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Riassunto capitolo per capitolo 'Alla fine del Mondo', Sintesi del corso di Italiano

Riassunto di ogni capitolo del libro 'Alla fine del Mondo'

Tipologia: Sintesi del corso

2020/2021

Caricato il 19/12/2021

miriamrossi3322
miriamrossi3322 🇮🇹

4.5

(2)

14 documenti

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Scarica Riassunto capitolo per capitolo 'Alla fine del Mondo' e più Sintesi del corso in PDF di Italiano solo su Docsity! ALLA FINE DEL MONDO DI GERALDINE McCAUGHREAN - Mondadori 1. Era una giornata d'agosto, e nessun segno lasciava presagire quello che sarebbe accaduto. Gli abitanti di Hirta, isola nell'arcipelago di Saint Kilda in Scozia, aiutarono il piccolo gruppo a trasportare la barca fino alla battigia, che lo avrebbe condotto sul Warrior Stac. Il viaggio sarebbe durato tre settimane e lo scopo era quello di andare a mietere il generoso raccolto estivo per il padrone dell'isola: carne di uccello, uova, piume, olio. Quill, dopo aver salutato velocemente i genitori, cercò furtivamente con lo sguardo la ragazza che proveniva dalla terraferma, Murdina, parente della signora Farris, ma stette ben attento a non farsi vedere dagli altri ragazzi, che altrimenti l'avrebbero deriso. Partirono in direzione dei faraglioni. Per il piccolo Davie era la prima uscita e gli si leggeva la paura dipinta sul volto. Kenneth, un ragazzo più grande, gli faceva i dispetti, dandogli gomitate nel petto. Ricordando la sua prima uscita, Quill provava pena per il piccolo Davie. Arrivarono al Warrior Stac, alto e minaccioso, brulicante di uccelli. Per raggiungere l'approdo il capitano della barca dovette passare sotto una sporgenza “Lo Strapiombo”, dalla quale costantemente piove sterco di uccelli. La parte peggiore del viaggio per Quill era sicuramente lo sbarco: scendere era una vera impresa! Dovevano saltare direttamente sulla roccia scivolosa, con il rischio di finire in acqua e schiantarsi tra lo scafo e gli scogli. Dapprima saltò il sig. Domhnall Don, poi il sig. Farris e il signor Kane, quindi i ragazzi: Murdo, Quill, Kenneth, Calum, Lachlan, John, Euan, Niall, e Davie. Giunti nei pressi del Lower Bhothy, la grotta posta più in basso che fungeva da rifugio, gli uccellatori si fermarono ad asciugarsi al vento, guardando la barca che si allontanava verso casa. Nei giorni successivi avrebbero iniziato la caccia e quando sarebbero tornati, sarebbero stati meno bambini e più uomini. 2.Il sig. Farris, che era quanto di più simile ad un maestro vi fosse sull’isola, elargiva ai ragazzi lezioni, tratte dai numerosi libri che aveva letto quando il reverendo Buchan aveva portato a Hirta una biblioteca. Quel giorno chiese a chi sarebbe toccato diventare Re delle sule. La sorte toccò a Quill. Il re delle Sule è un uccello sentinella che, appollaiato su una alta roccia, sorveglia la colonia sottostante e dà l'allarme in caso di pericolo. Chi uccide il primo uccello sentinella può rivendicarne il titolo e diventare così Re delle sule. Quill, quindi, dopo una difficile arrampicata, era quasi giunto in prossimità dell’uccello, quando questi sbattendo le ali, emise un lungo strido, che fece scappare tutti i volatili. La colpa era di un enorme uccello nero dal petto bianco, l’alca impenne. La cosiddetta “strega di mare” aveva sbagliato colonia ed era rimasta incastrata in mezzo alle sule. Quill capì quindi di non essere stato lui a spaventare il “Re”. Quando tutto si fu acquietato la sula sentinella tornò al suo posto e Quill con uno slancio raggiunse l'uccello, lo immobilizzò e gli torse il collo. Il sig. Farris nominò Quill “Re delle sule”. Dopodiché si lanciarono tutti ad uccidere gli uccelli. La sera si riunirono attorno al falò, acceso utilizzando una catasta di fulmari, che grazie all'olio contenuto nelle loro viscere, bruciavano meglio della legna. 3.Murdina Galloway era la nipote della Signora Farris. Aveva i capelli scuri e la carnagione pallida, gli occhi bui enormi e tondi, le mani lisce gesticolanti con delle lunghe dita. Non assomigliava per niente alle donne di Hirta. Aveva gettato Quill nello scompiglio. Il modo di parlare della ragazza, la sua risata, la sua cultura incantavano il giovane. Un giorno era riuscito addirittura a parlarle. Le aveva chiesto di descrivergli una quercia, poiché ad Hirta non c'erano alberi, e lei l'aveva disegnata per lui sulla sabbia. Purtroppo però Murdina era solo in visita e gli uccellatori al loro ritorno sull’isola, non l'avrebbero sicuramente più trovata. 4.Gli uccellatori lavorarono l’intera settimana e la domenica il sig. Kane (pag.35) li riunì tutti in preghiera. Si era proclamato “Pastore supplente”. Quel giorno sul litorale i ragazzi catturarono petrelli. Come per i fulmari, il trucco era mantenere tutto l'olio dentro di loro immobilizzandogli le ali sul dorso prima che lo vomitassero tutto. Quel grasso era un rimedio per ogni disturbo e la gente sulla terraferma era disposta a pagarlo a caro prezzo. E poi c'erano i gula, i piccoli di sula, che avevano la carne tenera, che sulla terraferma costava tantissimo. Per raggiungerli, gli uccellatori si calavano dondolando lungo le pareti verticali, attaccati a delle corde di crine di cavallo passate sotto la coscia, rischiando ogni volta la vita. | ragazzi più giovani, invece, spennavano le prede, finché tutto nei dintorni era ricoperto di candido piumino. Poi le infilavano nei sacchi. Dopo delle giornate così faticose, i ragazzi si addormentavano sfiniti sui loro giacigli. Passarono tre settimane, poi quattro. La barca, che doveva riportarli a casa, non arrivava e l'agitazione incominciò ad insinuarsi nel gruppo. Intanto i guga erano diventati uccelli adulti e il mare estivo si era incupito, ma la barca ancora non arrivava. | ragazzi iniziarono a fare diverse ipotesi e la più strana giunse da Euan. Disse che gli abitanti di Hirta e del mondo intero erano stati portati in cielo per il Giudizio e che loro erano stati dimenticati sul faraglione. Nessuno rise. La possibilità che ciò che aveva detto potesse essere vero non era così lontana. Niall, Davie e Lachlan uscirono di corsa nell'oscurità piovosa e si misero a gridare verso il cielo: “Siamo qui! Siamo qui!” La paura opprimeva i loro cuori, solo Quill riuscì a rassicurarli. Poi accesero un bel falò per farsi vedere dagli angeli, che presto sarebbero venuti a prenderli. 5.Passavano i giorni e i ragazzi continuavano a lavorare. L'inquietudine diventava certezza di essere stati abbandonati lì da soli. Quill raccontava ai più piccoli delle storie, ma il sig. Liam Kane era sempre pronto ad attaccarlo, accusandolo anche di paganesimo. 6.Una mattina mentre Quill e John erano fuori a caccia di uccelli, John iniziò a lamentarsi per il mal di pancia fino a quando non fu costretto a dire il suo segreto: era una femmina. La madre aveva sempre nascosto la sua vera identità, per non deludere il padre che aveva già avuto otto figli maschi morti alla nascita. + Così il segreto era stato tale per tutti e la madre non ci aveva neanche pensato di spiegare a John cosa succede alle ragazze quando diventano donne. Quill la convinse a non dir niente a nessuno. Di lì a poco il sig. Kane decise che, essendo il sostituto Pastore, tutti si sarebbero dovuti confessare da lui una volta a settimana, anzi, di più, avrebbero dovuto confessare anche le colpe dei loro compagni. Quest’idea gli era venuta all'improvviso e poteva servirgli per carpire ai ragazzi i loro segreti, usandoli successivamente per i suoi scopi. E la confessione divenne anche una scusa per alzare le mani su di loro. 7.E un giorno Kanneth, con il suo solito ghigno, istigò talmente Euan, che aveva quest'amore per il cielo e gli angeli, che lo obbligò a provare a camminare sulle acque come Cristo Signore. Poco ci volle che non affogasse, ma fortunatamente Lachlan si gettò nelle fredde acque e dopo un paio di immersioni uscì con Euan, tenuto dal bavero della giacca. Quando arrivò l'onda giusta, la cavalcò e si ritrovarono entrambi sulla roccia spianata. Euan scoppiò in lacrime, mentre Kenneth cercava di discolparsi con la scusa di aver voluto fare solo uno scherzo. Nel frattempo erano arrivati anche Quill e John che avevano assistito a tutta la scena. Lachlan era un eroe! E tutti volevano tornare alla grotta per raccontarne l'impresa, ad eccezione di Kenneth. Quando furono là, Quill propose che il titolo di Re delle Sule andasse a Lachlan e all'unisono i ragazzi approvarono con grida di gioia. 8.Le sule stavano partendo, l'inverno si stava avvicinando e le scogliere apparivano più nere e tetre. Di colpo, le giornate diventarono per il “Pastore” giorni di riposo nei quali dedicare ogni ora alla preghiera e alla purificazione dell'anima. Gli altri uomini non accolsero bene la notizia, mentre i giovani la presero come forma di gentilezza.(101)Per Quill, invece, era una pazzia pregare tutto il giorno senza mai lavorare. C'era bisogno di sentirsi occupati per fare in modo che il tempo passasse, altrimenti sarebbero scivolati nell’apatia, che era quasi come essere morti. E Quill propose quindi di continuare a “fare” qualcosa. Ma a prendendolo per il collo della giacca, lo issò oltre la sporgenza. Nel tentativo di risalita Farris appoggiò tutto il suo peso sulla spalla di Quill, incrinandogliela. 15.Il loro rientro passò inosservato. Tutta l’attenzione era rivolta a Domhnall Don che stava cercando di riaccendere il fuoco, che purtroppo Lachlan non era riuscito a tenere in vita. Dopo diversi tentativi, finalmente una piuma intercettò una scintilla, l’olio bruciò e il fuoco fu riacceso. Ormai i clei erano vuoti, ma poiché i ragazzi inviati in cerca di cibo cambiavano ogni volta, non si sapeva con precisione quali fossero stati controllati. Il tempo passava e, un po’ per dimenticanza, un po’ per inedia, non si sapeva più che giorno fosse. Don ipotizzò dai sui calcoli che fosse già l’inizio dell’anno nuovo. Quell’annuncio fu accolto con incredulità e alcuni lo percepirono come se la metà dell’inverno fosse già passato, altri come se il gelo dei mesi più freddi doveva ancora giungere. E così si augurarono ogni bene per il 1728. Ma le derrate alimentari stavano diminuendo e presto sarebbero stati sconfitti dalla fame. Euan ebbe l’idea di andare a cercare presagi, qualcosa che potesse dar loro ancora qualche speranza e magari anche del cibo. Quill con il dolore alla spalla non aveva voglia di arrampicarsi fino al'Upper Bothy, ma quello era il posto migliore per trovare un presagio. Mentre gli uccellatori si sparpagliavano lungo i precipizi, Farris fermo in una nicchia della roccia urlò:” Nave!Luce! Accendete un fuoco! Fate un segnale!” Quill in fermento arrivò all'Upper Bothy dove, dopo diversi tentativi, riuscì ad accendere il sacco di piume e a trasformare il Warrior Stac in un faro che proiettava la sua luce fino al mare. 16.Quill e Davie andarono a controllare che nel cleit più vicino ci fosse ancora del cibo, ma frustati da un vento impetuoso furono costretti a trovare riparo sul lato della torretta. Finchè il vento non fosse calato, non potevano tornare al Midway Bothy. Si stava avvicinando una tempesta. Le pietre della torretta reggevano ed ecco che girandosi videro una decina di paia d'occhi davanti a loro. Appiattiti a terra, stretti l'uno all’altro, c'erano dei petrelli delle tempeste, uccelli che non si spingevano mai sulla terraferma e che cercavano riparo sulle fiancate sottovento delle navi quando arrivava un temporale. Poi altri se ne aggiunsero, Quill e Davie cominciarono ad acciuffarli. Già pregustavano la cenetta al Midway Bothy. Si spostarono verso un altro cleit dove quaranta petrelli si stavano rifugiando. Ma arrivò la burrasca. Sulla cima del Warrior Stac la bufera annegava i dirupi sotto cataratte di acqua gelida, travolgendo i petrelli morti. Quill e David tra quel buio non vedevano niente; solo il lampi ogni tanto illuminavano il cielo e i due ragazzi riuscivano a vedere dove mettere mani e piedi. Nonostante l’Upper Bothy non fosse lontano, i due giovani restarono accovacciati alle spalle del cleit. Ad un certo punto Davie aprì le mani e si rese conto che aveva perso l'amo che gli sarebbe servito per la pesca e per prendere più velocemente gli uccelli. Sconvolto, cominciò a tastare il terreno tutt'intorno ed uscì dal riparo. Lo vide poco più lontano e, senza ascoltare Quill che cercava di trattenerlo, si diresse in quella direzione. Aveva agguantato l'amo, quando il vento lo raccolse, sollevandolo in aria , scaraventandolo poi contro il faraglione, in un sonoro cozzo di carni ed ossa. Quill a fatica lo raggiunse. Davie aveva perso i sensi e Quill non poteva andare a cercare aiuto. L'unico aiuto poteva venirgli da Murdina. Si immaginò di avere lì la ragazza e insieme a lei trasportò il piccolo Davie vicino al cleit. Lo vegliarono tutta la notte, mentre il vento continuava ad ululare. Il mattino seguente Quill e Murdina riuscirono a trasportare Davie fino all’Upper Bothy. La tempesta imperversava ancora, ma il vento aveva rallentato la sua corsa. Al riparo Quill si accorse che Davie aveva battuto la testa, quindi gli mise sotto il suo berretto di lana, sul quale si allargò una chiazza di sangue. Nonostante tutto Davie aprì gli occhi, che si illuminarono mostrando a Quill l'amo che aveva conficcato tra le mani. Era riuscito a recuperarlo! Parlarono di Hirta, degli angeli, della mamma, poi Quill, accarezzandogli i capelli, gli raccontò la storia del Delegato del Padrone. Davie, senza aprire gli occhi, sorrise, si rilassò e le mani si abbandonarono verso l'esterno. Ora l'amo era bene in vista. Quill continuò ad accarezzarlo e parlargli. Poi estrasse dal palmo l'amo e Davie non provò alcun dolore. 17.Quando a Hirta muore qualcuno il grido si diffonde su tutta l'isola e così fece Quill. Il suo grido arrivò fino al Midway Bothy e tutti si sparpagliarono per cercarli. E li trovarono! Scioccati, non osavano avvicinarsi. Fu Farris a farsi carico del peso di Davie, riportandolo nella grotta del Midway. Non avevano niente per onorare il defunto, come si era soliti a fare a Hirta, ma raccontarono aneddoti su di lui, pregarono e cantarono. Poi si divisero i suoi pochi indumenti e lo portarono fino all'approdo. Avrebbe avuto una sepoltura in mare come i marinati. Deposto il corpo, i compagni si allontanarono e rimase solo Quill. Le onde , però, non avevano intenzione di portare via Davie. Quill lo vegliò tutta notte e al mattino il corpo di Davie non c'era più. Un uccello dei morti, lo sfiorò ed emise un lamento funebre. Ecco il presagio che tanto avevano cercato. Corse dagli altri a raccontare l'accaduto, le urie stavano arrivando e per loro, che oramai erano rimasti senza cibo, voleva dire salvezza! 18.L'uria è un uccello piuttosto sempliciotto e vede solo il bianco e il nero. Perciò i naufraghi decisero di utilizzare il sacco pitturandolo con il bianco del guano; qualcuno sarebbe entrato e avrebbe finto di fare la roccia. Così sarebbe stato lì fermo immobile ad aspettare che le urie si appoggiassero a lui per poi catturarle. Il compito toccò a Calum, che con il solo aiuto delle luce lunare andò ad accovacciarsi allo Strapiombo. Le urie si appoggiarono e lui riuscì a catturarle facilmente. Gli uccellatori ebbero di nuovo di che sfamarsi e ritornò il buonumore. Murdo era intenzionato a chiedere a John di diventare la sua ragazza, ma non ne aveva il coraggio. A strappargli il problema fu Kenneth, il quale, un giorno, si propose alla ragazza. Di rimando lei gli tirò un cazzotto. Non solo, quel corteggiamento indesiderato la indispose al punto che chiese agli altri di buttarlo in mare. Gli altri asserirono che comunque lei era in età da marito e che quindi sarebbe stato meglio avesse scelto qualcuno. Murdo si fece avanti con il berretto in mano e Kenneth lo prese in giro. Quill sostenne l’amico decantandone le doti. Dopo un po’ di parapiglia, Murdo sganciò un calcio al piede di Kenneth, che si mise a strillare come un indemoniato. Arrivò un odore acre: i piedi di Kennet stavano andando in cancrena! Era colpa dei geloni! Riuscirono a togliergli le scarpe con fatica e poi Don, dopo aver passato sul fuoco la lama del coltello per disinfettarlo, iniziò a tagliargli le dita. Poi lo fasciarono, dopo averlo cosparso di olio di fulmaro, che è un rimedio per ogni cosa. Per quel giorno non si parlò più di matrimonio. | giorni successivi Calum e Murdo seguirono John come cani in calore e la cosa non dispiacque alla ragazza, ma il pensiero di dover scegliere qualcuno era in lei ben lontano. 19.Niall era sparito. Il sole era calato ed il ragazzo non si vedeva. Don uscì a chiamarlo, ma niente. Controllarono nei dintorni ma il buio era troppo fitto e quindi decisero di perlustrare lo Stac il giorno seguente. Il mattino si divisero e cominciarono la ricerca di Niall. Quill, nonostante la febbre, si mise a cercare l’amico e ad un certo punto sulla riva vide la sua alca impenne che stava mangiando un pesce. Attirato dalla figura, iniziò a scendere quando non la vide più. Era sparita. In compenso Niall si trovava lì incastrato con le gambe nella roccia. Ogni tanto un'onda lo sommergeva. Era stato lì tutta la notte. Quill si avvicinò e lo chiamò, ma il ragazzo era fuori di sé. Vedeva mostri e strani figuri che volevano ucciderlo e mangiarlo. Quill tentò di liberarlo, ma le scarpe di Niall erano ben incastrate nella roccia e glielo impedivano. Quill riuscì a trovare una pietra acuminata e con quella tagliò le stringhe, facendo scivolare le scarpe di Niall. Mentre continuavano ad essere sommersi dalle onde, Quill abbracciò Niall e con un grande sforzo riuscì a trarlo in salvo. Ma il ragazzo impazzito credette che Quill fosse un mostro e cominciò a batterlo facendolo cadere in mare. Quill non riusciva a risollevarsi, allontanò Niall che lo percuoteva con la scusa di squali in arrivo che lo avrebbero mangiato. Stava quasi per soccombere, quando una sferzata sul viso lo rinsavì. Murdo gli aveva lanciato dritta in faccia la corda, l'ancora di salvezza per Quill. 20.Un giorno senza preavviso John scelse il suo promesso sposo: Calum. E lui per la contentezza andò a lavarsi i capelli e un altro paio di cosette... La ragazza lo scelse non per l'aspetto, poiché aveva una cicatrice sul viso e il naso lungo, né per il carattere che era piuttosto taciturno, ma perché era bravo a cantare e quando lo faceva diventava sensibile e romantico. L'avrebbe sposato solo una volta tornati a Hirta. Finsero quindi un banchetto matrimoniale e il buon umore fece ritorno nella compagnia. Don propose di costruire una nuova zattera. | giorni passavano e Quill aveva ancora la febbre causata dalla polmonite. Restava tutto il giorno nella grotta e sognava e pensava. Pensava all’alca impenne che, secondo lui, aveva cercato di salvare Niall nutrendolo col suo cibo vomitatogli addosso. Ma Niall, che ormai era quasi sempre fuori di sé , e gli altri non ci credevano. Pensavano fosse la strega di mare e che portasse sfortuna. E un giorno, mentre dormiva, Quill si sentì scuotere. Lachlan, chino su di lui, lo informò che l'alca impenne era stata uccisa. L'avevano fatto loro. L'avevano massacrata con grande crudeltà. Kenneth gioì dell'accaduto. A Quill, invece, montò una gran rabbia, ma la debolezza gli impedì qualsiasi gesto. In lacrime uscì dalla grotta urlando, contro quelli che erano stati i suoi amici, che la maledizione della strega sarebbe ricaduta su tutti loro. 21.Era primavera e la vita per Quill andava avanti senza amici. Ormai non parlava più con nessuno. Un giorno, in parte offuscato dal sole, qualcosa stava girando nel mare. Dapprima non riuscirono a capire, ma poi la barca si fece nitida. Il Delegato del padrone era venuto a salvarli. E, dopo aver raccolto le poche cose, toccarono le spiagge di Hirta. Non ci fu nessuno ad accoglierli, solo il reverendo Buchan. Erano tutti morti di vaiolo! Ecco il motivo per cui li avevano lasciati là. Quill non trovò nessuno a casa sua. | genitori erano stati seppelliti. Si recò a casa di Davie per comunicare alla madre la morte del figlio. Ma anche lei non c’era più. Poche persone ad Hirta erano sopravvissute, oltre ai cani di Davie e Quill. La cara Murdina, dopo aver accudito per molto tempo i malati, aveva perso la sua lotta contro la malattia e se ne era andata pure lei, così presuppose il reverendo Buchan non vedendola quando rientrò dopo un viaggio con la famiglia a Edimburgo per ordine del presbitero. Quill era affranto. Se ne sarebbe andato da Hirta, il più lontano possibile. E la storia finì così : il signor Gilmour, che guidava la barca, approdò tra gli scogli di Hirta dove si trovava ad aspettarlo Quilliam, pronto per andarsene. Con lui c'era una ragazza, Murdina. Incredulo, Quill pensò fosse un'apparizione. In realtà, spiegò la ragazza, su Hirta si era occupata della gente malata per molto tempo, ma quando il sig. Gilmour era tornato, se l'era portata via, nonostante il rischio di contrarre il vaiolo, perché così aveva promesso ai genitori di lei. Gli abitanti di Hirta gli avevano chiesto di trarre in salvo i loro figli e di riportarglieli, ma Gilmour aveva pensato a buona ragione che l’unica possibilità per loro di salvarsi dalla malattia sarebbe stata quella di rimanere sul Warrior Stac. Gilmour e Murdina, ritornati sulla terraferma, si erano messi in quarantena, per evitare di contagiare i loro cari, ma fortunatamente non avevano contratto il vaiolo. Dissero al Padrone di andare a recuperare gli uccellatori, ma questi non diede importanza alla cosa e non ne se ne curò più. Quando, a primavera, fu necessario ripopolare l'isola con lavoratori che provenivano dalle zone limitrofe, mandò il Delegato a vedere se sul Warrior era rimasto qualcuno. E così fu... Tutta questa storia fu scritta da Murdina che sposò Quill e i particolari su di lei furono inseriti successivamente, quando già erano marito e moglie. Anche Murdo infine sposò John. Saint Kilda è un arcipelago di isole e faraglioni, di cui Hirta è l'isola principale. La storia è veramente accaduta, ma nessuno morì. Le persone morirono di vaiolo e successivamente fu ripopolata. Quegli uomini e quei ragazzi erano uccellatori al servizio di un Padrone distante, che non andava mai di persona sulle sue isole. Gli interessava solamente che arrivassero regolarmente uccelli, olio e piume. Ad aspettarli a Hirta ci fu solamente una persona. Nel 1930 gli ultimi trentasei abitanti furono evacuati per loro stessa richiesta e a molti di essi fu offerto un lavoro di guardia forestale.
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