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Riassunto comunicare storia brancati, Appunti di Storia

Capitoli 11-12-13, ovvero seconda guerra mondiale, persecuzioni e guerra fredda, del libro Comunicare storia Pagliarini-Brancati

Tipologia: Appunti

2020/2021

Caricato il 29/05/2021

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Scarica Riassunto comunicare storia brancati e più Appunti in PDF di Storia solo su Docsity! CAPITOLO 11: LA SECONDA GUERRA MONDIALE LA GUERRA-LAMPO Scoppia la guerra: L'espansionismo della Germania aveva scardinato gli equilibri internazionali. Inoltre, l'inaccettabile richiesta di Hitler di cedere il corridoio di Danzica, aveva convinto le potenze dell'inevitabilità della guerra. Francia e Gran Bretagna avevano garantito alla Polonia che, in caso di un attacco sarebbe scattato il sistema delle alleanze. Ma il patto di non aggressione stipulato con l'Unione Sovietica aveva infatti messo Hitler al riparo da sorprese. Pertanto il primo settembre 1939, a soli 7 giorni dalla firma del patto Molotov ribbentrop, Hitler ordinò alle sue truppe di invadere il territorio polacco. Aveva così iniziò la Seconda Guerra Mondiale. Il successivo 3 settembre, Francia e Inghilterra dichiararono aperte le ostilità. Il 5 settembre Stati Uniti e Giappone proclamarono la propria neutralità. Anche l'Italia, nonostante il patto d'acciaio, si dichiarò in posizione di non belligeranza, quindi in temporanea astensione dal conflitto. La spartizione della Polonia: La macchina bellica nazista mosse contro la Polonia con una formidabile massa di mezzi bellici. a rendere più difficile la difesa contribuirono i bombardamenti aerei e l'improvviso attacco delle Armate sovietiche che, applicando le clausole segrete del patto molotov-ribbentrop, varcarono confine, tagliando la Polonia quasi a metà. L'esercito polacco fu costretto ad arrendersi. la Polonia fu divisa fra la Germania e l’unione Sovietica. Hitler propose a Francia e Gran Bretagna una conferenza di pace, ma le due potenze rifiutarono in segno di protesta per la brutalità delle sue azioni. La guerra si sposta nel nord Europa: L'esercito sovietico con Eva sotto il proprio controllo e le repubbliche baltiche Estonia Lettonia e Lituania, e attaccava la Finlandia che fu costretta a cedere un'ampia parte del proprio territorio. Nel 1940 Hitler allo scopo di assicurarsi materie prime e più ampie basi di attacco contro l'Inghilterra, si impadronì di Danimarca e Norvegia. L'apertura del fronte occidentale: Quei primi mesi di conflitto erano stati caratterizzati da un'inerzia quasi completa, tanto da essere definiti ‘la guerra buffa o strana’. Ma tutto cambiò il 10 maggio 1940 quando le armate tedesche aggirarono la nord la linea Maginot. Nel giro di pochi giorni tutta la costa della Manica cadde in mano tedesca, il corpo britannico venne decimato e costretto a imbarcarsi dal porto di Dunkerque. L'Italia dalla non belligeranza all'intervento: L'Italia aveva mantenuto la non belligeranza, questa scelta era stata determinata dal in preparazione dell'esercito, dalle insufficienti risorse industriali è Dalle tensioni con l'alleato tedesco, che aveva scatenato la guerra senza una consultazione preliminare. la posizione dell'Italia, cambiò di fronte alla disfatta francese e alle fulminanti vittorie di Hitler. Pertanto il 10 giugno 1940 dichiarò guerra alla Francia e all'Inghilterra. L’occupazione della Francia: L'esercito tedesco entrò a Parigi. La Francia chiese l'armistizio che fu firmato nel 1940, dal maresciallo Petain. Il luogo scelto da Hitler si trattava dello stesso vagone ferroviario nella foresta di Compiègne, dove era stato siglato l'armistizio con la resa della Germania nel 1918. Tutta la Francia passava sotto il diretto controllo tedesco. La cosiddetta Francia di Vichy, diede vita al regime autoritario, filonazista e collaborazionista, che fino all'ultimo sarebbe stata al fianco della Germania. Ma il generale De Gaulle, aveva lanciato da Londra il primo appello al popolo francese, affinché si ribellasse l'occupazione nazista. La battaglia d'Inghilterra: Hitler avanzò una proposta di pace al Regno Unito, ma il suo tentativo si scontrò con il ministro britannico Winston Churchill. La Germania, allora progettò l'operazione leone marino, cioè uno sbarco in Gran Bretagna condotto dalle basi navali di cui ormai disponeva sulla sponda francese della Manica. Prima di procedere, era però necessario neutralizzare la Royal Air Force, ovvero la potente aviazione Britannica. L'otto agosto Hitler iniziò la battaglia d'Inghilterra. Ma ne perdite umane, né le distruzioni fiaccarono la volontà di resistenza del popolo inglese. Pertanto nell'ottobre del 1940 la battaglia di Inghilterra poteva considerarsi fallita, con più di 3000 aerei nazisti abbattuti. L'offensiva italiana in Africa e nei Balcani: L'offensiva italiana aveva l'obiettivo di paralizzare le linee di navigazione britanniche attraverso i canali di Sicilia di Suez. Mussolini intanto diede il via alla guerra parallela. Così il 28 ottobre 1940 attaccò la Grecia. L'offensiva venne però bloccata, e Hitler fu costretto a giungere in soccorso dell'alleato. Le spedizioni italiane nel Mediterraneo stavano volgendo al fallimento, e per mano inglese la flotta italiana subì gravi perdite. Nel febbraio 1941 Hitler decise allora di inviare in appoggio alle truppe italiane gli afrika korps, ovvero delle potenti truppe corazzate sotto il generale Erwin Rommel. Rommel costrinse gli inglesi a ritirarsi. Dopo pochi mesi tramontava così l'impero fortemente voluto dal Duce. IL CONFLITTO DIVENTA MONDIALE Il patto tripartito e la creazione di un ordine nuovo: Il patto d'acciaio fu esteso al Giappone, con la firma del patto tripartito, nasceva così l'asse Roma-Berlino-Tokyo. Tale patto prevedeva la creazione di un ordine nuovo, concepito anche questo su basi razziali. La Germania si riservava il compito di controllare l'Europa continentale, l'Italia il bacino del Mediterraneo, e il Giappone il continente asiatico. L'invasione dell'Unione Sovietica: i diplomatici tedeschi avviarono trattative con i governi di Ungheria, Romania Bulgaria, Jugoslavia e Slovacchia, che si conclusero con la loro adesione al patto tripartito. Tale iniziativa aveva lo scopo di trasformare i Carpazi e i Balcani in un'ampia regione satellite, della Germania, in vista di un attacco all'Unione Sovietica. I motivi dell'attacco erano molteplici: l'est europeo era considerato uno spazio vitale e l'URSS, rappresentava il principale ostacolo alla sottomissione dell'Europa orientale. In più la Russia era il grande nemico ideologico del nazismo, il cui obiettivo rimaneva la distruzione del bolscevismo e infine c'era un presunto avvicinamento di Stalin a Churchill. Così nel 1941 partì l'operazione Barbarossa, che aveva come obiettivo la conquista dell'Unione Sovietica. Mussolini partecipò a tale operazione e dunque inviò un corpo di spedizione italiana in Russia che dal 1942 divenne l'Armata italiana in Russia. L'avanzata Italo tedesca e la resistenza Sovietica: L'esercito invasore potè impadronirsi di vastissimi territori e di un grandissimo bottino di guerra, riuscendo a stringere da vicino Mosca e Leningrado. Ma con il sopraggiungere di un inverno precoce, l'avanzata tedesca venne bloccata e venne impedita l'occupazione di Mosca. La guerra lampo poteva quindi considerarsi fallita. Gli stati tra isolazionismo e sostegno all'Europa: I russi fecero affidamento sugli Stati Uniti. Gli USA, confermarono una linea di non intervento. Tuttavia il 10 marzo del 1941 avevano adottato, su proposta di Roosevelt, la legge affitti e prestiti che autorizza il governo a vendere, prestare e affittare materiale bellico e prodotti agricoli a quei paesi la cui difesa fosse stata giudicata vitale per gli interessi del paese. Le industrie statunitensi cominciavano a diventare l'arsenale delle democrazie. La carta Atlantica: La politica aggressiva della Germania convince Roosvelt della necessità di sconfiggere il nazismo. Nel 1941 il presidente statunitense e il primo minisitro inglese Churcill firmarono la carta atlantica che prevedeva la definitiva distruzione della tirannia nazista. Il primo gennaio 1942 a Washington venne firmata da Stati Uniti, Gran Bretagna, Unione Sovietica e altre 23 Nazioni, contro il nazifascismo la dichiarazione delle Nazioni Unite. Il Giappone e il progetto di una grande Asia: Intanto cresceva l’attività giapponese. Obiettivo dell’espansionismo era la costruzione di una grande Asia sotto l’egemonia nipponica. Per raggiungere tale risultato era indispensabile sconfiggere la resistenza e conquistare totalmente la Cina. Il Giappone nel 1940 occupò l’Indocina e tentò di espandersi nelle Indie orientali olandesi, circondando la Cina da sud e minacciando da vicino il Pacifico orientale. L'ingresso degli Stati Uniti: Dinanzi alle espansionismo nipponico, gli Stati Uniti avevano deciso di interrompere le forniture di acciaio e di petrolio, dalle quali il Giappone era strettamente dipendente. Tale posizione convinse i comandi militari nipponici dell'inevitabilità di uno scontro. All'alba del 7 dicembre 1941 l'aviazione giapponese sferrò un attacco a sorpresa, alla base navale statunitense di Pearl Harbor, nelle isole Hawaii, distruggendo la flotta statunitense presente nel porto. Il bombardamento, avvenuto senza una dichiarazione ufficiale di guerra determinò l'immediato ingresso in guerra degli Stati Uniti, non solo contro il Giappone ma anche contro Germania e Italia. LA CONTROFFENSIVA ALLEATA Gli ultimi successi dell'asse: I giapponesi occuparono tutte le zone militarmente importanti dell'estremo Oriente. anche in Occidente la ripresa delle operazioni porto ad alcuni vistosi successi dell'asse, in particolare in Africa. Questo è il momento più critico della guerra per gli alleati. eppure, i nuovi successi avrebbero segnato l'inizio della fine. Infatti l'estensione del fronte il crescente allontanamento delle truppe aveva notevolmente allungato le linee di rifornimento da rendere difficoltosi i contatti con le retrovie e problematico l'invio di uomini e materiali. L’importanza degli aiuti statunitensi:Le truppe alleate potevano avvalersi Del sostegno degli Stati Uniti, che Riuscirono a mobilitare 14 milioni di uomini e a inviare sui fronti di tutti i continenti enormi quantitativi di viveri, medicinali e materiale bellico. Come risposta la Germania dette inizio a una guerra sottomarina che mirava a bloccare i rifornimenti statunitensi. La caccia dei sommergibili non riuscì a danneggiare il sistema di rifornimento degli Alleati. Ma già nel 1942 la guerra la guerra sottomarina poteva dirsi fallita. La battaglia di Stalingrado: Un'inversione di tendenza si ebbe a favore degli alleati sul fronte russo. L’assedio tedesco di Stalingrado che ebbe inizio nel luglio del 42, si trasformò ben presto in una battaglia urbana che durò 180 giorni, creando le premesse della resa tedesca. Quando le armate sovietiche scatenarono la controffensiva, nel novembre 1942, le forze naziste erano ormai decimate, ma le truppe ricevettero l’ordine di continuare ad oltranza la guerra, fino a quando il generale Von Paulus non fu costretto ad arrendersi. La disfatta di Stalingrado segnò la svolta decisiva della seconda guerra mondiale. L'avanzata alleata in Estremo Oriente e nel Mediterraneo: Nello stesso periodo, gli americani avevano iniziato la loro controffensiva nei territori occupati dai giapponesi in estremo oriente. Significative furono le vittorie conseguite nelle battaglie aeronavali delle Midway e di Guadalcanal. Per l’asse venne a delinearsi una situazione così negativa, da far considerare inutile ogni ulteriore combattimento: perciò fu deciso il rientro di Rommel in Germania. Da allora tutta l’Africa del nord si trovò saldamente nelle mani degli alleati. L’incontro degli alleati a Yalta: Dal 4 all'11 gennaio 1945,poco prima della sconfitta della Germania nella seconda guerra mondiale, si era tenuta la conferenza di Jalta.qui gli Stati Uniti, la Gran Bretagna e l'unione sovietica avevano raggiunto un primo accordo sul futuro assetto europeo che prevedeva la spartizione del mondo in sfere di influenza. All'Urss era stato di fatto riconosciuto il controllo dei territori conquistati dall'armata Rossa: oltre i paesi baltici, gran parte di Polonia e Ungheria, l'area dei Balcani con Romania e Bulgaria è una certa presenza in Jugoslavia.era stata inoltre decisa la divisione della Germania in zone di occupazione e furono stabiliti i principi generali cui avrebbero dovuto ispirarsi gli alleati dopo la guerra: libere elezioni in tutti i paesi europei, diritto dei popoli di scegliere la forma di governo sotto cui vivere: principio dell'autodeterminazione, commercio internazionale aperto. Gli accordi di Bretton Woods: Sul piano economico, di fronte alla grande distribuzione di beni e risorse materiali causata dal conflitto, si rendeva necessaria una politica di collaborazione e di solidarietà internazionale. Gli Stati Uniti che durante la guerra avevano rifornito costantemente gli alleati furono l'unico paese a poter vantare un apparato industriale enormemente potenziato. I paesi europei confidavano quindi nel sostegno americano per far fronte alla ricostruzione.già nel luglio 1948 quattro i rappresentanti dei 44 paesi impegnati nella guerra contro l'asse si erano incontrati nella città statunitense di Bretton Woods, dove avevano deciso di istituire sia una banca mondiale per finanziare la ricostruzione e lo sviluppo nei paesi coinvolti nel conflitto attraverso la concessione di prestiti a lungo termine, sia un fondo monetario internazionale per vigilare sulla loro stabilità monetaria attraverso un sistema di cambi delle valute agganciato al dollaro americano.le due istituzioni entrarono in attività solo nel 1947, quando venne firmato anche l'accordo sul commercio internazionale: il Gatt. Il Gatt stabiliva la progressiva riduzione delle tariffe doganali e dei limiti alle importazioni allo scopo di dar vita a un sistema commerciale aperto alla libera circolazione delle merci e di mettere fine all'economia protezionistica. La nascita dell'ONU: oltre a quella economica e monetaria, si guardava anche a una riorganizzazione delle relazioni internazionali.si fece perciò strada l'idea di costituire un organismo in grado di garantire la risoluzione pacifica delle controversie in modo più efficace di quanto avesse fatto la società delle nazioni, nata all'indomani della prima guerra mondiale ma ben presto dimostratasi incapace di svolgere un ruolo significativo. Nel giugno 1945 venne così fondata a San Francisco su iniziativa di 51 Stati, con lo scopo di assicurare la pace e la sicurezza internazionali, il rispetto dei diritti e delle libertà fondamentali dell'uomo, la promozione dello sviluppo economico, sociale e culturale di tutti i paesi, l'organizzazione delle Nazioni Unite: ONU.gli organi dell'ONU erano e sono: l'assemblea generale, il consiglio di sicurezza.L'assemblea generale aveva compiti deliberativi e a essa partecipano tutti gli Stati membri più la città del Vaticano e lo stato di Palestina, il consiglio di sicurezza è invece l'organo esecutivo composto da cinque membri permanenti +10 che entrano a rotazione. I membri permanenti sono Stati Uniti, unione sovietica, Gran Bretagna, Francia e Cina ogni membro permanente ha potere di veto che consente di impedire l'adozione di una delibera da parte del consiglio. Il tribunale militare internazionale: i vincitori decisero di istituire anche un tribunale militare internazionale con l'incarico di punire responsabili dei crimini di guerra, in particolare quelli compiuti contro le popolazioni civili, i prigionieri e gli ebrei.si tennero nella città bavarese di Norimberga vari processi, durante i quali 24 figure di spicco del nazismo furono giudicati da magistrati che rappresentavano le potenze vincitrici.i giudici combinarono 12 condanne a morte e diverse altre pene detentive; vi furono anche tre assoluzioni.l'opinione pubblica mondiale rimase però nel complesso delusa dallo svolgimento dei processi perché l'esiguo numero dei responsabili portati in tribunale decretava di fatto l'impunità per la maggior parte dei criminali di guerra nazisti. Potsdam e i primi contrasti tra gli alleati: nell'estate del 1945 USA, Urss e Gran Bretagna si confrontarono nuovamente alla conferenza di Potsdam, che si svolse quando ancora la guerra sul fronte del Pacifico non era cessata.dei tre grandi che fino ad allora avevano dominato la scena restava solo Stalin.alla conferenza parteciparono infatti il nuovo presidente americano harry Truman e il nuovo Primo Ministro inglese, il laburista Clement attlee.A Potsdam i confini tra Polonia e Germania furono spostati sulla linea dei fiumi Oder e neighbor e venne resa operativa l'occupazione della Germania.il paese fu smilitarizzato, privato della sua forza industriale e suddiviso in quattro zone, attribuite con compiti di governo a USA, Francia, Inghilterra e Urss.se sta sorte toccò a Berlino: destituita da ruolo di capitale la città che nella suddivisione in quattro aree si era trovata al centro della zona sovietica, venne divisa a sua volta in quattro settori ciascuno affidato al controllo di un esercito alleato.a Potsdam emersero però anche i primi attriti tra le potenze occidentali e l'unione sovietica, soprattutto sul tema dell'autodeterminazione nei paesi dell'Europa orientale.In particolare Stalin non si mostrava intenzionato a garantire lo svolgimento di libere elezioni in Polonia poiché probabilmente la sua coalizione sarebbe uscita sconfitta da una consultazione elettorale. Verso due blocchi contrapposti: nonostante la collaborazione espressa dagli alleati negli accordi economici di Bretton Woods, nell'istituzione dell'ONU e del tribunale di Norimberga, i contrasti emersi a pozza a Potsdam andarono acuendosi nei mesi successivi.all'inizio del 1946 la rottura divenne evidente.il 9 febbraio in un discorso tenuto al teatro Bolscioi di Mosca, Stalin parlò di inevitabilità di un conflitto tra mondo capitalista e blocco socialista. Il 5 marzo l'ex Primo Ministro britannico in un discorso tenuto alla presenza del presidente americano Truman, usò per la prima volta la definizione cortina di ferro per indicare la linea che divideva ormai l'Europa tra democrazie occidentali e regimi comunisti centro orientali.l'intesa delle potenze vincitrici contro le forze nazifasciste si trasformò così in poco tempo in un antagonismo sempre più marcato che fu definito guerra fredda e che divise l'Europa e il mondo in due blocchi contrapposti: il blocco occidentale che si costruì attorno alla leadership degli Stati Uniti e raccolse paesi democratici che abbracciavano un sistema economico capitalista e il blocco orientale che era controllato dall'unione sovietica e che nei primi anni del dopoguerra aveva esteso il modello staliniano di società socialista a tutti i territori europei liberati dall'armata Rossa. Il blocco sovietico in Europa: nei paesi dell'est europeo tra il 1945 1948 si era venuta costituendo una catena di stati satellite, governati inizialmente da coalizioni di partiti di sinistra.all'interno di essi si era rapidamente affermato un partito unico sul modello dello Stato sovietico.Germania orientale, Polonia, Ungheria, Romania, Bulgaria, Cecoslovacchia e Albania entrarono così nell'orbita di Mosca che oltre al controllo politico stabilì anche quello economico.la Jugoslavia sfuggì invece al dominio sovietico imbocco una propria via al socialismo caratterizzata da una pianificazione meno rigida e dalla ricerca di una terza via tra i due blocchi. La dottrina Truman: l'inizio della guerra fredda venne sancito nel marzo 1947 da un discorso del presidente americano Truman di fronte al congresso, passato alla storia come dottrina Truman.questo parlo di due modi di vita alternativi: uno fondato sul rispetto delle libertà politiche e civili l'altro sul totalitarismo e sull'oppressione.e gli promise un aiuto incondizionato ai regimi democratici minacciati da movimenti interni o da manovre militari esterne miranti a imporre un ordinamento di tipo comunista. Gli Stati Uniti inauguravano così una politica del contenimento allo scopo di evitare un'ulteriore espansione della sfera di influenza sovietica. Dal canto suo, nel settembre 1947 e Stalin dette vita al Cominform con cui tenere sotto controllo tanto gli Stati dell'Europa orientale che ormai gravitavano nell'orbita sovietica quanto i partiti comunisti occidentali.nasceva ufficialmente il blocco sovietico. LE DUE EUROPE E LA CRISI DI BERLINO Gli aiuti americani rilanciano l'economia Europea: Il dopoguerra fu un periodo di ricostruzione economica e sociale. Gli Stati Uniti decisero di intervenire con i loro capitali per stimolare il rilancio economico, facendo affluire in molti paesi oltre 13 miliardi di dollari. Tra questi un miliardo e mezzo fu destinato all'Italia. Tale piano fu messo in atto dal segretario di stato George Marshall, è divenuto operativo nel 48 con il nome di European recovery program, il cosiddetto piano Marshall, che rimase attivo fino al 58. Con tale iniziativa gli Stati Uniti, intendevano dare solidità all'Europa esposta al pericolo dell'influenza comunista, in più si trovavano nella necessità di dare un nuovo e più ampio sbocco al proprio apparato produttivo, per scongiurare una possibile crisi di sovrapproduzione. La scelta capitalista portò alla valorizzazione della proprietà privata, del libero mercato, ma fu accompagnata anche da una forte attenzione ai problemi sociali della popolazione impoverita dalla guerra. Si contribuì alla formazione del welfare state, ovvero dello stato del benessere, avviato già negli anni 30. Il welfare state nell'Europa occidentale: La Gran Bretagna è stata la prima ad assicurare ai cittadini, oltre che i diritti politici e civili, anche quel complesso di beni primari necessari a vivere un'esistenza dignitosa. attraverso il piano beveridge, fu attuato il modello dal welfare state piccola grazie al governo laburista, alla guida del paese dal 45. Il modello britannico si diffuse in tutta Europa, attraverso la convinzione dei governi di estendere il benessere sociale ed economico a tutta la popolazione. La ricostruzione nell'Europa orientale: L'Unione Sovietica dette vita al Comecon, il consiglio di mutua assistenza economica, che aveva il compito di promuovere e coordinare l'espansione economica e gli scambi commerciali tra i paesi del blocco sovietico. Alla fine della guerra, venne deliberato un nuovo piano quinquennale di sviluppo, basato sull'abolizione della proprietà privata dei mezzi di produzione. Venne potenziata l'industria pesante e quella militare, a scapito della produzione agricola e dei beni di consumo. La raccolta delle materie prime, avveniva attraverso lo sfruttamento della forza lavoro, e delle risorse negli Stati satellite, secondo una logica di rinuncia agli interessi individuali. I paesi dell'Europa orientale, si dovettero adattare alle direttive sovietiche, la caratteristica del sistema sovietico era la determinazione dei prezzi, i quali non erano sottoposti alle regole del mercato e del profitto, ma venivano fissati dallo Stato secondo schemi politici e rigidamente controllati, per assicurare a tutti l'accesso ai beni considerati indispensabili. Nel 52 cominciarono a manifestarsi alcuni gravi fenomeni (carestie, penuria di cibo), che dettero origine al tentativo sovietico di rilanciare l'agricoltura e l'industria leggera Il ponte aereo di Berlino: La Germania sconfitta, e la sua ex capitale Berlino, vennero divise entrambe in quattro settori, affidati al controllo degli eserciti alleati. Durante i lavori per i Trattati di Pace, Francia, Stati Uniti e Gran Bretagna avevano l'intenzione di procedere all'unificazione delle zone di loro competenza, per una ricostruzione di uno stato sovrano tedesco, ma i sovietici, avendo sotto la loro influenza Berlino, il 24 giugno 1948 bloccarono tutti i collegamenti stradali, e ferroviari che davano accesso ai tre settori della città. L'obiettivo era costringere inglesi, francesi e americani a lasciare Berlino ovest, invece questi risposero con un ponte aereo, usando il ristretto corridoio aereo concesso dei trattati di pace, che assicurò ai berlinesi un costante rifornimento di viveri, medicinali e carbone, Alla fine i sovietici si resero conto dell'inutilità dell'iniziativa, e revocarono quindi il blocco, ma ormai Berlino era diventato il simbolo della contrapposizione tra i due schieramenti. La nascita di due germanie: Il blocco di Berlino fu un fallimento, e il processo di costruzione di un nuovo stato tedesco era proseguito. Le tre zone di occupazione occidentali diedero vita alla Repubblica federale tedesca (Rft), il suo primo presidente fu Konrad Adenauer. La Germania occidentale ebbe una rapida ripresa economica grazie agli aiuti americani, e una notevole stabilità governativa. I sovietici replicarono, facendo nascere la repubblica democratica tedesca (Rdt). La rft, venne riconosciuta solo dal blocco occidentale, e la rdt dal blocco orientale. La divisione della Germania era il segno della guerra fredda. La guerra fredda nello scenario internazionale: Nell'aprile del 1949 Stati Uniti, Canada e diversi paesi dell'Europa occidentale stipularono il patto Atlantico. Fu anche sottoscritto da un'organizzazione militare di difesa, la nato, in funzione anticomunista, mentre negli Stati Uniti l'anticomunismo cominciò ad assumere toni persecutori con il maccartismo. In Cina, la vittoria di Mao sui nazionalisti portò alla nascita della Repubblica Popolare Cinese, che strinse un'alleanza con Mosca e avviò la modernizzazione del paese, secondo un modello collettivistico. Preoccupati dell'espansione comunista in Asia, gli Stati Uniti appoggiarono la Corea del Sud, invasa nel 1950 dalla Corea del Nord, sostenuta da Cina e Unione Sovietica. Ne scaturì una guerra, conclusasi con un armistizio, che confermò la divisione della Corea in due stati. Il conflitto intensificò anche la corsa agli armamenti. Il nuovo quadro politico in estremo oriente, spinse gli americani a rivedere il sistema delle alleanze: da nemico, il Giappone divenne un sicura alleato, contro il comunismo e gli USA aiutarono a trasformare il Giappone in monarchia parlamentare e in una potenza industriale. Fu anche rafforzata la nato. Per tutta risposta i 55 paesi dell'est siglarono il Patto di Varsavia, in funzione antiamericana. La corsa agli armamenti:La guerra di Corea comportò un'accelerazione nella corsa agli armamenti delle due superpotenze. Nel novembre 1952, gli Stati Uniti fecero il primo esperimento con una bomba H, a fusione nucleare dell'idrogeno pesante. Nel 1953 l'Unione Sovietica dichiarò di possedere la stessa arma. La potenza distruttiva dei nuovi ordigni aumentava così in modo esponenziale, rispetto a quella delle prime bombe atomiche. LA COESISTENZA PACIFICA E LE SUE CRISI Krusciov e la destalinizzazione:Alla morte di Stalin, il nuovo leader sovietico divenne Nikita Krusciov, che iniziò a sostenere la necessità di una coesistenza pacifica fra comunismo e capitalismo. Il nuovo leader denunciò gli errori e i crimini commessi da Stalin, a questo venivano rimproverati oltre all'abbandono della direzione collegiale nella gestione del potere, soprattutto il culto della personalità e gli eccessi legati all'imposizione delle direttive di partito in ogni settore. Veniva così auspicata una revisione del sistema sovietico, chiamata destalinizzazione, impegnata sia nell'abbandono dello stalinismo, sia su una diversa linea di azione in politica estera. Questo mutamento della politica estera Sovietica venne chiamato distensione o disgelo. Il processo di destalinizzazione rimase però incompiuto, perché non venne messo in discussione il sistema economico politico, e il modello di vita sovietico, ma soprattutto non venne eliminato il regime poliziesco e liberticida, espresso dai Gulag, che vennero semplicemente riorganizzati. Le speranze deluse nel blocco orientale: i casi di Polonia e Ungheria: La nuova politica inaugurata da Krusciov offrì ai paesi satellite, la speranza di ottenere una maggiore autonomia nei confronti dell'URSS. Dopo una lunga serie di proteste e scioperi contro il governo filosovietico, Mosca acconsentì a un ricambio ai vertici del Partito Comunista
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