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riassunto competo del Buscon di Quevedo, Sintesi del corso di Letteratura Spagnola

Literatura picarescaQuevedoLiteratura spagnola del secolo d'oro

riassunto del libro di Quevedo, El Buscon, completo

Tipologia: Sintesi del corso

2019/2020
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Caricato il 09/11/2021

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Scarica riassunto competo del Buscon di Quevedo e più Sintesi del corso in PDF di Letteratura Spagnola solo su Docsity! EL BUSCON: Poeta lirico di grande personalità, poeta satirico di creatività vivace, prosatore, scrittore di teatro appassionato: la ricca produzione di Quevedo si completa col romanzo picaresco. La prima edizione del romanzo fu pubblicata a Saragozza nel 1626 con il titolo: “Historia de la vida del Buscon, Ilamado don Pablos, ejemplo de Vagamundos, y espejo de Tacanos”, ma non è un testo del tutto affidabile, in quanto presenta errori e luoghi di difficile interpretazione. Ciò ha portato a escludere una diretta autorizzazione alla stampa di Quevedo, e che egli stesso avesse fornito gli originali per la princeps o per le numerose edizioni che ci saranno. La stampa del 1626 sarà la sola da tenere in conto per fissare il testo. Dunque Quevedo cala nella narrazione in prima persona e utilizza dei materiali di varia provenienza, fondamentali per la narrazione. Una linea semplice, di facile organizzazione: 3 parti, corrispondenti alle 3 età dell’uomo: infanzia, adolescenza e gioventù. Stesso l’accenno finale a una seconda parte, lascia nel lettore una speranza nella relativa produzione anche della maturità e della vecchiaia. Il libro è dedicato all’illustrazione della genealogia infamante e alle successive avventure scolastiche, sulla sorta dei racconti e burla studenteschi. L'annuncio della morte del padre di Pablos, il suo ritorno a Segovia, chiude la tranche iniziale, in cui Pablos è soggetto paziente di burle, ma poi ne diventa attore e organizzatore. La seconda parte invece si svolge in strada: da Alcalà a Segovia e da Segovia a Madrid, dove Pablos si imbatte in alcune figure stravaganti: arbitrista che tenta di risolvere le problematiche più dibattute; lo spadaccino che pensa di poter iscrivere la scherma nell'analisi geometrica e matematica; il sagrestano poetastro che fa coplas per i ciechi; il soldato millantatore e l’eremita baro e infine il gentiluomo decaduto. La parte più importante è quella del banchetto, in cui don Pablos è il semplice spettatore, ma queste figure grottesche contribuiranno alla sua formazione, in maniera decisiva. Così, nella 3 parte, egli non sarà più ingannato nel gioco delle carte, ma sarà lui a ingannare; assume le vesti di frate benedettino, evidenziando la falsa ingenuità dell'eremita; si presenterà come il falso gentiluomo e giungerà a farsi poeta per ciechi. Il suo ruolo attivo viene qui recuperato da una serie di tentativi di inserimento nella società, tutti frustrati: congrega dei cavalieri decaduti finisce in carcere, pretendente della figlia del padrone viene arrestato, aspirante alla mano di una giovane nobildonna viene smascherato e picchiato e stesso la sua vita da mendicante lo reimmerge nella degradazione da cui pensava di essere risalito. Poi diventa attore, poeta e corteggiatore di monache di Toledo, baro e bravaccio a Siviglia, passando attraverso tutti gli strati sociali del suo tempo. Egli attraversa anche un linguaggio, che mescola quello di veri strati sociali: gergo della malavita, degli accattoni, dei giocatori di professioni, ma anche le perifrasi raffinate dei cavalieri e delle dame. Con ognuno di questi linguaggi, egli cerca di aprire e di mostrare la realtà. Passa attraverso il linguaggio, lo scava e lo piega, per scoprire significati più nascosti. Proprio quei giochi di parole, considerati unica e sola ragione d'essere del libro, sono la chiave con la quale Quevedo apre e smonta l'apparenza della realtà, alla ricerca di una verità nascosta. Quevedo dunque è fra i grandissimi autori del siglo de oro e appartiene agli hidalgos. Nel periodo della pubblicazione dell’opera, la corte risiede a Valladolid. Quevedo frequenta la corte e redige el Buscon. Un altro titolo è “Trafficante” =uno che sopravvive per strattagemmi (si arrangia). Ma la scelta di “Imbroglione” è molto importante, perché rappresenta il personaggio. (conceptismo: corrente letteraria che basa l’attenzione sull'uso frequente del concepto, uso molto complesso anche di un solo termine che si sovraccarica di significati). Siamo nel periodo del Concilio di Trento, in cui si verifica il fenomeno della caccia alle streghe, in cui affermare che la madre di don Pablos, era una che portava “plumas” e che si dedicava alle stesse vicende della Celestina, è un'affermazione estremamente grave in un periodo come questo. Inoltre, el Buscon è stato spesso interpretato variamente, perché mette in crisi il genere di conservatorismo sociale estremo, quello di Guzman, rovescia la possibilità di effettuare un cambiamento e di salvarsi, lancia un messaggio che non può essere “rifiutato”: la limpieza de la sangre non condiziona l’individuo. Il testo di Quevedo mette in crisi l’intero genere picaresco, perché manca l’importanza della genealogia infamante, de la limpieza de la sangre, ma manca anche il punto di vista del narratore fittizio. È la visione della letteratura di Quevedo a indurlo a scrivere tale testo, in quanto egli guarda con il sospetto il nuovo genere e la realtà che presenta è una realtà deformata. Il testo si apre con la dedica al lettore, probabilmente non scritta da Quevedo. Nella dedica, autore richiede di prestare attenzione a ciò che leggerà perché, solo in tal modo, riuscirà a riceverne frutto. A questo si aggiunge anche la richiesta dell'applauso, necessaria, in quanto il libro lo merita. Infine, l'autore inserisce una critica contro chi, invece di comprare il libro, si dedica a leggerlo nella bottega del libraio, in quanto afferma che la critica da parte di tali persone è insensata. Infatti, paragona quest'ultimi al cavaliere di Tenaza: opere divertenti di Quevedo, in cui il protagonista è un amante taccagno importunato dalle insistenti richieste di regali da parte della sua dama. La lettera di dedica è un paratesto, probabilmente scritto da Quevedo, che segue il modello di Lazarillo. Vuestra Merced è un destinatario anonimo, in quanto il suo nome non è specificato, che desidera conoscere la vita di Don Pablos. L'autore scrive questa dedica per non permettere agli altri di mentire su di lui e promette di essere prolisso, in quanto sa di essere lungo nel narrare la sua fortuna molto breve. LIBRO 1: Il testo inizia con un “yo”, evidente segno dell'autobiografismo. Pablos racconta di sé e della sua famiglia, in modo dettagliato. Il padre era un barbiere che derubava i clienti, proveniva da un buon ceppo (buona famiglia/ tronco di vite: alcolizzato) e la madre era una donna, che non poteva definirsi una buona cristiana perché quasi tutti i poeti le dedicavano i versi: primo concepto (non è una cosa positiva in quanto, di solito, i versi si dedicano a una sola donna). Già da questa prima presentazione, capiamo che ciò che viene rappresentato è il mundo al reves. Il fratello di Pablos morì a soli 7 anni in carcere, accusato di aver rubato ai clienti del padre. La madre riusciva a stregare con un solo sguardo, era infatti chiamata mezzana dalle malas lenguas ed era stata accusata di stregoneria. Spesso i genitori discutevano perché volevano per il figlio lo stesso destino, ma piccolo Pablos voleva diventare un uomo virtuoso e aveva tanta voglia di imparare. Quando inizia a frequentare la scuola, diventa molto bravo e frequenta solo figli dei gentiluomini, creando invidia negli altri bambini. La vita a scuola sarà molto difficile in quanto, a causa dei suoi genitori, al piccolo verranno attribuiti molti nominativi, dei quali non gli importava nulla.
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