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Conoscenze geografiche alla fine del Medioevo: L'Africa nera e l'Europa in espansione, Dispense di Storia

Sulla conoscenza geografica in Europa alla fine del Medioevo, con un focus sulla relazione europea con l'Africa e l'America. Vengono esplorate le caratteristiche delle civiltà centro-americane e andine, la presenza europea nel Nuovo Mondo, e la Riforma cattolica. Inoltre, vengono analizzate le istituzioni politiche e ecclesiastiche inglesi e la differenza tra la Riforma cattolica e la Controriforma.

Tipologia: Dispense

2021/2022

Caricato il 12/05/2022

alessiamarino715
alessiamarino715 🇮🇹

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Scarica Conoscenze geografiche alla fine del Medioevo: L'Africa nera e l'Europa in espansione e più Dispense in PDF di Storia solo su Docsity! STORIA MODERNA CAPITOLO 8: I nuovi orizzonti geografici 1. Le conoscenze geografiche alla fine del Medioevo: l’Africa nera ● Fine del Medioevo > i rapporti diretti degli europei con gli altri continenti erano limitati agli scambi economici e culturali nel Mediterraneo. ● Viaggi verso oriente > si erano fatti molto più difficili dopo l'avvento della dinastia Ming in Cina (1368) e con l'espansione della potenza ottomana nel Mediterraneo orientale e nei Balcani. ● I mercanti veneziani dovevano ormai approvvigionarsi dagli intermediari arabi nei porti di Beirut e di Alessandria. ● L'oro, l'avorio e gli schiavi dell'Africa nera giungevano all'Europa passando per l'Egitto e per gli Stati nordafricani (barbareschi) affacciati sul Mediterraneo. ● Le nozioni geografiche del primo Rinascimento erano vaghe e imprecise per quanto riguarda gli altri continenti. ● Si era imposta con Tolomeo (anni 1000) la concezione sferica della Terra → il continente africano era immaginato più corto e la sua costa occidentale era raffigurata come una linea obliqua tendente verso sud-est. ● Il blocco formato dai 3 continenti (Europa, Asia e Africa) era collocato nell’emisfero settentrionale e non si aveva alcuna idea sull’esistenza delle Americhe e dell’Oceania → furono proprio questi errori a incoraggiare i viaggi di esplorazione dei portoghesi e di Colombo e si ebbero delle idee fantasiose ed esagerate circa le ricchezze delle Indie e l’esistenza, in un’area imprecisata dell’Africa o dell’Asia, di un regno cristiano → il regno del Prete Gianni (personaggio immaginario) con il quale gli europei avrebbero potuto stabilire un’alleanza anti-musulmana. ● Gli studi recenti hanno smentito la visione dell’Africa Nera come un continente senza storia con una condizione di primitiva barbarie. ● Era vario lo sviluppo dell’economia → molte popolazioni del centro-sud vivevano ancora di caccia e di raccolta dei frutti, e altrove erano praticati non solo l’allevamento e l’agricoltura, ma anche la produzione di tessuti, ceramiche, utensili di legno e di metallo. ● La penetrazione araba aveva portato con sé l'espansione dei traffici, tanto all'interno del continente quanto con i Paesi dell'Europa e dell'Asia. A tale processo appare legata la fioritura, tra il ‘300 e il ‘500, di formazioni statali complesse - situate tra il Sahara e la foresta equatoriale - dove all'influenza islamica si contrapponeva quella cristiana; questi regni, sovrapposti all'organizzazione sociale per clan e tribù, erano in grado di riscuotere tributi e mobilitare grossi eserciti → es. Timbuctù, il Regno del Benin e il Regno del Congo. ● Lungo tutta la costa orientale si era sviluppata una serie di città-stato di impronta araba, la cui prosperità era legata ai traffici con tutti i Paesi dell'Asia meridionale, dal mar Rosso all'Indonesia. 2. Le civiltà precolombiane in America ● Nel continente americano le civiltà più evolute si svilupparono negli altipiani dell’America centrale e lungo la catena delle Ande nell'America meridionale → in queste zone era praticata un’agricoltura sedentaria, basata sul mais, sui tuberi (patate e batate = patate dolci), pomodori, fagioli, peperoni e cacao. ● Allevamento → di minor importanza e limitato al lama peruviano (usato soprattutto come animale da soma), all'alpaca e alla vigogna (pregiati per la loro lana), e ad alcuni volatili, tra cui il tacchino. ● Artigianato → varie attività (ancora sconosciuto l'uso del ferro e della ruota): stoffe di cotone tinte a colori vivaci, ceramica, vasellame e utensili d’oro, argento e rame. ● Caratteristica delle civiltà centro-americane e andine era poi l'imponenza delle opere pubbliche, destinate sia a fini di comune utilità (canali irrigatori, strade) sia a scopi cerimoniali e di culto, come le enormi piramidi a gradoni dell'area azteca e maya. ● Quando gli spagnoli giunsero in America era in declino la civiltà dei maya (situata tra Guatemala e la penisola dello Yucatan) con le sue ricche città-stato, i suoi templi monumentali, le sue raffinate espressioni artistiche e le sue elaborate credenze cosmologiche e religiose. ● La sua eredità spirituale era stata accolta da altre popolazioni guerriere → i toltechi e gli aztechi. ● Tra ‘400 e ‘500 gli aztechi, con spedizioni militari alternate ad azioni diplomatiche, estesero il proprio potere da un oceano all'altro e da nord a sud, fino alle propaggini occidentali dello Yucatan. ● Al tempo dell'invasione spagnola (1519) l'Impero azteco era ancora in espansione → la guerra era necessaria non solo per accrescere i tributi (in natura e in lavoro) destinati a sostentare la corte, la burocrazia statale e la casta sacerdotale, ma anche per catturare prigionieri, sacrificati a centinaia agli dèi nel corso di grandi cerimonie pubbliche. ● Religione Atzeca → imperniata sull’idea della precarietà dell’ordine cosmico minacciato da catastrofi naturali e dalla collera delle divinità come il dio del Sole → che tutti i giorni doveva combattere contro le forze avverse e doveva perciò essere alimentato con l'offerta di sangue umano: già quattro volte, secondo la cosmogonia azteca, l'umanità era perita a causa di immani cataclismi, e il ritorno periodico dei giorni e dei periodi infausti riproponeva di continuo l'angoscia della fine. ● La religione permeava in tutti i suoi aspetti la vita degli aztechi e giustificava un ordine sociale caratterizzato da rigide divisioni di ceto: solo il sovrano e la nobiltà (da cui erano tratti i sacerdoti) potevano possedere la terra, coltivata da servi della gleba; per il resto c’erano le comunità, costituite da clan a base parentale (calpulli), a procedere a redistribuzioni periodiche del suolo agricolo tra i propri membri. ● Privilegi particolari avevano infine le corporazioni dei mercanti e degli artigiani specializzati. ● Impero degli incas → si estendeva nell'America meridionale lungo la cordigliera delle Ande e la costa del Pacifico, si era costituito nel secolo precedente l'invasione spagnola. ● Società inca → rigidamente stratificata: al suo vertice era l'inca, il sovrano, venerato come un semidio, dotato di attribuzioni al tempo stesso politiche, religiose e militari e circondato da un'aristocrazia composta sia dall'originaria nobiltà inca, sia dai figli dei capi delle tribù sottomesse (curaca), tenuti a corte come ostaggi. ● Alla sua base vi era l'ayllu = comunità contadina incaricata di amministrare la giustizia al proprio interno e di distribuire le terre, riservando una parte dei prodotti allo Stato e un'altra parte per i servizi del culto. ● Accanto alla divinità solare (Inti), gli incas adoravano Viracocha, il creatore del mondo, di cui si attendeva il ritorno e con cui verranno identificati gli spagnoli di Pizarro: meno frequenti e meno importanti erano qui i sacrifici umani. ● L'Impero inca era riuscito a darsi una salda organizzazione statale → grazie anche all'invio di governatori in ogni provincia e alla deportazione delle popolazioni più indocili. ● Grandi magazzini pubblici erano eretti in ogni circoscrizione, composta da un certo numero di ayllu: da essi erano tratti gli alimenti per sfamare i lavoratori requisiti per la mita = lavoro per lo stato che serviva a costruire le strade, gli edifici pubblici, i terrazzamenti necessari per la coltivazione del suolo lungo i pendii delle montagne. 3. I viaggi di esplorazione e di scoperta ● Il primo paese a intraprendere l’esplorazione dei nuovi mondi fu il Portogallo nel 1400, grazie: alla favorevole posizione geografica, all’alleanza stabilita dagli Aviz con il ceto mercantile marinaresco e all'interesse che Enrico il Navigatore (principe della casa reale) ebbe per l'esplorazione delle coste occidentali dell'Africa. ● Grazie agli impulsi di Enrico il navigatore + l'abilità e all'esperienza dei marinai portoghesi, si dovettero i perfezionamenti che fecero della caravella lo strumento ideale per la navigazione oceanica. ● La caravella di origine portoghese (che deve la sua notorietà ai viaggi di Colombo e di Vasco da Gama) era un veliero di piccole dimensioni con scafo arrotondato, poppa quadra e timone posteriore, tre alberi attrezzati con vele sia triangolari che quadre e altri accorgimenti atti ad aumentare la velocità e la manovrabilità. ● Spagnoli e portoghesi avrebbero badato a rafforzare le proprie posizioni nelle rispettive aree d'influenza e a trarne i maggiori vantaggi possibili sul piano economico. 4. Spezie e cannoni: l’impero marittimo dei portoghesi ● Tutti gli sforzi del Portogallo furono concentrati nello sfruttamento a fini commerciali della via marittima verso le Indie orientali scoperta alla fine del ‘400. ● La carreira da India (= il lungo e pericoloso tragitto - andata e ritorno - dall'oceano Indiano) richiedeva 1 anno e ½ di tempo, assunse una cadenza pressoché annuale + ancora pochi portoghesi presenti sul territorio → in queste condizioni era impensabile la conquista e la colonizzazione di vasti territori. ● Anche nell'Africa orientale e nell'Asia del sud fu ripetuto il modello già sperimentato con successo nel golfo di Guinea = la costruzione di fortezze e di feitorias (empori commerciali) in luoghi strategici + accordi con i sovrani locali, preceduti o accompagnati da prove di forza, per la fornitura di spezie o altri prodotti (a condizioni di monopolio o di favore). ● Tentativo di bloccare l'espansione portoghese → compiuto dal sovrano mamelucco dell'Egitto (il più danneggiato sul piano mercantile) alleato col sultano dello Stato indiano, ma venne stroncato con la vittoria della flotta portoghese nel 1509. Decenni successivi: ● Si aggiunsero le nuove conquiste nell'isola di Ceylon e nelle Molucche. ● Cina → concesse l'apertura di un emporio a Macao. ● Giappone → fu regolarmente visitato per un certo periodo dai mercanti e dai missionari portoghesi. ● Al pepe, allo zenzero e ai tessuti di cotone dell'India si aggiungevano così la cannella, i chiodi di garofano e la noce moscata degli arcipelaghi indonesiani, le sete pregiate, i legni profumati e gli altri prodotti della civiltà cinese. ● Il commercio era strettamente controllato dalla corona attraverso la Casa da India di Lisbona, che prelevava il 30% delle importazioni; mentre un'altra parte dei guadagni finiva nelle mani dei finanziatori delle spedizioni (italiani, tedeschi e fiamminghi) → tranne che nell'Estremo Oriente. ● I profitti del traffico delle spezie solo in parte arricchivano il Portogallo + i portoghesi non riuscirono mai a impadronirsi di Aden (= importante città sul mar rosso) e a chiudere in questo modo il mar Rosso (= la tradizionale via marittima di approvvigionamento delle spezie per l’Oriente e l'Europa); cosicché le spezie e gli altri prodotti orientali ricominciarono ad affluire nel Mediterraneo e si arrivò a una sorta di spartizione del mercato europeo tra Venezia da un lato, i portoghesi e i loro alleati dall'altro. ● Infine i portoghesi non si prefissero di monopolizzare il lucroso commercio interasiatico. 5. Le imprese dei conquistadores spagnoli ● Primi 25 anni dopo la scoperta di Colombo → la presenza europea nel Nuovo Mondo si limitò alle isole caraibiche e puntò alla ricerca dell'oro → spietato sfruttamento della popolazione indigena, in poco tempo ridotta ai minimi termini dagli stenti e dalle malattie introdotte dagli europei. ● 1517 → inizio esplorazione della terraferma → correva voce che esistessero potenti regni e inestimabili tesori. Protagonisti ne furono i conquistadores, quei soldati spagnoli che, di origini spesso nobili ma povere, attraversarono l'oceano e mossero alla conquista di grandi regni e di immense estensioni di territorio. ● Hernán Cortés → 1519 → hidalgo che aveva studiato all'Università di Salamanca, partì dall'isola di Cuba con poco più di 500 uomini e un piccolo numero di cavalli e di cannoni, e dalle coste messicane procedette verso il centro dell'Impero azteco senza incontrare grande resistenza. Giunto alla capitale, México-Tenochtitlán, fu ben accolto dal sovrano Montezuma II, che vide nel nuovo venuto una reincarnazione di Quetzalcoatl, il «serpente piumato», una divinità tolteca. ● Cortés lo fece prigioniero e lo obbligò a pagare un enorme riscatto → poco dopo gli spagnoli furono costretti a ritirarsi, causa: una rivolta nel corso della quale rimase ucciso lo stesso Montezuma. ● Ricevuti rinforzi dalle isole e ottenuto l'appoggio di tribù ostili alla dominazione azteca, Cortés ritornò a México-Tenochtitlán nel 1521, la occupò e la distrusse, facendo degli abitanti una spaventosa carneficina. Sulle rovine venne eretta una nuova città sul modello spagnolo, l'attuale Città del Messico. ● Il resto dell'Impero azteco venne rapidamente conquistato e sottomesso. ● Nel 1522 un editto emanato da Carlo V a Valladolid nominava Hernán Cortés governatore e capitano supremo della Nuova Spagna, di lì a poco eretta in vicereame. ● Francisco Pizarro e Diego Almagro → nel 1531 mossero verso sud da Panama attratti dalla notizia dell'esistenza di un regno di favolosa ricchezza, detto Perù. ● L'incontro tra l'esercito inca guidato da Atahualpa, uscito proprio allora vincitore da un conflitto dinastico, e il piccolo corpo di spedizione spagnolo avvenne a Cajamarca nel 1532. ● Malgrado l'enorme sproporzione numerica, gli spagnoli ebbero la meglio: Atahualpa venne fatto prigioniero e costretto a pagare un ingente riscatto in oro; ciononostante, venne ugualmente condannato a morte e strangolato mentre la capitale Cuzco fu sottoposta a un terribile saccheggio. ● L'Impero inca era finito, e nasceva al suo posto il vicereame spagnolo del Perù (1544) → la capitale fu Lima, edificata da Pizarro nel 1535 con il nome di Ciudad de los Reyes (città dei re). ● Fattori che spiegano il crollo di questi grandi e popolosi regni di fronte all'attacco di pochi uomini → il terrore che incutevano le armi da fuoco e le cavalcature degli spagnoli + la loro furia omicida + i contrasti etnici e dinastici che indebolivano i due imperi. ● Tutto ciò non basta se non si tiene conto del trauma determinato dalla sensazione di essere stati abbandonati dagli dèi, dalla percezione della fine di una civiltà e dello sfacelo di un universo religioso e culturale, simboleggiato dall'uccisione del sovrano che ne era il supremo garante → questo stato d'animo fu tra le cause del rapido e catastrofico declino della popolazione indigena dell'America latina. ● Altre spiegazioni sono: ○ spietato sfruttamento a cui gli indios furono sottoposti dai nuovi padroni; ○ le malattie, prima sconosciute, diffuse dai nuovi arrivati (vaiolo, morbillo, tifo, forme influenzali), contro le quali gli organismi degli indigeni non avevano difese immunitarie; ○ la degradazione dell'ambiente provocata dalla mancata manutenzione delle opere irrigatorie e dalla preferenza data dagli spagnoli all'allevamento rispetto all'agricoltura. 6. La colonizzazione spagnola del Nuovo Mondo ● Nel corso del ‘500 la colonizzazione spagnola si estese sia verso nord → California e Florida, sia nel continente sudamericano, il limite all'espansione fu costituito dalle foreste amazzoniche, dalle pampas argentine e dalla bellicosità delle tribù indigene del Cile meridionale (araucani). ● Grande sviluppo ebbe il fenomeno del meticciato (= unione di uomini e donne di razza diversa): 1. meticci = nati dagli accoppiamenti di uomini bianchi con donne indie; 2. mulatti = nati dall'incrocio tra bianchi e neri; 3. zambos = nati dall'unione tra neri e indiani. ● Tra gli strumenti della colonizzazione, grande importanza ebbero la fondazione di città e l'encomienda. ● La giurisdizione cittadina si estendeva al territorio circostante, il término, che era spesso ripartito in proprietà ai cittadini (vecinos). ● L'encomienda → consisteva nell'assegnazione a un conquistador o a un colono spagnolo di una circoscrizione territoriale al cui interno essi avevano il diritto di esigere determinati tributi e prestazioni di lavoro dagli indigeni; in cambio gli encomenderos erano tenuti a proteggere questi loro vassalli e a convertirli alla fede cristiana. ● La realtà fu diversa dalla norma legislativa, e l'encomienda divenne lo strumento di uno sfruttamento indiscriminato del lavoro indigeno. ● Profilo amministrativo → i vicereami della Nuova Spagna e del Perù erano divisi in province, mentre le circoscrizioni giudiziarie erano chiamate audiencias. ● Viceré, funzionari, giudici, vescovi e prelati delle diocesi create nell'America spagnola venivano nominati dal re su proposta del Consiglio delle Indie (= organo creato appositamente per sovrintendere al governo dei territori d'oltreoceano). ● La corona di Spagna riuscì a svolgere una certa azione di controllo della società coloniale e di moderazione dei molteplici soprusi che la caratterizzavano (es. leggi promulgate da Carlo V nel 1542 che vietavano di ridurre gli indios in schiavitù). ● Contribuì a tale sforzo l'azione degli ordini regolari (francescani, domenicani, in seguito anche gesuiti) che si preoccuparono di evangelizzare gli indios e di combattere e denunciare le forme peggiori di maltrattamento e sfruttamento cui essi erano soggetti. ● Aspetti economici della colonizzazione → bisogna distinguere fra diverse zone e fasi di sviluppo. ● Nelle isole caraibiche → dopo la fase della ricerca dell'oro, si iniziò la coltivazione della canna da zucchero, per la quale fu necessario importare quantità crescenti di schiavi africani. ● Nel continente americano → la rapida diminuzione della popolazione indigena e l'importazione di nuove specie animali e vegetali dall'Europa portarono a modificazioni del tessuto economico. Accanto al mais si cominciò a coltivare il frumento e nel Perù anche l'olivo e la vite + esportazione della cocciniglia (= ottimo colorante rosso che si otteneva dallo sbriciolamento di piccoli insetti). Si moltiplicarono rapidamente le greggi di pecore e le mandrie di buoi e di cavalli, dando origine a una locale industria laniera e alla costituzione di grandi ranchos (= tenute dedite soprattutto all'allevamento). ● Nel Messico → vennero scoperte nel 1546 le miniere d'argento di Zacatecas. Queste ricchezze minerarie cambiarono faccia all'economia dei due vicereami e ai loro rapporti con l'Europa. La produzione d'argento, grazie anche all'introduzione della tecnica dell'amalgama col mercurio per separare il metallo dalle scorie, conobbe un rapidissimo incremento. La manodopera per l'estrazione del minerale e lo scavo delle gallerie e dei pozzi fu fornita dagli indios, in molti casi sottoposti al lavoro forzato col ricorso all'antica istituzione della mita. Attorno ai giacimenti sorsero grandi agglomerati umani, la cui domanda di alimentari e altri generi fu un importante stimolo per l'economia agricola e manifatturiera delle colonie. 7. Le ripercussioni in Europa ● L'afflusso di metalli preziosi dalle Americhe era considerato la causa fondamentale della «rivoluzione dei prezzi», oggi si ritiene che il fattore determinante sia stato l'incremento demografico, e che l'argento americano abbia accentuato un rialzo dei prezzi → questi metalli preziosi furono utilizzati per pagare l'importazione di spezie e altre merci dall'Oriente, arricchendo soprattutto i Paesi asiatici. ● Si delineavano i contorni di un'economia mondiale, in cui alle nazioni più progredite del vecchio continente sarebbe stato riservato il ruolo di produttrici di manufatti e di centri propulsori del commercio e della finanza, mentre ai territori colonizzati sarebbe toccato quello di fornitori di materie prime, di derrate agricole e di forza lavoro servile o semi-servile. ● La vita economica, le abitudini alimentari e la vita sociale saranno a lungo influenzate dalle scoperte geografiche e dall'avvio della colonizzazione. ● Enorme ampliamento delle conoscenze geografiche e scientifiche → la dimostrazione definitiva della sfericità della Terra, la percezione esatta delle sue dimensioni, la rivelazione della falsità delle tante leggende antiche e medievali sulla conformazione del “mare Oceano”, sull'esistenza di terre inabitabili e di uomini di forma mostruosa, ecc... + il confronto con civiltà diverse e con i popoli primitivi che abitavano le Americhe e alcune parti dell'Africa nera contribuì alla definizione di un'identità europea. «Scoprendo l'America, l'Europa aveva scoperto se stessa». ● L'orgoglio suscitato da imprese che non avevano uguali nell'età classica e la rivelazione degli errori contenuti nella vecchia cosmografia contribuirono a determinare quel tramonto del mito degli antichi che segna il trapasso dal Rinascimento alla Controriforma e l'avvio alla nascita del moderno concetto di progresso. STORIA MODERNA CAPITOLO 9: I nuovi orizzonti spirituali - Rinascimento e Riforma 1. La civiltà del Rinascimento italiano ● I decenni delle guerre d'Italia sono quelli in cui giunge alla sua massima fioritura la civiltà del Rinascimento italiano → cronologia più condivisa di questo movimento intellettuale e artistico = da Francesco Petrarca (1304-1374) a Erasmo da Rotterdam (1469-1536). ● «Rinascimento» → riprendeva il concetto di «rinascita» e fu coniato a metà del ‘800 ca da due grandi storici: Jules Michelet e Jacob Burckhardt, per significare il ritorno ai valori e ai modelli dell'età classica nella filosofia, nella politica, nella letteratura e nell'arte, in polemica con le credenze e gli atteggiamenti dei secoli di mezzo + l'adozione di un nuovo e più positivo atteggiamento verso la natura e verso l'uomo, posto al centro dell'universo. ● Il concetto di Rinascimento include quello di Umanesimo, che si applica all'ambito filosofico e letterario → gli umanisti (= cultori delle humanae litterae), erano coloro che si dedicavano alla riscoperta e allo studio delle opere dell'antichità, dapprima latina, poi greca. ● Tra gli autori così riproposti all'attenzione del mondo intellettuale basti citare Platone, tradotto in lingua latina da Marsilio Ficino, che nella villa medicea di Careggi (Firenze) raccolse intorno a sé un cenacolo detto Accademia Neoplatonica, (→ prototipo di quei circoli accademici che conobbero nei secoli seguenti un'enorme fortuna). ● Gli umanisti insegnavano a esprimersi in un latino colto ed elegante, sullo stile ciceroniano, e cercavano di ristabilire la giusta lettura dei testi mediante l'esercizio del metodo filologico. ● Lorenzo Valla → riuscì a dimostrare, con l'uso della critica testuale (1440), la falsità di un celebre documento medievale (= la donazione fatta da Costantino a papa Silvestro). ● Tra ‘400 e ‘500 → letterati e poeti ripresero a servirsi del volgare, un volgare arricchito di latinismi e di voci dotte → in volgare Agnolo Poliziano compose le “Stanze per la giostra”, e in volgare scrissero i loro capolavori: Boiardo, Ariosto, Machiavelli e Guicciardini. ● Arti figurative → ricercati e imitati i modelli antichi, i quali erano però molto rari = maggiore originalità nella riproduzione degli oggetti, del paesaggio e della figura umana. ● Osservazione della natura → basata su un'analisi attenta della realtà, che trova un'elaborazione esemplare nella tecnica della prospettiva messa a punto da Piero della Francesca e Filippo Brunelleschi, i quali insieme a Leon Battista Alberti furono la sintesi di conoscenze umanistiche, artistiche e tecnico-scientifiche. ● Leonardo da Vinci → culmine di tale sviluppo, genio universale, pittore, architetto, ingegnere idraulico, indagatore della natura, inventore di macchine e di congegni d'ogni genere. ● Tra ‘400 e ‘500 → primato a lungo di Firenze in campo intellettuale e artistico si attenua a favore di altri centri all'elaborazione della nuova cultura e del nuovo gusto → sviluppi legati al ruolo sempre più importante giocato dalle corti principesche. ● Corte papale → esercita sugli ingegni un'attrazione spesso irresistibile (es. Donato Bramante, Michelangelo Buonarroti e Raffaello Sanzio → costruzione della basilica di San Pietro, affreschi nella Cappella Sistina, decorazione delle stanze vaticane). ● Poco meno importanti sono le corti: degli Sforza a Milano, dei Gonzaga a Mantova, degli Este a Ferrara, dei Montefeltro a Urbino → presso quest'ultima corte è ambientato un altro capolavoro rinascimentale, il Cortegiano (1528) di Baldassarre Castiglione, suprema codificazione di un ideale di comportamento aristocratico basato sulla grazia e sulla raffinatezza dei modi. ● Venezia → discorso a parte → era centro sia di una scuola di pittura che esalta il paesaggio e il colore (prospettiva cromatica - es.Tiziano Vecellio e Giorgione), sia di una ricca e variegata cultura legata a una fiorente industria editoriale (es. Aldo Manuzio). ● Brutale rottura dell'equilibrio tra gli Stati rinascimentali italiani a opera delle potenze straniere doveva segnare anche la crisi di questo momento magico della vita culturale → ma quelle vicende agirono di stimolo alla riflessione politica e storiografica. ● Machiavelli → col Principe e i Discorsi fondò la nuova scienza della politica = scissione dalla morale + esaltazione dei modelli classici basati su «virtù» e partecipazione attiva dei cittadini. ● Guicciardini → con la Storia d'Italia e i Ricordi (scritte dopo il sacco di Roma e la crisi della «libertà» italiana) fece un grande affresco in cui emergono i ritratti psicologici dei protagonisti sullo sfondo degli errori e delle illusioni degli uomini. 2. Aspettative e tensioni religiose alla fine del Medioevo: Erasmo da Rotterdam ● Cultura rinascimentale → impregnata di valori laici e terreni, indifferente alle dispute dottrinali e teologiche; atteggiamento verso la Chiesa tra ossequioso / formale e anticlericale → + una reazione morale, civile e politica che un anelito religioso. ● Italia → non mancavano spiriti che ponevano al centro il rapporto con Dio, la purificazione della fede e il problema della salvezza ultraterrena, ma la compenetrazione tra umanesimo ed evangelismo è tipica di altri Paesi europei. ● Attesa di una riforma della Chiesa (che la riportasse purezza e povertà delle origini) si era acuita davanti: ○ al grande scisma d'Occidente (1378-1415); ○ alle contese per il primato tra papato e i concili di Costanza e di Basilea; ○ al prevalere degli interessi politici e mondani della curia di Roma rispetto a quelli pastorali. ● Origini del movimento «protestante» → volontà di ristabilire l'autenticità del messaggio cristiano attraverso lo studio diretto dei testi sacri (senza tener conto delle riflessioni dei teologi) + bisogno di una religiosità intensa, di una vita conforme alle massime evangeliche (bisogno diffuso in tutta Europa e testimoniato dal successo di movimenti come la Devotio moderna nei Paesi Bassi e di opere come l'Imitazione di Cristo attribuita al mistico tedesco Tommaso da Kempis). Esponenti più significativi di questi indirizzi: ● Thomas More → autore della celebre Utopia (1516) = descrizione di una società immaginaria basata sull'amore tra gli uomini e sulla comunione dei beni. ● Erasmo da Rotterdam → educato agli ideali di vita religiosa della Devotio moderna, entrò in un convento agostiniano, dopo sei anni lasciò la vita del chiostro per seguire liberamente la sua inclinazione agli studi. ● Fu in Francia, in Inghilterra, in Belgio, in Italia e in Svizzera → ovunque strinse relazione con i circoli colti e acquistò grande prestigio per la sua conoscenza dei classici e per l'eleganza del suo stile latino. ● Opere più celebri → l'Encomium moriae (Elogio della follia) e i Colloquia (Dialoghi), opere satiriche i cui bersagli principali sono la pedanteria, l'intolleranza, il fanatismo, le astrusità teologiche, gli eccessi di devozione, le ipocrisie di una religione tutta esteriore. ● Nelle Superstitis christiani (= manuale del soldato cristiano) e nella Institutio principis christiani (= educazione del principe cristiano) Erasmo delineò il quadro di una morale che conciliava influenze del mondo classico + insegnamento di Cristo. ● Contributo maggiore di Erasmo → edizione critica del testo greco e latino del Nuovo Testamento (1516), che servirà a Lutero per la sua traduzione della Bibbia in tedesco. ● Cristianesimo di Erasmo → un ideale di vita pratica piuttosto che un insieme di dogmi, egli non volle mai separarsi dalla Chiesa cattolica. Eppure le sue opere verranno messe all'Indice dalla Chiesa di Roma, in un clima di Controriforma che non può tenere in considerazione le sue idee. L'eredità erasmiana rivivrà nella cultura europea del tardo ‘600 e ‘700, quando i conflitti religiosi avranno perso la loro asprezza e la voce della ragione tornerà a farsi sentire più forte di quella della fede. 3. La Riforma Luterana ● Martin Lutero → nato nel 1483 in Germania dove dominava una religiosità ancora medievale, coi suoi toni cupi e i suoi terrori del diavolo e del peccato. ● 1501 → si iscrisse alla facoltà di Giurisprudenza dell'Università di Erfurt. ● 1505 → scelse improvvisamente di farsi monaco (la decisione verrà da lui attribuita a un voto fatto durante un temporale, quando un fulmine cadde a pochi passi da lui, ma in realtà dovette essere l'effetto di una più profonda crisi interiore). Ciò che lo tormentava era la sensazione della propria inadeguatezza di fronte ai comandamenti divini, la paura del peccato e della dannazione eterna. ● 1507 → fu ordinato sacerdote e cercò la risposta ai propri dubbi negli studi teologici. ● 1513 → conseguì il grado di dottore e assunse l'insegnamento teologico a Wittenberg. ● 1515-1516 → tenne un corso sull'Epistola ai Romani di San Paolo, e fu proprio l'interpretazione di un passo del testo a fornirgli la chiave per la soluzione dell'angoscioso problema della salvezza, quella che sarebbe diventata la dottrina della giustificazione per fede = la giustizia divina andava intesa non come giudizio e punizione, ma come giustificazione, come il dono della grazia offerto al peccatore che riconosca la propria indegnità e si affidi alla sua misericordia. ● Visione tradizionale della Chiesa → la grazia era indispensabile, ma l'uomo poteva meritarsela con le buone opere e così contribuire alla propria salvezza. ● Visione di Lutero → la natura umana è intrinsecamente malvagia, corrotta dal peccato originale, e nulla può fare da sé. Il «giustificato» farà il bene, per amore di Dio e del prossimo, ma ciò sarà una semplice conseguenza. ● Questo accento esclusivo posto sulla fede e questo pessimismo sulla natura umana saranno ribaditi da Lutero nel De servo arbitrio («Sulla schiavitù della volontà») in polemica con Erasmo da Rotterdam, autore del De libero arbitrio («Sul libero arbitrio») che sosteneva la validità dell'iniziativa umana. ● Tutta la Sacra Scrittura acquistava un nuovo significato → doveva essere letta e spiegata senza tenere alcun conto delle interpretazioni ufficiali. ● Sola Scriptura («con la sola Scrittura») e sola fide («con la sola fede») erano i due grandi principi della teologia luterana. ● Autorità esclusiva attribuita alla Rivelazione contenuta nei testi sacri → cancellava di colpo il magistero della Chiesa in materia teologica. ● Dottrina della giustificazione per fede → ne annullava la funzione di intermediaria tra l'uomo e Dio. ● Era negata la possibilità di scorciatoie mistiche, di ogni illuminazione diretta dei credenti da parte dello Spirito Santo: sarà questo uno dei motivi fondamentali di contrasto tra Lutero e le correnti più radicali della Riforma. ● Dei 7 sacramenti tradizionalmente ammessi dalla Chiesa cattolica, solo 2 a detta di Lutero erano realmente fondati sui testi sacri: il battesimo (= cerimonia di iniziazione alla vita cristiana), e l'eucaristia (= presenza reale del Cristo nel pane e nel vino offerto ai fedeli). ● Soppressione del sacramento dell'ordine = sacerdozio universale dei credenti → l'idea che chiunque potesse essere chiamato a celebrare le funzioni religiose. Tanto meno giustificabili erano i voti monastici: Lutero stesso alla metà degli anni ‘20 abbandonerà la vita claustrale e si sposerà con una ex monaca. ● Era una negazione del ruolo della Chiesa come corpo separato dalla società, come istituzione divina distinta dalla semplice comunità dei cristiani. ● Questo insieme di convinzioni non fu elaborato da Lutero tutto in una volta → la rottura con Roma avvenne per strappi successivi e si consumò in un contesto politico-sociale ben preciso. 4. La rottura con Roma e le ripercussioni in Germania ● La vicenda che indusse Lutero a venire per la prima volta allo scoperto è indicativa del tipo di preoccupazioni che a inizio ‘500 dominavano le istituzioni ecclesiastiche: ○ Alberto di Hohenzollern, fratello del marchese di Brandeburgo e già titolare di due vescovati, aspirava a diventare anche arcivescovo di Magonza. Papa Leone X accettò di conferirgli la nomina dietro pagamento di 10.000 ducati per la dispensa dalla norma del diritto canonico che vietava il cumulo di cariche. Per metterlo in grado di raccogliere l'ingente somma, il pontefice gli concesse l'appalto di una vendita di indulgenze, bandita in tutta la Germania allo scopo di finanziare la costruzione della basilica di San Pietro: metà del ricavato sarebbe rimasta ad Alberto, l'altra metà sarebbe toccata alla camera apostolica (= apparato della Curia romana che ne amministra i beni). ● ‘600 - ‘700 → varie confessioni anabattiste si diffusero nell'Est Europa e sbarcarono nelle colonie inglesi del Nord America trovando rifugio, in primo luogo, in Pennsylvania. 6. La conclusione dei conflitti in Germania ● Carlo V → restio ad impiegare la forza nella risoluzione del conflitto con i protestanti → egli rimase fiducioso nella possibilità che un Concilio universale appianasse le divergenze in materia di fede > convocò nel 1530 una Dieta nella città imperiale di Augusta. ● Filippo Melantone → redasse una professione di fede - prima esposizione ufficiale dei principi del protestantesimo luterano (→ la Confessio Augustana) - a cui aderì la maggior parte delle città e dei principi riformati. Ogni possibile accordo fu frenato dall'intransigenza dei teologi cattolici cui fu affidato l'esame. ● Carlo V intimò ai protestanti di sottomettersi ma essi stipularono un'alleanza difensiva, la Lega di Smalcalda (1530). ● 1541, Ratisbona → ultimo tentativo di conciliazione → un compromesso tra protestanti e cattolici parve delinearsi ma le posizioni si allontanarono irrimediabilmente e i negoziati lasciarono il posto allo scontro armato. ● Neppure la vittoria di Carlo V sulla Lega di Smalcalda riuscì a porre termine al conflitto → e Enrico II (nuovo re di Francia) allacciò subito contatti con i protestanti tedeschi e con il sultano turco per mettere in difficoltà Carlo V. ● 1551 → stipulato un accordo segreto in base al quale Enrico II avrebbe garantito il suo appoggio diplomatico e militare ai principi protestanti in cambio dell'acquisto dei vescovati di Metz, Toul e Verdun. ● 1552, Fuga da Innsbruck → Carlo V fu colto alla sprovvista dalla ripresa delle ostilità e fu costretto a fuggire di fronte all'avanzata dell'esercito protestante. ● 1555 → trattative condotte dal fratello di Carlo V, Ferdinando → risultato: Pace di Augusta. ● Venne riconosciuta l'esistenza in Germania di due diverse fedi religiose (= cattolica e luterana) e nelle città imperiali era ammessa la loro convivenza. ● I principi territoriali potevano imporre il proprio credo ai sudditi, i quali non avevano altra scelta se non convertirsi o emigrare. ● Secolarizzazioni di beni ecclesiastici (= il loro incameramento da parte delle autorità civili) → confermate fino al 1552 + i prelati che si fossero convertiti al luteranesimo avrebbero dovuto rinunciare ai loro possedimenti. ● Pace di Augusta → sanciva al tempo stesso la scissione religiosa della Germania e un grave indebolimento dell'autorità imperiale. ● I principi (non solo luterani ma anche cattolici) = veri vincitori della lotta che consolidarono il proprio potere all'interno dei rispettivi territori. ● Consolidamento delle strutture istituzionali → interessò anche gli Stati ereditari asburgici, il cui governo fu affidato dal 1521 da Carlo V e a suo fratello Ferdinando, che acquisirono una forma di unità politica con la creazione di organi comuni ai vari regni e ducati: il Consiglio segreto, la Cancelleria aulica e il Consiglio aulico di guerra. ● Tra 1555 e 1556 → decisione di Carlo V di spartire il suo impero tra il fratello Ferdinando e il figlio Filippo II diventa effettiva, lui abdica a tutti i titoli. ● Ferdinando (Ferdinando I) = imperatore del Sacro Romano Impero, re di Boemia e d'Ungheria e duca dei ducati austriaci. ● Filippo II = re di Spagna (con tutte le sue colonie), di Paesi Bassi, Franca Contea, del Regni di Napoli, di Sicilia e di Sardegna, oltre al Ducato di Milano. 7. Da Zwigli a Calvino: “il governo dei santi” ● Ulrich Zwingli → esperienza parallela a quella di Lutero, ma ebbe caratteri in parte diversi (formazione umanistica + vivace clima politico-intellettuale dei liberi cantoni della Svizzera tedesca). Tra 1523 e 1525 riuscì a convincere il Consiglio cittadino ad abolire la messa, a riformare la liturgia e a imporre la Bibbia come unica fonte di autorità in campo religioso (anche le immagini sacre vennero distrutte come veicoli di idolatria). ● Gli zwingliani cercarono l’appoggio dei luterani tedeschi → Incontro di Marburgo, 1529 → Zwingli ed Ecolampadio con Lutero e Melantone = impossibile raggiungere un accordo sul problema dell'eucarestia: ○ per Zwingli → una semplice cerimonia commemorativa dell'ultima cena; ○ per Lutero → presenza reale di Cristo nel pane e nel vino offerti ai fedeli. ● 1531 → un esercito cattolico mosse contro Zurigo, i protestanti ebbero la peggio e Zwingli morì in battaglia. L'eredità di Zwingli e del movimento di riforma delle città svizzere e alto tedesche, con il suo carattere militante e la sua compenetrazione tra potere religioso e potere civile, fu raccolta dal calvinismo. ● Giovanni Calvino → (studi umanistici e giuridici a Orléans, Bourges e Parigi). ● 1536 → pubblica l'Institutio christianae religionis (= Istituzione della religione cristiana), che si presenta come un'autorevole guida alla lettura e alla comprensione della Bibbia. ● Molti punti della dottrina luterana sono condivisi da Calvino → l'autorità esclusiva della Sacra Scrittura e dalla giustificazione per fede, ma il Dio di Calvino è più il Dio del Vecchio Testamento (maestoso, inaccessibile, tremendo, che fin da principio ha predestinato ogni singolo uomo alla salvezza o alla dannazione eterna, secondo criteri di giustizia per noi incomprensibili). ● Dottrina della predestinazione → più rilevante nella dottrina di Calvino, non elimina la responsabilità del peccatore: «L'uomo incespica se l'ha ordinato Dio, ma incespica a causa del suo vizio» è il paradosso di Calvino. ● Dovere primario del cristiano = la glorificazione di Dio (si compie eseguendo al meglio le funzioni alle quali egli ci ha destinato). ● Concetto di «vocazione» (già presente in Lutero) era applicato a qualunque professione e mestiere e non solo alle carriere ecclesiastiche → viene ancor più fortemente sottolineato da Calvino, egli non crede all'imminente fine del mondo e attribuisce molta importanza all’attuazione dei disegni della Provvidenza. ● Calvinismo → forte impronta attivistica, accresciuta dall'insondabilità della mente divina e dal bisogno psicologico del fedele di uscire dall'angoscioso dubbio circa il proprio destino ultraterreno → vi sono indizi sui quali si può fondare una ragionevole speranza di poter appartenere al novero degli eletti: la fede, la partecipazione ai 2 sacramenti e la rettitudine nella condotta di vita. ● Max Weber (storico e sociologo) → ha formulato una tesi riguardante il rapporto tra l’etica protestante e lo spirito del capitalismo → la dottrina calvinista nel perseguimento della propria vocazione, nella tendenza ad interpretare la buona riuscita delle proprie iniziative come segno dell’elezione divina, nell’etica del lavoro e della disciplina avrebbe portato alla formazione di una mentalità imprenditoriale e di una tendenza all’accumulazione e al reinvestimento del capitalismo moderno → tesi criticata da alcuni storici, ma rimane il fatto che il calvinismo penetrò largamente in aree caratterizzate nel ‘600 e ‘700 da un precoce e intenso sviluppo economico. ● Altra importante differenza tra luteranesimo e calvinismo → concezione del rapporto tra Chiesa e Stato. ● Lutero sosteneva la “Chiesa invisibile” (= insieme degli eletti di tutta l’umanità), invece Calvino sostiene la “Chiesa visibile” (= congregazione dei fedeli legati da una comune pratica del culto e dall’appartenenza ad uno stato o città). ● Secondo Calvino l’autorità civile non si deve limitare a mantenere l’ordine in un mondo sottoposto al peccato, ma deve promuovere il bene spirituale dei sudditi in accordo con la Chiesa visibile e a sanzione dei comportamenti privati che nei paesi cattolici venivano svolti dalla Chiesa. ● Più che di una teocrazia, si tratta di un trasferimento alle autorità civili di quei compiti di controllo e sanzione dei comportamenti privati che nei Paesi cattolici erano svolti dalla Chiesa → per questo Calvino, a differenza di Lutero, ritiene legittima la resistenza contro un sovrano malvagio (purché non assuma un carattere anarchico). ● Calvino soggiornò a Ginevra tra 1536 e 1538, vi ritornò nel 1541 per rimanerci fino alla morte. ● Chiesa ginevrina → venne riorganizzata con una suddivisione dei compiti: ○ Pastori = addetti all'esercizio del culto e alla predicazione della parola di Dio; ○ Dottori = incaricati dell'insegnamento; ○ Diaconi = per l’assistenza ai poveri e agli infermi; ○ Anziani / Presbiteri = dovevano vigilare sulla disciplina e i costumi nei 12 distretti della città. ○ Concistoro = organo supremo della Chiesa, formato da 12 anziani e da un numero minore di pastori. ● A Ginevra (riformata) → introdotta una disciplina ferrea, che comportava la proibizione delle osterie, dei balli, dei nomi di battesimo non contenuti nella Bibbia, e prevedeva pene severe per ogni infrazione alla dottrina e alla morale. ● Recalcitranti e dissidenti → dopo scontri anche armati, vennero costretti ad andarsene, e venne incoraggiata l'immigrazione di profughi per motivi religiosi dalla Francia, dall'Italia, dalla Spagna (la loro ortodossia era strettamente sorvegliata). 8. La diffusione europea del protestantesimo. La Riforma in Inghilterra, in Scozia e nei Paesi scandinavi ● Istituzione di un'Accademia per la formazione dei pastori → fa di Ginevra il centro d'irradiazione di una fede intransigente ed eroica, pronta al martirio e alla ribellione per affermare la gloria del Dio sovrano e instaurare il governo dei santi. ● Principali aree europee di diffusione del calvinismo → Francia, Paesi Bassi, Gran Bretagna ed Europa orientale (Polonia, Boemia, Ungheria) → in molti di questi Paesi il Calvinismo avrà parte importante nello scoppio di moti rivoluzionari. ● Inghilterra e Paesi scandinavi → i mutamenti in campo religioso sono legati al processo di costruzione di un'unità nazionale e di un forte potere monarchico. ● 1528 → Enrico VIII Tudor (re d'Inghilterra), alleato della Francia nella Lega di Cognac contro l'imperatore, chiese al pontefice l'annullamento del suo matrimonio con Caterina d'Aragona che non gli aveva dato l’erede maschio. ● Clemente VII non accolse la domanda ed Enrico VIII decise di fare da sé. ● 1529 → convocò un Parlamento da cui ottenne l'annullamento del matrimonio e anche la rottura di tutti i vincoli di dipendenza da Roma. ● 1534 → approvazione dell'Atto di supremazia, che lo dichiarava “capo supremo della Chiesa d'Inghilterra”. ● Dottrina e struttura gerarchica della Chiesa non furono toccate, ma gli ordini furono sciolti e i loro beni fondiari incamerati dalla corona, che li mise in vendita favorendo così la formazione di una nuova classe di medi e grandi proprietari terrieri (=gentry). ● Thomas Cromwell (primo segretario di Enrico VIII) → artefice principale dello scisma anglicano, a cui si dovettero anche il riordinamento del Consiglio privato della corona e il rafforzamento dell'apparato amministrativo (caduto in disgrazia fu accusato di tradimento e giustiziato nel 1540). ● Negli ultimi anni del suo regno Enrico VIII sperperò enormi somme nelle inutili avventure militari sul continente europeo, compromettendo lo sforzo di rafforzamento della dinastia Tudor e del potere regio, di cui lo scisma anglicano era stato la manifestazione più importante. ● La vera riforma religiosa ebbe luogo durante il regno di Edoardo VI → la dottrina calvinista si diffuse largamente in Inghilterra e ispirò la redazione di un Libro di preghiere comuni e la formulazione dei Quarantadue articoli di fede. ○ Teatini, barnabiti, somaschi → sono formati da chierici regolari, ossia da preti che decidevano di vivere secondo una regola. I loro obiettivi erano: formazione del clero, evangelizzazione delle plebi, insegnamento, assistenza a malati e orfani; ○ Congregazione delle Orsoline → congregazione femminile nata nel 1535; ○ Compagnia di Gesù → ordine che più di ogni altro incarna lo spirito della Controriforma, fondata da Ignazio di Loyola, esponente degli hidalgos caratterizzati dalla vocazione delle armi e spirito di crociata, da cui uscirono anche i conquistadores del Nuovo Mondo. Decise di convertirsi ad una vita di preghiera e di penitenza. 1534, Parigi → Ignazio pronunciò insieme ad alcuni compagni i voti di povertà e castità e si impegnò a consacrare la propria vita alla liberazione della Terra Santa, al servizio della Chiesa e del suo pontefice. ● Papa Paolo III → nel 1540 approvò la Compagnia di Gesù, Ignazio venne eletto suo primo generale, i gesuiti si caratterizzarono coma una milizia scelta al servizio del papa e della Controriforma ed aggiunsero ai tre voti di castità, povertà e obbedienza anche la fedeltà assoluta al pontefice. Il lungo tirocinio previsto prima della professione dei voti e la tecnica di autocontrollo e di ascesi interiore messa a punto da Ignazio negli Esercizi spirituali contribuivano a munire i membri dell'ordine di quelle doti di disciplina, di energia, di tenacia e di abnegazione che ne facevano uno strumento ideale per la difesa e la propagazione della fede cattolica. ● Case professe (dove vivevano i gesuiti dediti ad attività diverse dall'insegnamento) → non potevano, secondo la regola, possedere beni. ● Collegi → istituzioni fondate e dotate da benefattori, dedicati alla formazione del clero, e in generale dei giovani di nascita aristocratica o alto-borghese. ● Formazione delle classi dirigenti → specialità della Compagnia, elaborò una propria pedagogia codificata a fine ‘500 nella Ratio studiorum imperniata sull'insegnamento del latino e dei classici, sull'emulazione tra gli studenti + severa disciplina dei comportamentale. ● Grande il contributo dei gesuiti nell’attività missionaria → uno degli aspetti più significativi della Controriforma come ad esempio l’evangelizzazione e protezione degli indigeni in America, in India, Giappone e Cina. 4. Il Concilio di Trento ● Tramonto delle speranze di riunificazione della cristianità e adozione da parte della Chiesa di Roma di un atteggiamento più duro e intransigente nella lotta contro l'«eresia». ● 1541 > fallì a Ratisbona l'ultimo tentativo di accordo tra protestanti e cattolici, nonostante la buona volontà dei rispettivi legati, Melantone e Contarini. ● 1542 > creata a Roma, per dirigere e coordinare la repressione dell'eresia, la Congregazione del Sant'Uffizio o dell'Inquisizione di cui fece parte il cardinale Gian Pietro Carafa (futuro papa Paolo IV), intransigente difensore dell'ortodossia religiosa e del primato papale. ● Non vi era più posto in Italia per tentennamenti e posizioni intermedie → unica alternativa al nicodemismo (= atteggiamento di chi si conformava esteriormente al culto ufficiale, pur professando nel proprio intimo una fede diversa) era l'esilio volontario. ● Convocazione di un Concilio ecumenico (= esteso a tutto il mondo cristiano) sollecitata dall'imperatore ma procrastinata per ragioni politiche da Paolo III, che voleva assicurarsene lo stretto controllo → indetto nel 1542 a Trento ma poté riunirsi solo nel 1545 (causa ostilità tra Carlo V e il re di Francia). ● Nel 1547 il concilio si trasferisce a Bologna, a causa del timore della peste, per poi essere riconvocato a Trento nel 1551 dal nuovo papa Giulio III. Fu nuovamente interrotto nel 1552 (causa ripresa ostilità tra l'Impero e la Francia). ● Lavori sospesi per 10 anni → avvento al soglio pontificio del cardinale Carafa (Paolo IV) → avverso all'imperatore e ostile al Concilio (vi vedeva la limitazione dell'assoluta autorità della Santa Sede). Estese i poteri dell'Inquisizione, sottopose a processo alcuni degli esponenti del partito riformatore (es. i cardinali Morone e Pole), e promulgò nel 1559 il primo Indice dei libri proibiti, in cui venne inserita l'intera opera di Erasmo. ● Pio IV → rilanciò il Concilio e lo condusse a termine (1562 - 1563). ● L’imperatore voleva che si affrontassero questioni disciplinari ma invece ebbe la priorità la definizione dei punti dogmatici più controversi (es.gli effetti del peccato originale (cancellati dal battesimo) e il principio di giustificazione per sola fede, condannato come eretico) → fu scavato un solco incolmabile tra le posizioni della Chiesa cattolica e quelle delle confessioni protestanti. ● Le decisioni del Concilio di Trento: ○ rafforzato il carattere monarchico della Chiesa cattolica, venne stabilita la superiorità del papa al Concilio e sua discrezionalità nell’applicarne le deliberazioni; ○ riaffermazione del valore delle buone opere ai fini della salvezza; ○ collocazione della tradizione della Chiesa accanto alle Sacre Scritture come fonte di verità; ○ natura dei sacramenti → particolare rilievo fu dato all'eucarestia (= sacrificio propiziatorio che implica la trasformazione delle specie nel corpo e nel sangue di Cristo) e all'ordine (= conferisce al sacerdote un'aureola sacrale sollevandolo al di sopra della massa dei fedeli); ○ ribadire l’esistenza del purgatorio; ○ la validità delle indulgenze; ○ legittimità del culto prestato ai Santi e alla Madonna. ● Per quanto riguarda la formazione e i doveri del clero: ○ l'istituzione dei seminari (collegi appositi per la preparazione dei futuri sacerdoti); ○ divieto del cumulo di benefici; ○ obbligo ai vescovi di risiedere nella propria diocesi, di visitarla tutta ogni due anni e di farne periodiche relazioni alla curia Romana; ○ norme impartite ai parroci per: il decoro del culto, l'insegnamento religioso ai fedeli e la tenuta dei registri di battesimi, matrimoni e sepolture; ○ l'imposizione del celibato ecclesiastico e dell'abito sacerdotale. 5. La Chiesa e lo Stato pontificio nella seconda metà del Cinquecento ● Applicazione dei decreti tridentini → non fu immediata + fuori d'Italia dovette fare i conti con la volontà dei sovrani cattolici di mantenere il controllo sulle rispettive Chiese. ● Concilio di Trento → segna la ripresa della Chiesa cattolica, la conquista di una nuova compattezza e durezza nella lotta contro il protestantesimo e le tendenze eterodosse, l'affermazione di una volontà di dominio non solo in campo spirituale, ma anche nella sfera politica e sociale. ● Effetti di questo spirito militante → evidenti nel pon tificato di Pio V > ispiratore del massacro dei valdesi in Calabria (1561) + grande contributo alla vittoria cristiana di Lepanto contro i turchi (1571) + ripubblicazione della bolla medievale In Coena Domini (1568) = affermazione della supremazia del papa sui sovrani temporali. Scomunicò la regina d'Inghilterra Elisabetta I, sciogliendo i suoi sudditi dal dovere di obbedienza (1570). ● Indirizzo proseguito da Gregorio XIII → noto come il riformatore del calendario, da lui detto gregoriano. ● Papato della Controriforma raggiunse il suo apogeo con Sisto V → diede nuovo impulso all'attività missionaria e alla controffensiva cattolica in Europa centro-settentrionale (particolarmente in Polonia) + attuò una profonda riorganizzazione della curia romana → il collegio cardinalizio perdeva il carattere, che aveva avuto nel Medioevo, di contrappeso e limite all'autorità del pontefice, divenendo uno strumento del suo potere. ● Sotto Sisto V e Clemente VIII: ○ lotta contro il brigantaggio nelle province; ○ ridotte le autonomie delle città suddite e delle signorie feudali; ○ annessione di Ferrara allo Stato della Chiesa all'estinzione degli Este; ○ speciali cure dedicate all'abbellimento di Roma, dove furono aperte nuove strade, costruiti palazzi, chiese, acquedotti e fontane, eretti obelischi, completata la costruzione della cupola di San Pietro. ● In molte diocesi si registra (nella seconda metà del ‘500) l'avvento di vescovi e arcivescovi animati da grande zelo pastorale e da una forte carica riformatrice. ● Carlo Borromeo → fu creato cardinale dallo zio > papa Pio IV, ed ebbe grande parte nella conclusione del Concilio di Trento, alle cui norme scelse di conformarsi, lasciando la curia di Roma e andando a risiedere nella sua diocesi quando fu nominato arcivescovo di Milano (1565). ● Episcopato dalla forte suggestione > per la sua vita austera, la sua pietà, l’instancabile azione per la riorganizzazione e la moralizzazione del clero, la severa vigilanza sui monasteri e conventi, la lotta intransigente contro le infiltrazioni «eretiche», l'affermazione intransigente della giurisdizione ecclesiastica e il tentativo di assoggettare all'autorità religiosa anche la vita familiare e privata dei fedeli. ● L'abnegazione e lo spirito di carità dimostrati dall'arcivescovo in occasione della peste (1576-1577) valsero ad accrescerne il prestigio e la fama di santità, ma la sua insofferenza nell'esercizio della propria autorità lo pose in conflitto col clero e con gli organi statali. ● Penetrazione capillare in ogni settore della popolazione → i nuovi ordini religiosi organizzano missioni nelle campagne e nelle borgate, con prediche, penitenze e devozioni collettive, per indottrinare e «convertire» plebi superficialmente cristianizzate. ● Culto della Vergine e dei santi → visti come taumaturghi e dispensatori di grazie e di miracoli → pratiche devozionali per loro (es. processioni per la pioggia o il bel tempo, preghiere ai defunti, recitazione del rosario, … ). ● Le masse popolari erano: ○ escluse dalla conoscenza diretta dei testi sacri e dalla comprensione di una liturgia imperniata sul latino (che non conoscevao); ○ spettatrici di cerimonie e di riti spettacolari ed emotivi, avvolti in una fitta rete di precetti e di divieti (soprattutto per la sfera sessuale); ○ intrise di superstizione e di fede nella loro religiosità intensa e sincera, sebbene povera di sostanza morale. 6. L'egemonia spagnola in Italia ● Pace di Cateau-Cambrésis → 1559, stipulata tra Francia e Spagna, sancì un’egemonia spagnola destinata a durare fino agli inizi del ‘700. ● La Spagna controllava quasi metà del territorio italiano > Regno di Napoli, Sicilia Sardegna e Ducato di Milano I sovrani di Savoia e di Toscana dovevano a Carlo V e a Filippo II i loro titoli e il loro ingrandimento, Genova era legata a Madrid (a causa dei suoi interessi finanziari), i Ducati dei Farnese (Parma e Piacenza), dei Gonzaga (Mantova) e degli Este (Ferrara, Modena e Reggio) erano troppo piccoli per contare sulla scena politica → solo Venezia era indipendente. ● Stato pontificio → la sua subordinazione (anche finanziaria) alla funzione universale della Chiesa ne rendeva inevitabile l'alleanza con la monarchia spagnola, che in Europa e nel Mediterraneo rappresentava il maggiore baluardo del cattolicesimo. ● Italia → dopo le difficoltà e le crisi dei primi decenni del secolo seguì un periodo lungo di ripresa demografica ed economica e ci fu un rafforzamento delle strutture istituzionali e di ricomposizione delle classi dirigenti conseguente alla vittoria della Spagna contro la Francia. ● Stabilizzazione dell'assetto politico-territoriale (per la vittoria della Spagna sulla Francia) → porta: un'opera di rafforzamento e ammodernamento delle strutture istituzionali e la ricomposizione delle classi dirigenti (in ogni singolo stato). ● L’autorità sovrana della Spagna era rappresentata in Italia da un viceré = Napoli, Palermo e Cagliari, o da un governatore = Milano e dai comandanti dell’esercito provenienti dall’alta nobiltà spagnola. ● Magistrature giudiziarie e finanziarie → formate da elementi indigeni, che con la loro esperienza degli affari locali e la loro lunga permanenza in carica facevano da contraltare al potere dei rappresentanti del sovrano e da mediatori tra la corte madrilena e i territori italiani. erano Consigli territoriali (Consigli di Castiglia, di Aragona, delle Indie, delle Fiandre, d'Italia) in cui sedevano i rappresentanti dei Paesi interessati per difendere i loro privilegi. ● Nei vari territori, all'autorità dei rappresentanti del sovrano (= viceré / governatori), si contrapponeva quella delle magistrature locali (> larga autonomia). ● 1580 → si estingue la dinastia degli Aviz per la morte del re Sebastiano I d'Aviz e del suo successore Enrico I > Filippo II (zio di Sebastiano e sposato con una principessa portoghese) anche grazie alla forza militare riuscì ad essere riconosciuto come erede della corona di Portogallo. ● Portogallo > con i suoi vasti possedimenti coloniali (Brasile + avamposti commerciali e militari in Africa e in Asia), entrò a far parte dei regni spagnoli, mantenendo la sua forma di governo e le sue leggi, ed essendo sottoposto al «Consiglio del Portogallo», (formato da portoghesi). ● Del tutto separata l'amministrazione dell'Aragona > il separatismo aragonese e catalano (pericoloso perché poteva trovare appoggi in Francia), rimarrà sempre una spina nel fianco della potenza spagnola. ● Castiglia > sacrifici sempre più gravosi richiesti al Paese in termini di uomini e di denaro, la popolarità del «re prudente» fu messa alla prova. ● Entrate complessive della corona spagnola > 20-25% metalli preziosi provenienti dall’America, il resto era costituito da imposte dirette (da cui era esente la nobiltà) e indirette (che colpivano i generi di prima necessità) + i contributi del clero + i prestiti a breve / lunga scadenza cui la monarchia era costretta a ricorrere. ● Sistema tributario > penalizzava i ceti produttivi e privilegiava le rendite parassitarie + i denari erano spesi altrove - a causa degli impegni militari della monarchia - e andavano ad arricchire altri Paesi + la mentalità imperiale rafforzava la tendenza a importare manufatti e derrate agricole dall'estero. ● Decadenza di alcune attività industriali (prima fiorenti in Castiglia) > es. sete andaluse e pannilana di Segovia e di Burgos + il commercio internazionale era quasi tutto nelle mani di stranieri. ● Agricoltura > poco favorita dalle condizioni geologiche e climatiche, doveva cedere enormi spazi all'allevamento transumante delle pecore, di cui beneficiavano poche grandi famiglie riunite nella corporazione della Mesta. ● 1570 ca → Spagna = Paese importatore di cereali ma l'ultimo decennio del ‘500 fu segnato da terribili carestie e pestilenze = avvio al declino della popolazione e dell'economia iberica (in particolare castigliana). 2. La battaglia di Lepanto e i conflitti nel Mediterraneo ● Egemonia spagnola in Italia + possesso del Regno di Napoli, Sicilia e Sardegna garantivano a Filippo II una posizione dominante nel Mediterraneo ma lo rendevano esposto agli attacchi dei corsari barbareschi e degli ottomani. ● Ottomani > flotta guidata da Selim II > tentativo fallito di prendere Malta (1565) + improvviso attacco all'isola di Cipro (avamposto orientale di Venezia e della cristianità - 1570) + Tunisi (all’epoca conquistata da Carlo V) cadeva nelle mani del bey di Algeri (= vassallo del sultano). ● Papa Pio V → fece istituire una Lega Santa (Venezia, Spagna, Genova, Duca di Savoia e Ordine di Malta); la flotta cristiana, guidata da Don Giovanni d’Austria (figlio naturale di Carlo V) e quella ottomana si affrontarono nei pressi di Lepanto (all'imboccatura del golfo di Corinto). ● 1571 → Battaglia di Lepanto > ultima grande battaglia della storia con le navi a remi e che fu combattuta con la tecnica dell'abbordaggio > spaventosa carneficina da una parte e dall'altra, ma alla fine della giornata si delineò schiacciante la vittoria delle forze cristiane. ● Vittoria cristiana → apparve come una sanzione divina degli ideali della Controriforma e fu esaltata da letterati, poeti e artisti; più modesti furono i risultati sul piano politico e militare > dissidi subito insorti fra gli alleati. ● Venezia > preoccupata per i suoi possedimenti nel Mediterraneo orientale + per salvaguardare gli scambi commerciali, preferì firmare una pace separata (1573), rinunciando a Cipro e tornando alla sua tradizione di buon vicinato con Istanbul. ● Anni successivi → re di Spagna e sultano, dovettero rivolgere la loro attenzione altrove > uno alle vicende nord-europee, l'altro al conflitto con la Persia > la tregua stipulata nel 1578 doveva durare fino al termine del secolo. ● Fernand Braudel → nella sua opera “Civiltà e imperi del Mediterraneo nell’età di Filippo II” scrisse che il Mediterraneo rimase per tutto il Cinquecento un crocevia di scambi e di traffici. Non soltanto le spezie e le sete orientali, ma anche derrate di prima necessità (es. grano e sale) col favore dell'alto livello dei prezzi e della larga disponibilità di buone monete spagnole > proprio per questo l’attività piratesca si faceva più intensa → la guerra di corsa = guerra economica legalizzata, distinta dalla semplice pirateria in quanto rivolta contro un Paese nemico e autorizzata dal proprio governo → era esercitata dagli stati barbareschi, da navigli maltesi, genovesi, toscani e non faceva distinzioni tra cristiani e infedeli > metteva il bottino al di sopra dell'ideologia religiosa. ● A queste azioni si aggiungevano quelle degli uscocchi (= pirati di etnia slava che operavano, con la protezione dell'imperatore, lungo la costa della Dalmazia). ● Ultimo ventennio del ‘500 > penetrazioni nel Mediterraneo di olandesi ed inglesi → al tradizionale scontro tra ottomani e cristiani si sovrapponeva la rivalità fra protestanti e cattolici. ● Veloci, manovrieri, ben armati ed economici, i velieri nordici fecero apparire superate le galee veneziane e si assicurarono una larga fetta dei profitti del commercio mediterraneo, riuscendo a violare le acque del mar Adriatico (considerato dalla Serenissima il «Golfo di Venezia»). 3. La rivolta dei Paesi Bassi ● Impegno militare durante il regno di Filippo II > quello per sedare la rivolta nei Paesi Bassi che (iniziata alla fine degli anni ‘60 del ‘500), si trascinò fino alla pace di Vestfalia (1648), tanto da essere nota come la guerra degli 80 anni. ● 3 fattori alle origini dell'insurrezione olandese contro la Spagna (definita la prima rivoluzione borghese dell'età moderna): 1. Fattore religioso: i Paesi Bassi erano un terreno fertile per la diffusione delle dottrine riformate, in particolare del calvinismo e non poteva mancare la risposta repressiva di Filippo II, strenuo difensore dell'ortodossia religiosa. 2. Fattore politico: Filippo II aveva affidato il governo dei Paesi Bassi alla sorellastra Margherita e al suo fianco aveva posto il cardinale di Granvelle che diresse la lotta contro l’eresia rafforzando l'Inquisizione e mostrando scarso rispetto per le autonomie cittadine e per le prerogative degli Stati provinciali. Ciò suscitò l'irritazione e l'opposizione dei patriziati urbani e dell'alta nobiltà > il governo degli Asburgo veniva ora avvertito come straniero e oppressivo > i nobili fiamminghi nel 1566 invasero in armi il palazzo della governatrice e pretesero l'abolizione dell'Inquisizione e la mitigazione delle leggi contro i protestanti. 3. Fattore economico: crisi economica che verso la metà degli anni ‘60 colpì i centri urbani e soprattutto Anversa, a causa del trasferimento ad Amburgo del fondaco inglese (= il luogo di raccolta dei panni semilavorati da tingere e da finire) e della temporanea chiusura del Baltico legata alla guerra tra Svezia e Danimarca. Estate 1566 > ad Anversa - e in altre città - folle di calvinisti si diedero a devastare le chiese e a distruggere le immagini sacre, ritenute manifestazioni di idolatria. ● Filippo II > decise di ricorrere alla forza e inviò nelle Fiandre un forte esercito comandato del duca d'Alba (il più valente generale al servizio della Spagna). ● A Bruxelles (1567), l'Alba fece arrestare i capi dell'opposizione, compresi molti cattolici, e istituì un tribunale straordinario, il Consiglio dei torbidi, che in pochi mesi pronunciò oltre un migliaio di condanne a morte. ● Nuova ondata di malcontento > 1569, nata dall'imposizione di tasse per mantenere l'esercito spagnolo, e dall'istituzione di un'imposta del 10% su tutte le transazioni commerciali. ● Guglielmo d'Orange > (grande aristocratico fuggito all'estero per sottrarsi alle persecuzioni) riuscì ad allestire una flotta e a invadere le province settentrionali dal mare, facendosi proclamare nel 1572 statolder (= governatore militare) delle province di Olanda e di Zelanda e convertendosi l'anno seguente al calvinismo. ● I «pezzenti» (come gli spagnoli chiamavano con disprezzo i rivoltosi), riuscirono a resistere all'esercito del duca d'Alba e, grazie anche agli ugonotti francesi e ai protestanti inglesi e tedeschi, resero le coste della Manica impraticabili per le navi nemiche. ● 1575 > Filippo II fece bancarotta e nel 1576 i soldati (rimasti senza paga) si ammutinarono e saccheggiarono Anversa ponendo fine alla sua prosperità. ● 1579 > definitiva scissione del Paese. Le 10 province meridionali (attuale Belgio) tornavano all'obbedienza, ma le 7 province settentrionali (Olanda la più importante) continuarono la lotta, rafforzate dal flusso di profughi calvinisti provenienti dalle Fiandre e dal Brabante. ● Assassinio di Guglielmo d'Orange (1584) → non modificò la situazione, che evolveva verso la piena indipendenza dell'Olanda e delle altre province dei Paesi Bassi settentrionali > ogni possibilità della Spagna di risolvere la lotta venne frustrata dall'apertura di nuovi fronti in Inghilterra e in Francia. 4. L’Inghilterra nell’età Elisabettiana ● 1533 → da Anna Bolena (seconda moglie di Enrico VIII), nasce Elisabetta Tudor che salì al trono dopo la morte di Maria Tudor (1558). ● Figlia illegittima dalla nascita, imprigionata nella prima giovinezza ed esiliata → maestra nell'arte della dissimulazione e del calcolo politico. ● Governo equilibrato tra l'esigenza di tenere buoni rapporti con il Parlamento e tendenza a concentrare i poteri decisionali nel Consiglio privato della corona. ● Problema religioso → molto urgente > per dare al Paese pace e stabilità la regina adottò una soluzione di compromesso che fissò i tratti della Chiesa anglicana: ○ riaffermò la supremazia del sovrano in materia religiosa; ○ mantenne l’episcopato; ○ impose il libro delle preghiere comuni con l’Atto di uniformità (1559). ○ i 39 articoli di fede accolsero i motivi fondamentali della teologia calvinista. ● Compromesso elisabettiano → lasciava insoddisfatti i calvinisti più intransigenti (= puritani), che reclamavano l'abolizione dei vescovi e l'eliminazione dal culto di ogni residuo di «papismo». ● Problema della successione → il rifiuto di Elisabetta di concedere la sua mano a qualcuno dei pretendenti (tra cui Filippo II, vedovo di Maria la Sanguinaria) faceva temere una ripresa delle discordie civili. L’illegittimità legata alla sua nascita dava speranze a chi puntava ad un nuovo rovesciamento degli indirizzi politico-religiosi > punto di riferimento in questa situazione fu la regina di Scozia, Maria Stuart, di fede cattolica e che poteva vantare una discendenza legittima da Enrico VII Tudor → cacciata dalla Scozia dalla nobiltà calvinista, Maria anche in Inghilterra non cessò di intrigare con gli emissari delle potenze cattoliche > 1587 → Elisabetta si decise a firmarne la condanna a morte > gesto che portò all’apertura delle ostilità con la Spagna. ● Successore di Elisabetta I sarà suo nipote, figlio di Maria Stuart, Giacomo I d'Inghilterra (e VI di Scozia) → la successione al trono d'Inghilterra sarà indolore grazie alla sua l'educazione protestante impartita in Scozia. ● Problema finanziario → si raggiunsero > stabilizzazione della moneta e moderazione dei tributi → alle spese straordinarie si fece fronte con la vendita dei residui beni della corona e con la compartecipazione ai profitti del commercio e della guerra di corsa piuttosto che con inasprimenti fiscali. ● Politica interna Elisabettiana > assecondò il grande moto di espansione dell'economia e della società inglese. ● Poco più di un secolo > raddoppio della popolazione + forte mobilità sociale e rafforzamento dei ceti intermedi → medi e grandi proprietari terrieri (= gentry > nobiltà rurale non titolata), gruppi mercantili e uomini di legge. ai propri privilegi e alle proprie tradizioni militari > ceto protagonista della fioritura intellettuale e artistica dell'età rinascimentale e del forte aumento della produzione cerealicola, che alimentava una massiccia esportazione verso occidente (lato positivo). ● Lato negativo: 1. Asservimento dei contadini > costretti a lavorare gratuitamente e durissimamente, per 6 giorni la settimana, nelle terre dei signori; 2. Indebolimento della monarchia > poteri limitati al senato e alla Camera dei deputati, (entrambi espressioni della nobiltà). ● 1572 → Re Jagellone Sigismondo II morì senza eredi > venne affermato il carattere elettivo e non ereditario della corona. ● Nobiltà polacca → elesse i principi stranieri che non avevano basi nel paese e quindi dovevano appoggiarsi all'una o all'altra fazione aristocratica > dietro la facciata monarchica la confederazione polacco-lituana era in realtà una repubblica aristocratica. ● Russia moscovita → condizioni economico-sociali simili a quelle del regno polacco-lituano: territorio sconfinato e poco popolato, scarsissimo sviluppo della vita cittadina e dei traffici (quasi tutti in mano a stranieri), economia agricola imperniata sulle grandi aziende signorili (che sfruttavano il lavoro coatto dei contadini servi della gleba). ● Evoluzione politica → opposta a quella seguita dalla Polonia > concentrazione di tutti i poteri nelle mani del monarca, temuto dai nobili in modo servile. ● Motivi: minore forza numerica e compattezza della nobiltà russa + ruolo cruciale della Chiesa ortodossa (sacralizzazione della figura dello zar e persuasione dei sudditi all’obbedienza incondizionata). ● Moscovia > sciolse il giogo mongolo e fu protagonista di una grande espansione territoriale con Ivan III il Grande e con Basilio III > posero le basi per la stretta associazione Chiesa - Stato + creazione di una nuova nobiltà → in cambio della concessione di terre assicurava alla corona il servizio militare e civile. ● Processo che raggiunse il punto più alto con Ivan IV, che, dopo essersi fatto incoronare zar (termine derivato dal latino «Caesar», a rivendicare il ruolo di successore politico e religioso dell'Impero Romano d'Oriente) nel 1547, diede inizio a una politica di rafforzamento del potere monarchico e di alleanza con i ceti inferiori in funzione anti-nobiliare + nella politica estera instaurò rapporti commerciali con le potenze occidentali in particolar modo con l’Inghilterra. ● 1550 → convocazione del primo Zemskij Sobor (= sorta di assemblea nazionale contrapposta alla Duma = consiglio dello zar), creò con gli strelzi (= unità militari) il primo nucleo di un esercito professionale, riordinò l'amministrazione centrale e periferica, combattendo la corruzione dilagante ed estendendo il reclutamento di una nuova nobiltà a servizio del potere. ● 1560 circa → Ivan IV cominciò a dare segni di squilibrio mentale e ad abbandonarsi ad atti di gratuita ferocia = stragi e confische indiscriminate nei confronti di tutti quanti fossero contro (o sospettati di esserlo) lo zar. ● 1570 → Il terrore raggiunse il culmine con il massacro della popolazione di Novgorod, città un tempo assai fiorente per i traffici → alle conseguenze dirette di tali devastazioni si aggiunsero le fughe in massa provocate dalla paura delle persecuzioni. ● A Ivan IV succedette il figlio Fëdor (debole e infermo di mente) → il potere effettivo fu esercitato dal cognato Boris Godunov, che continuò la politica antinobiliare di Ivan IV, dando impulso all'esplorazione e alla colonizzazione della Siberia e consentendo ai proprietari terrieri di riprendere i contadini fuggiaschi, nell'intento di combattere lo spopolamento delle campagne. ● Carestie e pestilenze funestarono gli ultimi anni del suo regno; dopo la sua morte la Russia divenne uno stato di totale anarchia detta “epoca dei torbidi” che finì nel 1613. STORIA MODERNA CAPITOLO 12: L’Europa e la guerra dei Trent’anni 1. Il Seicento: un secolo di crisi? ● «Crisi generale del Seicento» = simultaneità di una serie di movimenti rivoluzionari e di crisi politiche in diverse parti dell'Europa nei decenni centrali del ‘600. ● Possibili cause individuate dagli storici: ○ negazione della possibilità di assegnare cause comuni a fenomeni così eterogenei; ○ periodo di transizione dal feudalesimo al capitalismo; ○ accentramento burocratico e agli inasprimenti fiscali (provocati dalle crescenti spese militari e dall'ingrandimento delle corti); ○ squilibrio tra crescita della popolazione e risorse alimentari (ridotte anche dalla «piccola glaciazione» del tardo ‘500 e del ‘600); ○ parallelismo tra gli sconvolgimenti europei e quelli, ancor più gravi, delle civiltà orientali e delle Americhe. ● Europa > l'incremento demografico che aveva caratterizzato il ‘500 si arrestò tra il 1620 e il 1650, soprattutto nell’area tedesca (a causa della guerra dei Trent’anni) e nei Paesi mediterranei (a causa delle pestilenze). ● Si arresta anche la tendenza all’aumento dei prezzi (che aveva caratterizzato il ‘500) → fenomeno dovuto alla diminuzione della domanda e alla diminuzione dei quantitativi di argento importati dalle Americhe. ● Industria e commercio → segnali di difficoltà e recessione = la crisi delle manifatture tessili fiamminghe e italiane e la diminuzione del numero delle navi che transitavano per il canale di Sund, collegando il mar di Nord con il Baltico. ● Ci furono anche aspetti positivi > prosperità del centro laniero di Leida (Olanda) e il successo delle new draperies inglesi. Più che di crisi si può parlare di una redistribuzione delle risorse a vantaggio dei paesi affacciati sull’Atlantico a danno dell’Europa mediterranea e dell’area germanica. ● Tecniche agricole → oltre alla rivoluzione agricola in Inghilterra non ci furono grandi mutamenti in quanto proseguì la tendenza all’esproprio dei coltivatori diretti da parte dei ceti urbani e si aggravò il peso della rendita fondiaria sui fittavoli e mezzadri (mezzadria = associazione fra un proprietario di terre e un colono per la coltivazione di un podere e la divisione degli utili). ● Nel Mezzogiorno d’Italia e in Spagna si ebbe un aumento dei gravami feudali per cui alcuni studiosi parlano di “rifeudalizzazione”. ● Economia → oltre alla rendita feudale e al prelievo signorile ed ecclesiastico (la decima) si aggiunsero le imposte statali che in Francia triplicarono > l’aggravamento complessivo degli oneri annullò i benefici della diminuzione del prezzo del pane; solo in Olanda e Inghilterra si ebbe un mercato di massa, altrove il potere d'acquisto delle classi popolari rimase limitatissimo ● Profilo culturale → Spagna: tramontava il siglo de oro; Francia: entrava nel proprio grand siècle e si verificava una rivoluzione scientifica e filosofica; Inghilterra e Olanda: furono i centri principali di elaborazione della nuova cultura. ● Con Niccolò Copernico e Andrea Vesalio vennero fondate due scienze: l’astronomia moderna e l’anatomia. ● Copernico → sostenendo che è la Terra a girare intorno al Sole e non viceversa sconvolse la visione tradizionale. ● La teoria eliocentrica era in contrasto con il testo biblico e con gli insegnamenti della Chiesa finché Giovanni Keplero non formulò le sue leggi matematiche sulle orbite ellittiche dei pianeti e Galileo Galilei non fornì prove dell’esistenza di innumerevoli corpi celesti e della loro affinità sostanziale con il nostro pianeta. ● Alla visione aristotelico-scolastica di un universo finito, composto di sostanze e qualità differenti, si sostituì la concezione di un universo finito, composto di una sola materia e le cui parti interagiscono come i pezzi di un congegno meccanico. ● Alla deduzione astratta e al sillogismo si sostituirono l’osservazione diretta dei fenomeni naturali e la sperimentazione con nuovi strumenti: telescopio e microscopio. ● I due filosofi che più coerentemente interpretarono i nuovi indirizzi della scienza furono: 1. Bacone → diede le regole per l’indagine della natura basate sull’osservazione spregiudicata della realtà, sulla classificazione dei fenomeni e sulla formulazione di ipotesi; 2. Cartesio → distinse la conoscenza del mondo spirituale, basata sulla coscienza che ha l’uomo di sé, dalla conoscenza della realtà materiale concepita in termini meccanicistici. 2. La prosperità dell’Olanda ● 1609 → la Spagna riconobbe la loro indipendenza, con la tregua dei Dodici anni > già da alcuni decenni le Province Unite erano protagoniste di uno sviluppo economico che ne fece la potenza marittima e commerciale più importante d'Europa. ● Rapida ascesa > diverse spiegazioni plausibili, tra cui > i Paesi Bassi sono sempre stati una delle aree nevralgiche d'Europa per i traffici e gli scambi, situati allo sbocco di grandi vie fluviali che attraversano il cuore dell’Europa + si trovano di fronte all'Inghilterra e a breve distanza dall'oceano Atlantico e dal mar Baltico. ● Ruolo di grande emporio e di centro finanziario internazionale esercitato nel ‘500 da Anversa passò ad Amsterdam. ● Leida > maggiore produttrice europea di pannilani, e anche la finitura e tintura dei panni inglesi si spostò dal sud al nord dei Paesi Bassi. ● Dal ‘400 > pesca delle aringhe in alto mare nei Paesi Bassi del nord > il pesce veniva salato e messo in barile e veniva esportato non solo nel Baltico ma anche nell’Europa meridionale, dove il pesce salato era un elemento importante della dieta delle classi popolari. ● Attività che diede impulso all’industria cantieristica > specializzata anche nella costruzione di velieri veloci e manovrieri (es. il fluyt), con grande capacità di carico e richiedenti un equipaggio ridotto. ● Con una flotta mercantile che superava quelle dell’Inghilterra, Francia, Spagna e Portogallo, gli olandesi divennero i “carrettieri del mare” = i padroni dei trasporti via acqua. ● Una delle rotte più frequentate → Baltico > i velieri olandesi portavano: spezie orientali, vini, manufatti dell’Europa occidentale per poi tornare carichi di cereali polacchi, legname, ferro, rame svedese, pece e pellicce provenienti dalla Russia. ● Penetrazione degli olandesi nei continenti extraeuropei → approfittarono della guerra con la Spagna per impadronirsi de Ceylon, dell’isola di Giava, delle Molucche, del territorio di Capo e delle coste del Brasile. Altra conquista olandese fu Nuova Amsterdam che poi venne ribattezzata dagli inglesi New York nel 1664, quando riuscirono finalmente a impossessarsene. Alle Province Unite rimasero nelle Americhe, dopo quella data, solo il Suriname e l'isola di Curaçao nelle Antille. ● Le protagoniste di queste espansioni coloniali furono: la Compagnia delle Indie orientali (fondata nel 1602) e la Compagnia delle Indie occidentali (fondata nel 1621) → erano delle società per azione in quanto il loro capitale era sottoscritto da molti investitori che alla fine di ogni anno riscuotevano i dividendi (= porzione di guadagno che le società per azioni danno ai propri investitori) sulle rispettive quote > soprattutto la Compagnia delle Indie orientali distribuì per un lungo periodo dividendi altissimi e divenne una vera potenza economica e militare. ● Gli olandesi compirono due importanti passi avanti (rispetto ai Portoghesi): 1. Estesero il loro controllo alla produzione di alcune spezie (riducendo in schiavitù e costringendo a lavorare nelle piantagioni gli abitanti delle Molucche e delle isole di Banda); 2. Praticarono su larga scala il commercio d'intermediazione (tra le diverse aree dell'oceano Indiano, aggiungendo questi profitti a quelli in Europa). ● Con i loro viaggi gli olandesi scoprirono l’Australia (1606) e la Nuova Zelanda (1642). ● Agricoltori olandesi → con la facilità dei rifornimenti di cereali, si specializzarono nell’orticoltura, nella produzione di latticini e nella produzione di piante tintorie + le creazioni sofisticate e le tecniche avanzate in uso nei Paesi Bassi ebbero un notevole influsso sulla “rivoluzione agricola” inglese. ● Ingegneri idraulici olandesi → specializzati nel prosciugamento di terre acquitrinose e nella costruzione di dighe → famosi in tutta Europa, spesso consultati e chiamati da altri governi. ● Manifatture → ruolo importante con il settore tessile dei pannilani e delle tele d’Olanda e con la lavorazione dei prodotti coloniali = zucchero, tabacco, maioliche, distillazione della birra, produzione di vetri e di lenti, armi, carta + editoria e cartografia. ● Rodolfo II pose la sua residenza a Praga e si circondò di scienziati e di artisti, ma non appena iniziò a manifestare segni di squilibrio mentale e nel 1609 i nobili del Regno di Boemia lo costrinsero a firmare una lettera che concedeva loro piena libertà religiosa → la corona passò al figlio Mattia. ● Germania → debolezza dell’autorità politica = acuito i contrasti tra cattolici e protestanti; oltre al luteranesimo vi era il calvinismo che aveva tra i suoi adepti: principe elettore del Palatinato, Federico IV e principe elettore del Brandeburgo, Giovanni Sigismondo. ● 1608 > i principi luterani e calvinisti conclusero un’alleanza difensiva = l’Unione evangelica, ma a questa si contrappose la Lega cattolica con il duca Massimiliano di Wittelsbach. ● Re di Polonia → Sigismondo Vasa, ereditò anche la corona di Svezia, ma suo zio Carlo guidò un movimento di opposizione aristocratica facendo leva sul timore di una restaurazione cattolica e dopo la guerra civile fece deporre il rivale dalla Dieta svedese assumendo la corona come Carlo IX. ● Carlo IX → mise in atto mire espansionistiche in direzione della Polonia e Danimarca. La Svezia possedeva estesi giacimenti di ferro e di rame, queste ricchezze minerarie da un lato portavano ad un consistente flussi di esportazioni, dall’altro lato fornivano la materia prima per una produzione di armamenti in sviluppo. ● Nelle campagne c’era una massa preponderante di piccoli proprietari liberi che avevano una loro rappresentanza nella Dieta → ceto che costituiva un vivaio ideale di ottimi soldati. ● Aristocrazia → aveva nel Consiglio di Stato la propria roccaforte, stabilì con la monarchia un efficace rapporto di collaborazione, sancito nel 1612 (= inizio del regno di Gustavo Adolfo), da una specie di carta costituzionale. ● Gustavo Adolfo → successore; riorganizzò l’amministrazione interna, creò una flotta da guerra e potenziò l’esercito introducendo un sistema di coscrizione obbligatoria. ● Innovò l'esercito mutuando una tecnica dagli eserciti olandesi = schieramento in linee lunghe e poco profonde, con un fuoco di fucileria più efficace e continuo (mentre una fila sparava, l'altra ricaricava le armi). ● Prime prove militari di Gustavo Adolfo > ebbero come teatro la Russia, ancora in preda alle convulsioni dell'«epoca dei torbidi». ● Pace di Stolbova → 1617, la Svezia saldava il territorio estone a quello finlandese e ciò le assicurava il completo dominio sul golfo di Finlandia. ● 1621 → Gustavo Adolfo, approfittando delle ostilità tra Polonia e Turchia invase la Lettonia e si impadronì del porto di Riga. 6. Le prime fasi della guerra dei Trent’anni (1618-1629) ● Erede designato dell’imperatore Mattia → il nipote Ferdinando che fu educato dai gesuiti e fervido supporter della Controriforma cattolica; ma poi ottenne la designazione a re di Boemia e d'Ungheria dalle rispettive Diete, in cui i protestanti erano in grande maggioranza. ● Reggenti che rappresentavano il potere imperiale a Praga → presero misure a favore del cattolicesimo = indignazione dei ceti boemi > primavera 1618, una folla di delegati invase il palazzo reale e gettò dalla finestra i due reggenti e il loro segretario > formarono un governo provvisorio che reclutò un esercito, in previsione dell'inevitabile scontro con gli Asburgo. ● Comportamento della Dieta boema > imitato dalle altre province del regno e anche dai ceti dell'Alta e della Bassa Austria. ● Imperatore Mattia > morì e la dieta imperiale riunita a Francoforte nel 1619 elesse imperatore Ferdinando II. ● 2 giorni prima > i ceti boemi, dopo aver dichiarato deposto Ferdinando, avevano offerto la corona al calvinista Federico V → ciò spinse l’imperatore a chiedere aiuto alla Spagna e alla Lega cattolica tedesca. ● Vittoria degli imperiali > seguì una dura repressione: i capi della ribellione furono giustiziati e la nobiltà protestante venne posta di fronte all’alternativa di convertirsi o di emigrare e le terre a loro confiscate vennero assegnate a persone di fede cattolica. ● Alla ricattolicizzazione forzata, i cui protagonisti principali furono i gesuiti, accompagnò in Boemia l’imposizione di una nuova costituzione che sanciva l’ereditarietà della corona nella casa d’Asburgo e limitava i poteri dei ceti. ● 1621 → si riaprirono le ostilità fra la Spagna e le Province Unite, ma per alcuni anni le operazioni ristagnarono. ● Due fatti nuovi intervennero a movimentare la situazione diplomatica e militare: 1. spostamento della Francia su posizioni di sostegno alla causa protestante (aveva fino ad allora mantenuto una neutralità benevola verso gli Asburgo); 2. intervento armato del re di Danimarca Cristiano IV. ● Cristiano IV, re di Danimarca, attraversò il fiume Elba ma si li trovò un grande esercito imperiale guidato da von Wallenstein (nobile al servizio degli Asburgo e convertito al cattolicesimo) che si costruì con le terre confiscate ai protestanti dopo la battaglia della Montagna Bianca un vasto dominio territoriale nel nord della Boemia. ● Cristiano IV dovette chiedere la pace che fu firmata nel 1629 e con la quale il re di Danimarca riotteneva i territori perduti ma non doveva più intervenire negli affari dell’impero. ● Poco tempo prima era stato anche pubblicato l'Editto di Restituzione, con il quale l'imperatore Ferdinando II ordinava la restituzione di tutti i beni ecclesiastici secolarizzati dopo la pace di Augusta. ● La causa cattolica ebbe così la vittoria sia in Germania che nei Paesi Bassi, ma le potenze protestanti e la Francia di Richelieu non potevano assistere indifferenti al trionfo degli Asburgo. 7. Dalla guerra di Mantova alla pace di Vestfalia ● Tra il 1628 e il 1630 il centro nevralgico della politica europea si spostò dalla Germania all’Italia settentrionale. ● 1627 > era morto senza lasciare eredi diretti il duca di Mantova Vincenzo II Gonzaga. Il successore designato era il francese Carlo duca di Nevers, appartenente a un ramo cadetto della famiglia, ma gli Asburgo rivendicarono la dipendenza dall'Impero del Ducato di Mantova e del Marchesato del Monferrato. ● 1629-1630 > esercito imperiale scendeva le Alpi e si impadroniva di Mantova, sottoponendola a un orribile saccheggio, mentre nella fortezza di Casale Monferrato era penetrata una guarnigione francese che resistette agli attacchi spagnoli. ● Richelieu (problemi interni, parve per un momento caduto in disgrazia) + Olivares (più che mai a corto di denaro) + l’epidemia di peste scoppiata nel nord Italia = necessità di trattative di pace > Accordo di Cherasco > Mantova e il Monferrato restavano al Gonzaga-Nevers, che si riconosceva suddito dell'Impero, e la Francia manteneva il possesso di Pinerolo. ● Re di Svezia, Gustavo Adolfo → entrò in guerra appoggiato finanziariamente dalla Francia > voleva difendere il protestantesimo e affermare l’egemonia svedese nel Baltico > la sua vittoria gli permise di arrivare fino alla Germania meridionale e invase la Baviera → perse la sua vita in battaglia. ● Wellenstein → espulse i sassoni (= alleati di Gustavo Adolfo) dalla Boemia e, accusato di trattative segrete col nemico, venne ucciso da alcuni sicari per ordine di Ferdinando II. ● Ferdinando II > per scacciare gli svedesi fidava nell'aiuto della Spagna: insieme, imperiali e spagnoli inflissero agli svedesi una grave sconfitta a Nördlingen. ● Principi protestanti > si affrettarono allora a concludere la pace con l'imperatore (1635). ● Il cardinale Richelieu mosse guerra alla Spagna e all’Impero, a fianco dei protestanti di Germania, per impedire il consolidamento della potenza imperiale in Germania → la flotta spagnola venne distrutta dagli olandesi nella battaglia delle Dune e l’esercito francese ottenne la vittoria. ● Gli svedesi continuarono nelle loro devastazioni in Germania. ● 1648 > ci furono una serie di trattati di pace → tra Olanda - Spagna, tra Francia - Impero, tra Svezia - Impero → noti come Pace di Vestfalia con la quale si ebbe: ○ Il riconoscimento spagnolo dell’indipendenza delle Province Unite, che erano libere di proseguire la loro penetrazione nell'oceano Indiano e in Brasile; ○ La Francia ottenne il possesso dei vescovati di Metz, Toul e Verdun e di altre piazzeforti sul Reno e in Piemonte; ○ La Svezia ottenne il dominio sul Baltico; ○ Federico Guglielmo (elettore di Brandeburgo) ottenne la parte orientale della Pomerania e i vescovati di Magdeburgo, Minden e Halberstadt (ponendo le basi dell'ascesa del Brandeburgo-Prussia al rango di grande potenza); ○ Nell’Impero venne ammesso anche il calvinismo accanto al cattolicesimo e al luteranesimo e venne spostato al 1624 l’anno “normale” delle scolarizzazioni dei beni ecclesiastici. ● Punto di vista politico → i principi ottenevano il diritto di stringere alleanze e fare guerre per proprio conto, purché non dirette contro l'imperatore + sconfitta ogni ambizione degli Asburgo di Vienna di trasformare la dignità imperiale in qualcosa di paragonabile ad una monarchia ereditaria sul modello francese. ● La guerra tra Francia e Spagna rimase fino al 1659 conclusa con la pace dei Pirenei e restavano le conseguenze economiche e sociali dell'immane conflitto. ● La Germania perse in 30 anni il 30% della popolazione, molti villaggi rimasero disabitati, molte terre incolte, molte città in rovina. Inenarrabili furono le miserie e le sofferenze: diffusione delle epidemie, requisizioni e tasse. ● Primo successo > avvenne nel 1644 nel nord grazie alla cavalleria guidata da Oliver Cromwell, dotato di grande talento militare e organizzativo e di una saldissima fede calvinista → costruì l’anno successivo costituì “l’esercito di nuovo modello” > New Model Army, caratterizzato da una disciplina ferrea, dalla precedenza data al merito e animato dalla convinzione dei soldati di combattere per una giusta causa. ● Le vittorie ottenute sui “cavalieri” a Naseby e a Langport posero fine alla guerra civile, Carlo I si arrese e fu consegnato al Parlamento di Londra. ● Pochi ritenevano che si potesse fare a meno della monarchia, la maggioranza era favorevole ad un accordo con il re sconfitto, che potesse salvaguardare le conquiste della rivoluzione. ● Sul nuovo assetto politico e religioso da dare al Paese non vi era unanimità di vedute: ● Parlamento > predominante la corrente presbiteriana, intendeva riorganizzare la Chiesa d'Inghilterra con un sistema di consigli (presbiteri) saldamente gerarchizzati e con la rigida imposizione del credo calvinista. ● Gli indipendenti > avevano nei quadri dell'esercito la loro roccaforte ed erano sostenitori di una larga tolleranza delle opinioni religiose (esclusi i cattolici) e dell'indipendenza delle singole congregazioni di fedeli. ● Il clima di libertà creato dallo scontro tra Corona e Parlamento favorì la proliferazione di sette e conventicole religiose che con le loro opinioni radicali mettevano in pericolo l’ordine sociale e i dogmi del cristianesimo. ● Negli anni ‘50 nacquero nuovi movimenti religiosi: ○ I quaccheri > coloro che tremano al cospetto di Dio; ○ I battisti > usanza di conferire il battesimo agli adulti. ● Legami tra queste tendenze eterodosse in campo religioso e il radicalismo politico > espressi nel movimento dei livellatori (levellers) = coloro che abbattevano le siepi e colmavano i fossati posti a difesa dei terreni recintati / quanti erano accusati di voler cancellare le distinzioni sociali e livellare le fortune. In realtà i livellatori non misero mai in discussione la proprietà privata, ma chiedevano: ○ la soppressione di tutti i privilegi; ○ una semplificazione delle leggi; ○ un'istruzione per tutti; ○ esigevano l'allargamento del diritto di voto a tutti i maschi adulti. ● L’ostacolo principale per arrivare un'unificazione delle proposte era la questione del suffragio → Cromwell ed Henry Ireton vedevano il pericolo di un sovvertimento delle gerarchie sociali. ● Le discussioni furono interrotte dalla fuga del re che non accettò di restare al potere se non fosse stato restaurato il vecchio ordine delle cose → Cromwell fu costretto a riprendere l'esercito per garantire le conquiste rivoluzionarie. ● Si crearono 4 partiti: 1. degli indipendenti (= coloro che volevano ancora il re); 2. dei presbiteriani (sono per una via di mezzo = rinuncia all'assolutismo da parte del sovrano, rispetto delle prerogative del Parlamento, riforma in senso calvinista della Chiesa di stato); 3. degli zappatori (= coloro che volevano assegnare la terra a chi la lavorava, di stampo socialista ante litteram); 4. dei livellatori. ● Presbiteriani > attraverso accordi segreti con la corona, si dissero favorevoli alla piena restaurazione dei poteri del sovrano ed il re arrivò a chiedere che la Scozia, con il suo esercito, di invadere l'Inghilterra > l'esercito di Cromwell (costituito da livellatori e zappatori) intervenne, cacciando dal parlamento i presbiteriani e destituendo ufficialmente la monarchia inglese. ● Carlo I, processato e condannato per alto tradimento, fu decapitato nel 1649 → cadde così il principio del diritto divino dei sovrani e nacque un nuovo principio, quello della sovranità popolare. 4. Il decennio repubblicano: Cromwell al potere ● L'esecuzione del re fu seguita da: ○ la creazione di un Consiglio di Stato che prese il posto del Consiglio privato della corona; ○ la soppressione della Camera dei lord; ○ la proclamazione della Repubblica unita di Inghilterra, Scozia e Irlanda (Commonwealth). ● Il primogenito di Carlo I > Carlo II si era rifugiato nei Paesi Bassi, ma viene appoggiato da Scozia e Irlanda provocando la reazione repressiva, guidata da Cromwell, contro gli insorti in Irlanda e Scozia (che invece dovevano far parte del Commonwealth). ● Ugualmente rapida e vittoriosa fu la successiva campagna in Scozia → per la prima volta nella storia si apriva la via per un'unificazione politica delle isole britanniche. ● Durante il periodo del Commonwealth vi è una ripresa in grande stile dell’espansione marittima e commerciale dell’Inghilterra → iniziava l’era dell'imperialismo britannico e dei trattati commerciali stipulati con il Portogallo e con i Paesi baltici. ● 1651 > venne promulgato l'Atto di navigazione = riservava alla madrepatria il commercio con le colonie nordamericane e ammetteva nei porti inglesi sono le navi britanniche o provenienti dai paesi delle merci → colpo diretto contro gli olandesi = scoppio della prima delle 3 guerre navali anglo-olandesi che sanciranno la superiorità marittima britannica. ● 1655 → l’Inghilterra di Cromwell entrò in guerra contro la Spagna alla quale strappò l’isola di Giamaica (destinata a divenire ben presto il fulcro della tratta intercontinentale degli schiavi). ● Politica interna → i risultati furono meno soddisfacenti > 1653: fu sciolto il rimanente del “Lungo Parlamento (Rump)” e al suo posto venne insediata un'assemblea di 144 membri scelti dai capi dell'esercito → “Parlamento Barebone” durò poco e lo stesso anno ci si rese conto che affinché il Commonwealth riuscisse a sostentarsi e affermarsi c’era bisogno di una figura forte che facesse da perno perciò Cromwell verrà dichiarato lord protettore del Commonwealth > non potevano quindi autogovernarsi, avevano bisogno di qualcuno. ● Scegliendo Cromwell il potere politico viene a identificarsi con quello militare = ○ fine della “libertà” di stampa; ○ persecuzioni del dissenso religioso; ○ l'esercito venne epurato degli elementi più radicali; ○ tutto il territorio inglese venne suddiviso in 11 distretti (ciascuno dei quali sottoposto a un generale). ● Dittatura militare > non rispondeva ai desideri della gentry che voleva per sé il potere ed era ostile al mantenimento di una forte pressione fiscale. ● 1658 > Morte di Cromwell, gli succede il figlio Richard > non aveva le stesse capacità paterne e abdicò nel 1660 → unica opzione: richiamare Carlo II Stuart e porre fine al Commonwealth > Dichiarazione di Breda (1660) > egli si impegnò a governare in comunione con il Parlamento, a concedere una larga amnistia e a tollerare una certa libertà religiosa. 5. La Francia a metà Seicento: il governo di Mazzarino e la Fronda ● Francia > la forte pressione fiscale imposta ai francesi dal governo di Richelieu aveva provocato una serie di rivolte popolari > carattere diverso ebbero i disordini della «Fronda» (dal francese fronde = «fionda»), che videro protagoniste le classi dirigenti e interessarono la capitale e la maggior parte del Paese. ● Morte di Luigi XIII e Richelieu = 1643, inizio periodo di reggenza (Luigi XIV ha 5 anni), nel consiglio di emergono la madre Anna D’Austria (spagnola) e il cardinale Mazzarino (italiano, prima al servizio del papa, poi di Richelieu e poi della Francia della reggenza, abile nella diplomazia e nell’arte del compromesso) → reggenza che dura fino al 1661. ● Come già era avvenuto nella precedente reggenza, i principi di sangue e i nobili cominciarono a avanzare pretese al potere + è un momento delicato perché è in corso la guerra dei 30 anni e toccò a Mazzarino gestire la situazione fino alla pace di Vestfalia in cui la Francia vince sugli Asburgo e ne esce rafforzata (ma con un ulteriore inasprimento delle tasse per far fronte alle spese di guerra > le tasse gravavano sui ceti bassi). ● Crisi finanziaria > causa un crescente malcontento negli strati sociali e di questo malcontento se ne fanno portatori due realtà: ○ i parlamenti = cioè l’alta magistratura/ceto togato o nobiltà di toga; ○ una parte della grande nobiltà. ● Questi due movimenti di opposizione al re saranno chiamati fronde: ○ Fronda parlamentare > con in testa il parlamento di Parigi > scoppia per prima > 1648/1649 (subito dopo fine guerra dei 30 anni); ○ Fronda nobiliare > capeggiata da una parte dei grandi nobili (tra cui principe di Condé). ● Perché protestano? 1. Raccolgono le proteste della popolazione più bassa contro nuove misure fiscali e nuove tasse imposte senza il consenso dei parlamenti (N.B. il parlamento inglese è molto diverso da quello francese > quello francese NON è un’assemblea rappresentativa ma sono tribunali/corti di giustizia paragonabili a quelle d’appello, erano una decina, il più antico - nonché il più importante - era quello di Parigi che si mette a capo della rivolta) 2. La corona, per trovare soldi, intendeva ridiscutere le modalità della concessione della paulette (= tassa per l’eredità delle cariche venali) > questo è l’elemento scatenante che fa scoppiare la protesta della fronda parlamentare. ● Protesta del parlamento > inizia con la redazione di un manifesto in 27 punti del 1648 > venivano avanzate una serie di richieste (molto analogo al manifesto del parlamento inglese, seppur si tratti di due organi completamente diversi) → chiedono: ○ soppressione degli intendenti; ○ diminuzione delle imposte; ○ rifiuto di tutte le tasse che non avevano ottenuto il consenso del Parlamento; ○ illegalità degli arresti arbitrari. ● Regina e Mazzarino > reagirono decretando l'arresto di uno dei più autorevoli e popolari esponenti della magistratura parigina, Pierre Broussel → la piazza si ribellò e a Parigi sorsero le barricate → la corte fu costretta a lasciare la capitale e a piegarsi alle richieste del Parlamento (dichiarazione regia) > Pace di Saint-Germain (1649). ● Con questo atto sembra ci sia un’apparente sconfitta della monarchia e vengono chiuse le rivolte della fronda parlamentare → tuttavia di lì a pochi anni scoppia la Fronda Nobiliare (intanto c’è ancora la guerra contro la Spagna). ● Fronda Nobiliare o “dei Principi” > (tra cui emerge Condé) scoppia tra 1650/1653, in questo caso è più difficile individuare un disegno politico organico + le motivazioni politiche sono diverse rispetto a quelle parlamentari: è un movimento di opposizione monarchico dei nobili che rivendicano la pretesa di continuare a condizionare la politica del re come in precedenza (la monarchia aveva cercato di affermare il re a discapito dei nobili). ● Si genera una guerra civile > la peggio ce l’hanno le campagne ulteriormente gravate da periodi di carestia > alla fine le proteste esauriscono e ritorna la pace cosicché è il governo regio ad avere la meglio e l’autorità regia viene ristabilita con il ritorno dei regnanti. ● Il fallimento delle fronde aveva dimostrato ai francesi che l'autorità monarchica era l'unica forza in grado di scongiurare l'anarchia e di tenere a freno la prepotenza dei grandi (su questa convinzione farà leva il governo di Luigi XIV). ● Dopo la pace di Vestfalia continuava la guerra con la Spagna > sconfitta nel 1659 con la Pace dei Pirenei + stipulato il matrimonio di Luigi XIV con la figlia di Filippo IV di Spagna, Maria Teresa. ● Dopo le Fronde il governo di reggenza continua nonostante il re sia diventato maggiorenne, infatti Luigi XIV continua ad essere sotto l’influenza della madre e soprattutto di Mazzarino. ● 1661 > muore Mazzarino e Luigi XIV ascende al potere e lo prende in modo assolutistico dicendo “lo stato sono io” → è un concetto molto forte, egli voleva governare in modo assoluto senza nessuno a lui affiancato → apogeo dell’assolutismo pieno. ● Nonostante le difficoltà: ○ carestie: dovute a problemi del sistema economico agrario (perché è un sistema economico arcaico che non ha in sé le capacità di superare un cattivo raccolto o il mal tempo); ○ fiscalità sempre più pesante: porta a rivolte contadine senza alcun obiettivo politico, sono rivolte contro le tasse vanno infatti contro i funzionari che le impongono > slogan: “vive le roi, sans gabelle” (= viva il re, senza tasse) = rivolta contro le tasse non contro monarchia. ● Grande sviluppo culturale: ○ il libertinismo filosofico (es. Gassendi) e letterario (es. Edmond Rostand e Molière) > per libertinismo si intendono gli alfieri del libero pensiero, (non c’entra niente la parte sessuale che abbiamo noi) quindi della libertà di pensiero e dell’anticonformismo. ○ sviluppo del pensiero filosofico-scientifico: Cartesio (= René Descartes); ○ sviluppo dell’arte: assimila l’arte italiana del manierismo e caravaggismo e ne tira fuori il classicismo pittorico della seconda metà del ‘600 di cui gli esponenti massimi sono Poussin e Lorrain. 2. La vita sociale e la cultura ● Società italiana del ‘600 > caratterizzata dal dominio dell’aristocrazia nobiliare o cittadina (oligarchie che governano i principati) che segue di rifeudalizzazione e cresce il distacco tra i detentori della ricchezza fondiaria e le classi subalterne dedite al lavoro. ● Preferenza per gli investimenti fondiari / di tipo usurario → rifletteva la mentalità aristocratica (in parte legata all'influenza spagnola ma comune nella società europea della prima età moderna), che considerava disonorante il lavoro manuale e tutte le attività intese al guadagno → culto del casato e della stirpe = aristocrazia in costante lotta per la «distinzione» sociale nei confronti dei nuovi nobili che, i titoli nobiliari, se li compravano. ● In Italia continua ad esserci il primato culturale della Chiesa (N.B. siamo ancora nell’età della controriforma = periodo di controllo delle coscienze, delle forme di espressione e di omologazione del pensiero e credenze). ● La Chiesa qui svolgeva ancora un ruolo centrale perché il pontefice: ○ era sovrano di uno dei maggiori Stati della penisola ○ era presente in Italia con il più altro numero di clero ○ esercitava un potere molto forte sia culturalmente che politicamente = esercitava poteri che nelle altre nazioni cattoliche erano delegati ai monarchi. ○ grande ruolo di detentore di enormi ricchezze fondiarie inalienabili. ● Preti, frati e monache → sudditi del papa = per loro erano rivendicate: ○ l’esenzione dalle imposte (immunità reale), ○ la dipendenza dai tribunali ecclesiastici e non da quelli civili (immunità personale); ○ l’extraterritorialità dei luoghi di culto (immunità locale) = i malfattori che vi si rifugiavano non potevano essere arrestati senza il consenso dell'autorità ecclesiastica (diritto d'asilo). ● Ruolo di primo piano della Chiesa anche nei confronti del laicato per → la tenuta dei registri anagrafici, il controllo della moralità, l'istruzione, l'assistenza. ● L'autorità e il prestigio di cui godeva il clero, soprattutto nel Mezzogiorno, erano frutto di un'imposizione dall'alto (= le minoranze erano state eliminate, ne rimanevano pochissime > ghettizzate e perseguitate → es. Valdesi), ma anche di un'adesione massiccia all'ortodossia cattolica da parte degli italiani di ogni categoria sociale. ● Masse popolari → successo delle forme di devozione e di associazione divulgate dopo il Concilio di Trento. ● Classi dirigenti → vedevano nella Chiesa una garante dell'ordine sociale e della docilità dei poveri, ma anche uno sbocco conveniente per i cadetti e per le figlie non destinate al matrimonio. ● Chiesa > forte controllo anche sulla cultura > si nota un impoverimento della cultura in confronto alla grande stagione umanistica e rinascimentale. Per evitare l’inquisizione, la cultura si era piegata alla Chiesa (cosa che alcuni non fanno e la reazione della Chiesa dimostra quale potere avesse > es. Giordano Bruno, Galilei e Campanella). ● Università > conobbero quasi tutte una profonda decadenza e le numerosissime accademie erano per lo più una palestra vacua di esercitazioni politiche e sterile erudizione > non mancano però delle eccezioni → es. l’Accademia dei Lincei (il nome deriva da lince cioè un felino dall’ottima vista e vuole essere infatti una riunione di persone dall’ottima vista nel senso di analizzare ed essere buoni osservatori) di Roma e l’Accademia del Cimento a Firenze (avere coraggio di sperimentare e il loro motto è “provando e riprovando” cioè se si ha un fallimento bisogna riprovare e cioè mettere in primo piano il valore dell’esperienza come guida dell’attività scientifica). ● Ambito della letteratura > qui è stata individuata la decadenza per esempio nel Marinismo (che ricerca nella poesia la meraviglia). ● Ambito delle scienze fisico-matematiche > continua la scuola galileiana nelle figure dei suoi validi discepoli tra cui ricordiamo: Evangelista Torricelli (inventore del barometro) oppure nell’ambito medico e naturalistico ricordiamo: Marcello Malpighi = la tradizione scientifica rimane anche se con delle difficoltà. ● Il pensiero politico-sociale registrò anche dei contributi notevoli da parte dei teorici della “Ragion di Stato”. ● Ambito artistico e architettonico > l’Italia mantenne il primato raggiunto con il Rinascimento > non si può considerare decadente un secolo che si aprì con i capolavori di Caravaggio e con i Carracci a Bologna; o che vide sorgere a Roma le chiese e i palazzi progettati dal Bernini e dal Borromini, e fiorire il barocco siciliano e leccese. ● Ambito della musica > fu tutta italiana l'invenzione di un nuovo genere > il melodramma. 3. I domini spagnoli: Milano, Napoli e le isole ● Governo spagnolo a Milano e Napoli > portò ad un rafforzamento dell’autorità statale e la tendenza verso un riequilibrio territoriale e fiscale. ● Dal 1620 > l’intervento della Spagna nella guerra dei 30 anni portò ad un forte aggravamento della pressione tributaria, le classi dominanti ne approfittarono per riaffermare il proprio controllo sulle istituzioni locali, spesso con il benestare della corte madrilena interessata al mantenimento dello status quo, e per rafforzare la propria egemonia sull'insieme della società. ● 1628 - 1658 > lo stato di Milano fu più volte trasformato in campo di battaglia dalle soldatesche spagnole, imperiali, francesi e piemontesi; ma la sua importanza strategica come snodo centrale nella «via spagnola» che dalla Liguria portava fino all'Europa centrale e alle Fiandre, indusse la corte di Madrid a trattare questi suoi sudditi con un certo riguardo ● Dopo la pace dei Pirenei tra Spagna e Francia il paese ebbe una notevole ripresa demografica. ● Le conseguenze della crisi economica e politica che colpì la monarchia spagnola furono molto gravi nel Mezzogiorno e nelle isole > Napoli verso la metà del ‘600 era la metropoli più grande d’Europa, dopo Londra e Parigi. ● Tutto il regno era un unico gigantesco contado della capitale verso la quale convergevano: i flussi migratori dalle province, l’olio, il grano delle Puglie e la seta grezza delle Calabrie, il ricavato delle imposte statali e le rendite dei baroni. ● In questa situazione l’indebolimento dell’autorità centrale doveva portare ad un’estensione del potere feudale → soprattutto negli anni ‘30 e ‘40 del secolo. ● I feudatari (detti «baroni») ottennero: ○ ampliamento delle loro attribuzioni di giustizia e polizia; ○ infeudazione di comunità; ○ impunità per le estorsioni e le prepotenze commesse a danno dei vassalli → il banditismo, endemico nel Mezzogiorno, si trasformò in questo periodo in una forma di terrore baronale. ● Napoli > risiedevano il viceré (rappresentante dell’autorità sovrana), il Consiglio collaterale e le numerose magistrature giudiziarie e finanziarie. ● Qui l’egemonia della nobiltà era contrastata dalla presenza di un forte “ceto civile” (= laureati in giurisprudenza di origine bolognese, che miravano a elevarsi socialmente e a diventare la nuova classe dirigente) → sfruttavano il malcontento del popolo al fine di spostare a proprio favore gli equilibri politici. ● Regno di Sicilia → come nel Regno di Napoli, la popolazione crebbe fino a metà 600 → anche qui rafforzamento del baronaggio a spese delle masse contadine, sottoposte a un duro sfruttamento, e degli strati artigiani, vittime degli inasprimenti fiscali e della crisi economica. ● Palermo > era il centro di raccolta della nobiltà feudale, che aveva tratto notevoli benefici dall'esportazione dei cereali. ● Messina > altro centro principale, doveva la sua prosperità allo sviluppo dei traffici e a una fiorente industria serica. ● Iinterlocutore principale dell’autorità sovrana in Sicilia > il Parlamento composto da 3 bracci: 1. feudale; 2. ecclesiastico; 3. demaniale (= in rappresentanza delle città regie). ● Sardegna > era meno popolata e più povera caratterizzata dalla prevalenza della pastorizia sull’agricoltura. ● Centri vitali: Cagliari e Sassari → il governo spagnolo favorì lo sviluppo di un ceto togato istituendo un nuovo tribunale supremo (la Regia udienza) e concedendo l'apertura di studi universitari agli inizi del ‘600 > ma: prelievo fiscale, carestie e pestilenze cancellarono i progressi compiuti. 4. Le rivolte nell'Italia meridionale e insulare ● Grave carestia + malcontento creato dal fiscalismo spagnolo = origine del fermento popolare a Palermo nel 1647 con saccheggi e incendi di case. ● Il viceré spagnolo fu costretto ad abolire le gabelle e ad approvare una riforma dell’amministrazione municipale → assegnava alle maestranze (= le corporazioni di mestiere) il controllo dell’annona (= scorte di cereali e altre derrate alimentari) e della polizia → tali concessioni furono poi gradualmente ritirate e contro i capi della rivolta furono pronunciate varie condanne a morte. ● Più profonda e più prolungata > crisi del dominio spagnolo nel Mezzogiorno continentale. ● Napoli > causa immediata della rivolta fu una nuova gabella > la direzione del movimento fu assunta da un popolano → Tommaso Aniello (Masaniello), dietro al quale si muovevano elementi borghesi che puntavano a una modifica degli ordinamenti politici della città e del Regno → Masaniello venne ucciso dai suoi seguaci, ma l'organizzazione politico-militare creata dai rivoltosi sopravvisse. ● Nel frattempo estesi moti scoppiavano nelle province contro i baroni e contro i loro sgherri, a cui venne data una caccia spietata. ● Gli insorti napoletani proclamarono la repubblica e invocarono la protezione del re di Francia, ma il cardinale Mazzarino era restio a impegnarsi in un'area così lontana e si limitò ad appoggiare l'iniziativa di Enrico duca di Guisa, che sperava di impadronirsi del Regno con l’appoggio della nobiltà meridionale. ● Contrasti tra il Guisa e il partito popolare + arrivo di una flotta spagnola = la Repubblica napoletana capitolò nel 1648. ● Fallimento della rivolta antispagnola a Napoli + pestilenza = aggravamento della crisi economica e sociale già in atto e chiusura definitiva della prospettiva di formazione di un fronte anti-feudale comprendente i ceti medi e popolari urbani e le masse rurali. ● Però dopo questi movimenti di rivolta i viceré spagnoli che si succedettero condussero un'azione di contenimento della prepotenza baronale, di repressione del banditismo e di promozione del ceto civile e ministeriale. ● Sardegna > non rimase immune da alterazioni politiche e congiure > lo scontro tra la nobiltà isolana e il potere viceregio culminò nell'omicidio del viceré marchese di Camarassa accusato di aver ordinato l'assassinio del marchese di Laconi, il capo della fazione del Parlamento sardo che si opponeva al viceré. ● Un ultimo tentativo rivoluzionario → a Messina (rivale di Palermo per il primato in Sicilia) negli anni ‘70 → gli insorti messinesi chiesero aiuto a Luigi XIV, in guerra contro la Spagna, che inviò una squadra navale ad occupare le città, ma il resto dell’isola rimase fedele alla sovranità spagnola e alla conclusione della pace (1678) la guarnigione francese evacuò la Sicilia, lasciando Messina esposta alla dura repressione che seguì. 5. I principati indigeni: Ducato di Savoia e Granducato di Toscana ● Alla situazione degli altri ducati padani si oppone l’eccezione sabauda → lo stato dei Savoia con il lungo regno di Carlo Emanuele I (figlio di Emanuele Filiberto) viveva un periodo di espansione e quindi di rafforzamento interno dello Stato che permetterà al Piemonte di giocare un ruolo importante tra ‘600 e ‘700. ● Trattato di Lione (1601) > venivano ceduti territori in zona francese alla Francia e si otteneva in cambio il Marchesato di Saluzzo, confermando così la tendenza del ducato sabaudo a concentrarsi in Italia. ● Il ducato di Savoia è economicamente arretrato > non ha manifatture e si basa sull’agricoltura, ma i principi dei Savoia seppero essere molto dinamici sul piano internazionale e giocarono con appoggi alle grandi potenze per sfruttare le possibilità che queste alleanze offrivano (politica del pendolino) al fine di rafforzarsi + ebbero grande importanza le alleanze matrimoniali di alto livello = si imparentavano con le casate regnanti degli altri paesi → in questo modo il ducato si pose in posizione superiore agli altri ducati e principati e assunse anche un ruolo europeo, non solo più meramente italiano. ● Altre ambizioni di estensione del ducato furono nelle zone del Monferrato (il fatto che questa guerra di successione, interna alla guerra dei 30 anni si svolga anche con il Piemonte ne dà prova della sua importanza a livello internazionale) ancora sotto il ducato di Mantova dei Gonzaga > con l’estinzione del ramo principale dei Gonzaga dovrebbero subentrare i Gonzaga-Nevers francesi, ma con l’opposizione degli Asburgo si ha una guerra di successione che vede: Gonzaga-Nevers Francesi VS Asburgo Spagnoli, Asburgo Tedeschi, Piemonte. ● La guerra dura 3 anni > la 1° non ottenne risultati ma la 2° si concluse con la Pace di Cherasco e il Piemonte ottenne alcune zone del Monferrato al prezzo di cedere ai francesi Pinerolo (via importante per far scendere le truppe in Italia e resta Francia fino al 1696). STORIA MODERNA CAPITOLO 15: Imperi e civiltà dell’Asia tra XVI e XVIII secolo 1. La Cina sotto le dinastie Ming e Manciù ● Asia → era un territorio molto popolato → si stima che nel ‘600 oltre i 2/3 della popolazione risiedesse nel continente asiatico e la maggior parte di questi erano in Cina. ● L’Asia aveva dato vita a grandi civiltà millenarie e per molti aspetti ancora più evolute (all'epoca) dell'occidente europeo → il più antico e prestigioso, era l'impero cinese che nell'età moderna raggiunse la sua massima estensione. ● Tra ‘400 e ‘600 > la popolazione cinese si era raddoppiata → un tale sviluppo demografico era stato possibile grazie alla fertilità del territorio cinese che era attraversato dal fiume giallo e dal fiume azzurro che aveva permesso di portare la produzione di riso ad un ottimo livello. ● Perfezionamento delle risaie → favorì l’aumento della popolazione che inoltre veniva impiegata nella coltivazione del riso la quale richiedeva molta manodopera = l’aumento della popolazione si adattava a queste esigenze → la Cina sviluppa alte capacità di ingegneria e idraulica. ● Accanto alla produzione di riso troviamo quella di: cereali, tè e cotone > queste ultime 2 verranno anche esportate con gli occidentali. ● Rispetto all’Europa occidentale era minore l'impiego delle bestie nel lavoro e nell'alimentazione + la centralità dell’agricoltura non impedì lo sviluppo di conoscenze tecniche e artigianali (es. producevano avori, lacche, ceramiche cinesi → saranno gli europei a cercare di “taroccarle” visto il successo dei prodotti cinesi in Europa) → è un paese sviluppato anche economicamente. ● Cina: ○ le si devono delle invenzioni/scoperte cruciali di prodotti che vennero poi anche usati in Europa (es. polvere da sparo, bussola ad ago magnetico, carta e stampa) → in Europa verrà introdotta la polvere da sparo con le armi da fuoco. ○ aveva raggiunto livelli ineguagliati nella fusione del ferro, manifattura di porcellane e tessitura serica = anche il commercio conobbe un grande sviluppo. ○ non era arretrata, anzi fino al ‘500 inoltrato il continente asiatico era anche più avanti nell’evoluzione tecnica rispetto all’Europa occidentale. ● La Cina ebbe la possibilità di compiere questo sviluppo grazie alle condizioni di pace dovute all’installazione della dinastia Ming alla fine del ‘300 → si tratta di una dinastia indigena cinese che si costituisce come antagonista dei Mongoli. ● La Cina in precedenza era stata conquistata dai Mongoli che avevano instaurato la loro dominazione con imperatori mongoli, tuttavia questa dominazione non aveva favorito la coesione sociale tra mongoli e cinesi > mongoli = casta di conquistatori; cinesi = esclusi dalle cariche e dai traffici che venivano affidati addirittura agli stranieri (fa successo sul finire del ‘200 in Cina Marco Polo che era veneziano). ● Dominazione mongola → aveva portato una politica di conquista, ma non di integrazione e imponeva un’oppressione sui contadini > con il corso del tempo, i mongoli avevano perso la loro potenza militare, il che aveva portato all’insorgere della protesta cinese che si era manifestata in rivolte contadine supportate dai pochi proprietari agrari cinesi = alleanza anti-mongola > ha successo e porta alla fine della dinastia yuan e all’instaurazione della dinastia Ming → capostipite: Hong-ZU (il cui vero nome era Zhu Yuanzhang) e la dinastia significa dinastia luminosa. ● Dopo la sconfitta definitiva dei mongoli, questa dinastia porta avanti una politica di unificazione cinese che si realizza nel 1387. Come si organizza il regime Ming? ● Vengono mantenuti i ruoli egemoni dei proprietari terrieri = ceto di proprietari terrieri però viene attuata una maggiore giustizia fiscale più equa e si crea una struttura amministrativa più efficiente. ● Potere → teoricamente tutto nelle mani dell'imperatore, ma in pratica l’esecuzione degli ordini imperiali era affidata a una classe di letterati-burocrati che si reclutavano per concorso mediante un sistema di esami sempre più complesso > periodo di benessere > si migliora lo stato dell’agricoltura e vengono fatte le riforme del catasto (registro dei beni immobili = strumento per l’equità delle tasse) e di un’equa distribuzione fiscale. ● I Ming spostarono la capitale da Nanchino a Pechino (per essere più vicini alle frontiere settentrionali > motivo militare) e uno dei più importanti successori è Yongle con il quale si crea un periodo di espansione commerciale > organizzano spedizioni navali nel resto dell’oriente (es. India, Vietnam, Giava, Persia). ● Epoca Ming → gli eunuchi* di corte esercitavano un influsso sempre crescente sulla conduzione degli affari, e presero anche a funzionare come una sorta di polizia segreta oltre ad essere accumulatori di enormi ricchezze. *eunuchi: ragazzi di basso rango, che venivano fatti evirare dalle proprie famiglie per assicurare loro un futuro nella speranza di ottenere alcuni vantaggi. È il caso di quelle aree dove i sovrani locali possedevano degli harem e assumevano eunuchi come servitori e attendenti. ● Fase di espansione > termina nel ‘600 perché cominciarono a sorgere segni di instabilità > crescente prelievo fiscale + aumento della popolazione = aggravamento delle condizioni di vita dei contadini peggiorate da carestie, ci sono gli attacchi dei pirati giapponesi, arrivano delle minacce dal nord (dove vi erano i Mongoli) e quindi in questo periodo prevale una politica di tipo difensivo e non più espansiva > viene portata avanti la grande muraglia > la Cina comincia a chiudersi perché si sente minacciata. ● Altra questione di instabilità > l’incontro a inizio ‘500 con gli europei, nello specifico erano arrivati i portoghesi dall’India e ciò provoca una crisi del governo Ming e delle rivolte interne perché queste favoriscono le incursioni dalla Corea delle tribù Manciù (perché nel frattempo la Manciuria - la Corea - si stava organizzando come regno). Nota Bene: ● I Portoghesi si stabiliscono a Macao = il primo insediamento in un’isola vicino alla Cina, in questo momento il processo di avvicinamento è svolto dai gesuiti che saranno tra i primi europei ad entrare in contatto con l’economia e con la cultura cinese e cercheranno di capirla > penetrano in Cina piano piano e nel ‘600 > Matteo Ricci è importante perché è il primo che cerca di fondere elementi del cristianesimo e elementi della cultura cinese (là vi era il Buddismo e il Confucianesimo e quest’ultima era l’ideologia delle classi colte da cui provenivano i funzionari della corte imperiale cinese). ● Matteo Ricci = primo europeo ad essere accolto alla corte cinese dove si comporterà come un mandarino/veste i panni del mandarino e impara la lingua per tradurre la cultura cinese > cerca di far incontrare la cultura occidentale e cinese. Nota Bene ● Nella Cina dei Ming vi erano dei funzionari mandarini a cui si oppongono gli eunuchi cioè il personale di servizio e si creano lotte di fazione nella corte Ming per condizionare la politica imperiale → queste fazioni nel 1620 circa corrispondono con la nascita delle instabilità interne cinesi di cui ne approfittano i Manciù. ● 1644 → i Manciù conquistarono Pechino dando inizio alla dinastia Q’ing (pronuncia Ching) che durerà fino al 1911 > differenza rispetto ai Mongoli fu che, essendo anch’essi una dinastia non cinese, in un primo momento imposero la superiorità di conquistatori, tuttavia il loro numero era troppo scarso per mantenere a lungo una distinzione etnica pertanto cominciarono a seguire una politica furba nel quale l’elemento coreano si riuscì ad unire con quello cinese → lo stato si fonda su un ceto di burocrati colti (anche cinesi, reclutati con esami di concorso + ripristino della tradizione confuciana). ● Tra ‘600 e ‘700 > massima espansione Manciù > la popolazione riprese a crescere, poi cominciarono ad esserci elementi di chiusura e decadenza perché la struttura sociale si irrigidisce dato che inizia ad essere arretrata rispetto all’Europa e anche la struttura sociale in classi era molto rigida, il che rendeva ingessata la società cinese. ● Il periodo di massima espansione fornì un’immagine di ordine e di potenza della Cina tale che suscitò ammirazione agli occhi dell’occidente, anche se nascondeva in realtà questo crescente irrigidimento. ● Ai Portoghesi nel ‘600 si erano sostituiti gli Olandesi come mediatori commerciali con l’Europa → gli olandesi, attirati dalle ceramiche, ebbero l’idea di copiarle e noi adesso possiamo trovare in certi musei le ceramiche cinesi in realtà contraffatte dagli olandesi che riproducono motivi cinesi → inizio fascino per l’oriente e per i prodotti orientali. 2. Il Giappone nell'«era Tokugawa» ● Lo stato giapponese si era costituito nel VII secolo sul modello di quello cinese e dalla Cina era arrivato anche il buddismo che si era unito allo scintoismo come religioni dello stato. ● Da metà del ‘300 al 1573 > Età Uromachi → hanno massima importanza 2 tipi di autorità: 1. Imperatore: ha soprattutto una valenza religiosa più che politica, è il rappresentante della divinità sulla terra e quindi è una figura sacrale; 2. Shogun: si occupa di politica ed è il capo militare, dirige l’esercito nei momenti di guerra > questa figura è preponderante in questo periodo e mette in secondo piano l’imperatore > è l’autorità principale del Giappone in questo momento (N.B. il Giappone è un arcipelago di isole quindi è anche più difficile tenere tutto sottomesso perché non c’è continuità territoriale) → in questo periodo la carica di Shogun è nelle mani della famiglia Ashikaga che situata a Kyoto che rappresentava infatti la capitale + centro politico. ● In Giappone in questo momento la società era di tipo gerarchico e militare > parliamo di società piramidale con alla base i contadini che principalmente coltivano riso (perché permette di nutrire molta gente avendo rese maggiori del grano). ● Economia giapponese > ha integrato questa coltivazione con la pesca e con cellule di commercio e traffici del ceto mercantile. ● In Giappone vi erano anche molti monasteri buddisti che sono grandi proprietari terrieri (richiama un po' l'Europa dove il clero era un grande proprietario terriero) + convivevano due religioni Scintoismo e Buddismo. ● Verso il vertice della piramide troviamo un ceto di latifondisti cioè i “Daimyo” = signori feudali paragonabili ai signori fondiari europei (= circa 300 famiglie nobili per le quali lavorano servitori, civili e guerrieri cioè i samurai legati al signore da un rapporto di onore e fedeltà). ● Questi grandi signori feudali ad un certo punto prendono il sopravvento eclissando l’autorità dei funzionari regi e dell’imperatore e lo stato di guerra incessante tra queste famiglie determina un continuo stato di lotta tra le famiglie dei Daimyo > la lotta si estende anche alla lotta con le città e con i monasteri buddisti per il controllo delle città e dei territori → queste continue lotte interne generano una situazione di anarchia in cui il potere dell’imperatore è quasi inesistente > il punto massimo dell’anarchia feudale coincide con la fine del medioevo europeo. ● Nel XII secolo fu creata la figura dello Shogun che deteneva effettivamente il potere → in questo momento di guerre private possiamo far iniziare l’età moderna giapponese. ● In questo contesto di contrasti, uno di questi signori fondiari (Oda Nobunaga) pensò di portare avanti un progetto per la pacificazione del Giappone = guida il Paese per riportarlo ad una condizione di pacificazione → egli non riuscirà a portare a termine il suo progetto che verrà proseguito da uno dei suoi samurai, che porterà a termine questa opera di unificazione e pacificazione del Giappone. In che modo impone questa pacificazione? ● Fine ‘500 → con una riorganizzazione amministrativa e fiscale penetra in Giappone il cristianesimo portato dai missionari europei → questo porta ad uno scontro con le altre religioni presenti che non sono più solo 2 perché si è aggiunto anche il confucianesimo. In un primo momento l’accoglienza nei confronti dei missionari cristiani era stata tollerante, poi vengono presi dei provvedimenti contro questi missionari (che intanto però avevano già fatto dei convertiti tra i giapponesi) → ciò porterà all’inizio di persecuzioni contro cristiani dal 1587. ● Cristianesimo → rifiutato sia per motivi politici (ritenuto destabilizzante per il potere centrale) sia per motivi logici (viene considerata una religione assurda basata su principi non razionali). ● Dopo Hideyoshi vi è un periodo di crisi di successione che sembra riportare il Giappone all’anarchia precedente fino a che, nel 1603, tra i contendenti vince Ieyasu Tokugawa che assume il titolo di Shogun, stabilizza la situazione e fonda la dinastia dei Tokugawa che governerà come shogun dal 1603 fino al 1867. ● 1867 → vera fine dell’età feudale per il Giappone > l’imperatore riprenderà in mano la politica e il potere abolendo il titolo di shogun. ● Durante l’era Tokugawa emerge come capitale la città di Edo (ribattezzata poi Tokyo e odierna capitale). ● Società nell’era Tokugawa > sempre di tipo gerarchico, ma meglio organizzata e non si basa più su guerre private, ma su un forte accentramento del potere nelle mani dell’autorità centrale, tuttavia si
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