitato prima della partenza quando si riferiva ai cambiamenti psicologici che il viaggio comportava. Il fascino dell’abominio attecchisce particolarmente su Krutz, punta di diamante della civilizzazione, che è il reale centro della vicenda, il quale si lascia divorare da quella terra, dalla “wilderness”, vive in mezzo ai nativi e si compiace degli indicibili riti fatti in suo onore. Krutz è però anche l’unico definibile realmente un selvaggio, in quanto la sua violenza è inarrestabile a contrario di quella dei selvaggi sull’imbarcazione di Marlow, i quali, seppur affamati, non divorano l’equipaggio, forse frenati da qualche senso di coscienza. IV Anche Marlow è attratto da quel richiamo ma non si lascia attirare come Krutz, anzi si concentra sul lavoro, arrivando alla conclusione che non gli è dato conoscere quella wilderness senza esserne inglobato. Per rappresentare l’impossibilità di vedere e dunque di comprendere una nebbia lattiginosa abbraccia Marlow e il suo equipaggio: il cuore dell’Africa è bianco.