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Riassunto completo LETTERATURA PER L'INFANZIA: FORME, TEMI E SIMBOLI DEL CONTEMPORANEO., Sintesi del corso di Letteratura

Susanna Barsotti, Lorenzo Cantatore (a cura di), Letteratura per l’infanzia: forme, temi e simboli del contemporaneo, Carocci (2019). Per esame di Letteratura per l'infanzia.

Tipologia: Sintesi del corso

2019/2020

In vendita dal 12/02/2020

EUni18
EUni18 🇮🇹

4.4

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Scarica Riassunto completo LETTERATURA PER L'INFANZIA: FORME, TEMI E SIMBOLI DEL CONTEMPORANEO. e più Sintesi del corso in PDF di Letteratura solo su Docsity! Argomenti trattati: Cap.1: Libri e lettura 0-3: parole e immagini in gioco Cap.2: Crescere come lettori in età pre-scolare: dalla “mammalingua” ai primi libri Cap.3: La Parola poetica per l'infanzia tra gioco ed esperienza artistica Cap 4: L’infanzia tra letteratura e musica. Prospettive interdisciplinari contemporanee Cap. 5: La pluridimensionalità della visual literacy. Albi illustrati e itinerari educativi. Cap. 6: Trent’anni di illustrazione in Italia. Note erranti su artisti, libri, linee di tendenza, tecniche espressive. Cap.7: L'albo illustrato una panoramica fra storia, storie, visioni e contemporaneità. Cap 8: L'utopia realizzata. Gli albi illustrati non-fiction per l'infanzia e l'intreccio esemplare tra scienza e arte. Cap. 9: Le nuove frontiere del fumetto: dai classici al graphic novel. Cap. 10: Letteratura per l'infanzia, fiabe e nuove forme del fiabesco. Cap. 11: Le riscritture dei classici nella letteratura per l'infanzia. Di Lorenzo Cantatore Cap. 12: Dal libro allo schermo. Letteratura, cinema e animazione per bambini e ragazzi. Cap. 13: C’era una volta il libro Dai libri-game alle app. Cap. 14: La libertà del romanzo: letteratura per l’infanzia e inquietudine del raccontare. Cap. 15: La famiglia e la scuola nella letteratura per ragazzi. Metamorfosi di un immaginario. Cap. 16: Il fantastico e la letteratura per l’infanzia: tracce e presenze negli ultimi tre decenni. Cap.17: Segnali e tendenze di cambiamento nella recente letteratura Young Adults. Cap. 18: La letteratura per l’infanzia nelle riviste divulgative e scientifiche italiane e straniere. Cap. 19: Percorsi critici sulla letteratura per l’infanzia. Letteratura per l’infanzia: forme, temi e simboli del contemporaneo. Libri e lettura 0-3 anni: La letteratura per l’infanzia è un fenomeno culturale molto complesso→ Descrive caratteri, paesaggi, oggetti e simboli, di comportamenti e sentimenti, modelli e anti-modelli. Il libro ripercorre i tratti dominanti della letteratura per bambini e adolescenti, pubblicata in Italia nell’ultimo trentennio. La letteratura per l’infanzia è stata storicamente invisibile, marginalizzata, proprio come l’età a cui si rivolge, e l’incarico di scrivere e interagire attraverso le storie per bambini è stato affidato alle donne. Studiare la letteratura per l’infanzia significa unire la teoria alla vita reale: ogni testo, anche l’albo illustrato, può essere un dispositivo cognitivo importante, che può trattare temi come le questioni problematiche di comunicazione e relazione tra adulti e bambini. A partire dagli anni 80 gli psicologi hanno dimostrato quanto l’uso precoce dei libri sia fondamentale per l’acquisizione del linguaggio, della visual literacy, e della literary literacy, evidenziando la stretta connessione tra libro e competenza di lettura e scrittura in adolescenza. Visual literacy→ capacità di leggere e interpretare criticamente testi visivi Literacy literacy→ si intende la capacità di interagire con competenza con la struttura narrativa di un testo letterario (trama, personaggi, ambientazione, tema). L’obiettivo finale dell’alfabetizzazione è il reading literacy→ “comprendere e utilizzare testi scritti, riflettere su di essi è impegnarsi nella loro lettura al fine di raggiungere i propri obiettivi, sviluppare conoscenze e potenzialità, essere parte attiva della società”. Kress introduce il termine “design”→ capacità di esprimere i propri interessi attraverso la selezione di diverse risorse, laddove il linguaggio non è più l’unico mezzo con il quale esprimersi, ma uno dei tanti strumenti. I primi testi che i bambini incontrano sono gli albi illustrati→ in cui troviamo sia immagini che parole che servono a dare senso alle storie. L’adulto deve incoraggiare il bambino a comprendere e a concentrarsi sulle figure, rappresenta infatti l’interazione tra le figure e la lingua scritta. L’abitudine all’interazione simbolica va costruita precocemente. 9 mesi: All’ascolto di un racconto, il bambino inizia a muoversi a ritmo della voce del lettore, a stabilire il contatto visivo, seguendo i suoi gesti mentre indica le immagini sulla pagina: il bambino sperimenta e diventa curioso di esplorare. ❖ Il gioco delle vermidita Il bambino deve osservare ciò che il lettore fa con le dita, sul libro infatti sono posti dei buchi dentro i quali il lettore deve mettere le proprie dita per raccontare la storia. ❖ Volume 36 filastrocche per giocare con le mani Le mani sono il tema comune delle rime che provengono da tradizioni popolari di tutto il mondo, da canticchiare e da mimare insieme ai bambini, attraverso le assonanze e le rime i bambini prendono coscienza di sé e di una parte del proprio corpo perché ogni filastrocca è associata a un gioco di movimento, come il mimare. 18 mesi: Il bambino non si limita ad ascoltare la storia, ma fa domande su essa, facendo osservazioni su ciò che accade nella storia o su riferimenti a eventi passati. La costruzione del significato è un processo dialogico e interattivo che ha luogo già dalla primissima infanzia. Attraverso il contatto visivo e le espressioni facciali. ❖ “ABC di boccacce” di Alessandro Sanna Tale libro illustrato con le facce espressive dei bambini aiuta la comprensione delle emozioni; all’interno le lettere dell’alfabeto sono inglobate nei volti dei bambini per esprimere il significato dei diversi stati d’animo. ❖ “Mammalingua. Ventuno filastrocche per neonati e per la voce delle mamme” di Bruno Tagliolini. Sceglie le ventuno lettere dell’alfabeto per dedicare alle parole brevi filastrocche, correlate dalle illustrazioni, la scoperta di sè e del mondo che mamme e bambini condividono ogni giorno, dando voce alle emozioni e sensazioni che collegano il loro contatto, i loro sguardi e i suoni condivisi, dal momento della nascita in poi. 2 anni e mezzo: I bambini acquisiscono la funzione simbolica delle parole e il loro vocabolario cresce: si sviluppa in essi il gioco della finzione che incoraggia e consente l'identificazione con i personaggi, Acquistano la flessibilità nella produzione e accresce la loro sensibilità verso il punto di vista degli altri. Le metafore, visive e linguistiche, contribuiscono alla comprensione testuale e alla conoscenza delle proprie e altrui emozioni. ❖ Was it’s das? (che cos'è questo?) di Antie Damn Incoraggia il bambino lettore a partecipare al processo di produzione delle metafore attraverso un indovinello. La domanda che cos'è questo? è riportata sulla pagina sinistra e l'aspetto delle lettere dello sfondo a destra offre indizi per la risposta che viene rivelata nella pagina successiva (ad esempio le piume sullo sfondo blu alludono ad un cigno). Questo gioco consente al bambino di coltivare la dimensione immaginativa, metaforica, essenziale per produrre e scambiare visioni del mondo. Anche Massimiliano Tappari, con le sue fotografie di oggetti della quotidianità, vuole insegnare al bambino decontestualizzare e dare altri significati attraverso un uso creativo della parola, sollecitando il lettore a diventare esploratore di mondi possibili ed andare oltre la superficie delle cose. ❖ ohh! Inventario di fotografia di Tappari Si diverte a scoprire personaggi e storie nascoste nei segnali stradali, nelle facciate delle case o nel cielo, mentre in una foglia o in una manica di camicia scorge animali improbabili. ❖ Questa notte ha nevicato di Ninamasina Lo stesso invito a soffermare lo sguardo, a darsi la possibilità di vedere diversamente si rintraccia in questo albo delicato che mescola fotografia, disegno, parole per raccontare lo stupore dello sguardo infantile, davanti ad un'alba in città durante una nevicata che trasforma i luoghi abituali e familiari. Il tragitto da casa a scuola della voce narrante si configura come un’avventurosa scoperta, un percorso sorprendente fra presenze immaginate e reali, figure ritratte o disegnate. ❖ Piccolo blu e piccolo giallo di Leo Lionni i lettori sono in grado di comprendere pienamente personificazioni come quelle presenti questo albo del 1999, in cui i protagonisti sono macchie di colore, e la metafora dell’incontro tra colori primari e la loro trasformazione aiuta ad afferrare questioni astratte e complesse da spiegare solo attraverso il discorso verbale e logico, come la forza di un amicizia che cambia, fa crescere e può spaventare. ❖ Federico di Lionni Le metafore disegnate elevano la possibilità di comprensione del lettore illustrando parole provenienti dal campo semantico della teoria della mente, come il sogno, immaginazione, visione. ❖ A che pensi di Laurent Moreau Libro con le finestre adatto anche ai più piccoli, nella pagina di sinistra le parole descrivono il pensiero, le emozioni o l’immaginazione di un personaggio ritratto sulla pagina di destra. Alzando la finestra del suo volto è possibile osservare l'immagine variopinta e intensa che sintetizza e dà forma al suo mondo interiore. A colpire non è solo la qualità delle illustrazioni, ma la capacità di offrire concretezza alla complessità e alle sfumature della vita profonda, che può celarsi dietro l'apparenza di chiunque. ❖ Un pesce è un pesce di Leo Lionni La storia racconta di due grandi amici, un girino e un pesciolino. Il girino ormai diventato rana lascia lo stagno, ma torna un giorno per raccontare all'amico le meraviglie del mondo nuovo che ha scoperto. Le sue parole ispirano a tal punto l'immaginazione del pesce da spingerlo a desiderare di vedere con i suoi occhi quanto raccontato saltando fuori dallo stagno, e alla fine la rana riesce a salvare l'amico dalla morte certa rigettandolo nuovamente nell’acqua. La storia è costruita con molta accuratezza perché il bambino possa seguire il dinamismo del motivo che ha spinto il pesce a fare quel gesto fino alla conclusione, accompagnandolo attraverso diversi passaggi, in cui le parole e le immagini definiscono la situazione del dialogo collegandolo allo stato d'animo del pesce. Nel primo dialogo, quello in cui la rana racconta delle sue avventure, i pensieri dei due protagonisti sono uguali: la rana racconta e il pesce immagina come attività simultanea, pian piano però il rapporto tra le parole e le immagini si fa più astratto e vago, poiché le fantasie del pesce acquistano autonomia rispetto al discorso della rana e gradualmente prendono il sopravvento. La scena culminante, totalmente priva di parole, ritrae insieme tutte le figure che ormai abitano nella mente del protagonista, preannunciando l'ossessione che lo spinge a rischiare la vita. Il piccolo lettore è dunque invitato a una decodifica non banale della metafora, a una lettura interpretativa dei dettagli dell'immagine, esercitandosi a integrare gli elementi narrativi, iconici, verbali, cogliendone tutti i significati. 3 anni: Dai tre anni di età in poi i bambini continueranno a confrontarsi con libri che combinano la prospettiva ipotetica con quella immaginativa e trasformativa, con libri che daranno spazio alla finzione narrativa proponendo delle trame multiple, giochi linguistici, parodie, con libri che trasgrediscono lo spazio, il confine tra il lettore e le pagine stesse, mettendo in discussione gli elementi della storia facendo attenzione alle scelte grafiche e allo stato del testo come un qualcosa che prende vita. il bambino impara gradualmente a riconoscere nel libro un insieme di istruzioni che portano alla nascita della narrazione, imparano quindi a dare importanza a tutti i dettagli del libro (compresi gli spazi bianchi) Concezione di bambino che a mano a mano si avvicina al libro con un metodo di risposta-invito. Pre-libri→ spiegano in forma semplice ciò che i libri più complessi arriveranno a fare più avanti in modo sofisticato e sono la dimostrazione che il libro è in grado di far nascere una prospettiva immaginativa ed esplorativa e un contatto importante con il libro stesso sin dalla primissima infanzia. ❖ Questo libro fa tutto, di Silvia Borando Il libro sta in piedi, a testa in giù, morde, ripara dalla pioggia, nasconde, rinfresca. Il testo suggerisce al lettore le mosse da fare grazie alla disposizione grafica delle parole, alla loro grandezza e alla posizione che le parole occupano. Questa non è altro che una proposta “interattiva”. ❖ Un Libro di Herve Tullet e il cartonato Aiuto, arriva il lupo! Anche qui abbiamo una proposta interattiva, in cui i movimenti delle pagine rappresentano tentativi del lettore di scappare dal pericolo. ❖ Il libro gatto - Il libro criceto - Il libro cane In cui gli autori identificano il libro con tre dei più tipici animali domestici, affidando direttamente il compito di occuparsene al bambino lettore, con le conseguenze che le pagine illustrano con sicuri effetti comici. Possibile classificazione dei libri per bambini da 0 a 3 anni: Picture-book→ Una tipologia testuale connotata da illustrazioni di singoli oggetti comuni, al supporto dell'acquisizione lessicale e concettuale del bambino di 12/18 mesi. Sono costituiti da circa 50 parole, che non sono altro che i libri sui primi concetti che rappresentano oggetti tratti dell'ambiente dei bambini, giocattoli, animali oppure categorie più astratte, come lettere, numeri, forme, verbi e aggettivi. Dalla “mammalingua” ai primi libri. Bruno Tognolini nella sua raccolta di filastrocche intitolata Mammalingua parla di un processo che viene identificato come processo di “costruzione del lettore”→ è un processo che inizia ancor prima della nascita, ovvero quando il bambino sente la prima vera voce, quella materna (la letteratura scientifica lo definisce “zona di sviluppo prossimale”). Nella letteratura scientifica, quella che Tognolini definisce “mammalingua” è definita “mammese”→ che getta le fondamenta per la costruzione dell’identità del bambino. I primi mille giorni di vita, secondo gli studiosi, sono determinanti, perché è in questa fase che i bambini ascoltano fiabe, filastrocche o dialoghi fatti delle parole della mamma→ “parole di latte”  che gettano le basi per l'acquisizione delle emergent literacy, che anticipano l'apprendimento e accompagneranno il bambino verso il suo futuro successo scolastico. I discorsi e le filastrocche raccontate in seguito diventeranno le parole che utilizzerà per comunicare a propria volta con il mondo. Ed è proprio grazie alla figura dell'adulto che il bambino entrerà in contatto con il libro, l'adulto che racconta il mondo al bambino attraverso i libri e le storie, gli fornisce gli strumenti per dare un senso alle proprie esperienze, per integrarle ovvero con la propria esistenza. La prima forma di contatto con il libro è la voce dell'adulto che legge, le parole che il bambino ascolta sono in grado di aprire le porte a mondi magici e a personaggi nella mente del bambino, ed è proprio per questo che si può parlare di “girotondo di incanto condiviso”, un vero e proprio circo magico di voce e suono. Rita Valentino Merletti definisce l'adulto come dotato di “potere di umana magia” e cioè in grado di far percepire al bambino il libro come un qualcosa di magico, perché permette a quelle storie di materializzarsi davanti ai suoi occhi. Il processo di costruzione del lettore inizialmente è affidato al genitore, ma con la crescita richiede un'azione collaborativa tra i genitori e coloro che si occupano della formazione dell'infanzia. Si tratta di inserire il bambino in un programma pedagogico e didattico che non sia prevalentemente serio ma che si basi sul gioco (laboratorio di lettura). Le competenze del promotore sono: 1) competenze teorico - scientifiche: conoscitore della letteratura per ragazzi e molto aggiornato sulle novità editoriali. 2) competenze metodologico - operative: Tiene conto della situazione di partenza ma anche delle possibilità di sviluppo 3) competenze comunicativo - relazionali: saper interagire con il bambino attraverso esso, stare attento ai bisogni e alle caratteristiche del piccolo lettore e favorire il coinvolgimento nella situazione di lettura. Colui che lavora con i libri ha bisogno di creare quella parola strana e difficile che si chiama “curiosità”. La prima fase della progettazione del laboratorio consiste nella scelta del libro: deve essere adeguato all’età e ai gusti del piccolo lettore e deve essere adatto a suscitare domande, riflessioni, e discussioni. Il processo di ascolto è strettamente collegato alla comprensione del contenuto e alla capacità di cogliere il significato del racconto, allestire l’ambiente ma anche dare importanza all’illuminazione. Valigia del promotore→ è una piccola biografia ad uso dei promotori, costruita attingendo ai cataloghi di alcune tra le più importanti case editrici per l’infanzia. La poesia Rapporto infanzia – poesia: la poesia è considerata più efficace poiché fa uso di una lingua musicale, tutta protesa a godere del gioco dei significati e fortemente evocativa. La poesia per l’infanzia→ fa uso di una lingua primogenita, musicale, caratterizzata dall'importanza dei significati. È ancora oggi un prodotto letterario di nicchia. Rodari afferma che non esiste una poesia per bambini, ma esiste la poesia a prescindere dal destinatario; traccia inoltre un nuovo manifesto per la poesia per la letteratura per l’infanzia: ✓ bisogna rivolgersi ai bambini per interessarli e divertirli, ✓ a scrivere poesie per bambini dovrebbe essere un poeta, ✓ la scuola dovrebbe facilitare l’incontro con la poesia, ✓ la poesia deve essere libera da forme didascaliche, deve rappresentare l’incontro con il linguaggio e la sua libertà. Con la pubblicazione delle filastrocche in cielo e in terra Rodari da avvio a un sistema poetico complesso capace di unire alla dimensione civile dei contenuti un articolato progetto pedagogico di emancipazione e di liberazione attraverso l’uso goliardico della parola. Franco Fortini→ dice che la poesia dei bambini non esiste e il più delle volte infatti questa è quella che gli insegnanti, i pedagogisti o i poeti credono che sia. Bruno Tognolini ritiene che quello di essere un poeta per i bambini sia un vero e proprio mestiere, e occorre un’abilità particolare, una presa di coscienza di ciò che si vuole trasmettere ai bambini. Storia della poesia per l’infanzia: 1) fine 700 inizi 800: si diffonde una poesia che ha come protagonista un bimbo ideale, ancora legato agli affetti e alla natura, che sarà poi sostituito da un bambino incline a idealizzare e a realizzare. 2) Periodo post-bellico: filastrocca popolare, carica di ritmo e più vicina al linguaggio infantile e si considera la sensibilità e la vita sentimentale del bambino. 3) Anni 50: la poesia da valore al sorriso e al gioco e accoglie i valori universali di pace/solidarietà/uguaglianza→ nascita di un nuovo canone della poesia per l’infanzia. Negli anni 80 e 90: Poesia rinnovata, in cui prevalgono il gioco, il fantastico, la musicalità e il piacere è scaturito dal testo.  Gianni Rodari fa una scelta “didattica” e “animativa” ovvero si basa sull’importanza del gioco e dello stimolo; “dare la parola” ai bambini per Rodari è permettergli di esprimersi.  Roberto Piumini la sua produzione letteraria varia dalla poesia la filastrocca, dal poema al romanzo lascia spazio nelle sue raccolte all'”ingegnosità inventiva”, e fa una scelta estetica e formale; inoltre, si affida alla dinamica estetica ed emozionale dei testi. “dare la parola” ai bambini per lui significa dare la parola come nutrimento espressivo fondamentale.  Pietro Formentini ❖ Poesiafumetto, è la sua opera esordio, una raccolta di poesia visiva, sperimentale e provocatoria, capace di sollecitare sensazioni percettive e sensoriali. ❖ Parola Mongolfiera, il lavoro poetico si fa sempre più interattivo. Piumini, Formentini e Andrea Molesini scrivono Tarme d'estate, una poesia da un canone particolare, caratterizzato da gioco, dialogo, riso e sorriso.  Gina Bellot ❖ La torta storta, una raccolta di libere invenzioni poetiche che ricordano i limerick (forma poetica mista di versi e disegni) leariani.  Silvia Roncaglia ❖ Principerse e filastrane, tale libro intreccia narrativa e poesia giocando con i semi sonori delle parole, l'allitterazione, rima.  Guido Quarzo ❖ tra le sue raccolte troviamo Pocosenso Il nonsense (breve testo in prosa o in poesia caratterizzato da un umorismo paradossale) insieme alla filastrocca e alla fiaba sono materia ricorrente tra i poeti per l'infanzia→ essi ne propongono una forma che insegue il ritmo e la rima, attualizzando i temi antichi con ironia e vivacità: ❖ La capra Caterina di Rodari, ❖ Le fiabe per occhi e per bocca di Piumini, ❖ Chiaroscuro di Quarzo. Proposte di poeti straniere le cui opere sono state tradotte da poeti italiani ❖ Un giardino di versi di Robert Louis Stevenson La poesia oggi: Oggi la poesia per l'infanzia è ormai stabilmente connotata da sperimentazione e dimensione ludica ma allo stesso tempo sempre più impegnata nel ricercare e accogliere: sul piano dei contenuti, oggetti e problemi dei nostri bambini, sul piano formale, una varietà di linguaggi e modalità espressive. Una poesia alta, raffinata, che incrocia diversi linguaggi artistici: la musica, il teatro, illustrazioni di qualità, in un percorso che avvicina la poesia alla narrativa. I poeti di oggi riconoscono nella sonorità della parola un elemento originale, che permette di avvicinarsi al mondo della prima infanzia quando ancora il linguaggio sperimenta vocalità per attribuire sensi. * Teorie e ricerche: 1. Padel, con un importante lavoro dal titolo Music, Language and the Brain pone l'accento sull'avanzamento delle capacità cognitive dello spettro linguistico e di quello sonoro-musicale, sottolineando che i processi di sviluppo di entrambi sono corrispondenti, perché riguardano i sensi e le emozioni. 2. Musicophilia-Tales of Music and the Brain, che Oliver Wolf Sacks pubblica nel 2007. Quest’opera narra il rapporto tra narrazione e musica, come stimolo rispetto al rapporto tra mente, cervello e sollecitazioni musicali, anche nel difficile campo d'azione delle malattie mentali, laddove il rapporto tra il sé e il mondo circostante viene ostacolato da molte insidie e ostacoli, talvolta insormontabili. 3. Un'altra opera importante è quella che raccoglie riflessioni e dialoghi tra Pierre Boulez, Jean-Pierre Changeux e Philippe Manoury dal titolo Les Neurones enchantes. Le cerveau et la musique. Lo scopo dell'opera è esplorare le connessioni tra neuroni e messaggi musicali percepiti. Lo si fa proprio per spiegare le risposte emotive che la musica suscita negli ascoltatori. 4. Un autore che riflette sulla narrazione musicale per bambini è Michael Imberty, il quale scrive Suoni Emozioni Significati. Per una semantica psicologia della musica. In questo testo l'autore si sofferma sui concetti di segno, simbolo e semantica musicale. La conclusione a cui arriva e che il segno musicale è composto da una valenza affettiva, psicologica e culturale. 5. Tito Saffioti nelle ninne nanne italiane, studia le risposte emotive, la simbiosi madre-figlio, il legame che si crea tra la voce e il corpo durante la ninnananna; e inoltre studia il legame di queste con il sonno, il sogno, il ricordo e il racconto. L’alfabetizzazione visiva (visual literacy) Parola→ considerata il mezzo privilegiato attraverso cui far crescere la cultura di un popolo. Anche in campo educativo, la parola ha sempre goduto di un primato nella mediazione educativa, per diverse ragioni: 1. il testo scritto è percepito come il vero luogo di produzione e di conservazione del sapere; 2. solo la parola è capace di incarnare e di raccontare la storia di un evento e di farne emergere significati e interpretazioni. 3. l’immagine appare invasiva: potenzialmente pericolosa per la forza di penetrazione di cui è portatrice, soprattutto verso l’infanzia, così indifesa nei confronti delle immagini. Parola e testo costituiscono la vera e propria “pedagogia della lettura”. Immagine→ ha giocato un ruolo decisamente subalterno e irrilevante rispetto alla parola, sia scritta che orale. Si pensa che l’immagine distoglie l’uomo da faccende intellettuali ben più elevate e così si è arrivati a pensare che le immagini distolgono e degradano il pensiero, soprattutto quello del bambino. Si crede inoltre che non impone nulla al proprio lettore, né una grammatica, né una sintassi visiva. Linguistic turn (900)→ condizionamento culturale che ha influito sul mondo dell’educazione, in quanto si investe sulla parola perché è l’espressione di una cultura più alta che merita maggiore centralità. Al contrario, l’immagine è riconducibile ad una cultura più bassa, e non è necessaria nei processi di costruzione della conoscenza. Pictorial turn (coniata da Thomas Mitchell)→ È un fenomeno che si è presentato più volte nel corso della storia occidentale, ad esempio con l’invenzione della fotografia nell’Ottocento, a dimostrazione che l’immagine è un prodotto storicamente e culturalmente collocato e nasce da un insieme di elementi sensoriali. Il pictorial turn è una riscoperta post-linguistica dell’immagine, intesa come interazione tra visualità, istituzioni, discorso, corpi e figure. Un individuo, posto di fronte ad un’immagine, si confronta con una modalità conoscitiva complessa quanto quella legata alle diverse forme del leggere. Visual literacy→ l’abilità di “saper guardare” le immagini visive e di saperne dare un significato. È un campo di indagine pluridisciplinare, all’interno del quale la letteratura per l’infanzia e le narrazioni visive sono un ottimo dispositivo pedagogico per coltivare questa competenza. Jonh Debes, negli anni ’60, la definisce come un gruppo di competenze che permette all’uomo di interpretare i dati visibili che incontra nel proprio ambiente di vita e di utilizzarli nella comunicazione. La visual literacy è la capacità di integrare la propria esperienza con i nuovi messaggi visivi, ricevuti dall’ambiente e la capacità di leggere, interpretare e capire le informazioni presentate attraverso le immagini. Alfabetizzazione visiva → Nello sviluppo dell’età evolutiva, l’alfabetizzazione visiva precede quella verbale: il bambino impara a guardare e riconoscere persone, animali e oggetti prima di imparare a nominarli. Da questo punto di vista, la letteratura per l'infanzia, si basa sulla trasmissione di informazioni attraverso le immagini: basti pensare all’ambo illustrato, il quale permette di sviluppare competenze di visual literacy. Un percorso di alfabetizzazione visiva prevede lo sviluppo di un itinerario costruito su 5 tappe: 1) Sensibilità percettiva consiste nell’aiutare i giovani lettori a comprendere e utilizzare la propria sensibilità percettiva grazie ad una lettura più consapevole e interattiva delle immagini degli albi illustrati. 2) Abitudine culturale a leggere immagini diverse si abitua il bambino ad affrontare la lettura di albi attraverso immagini diverse, più sfidanti, più lontane da quelle a cui si è abituati. 3) Sviluppo della conoscenza critica si costruisce nei bambini proponendo una ricca varietà di narrazione iconiche, dialogando intorno ad esse, rendendole adatte al vissuto emozionale ed esperienziale del giovane lettore. Il soffermarsi maggiormente sul rapporto dinamico tra immagine e testo, sulla composizione, sullo stile, sulla prospettiva, sui processi narrativi, sui simboli, permettendo di far vedere al giovane lettore anche un senso non evidente, e di comprendere che anche fra le righe di un testo visivo c’è un messaggio non detto esplicitamente. Sta alla curiosità e alla capacità del lettore scoprire e individuare altre possibili formule di interpretazione di un testo. 4) Apertura estetica L’assimilazione di una grammatica del visivo e la maggiore dimestichezza con l'analisi comparativa fa sì che il giovane inizi a prendere in considerazione orizzonti visivi poco frequentati, ovvero illustrazioni più complesse, surreali, simboliche e astratte, collocabile al di fuori del contesto visivo, della routine quotidiana e questo li conduce a sviluppare un'apertura estetica. 5) Eloquenza visiva Questo lavoro sul visivo aiuta bambini e bambine ad impossessarsi di un’eloquenza visiva, che in seguito darà loro modo di immaginare e di evocare immagini in assenza. La libera, ricca e variegata esplorazione degli immaginari visivi nei libri per ragazzi, è un potente antidoto per difendersi da pesanti gabbie culturali, è un percorso educativo per conquistare una propria autonomia estetica, e per iniziare a dare un proprio significato ad oggetti, spazi, luci, forme grafiche e suggestioni. Un lettore che sa dialogare intorno alle immagini di una storia ben presto si troverà a suo agio per esprimere pensieri e riflessioni intorno alla dimensione letteraria. Il saper vedere si dimostra con le parole perché ogni opera di interpretazione si compie unicamente quando le parole si uniscono alle immagini dandogli un senso. Albi: ❖ "Un orso sullo stomaco" di Noemi Vola L'orso viene rappresentato simile all'uomo infatti, ha l'abilità di ergersi su due zampe, di correre e di arrampicarsi, può essere addomesticato, può imparare a ballare e giocare. È attratto dalle cose dolci, soprattutto dal miele. Questo albo rappresenta un caso a sé nel panorama editoriale dei libri per ragazzi: è scritto con l’io narrante in prima persona e composto da illustrazioni in bianco e nero, dove vengono raccontate le surreali vicende fra un orso e una bambina, che un giorno se lo ritrova in casa. Non la abbandonerà più, e sarà l'inizio di una lunga serie di disagi e fastidi quotidiani. Rappresenta una riuscitissima palestra di educazione al visivo. Possiamo analizzare la riuscitissima soluzione visivo narrativa: − sulla seconda doppia pagina, quella che registra l'arrivo dell'Orso, si può vedere un’enorme massa nera che abbatte la porta d'ingresso e nonostante le barricate esterne entra in casa: questo fa capire subito al lettore che l'arrivo sarà tutt'altro che indolore. − Un altro elemento utilizzato dall'autrice è rappresentare la figura mostrando solo la parte anteriore del corpo per creare un effetto grafico visivo più efficace, in quanto l'orso sembra ancora più gigantesco. − L’autrice inoltre, ha impiegato le linee diagonali e a zig-zag, creando un effetto di un paesaggio domestico instabile. − Ad accentuare la sensazione di una tremenda battaglia tra l’orso e la protagonista, vi è l’uso ironico dell’intertestualità visiva, che emerge dalle raffigurazioni rappresentate nei quadri appesi, ovvero tante piccole parodie di guerra e di conflitti.  Greder e Quarello Hanno il coraggio di una crudezza espressiva davvero difficile da dare per scontata. Greder insiste sul tema della migrazione e dell'incontro/scontro tra culture in opere come L'isola, Gli stranieri e Mediterraneo, dove il lettore viene messo il lettore occidentale di fronte alla drammaticità della situazione sociale e politica attuale. Mentre Quarello ha esordito nel mondo della letteratura per l'infanzia con Babau cerca casa, ma i suoi lavori migliori sono nati dalla collant con la scrittrice Janca, nei quali il lavoro di una storia individuale e fantastica diventa occasione di incontro con la storia e la sua violenza, come ad esempio in L'albero di Anne o L'ultimo viaggio. La felicità di una mano è quella che emerge in lavori di alcuni artisti che hanno fatto della matita, del carboncino o dell'inchiostro lo strumento privilegiato per la messa in forma delle proprie fantasie narrative.  Shaun Tan È uno dei campioni contemporanei del disegno a matita e della pazienza la realizzazione di centinaia di tavole di cui si compone il capolavoro "L'approdo", che mette a tema (nel segno del fantastico) la migrazione; egli ha impiegato circa 4 anni per completare l'intero lavoro.  Place Sempre nel segno di un'abilità nel disegno va rilevata la produzione di Place, inventore di un mondo intorno al quale ha costruito migliaia di disegni brulicanti di persone, cose, ambienti e colori raccolti in tre volumi di etnografia fantastica, non ancora usciti in Italia. Alla Oxenbury va riconosciuto il merito di avere realizzato le illustrazioni di uno dei pochi veri classici contemporanei per l'infanzia ovvero A caccia dell'orso.  Negrin Chiude la rassegna sulle forma contemporanee del realismo nell'illustrazione, in quanto curioso sperimentatore di tecniche e strumenti di costruzione delle immagini, che negli ultimi anni pare essersi votato a un appassionato recupero delle istanze del realismo. A lui si devono alcuni degli albi più interessanti usciti negli ultimi decenni, tra i quali In bocca al lupo, In riva al fiume, Frida e Diego e Una favola messicana. Artisti della Stilizzazione:  Tan Dalla matita alla grafite, dai colori acrilici ai pastelli, dalla china al collage, fino all'argilla dipinta a mano e alla fotografia. La scelta di avvalersi di tante differenti tecniche espressive non è sconveniente, come testimonia Piccole storie di Periferia (composto da quindici storie illustrate, ciascuna con uno stile differente). Una delle principali forme di stilizzazione è la linea grafica, che consente la rappresentazione di personaggi, ambienti e scene caratterizzati da un grado più o meno intenso di aderenza rispetto a forme e colori del reale.  Crane  Caldecott  Blake  Corentin I suoi albi mettono spesso a tema la vita quotidiana e le emozioni dei bambini lettori come in Papà;  Ponti Ha esordito con L'album di Adele, libro di grande formato con figure d'ogni sorta ma non collegate da un filo conduttore, rappresentando agli occhi del lettore mondi meravigliosi e personaggi bizzarri, non rinunciando ad affrontare temi spinosi.  Bachelet Punta sull'umorismo e sul divertimento del lettore, ma si rivolge maggiormente ad un pubblico colto.  Scarabottolo  Ruzzier Riesce a dare corpo a mondi fantastici e al tempo stesso delicati e crudi.  Federico Maggioni proviene dall'universo dei periodici per ragazzi e fumetti come ad esempio Là nel selvaggio West  Lorenzo Mattotti Disegnatore talentuoso e colorista, proviene anche lui dal fumetto e il suo lavoro di illustratore è rivolto ai bambini come nel caso di Pinocchio.  Crowther Maestria nell'utilizzo delle matite colorate in albi come Storie della notte o ad avventure visuali come Dentro me, Io e Niente o L'omino e Dio.  Alemagna Che cos'è un bambino? e Un leone a Parigi (in cui si allude al disegno infantile per la mancanza di proporzioni tra gli elementi, tecnica utilizzata per dare forma al proprio discorso).  Sanna ha trovato una propria via di interpretazione del ruolo di illustratore/narratore in opere come Moby Dick o Fiume Lento.  Mara Cerri si è orientata verso una sempre maggiore attenzione al dialogo tra le forme, le idee e gli impasti cromatici (A una stella cadente, Il nuotatore).  Maja Celija è di matrice decisamente più pittorica (Chiuso per ferie, Per fare il ritratto di un pesce).  Abbatiello L'alfabeto delle fiabe, realizzato con il decoupage.  Papino Il sogno delle stagioni Scuola inglese del tratto grafico Scuola franco-belga della ligne claire  Jeffers Chi trova un pinguino  Hole ha dato vita a una trilogia di albi sul personaggio di Garmann, chiamato ad affrontare temi spinosi come il passaggio d'età, il senso della vita e il lutto.  Erlbruch è considerato il più raffinato tra gli sperimentatori del collage.  Komagata esplora la costruzione di figure più o meno semplici attraverso tagli, fustellature e pieghe.  Guilloppè Sfrutta tutte le potenzialità del taglio al laser di carte e cartoncini.  Altan il padre di una delle creature più amate dai bambini italiani, la Pimpa (una cagnolina bianca a pallini rossi, ricordata ancora oggi grazie anche alla narrazione delle sue storie attraverso serie televisive). L’albo illustrato (picturebook) L'albo→ non è un genere, bensì una forma compositiva; gli albi prendono varie forme sensibili e propongono alfabeti combinati invitando al gioco, all'esercizio del linguaggio e alla scoperta della bellezza e della potenza della visione. Sono libri brevi con tante immagini e poche parole, spesso di trentadue pagine, chiamati albi illustrati o picturebooks. Nel nostro paese l'albo illustrato si è consolidato come categoria editoriale nella seconda metà del Novecento.  Antonio Faeti Nel suo saggio "Guardare le figure" compie il primo studio dedicato alle illustrazioni nei libri per bambini.  Il rapporto dell'infanzia con le immagini è stato studiato anche da Comenius il quale osserva quanto sono attrattive e interessanti le immagini per i bambini. Nell'Orbis Sensualium Pictus egli progetta il libro con le figure per bambini, qui il mondo dipinto prende forma, insieme all'intenzione di raccontare tutto il mondo ai bambini attraverso tavole illustrate. Egli vuole rappresentare il mondo delle cose sensibili e l'immaginazione assume per lui una funzione decisiva.  Rapidità e visibilità, per Calvino, sono caratteristiche fondamentali dell'albo illustrato, rivolgendosi a lettori illetterati o molto giovani. Tecnica del collage altrimenti non è il nostro mondo. Cioè non è un mondo che riusciamo a sentire veramente come qualcosa che ci appartiene, da cui essere attratti e per cui essere curiosi. Le persone sono diventate cieche al mondo vivente, incapaci di notare non solo la sua bellezza, ma la sua esistenza e sono indifferenti alla sua scomparsa. Nella situazione attuale è prossimo il pericolo di un disastro ambientale→ bisogna avviare un cambiamento che dovrà passare per l'educazione delle nuove generazioni che si spera abbiano con il mondo una "relazione normale", fatta di attenzione, curiosità e meraviglia. ✓ Gli albi illustrati non-fiction, consapevolmente o non, rendono il mondo un soggetto interessante, misterioso e coinvolgente; una creatura che non si finisce di aver voglia di scoprire. ✓ Il mondo in questi libri viene accuratamente descritto, analizzato, misurato ma anche soggettivamente guardato, esteticamente reso e immaginativamente pensato. Esempi di albi non-fiction: ❖ L'opera di Linneo intitolata Systema Naturae, viene definita un'opera che faceva molto più che ordinare e classificare, "una celebrazione del mondo percepito ❖ Albertus Seba, nell'opera Thesaurus oggi ristampato con il titolo Cabinet of Natural Curiosities, volle un apparato illustrativo costituito da quasi 500 incisioni che contribuiscono a fare di quest'opera un tributo fondato sulla bellezza e sul senso di meraviglia. ❖ Un'opera simile è The Temple of Flora, di Thornton ed è considerata un capolavoro della letteratura botanica e artistica, infatti egli si ripromise di creare il più bel libro di botanica mai prodotto in Inghilterra. Per realizzarlo chiamò gli artisti più dotati del suo tempo, che dipinsero tavole, il tutto arricchito con testi scientifici sugli esemplari botanici rappresentati, con poesie classiche in cui si parla di piante e fiori. L'opera comprende alcune illustrazioni di dimensione gigante, staccabili, inserite grazie a uno studio del formato (alette che si sollevano, pagine che si dispiegano ecc). Per lui la scienza andava comunicata attraverso la bellezza, altrimenti non avrebbe portato a vera conoscenza. ❖ È meravigliosamente artistico e naturalistico anche quello che sembra essere il libro più costoso al mondo, Birds of America di Audubon, venduto all'asta per otto milioni di euro nella sua edizione originale; ha un formato di 100x70 cm e di conseguenza consente illustrazioni degli uccelli di grandezza naturale.  Humboldt era celebrato per le sue conoscenze immense e per il suo pensiero scientifico. I libri non gli bastavano e aveva bisogno di buttarsi anima e corpo nella natura, penetrando foreste, risalendo fiumi e scalando montagne: per lui la natura andava sperimenta attraverso le sensazioni. I volumi di Humboldt si caratterizzano per l'investimento economico e artistico destinato alla parte visiva. Esistono albi su: • Gli animali che li mettono uno accanto all'altro in virtù delle bocche che posseggono, delle loro code e del loro tipo di visione, altri invece che li associano per come vanno a dormire. • Le piante possono essere raccolte per la loro appartenenza ad una famiglia botanica o per essere state causa di guerra tra Paesi o continenti. • Il concetto di spazio può essere reso, con libri che mostrano in doppie pagine il dentro e il fuori di certi luoghi o contenitori, o il sopra e il sotto di tutta una serie di ambienti antropici e naturali. • Si può fare lezione di linguistica con i diversi albi costruiti mostrando bambini inseriti nei più diversi contesti, illustrati durante una loro giornata tipica, con descrizioni che comprendono le parole di quell'ambiente legate a cibi, abitudini e riti. • Si può insegnare insieme a contare, A Counting Book di Browne è insieme un classico counting book per bambini molto piccoli, un libro sui primati, un capolavoro dell'illustrazione e un trattato di filosofia. Il fumetto (graphic novel) Webcomics→ creati per una fruizione in rete e che hanno una loro peculiarità per formati narrativi. Autoproduzioni→ Un settore più di nicchia, riguarda albi e volumi pubblicati da singoli e più spesso collettivi senza l'appoggio di una realtà editoriale e veicolati in modo autonomo attraverso una distribuzione in librerie indipendenti. Graphic novel→ ha conosciuto negli ultimi anni una notevole crescita di interesse e di visibilità, tale da imporlo come la forma per antonomasia del nuovo fumetto. Ma non va considerato come solo esponente del fumetto contemporaneo. Il graphic novel non ha uno specifico contenuto che lo definisce come tale è che lo distingue dal fumetto, può raccontare ogni tipo di storia con un tono che può essere serio o comico, impegnato o leggero, per adulti o per bambini e ragazzi. Il graphic novel non è che una forma con cui il linguaggio fumetto si è sviluppato; abita il medesimo spazio e soprattutto lo stesso linguaggio. Alcune caratteristiche: ✓ l'oggetto concreto, un libro a tutti gli effetti, ma tende comunque ad alludere ad altre forme di cura scrittura. Non è una cosa scontata, perché nella sua storia il fumetto è stato capace di esprimersi su supporti diversi, che ne hanno modificato stili e contenuti. Il graphic novel non è che una tappa ulteriore del percorso ✓ oggetto culturale integrato ad altre forme editoriali ✓ autoconclusivo ✓ il formato concettuale. Non importa che tra i primi graphic novels a imporre questa nuova categorizzazione ci fossero una raccolta di racconti, una storia precedentemente uscita su singoli albi, o ancora un memoir autobiografico, conta piuttosto che gli autori pensassero, nel momento della creazione, a un'opera a un'opera unica. ✓ l'idea dei graphic novel come opera d'autore, come espressione di un ingegno individuale. Mai come ora la presenza del fumetto e la sua dignità culturale hanno penetrato l'immaginario comune. L'obiettivo futuro è far conoscere i fumetti fatti bene, per la capacità di utilizzare il linguaggio a disposizione e per lo spettro di contenuti, di emozioni e di riflessioni che con esso possono veicolare. Ogni tradizione ha sviluppato una propria specifica storia: STATI UNITI: − hanno dato il via al graphic novel nel 1978 con l’uscita di "Contratto con Dio" di Eisner − La seconda tappa significativa negli Stati Uniti è il 1986, perché in quell'anno uscirono tre opere fondamentali ❖ Il Ritorno del Cavaliere Oscuro, a opera di Miller è il recupero di un'opera tradizionale come Batman, che conosce una drammaticità, un approfondimento psicologico, sdoganando il genere supereroistico a un pubblico maturo. ❖ Lo conferma Watchmen degli inglesi Moore e Gibbons, nel quale l'eroe disegna un mondo cupo e malinconico. ❖ Infine il primo volume di Maus di Art Spiegelman, con mezzi apparentemente poveri dà vita a un'opera di grande complessità, capace di costruire un memoir dell'esperienza dei genitori ad Auschwitz, l'autobiografia, la riflessione sul medium fumetto e sulla responsabilità dell'artista. − Fu Spiegelman assegnare la terza tappa simbolica. Nel 1992 il secondo volume di Maus vinse il premio Pulitzer. il mondo culturale americano si rese conto che il fumetto necessitava di una diversa considerazione. ITALIA: − Da una parte viviamo Un considerevole ritardo rispetto al modello americano, infatti, la piena affermazione del graphic novel non risale neppure a una decina di anni. − Dall'altra parte però godiamo di una grandissima tradizione che ha sperimentato forme di linguaggio e approccio al racconto. ❖ Nel 1967 uscì "La rivolta dei Racchi di Guido Buzzelli; ❖ nello stesso anno uscì anche La Ballata del mare salato di Hugo Pratt. ❖ Nel 1969 Dino Buzzati diede vita a poema a fumetti, lanciando un chiaro ponte della letteratura verso l'universo dei comics. Abituati da decenni a considerare il fumetto come lettura solamente infantile, mal sopportato dalla scuola e dalle voci più significative, gli autori lavorano perlopiù su testate rivolte ai ragazzi ho su riviste specializzate, solo raramente sono riusciti a travalicare i confini dei lettori appassionati. − Tra la fine degli anni 70 e i primi anni 80, riviste come "Il Male" e Frigidaire" o gruppi come i Valvoline sono icone importanti di quel tempo. − Seguì un decennio di stasi ed è proprio in questo decennio che si prepara pian piano il terreno fertile per l'affermazione del graphic novel anche in Italia→ che culmina nel 2010 con la nascita di Bao Publishing oggi ilmarchio editoriale più forte nel settore, grazie a una produzione molto varia nella proposta e rilevante sul piano quantitativo. Alcune caratteristiche: ✓ La trasformazione dello statuto del personaggio (narrano la vita di diversi personaggi, non solo di uno) ✓ De-eroificazione dei personaggi (ovvero il declino dell'eroe epico, a favore dell'uomo qualunque) ✓ L'autore come protagonista non vive in diretta (ma è quasi sempre accompagnato dall'eco dell'autore come narratore). ✓ Oscilla tra tempi diversi (il passato che vede e il presente che legge). La riscrittura dei classici. La riscrittura dei classici è un genere letterario molto diffuso; a lungo è stata giudicata come prodotto letterario minore, invece essa può essere la forma più corretta di invenzione, mette in contatto il pubblico giovanile con autori, opere e storie del passato. Essere secondi non significa essere secondari→ riutilizzare le storie già scritte obbliga a un rimaneggiamento linguistico, stilistico, della sintassi, dei contenuti, dei caratteri dei personaggi, ma anche delle illustrazioni. Prendendo spunto da Don Milani ci poniamo due questioni apparentemente contrastanti: − da un lato c’è l’esigenza di accontentare un pubblico che è diverso dal pubblico contemporaneo all’autore e all’opera, − dall’altro c’è la tendenza a condannare la riduzione dell’opera. In effetti, spesso, ci accostiamo alle riscritture dei classici con il pregiudizio come fossero delle contraffazioni. Queste due opposte situazioni, a favore o contro le riscritture, vanno precisate: • è possibile riconoscere la dignità e il prestigio di autore a chi riscrive un classico del passato. • Riscrivere un classico adattandolo ai più piccini delle nuove generazioni è un modo per farlo continuare a parlare, a salvare una storia che sarebbe per sempre ignorata. • Hanno grande considerazione l’originalità creativa e il valore pedagogico degli autori che sentono il bisogno di ripercorrere il passato esercitando la loro vena creativa e accettando i rischi della riscrittura capace di educare i bambini al sentimento del passato, all’eternità delle storie. • A volte però sono gli autori stessi a riscrivere le loro opere per destinarle a un pubblico più vasto. Con queste considerazioni possiamo valutare la riscrittura come un vero e proprio genere letterario. In Italia, fra le novità di narrativa degli ultimi cinque anni, la riproposizione di classici rappresenta il 5%. Alcuni autori già di successo hanno compiuto una riscrittura di classici molto fedeli. C’è comunque l’esigenza di salvare alcune storie che, se lasciate nella forma originaria, potrebbero sparire per sempre→ È necessario che l’esperto di letteratura per l’infanzia si soffermi sulle caratteristiche linguistiche e stilistiche nelle riscritture non facendosi condizionare dalla fedeltà al testo originario, ma badando alla coerenza e al funzionamento della riscrittura al suo interno. Se si salva una storia dall’oblio si dà la possibilità allo scrittore di esercitare la sua creatività, e allora ben vengano le riscritture. ❖ "I viaggi di Gulliver" di Swift (tre versioni a noi contemporanee) ❖ Un altro esempio sono le 3 riscritture de "L'isola del tesoro" dell'autore britannico Stevenson. Il cinema per bambini e ragazzi. Antonio Faeti indica come storica e di svolta nella produzione per ragazzi italiana, la data 1987. ❖ Da questa data si nota una notevole importazione di testi dall’estero, tradotti e pubblicati tra cui “Gli Istrici”della Salani che Ronald Dahl inaugura con il romanzo Il grande gigante gentile: esempio perfetto di questa linea editoriale, mostra la diversità di sguardo sulla realtà tra i grandi e i bambini; narra la storia di Sofia, una bambina orfana rapita da un gigante. Da questa data è ampia la produzione cinematografica rappresentante il mondo dell’infanzia. I 3 decenni di sviluppo del cinema per l’infanzia e per ragazzi: Dal libro allo schermo, dallo scritto al visuale e i romanzi sono spesso diventati materia di film, come fosse una trasfusione di sangue dalla letteratura al cinema. ❖ Ricordiamo il film di un tedesco, tradotto in italiano La storia infinita→ In questo testo il bambino cerca spazi lontani nascosti al mondo adulto. ❖ Nel 1990, nelle sale viene proiettato Chi ha paura delle streghe?→ Dove la realtà non viene mai rappresentata in maniera sdolcinata, ma viene sottolineata la tragicità del reale. Le streghe vivono fra noi, ma sono diverse da quelli delle fiabe. ❖ Un altro esempio è la fabbrica di cioccolato. Una legge del 1997 (Legge Turco) afferma il diritto dei bambini al cinema nell’ambito dei diritti dell’infanzia. ❖ Agli inizi degli anni 2000 appaiono sugli schermi il signore degli anelli, Harry Potter e la pietra filosofale. Hanno un successo mondiale e vengono trasformati in lettori milioni di bambini, ragazzi e adulti. ❖ Approdato nelle sale nel 2016 "Animali fantastici e dove trovarli". Ha trovato ispirazione dall'anonimo libro scritto da Rowling. Nella storia di Harry Potter questo volume è noto per essere una guida per riconoscere e prendersi cura delle creature che popolano il mondo magico. ❖ Fra il 2010 e il 2016 approdano nelle sale due film: “Alice in wonderland” e il sequel "Alice attraverso lo specchio". Alice ormai giovane donna rivendica il diritto di pensare con la propria testa e diventa la rappresentazione dell’infanzia come figura di evasione dal quotidiano. Dalla pagina allo schermo, Alice diventa la rappresentazione dell'infanzia come figura di evasione dal quotidiano. ❖ Nel 2009 esce nelle sale Coraline e la porta magica. Coraline è una bambina capace di vedere che qualunque porta è molto più di un semplice passaggio Al regista giapponese Hayao Miyazaki è stato attribuito il titolo di creatore e iniziatore del cinema “dell’epoca delle donne” perché affida ogni film a figure femminili, scelta aperta e progressista, sottolineando la diversità del ruolo che di solito i media o la Disney assegnano alle bambine (atteggiamento misogino). Egli porta sullo schermo autrici donne. ❖ Nel 2002 approda nelle sale cinematografiche italiane il film "Kiki,consegne a domicilio". Il quale narra di una giovane strega che si trova sulla soglia di quell'età di passaggio in cui l'infanzia comincia ad allontanarsi, la giovane protagonista lanciandosi alle spalle una notte la sua cittadina, lascia anche una parte di se bambina, andando incontro a quella nuova vita che la farà diventare matura è autonoma. ❖ Nel 2003, in Italia, esce "La città incantata". La 1° decade (1987-97) La 2° decade (1997-07) La 3° decade (2007-17) L’epoca delle donne Chichiro è la protagonista ed è una ragazzina quasi adolescente. ❖ Nel 2005 arriva nelle sale italiane il film d'animazione "Il castello errante di Howl". Si scopre che il castello assomiglia al suo proprietario: si mostra in un modo ma, appena lo si conosce internamente, nel profondo, senza fermarsi alle apparenze, l'idea che si aveva di lui cambia. Attraverso esso viene narrato che non esiste situazione, oggetto o persona che sia totalmente buona o cattiva, forte o debole. Insegnano a non sostare con superficialità e leggerezza sulle apparenze, ma ad approfondire e tendere verso una problematicità che permetta una riflessione. Dai libri-game alle app. La prepotente diffusione delle tecnologie informatiche a partire dagli anni 80 ha modificato profondamente il modo di raccontare storie, anche nei libri dedicati all’infanzia e all’adolescenza; la rivoluzione informatica interessa ogni ambito sociale. ➢ Negli anni 80, infatti, a partire dagli Usa, c’è una diffusione sempre più capillare dei PC nelle case dei cittadini. Occupandoci del fenomeno, bisogna riflettere su cosa comporti il cambiamento. ➢ In Italia viene fondato lo Studio Azzurro (videoinstallazioni interattive), dunque nelle sale cinematografiche escono le prime pellicole. Le TV trasmettono serie animate giapponesi nelle quali le tecnologie informatiche rivestono importanza fondamentale: Goldrake, Mazinga. Anche la letteratura rivolta al pubblico più giovane non resta estranea alle profonde trasformazioni. Se molti autori continuano a raccontare le storie in modo tradizionale, altri guardano le nuove tecnologie come strumento per rinnovare sia i modi di narrare sia i temi. − si assiste alla modificazione della struttura stessa del racconto; − viene modificato il soggetto della narrazione e delle metafore di riferimento. Che qualcosa stia cambiando, si capisce dal diffondersi del libro-game: • in origine non si trattava di videogiochi come li intendiamo oggi, ma adventure games che mettono in connessione uomo e macchina. Non si sa se la rivoluzione narrativa spetta al libro-game o all’adventure game. • Il libro-game non è un libro in senso tradizionale, ma un tentativo di rendere interattive le storie impresse sulla carta. Oggi i temi propri delle narrazioni informatiche hanno fatto incursione nella letteratura per l’infanzia. La nuova editoria per ragazzi resta una cartina di tornasole dei cambiamenti in atto nella società e gli scrittori guardano all’informatica come a un’occasione per riflettere e far riflettere sul futuro dell’ umanità. Il movimento cyberpunk→ rappresenta un modello narrativo da cui trarre spunto. Gli autori del cyberpunk vogliono sottolineare il rischio che l’ambiente virtuale possa trasformare la realtà da seducente, in qualcosa di insidioso e sommamente pericoloso, per poi essere mezzo di solidarietà e formazione. sofferenze del vivere e del morire, e per abituare all’insopportabile sofferenza della morte, con la geniale metafora del finale. Il romanzo, già dall’inizio, ha dovuto confrontarsi con norme accettate come valori assoluti. Colpe del romanzo: − induce alla follia, inganna, illude e che libera fantasie audaci, distanti dalla realtà. − è amato dalle fanciulle, il che conferma quanto sia minaccioso per l’integrità delle lettrici: storie di amori, di avventure del corpo e della mente che invitano all’infrazione dei divieti, al sogno, alla distrazione; esso deve essere letto in solitudine, anche se poi può essere condiviso, altrimenti non ci si può immergere in un mondo “altro”. Anche ai romanzi per bambini e ragazzi, non sono stati risparmiati moti di disapprovazione, come fossero inutili, ma proprio perché inutili sono insostituibili, non sono al servizio di qualcos’altro, ma bastano a loro stessi. L’inutile è proprio ciò che aiuta a guardare a se stessi, a rinnovarsi. ❖ Un’importante romanzo di Louis Pergaut, La guerra dei bottoni. Parla del corpo dei bambini e dei preadolescenti, e non è un romanzo “per bene”, perché perdere i bottoni equivale ad arrivare all’ osceno. Il romanzo ha subito notevoli controlli e adattamenti, come a riportare ordine, dove invece l’autore voleva il disordine. Negli anni di fine 800, il romanzo per ragazzi subisce forme di controllo che ne limitano la libertà, il processo di scavo (tunnelling process), secondo Virginia Wolf, porta a verità sovversive sull’infanzia. Infine “libertà di romanzo”→ significa che il romanzo deve porsi come forma aperta , deve essere libero da condizionamenti sociali, pedagogici e politici, come di solito avviene per tutte le opere d’arte. Spesso la letteratura ha saputo inventare strategie che hanno saputo discostarsi dai tradizionali codici di comportamento, altrimenti non avremmo mai avuto opere rivoluzionarie come ad esempio Alice nel paese delle meraviglie. Antonio Faeti definisce antiromanzi→ le riscritture di grandi libri per l’infanzia ricondotti nei parametri di accettabilità stabiliti dalla scuola. La scuola rifiutava i romanzi quando erano davvero romanzi, cioè quando uscivano dai limiti, dalle impostazioni di una didattica di una pedagogia. Attraversamenti→ Il romanzo è anche staccarsi dal proprio mondo, uscire da sé, ascoltare l’altro e ritornare in se, sicuramente cambiati. La metafora rimanda ai passaggi dal qui all’altrove, dal noto all’ignoto, da uno stato iniziale ad uno finale passando attraverso una condizione temporanea di metamorfosi che condurrà all’evento conclusivo di uscita dal libro. Ubiquità→ La letteratura per l’infanzia è una letteratura ubiqua anche a causa della vocazione infantile a trasferirsi dal qui all’altrove: essere in più in tempi e luoghi nello stesso momento, essere visibile e invisibile agli altri o viceversa, essere temporaneamente assenti pur essendo apparentemente presenti. Fuga→ Il fanciullo lettore dovrebbe avere caratteristiche di una lettura inquieta, che toglie il sonno e dà piacere, perché l’infanzia è l’età delle fughe. La famiglia e la scuola nella letteratura per ragazzi. ❖ Nel romanzo Matilde di Roald Dahl, la casa e la scuola, i due classici luoghi della formazione, assumono nuovi significati. Nella letteratura di oggi si pensa ad una loro possibile sostituibilità: si può fuggire da una famiglia anaffettiva o ribellarsi ad una scuola autoritaria. Nel romanzo Matilde si affrontano temi come la crisi della famiglia, l’ipocrisia dei sistemi scolastici, la cattiveria dei geniri. Matilde ha una spiccata personalità, non è succube sul piano psicologico, ne vuole soddisfare gli adulti. In assenza di famiglia e scuola si orienta nel mondo attraverso i libri con un atteggiamento ironico; i suoi genitori non la capiscono. A scuola la direttrice è tutt’altro che un’educatrice. Ella ha un’intesa solo con la maestra Dolcemiele e l’autore assegna un ruolo positivo solo ai diversi, a coloro che stanno fuori dal coro. La conclusione della storia è una riflessione acuta e cruda, sull’infanzia e sul ruolo della famiglia, e vedrà Matilde e la sua maestra diventare conviventi in una nuova famiglia. Il tema della “composizione familiare”, ben lontana da quella del secolo scorso, è presente ampiamente nella letteratura per ragazzi ed è il tema più ricorrente, per cercare di unire le generazioni in un dialogo profondo, dialogo che oggi è in forte crisi per la mancanza di figure autoritarie genitoriali. Matteo Grimaldi, in un recente volume dal titolo “la famiglia X”, afferma che non sono i legami di sangue a rendere una famiglia luogo di amore e formazione, ma piuttosto i sentimenti di cura e comprensione, in cui l’ascolto, l’accoglienza e il rispetto sono fondamentali. Grimaldi denuncia forme di pregiudizio ancora esistenti rispetto a forme di convivenza familiari che sono presenti nella società, ma non ancora riconosciute. ❖ Ad esempio, nel romanzo Michelle, quando i suoi genitori vengono arrestati, resta in balia dei servizi sociali, fino a quando viene affidata a una famiglia composta da due padri che riescono a curare le sue ferite e darle serenità. Ma un gruppo di genitori contrasta questo affido, perché rifiutano questi nuovi tipi di famiglie. Il racconto si chiude felicemente. Tema scuola: ❖ Un racconto diventato Best seller per i ragazzi porta il titolo di “Wonder”è un vero e proprio romanzo di formazione che parla di un ragazzo pre-adolescente di dieci anni, che per la sua deformità facciale deve affrontare molti interventi. Quando arriva alla scuola media deve affrontare “lo sguardo degli altri”. Il protagonista conosce quindi il bullismo, che però riesce a sconfiggere. Il romanzo sembra un inno alla famiglia come luogo di affetti indispensabili. ❖ Anche ne il diario di una schiappa viene affrontato il tema delle difficoltà nella socializzazione; il protagonista confida al suo diario il senso di inadeguatezza: non riesce a emergere, deve sopportare i fratelli e i compagni. Storie di maestri e scolari: ❖ In un classico di Bianca Pitzorno, Ascolta il mio cuore, ambientato negli anni ’50, viene affrontata l’ingiusta selezione di classi sociali che avveniva nella scuola; i bambini scoprono i comportamenti ingiusti compiuti dagli adulti. Il libro rievoca “Cuore” di De Amicis e sottolinea i cambiamenti avvenuti sul piano dei valori sociali e la centralità assunta dalle figure femminili. Le protagoniste sviluppano una profonda antipatia verso la maestra, che discrimina le alunne, è accogliente verso quelle che provengono da famiglie borghesi ed è brutale verso le povere. La protagonista, nei suoi diari riflette su tali cose e noi sappiamo che ancora oggi una scuola veramente democratica è una conquista irrealizzata. ❖ Valentina, protagonista de Il cuore di Valentina, è una giovane insegnante con una grande vocazione educativa alle prese con il suo primo anno di insegnamento; lei è un’insegnante consapevole della responsabilità educativa, e le sue strategie sono il dialogo e l’ascolto. ❖ Alla fine di questi esempi letterari citiamo Mina, protagonista del sequel dal titolo La storia di Mina: essa non si può confrontare con nessun stereotipo d’infanzia e non riesce a trovare spazi di socialità a scuola. Essa evoca l’immagine di un’infanzia ferita, non solo da eventi (morte del padre), ma soprattutto incompresa dalla scuola e dalla società. La letteratura per l’infanzia negli ultimi 30 anni. ❖ Il 1987 è una data molto importante in Italia per le narrazioni fantastiche (fantasy), quando esce It dello statunitense Stephen King, molto apprezzato dai giovani lettori (lotta fra un gruppo di ragazzini del New England e un’oscura forza assassina). It non è solo un aracnide alieno, ma rappresenta l’orrore quotidiano dei bambini costretti a vivere nell’America della guerra fredda, tra razzismo, conformismo e povertà. King ci indica che la via per uscire da tanta sofferenza è l’amicizia sincera. King ha inaugurato un filone nuovo nella letteratura per ragazzi, che si può rivolgere anche agli adulti. Nel libro c’è questa intuizione: che le inquietudini e le speranze dell’infanzia danno forma agli smarrimenti della vita adulta. It è stato il capostipite della narrazione horror che arriva fino ai nostri giorni. ❖ Anche il fumetto italiano Dylon dog è un esempio tipo di narrazione di paura. ❖ Infine le Nebbie di Avalon sono una sorta di libro sigillo, che chiude la precedente stagione fantasy, mostrando diversi elementi della successiva fase di sviluppo di questo genere letterario in cui siamo ancora immersi. In esso vengono raccontate le storie di re Artù e della moglie. ❖ Oggi quando parliamo di libri fantasy, non possiamo non ricordare The colour of magic, pieno di satira, umorismo grottesco e comico sfrenato. Il libro appartiene alla lunghissima saga del Mondo Disco. È una parodia del fantasy in cui si prende in giro il dispiegarsi di avventure del fantasy più tradizionale, per trasformare le imprese dei suoi protagonisti in occasioni per ridere della stupidità umana e dell’apparente insensatezza ❖ Uno dei fenomeni narrativi fantasy di ampio successo è senz’altro la saga il trono di spade, egli ci presenta un mondo cupo, pericoloso e tragico, parla della lotta per il potere che le famiglie aristocratiche sostengono l’una contro l’altra. Martin è fra tutti i nuovi autori fantasy, quello più erudito (i rimandi classici della letteratura sono tanti, è possibile infatti scorgere riferimenti a Shakespeare, Machiavelli, Eschilo, Walter Scott), originale e audace.  Per le costruzioni di una fiction drammatica c’è l’emergente Alessandro D’Avenia con Bianca come il latte, rossa come il sangue. Le sue opere presentano tracce narrative che mettono in gioco legami sentimentali, familiari, e di più largo impegno sociale. Le riviste divulgative e scientifiche sulla letteratura per l’infanzia. Per quanto riguarda le riviste dedicate alla letteratura per l’infanzia, notiamo che mutamenti istituzionali, generazionali e tecnologici, hanno fatto si che venisse approfondito questo settore di studi. Negli anni ’90 viene superata la visione della letteratura per l’infanzia come genere “minore”, sia in ambito scolastico, che accademico; nel nostro paese molto tardi si è arrivati a promulgare leggi specifiche sulle biblioteche scolastiche, e questo certo non ha valorizzato la letteratura per l’infanzia; gli anni ’90 sono stati anche quelli dei corsi universitari di letteratura per l’infanzia nell’ambito accademico. Ci sono 2 fasi nella pubblicistica dedicata alla pubblicazione di libri per l’infanzia: ➢ La prima è quella dei periodici, apparsi all’inizio degli anni 50 e che hanno svolto una funzione fondamentale nella formazione del “bambino lettore”. ❖ “L’indice d’oro” ❖ “Schedario” ❖ “Il giornale dei genitori” fondato da Ada Marchesini Gobetti e diretto da Gianni Rodari. ➢ In una seconda fase ci sono state riviste divulgative: ❖ “Il minuzzolo”, organo ufficiale del centro studi sulla letteratura giovanile di Genova; ❖ “Pagine giovani”, organo ufficiale del gruppo di servizio per la letteratura giovanile, Roma; ❖ “Andersen - Il mondo dell’infanzia“, fondata dal giornalista e illustratore Gualtiero Schiaffino, Genova. La rivista è particolarmente attiva nella divulgazione delle novità editoriali. ❖ “LIBER, libri per bambini“; ❖ Il Pepeverde. Rivista italiana di letture e letteratura per ragazzi“; ❖ “Hamelin. Storie, figure, pedagogia“, nata a Bologna. Le riviste scientifiche si riferiscono alla storia della pedagogia: ❖ la “Rivista di storia dell’educazione“, Parma; ❖ “History of Education & Children’s Literature, Macerata; ❖ “Ricerche di pedagogia e didattica. Journal of Theory and Research in Education”, Bologna. Nel corso di 12 anni di vita la rivista si avvale di un consiglio direttivo e di un comitato scientifico internazionale di studiosi specializzati sia nella storia dell’educazione che nella storia della letteratura per l’infanzia, favorendo gli scambi scientifici e le collaborazioni con diverse istituzioni straniere. La rivista ha favorito a livello italiano, lo sviluppo della letteratura fra i giovani studiosi, anche nella sua correlazione con la manualistica scolastica. Numerosi i contributi di quest’ultima intesa nel senso ampio del termine (abbecedari, libri di testo eccetera) che si inseriscono nel dibattito internazionale della storia dell’educazione e quindi della storia dell’infanzia e della sua rappresentazione. Riviste divulgative straniere: ❖ “Horn Book Magazine”, Boston; è la più datata e importante della letteratura per bambini e giovani; è una probabile fonte d’ispirazione per le altre. ❖ “Bookbird. A Journal of International Children’s Literature”, Vienna; ha lo scopo di far conoscere i libri per l’infanzia ad una vasta comunità di lettori e di promuovere la traduzione dei libri per l’infanzia in altre lingue straniere. ❖ “Signal”; ❖ “Children’s Literature in Education”; coniuga la dimensione letteraria con quella educativo. Riviste scientifiche straniere: Il panorama delle riviste scientifiche straniere dedicate alla letteratura per l’infanzia è molto più ricco rispetto al contesto italiano, infatti all’estero c’è stata un’autonomia disciplinare della materia. ❖ “Children’s Literature”; ❖ “Children’s Literature Association Quarterly”; ❖ “The Lion and the Unicorn. critical Journal of Children’s Literature”. Possiamo concludere che questo è un settore molto dinamico, siamo dinanzi alla presenza di riviste che sono allo stesso tempo strumenti di formazione e aggiornamento per i professionisti e sede di pubblicazione scientifica. Riflessione critica sulla Letteratura per l’infanzia. Da tutto quello che abbiamo detto, la letteratura per l’infanzia ci appare problematica e complessa, non la si può ridurre a ruoli subordinati rispetto ad altri settori. Dopo le pubblicazioni di Antonio Faeti, si è approfondito il dibattito critico sulla letteratura per l’infanzia. Faeti non si è contrapposto alla concezione crociana, e ci ha permesso di guardare ad ambiti disciplinari come letteratura e pedagogia, ne sono seguiti specializzazioni di studi sulla letteratura per l’infanzia contribuendo ad allargare il contesto editoriale, tanto è vero che proprio negli anni ’80 c’è la nascita di collane di libri tascabili, come gli “Istrici”. Ci deve essere anche una pedagogia della lettura e devono esserci spazi di riflessione autonoma, che il giovane lettore deve esercitare sul testo. Il bambino deve essere libero di scegliere le proprie letture. Daniel Pennac, pubblica Come un romanzo, nel quale insiste sulla libertà del lettore giovanile dell’opera letteraria: il lettore è libero di spizzicare fra le pagine→ propone i cosiddetti“10 diritti del lettore”, riflessioni che già Rodari aveva fatto: in cui la lettura è quindi un atto d’amore che non sopporta l’imperativo e il dovere e la figura dell’adulto educatore è scolorita poiché sembra fare un po’ paura, come se dovesse assumere un ruolo bacchettone e autoritario. L’adulto non deve essere autoritario e anche il ruolo di passeur (figura adulta), sebbene sia fondamentale, non è sufficiente: ✓ L’educazione alla lettura deve portare alla libertà: l’uomo non è geneticamente programmato per leggere. ✓ Viene scardinata l’idea che leggere sia un piacere che si ha per natura: lettori non si nasce ma si diventa. ✓ La figura dell’adulto non è influente accanto al bambino. Il reading circle→ ci illustra il processo circolare della lettura che deve portare alla rielaborazione critica del pensiero. In esso è posto l’accento sulla scelta, perché si attivi un circolo virtuoso nel leggere. Il saper scegliere va coltivato con pazienza e attenzione mettendo a disposizione opere valide e non semplicemente lasciando che il lettore inesperto si conduca da sé, perché in questo modo tenderà a basarsi su aspetti ininfluenti ed esteriori e potrebbe rimanere deluso dalla lettura stessa e compromettere il terzo momento del reading circle, ovvero la risposta. Per quanto riguarda lo sviluppo storico della disciplina in Italia, possiamo dire che sono state utilizzate le categorie della pluridisciplinarità e della complessità. Si nota un forte intreccio fra le scelte letterarie, processi di alfabetizzazione e ricostruzione storica di testi e di contenuti e messaggi educativi. Ci sono stati anche studi sulla storia dell’editoria per ragazzi. Nell’attuale letteratura ci sono interdipendenze fra media diversi e la recente narrativa condensa suggestioni visive, dialoghi velocissimi e richiami a invenzioni narrative e ciò fa si che ci sia uno sguardo più critico, ironico e consapevole. Ora ci sono interrogativi e sfide sulla multimedialità, e per le ancora esistenti forme di analfabetismo, bisogna investire sulla qualità letteraria delle opere e bisogna pensare a modi nuovi perché la lettura continui a essere un ponte fra le generazioni, per una più appropriata relazione educativa fra adulti e bambini. ❖ La letteratura per l’infanzia in 100 films (2008) di Davide e Pino Boero è un ottimo repertorio di film o cartoni animati tratti da opere letterarie; ❖ Segue la monografia di Davide Boero, All’ombra del proiettore 2013, che ricostruisce la storia del cinema per ragazzi nel nostro paese inserendo questo ambito culturale tra i sistemi educativi del secondo 900.
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