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Riassunto capitolo per capitolo del libro: "L'amico ritrovato", Sintesi del corso di Italiano

In questo documento potete trovare il riassunto di tutti i capitoli del libro "L'amico ritrovato"

Tipologia: Sintesi del corso

2020/2021

Caricato il 08/12/2022

salvatore-224488
salvatore-224488 🇮🇹

4.8

(15)

6 documenti

Anteprima parziale del testo

Scarica Riassunto capitolo per capitolo del libro: "L'amico ritrovato" e più Sintesi del corso in PDF di Italiano solo su Docsity! SALVATORE DE STEFANO RIASSUNTO L’AMICO RITROVATO 1 CAPITOLO Nel primo capitolo, il narratore ci porta nel febbraio del 1932, nel bel mezzo del freddo inverno tedesco, in una classe di un liceo a Stoccarda, in Germania. L’aula aveva dei banchi massicci, e le pareti gialle, il protagonista ricorda la sua classe nei minimi dettagli. In particolare ricordava il suo professore Herr Zimmermann, in particolare ricordava i suoi unici due vestiti che indossava per andare a scuola, uno per l’estate e la primavera, e l’altro per l’inverno e l’autunno. Era pallido, i baffi, la barbetta e i capelli grigi, e guardava il mondo attraverso i suoi occhiali che poggiavano sul suo naso. Aveva 50 anni ma ne dimostrava 80. Tutta la classe lo disprezzava perché era buono e gentile, ma era povero. Il protagonista poi ci racconta l’ingresso del suo nuovo compagno, vestiva in modo elegante a differenza degli altri, e tutti lo guardavano come un fantasma. Egli era il conte di Hohenfels e si chiamava Konradin. 2 CAPITOLO Nel secondo capitolo, il protagonista ci racconta tutta la storia dei suoi compagni di classe, che erano figli di commercianti, biancheri, pastori, sarti etc… In seguito, ci racconta nei minimi dettagli la storia della stirpe Hohenfels, che lui conosceva a memoria, dato che quella era una stirpe molto conosciuta. Dopodichè racconta il suo timore nel rivolgere la parola al conte Hohenfels, dato che lui si definiva un essere inferiore rispetto a Hohenfels, essendo solamente un cittadino comune figlio di un medico ebreo. Egli però, non era l’unico ad aver paura di rivolgere la parola ad Hohenfels, anche i suoi compagni di classe e il professore facevano attenzione a non recargli fastidio. Dopo alcuni giorni, alcuni compagni di classe del protagonista iniziarono a rivolgere la parola al conte, parlando di cose che per Hans (il protagonista), erano totalmente estranee. Col conte parlarono anche Reutter, Muller e Frank, i 3 ragazzi più altolocati dopo Hohenfel, denonimati, i “Caviali”. I 3 ragazzi cercano di far entrare Hohenfels nella loro combriccola, ma egli rifiutò dicendo di essere occupato in quel momento, lasciando delusi i “Caviali”. 3 CAPITOLO Nel terzo capitolo, il protagonista racconta che prima dell’arrivo di Konradin, non aveva nessun amico, perché non c’era nessuno che ammirasse e nessuno credeva nell’idea romantica di amicizia. Vedeva tutti i suoi compagni goffi ed insignificanti. Erano simpatici e ci andava d’accordo ma nulla di che. Un altro motivo della sua freddezza era che tutti avevano una mentalità pratica e sapevano cosa volevano fare da grande, mentre lui no, sapeva solo di voler viaggiare molto. Dopo ci parla meglio del fatto che non si sarebbe fatto molti problemi a morire per un amico. 4 CAPITOLO All’inizio del quarto capitolo, il protagonista aveva deciso di diventare amico di Konradin e voleva attirare la sua attenzione, dato che tutte le sue maniere, lo attraevano molto. Ma lui non sapeva proprio come conquistare la sua attenzione. Iniziò ad interessarsi a ciò che succedeva in classe, quando prima gli importava solamente del suono della campanella che lo liberasse da quella schiavitù. I professori rimasero stupiti del cambiamento del ragazzo, il quale si stava imoegnando molto. In seguito ci racconta delle ore di educazione fisica. Di solito si svolgevano tutte allo stesso modo. Cominciavano con un giro di corsa attorno alla scuola, qualche flessione e a riscaldamento finito il professore Max Loher, detto anche Max Muscolo, usava per sviluppare i muscoli dei ragazzi 3 strumenti: la sbarra fissa, le parallele ed il cavallo. Max Muscolo, dopo il riscaldamento di solito andava verso la sbarra fissa e mostrava qualche esercizio. Un giorno Schwarz si decise di provare ad emulare un esercizio che l’insegnante aveva mostrato prima, e sorprese la classe il quale lo applaudì. Dopo aver svolto l’esercizio egli si accorse che Konradin lo stava fissando. Qualche giorno dopo Schwarz portò delle monete greche a scuola che egli collezionava, queste monete attirarono l’attenzione di Konradin, i due si scambiarono qualche parola a riguardo. Schwarz era felice, e si rimpromise che quella non era l’ultima volta che Konradin gli avesse rivolto la parola. 5-6 CAPITOLO Nel quinto e nel sesto capitolo Hans racconta che un giorno, di ritorno da scuola, incontra Konradin, il quale lo saluta e gli stringe la mano. Camminano avanti e indietro proprio come due innamorati e dopo Hans è felicissimo, tanto da raccontarlo ai suoi genitori appena tornato a casa. Prima di dormire però, inizia a pensare che Konradin potesse essersi già dimenticato di lui tormentandosi fino a che non sprofonda nel sonno. Le paure che tormentavano Hans alla fine si rivelarono sbagliate, infatti dopo il loro primo incontro iniziarono ad incontrarsi tutti i giorni. Andavano e tornavano da scuola insieme, e il sabato passavano le serate in una delle antiche locande che c’erano da quelle parti. A volte andavano anche nei boschi scuri, dove c’erano alberi e fiori di ciliegio, di melo e di pesco. 7 CAPITOLO Nel settimo capitolo l’amicizia tra Hans e Konradin proseguiva senza intoppi, ma dall’esterno, provenivano voci non promettenti a livello politico, infatti erano stati registrati degli scontri tra comunisti e nazisti, iniziarono a comparire svastiche per Berlino e un ebreo venne molestato ed ucciso. Ma la politica riguardava gli adulti, infatti ad Hans e Konradin non gli importava. Ma accadde qualcosa che scosse molto Hans. Fino ad allora egli ci racconta che aveva dato per scontato l’esistenza di Dio. Il padre era stato sempre permissivo riguardo questa tematica, mentre la madre fin da piccolo insegnava ad Hans delle preghiere che egli diceva per proteggere la famiglia. In seguito, la casa dei vicini del protagonista prende misteriosamente fuoco con i 3 bambini all’interno. Hans ne parla subito con Konredin cercando di trovare una spiegazione plausibile ma senza risultato. Proprio in quel periodo, Hans stava iniziando a leggere un libro che parlava di nebulose, stelle etc. e si accorse di quanto fossero piccoli rispetto al resto dell’universo. Questa cosa lo fece convincere del fatto che Dio non esistesse. Ora il problema fondamentale era la vita stessa, e i due ragazzi ne parlavano molto spesso. Oltre a questo, condividevano altre passioni, come la lettura e la poesia. Parlavano anche di ragazze, Hans non ne conosceva molte ed erano viste da loro come esseri superiori di straordinaria purezza. Quanto ai problemi che assillavano i 2, non ne parlavano con i genitori, per loro, essi vivevano in un altro mondo e non li avrebbero capiti. Konradin sapeva che il padre di Hans faceva il medico, ed Hans sapeva che il padre di Konradin era stato ambasciatore in Turchia e in Brasile. Nessuno dei 2 però erano mai stati a casa dell’altro. Un giorno così di ritorno da casa, Hans invitò Konradin ad entrare da lui, e quest’ultimo accettò. 8 CAPITOLO Nell’ ottavo capitolo Hans descrive inizialmente la sua casa, una villa in pietra eretta su un giardino, e poi la sua città Stoccarda. Ci racconta che ci sono migliaia di ville, tanti musei e tanti teatri. Splendidi ristoranti dove tutti volevano passare lì le serate e all’imbrunire, c’erano migliaia di luci, l’aria calda, il profumo dei gelsomini e dei lilla, le voci, i canti e le risate allegre della gente. Giù invece c’erano strade che portavano nomi che ricordavano agli svevi il loro ricco retaggio. Nonostante la poca popolazione, Stoccarda aveva i più belli spettacoli d’opera, teatri migliori, musei, castelli e tanto altro. 9 CAPITOLO Nel capitolo nove, Hans ci racconta che da casa sua si vedevano i giardini e i tetti rossi delle ville i cui proprietari si erano potuti permettere un panorama, ma il padre diceva che prima o poi la loro famiglia non avrebbe avuto nulla in più da invidiare a quelle persone. Poi Hans descrive com’era fatta la sua camera, Nel 17esimo capitolo, il padre di Hans, decide di mandare il figlio in America, e lo affida in custodia a dei parenti, in “salvo” dalla Germania che si stava affermando sotto il dominio di Hitler. A Natale, quindi partì per l’America, mentre i suoi genitori rimasero in Germania. Il 19 gennaio, ricevette 2 lettere, una da Bollacher e Schulz, dove lo insultavano, e minacciavano di morte, ed una di Konradin, il suo amato amico, dove gli spiegava che solo Hitler poteva salvare la Germania, affermando inoltre che lo avesse mandato Dio. Dopo, aggiunge che doveva scegliere, tra Stalin e Hitler, e infatti Konradin ha scelto Hitler, anche se era certo del fatto che Hans non sarebbe stato d’accordo. Inoltre, aggiunge e promette che i suoi genitori, rimasti a Stoccarda, non sarebbero stati toccati. 18 CAPITOLO Nel 18esimo capitolo, si viene a sapere che i genitori di Hans, si suicidano per non cadere nelle mani dei nazisti. Negli Stati Uniti, Hans riesce, nel corso degli anni, ad ottenere la laurea in Legge. Anche se, il suo sogno, era sempre stato quello di fare il poeta, ma il cugino del padre non era d’accordo. Gli anni passano, Hans non si preoccupa più della Germania fino a quando non incontra un uomo di Stoccarda a cui chiede notizie della sua città: questi gli dice che Stoccarda è andata distrutta così come anche il suo liceo, e come il palazzo degli Hohenfels. Quest’ultima notizia suscita una certa ilarità in Hans, che scoppia a ridere senza riuscire a fermarsi. 19 CAPITOLO Nel 19esimo capitolo, giunge a Hans, una lettera, dove si richiedevano dei fondi per instaurare un monumento funebre per i deceduti della Seconda Guerra Mondiale, che facevano parte del liceo Karl Alexander Gymnasium. In quella lettera, c’erano tutti i nomi dei deceduti in ordine alfabetico, come Adalbert Fritz, Frank Kurt, e anche Bollacher. Dopo aver letto un po’ di nomi, Hans è tormentato dal voler sapere se Konradin era ancora vivo, così, prima di stracciare la lettera, tremando, lesse: “ Von Hohenfels, Konradin, implicato nel complotto per uccidere Hitler. Giustiziato”
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