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riassunto canto VIII paradiso, Sintesi del corso di Italiano

riassunto canto VIII paradiso divina commedia

Tipologia: Sintesi del corso

2020/2021

In vendita dal 22/01/2021

Ale_____________________
Ale_____________________ 🇮🇹

4.6

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Scarica riassunto canto VIII paradiso e più Sintesi del corso in PDF di Italiano solo su Docsity! PARADISO, CANTO VIII cielo di Venere, spiriti amanti (no amore passionale ma spirituale) Ascesa al III Cielo di Venere. Gli spiriti amanti: Dante spiega che il mondo pagano credeva che la dea Venere diffondesse dal terzo pianeta la tendenza all'amore sensuale, per cui gli antichi adoravano questa divinità e anche Didone e Cupido (sua madre e suo figlio). Dante non si accorge di ascendere al III Cielo, se non per il fatto che la bellezza di Beatrice è accresciuta: poi vede varie luci (gli spiriti amanti) ruotare in cerchio più o meno veloci, simili a faville che si distinguono nella fiamma. Le luci si avvicinano a Dante e Beatrice rapidissime Incontro con Carlo Martello: Una delle anime (Carlo Martello) si fa più vicina a Dante e dichiara di essere prontaa soddisfare ogni sua richiesta. Spiega che essi ruotano insieme all'intelligenza angelica dei Principati, cui Dante stesso si rivolse con la canzone Voi che 'ntendendo il terzo ciel movete, e sono talmente pieni di amore che pur di compiacerlo sono disposti a fermarsi un poco. Dante chiede all’anima di presentarsi. La luce che avvolge il beato si fa assai più splendente, tale è la gioia che egli prova nel rispondere a Dante. Carlo Martello si presenta: Il beato spiega di essere vissuto poco tempo sulla Terra, mentre se fosse rimasto lì più a lungo si sarebbero evitati molti mali ora presenti. Egli si presenta come il signore atteso nella terra di Provenza e in Italia meridionale. Era già stato incoronato re d'Ungheria e avrebbe regnato anche sulla Sicilia se il malgoverno degli Angioini non avesse scatenato la rivoluzione del Vespro. E se il fratello di Carlo Martello, Roberto d'Angiò, ponesse mente a questo, eviterebbe l'avara povertà dei Catalani per non subire danni: bisogna che lui stesso o altri pongano rimedio, per evitare che il regno di Napoli non subisca più gravi conseguenze. Roberto, pur discendendo da antenati di indole liberale, ha un'indole meschina, per cui avrebbe bisogno di truppe che non badassero unicamente a intascare i guadagni. Spiegazione sulle diverse inclinazioni umane: Dante chiede allo spirito di chiarirgli come sia possibile che da un padre liberale nasca un figlio avaro. Carlo spiega che Dio tramite la Provvidenza determina non solo le nature umane per la loro essenza, ma anche per il loro fine nel mondo, per cui ogni cosa stabilita dalla Provvidenza si avvera in base a un determinato scopo. Carlo prosegue spiegando che l'uomo sulla Terra deve soprattutto essere cittadino, cosa che trova Dante d'accordo, e ciò richiede che gli uomini svolgano diverse funzioni e mestieri, come argomentato da Aristotele. Dunque è inevitabile che l'indole degli uomini sia volta a volta diversa, per cui uno nasce legislatore (Solone) e un altro re (Serse), uno sacerdote (Melchisedech) e un altro ingegnere (Dedalo). La virtù dei Cieli opera queste distinzioni, ma non distingue tra le varie casate: perciò accade che Esaù sia del tutto diverso dal fratello Giacobbe Marte. Se la Provvidenza divina non operasse in tal modo, i figli seguirebbero sempre le orme dei padri e ciò non sarebbe utile alla società. Gli uomini devono assecondare le inclinazioni:
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