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Riassunto completo per l’esame di storia moderna su “il Vangelo delle americhe” di doumont, Sintesi del corso di Storia Moderna

Riassunto completo voto esame 27

Tipologia: Sintesi del corso

2021/2022

Caricato il 19/12/2023

Riccisoff
Riccisoff 🇮🇹

4.5

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Scarica Riassunto completo per l’esame di storia moderna su “il Vangelo delle americhe” di doumont e più Sintesi del corso in PDF di Storia Moderna solo su Docsity! Il Vangelo nelle Americhe Campagna di denunzia vs chiesa cattolica ( vista come il male storico) dispiega varie imputazioni: 1) viene presentata come la colpevole affossatrice dell’impero romano e della cultura classica 2) perpetua METEMPSICOSI della Roma antica e veicolo di quello che viene chiamato “male romano” ( un sistema immobilistico ereditato dallo stato cesareo basato su gerarchia e dogma). 3) imputazione che si pone in esatta continuità con le precedenti radicatasi nell’opinione comune e cattolica: il crimine dell’oppressione del primo grande popolo che l’Europa ha incontrato oltre le coste, gli indiani d’America ( = pagàni martirizzati sotto la tirannia cattolica)—> un’operazione sia LAICA che RELIGIOSA ( I Papi concessero alla Spagna dei monarchi cattolici la donazione delle terre scoperte e il PATRONATO (trasferendo così su tali terre il loro potere ecclesiastico) —> 2 privilegi che rendono indissociabili la CONQUISTA e L’EVANGELIZZAZIONE (entrambe deleghe della Chiesa)  I coloni spagnoli instaurarono sulle popolazioni indigene una schiavitù mantenuta con durezza e organizzata tramite il sistema dell’ENCOMIENDA (= ripartizione arbitraria delle terre indigene e delle loro persone) tanto da far credere agli indiani che la legge di Nostro Signore fosse una LEGGE DI SCHIAVITÙ fatta per sottometterli a quegli stessi stranieri (che spogliavano gli indiani delle loro terre e della loro libertà sotto l’apparenza del Vangelo ) . La realtà della Conquista spagnola in America è ridotta alla parola chiave “schiavitù” e le opere di religiosi,Papa e potere regio spagnolo fatte per la difesa degli indiani appaiono come un epifenomeno, una sorta di contrappuntò superficiale. “Il cattolicesimo aggressivo dei conquistadores” “aggressione culturale” rese più terribili dai “decreti del tribunale dell’inquisizione garante della norma religiosa e morale”. L’EVANGELIZZAZIONE dell’America spagnola non fu affatto un’impresa nazionale interessata. Lo dimostra il fatto che numerosi suoi celebri esponenti non furono spagnoli. (Nel primo drappello degli evangelizzatori dell’America inviato da Isabella la Cattolica si contano due francescani, fiamminghi francesi; una delle prime evangelizzazioni sulla terraferma americana fu condotta in Venezuela da francescani nel 1515 e 4 dei più importanti evangelizzatori del Messico saranno francescani o fiamminghi o francesi; nel secolo successivo l’apostolo della California sarà un gesuita italiano, i suoi successori gesuiti svizzeri e tedeschi). L’ENCOMIENDA: sistema di protezione Istituzione spagnola vigente fin dal Medioevo nei territori iberici riconquistati ai Mori e introdotta nelle colonie d’America all’indomani della conquista (16° sec.). In base al sistema dell’e. gli abitanti di un villaggio indigeno, o gruppo di villaggi, venivano affidati a un colono spagnolo (encomendero) cui spettava il compito di proteggerli e provvedere alla loro cristianizzazione, nonché l’obbligo di prestare servizio militare. Gli encomenderos, in genere militari che avevano partecipato alla conquista, erano autorizzati a riscuotere dagli indigeni tributi in natura o in forma di lavoro obbligatorio. L’e. assicurò una rapida e totale sottomissione dei popoli conquistati, ma degenerò ben presto in clamorosi episodi di maltrattamento, torture, riduzioni in schiavitù. Le leggi di Burgos, emanate nel 1512, tentarono inutilmente di tutelare gli indigeni dagli abusi e di limitare i poteri dei coloni. La Corona infatti, temeva sin dall’inizio le implicazioni feudali dell’e., già evidenti nella formazione di una potente aristocrazia coloniale che cercava di fare dell’e. un possesso ereditario. (definizione treccani). I titolari di encomienda arrivarono presto a vedere nei territori loro attribuiti la loro proprietà personale e nei contadini indigeni i loro servi, dimenticarono i loro doveri legali e invece di proteggere gli indiani nella persona e nella proprietà, si impadronirono gradualmente delle loro terre e ridussero gli indigeni alla condizione di servi. L’ encomienda era un sistema legale di protezione degli indigeni e di evangelizzazione e al tempo stesso un BENEFICIO LAICO accordato ai conquistador  DOCUMENTI SORPRENDENTI: Attraverso nuove ricerche d’archivio, la presentazione moderata che gli storici americani offrivano dell’ encomienda si è rivelata eccessiva e inesatta (stabilito da Silvio Zavala, esperto universale dell’encomienda). Ne risulta la credenza diffusa tra gli studiosi che le encomiendas della Conquista furono di natura territoriale, che costituirono una espropriazione degli indigeni e prepararono la concentrazione delle terre del 19º sec. Dai documenti Silvio Zavala trae le seguenti conclusioni: 1. I titoli di encomiendas non comportavano alcun diritto per il loro titolare alla proprietà delle terre, gli venivano assegnate alcune terre seminate senza che venisse modificato il diritto di proprietà su di esse 2. Gli indiani possedevano terre collettivamente ed e individualmente senza che il titolare ne potesse legittimamente spogliarli. Ci furono esempi di espropriazioni come esempi di azioni giudiziarie riparanti il torto. 3. La difesa della proprietà degli indiani coincideva con l’interesse del titolare e quest’ultimo riconosceva il diritto indigeno di proprietà. 4. Nelle signorie e nelle encomiendas d’America si constata una protezione della proprietà degli indiani che va al di là dei limitati diritti riconosciuti ai contadini dell’Europa medievale. Lontani dall’espropriazione degli indiani e dal ridurli in schiavitù, il sistema dell’ encomienda segnò un PROGRESSO SOCIALE organizzando un CONSENSO tra indiani e titolari. Il sistema di ricompensa per gli uomini della conquista garanti anche agli indiani la protezione dei loro diritti (protezione alla quale collaborarono religiosi e conquistadores) UNA IMPRESSIONANTE “DIMOSTRAZIONE GRAFICA” Solo nel 19º sec comincerà la vera servitù imposta al popolo indiano con l’espropriazione a beneficio dei proprietari dell’ haciendas, l’indipendenza dell’America spagnola libererà i capitalisti creoli (castigliani) dall’antico controllo regio e il laicismo trionfante spoglierà la chiesa dell’antica dilezione legale nei confronti degli indiani. Questa evoluzione storica è riassunta da Silvio Zavala da una impressionante dimostrazione grafica che permette di confrontare due cerchi identici che raffigurano l’area di un villaggio indiano: il primo cerchio racchiude la situazione sotto il governo dell’ encomienda (nel quale la proprietà indiana copre la quasi totalità del cerchio), il secondo ciò che è accaduto nel governo dell’ hacienda del 19º sec. Al centro del primo cerchio dominato dalla proprietà indiana si trova l’agglomerato dove risiedono le autorità indiane (cacicco, notabili, municipalità). I titolari delle encomiendas vivono solitamente in città (es. Città del Messico), è formalmente proibito agli spagnoli installarsi in un villaggio indiano. Ai tempi dell’ hacienda il centro del cerchio diventa la sede dell’ hacienda dominato dalla residenza del padrone e del suo intendente: l’agglomerato indiano è stato respinto fuori dal cerchio, dove non registra più nessuna funzione istituzionale propria. La proprietà del padrone dell’ hacienda copre tutto il ⁃ Alessandro Magno apporta lo stesso orrore e lo stesso mestiere che fu degli spagnoli, mentre gli indiani superarono Inghilterra e la Francia Fatti (realmente successi) ⁃ I Lacandoni (Guatemala) massacrarono poco dopo la sua partenza la cristianità che vi aveva stabilito ⁃ I Chunchos (Amazzonia) attaccarono la cristianità in Perù per respingere l’invasione ⁃ Gli Apaches attaccarono le cristianità indiane a nord del Messico eliminando la colonizzazione e la pace Las Casas vede unicamente crimine nella “splendida civiltà” prodotta dalle missioni coloniali. UN’ EVANGELIZZAZIONE PURAMENTE LASCASIANA Il caso del Florida-Georgia è ancora più significativo della realtà che Las-Casas non ha voluto vedere: La Spagna e i cattolici si comportarono esattamente come egli pretese. Non c’è nessuno schiavo indiano ne prigioniero di guerra: la presenza amministrativa e militare del colonizzatore si limita a 2 e poi a 1 fortezza sul mare ( Sant’ Elena presto soppressa e poi San Agustin) e il Governatore in questa fine del 16 sec è molto “benigno e liberale con gli indiani”. I soli europei installati all’interno del paese sono francescani che vi hanno fondato delle “doctrinas” (parrocchie indiane). Le annotazioni dei consigli regi mostrano come la monarchia spagnola controlla che tutto si faccia nel più puro spirito evangelico e vi si legge che le punizioni per indiani devono essere eseguite, talora necessarie, con giustizia (per evitare che essi diventino ancora più ribelli)—> questa evangelizzazione puramente lascasiana è un fallimento come lo fu il precedente tentativo dei gesuiti in Florida: ugualmente gli indiani spinti dal loro mico mayor (re) massacrarono I religiosi delle loro parrocchie saccheggiandole ed attaccando i villaggi cristiani, salvati solo dall’arrivo di pattuglie spagnole. I religiosi si rifugiano a San Agustin.L’evangelizzazione riparte quando il Governatore si recò a punire i villaggi criminali—> si rivela che la punizione del crimine (villaggi e raccolti bruciati, ma senza massacro) è lo choc che permette ai NATIVI di liberarsi della loro TRADIZIONE DI SANGUINARIO DISPOTISMO (i criminali recatosi a San Agustin chiedono perdono al Governatore; tali sono i termini del memoriale indirizzato a Filippo III dai francescani: questa Georgia diventa uno degli Stati dove non sopravvive più nessuno dei suoi indiani, tutti liquidati dai protestanti che ripubblicavano le accuse ai cattolici spagnoli di Las Casas). —> I RELIGIOSI RITORNANO NELLE LORO PARROCCHIE, L’EVANGELIZZAZIONE SI DIFFONDE E CON ESSA IL PROGRESSO DELLA COLONIZZAZIONE (l’atto di autorità spagnolo è il preliminare ordinariamente necessario all’evangelizzazione attraverso una sovranità pacifica a cui sono coscienti di mancare e alla quale aspirano naturalmente. La cruenta tradizione indiana era verificata ovunque e la tesi di Las Casas era IRRAGIONEVOLE. Caso della Florida-Georgia= “CASO ORDINARIO”—> dove non ci fu l’intervento di protezione spagnola, l’evangelizzazione fu segnata dal sangue e il sistema auspicato di Las Casas avrebbe condotto all’assurdo. “NON EVANGELIZZAZIONE”=> morte ordinaria dei missionari=> ricaduta ordinaria degli indiani nel crimine di sangue (la loro peggiore tentazione). DI NUOVO LA VERITÀ DELL’ENCOMIENDA I testi dei Concili provinciali tenuti a città di Messico (testi x la difesa e promozione degli indiani) citano 1 sola volta Las Casas, le nuove leggi che egli fa adottare nel 1542 (= proibirono la schiavizzazione e abolirono l’ ereditarietà dell’encomienda) hanno contro gli ordini religiosi del Messico e la maggioranza dei singoli religiosi (come ha mostrato Lewis Hanke). Più tardi con le Relazioni dello Yucatàn stese su ordine di Filippo II per ogni villaggio indiano, mostrano i titolari delle encomiendas farsi i difensori degli indiani poichè LA DIFESA DELLA PROPRIETÀ DEGLI INDIANI COINCIDE CON L’INTERESSE DEI TITOLARI DI ENCOMIENDA. IL GRAVE ERRORE È da rifiutare un altro preteso merito di Las Casas celebrato da Lewis Hanke per quanto riguarda “l’insistenza di Las Casas nel ritenere la civiltà degli indiani degna di studio e di rispetto, lo distingue dai suoi contemporanei” —> la realtà è che I DOCUMENTI DELL’EPOCA SONO PIENI DI QUESTO STUDIO E DI QUESTO RISPETTO PROPRIO DA COLORO CHE EGLI PRETENDE DI INCOLPARE DI CRIMINE: CONQUISTADORES, TITOLARI DI ENCOMIENDA, RELIGIOSI NON D’ACCORDO CON LE TEORIE LASCASIANE (TEORIE CHE NON SONO PIÙ “RISPETTO” MA CIECA ADULAZIONE. L’imputato e rivolta agli spagnoli di aver misconosciuto la civiltà indiana è infondata. —> errore di Las Casas dimostrato dai FATTI, le sue tesi erano quelle dell’ ANTIMPERIALISMO: in ciò egli poteva avere poca o molta ragione come i suoi avversari a seconda delle circostanze che possono rendere più o meno negativo un Impero, ma non può essere un dibattito Cristiano. L’errore di Las Casas è grave cristianamente, egli ha rifiutato di “dare a Cesare un Cesare Cristiano” e ha denunciato per conseguenza logica l’ “encomendero” e il “conquistadores” escludendoli dalla salvezza (pag. 57). UN’ OBIEZIONE CHE È UNA CONFERMA Il fenomeno di Las Casas apporta una conferma del carattere di protezione della politica spagnola di protezione degli indiani. La monarchia spagnola non si presenta per nulla disgustata dalle denunzie di Las Casas ma al contrario non viene fatto oggetto di nessuna censura, lo ricevono e promulgano l’importanza delle sue nuove leggi, inducendo i suoi avversari al silenzio (es: “l’Apologia antilascasiana non può essere pubblicata sotto Carlo V e varie altre denunce antilascasiane sotto Filippo II e III). I consigli regi a tale proibizione di pubblicazione avevano dato una significativa giustificazione: “il vescovo Las Casas non deve essere contraddetto ma ascoltato e difeso”.  Il ciò rende assolutamente ingiusto parlare di “genocidio perpetuo” degli indiani da parte degli spagnoli, POICHÉ SE GENOCIDIO SIGNIFICA MASSACRO DI UNA RAZZA, L’AMERICA SPAGNOLA È LA SOLA DELLE AMERICHE DOVE ANCORA OGGI LA RAZZA INDIANA È I SUOI METICCI COSTITUISCONO LA MAGGIORANZA DELLA POPOLAZIONE. Si avrà una regressione generale e massiccia della popolazione indigena in seguito alla Conquista per conseguenza di un fenomeno naturale: il contagio microbico apportato dagli Europei che colpì le popolazioni non immunizzate. ALTRA CONFERMA: LA SCHIAVITÙ DEI NEGRI Gli spagnoli non potendo utilizzare la manodopera indiana troppo indebolita e protetta, ricorsero all’IMPORTAZIONE di schiavi negri (anche in questo gli spagnoli assai più moderati di anglosassoni, francesi e portoghesi; moderatezza testimoniata dal fatto che tutt’oggi in America Spagnola rimane la maggioranza indiana contrariamente ad altri stati)  Caso dell’isola di Santo Domingo: alla fine del periodo coloniale (vigilia della rivoluzione francese) metà spagnola è metà francese, la parte spagnola conta 30.000 schiavi mentre quella francese più di 465.000. La conseguenza si vede nella rivolta degli schiavi nella parte francese e la loro conseguente presa di potere verificatasi per la prima volta. Così i Paesi colonizzatori sotto al PATRONATO CATTOLICO seppero, per un moto naturale che trovava nella loro religione la sua sorgente, sfuggire alle OPPOSIZIONI E SEGREGAZIONI RAZZIALI dei colonizzatori LAICI (Francia) o PROTESTANTI ( Inghilterra e Stati Uniti). Questi stati non ebbero un’ispirazione derivata da un Patronato o Vicariato apostolico, ma fu puramente NAZIONALE, REGIA E MERCANTILE. UNA FORMULA MAGICA E UN PARADOSSO Imputazione di “cattolicesimo aggressivo” e “aggressione culturale” appoggiata dall’Inquisizione. Tutte le grandi civiltà della storia degli uomini sono state “acculturazioni” derivate da “aggressioni”. Lo stesso cristianesimo è una “aggressione acculturartice”, come è evidente il progresso dell’umanità è noto il progresso del cristianesimo che avviene secondo “acculturazioni successive”. Se c’è un esempio di “acculturazione positiva” riuscita è proprio quella della conquista spirituale dell’America oggi latina e particolarmente del Messico, quella che fu resa una società indo-cristiana ed è un paradosso che tutto ciò che sappiamo di questa società lo dobbiamo a studi di protestanti o israeliti. UNA “CONQUISTA” DEGLI INDIANI STESSI L’insediamento spagnolo non fu affatto ricevuto come un’aggressione (dalla maggior parte dei popoli indigeni): se ci fosse stata realmente “aggressione” le loro scheletriche truppe non sarebbero riuscite a sconfiggere gli imperi (nonostante l’intelligenza politica e il valore militare talora brutale). È evidente al contrario che i conquistadores furono accolti come l’aiuto decisivo che permise loro di liberarsi dall’oppressione fino ad allora subita dai tirannici imperi (es. in Messico le frequenti “guerre sacre” per i sacrifici umani della loro mitologia tirannica). Quando Cortès (il conquistadores, ovvero piccoli gruppi di avventurosi che finanziavano e armavano da soli le proprie spedizioni) sbarca sulla costa di Vera Cruz venne presto accolto come un alleato dei CEMPOALTECHI (appartenenti alla civiltà dei Totonachi), che costituirono la maggioranza dell’esercito di aggressione che combatté a fianco degli spagnoli addentrandosi nel cuore del Messico contro i TLAXCALTECHI (importante popolazione del Messico che era riuscita a conservare la propria indipendenza). Presto anche questi ultimi si schierarono dalla parte di Cortes e saranno i suoi “fedeli alleati” —> questa fedeltà sarà onorata dagli spagnoli, il re di Spagna riconoscerà la loro libertà di autogoverno ed esenzione fiscale.Cortes conquista poi, aiutato dai popoli,la Città di Messico. La “scuola indigenista” afferma che la Conquista fu opera meno di Cortès che non dei gruppi indigeni, stanchi della TIRANNIA AZTECA si gettarono nelle braccia degli spagnoli, “in verità non fu un gruppo di soldati europei ad operare la Conquista ma gli Indiani stessi”. UN CAMBIAMENTO ANCHE RELIGIOSO In Perù accade la stessa cosa: Pizarro e i suoi spagnoli vedono allearsi vari popoli dell’impero Cuzco. (Guardare chi è Atahuallpa). I conquistadores (Cortes, Pizarro...) erano quindi messaggeri di una nuova religione alla quale aderirono subito i popoli indigeni. Si manifestava così che l’adesione solidale alle religioni precolombiane aveva smesso di essere per gli indiani il punto di riferimento, ma dal
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