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Riassunto completo "Madonna. Un'icona di musica, moda, arte..", Sintesi del corso di Pedagogia

Riassunto completo per l'esame o parziale di "Pedagogia sociale e della famiglia" del primo anno di Scienze Pedagogiche con il professore Stramaglia, testo: "Madonna. Un'icona di musica, moda, arte, stile, cinema e cultura popolare".

Tipologia: Sintesi del corso

2020/2021

In vendita dal 03/11/2021

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4.4

(29)

11 documenti

Anteprima parziale del testo

Scarica Riassunto completo "Madonna. Un'icona di musica, moda, arte.." e più Sintesi del corso in PDF di Pedagogia solo su Docsity! MADONNA - un’icona di musica, moda, arte, stile, cinema e cultura popolare 1.1 Il corpo di Madonna e la nostalgia della madre Nel 1992, la popstar Madonna Louise Veronica Ciccone (in arte Madonna), diviene oggetto di studio presso alcune università americane in quanto la sua fama, il suo personaggio sono arrivati ad avere un'influenza sociale. La material girl è un’icona del “fermminismo postmoderno” e madre di una rivoluzione culturale che potrebbe riscrivere le religioni, le classi, le appartenenze culturali e i generi. Non mancano però le critiche da parte dei docenti italiani: secondo Massimo Bonfantini, la star è una «sporcacciona che canta, grugnisce e si dimena»; Ida Magli, dal canto suo, la individua quale «banalissimo sex-symbol» nemmeno «tanto brava nel suo mestiere di cantante». Gli studi sul personaggio si estendono fino in Francia, dove, nel 1995, intellettuali come Jean Baudrillard, Thomas Nakayama, Cathy Schwichtenberg e altri, chiamati «a raccolta dal sociologo francese Michel Dion», danno corpo a una negativa analisi scientifica del fenomeno “Madonna” definendo la popstar fallica o asessuata, algida o ibrida. Così emerge da questa analisi che il personaggio di Madonna è un personaggio primo di una caratterizzazione sessuale, che quindi non si può definire né uomo né donna. Questo essere asessuata la rende sia molto maschile che molto femminile, assumendo anche il carattere della donna fallica ovvero una donna con marcate caratteristiche maschili. Viene definita algida (soggetto freddo e distaccato, privo di calore umano) perché è un personaggio che non comunica in maniera definita le proprie emozioni, ma bensì è un personaggio neutro che fa si che i suoi seguaci possano incarnarsi nelle pulsazioni intrattenute. In altri termini, il personaggio incarnato dalla cantante corrisponderebbe al modello, individuato da Antonio Alberto Semi (psicoanalista), della donna con «carattere fallico-narcisistico» (da un lato maschile dall'altro pulsioni trattenute, la quale «si contraddistingue da un lato per una grande sicurezza di sé basata sulla forza (archetipo della mascolinità) e sulla bellezza fisica (archetipo della femminilità), dall’altro per una certa tendenza all’omosessualità attiva, che però coesiste con una» netta «prevalenza eterosessuale». Le riflessioni accademiche sul mito mediatico di Madonna ha portato il Sociologo Canadese Georges-Claude Guilbert a creare una vera e propria «Madonnologia onnipresente negli Stati Uniti, in Giappone, in tutta l'Europa occidentale e in gran parte del resto del mondo» alimentata dal fatto che «ognuno», volente o nolente, «ha una propria opinione su Madonna». E per finire, Madonna, nel 2005 ha tenuto un convegno presso l'università di New York portando il suo messaggio: non bisogna mai adeguarsi e adattarsi a nessuno ma bensì seguire il proprio istinto, il proprio cuore; se crediamo che la nostra strada sia una dobbiamo procedere per quella. Madonna non è un’artista qualunque, ma un sistema ipertrofico di segni e simboli che rimandano alla globalità dello spettacolo, della moda, dell’arte, della musica, del cinema, del costume planetari. In merito all’impersonalità (mancanza di originalità) del corpo-testo-suono di Madonna, si sostiene che il suo successo sia stato possibile proprio in virtù alla mancanza di una personalità decisa,infatti viene definita da Vanni Codeluppi come una cantante che non sa cantare, ne recitare, con doti artistiche nella media. Madonna è un personaggio enigmatico, camaleontico con un corpo neutro, fluido e venoso, narrazione incarnata dell'essere donna, che a un primo sguardo non espone quasi mai, preferendo plasmare la sua immagine. Franco Ferrarotti critica il personaggio e le performance di Madonna, supportando chi la ritiene fredda, insignificante, inespressiva; a riguardo «Canta, ma non ha voce. Quando si avvicina al microfono, ne esce un mugolio gutturale... Dicono che sia donna... La sua acerba, squadrata faccina di latta», secondo il sociologo, non «ha nulla di femminile. È un essere efebico, asessuato. Forse un androgino. La volgarità non sta nei contatti o nell’indicare le parti basse, ma nel vuoto cui questi gesti audaci fanno, goffamente, da copertura. Quando solleva la gonna, davanti o di dietro non importa, si è investiti da una folata di freddo e di pena. Un frigorifero con la porta aperta». Si domanda poi come centinaia di migliaia di giovani la seguono, la idolatrano, ci si identificano. Madonna come l’uno incarnato, o il “tutt'uno materno”, cui delegare il bisogno proiettivo (e comunitario) di trascendenza? Nel documentario autobiografico “A letto con Madonna”, Madonna parla dell’attaccamento che aveva con i suoi ballerini e «iniziava a sentirsi come una madre per loro» pensando di «aver scelto delle persone emotivamente fragili... e che hanno bisogno di essere accudite, perché credo che a me venga molto naturale. Soddisfa il mio bisogno di essere accudita». Nel suo documentario, ha reso pubblico il sostrato affettivo (o la “colpa” soggiacente) del suo bisogno di madre (o di essere madre). Madonna comunica il suo amore per la madre Madonna, deceduta per un cancro al seno quando aveva 5/6 anni: è il fulcro subliminale delle sue comunicazioni, è la drammatizzazione del senso di colpa post-infantile per il tradimento dell'infanzia (o il lutto). È proprio questo il punto focale dell'artista, molto scettici potrebbero pensare che la morte della madre si trattasse solo di spettacolo. Madonna ha sempre sostenuto la mancanza della madre «e quando non riesci ad avere qualcosa, ne diventi ossessionato. Ho passato la mia infanzia alla ricerca di figure materne, e a volte ne ho trovate. Ma come puoi ritrovare la tua infanzia quando la tua vita è una continua ribalta?». La Popstar vede nel suo pubblico lo sguardo di ammirazione, la tenerezza e l’affetto della madre, che di certo compensa ma non risarcisce del tutto la sua perdita-assenza. Ad esempio, nel brano Like A Prayer, quando diciamo “Madonna”, non chiamiamo solo il nome della cantante, ma il nome della Madre, angelica e «devota al cattolicesimo». Gilbert studia cosa ha reso Madonna una cantante di fama internazionale, attraverso il personaggio e le sue ballate, e identifica nel “tutto”: la trasgressione (sensi di colpa) e la disciplina (riparazione). Promise To Try: Mi vedrà piangere quando cadrò? / Sentirà la mia voce dire: “Mamma!” nella notte? / E risponderà, come una volta: “Smetti di piangere, andrà tutto bene”? Mer Girl: E sentivo l'odore della sua carne ardente / Le sue ossa marcire / Il suo disfacimento / Lo rinnego / E rinnego ancora Like A Flower: Perché dovrei volere che il mio pubblico / Se ho ancora lo sguardo rivolto a te / Perché dovrei volere che il mio pubblico sia te? Mother and Father: Oh madre, perché non sei qui con me? / Nessuno ha mai capito ciò che tu capivi con uno sguardo / Sto provando con tutte le mie forze a non piangere più / Sì, padre, lo sai, non sono poi così libera (è il brano più esplicativo della drammatica vicenda vissuta) Oh Father (videoclip): Madonna mostra gli spettatori dei tristi ricordi della sua infanzia come il funerale della madre, l’immagine di questa nella bara con le labbra cucite, la sorda disperazione del padre, e lei, ammutolita, troppo piccola per varcare la soglia del dolore, mentre prova in segreto un abito, i cosmetici e i gioielli di sua madre. Madonna non è un mero personaggio-simbolo della trasgressione, ma bensì, della comunicazione del valore intrinseco del trasgredire: il ritorno della madre. “Madonna” è “la musica pop”, e il suo corpo è materia musicale, imitazione, rimando. Guilbert la definisce «the original wannabe» (l'imitatrice originaria), la popstar è stata molto ispirata da personaggi come Marilyn Monroe, Greta Garbo, Merlene Dietrich e altri ancora. Madonna è una “replicante” in quando è immagine di immagini, è «oggetto ubiquo» che si modifica e cambia in continuazione ed è anche «eccesso» ridondante «di accumulazioni». Il trasformismo e il travestitistimo di Madonna sono metacomunicazioni (orchestrate) di una “bambina” che gioca a imitare la madre imitandola, “mettendosi nei suoi panni”. Per questa ragione la cantante è molto amata da adolescenti e omosessuali proprio perché sono confusi sulla loro e altrui identità di genere. Il farsi scultura seducevano i compagni e lei si comportava in modo opposto, frequentava i gay, ed è qua che nacque Madonna. La popstar nasce quindi dall’intento di risarcire una mancanza originaria: rimarcare la propria diversità (l'essere orfana) identificandosi con le differenze. Sfoggia moltipliche differenze, sempre migliori sempre nuove, rinascendo più volte sotto identità diverse. Madonna ha una personalità unica e magnifica, si fa guidare dal mercato quando è lei stessa a condurlo, è creativa e libera, pur seguendo i canoni che la società richiede. È aperta ed infinita, non portò solo musica ma si interessò anche di comunicazione mediatica, attivista contro l'AIDS e paladina dei diritti gay, madre di sé stessa, dei suoi figli e della sua enorme community. Il brand Madonna, è: * Capacità di passare dal tradizionale convenzionalismo a un anticonformismo estremo. *. Capacità di reinventarsi secondo la cultura, moda, principi in voga e tali da creare futuri movimenti di massa. *. Capacità di abbandonare la propria figura corrente, anche se funzionante, e concentrarsi sul nuovo (dinamicità dell’essere). Re-inventarsi per non morire. La popstar Madonna diviene un simbolo girlpower che si riflette sull’abilità, di volta in volta, di assumere una “forma” variabile musico-televisivo-spettacolare del momento, restando sempre se stessa. Madonna, non ha mai smesso di seguire la splendida diva Marilyn Monroe, che anche essa ha sempre ambito alla perfezione. Entrambe deprivate, ma motivate da una forza d'animo nota soltanto a chi aveva una fragilità forte. Una fragilità sensibile, ricettiva, che ricerca la perfezione, nella quale i “diversi-emarginati” si rispecchiano e cercano una accettazione della loro posizione sociale. Madonna è il diavolo e l’acqua santa, un personaggio ambivalente e perverso. Un’icona postmoderna del sesso eccessivo, con un corpo iper-trans-sessuato e un metamessaggio postinfantile, una personalità che non muore mai. E’ definita genio della comunicazione perché ogni suo brano è ricco di significati relativi alla sua vita, la sua discografia racconta la sua storia. E’ geniale e anticonvenzionale, mette in luce l’osceno, da importanza a ciò che la cultura, la politica, la religione nasconde. Madonna è ambivalente e perversa, gioca tra l'essere vergine e l'essere puttana, o meglio bad bitch (stronza). Il suo personaggio tiene assieme queste due figure di donna, ed è presente anche una terza figura, la madre, che però resta in ombra dietro di lei. 2.1 Like a Virgin (or Bad Bitch) / Like a Prayer (for the Devil): Nel booklet dell’album Like A Prayer, si legge: «Questo album è dedicato a mia madre, che mi ha insegnato a pregare». Le categorie più a rischio di “riduzione a oggetto” sono quelle più emarginate-marginalizzate della società: donne, bambini, anziani, omosessuali e disabili. Il pater familis non riconosce una persona tale se gracile, deforme o omosessuale. La gracilità si traduce in mollezza (omosessualità o senilità), la deformità in patologie che invalidano parzialmente o totalmente il soggetto (disabile), la “fecelizzazione” (rifiuto) del bambino generato fuori dal matrimonio. Ad esempio, ancora oggi, la parola “omosessuale”, come “disabile”, viene usata in modo negativo e dispregiativo per indicare persone con menomazioni, comportamenti effemminati. La donna viene ancora associata al “male”, al diavolo. Secondo Estela V. Welldon, la differenza tra sessualità maschile e femminile risiede nel fatto che la donna utilizza il medesimo organo per il piacere sessuale e per la procreazione. La vagina è ambivalente, mentre il pene è percepito a uso e consumo esclusivamente dell’uomo. Ciò implica nel pensiero dell’uomo che la donna è potenzialmente vacca. Madonna trascende questo conflitto elevandosi a “vergine”, è questo il suo superbo genio demonico: appena le si da della “puttana”, chiama in causa i Martiri e le Madonne. Il mito dell'angelo del focolare (o lo stereotipo della donna-madre) è una sublimazione della verginità. Madonna rappresenta la donna angelicata, vergine e puttana, attraversa a sua volta le categorie più “estreme”, e in questo vagare estremizza la “vergine”, riequilibrando l’idea di una femminilità astratta e perfetta con quella di un’identità femminile piena e vissuta. L'estremismo a- logico di Madonna è una modalità che restituisce spazio alla diversità fra l’uomo e la donna, ma che al contempo spizza, perché la vergine non ha bisogno di nessun uomo, mentre la puttana dipende economicamente e sessualmente dagli uomini. “Fai ciò che vuoi” (Satana, ossia la libertà sessuale) attenuato dal “Sii ciò che sei”. Per questa ragione, la popstar dichiara di aspettare che Cristo si faccia avanti, che la illumini, che non sia un padrone e ne lei sia la sua serva, ma che sia un uomo e le dichiari il suo amore sincero: Gesù Cristo, mi metterai in croce? / lo non so chi dovrei essere .. Accenderò una candela qui, nel buio / Per arrivare al tuo cuore .. / Fino a che risorgerai e scoprirai che mi ami anche tu. Nel brano Voices Madonna manifesta contro la cultura patriarcale: il diavolo è un padre-padrone (superiore) che promette felicità ma regala l'inferno, la persona umana viene trasformata in un “bene di consumo”, viene molestata ed è oggetto di controllo e derisione (una puttana). La cantante pubblicamente spiega (non si sa quanto è attendibile) perché si sente una puttana, è stata violentata per ben tre volte, violentata nel corpo e nello spirito. 2.2 Beautiful Scars / Graffiti Heart La star ha vissuto molte esperienze che l’hanno segnata. Seconda figlia di Tony Ciccone e Madonna Fortin. Una famiglia apparentemente perfetta, di sani principi morali e cattolici, composta da 7 membri. Il destino ha voluto incrinare la famiglia Ciccone, portando via la madre alla sola età di 30 anni. Madonna alla morte della madre aveva solo otto anni e fu seguita principalmente dal padre Tony e dai nonni. La situazione familiare dopo il lutto non fu delle migliori, Madonna pian piano si stava spegnendo, rifugiandosi in sé stessa. Il padre dopo tre anni si trova in armonia con Joan Gustafson, che decise di sposarla. All'epoca Madonna non la prende bene, vede la matrigna come una minaccia, come una persona che può portato via l’attenzione e l’amore che il padre aveva per lei. Rifiuta quindi Joan come nuova figura di madre, competendo con lei per ricevere le attenzioni del padre. Madonna rafforza il suo carattere avvicinandosi sempre di più al mondo degli uomini, senza un particolare modello femminile. La “puttana” in preda alla disperazione cerca di riavere una madre. Il “padre” fa da medium fra sé e la madre idealizzata. La madre Madonna Fortin, assente, è la ragione di vita della figlia superstite. Il diavolo è il lutto (buio) e Madonna è la madre santificata (la luce). La maternità di Madonna la riporta, nel bene e nel male, alla sua esperienza di orfanezza. Il dramma della perdita materna consiste nel troncare “del desiderio come fattore che installa nell'essere umano il sentimento stesso della vita”. Madonna incarna Madonna-Fortin in Cielo, e vuole ricordare che lei è viva, è eterna attraverso di lei (la sua celebrità). Ma questo sfugge ai troppi critici che si fermano all'aspetto esteriore della “puttana”: nel videoclip Give Me AII Your Luvin’, Madonna esordisce come Madre (porta in scena un passeggino), ben presto si tramuta in puttana adorata da una serie di giocatori di football. La puttana presto allatta al suo seno esplosivo un bambolotto di plastica piagnucoloso, alla fine del breve montaggio il bambolotto viene scaraventato a terra da lei, in veste di madre perversa, per colpa di un touchdown. Madonna concretizza l'infanzia con il gesto del buttare a terra il bambolotto, che a sua volta riconduce il tema del potere al confronto padrone e servo, ove la puttana ha il controllo sul piacere del cliente e la madre ha il controllo sul bambino. Ciò che differenzia l’uomo dalla donna è l’utero che permette il potere della maternità, che è un potere più pervasivo e influente rispetto a quello del denaro, della legge o della posizione sociale. Dietro la puttana si cela una madre si, perversa (che può fare del proprio bambino quello che più desidera), ma ancora di più un bisogno di madre presente. Il desiderio di una madre lo possiamo notare nella foto della rivista Uomo Vogue, che la ritrae vestita da uomo e nel videoclip Living for Love, che rappresenta la puttana, in entrambi i casi ha un pollice in bocca. E’ proprio la suzione del pollice che ci fa capire il suo bisogno materno, è un gesto puerile (voglio la mamma) e un simbolo della fellatio (voglio un pene). Desiderare contemporaneamente una madre e un pene significa anche che voleva essere nata uomo, infatti, la popstar è da sempre una delle più influenti icone gay al mondo. «Da allora non è mai stato facile dormire», «Una madre ti insegna le buone maniere. E io non ho mai imparato nessuno di questi modi gentili e rispetto e non ho mai seguito le regole». Madonna non ha avuto un modello femminile-materno da seguire, non aveva nessuno che gli diceva cosa doveva fare e cosa no, con la matrigna non parlava, aveva un padre e dei fratelli. Madonna è davvero una superstite, segnata dall'amore più grande che si può desiderare. Come per ogni bambino che perde un genitore in tenera età, l’unico modo per sopperire al senso di colpa (“Se mi voleva bene, perché è andato via così presto?), è quello di passare il resto dei propri giorni nel senso della memoria proiettiva. Di essere la viva testimonianza di quell'amore che è stato e che non è più. Come d'altronde anche un genitore non accetta la perdita innaturale di un figlio. Il più grande successo di Madonna è che il suo nome (che è anche quello della madre) è popolare quanto il nome della Madre di Dio. 2.3 Pop (Mis)education Qual è il nesso culturale fra la popstar e il discorso sull'educazione? La cantante è stato al centro dei pensieri di molti personaggi influenti: Papa Giovanni Paolo Il invita i cattolici a non andare al concerto e Sergio Mattarella, attuale Presidente della Repubblcia, sostiene che la cantante è un esempio negativo da seguire e che i suoi concerti non hanno niente da offrire. Madonna ha un carattere provocante, provoca persino Vladir Putin, Presidente della Federazione Russa, la quale ha minacciato di non concederle più il visto d’ingresso nel Paese poiché i suoi spettacoli sono dei veri e propri Gay Pride e in Russia vige una legge severa contro la propaganda gay. Le sue provocazioni causano effetti concreti e reali. La sua discografia riporta l'etichetta americana Parental Advisory: Explicit Lyrics perché utilizza contenuti espliciti e un linguaggio profano, i suoi brani comunque sono ascoltati da moltissime persone, adolescenti e non, di oggi come di ieri. Perciò, in qualche modo, ha educato o diseducato al rispetto di sé (vergine) e alla sessualità libera (puttana). La perversione messa in scena da Madonna non detiene una valenza negativa, al contrario, mette in luce ciò che si vuole nascondere e ciò che la società non vuole rendere libero. Dice ciò che non si può dire, e come sostiene la psicoanalisi, ciò che non si può dire è talora più vero di ciò che si vuole ammettere. Si può anche educare a relativizzare i “messaggi estremi” e a saperne cogliere l'essenza. La cantante si batte per un matriarcato post-moderno, il girlpower, di cui ne abbiamo già citato il termine precedentemente. Il girlpower di Madonna non fa riferimento al potere politico ma al potere della vagina di cambiare le cose. | principi del girlpower sono: *. Il potere non è «donna», ma «femmina» * Il potere è «giovane» (non è permesso invecchiare) * La femminilità ha il diritto di esprimersi attraverso radicalizzazioni provocatorie: blondizzazione, seduttività e amazzonismo. suo agio nella sua nudità, Madonna la cerca disperatamente e quando la trova è pronta a “reinvenzioni”. Le due hanno un aspetto in comune: la difficoltà a separare Marilyn da Norma Jeane, da un lato, e Madonna da Madonna Louise Veronica, dall’altro. Entrambe avvertono la difficoltà, a separarsi dai personaggi di Marilyn e di Madonna quando sono nei panni di personaggi “altri da sé”. Questa è la principale ragione per cui Madonna non ha mai avuto successo come attrice e Marilyn oggi è ricordata più per il suo personaggio che per la sua carriera cinematografica. Entrambe le attrici hanno dei vissuti simili, la storia di Marylin è conosciuta tra il grande pubblico, a differenza della storia di Madonna poco diffusa. Si tratta di due snodi importanti in ordine alla ricerca che si intende attuare: ciò che gran parte della pedagogia odierna trascura è il grande significato che assume il divo contemporaneo: “una star ‘assoluta’, ‘totale’, ‘integrale’, che adempie - [...] in tutti i possibili specifici: dal cinema alla canzone, dalla pubblicità alla TV - al ruolo, almeno una volta eminentemente paterno, del magister vitae, del filosofo e dell’educatore”. Il significato pedagogicamente interessante rinvenibile nei due personaggi iconici è che ciascuno di noi trascina lungo il proprio divenire e la propria crescita, la sua mancanza originaria; talora, piuttosto, ciascuno è la propria mancanza; ciascuno è e diviene ciò che è. L'assenza del padre, per Marilyn, e la nostalgia della madre, per Madonna, sono le ragioni educativamente spiegate del loro bisogno di “essere (dive, o totalità). La lotta di Marilyn è quella di poter essere, finalmente, “qualcuno” (la fama diviene il solo modo di esistere di Norma Jeane), mentre la battaglia che Madonna conduce con successo da trentacinque anni è quella di sopravvivere a sua madre pur portando il suo nome. Il file rose che lega le due attrici è quel bisogno di “successo illimitato”, perseguito da entrambe: nel nome del padre per Marilyn, e nel nome della madre per Madonna. La prima non ha mai conosciuto suo padre mentre la seconda è rimasta orfana di sua madre alla sola età di 5 anni, a causa di un cancro al seno. Madonna è una sorta di Marylin addomesticata ed è l’icona, per eccellenza, del divismo hollywoodiano, al contrario, Madonna è l’icona per antonomasia del periodo neo-divistico o “televisivo” (Madonna nasce con il grande cinema, con MTV). Senza ombra di dubbio i due personaggi spodestano gli antichi modelli educativi: genitori, educatori e eroi nazionali. 3.2 Madonna raccontata da Zygmunt Bauman Madonna è stata già definita “camaleontica e trentennale amazzone dal corpo neutro, fluido, plastico e venoso..”, la sua liquidità rispetta la proprietà fisica, come ai liquidi, di assumere la forma del contenitore che è dato avere. La cantante alterna fasi di liquefazioni e fasi di solidificazioni, dando vita a diverse versioni di sé, inventandosi di volta in volta in un personaggio inedito, nuovo e sempre interessante. Madonna riesce a mantenere alta l’attenzione del suo pubblico preservando la sostanza del suo personaggio (come un liquido, fiume, che scorre fra le diverse varianti di percorso, cambiandone traiettoria e forma ma sempre liquido-fiume è). E’ la sostanza a garantire il successo pressoché stabile delle sue prestazioni. L’incrocio fra l’analisi di Z. Bauman e le caratteristiche di Madonna risiedono nella tracciabilità di un ideal-tipo umano, post-moderno. Il sociologo, nel suo testo Vite di corsa, delinea almeno otto proprietà sistematicamente proprie del tipo adulto contemporaneo, le quali appaiono come tratti specifici di Madonna. La cantante appare l’incarnazione del tipo antropologico occidentale, non soltanto femmina, del nostro tempo. Di conseguenza, non sarebbe sbagliato dire che Madonna “piace” un po’ a tutti - o, a dir poco, tutti la conoscono e hanno un'opinione su di lei - e che, per questa ragione, ha successo da più di trent'anni. Le proprietà, o qualità, desumibili dall’opera di Bauman sono elencate di seguito: 1 L'uomo di oggi nutre il bisogno di “[...] prevenire il futuro e privare il passato del suo potere. Tale doppio risultato coincide, dopo tutto, con l’ideale della libertà” (Bauman). Oren Harari chiama “Effetto Madonna” questa caratteristica descritta dal sociologo. Non si è costretti a cambiare, ma farlo in ogni caso. Ad esempio, Madonna cambia look, genere musicale prima ancora che il look, l’immagine e il genere siano superati, correndo un rischio d'impresa elevato. Il tipo adulto contemporaneo è la descrizione del personaggio di Madonna. Un esempio può essere quello del padre che si risposa dopo un divorzio, il padre ricomincia da zero, “dimenticandosi/trascurando” dei primi figli. Ciò che sono stato ieri non esiste più e ciò che sarà domani è un’altra versione di me. L’uomo postmoderno, o della società della modernità liquida, persegue “[...] una libertà totale, senza vincoli, praticamente assoluta” (Bauman). Proprio in riferimento a Madonna, Jean Baudrillard scriveva: “La perdita d’identità è il risultato di questa autonomia radicale che tutti vogliono assumere oggi. Una volta che si è se stessi, non si sa più quello che si è; è questo il paradosso”. Bauman rileva “[...] un unico e tuttavia miracoloso cambiamento nella condizione umana, ossia la capacità di “rinascere”. [...] In un'unica, mostruosamente breve vita sulla terra [...], gli esseri umani possono ora comprimere molte vite, cioè la serie infinita dei ‘nuovi inizi””. Si tratta della descrizione perfetta e compiuta di Madonna, o di tutte le tipologie umane impersonate nel corso della sua carriera discografica: la popstar è Regina delle rinascite; di reinvenzione in reinvenzione, non finisce mai di stupire (ergo, non annoia). L’homo liquidus, nascita dopo nascita, finisce con annullare “le nascite precedenti, così come le loro conseguenze”. “Ciò che si era ieri non impedirà più di divenire, oggi, una persona totalmente differente” (Bauman). L’eliminare le mode del passato per fare spazio alle nuove tendenze è messo in scena da Madonna nel videoclip del brano Music (2000), dove Music sta per Musica Nuova e Madonna, in versione cartone animato, si trasforma in una donna bionica che distrugge le insegne commerciali di Los Angeles; queste, piuttosto che indicare luoghi, riportano i titoli dei successi che hanno fatto la storia del suo personaggio. Madonna fa delle pubblicazioni senza interessarsi di quelle precedenti. Pubblica libri soft- porno poi a distanza di qualche anno pubblica testi per bambini. L'identità presente annulla l'identità precedente. “Mentre un tempo” l'identità “costituiva il progetto di tutta una vita, cioè un progetto che durava tanto quanto durava la vita, essa si è trasformata adesso in un attributo del momento. Non viene più progettata una volta e costruita per durare per sempre; viene invece assemblata e disassemblate in modo intermittente e sempre nuovo” (Bauman). Il caso Madonna è assai significativo: icona di moda in qualsiasi momento della carriera, può scegliere qualsiasi vestito, in panni della donna o dell’uomo; dell’eterosessuale, omosessuale oppure bisessuale; della vergine, madre o prostituta; della bambina, adolescente o signora. Mai, però, della donna anziana. 6. Sempre a proposito di identità, Bauman scrive: “Ciò che un tempo si configurava come un lavoro faticoso e interminabile, che costava fatica e mobilitava tutte le risorse ‘interiori’, nessuna esclusa, [...], può oggi venire realizzato con l’aiuto di dispositivi e congegni pronti all’uso, acquistabili a cifre modiche e senza grande dispendio di tempo”. Si rifletta sulla caratterizzazione specifica del corpo di Madonna in scena: si tratta di un corpo dinamico, flessibile, ibridato, un corpo utilizzato anche come merce, come oggetto, consustanziale a un'identità performante, che attesta la propria peculiarità coi gadget socializzati di cui è adornata. 7. L'identità liquida e onnipotente (il liquido, infatti, penetra dappertutto) dell’individuo odierno è a maggior ragione impersonata dalla mutevolezza di Madonna quando Bauman scrive: “Cancellare il passato, ‘rinascere’, acquisire un sé differente, reincarnarsi in ‘qualcuno completamente diverso’... è difficile resistere a queste tentazioni. Perché mai lavorare per migliorare sé stessi con tutti gli strenui sforzi e i dolorosi sacrifici che un tale arduo compito notoriamente richiede? Non è più [...] facile annullare le perdite e ricominciare?”. Madonna cambia aspetto con strumenti pronti all’uso, laser e bisturi, investendo economicamente sul proprio corpo. | suoi fans comprano gadget, per “assomigliare” più alla loro madre. 8. Bauman spiega, la novità insita nei dinamismi postmoderni appena tratteggiati: “Non c'è niente di nuovo nel cercare la fuga quando la situazione sta diventando veramente difficile. La gente ci ha sempre provato. Ciò che è nuovo è la prospettiva di un leopardo che si cambia le macchie, il sogno di fuggire da sé stessi unito alla convinzione di poterlo realizzare [...]”. Da cosa fugge l’uomo della post-modernità? Da cosa fugge realmente Madonna? Nel brano Mer Girl, la popstar racconta di un incubo ricorrente in cui scappa dal cadavere di sua madre, è sulla linea di confine fra la vita e la morte (il sogno). La postmodernità fugge esattamente da questo: dall'idea della morte. L'individuo postmoderno non accetta il limite, lo smacco, la perdita, la finitudine. In termini pedagogici, attende ancora di "farsi persona”. 3.3 Madonna raccontata da Vladimir Propp Nel 1928, il linguista russo Vladimir Propp pubblica uno studio che segna i decenni a venire sia sul piano dell’analisi linguistica che su quello dell’esame dei contenuti veicolabili attraverso i mezzi di comunicazione di massa: la Morfologia della fiaba. Egli individua una struttura narrativa comune alle fiabe analizzate e la articola in funzioni. Propp, inoltre, riconosce come altri tipi di narrazione, al di là delle stesse fiabe o racconti di magia, possano avere, a un riscontro scientifico, la stessa struttura di una fiaba. L’intento è di dimostrare come la narrazione minore costruita intorno al personaggio di Madonna risale al modello individuato da Propp: il mito di Madonna si tramanda in decenni come una vera e propria fiaba, perché il racconto popolare è per definizione una sorta di successo (popolare) e il successo mediatico, insieme al calcolo del rischio d’impresa, deve basarsi su formule vincenti, artifici comunicativi e moduli convenzionali.
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