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riassunto breve e schematico di medicina legale, Sintesi del corso di Medicina Legale

libro: principi di medicina legale e di biologia forense nelle scienze per l'investigazione e la sicurezza di M.Dobosz

Tipologia: Sintesi del corso

2018/2019

Caricato il 08/06/2019

federieka
federieka 🇮🇹

2 documenti

Anteprima parziale del testo

Scarica riassunto breve e schematico di medicina legale e più Sintesi del corso in PDF di Medicina Legale solo su Docsity! MEDICINA LEGALE -Marina Dobosz CAPITOLO 1 Medicina legale applicazione delle conoscenze mediche e biologiche alle questioni che concernono il diritto e i doveri degli uomini nella società; infatti, la medicina legale costituisce il punto d’incontro tra il sapere biomedico e quello giuridico. Essa ha origini antichissime: le prime tracce si riscontrano in Egitto, in Mesopotamia, presso i Romani. Nell’evoluzione storica della medicina legale come scienza autonoma vanno ricordati alcuni scienziati che hanno dato il loro contributo tra cui Ingrassia, Zacchia, Lombroso e Ottolenghi che fondò il primo istituto di medicina legale e istituì la Scuola Superiore di Polizia Scientifica. Il medico legale può svolgere diverse attività in ambito penale o civile; a prescindere dall’ambito in cui esprime una valutazione, non può ignorare due regole: 1. Il rigorismo obiettivo del metodo; impone di essere aderente alla realtà dei dati, le valutazioni dovranno fondarsi su motivazioni logiche e plausibili. 2. La conoscenza del rapporto giuridico cui il fatto si riferisce; bisognerà condurre le indagini tenendo conto delle norme giuridiche interessate dallo specifico caso. Nesso di causalità esprime il rapporto che intercorre tra un fatto e l’azione o omissione che può averlo determinato. L’art.40 del c.p. recita che: “nessuno può essere punito per un fatto preveduto dalla legge come reato se, l’evento dannoso o pericoloso, da cui dipende l’esistenza del reato, non è conseguenza della sua azione o omissione”. La causa è considerata come l’antecedente necessario e sufficiente a produrre l’effetto. È di notevole importanza distinguere la causa dalla concausa; l’art.41 del c.p. sancisce che: “il concorso di cause preesistenti o simultanee o sopravvenute non esclude il rapporto di causalità fra l’azione o omissione e l’evento”. Tale articolo stabilisce che le cause concorrenti hanno lo stesso valore della causa unica, purché siano state tutte necessarie per il verificarsi dell’evento. Le concause possono essere classificate rispetto al modo di dipendenza e alla collocazione temporale. Secondo quest’ultima, possiamo distinguere: ■ Fattori preesistenti, antecedenti all’azione come l’emofilia che, con una lesione poco significativa, può produrre una emorragia mortale; ■ Fattori simultanei, contemporanei all’azione come la penetrazione di germi in una ferita che provoca una setticemia mortale; ■ Fattori sopravvenuti, successivi all’azione come nel caso di un soggetto costretto ad un decubito supino per fratture multiple, muore per broncopolmonite da stasi. Secondo un criterio anatomico e clinico si possono distinguere: ■ Concause anatomiche (es: sottigliezza ossa craniche); ■ Concause fisiologiche (es: ripienezza dello stomaco); ■ Concause malformative (es: lesione del rene in soggetto monorene); ■ Concause patologiche (es: emofilia). L’esistenza del nesso causale si basa sulla verifica della causa materiale dell’evento, della condotta che può averlo provocato, la violazione delle regole cui può essere ricondotto l’evento. Alcuni fattori che escludono il nesso di causalità sono il caso fortuito e la forza maggiore, ovvero tutti quegli avvenimenti ritenuti conseguenza non probabile o non possibile di quel tipo di condotta. Un esempio di caso fortuito è quello dell’investimento da parte di motociclista sbalzato per un tromba d’aria. CAPITOLO 2 Reato “ogni fatto al quale l’ordinamento giuridico ricongiunge come conseguenza una pena”; nel nostro sistema giuridico “nessuno può essere punito per un fatto che non sia preveduto come reato dalla legge, né con pene che non siano stabilite”; allo stesso tempo, “nessuno può essere punito se non in forza di una legge che sia entrata in vigore prima del fatto commesso” e “nessuno può essere ritenuto responsabile per un fatto compito da altre persone” in quanto la responsabilità penale è personale. Affinché un comportamento possa essere ritenuto illecito occorre il verificarsi delle seguenti circostanze: • Comportamento volontario del soggetto autore del reato; • Sussistenza dell’elemento psicologico (dolo o colpa); • Sussistenza del nesso di causalità che lega il fatto al comportamento. A seconda del comportamento si possono distinguere i reati commissivi, in cui l’evento si verifica per un comportamento attivo e volontario del soggetto, • Nei confronti di persona che non ha compiuto gli anni 14; • Con l’uso di sostanze narcotiche, stupefacenti o alcoliche; • Su persona sottoposta a libertà personale; • Nei confronti di persona che non ha compiuto gli anni 16 della quale il colpevole sia il genitore o il tutore. • La pena è della reclusione dai 7 ai 14 anni se il fatto è commesso nei confronti di persona che non ha compiuto gli anni 10. Le componenti essenziali dell’assistenza sanitario dopo una violenza sessuale sono: • Esame fisico e psichico della vittima; • Raccolta delle prove forensi; • Cura delle lesioni e valutazione delle malattie sessualmente trasmissibili; • Valutazione del rischio di gravidanza; • Supporto psico-sociale. CAPITOLO 3 Capacità giuridica idoneità riconosciuta ad ogni individuo a divenire titolare di diritti e doveri; si acquisisce dal momento della nascita. Tra i diritti della persona rientrano: ■ Il diritto alla vita e all’integrità fisica; ■ Il diritto all’identità personale; ■ Il diritto alla libertà fisica e della comunicazione. Capacità di agire si acquista con la maggiore età; non si è solo titolari di diritti ma si può validamente disporne, anche se alcuni atti sono compiuti anche da chi non ha compiuto i 18 anni come il matrimonio, cui segue l’emancipazione e il riconoscimento di un figlio naturale (in genere 16 anni). Tuttavia, il Codice Civile prevede la tutela giuridica per le persone maggiorenni prive del tutto o in parte di autonomia. La riduzione dell’autonomia è totale e permanente negli “interdetti”, ovvero coloro che nonostante la maggiore età o l’emancipazione non siano in grado di provvedere ai propri interessi a causa di infermità mentale. La sentenza di interdizione viene pronunciata dal giudice. Coloro le cui condizioni non sono così gravi da richiedere l’interdizione vengono dichiarati “inabilitati”; questi vedono scemata la propria capacità di agire (es: sordomuti o ciechi sin dalla nascita, coloro che abusano di droghe o alcol). QUINDI: la differenza tra le due è la limitazione, e non la perdita, nell’inabilitazione della capacità di agire. Incapacità naturale colui che è non capace di intendere e volere per una qualsiasi causa, anche transitoria, al momento degli atti compiuti pur essendo legalmente capace di agire. CAPITOLO 4 Con il passaggio dal Codice Rocco al Codice Vassalli è venuto modificandosi il ruolo del PM e l’assetto del procedimento penale. Sopralluogo giudiziario viene richiesto dal PM (lui ha il compito di valutare la notitia criminis); esso è un insieme di attività che hanno come fine la conservazione dello stato dei luoghi, la ricerca e l’assicurazione delle tracce pertinenti al reato utili per l’identificazione del reo e/o della vittima, nonché la ricostruzione della dinamica dell’evento. Bisogna: • Osservare, individuare e conservare lo stato dei luoghi • Procedere con i rilievi sulle cose e sulle tracce • Fotografare, filmare e raccogliere ogni possibile elemento di prova secondo il principio di Locard, nel contatto tra soggetti o cose, si verifica un interscambio di tracce • Descrivere al meglio la località appuntando ogni particolare (es: strada, clima, contesto, illuminazione, traffico) Ricorda: nell’analisi delle tracce si utilizzano gli artt. 354 e 360 del cpp. L’operatore che entra nella scena del crimine deve indossare i DPI (Dispositivi di Protezione Individuale), ovvero calzari, guanti, cuffia e mascherina o la classica tuta intera. Vengono successivamente svolti i rilievi fotografici, dattiloscopici e planimetrici cui seguono le repertazioni balistiche, biologiche e di tutto ciò che può essere utile all’indagine. 1.La descrizione deve essere effettuata da dx verso sx, dal basso verso l’alto e dal generale al particolare. 2.Le fotografie o i filmati vengono effettuati per fissare al meglio lo stato dei luoghi. L’area interessata va fotografata da più punti di osservazione in modo da garantire una ricostruzione di tipo panoramico di tutta la scena del crimine. Per indicare e rapportare le dimensioni di una traccia o di un oggetto si posiziona un numero o una lettera e una striscetta metrica vicino all’elemento da fotografare. Esame del cadavere è compito del Medico Legale; è svolto dal generale al particolare in senso cranio-caudale, dall’avanti all’indietro e dall’esterno all’interno. Il Medico Legale deve riuscire ad indicare: ■ Ubicazione del cadavere rispetto all’ambiente ■ La posizione del cadavere (es: disteso, sospeso, seduto, galleggiante) ■ L’atteggiamento del cadavere (es: arti flessi o distesi, mani aperte) ■ Lo stato di integrità in quanto il corpo può aver subito amputazioni, mutilazioni o depezzamenti ■ Lo stato degli indumenti ■ Lo stato dei fenomeni cadaverici ■ Eventuali lesioni e il ritrovamento di armi o altri mezzi sul luogo da comparare alle lesioni sul cadavere. La repertazione è una fase delicata delle indagini. Il sangue liquido può essere raccolto con l’uso di tamponi specifici e provette di ultima generazione; se il sangue si trova su un indumento o su un oggetto occorre repertarli per le analisi di laboratorio. Con metodiche simili si possono repertare le altre tracce biologiche. Catena di custodia procedura documentata per tracciare tutti i movimenti di un campione e fornire notizie sul prelievo, sul trasporto e sulla conservazione del campione. CAPITOLO 5 Tanatologia forense settore della medicina legale che si occupa dell’accertamento della morte e dell’interpretazione dei fenomeni cadaverici ad essa correlati. I fenomeni cadaverici vengono suddivisi in: • Abiotici, si rendono evidenti quando si arrestano le funzioni cardiaca, nervosa e respiratoria; • Trasformativi, determinano una trasformazione del cadavere. I fenomeni abiotici si suddividono in immediati e consecutivi; Essi consentono di esprimere un parere Essi sono i primi segni esteriori della morte relativo all’epoca della morte. Si fa (es: assenza di battito, respiro, coscienza). riferimento a 3 fenomeni (algor, rigor e livor mortis). guance. Impiccamento l’occlusione delle vie aeree è determinata dalla compressione del collo esercitata da un laccio o corda posti in tensione dal peso della vittima; la morte da impiccamento è riconducibile a due fattori: asfittico (il laccio sposta l’osso joide e la base della lingua occludendo le vie aeree) ed il fattore circolatorio. Il segno più caratteristico è il solco sul collo causato dal mezzo utilizzato; esso è obliquo e di profondità ineguale. Strozzamento la compressione del collo viene eseguita direttamente con le mani; le lesioni più significative sono sul collo, per la compressione delle dita e delle unghie che provocheranno ecchimosi ed escoriazioni, cianosi del volto ed edema polmonare. Strangolamento la compressione si realizza tramite un laccio o altri mezzi (corde, fili, sciarpe, cinghie) posti all’altezza della laringe e della trachea; anche in questo caso il solco è il segno più evidente che differisce da quello dell’impiccamento per la posizione, la continuità e la profondità. CAPITOLO 7 Identificare stabilire l’identità; ogni individuo è dotato di caratteristiche psico- fisiche che lo distinguono dagli altri e lo rendono unico. I dati utili per l’identificazione sono i: dati biometrici e i dati genetici. Identificazione biometrica le tecniche di riconoscimento biometrico fanno riferimento agli “aspetti statici” (es: le impronte digitali, geometria del viso, impronta dell’iride, della mano) e gli “aspetti dinamici” (es: analisi della voce, della scrittura, andatura/passo). Identificazione genetica fondamentale fu la scoperta dei gruppi sanguigni (A, B, AB e 0) e del DNA; questo è il depositario delle caratteristiche che ci rendono diversi dagli altri individui. Il DNA è contenuto sia nel nucleo che nei mitocondri. I caratteri ereditari si trovano nei cromosomi; il cromosoma Y viene trasmesso dai padri ai figli maschi, rappresenta dunque la trasmissione di caratteri esclusivamente paterni, così come il DNA mitocondriale costituisce eredità esclusivamente materna. Le femmine ereditano infatti un cromosoma X da entrambi i genitori mentre i maschi ne ereditano uno solo dalla madre e la Y dal padre. CAPIOLO 13 Il danno risarcibile si distingue in due categorie: 1. Danno patrimoniale Consiste nella perdita o riduzione del patrimonio; si suddivide in: • Danno emergente “chiunque cagiona ad altri un danno ingiusto obbliga colui • Lucro cessante che lo ha commesso a risarcire il danno” (Art.2043 cc.). 2. Danno extrapatrimoniale Tra questi vi sono i “danni morali” che non producono deterioramento economico bensì afferiscono alla sfera psico-fisica. Il loro risarcimento ha un fine soddisfattorio atto a compensare le sofferenze subite. Rientrano nella sfera del danno risarcibile il danno biologico (danno alla salute) e il danno esistenziale. Danno arrecato all’esistenza. Menomazione dell’integrità fisica e psichica. Produce peggioramento della vita. Per quantificare il danno biologico occorre accertare la natura e l’entità delle lesioni. Rientrano in questa categoria il danno estetico, il danno alla capacità sessuale e il danno alla vita di relazione. QUINDI: per “danno alla persona” si intende una modificazione peggiorativa della sua entità psico-fisica; non si può prescindere dallo stato anteriore del soggetto. Salute e sicurezza sul lavoro sono un diritto fondamentale di ogni individuo: tutti i lavoratori dipendenti sono assicurati contro gli infortuni sul lavoro e le malattie professionali; il datore di lavoro è responsabile della sicurezza nei luoghi di lavoro. L’assicurazione sociale obbligatoria atta a tutelare il lavoratore è gestita dall’INAIL. Infortunio sul lavoro evento dannoso alla persona che si manifesta in modo rapido, per “causa violenta” e pregiudica la capacità lavorativa del soggetto interessato per un periodo superiore a 3 giorni. Malattia professionale evento dannoso che agisce sulla capacità lavorativa della persona e trae origine da cause connesse allo svolgimento della prestazione lavorativa; essa è il risultato di continue offese alla salute. CAPITOLO “medicina legale e carcere” La carcerazione priva il soggetto della propria libertà, ma non dei suoi diritti. “I detenuti e gli internati hanno diritto, al pari dei cittadini in stato di libertà, all’erogazione delle prestazioni di prevenzione, diagnosi, cura e riabilitazione efficaci ed appropriate”. Il detenuto però, non può scegliere il luogo di cura, è l’Amministrazione penitenziaria e l’Autorità giudiziaria che sceglie per lui. L’art. 27 della Costituzione sancisce: “le pene non possono consistere in trattamenti contrari al senso di umanità e devono tendere alla rieducazione del condannato”. Nei casi di detenuti affetti da una patologia che abbia come conseguenza inevitabile la morte, si dispone la scarcerazione (atto di clemenza dello Stato). Si ha il rinvio della pena in caso di: 1. Gravità della malattia; 2. Possibilità di fruire in libertà di cure e trattamenti 3. AIDS 4. Malattie che rendono il detenuto incompatibile con il sistema carcerario 5. Grave deficienza immunitaria Medico penitenziario è referente del detenuto e mediatore tra gli interessi dell’Amministrazione Penitenziaria e le esigenze dell’Autorità Giudiziaria. CAPITOLO “medicina legale e rischi sociali” Medicina sociale si occupa di indagare, acquisire e studiare gli elementi e i fenomeni che interessano la società e le condizioni sociali di rilevanza medica; le finalità si concretizzano nella realizzazione del benessere dell’uomo nella società. SALUTE stato di completo benessere fisico, mentale e sociale, non solo assenza di malattia; è un diritto fondamentale dell’uomo, un obiettivo di interesse mondiale. Malattie sociali sono largamente diffuse nella popolazione, provocano gravi ripercussioni di ordine economico e sociale e vi è una gravità di danni su un singolo individuo colpito (es: meningite). Cos’è la disabilità? Condizione di chi ha una ridotta capacità d’interazione con l’ambiente sociale; soggetto meno autonomo nel svolgere le attività quotidiane e spesso in svantaggio nel partecipare alla vita sociale. Menomazione: danno biologico che una persona riporta a seguito di una malattia o di un incidente. Disabilità: incapacità di svolgere le normali attività della vita quotidiana a seguito di una menomazione. Handicap: svantaggio sociale che deriva dall’avere una disabilità.
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