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riassunto con slide appunti e libro video storia, Appunti di Storia Della Radio E Della Televisione

prendere 30 all esame di tv appunti integrata a video storia (long tv a parte)

Tipologia: Appunti

2022/2023

Caricato il 22/05/2023

lolliloli
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Scarica riassunto con slide appunti e libro video storia e più Appunti in PDF di Storia Della Radio E Della Televisione solo su Docsity! STORIA DELLA TV La TV è un’industria: Un insieme di TECNOLOGIE per la comunicazione, organizzate nell’ambito di IMPRESE/APPARATI, finalizzate alla costruzione e alla circolazione di un’offerta di CONTENUTI audiovisivi (programmi) destinati ad un PUBBLICO. LE ORIGINI STORICHE DELLA TV E L ’ARRIVO IN ITALIA •Nel 1929 nasce in UK, con il primo programma sperimentale. • 1936: - La BBC inizia le trasmissioni pubbliche, prima diretta con l’incoronazione di Re Giorgio - In Germania vengono trasmesse le Olimpiadi di Berlino, un atleta nero vince ai 100m ma Hitler non lo vuole premiare e lo vediamo in diretta. • 1939: Italia e US iniziano le trasmissioni sperimentali, poi bloccate dalla guerra soprattutto in Europa dando un vantaggio agli US. • 1954 In Italia si ha l’inizio effettivo delle trasmissioni! Diffusione: Dopo la fine del conflitto dal 45, si verifica una veloce e massiccia diffusione degli apparecchi televisivi -Negli Stati Uniti, nel 46 le famiglie che possiedono un televisore sono lo 0,02%, nel 55 sono il 78%: c’è uno sviluppo rapidissimo. -In Italia nel 54 sono attivi solamente 88.000 abbonamenti, nel 64 sono già 4,3 milioni: l’Italia è in ritardo rispetto di 10 anni all’America, a causa delle difficoltà enormi dovute dalla guerra. DUE MODELLI DI SVILUPPO In televisione si sviluppano due modelli distinti di broadcasting, derivati dalla radio: 1. Modello commerciale: US Stati uniti, basato sulla •raccolta pubblicitaria e la •prevalenza dell’intrattenimento 2. Modello statale: UK Gran Bretagna, modello di servizio pubblico, •finanziato da un canone e con una •finalità educativa. LA TELEVISIONE HA 3 FASI FONDEMENTALI/ 3 GRANDI PERIODI 1954-75(Ventanni) ETA’ DELLA SCARSITA’/ EPOCA DELLA PALEOTELEVISIONE =TV DELLE ORIGINI L’EPOCA DELLA PALEOTELEVISIONE coincide con il Monopolio Rai, che ha svolto importanti funzioni sociali, ma con una programmazione decisa dall’alto e sempre unidirezionale, di fronte a cui lo spettatore non aveva altra possibilità di scelta che seguire la Rai o spegnere l’apparecchio Questa prima fase viene anche chiamata Età della scarsità perché: gli apparecchi erano poco diffusi e i contenuti erano limitati al monopolio della Rai; rispetto quella di oggi, l’offerta di contenuti era inferiore. In questi (Ventanni) accadono moltissimi eventi e fatti politici che cambiano la faccia del nostro Paese e la televisione ne ha testimoniato il cambiamento, rendendo il proprio linguaggio uno strumento di modernizzazione. Nonostante la tv avesse meno risorse e meno diffusione, la sua capacità di testimoniare la modernità è stata enorme. Grazie alla TV c’è stata l’alfabetizzazione, è stata uno strumento di modernizzazione. Il genere che ha più contraddistinto il linguaggio televisivo italiano è il è un genere estremamente interessante da analizzare perché testimonia tutti i momenti di cambiamento: QUIZ : q ha contribuito ad alfabetizzare la popolazione; ha portato l’intrattenimento domestico, il piacere di stare a casa e condividere un momento di intrattenimento. LA PALEOTELEVISIONE 54-75, Età del monopolio: • Unico soggetto: Rai ,sotto il controllo del Governo Nel 61, Bernabei , diventò direttore generale della Rai e la sua nomina intendeva sicuramente collegare la Rai all’azione modernizzante del Governo. Nel novembre dello stesso anno l’avvio del 2° canale televisivo aveva rappresentato un ulteriore passo in quella direzione. Iniziò una stagione di grande creatività, che fece della tv il primo medium di massa, presente in tutte le famiglie, capace inoltre di competere con il cinema e il teatro. • Tecnologia poco evoluta: bianco e nero • Apparecchi televisivi rudimentali e diffusione degli stessi non molto semplice • Cè il modello Statale che ha una funzione pedagogica e educativa • Palinsesto rigido: vengono inseriti dei programmi e non vengono spostati, non c’è concorrenza, non servono strategie, ore di trasmissione limitate • Pubblicità limitata e confinata: Debutta nel 1957 e va in onda ogni giorno alle ore 20.50,dopo il telegiornale della sera sulla RAI Cattura fin da subito l’attenzione delle famiglie e soprattutto dei bambini , contribuendo fortemente a trasformare la TV da oggetto di consumo occasionale, collettivo e limitato, in un medium domestico di massa. diventa un rito, un momento della giornata condiviso dalla collettività intera: “E dopo Carosello, tutti a nanna!” 1. Ogni filmato dura (a seconda del periodo) da 1 minuto e 45 secondi a 2 minuti e 15 secondi. 2. Di questo tempo, solo i 35 secondi finali possono essere dedicati alla pubblicità vera e propria (il cosiddetto codino pubblicitario). 3. Il resto del tempo è occupato da una scenetta, un filmato, un cartone animato o altro che deve essere assolutamente slegato dal prodotto pubblicizzato. • I generi sono molto definiti, derivano dalla triade di Reith: intrattenimento,fiction,informazione. Derivano dalla tv britannica e quindi seguono i suoi principi: educare, intrattenere e informare. •; Gli ascolti non si misuravano, ma la Rai aveva la volontà e la necessità di capire l’indice di ascolto e di gradimento. Oggi l’Auditel misura la quantità di pubblico e non il gradimento, anche se la si scambia per tale. L’Auditel nasce nell’81 proprio perché cambia lo scenario competitivo: Fino al ’75 non c’è bisogno di capire quanti stanno guardando perché non c’è concorrenza; quindi, interessa di più capire il livello di gradimento. 1. Il Gradimento si misura con il modello dei diari: a degli spettatori sorteggiati veniva chiesto di scrivere cosa pensassero di un determinato programma e questi venivano ritirati dalla Verifica qualitativa programmi trasmessi e si facevano delle considerazioni. IL CAROSELLO Mostra dei contenuti molto più importanti, gli attori di cinema più famosi (Mastroianni, Manfredi, Sordi) sono passati da lì non facendo promozioni, come fanno oggi, o raccontando quello che stanno facendo, ma interagivano con la conduzione, con gli ospiti, cantavano e ballavano con dei risultati incredibili. Quello che è sempre presente nel varietà è la musica. delle Gemelle Kessler La camera fissa, senza stacchi, il punto di fuga sono le gambe e l’assoluta specularità. Le gemelle Kessler dalle lunghe gambe lo propongono in Italia per la prima volta sfidando la censura Costume curato, simmetria perfetta delle proporzioni. Questo tipo di esposizione del corpo era molto usata in quegli anni, loro erano “asessuate”, c’era contrasto nel modo in cui si ponevano e il loro corpo di Mina Mina è una donna che viene allontanata dalla Rai perché ha un figlio fuori dal matrimonio, poi tornerà molti anni dopo. L’immagine è perfettamente simmetrica, orchestra dal vivo, luci e scintillii vari che sono apprezzati perché danno impressione di eccezionalità, superfici lucide, Il bianco e nero è meraviglioso ed elegantissimo gli artisti si esibivano in diretta, in uno studio in cui la scenografia presentava un organo a canne che conferiva serietà alla performance. Nel format di Senza rete si voleva rappresentare la realtà, porta in scena cantanti che si esibivano in diretta “spontaneamente, Al contrario di quella che è adesso, a causa della soglia di attenzione più bassa e una qualità della performance diversa. Es. X-factor, molti cantanti diventavano famosi per il modo in cui vengono raccontati, non per la bravura. Al consueto spettacolo di comici, soubrette, sketch e balletti, si affiancava l'elemento fondamentale di Canzonissima: una gara di canzoni. • è la svolta: la regia di Antonello Falqui rilegge le regole dello spettacolo televisivo, riducendo al minimo la scenografia, giocando con il bianco e nero in maniera essenziale ed elegante, e inglobando per la prima volta nelle inquadrature anche gli apparati tecnici e tecnologici (telecamere, luci, microfoni) • Nasce la figura della soubrette straniera (le gemelle Kessler) • Teatralità, costruzione geometrica dell’immagine • Senso di festività, eleganza del pubblico in studio come simulacro del pubblico a casa • Orchestra dal vivo LO SCHERMO • Fino agli anni 70 è una membrana opaca, non attraversata dallo spettatore che guarda e riceve quello che gli è comunicato senza intervenire, il pubblico è passivo • Ad un certo punto però con l’arrivo del telefono nell’epoca della Neotelevisione 75-90 lo schermo diventa poroso, una membrana che è possibile bucare, è un momento cruciale della storia dei mezzi di comunicazione. Finalmente il pubblico può intervenire, non è più un pubblico invisibile, grazie anche ai due conduttori Enzo Tortora e Raffaella Carrà CANZONISSIMA(56) DA Dà UN Pà (61) BRAVA(72) SENZA RETE (61) STUDIO UNO(55) (69-75) Verso la fine degli ultimi anni della PALEOTELVISIONE Emersero in Italia 2 tendenze, molto forti, che invece di scontrarsi si mossero su binari paralleli: • La prima riguardava Il sistema politico che puntava alla riforma della Rai in modo da renderla meno governativa, e a fare spazio alle forze politiche di opposizione nonché ai sindacati e alle Regioni. • La seconda riguardava l’affermazione/nascita di diverse emittenti private, dette poi pubbliche, costituendo una situazione sempre più difficile da smantellare, anche per la sua capacità di esprimere aspetti della società italiana lasciati in ombra dal monopolio Queste due tendenze del pubblico e del privato nel loro insieme hanno costituito un sistema televisivo di natura mista, profondamente diverso dal precedente ventennio di monopolio diretto dall’alto Il rapporto fra questi due tendenze del sistema determinò quel fenomeno che venne espresso da Umberto Eco come Neotelevisione (69) Si aprì “la stagione dei convegni”, in cui quasi tutti i partiti e le forze sociali (giornalisti, professori universitari) realizzarono la loro socializzazione in materia radiotelevisiva, mettendo a punto le loro idee in incontri pubblici sulla annunciata riforma della radiotelevisione. I punti da discutere erano molti: 1. Monopolio o concorrenza? 2. Natura della Rai (pubblica o privata?). 3. Passaggio dal Governo al Parlamento. 4. Coinvolgimento delle Regioni. 5. Coinvolgimento dei sindacati e delle forze sociali. 9. Pubblicità (da controllare e contenere). 6. Distribuzione dei poteri all’interno dell’azienda I monopoli televisivi pubblici vengono messi in discussione in tutta Europa. • Con la Nascita del ROCK negli anni 60 oltre alle radio clandestine già esistenti dall’inizio della Seconda guerra mondiale nacquero le RADIO PIRATA che sfidavano i monopoli statali, prima in Inghilterra con RADIO CAROLINE e poi in tutto il resto D’Europa, trasmettevano a onde corte all’inizio poi in FM. Il ROCK fu un nuovo tipo di musica, un genere controcorrente di ribellione che viene trasmesso dalle radio Pirate. le radio libere avevano aperto la pista su cui sarebbero passate le tv private, commerciali e il grande network privato. La cosa più sconvolgente per gli italiani fu la nascita di emittenti “libere”, prima radiofoniche poi televisive, che dimostrarono in modo tangibile che il monopolio non era l’unica soluzione possibile. Alcune erano espressione di piccoli imprenditori o di ripetitoristi, altre di movimenti politici o anche, soprattutto in radiofonia, di gruppi giovanili. • Grazie all’elettronica i costi di tutte le fasi dell’attività televisiva si erano ridotti, ed era possibile finanziarsi aprendosi alla pubblicità, che la Rai distribuiva con il contagocce. • Imprenditori locali installavano ripetitori per portare il segnale di stazioni estere in lingua italiana : Teleca-podistria, la TV della Svizzera italiana e Telemontecarlo. Grazie a queste televisioni gli italiani guardavano per la 1° volta i programmi a colori, compreso il campionato del mondo di calcio del 74. La Rai continuava a trasmettere in bianco e nero perché́ era bloccata dal mondo politico, diviso al suo interno tra i partiti fautori del sistema SECAM e quelli del PAL (che poi vincerà) e complessivamente propenso al rinvio. PALEOTELEVISIONE (71) Nasce la prima Televisione Privata TELEBIELLA fondata da Giuseppe Sacchi che aveva installato un piccolo impianto via cavo Le esperienze americane che circolano in Europa illustrano le possibilità del cavo per dar voce alle comunità, e Telebiella nasce con questa impronta Nell’ottobre dello stesso anno un gruppo di giovani fonda Babelis tv: riprende con una telecamera le partite di calcio, le registra e le proietta in un bar. (72) • TELEBIELLA viene denunciata perché sprovvista di autorizzazione del ministero delle Poste • SCADE LA CONVENZIONE (Ventennale) tra STATO e RAI, la RAI perde la concessione Lo Stato era l’unico proprietario dello “spettro elettromagnetico” (la parte di atmosfera sovrastante la penisola italiana in cui si propagavano le onde radio) e, volendo dar vita a un servizio radiotelevisivo, decideva di non svolgerlo in proprio ma di affidarlo in concessione a una società privata, che diveniva di interesse pubblico. La società era scelta direttamente dal Governo, l’esecutivo predisponeva e approvava una convenzione con questa società, la Rai. • LA CONVENZIONE viene prolungata/prorogata fino al (73) Tra il (73 e il 74) vennero fatte due proroghe fino al (75) (74) Nel 1974 la vicenda di TELEBIELLA fini con le due sentenze emesse dalla CORTE COSTITUZIONALE in cui si diceva: • 225 nella prima si riconosce il diritto dei privati a ripetere i programmi televisivi esteri, purché non interferiscano con le frequenze della Rai • 226 nella seconda viene concesso ai privati la facoltà di trasmettere via cavo su scala locale. In tutta Italia sorgono emittenti televisive, alcune delle quali ormai trasmettono via etere a somiglianza delle radio libere, per le quali il cavo è improponibile. Una delle emittenti via cavo è Telemilano, che Silvio Berlusconi organizza per eliminare le antenne dai tetti del suo complesso residenziale. La rete in cavo è collegata a un’antenna centralizzata collocata sopra il grattacielo Pirelli, che riceve i due canali Rai, la TV svizzera, Telemontecarlo. Una delle bande è libera, e Berlusconi ci inserisce la televisione di servizio per i 10 mila residenti di Milano 2 ,Sono questi gli esordi della futura Mediaset 1975-90(QuindiciAnni) ETA’ DELLA CONCORRENZA’/ EPOCA DELLA NEOTELEVISIONE Esterno Notte di Bellocchio: un film a puntate che parla esattamente di questi anni→periodo difficile per l’Italia. Il film parla del tragicissimo rapimento e morte di Aldo Moro, espressione della democrazia cristiana. Aldo Moro proponeva che venissero uniti sia la DC sia il PCI: per proporre questo patto sfida le correnti interne alla DC che erano contrarie. Le brigate rosse rapiscono Aldo Moro per chiedere un riscatto al paese. In questo clima, i cosiddetti anni di piombo si delinea la struttura della rai. (75) • Nel 1975 prima della scadenza dell’ultima proroga della convenzione STATO-RAI, la RAI subisce una riforma: in cui viene ribadito il principio di Riserva statale dell’esercizio Radiotelevisivo tramite la concessionaria RAI del servizio pubblico (in sostanza ribadisce il IL PALINSESTO è composto da: 1. Programmi 2. Spazi Pubblicitari 3. Stacchi tg 3. Autopromo di rete: quando una rete parla di sé, importante da quando c’è la concorrenza ed è diventato fondamentale avere una propria identità precisa L’Identità si costruisce attraverso diversi elementi: Es. Identità di Rai 1 Es. identità di Canale 5 Es. Sky • Fiction • Maria de Filippi • Talent show • Colore blu • Reality • Master chef • Eredità • Striscia la notizia •X factor • Varietà • Comicità • Intrattenimento • Intrattenimento • Reality 1. I PROGRAMMI • In studio/in esterna il secondo costa di più per permessi, troupe da spostare. I varietà di prima serata sono molto costosi • In diretta/registrati/in differita (programma registrato, commento in diretta). • A utilità ripetuta (generare profitti nel tempo, es. la serialità, a puntate e le repliche possibili però solo per alcuni programmi) /a utilità istantanea (come ad esempio Sanremo, programma che non si può vedere in replica) • Produzioni (anche adattamenti) / diritti (ready made) / Eventi differenze: Le produzioni sono programmi prodotti originali o adattamenti (es. Masterchef Italia è l’adattamento italiano di un format). Diritti sono programmi che vengono doppiati, presi come sono e cambiata solo la lingua (es. Simpson). Eventi: one man show, Sanremo, occupano palinsesto una volta per tutte. Es. GF Vip è in diretta, in studio, a utilità ripetuta, produzione Es. Gomorra è in esterna, registrato, a utilità ripetuta, produzione 2. GLI SPAZI PUBBLICITARI • Spot =durata media 30 secondi’’ • Sponsorizzazioni= ‘’questo programma è offerto da...’’ • Telepromozione= c’è Amadeus che durante un suo programma, promuove un prodotto essendo lui il conduttore del programma. Conduttore=testimonial del prodotto • Televendita= programma in cui vengono venduti direttamente ed esplicitamente i prodotti • Product placement= inserimento di un prodotto all’interno di un programma • Branded content= programma costruito intorno al prodotto Come ad esempio la Soap Opera, nata per promuovere prodotti utili per la casa per le donne. Notare quali pubblicità sono inserite all’interno di un programma e le forme, in modo da capire il target del programma. Ad esempio in un varietà del sabato sera ci sono prodotti molto larghi: acqua, telefonia... 3. L’AUTOPROMO DI RETE (Luoghi del palinsesto in cui la rete parla di sé) • Promo: filmato che sintetizza i contenuti di un programma • Ident: la rete crea un piccolo contenuto, con un jingle, un logo di rete. Filmati brevi ma evocativi, che ripetono i colori, la grafica, il jingle e il logo, a volte anche con i volti di rete. Es. ‘’Italia 1’’ • Bumper: brevi break che contengono il logo e l’immagine dell’emittente, posizionati solitamente per separare il programma dagli spot e dai promo. La rete parla allo spettatore dicendogli che a breve vedrà la pubblicità. Es. schermo bianco con logo di rete e voce registrata che dice ‘pubblicità’. Perché negli anni ’90 non era così facile distinguere la fine di un programma e l’inizio della pubblicità • Le prime tv private vengono acquistate da Gruppi editoriali della stampa tra l’(80/82) 1. RIZZOLI fonda nel 1980 la PIN (Primarete indipendente) con la creazione di un telegiornale di nome Ideato e diretto da Maurizio Costanzo che nel 79 ha realizzato sempre per la Rizzoli un quotidiano popolare formato tabloid. • CONTATTO fù il primo telegiornale privato a trasmettere a livello nazionale ma era illegale! Infatti, nel 1981 fu costretto a proseguire solo localmente a seguito di un ricorso alla Corte costituzionale da parte della RAI, che deteneva il monopolio delle trasmissioni nazionali • Nel 1982 RIZZOLI chiude il PIN per fallimento 2. Rusconi raccoglie le sue 6 emittenti, più 17 affiliate, nel network Italia Uno, inaugurato il 1° gennaio 82. • Italia Uno prende da subito un indirizzo giovanile, rivolgendo la maggior parte della propria programmazione ai ragazzi. Dopo solo un anno di attività, però, i conti della rete non sono perfettamente a posto i costi degli acquisti sono aumentati a causa della nascente concorrenza, Rusconi vende a Finivest. 3. Dopo i fallimenti di Rizzoli e Rusconi, Mondadori non avrà maggior fortuna con la TV. fonda nel 81 Retequattro, con 18 stazioni affiliate e 5 controllate direttamente. L’inizio delle trasmissioni è nell’82. Retequattro è di tipo generalista orientata principalmente a un pubblico di adulti, è molto parlata, offre soprattutto cinema, telefilm, informazione, intrattenimento e sport. • Viene lanciato il programma ideato e condotto da Maurizio Costanzo Dopo esser partito in prima serata su Rete 4, è quasi sempre andato in seconda serata su Canale 5, Il programma è un talk show, in cui i vari ospiti discutevano del tema della puntata, e ha visto passare sul proprio palcoscenico i personaggi più importanti dello spettacolo, della cultura e della politica italiana. Già nell’84 Retequattro vacilla, è piena di debiti e di costi da affrontare, se non viene venduta, rischia di travolgere anche Mondadori, e l’unico acquirente interessato è Fininvest. la Fininvest nel 84 acquista Retequattro raggiungendo ormai lo stesso numero di reti televisive della Rai (3 RETI). -In quello stesso anno PUBLITALIA80 (la concessionaria della pubblicità della Finivest) supera il fatturato della SIPRA (la concessionaria della pubblicità della RAI) dando inizio COSI al DUOPOLIO La Rai, dopo aver perso nel decennio precedente il monopolio su scala locale, perse anche quello su scala nazionale CONTATTO (80) L’occhio (79) Maurizio Costanzo Show(82) • Nasce la concorrenza tra Pubblico e Privato ,solo in Italia vi è il DUOPOLIO= esistono due entità di identico peso: Rai e Fininvest (hanno la stessa struttura a 3 reti) Nei primi anni ‘80 nasce l’impero di Berlusconi: che compra la tv privata più grande d’Italia, Tele Milano, e la fa diventare Canale 5; compra Rete4 e crea il terzo polo facendolo diventare Italia1 La prima volta che Canale 5 giunge sulle prime pagine dei quotidiani è grazie a un evento sportivo. Nell’80 l’Uruguay organizza un torneo fra le nazioni che hanno vinto almeno un campionato del mondo (compresa l’Italia), che sarà ricordato come il “Mundialito” L’Eurovisione e gli enti aderenti (compresa la Rai) non ne acquista i diritti televisivi, probabilmente anche per motivi politici (in Uruguay c’è una dittatura militare). Li ha comprati la Fininvest. Per la prima volta la nazionale italiana apparirà su una televisione privata, ma gran parte degli italiani non potrà vederla perché Canale 5 trasmette in diretta solo in Lombardia. Canale 5 rivende i diritti all’agenzia da cui li aveva comprati che a sua volta li vende alla RAI permettendo così a tutta Italia di vedere gli incontri in diretta In questi anni (80-90) Le Emittenti Private iniziano ad elaborare strategie per trasmettere in varie città, ed aggirare il limite locale. La FINIVEST tramite l’uso di videocassette di fatto aggirava l’ostacolo del limite locale trasmettendo allo stesso momento in 20 regioni 1. Ogni giorno partivano da Fininvest venti cassette registrate(il Palinsesto era registrato)che ogni televisione privata(comprate da berlusconi) metteva in onda alla stessa ora, rendendo possibile una programmazione su tutto il territorio nazionale. Nell’ottobre (84) I Pretori di Torino, Roma e Pescara bloccano la ripetizione del segnale Fininvest che avviene tramite interconnessione di ponti radio, ordinando il black-out televisivo nelle regioni (PIEMONTE, LAZIO, ABRUZZO) di loro competenza. Il motivo è semplice: la Fininvest trasmette su scala nazionale e la legge non lo consente. Le antenne private, fino alla legge Mammì del ’90, non potranno superare l’ambito locale. Le proteste del pubblico sono generalizzate. Tutti rivogliono la loro televisione gratuita, i cartoni animati dei Puffi che piacciono ai bambini: la contestazione prenderà il nome di “Guerra dei Puffi”. 2. Il Governo Craxi si riunisce d’urgenza e approva un decreto-legge che autorizza temporaneamente l’interconnessione tramite LE VIDEOCASSETTE per sei mesi, da tutti definito “decreto Berlusconi”, ma viene bocciato dalla camera perché incostituzionale. 3. Si prepara un altro decreto; si aggiunge una parte nuova sulla Rai, con cui si ripristina quasi tutto il potere che il direttore generale aveva perduto con la legge del 1975 a vantaggio del consiglio di amministrazione, e si stabiliscono nuove spartizioni dei ruoli. Il decreto Berlusconi-Agnes viene approvato e diventa la legge 4 febbraio 1985, n. 10→ tiene conto sia della Fininvest sia “partito Rai”; ma non tutela l’emittenza privata in quanto tale, perché l’autorizzazione ad usare gli impianti per l’interconnessione riguarda quelli che già li avevano, non gli eventuali nuovi venuti Sono realizzate in interni, a prezzi contenuti, e composte da quadri familiari con personaggi fissi di cui emergono periodicamente tratti caratteristici; un prodotto ideale per il daytime. La specialità italiana è stata a lungo la cosiddetta , una produzione di pregio dalla piccola serialità (2-6 puntate) di durata cinematografica (90 minuti). Discendente dal romanzo sceneggiato e fortemente connotata in senso nazionale, spesso diretta da affermati registi di estrazione cinematografica, è adatta alla prima serata ma è debole sul mercato internazionale. La produzione più nota è , a tema mafioso, che ha avuto 10 edizioni sempre venduta largamente all’estero, mentre era incolpata in patria di aver fornito una cattiva immagine dell’Italia . Portò sullo schermo un argomento di grande attualità, ovvero la lotta alla mafia, in un contesto sociale e politico molto particolare in cui stato, finanza, forze dell'ordine, erano a pieno regime nel primo affronto alle organizzazioni criminali. • Nell’ EPOCA DELLA NEOTELEVISIONE il grande protagonista della televisione è il telefono Il telefono fa diventare lo SCHERMO della tv poroso, permette di bucare lo schermo, rompe la sua impermeabilità. Finalmente il pubblico può intervenire e dire la sua, può esprimere ciò che pensa , non è più un pubblico invisibile! I DUE CONDUTTORI che hanno reso possibile questo attraversamento della tv sono: ENZO TORTORA e RAFFAELLA CARRA’ ENZO TORTORA creò il programma un format innovativo per l’epoca basato sull’idea di un mercatino del venerdì dove i partecipanti potevano vendere le loro invenzioni o i propri servizi e anche cercare oggetti facendosi contattare all’interno di alcune cabine dal pubblico da casa attraverso telefonate indiretta che venivano ricevute e filtrate da un gruppo di telefoniste. 1. Ad ogni puntata cè un pappagallo a cui si cerca di far dire PORTOBELLO 2. Cè molta musica realizzata da un’orchestra 3. In studio ci sono delle cabine telefoniche in cui gli ospiti aspettano le chiamate del pubblico interessato ai propri servizi o beni da vendere ENZO TORTORA è stato uno dei casi più vergognosi della storia italiana in quanto è stato accusato e condannato per Mafia ingiustamente! RENZO ARBORE portò un grande innovazione nel con il suo programma Inventò la SECONDA SERATA. La trasmissione iniziava verso le 23:00 con una sigla musicale intitolata «Ma la notte no» e andava in onda da un luogo che Arbore definiva come il salotto di casa propria (in realtà si trattava di una scenografia ricostruita all'interno di uno studio televisivo) Sintonizzandosi su Rai2 gli italiani potevano trascorrere un’ora all’insegna di musica, scherzi e sketch, dove a farla da padrone era la comicità. L’originalità della trasmissione, le gag dei comici, le sigle tormentone, hanno fatto di “Quelli della notte” un pezzo di storia della tv. Se RENZO ARBORE spinge i limiti della giornata televisiva oltre la prima serata RAFFAELLA spinge questo limite nell’altra direzione: quella del mattino, fascia ghiotta per la pubblicità le donne che stanno a casa a lavorare e per le persone anziane, gente per la quale non cerano contenuti. È stato il primo programma televisivo della rai trasmesso nella fascia del Mezzogiorno nel 1983 , prima dell’83 in quella fascia oraria non c’era niente! , il programma era condotto da RAFFAELLA CARRA’ dove portò per la prima volta in televisione il SALOTTO. MINISERIE LA PIOVRA PORTOBELLO(77) PRONTO RAFFAELLA? (83) VARIETA’ QUELLI DELLA NOTTE (85) 1. Il programma era un di intrattenimento leggero ,al centro della trasmissione vi era l'interazione con il pubblico in diretta attraverso vari giochi telefonici, con i concorrenti da casa che nel corso di ogni puntata rispondevano a delle semplici domande poste dalla conduttrice con la possibilità di vincere considerevoli cifre . 2. Uno dei giochi simbolo che hanno caratterizzato la trasmissione nell' immaginario collettivo del pubblico era il gioco dei fagioli,[4] durante il quale i telespettatori dovevano indovinare il numero esatto di fagioli presenti all'interno di un barattolo di vetro, una cifra molto difficile da indovinare tanto che di puntata in puntata si creò sempre più suspense sia per l'aumentare del montepremi, che cresceva ad ogni tentativo errato, che per l'avvicinarsi al momento della soluzione dell'enigma. Se ENZO TORTORA aveva crea una piazza dove la gente si ritrova, RAFFAELLA crea uno spazio domestico che coinvolge gli italiani. Vediamo una riproduzione studio di un salotto, ogni giorno venivano riprodotte le condizioni metereologiche che vi erano a Roma grazie al Green Screen che in quel periodo nessun altro usava. Il programma che rappresentò meglio le intenzioni di Fininvest in questi anni, fù DRIVE IN fù il primo varietà comico-satirico della televisione commerciale, Drive In, ideato dall'autore televisivo Antonio Ricci, andò in onda su Italia 1 dal 1983 fino al 1988. Appuntamento fisso prima del martedì e poi della domenica sera, era caratterizzato da un’ambientazione molto americana: la cassa, il bar, il guardaroba, il parcheggio riproducevano fedelmente l’atmosfera dei drive in, dove negli anni Cinquanta si poteva guardare un film rimanendo seduti in macchina. Il programma di Ricci era scandito da un susseguirsi di sketch, gag, imitazioni, monologhi, parodie, intervallati da brevi stacchi delle “ragazze Fast Food”, giovani maggiorate che, all’epoca, destarono molto scalpore. (perché erano molto svestite e si vedeva maggiormente il corpo femminile) Da qua nasce C’è un momento particolare storico che crea una frattura profondissima nel linguaggio televisivo ed è l’Incidente di Vermicino nel 1981. In un paese della provincia italiana un bambino, Alfredino cade in un pozzo artesiano. Momento terribile in cui si manifesta da un lato la potenza del mezzo televisivo dall’altro il rischio rappresentato dal mezzo televisivo. Da quando viene annunciato al telegiornale, l’attenzione del paese da subito si concentra sulle sorti di questo bambino e lì inizia la diretta più lunga della storia dell’informazione Rai 18 ore di lunga diretta perché non si poteva interrompere quello che il paese voleva seguire e la tv aveva iniziato a trasmettere. La tragedia si trasformò in una sorta di involontario reality show che tiene gli spettatori incollati allo schermo in tutta Italia. Secondo alcuni è stata una delle cause della morte del bambino perché la tv ha attirato tanta gente sul posto dell’incidente. STRATEGIE DELLA NEOTELEVISIONE • Ridurre il rischio di insuccesso economico usando delle formule e programmi già andati in onda con successo in altri Paesi→nasce una prima idea di format, il quale è la struttura di un programma già mandato in onda, di cui si compra e si adatta la struttura alla realtà locale. (XFactor, Masterchef, Tu si que vales, Italia’s got Talent, Grande Fratello). • Accentuare la componente spettacolare, sia in termini di intrattenimento leggero, sia enfatizzando la dimensione emotiva, drammatizzando per attirare l’attenzione dello spettatore. • Rispecchiare i valori medi della società, parlare all’ital iano medio utilizzando un linguaggio immediato e comprensibile, facendo leva sull’emotività facile del pubblico, sul senso comune. TALK SHOW DRIVE IN(83) STRISCIA LA NOTIZIA • Costruire un’identità di rete chiara per distinguersi dalla concorrenza, ricorrendo a tattiche e strategie di palinsesto. Una strategia è quella di rubare i volti noti, come la Carrà, Mike Buongiorno, Pippo Baudo. Mediaset cerca di strapparli alla Rai. Molti vanno un po’ da Mediaset e poi tornano in Rai. (Mike Buon- giorno non è mai tornato). • Fare tesoro degli errori della concorrenza, dove loro sbagliano fare meglio. • Puntare sul prime time, l’orario di maggiori ascolti che diventa la fascia più pregiata per gli inserzionisti e dove si scatena la concorrenza più agguerrita tra canali. 1990-2000 fino a oggi ETA’ DELL’ABBONDANZA Viene chiamata Età della Abbondanza perché in questi anni c’è: 1. un’abbondanza dell’offerta, dei canali, delle emittenti; non esiste solo tv tradizionale, nascono le piattaforme 2. cè una forte innovazione tecnologica (SATELLITE, CAVO(fibra ottica ), negli Usa si afferma HBO, nasce e si afferma la PAY TV una televisione diversa, a pagamento che produce contenuti su misura per un certo tipo di pubblico. Lo sbarco nell 99 in Italia del magnate Rupert Murdoch e la nascita di Sky Italia introducono un nuovo modo di vedere la televisione: la pay-per-view. Tentativi di televisione a pagamento si erano già registrati negli anni ‘90(tele+ Stream), ma senza successo. Adesso (2000-2010) l’adozione di nuove tecnologie (il satellite e poi il digitale), aprirono la strada ad un nuovo mercato televisivo, caratterizzato da un’ampiezza di scelta senza precedenti e dalla possibilità, per il consumatore, di crearsi un proprio palinsesto personale. Alla fine dell’ultimo decennio Sky, nel 2010, aveva raggiunto e superato il fatturato di Mediaset e Rai. Contemporaneamente, Internet diventa capace di trasportare segnali audiovisivi e di renderli immediatamente fruibili attraverso lo streaming. (Al download si sostituiva ora il più rapido streaming) Tra il 2006 e il 2009 vengono presentati i primi smartphone con un collegamento a Internet. In Italia il Wi-Fi è stato liberato dai vincoli per la lotta al terrorismo solo nel 2011. • In questi anni si stava passando dall’Analogico al Digitale accelerando il fenomeno noto come "convergenza dei media”, = intendendo l'unione tra strumenti di comunicazione diversi, quali la televisione, il telefono, etc. In passato, infatti, la trasmissione delle informazioni era analogica, sicché diversi tipi d'informazione non potevano viaggiare insieme sullo stesso supporto ed essere decodificati dal medesimo terminale. Il segnale radio di un televisore era infatti totalmente diverso da quello di un telefono mobile e, per essere tradotto in immagini, aveva bisogno di circuiti dedicati assenti in un telefono. La digitalizzazione delle informazioni ha invece radicalmente cambiato lo scenario, qualsiasi tipo di segnale è ormai riconducibile ad una sequenza di numeri e qualsiasi microprocessore può essere programmato per tradurla in video, audio o testi. Di conseguenza un singolo mezzo di trasmissione (cavo telefonico, frequenze per la telefonia cellulare o satellitare, etc.) può essere impiegato per la trasmissione di diversi tipi d'informazioni. La digitalizzazione e la convergenza quindi portano alla molteplicità degli schermi. La tv si può fruire non più soltanto sui televisori domestici ma anche da più schermi anche portatili come gli smartphone, i tablet, i personal computer, e pure i grandi schermi pubblici. Nel ’92 debutta l’antenato di , di Maria de Filippi che è tutt’altro rispetto ad oggi, programma nuovo nel panorama televisivo, dove questa sconosciuta conduttrice che aveva all’epoca l’unico merito di essere la moglie di Costanzo, inventa un programma per giovani del pomeriggio dove lei si confonde con i ragazzi riuniti in uno studio, sta seduta come a uomini e donne in mezzo a loro e in maniera semplice apparentemente interviene e dirige i turni di parola di ragazzi che parlano di se. Il valore aggiunto di MARIA è la sua capacità di ascoltare Questo talent show è una scuola a cui partecipa una classe di circa venti alunni, appositamente scelta, con ragazzi tra i 18 e i 26 anni che aspirano a diventare cantanti, ballerini di modern-jazz, hip hop e danza classica e attori. Oggi presenta: Amici, C’è posta per te e Uomini e donne Programma che lanciò Fiorello nel 1992 su Italia 1, Fiorello andava in giro per le diverse piazze italiane e faceva cantare la gente comune, per la prima volta in un programma la musica cantata dalle persone comuni è al centro è stato un programma televisivo di Rai 2 del 1997, ideato e condotto da Fazio e Baglioni UN programma musicale dal tono ironico dove si scherzava e sdrammatizzava GLI ANNI ’90: LE ALTRE TV: TV TEMATICHE e PAY TV • Nasce la televisione tematica che offre contenuti ristretti a un particolare ambito di interesse, ad esempio l'informazione, lo sport, i documentari, la musica, il cinema. in Italia la televisione tematica si identifica con la tv musicale Nell’aprile 95 Vittorio Cecchi acquistò la rete televisiva nazionale Videomusic una delle primissime emittenti europee tematiche, che basava il proprio palinsesto su trasmissioni a carattere musicale, da videoclip a interi programmi. (VIDEOMUSIC era quasi un plagio di MTV) Nell’agosto dello stesso anno acquistò Telemontecarlo(TMC). Per la prima volta in Italia qualcun altro diventa proprietario di due reti nazionali, considerate la soglia minima per poter competere nella televisione via etere. Nel 96 Videomusic si unisce a Telemontecarlo formando TMC 2, creando così un terzo polo televisivo che spezzasse il duopolio costituito dalle reti Rai e dalle reti Mediaset TMC 2 è troppo giovanile e di nicchia per ottenere un alto ascolto, mentre TMC è generalista e moderata, senza avere le risorse per renderla credibile. Nel 2000 Cecchi, al sorgere di difficoltà economiche, vendette TMC e TMC 2 a Telecom Italia TMC 2 cominciò a trasmettere i programmi di MTV (che era passata a TMC2) , canale anch'esso dedicato a un pubblico giovanile, dopo che fu ospitato dal 1997 da Rete A. NEL 2001 TCM diventò LA7 e intende rivolgersi ai giovani adulti, culturalmente più preparati dando un forte spazio all’informazione, mentre MTV cancellò definitivamente il logo di TMC 2. NEL 2015, SKY ITALIA acquista MTV (canale 8 del digitale terrestre) in seguito a queste operazioni, quindi, il canale cominciò a chiamarsi TV8, perdendo il marchio MTV. • La tv italiana era stata finora rigorosamente Generalista, via etere e in chiaro, dedicandosi sempre a maggioranze di spettatori e non curandosi più delle dovute nicchie ristrette. Tipicamente americana, la Pay TV si era diffusa negli anni 80 anche in Europa. SARANNO FAMOSI AMICI KARAOKE ANIMA MIA In un sistema televisivo in cui il cliente non paga nulla e le risorse pubblicitarie non sono dilatabili all’infinito, era necessario trovare nuove forme di guadagno. La forma di pagamento era l’abbonamento annuale, con un canone mensile. L’offerta era costituita da un insieme di canali (almeno 6, poi di più), generalmente con una programmazione tematica. La televisione a pagamento (PAY TV) viaggia bene attraverso il cavo, diventando un’utenza simile a quella telefonica, ma è compatibile anche con la trasmissione via etere, basta emettere un segnale “criptato”, cioè leggibile solo attraverso un Decoder. • In Italia la PAY TV arriva soltanto nel 1991 con Tele +, una piattaforma televisiva a pagamento che trasmetteva importanti eventi sportivi come partite del campionato di calcio di Serie A e film su tre canali – Tele +1, Tele +2 e Tele +3 – per la cui visione era richiesto un decoder e la sottoscrizione di un abbonamento. Da allora il mercato televisivo italiano è mutato definitivamente e le PAY TV hanno conosciuto una diffusione senza precedenti. Dopo Tele + sono infatti arrivate tantissime altre emittenti televisive private come Stream TV, Mediaset Premium, Sky TV, Netflix, Timvision, Alice TV solo per citarne alcune, ognuna con la sua offerta di film e sport a pagamento. Ad oggi le due modalità di pagamento più diffuse per la fruizione delle offerte PAY TV sono due: L’abbonamento e la Pay per view. Le offerte PAY TV in pay per view – che letteralmente significa “pagamento per visualizzazione” – consentono allo spettatore di andare su una piattaforma e pagare soltanto ciò che vede Il funzionamento di questa modalità di pagamento è molto semplice: Lo spettatore ha un catalogo di eventi sportivi o di film da scegliere su una determinata piattaforma Una volta selezionato il programma che si vuole guardare, si procede quindi all’acquisto. L’acquisto può avvenire tramite televisore, tramite telefono, tramite SMS oppure tramite web a seconda delle condizioni decise dalla piattaforma televisiva. Ovviamente per poter acquistare gli eventi televisivi in pay per view occorrono alcuni requisiti che variano in base alla PAY TV scelta. Ad esempio, per acquistare Sky Primafila, il servizio pay per view di Sky, occorre prima di tutto avere un decoder e un telecomando Sky e, in alcuni casi, anche l’abbonamento a uno dei pacchetti Sky. Per poter acquistare invece il Calcio in pay per view di Mediaset Premium avrai bisogno di una tessera Premium da inserire nel decoder digitale terrestre oppure nel televisore abilitato attraverso l’inserimento di una SMART CAM. Le offerte PAY TV in abbonamento – come dice l’espressione stessa – prevedono invece l’acquisto di un abbonamento per un periodo prestabilito . Lo spettatore, quindi, paga una cifra a scadenza mensile e può guardare tutti i canai o i contenuti inclusi nel tipo di abbonamento scelto. Anche in questo caso, proprio come nelle PAY TV in pay-per-view, il funzionamento dell’abbonamento varia a seconda della PAY TV scelta. Sky, ad esempio, propone un abbonamento annuale la cui composizione e il cui prezzo variano in base a pacchetti suddivisi tra cinema, sport, calcio e famiglia. Netflix, di contro, offre un abbonamento mensile che può essere disdetto quando si vuole senza nessun vincolo e che permette la visione di tutti i contenuti del catalogo senza nessun limite. In questo caso il prezzo varierà in base alla qualità dei contenuti audio/video (standard, HD o Ultra HD) e in base al numero di dispositivi su cui si vuole guardare contemporaneamente il catalogo Netflix. Mediaset Premium ha invece un’offerta molto simile a quella di Sky: abbonamento annuale composto da pacchetti tematici – serie tv & documentari; serie A & sport; cinema ecc Il Video on demand è un servizio on line (ha bisogno di una connessione) in cui si scelgono e si prelevano prodotti da un catalogo ampio e diversificato, con varie forme di pagamento. Nel 2013 Mediaset entra nel video on demand lanciando Infinity, l’anno successivo nasce Sky Online, poi NOW TV. Entrambi i servizi hanno un collegamento nativo con le rispettive piattaforme pay per view, la leadership di mercato è di Sky. Telecom Italia intanto offre, dal 2009, un servizio di video on demand (TIMVISION) che non ha una particolare identità editoriale, ma è apparso come un complemento delle offerte di collegamento Internet della società. NETFLIX, DISNEY+ ,AMAZON PRIME La Rai non ha mai avuto TV a pagamento perché si ritiene vincolata dal Contratto di servizio alla gratuità dei servizi offerti ma ha un servizio video on demand RAIPLAY La televisione si è ormai strutturata in tre livelli: gratuita; pay per view (Sky, Mediaset Premium); video on demand (NOW TV e Infinity). Le emittenti si stanno dotando di siti per ritrovare i programmi già trasmessi (RaiPlay, Mediaset infinity), e tutte sono ricevibili anche fuori dalla tv e dall’ambito domestico. La televisione, che aveva in gran parte determinato la rilocazione del film fuori dalla sala cinematografica a sua volta viene adesso “rilocata” fuori dal salotto domestico, su altri dispositivi portatili e in altri luoghi. Negli anni 90 le reti in fibra ottica registrarono in Italia un certo sviluppo. L’iniziativa di maggior clamore fu assunta da Telecom Italia: un ambizioso e costoso programma di cablaggio a fibre ottiche dell’Italia, denominato “progetto Socrate” prevedeva il cablaggio delle principali città e la formazione di società miste con le amministrazioni locali e i privati su base cittadina per la gestione dei servizi telematici che la nuova rete avrebbe consentito. • Venne creata STREAM la prima piattaforma televisiva a pagamento per la televisione via cavo destinata al mercato italiano. Nel 96, ci fù una svolta, venne lanciato dopo molti rinvii tecnici dall’azienda di telecomunicazioni satellitari francese Eutelast il satellite Hot Bird 2 Per la prima volta un satellite ha la ricezione che interessa l’intera ITALIA, il segnale satellitare emesso è in formato digitale distribuito con la modalità DTH (Direct-To-Home che significa direttamente a casa) può essere ricevuto direttamente in tutta Italia, senza problemi di copertura con una parabola semplice e poco costosa. La trasmissione televisiva digitale non comporta sensibili miglioramenti nella visione ma permette grandi economie nell’invio del segnale grazie alla compressione dei dati impossibile con la trasmissione analogica. Con il Satellite vengono abbattuti i costi di distribuzione, si mettono fuori mercato i progetti di cablaggio integrale come Socrate. Nell'ambito di diffusione della piattaforma sull'intero territorio nazionale, nel 98 STREAM inizia a trasmettere via satellite su Hot Bird: da quel momento in poi fu necessario installare sul tetto della propria abitazione un'antenna parabolica che riceveva il segnale dal satellite e lo inviava al decoder tramite un cavo per poi essere decodificato e decriptato dalla smart card, grazie a questo programma la gente sente per la prima volta la parola format che prima non era contemplata. IL CONCEPT (l’idea) del celebre REALITY SHOW fu una Bomba/un innovazione per l’epoca: viene fatto un esperimento sociale dove vennero messi per la prima volta insieme 10 sconosciuti nella stessa casa, senza poter uscire se non abbandonando il programma. All’interno della casa i 10 sconosciuti non dispongono di nessun mezzo di comunicazione e di informazione come: giornali, telefoni, radio o TV (non possono comunicare con l’esterno) Telecamere e microfoni li seguono in ogni momento h24, compresi quelli intimi. I 10 sono anche dei concorrenti, in gara l’uno contro l’altro per non essere eliminati: sul loro destino nel programma venne inaugurato il meccanismo di eliminazione attraverso il televoto. chi sopravvive vince il premio finale. Il nome venne preso dal romanzo distopico di George Orwell, 1984, nel quale un regime totalitario monitora costantemente la vita dei cittadini senza lasciare loro il minimo spazio di libertà e privacy. In questo caso l’occhio, il Grande Fratello, siamo noi. I partecipanti ci dicono cosa provano, e chi vogliono eliminare. Siamo degli spettatori voyeur. Noi siamo persone comuni e giudichiamo senza essere giudicati. I concorrenti del Grande Fratello venivano infatti costantemente ripresi attraverso le telecamere con il fine di rappresentare la loro vita reale all’interno della casa trasformandola in una forma di intrattenimento. All’interno degli studi trovava spazio anche il cosiddetto Confessionale, una stanza dedicata ai momenti di sfogo e intimità dei concorrenti che in quel caso erano inquadrati in primo piano, poi la situazione cambia, perché ad un certo punto, i confessionali vengono fatti in un altro momento, ma vengono girati come se fossero fatti in quel momento. Il primo è stato Master Chef. IL GRANDE FRATELLO apre la strada a quelli che saranno i social→crea un sistema integrato tra tv generalista, pay tv e stream. Gli abbonati possono, pagando, vedere ogni stanza della casa. Persone comuni entrano a far parte dell’immaginario collettivo. NEL GRANDE FRATELLO Il modo di narrare il quotidiano proprio della soap opera viene intrecciato con attori non professionisti, che danno corpo con la loro recitazione ad un personaggio, per questo si è parlato di “docu-soap”. La verosimiglianza è accentuata dal fatto che il patto con gli sceneggiatori è incompleto: i partecipanti non sanno come e quando gli autori del programma decideranno di scari-carli. Il Tema del programma sono le relazioni interpersonali. Il pubblico ha l’impressione che non vi sia una sceneggiatura, che essa sia svolta direttamente dai partecipanti, e dunque che l’andamento del programma sia casuale, fuori dal controllo degli autori, magari. Naturalmente si tratta solo di un effetto fasullo, abilmente orchestrato dalla sceneggiatura (che regola passo per passo il programma fino al risultato finale), ma anche dei partecipanti, che sperano ingenuamente di avere un domani nel mondo dello spettacolo e si comportano come divi. The Truman show viene visto come il padre cinematografico in cui Truman, viene intrappolato in un mondo di finzione dal perfido regista Kristof. C'è lo schermo opaco e trasparente, come le foto di Instagram, che ci piace ingrandire con due dita e ci mostra le pieghe scomode di un’umanità che ci piace osservare ma che in realtà stiamo guardando allo specchio. La tv racconta i fatti privati della gente comune, che diventano una forma di racconto. ciò che facciamo ogni giorno sui social, è esattamente quello che abbiamo fatto quando abbiamo guardato gli episodi del Grande Fratello. Oggi accade quotidianamente con la gente normale, ma un tempo era un'innovazione. Nel 2004 fu emanata legge Gasparri in cui diceva che si sarebbero dovute spegnere le frequenze analogiche della tv generalista per passare al digitale entro il 2006, ma Il processo di digitalizzazione risultò più difficile del previsto e i tempi si allungarono fino al 2012 dove avvenne lo switch off (spegnimento frequenze analogiche) Il passaggio al digitale ha comportato l’aumento dei canali. Tutte le tv generaliste creano i propri canali digitali e si cerca di occupare lo spazio proprio come negli anni ’90. Bisognava anche capire cosa inserire in quei canali nuovi: nascono quindi canali tematici, che hanno un unico genere su cui costruire i palinsesti. Amazon è stata tra i pionieri del commercio elettronico e si è sempre distinta per la sua capacità di spedire rapidamente i prodotti e di proporre al cliente scelte d’acquisto sulla base dei suoi gusti. Promotrice del pas-saggio dai libri cartacei agli ebook, diffondendo anche un proprio dispositivo (Kindle), ha intuito precoce-mente con Amazon Prime Video le grandi possibilità di diffusione di video e film, che offre sia in streaming che in download per poterli guardare senza connessione. Apple è partita dalla musica. Nel 2002 il suo iTunes Store fu il primo emporio di musica digitale. La musica acquistata era destinata ad iPod e iPhone; già nel 2005 Apple diffondeva anche programmi dei principali network televisivi americani. Di lì alla distribuzione di film e serie televisive il passo fu breve. Netflix nasce come un noleggio di DVD e videogiochi, che ha saputo evitare il fallimento a cui è andata incontro la catena rivale Blockbuster. Nel 2008, avvertendo la marginalità del noleggio dei DVD, Reed Hastings, proprietario di Netflix, inizia a pensare di usare la sua rete di distribuzione di video a noleggio, per distribuire contenuti di sua produzione. Netflix sceglie quindi di riconvertirsi al video on demand di film e serie televisive, che produrrà̀ presto anche in proprio, con un marketing raffinato che usa algoritmi per raccomandare prodotti. Netflix si sviluppa su più livelli, perché i contenuti che decide di produrre e distribuire direttamente, sono contenuti seriali, serie tv tutte pubblicate (non usare rilasciate) in unica soluzione. Solitamente un prodotto televisivo viene creato da una casa di produzione e viene venduto ad una rete→Netflix elimina i costi di distribuzione, in quanto i prodotti vengono direttamente distribuiti dalla sua rete. Il modello streaming elimina una porzione consistente di costi di produzione e può permettersi di investire i costi di risparmiati nella produzione di contenuti. Reed Hastings compra un prodotto e riesce a mandarlo in onda senza costi aggiuntivi, In questo modo riesce ad avere abbastanza budget per far lavorare grandi nomi (attori e registi), cosa che la tv non poteva per-mettersi. Le piattaforme presentato un meccanismo completamente diverso: si possono avere contenuti esclusivi e possono essere viste quando vogliamo. Accanto alla vecchia televisione generalista lineare si affiancano modelli a pagamento e modelli di piattaforme di streaming: spettatori sempre più esigenti, esperti e competenti. Le piattaforme, con una fruizione di puntate tutte in una volta, portavano le persone a fare abbuffate di serie Tv→questa pratica ha un effetto sui contenuti: ci sono contenuti seriali che la tollerano, altri invece hanno bisogno di più tempo in quanto più densi. È molto più redditizio creare attesa. Il grande problema di Netflix oggi è che ha troppa roba, che porta a una dispersione di contenuti. Con alcune serie tv si va avanti con le stagioni perché ci sono delle logiche di produzione molto precise dietro. Netflix sbarcò in Italia nel 2015 Il primo obiettivo di Netflix in Italia è quello di essere riconoscibile. • Precedentemente le sue produzioni venivano messe in onda da altri (House of Cards su Sky). Un errore che non sarà ripetuto. • In secondo luogo, si tratta di rendere il marchio domestico, italianizzato. Un’operazione preliminare è quella di incrementare il numero di film italiani nella library. L’impegno più significativo è però la produzione di serie girate e ambientate in Italia, con caratteristiche che possono interessare spettatori Netflix di altri Paesi. • In queste scelte si manifesta il desiderio di legittimazione di Netflix Italia ma si evidenziano tendenze co- muni all’esperienza dell’azienda in altri Paesi. La prima serie, Suburra (2017), mostra un’osservazione attenta di Sky Italia. Nel 2018 esce Prima squadra: Juventus FC. Il club calcistico italiano è conosciuto a livello internazionale e le sue vicende possono essere esportate. La serie manifesta anche il desiderio di coprire un genere molto popolare in cui le piattaforme di streaming hanno per ora uno spazio limitato: lo spettacolo sportivo, senza impegnarsi nell’acquisto dei diritti. Una terza produzione annunziata è Baby, incentrata sulla prostituzione minorile, ispirandosi molto liberamente a fatti di cronaca del 2014 ambientati nella Roma bene. Si annuncia intanto (2018) un accordo con Sky: l’offerta sulla piattaforma Sky di un pacchetto misto di con- tenuti delle due società. Una scelta di medio periodo, in cui Sky depotenzia la conflittualità e Netflix moltiplica la sua notorietà. LA SERIALITÀ NEL LINGUAGGIO TELEVISIVO Elementi della serialità: • Meccanismo della ripetizione di una formula che funziona • Meccanismo della variazione dell’identico→dentro un prodotto seriale ci sono degli elementi ricorrenti e delle strutture ripetute con delle variazioni La serialità nasce prima del linguaggio televisivo, nasce con l’invenzione della stampa; quando con uno stampo si fanno giornali con pagine identiche. Nel linguaggio televisivo, la serialità assume le sue caratteristiche più potenti perché la tv è il mezzo che più di qualsiasi altro esprime le potenzialità della serialità. La ripetizione e la variazione dell’identico costruiscono, nel mezzo televisivo dei contenuti ricorrenti che aiutano il pubblico a creare delle abitudini rassicuranti→il palinsesto è seriale. Le regole della serialità sono le stesse che regolano lo storytelling→i bambini lo fanno da sempre: cercano di farsi raccontare la stessa storia variando piccoli elementi. È una modalità di apprendimento che si basa sulla rassicurazione. La serialità nei mezzi di comunicazione: • Il cinema aveva questo tipo di serialità ma poi abbandonata • Il primo esempio radiofonico di serialità è la • La potenza della tv risiede nella potenza delle immagini SOAP OPERAS LA SERIALITÀ in italia IN ITALIA abbiamo sempre guardato in maniera snob alla serialità, tanto è che negli anni ’70 (paleotelevisione, sceneggiato), iniziavano i primi esempi di programmi seriali di importazione. I dirigenti rai non sapevano bene come definire un prodotto seriale che non era più solo uno sceneggiato, ma era anche western, giallo. Decidono quindi di definire tutta la categoria dei contenuti narrativi a puntate, che vanno in onda sulla tv generalista, con un termine inglese che è fiction (per assonanza con il termine ‘finzione’). Il termine fiction è rimasto per indicare la produzione italiana di contenuti a puntate, sempre però con una connotazione diversa da quella che diamo a ‘serie tv’. Nelle piattaforme vengono chiamate serie La Fiction è un Macrogenere che identifica tutti i prodotti scritti e prodotti in Italia, nell’ambito di finzione e non di documentazione della realtà I generi sono forme codificate, stereotipate, ricorrenti che etichettano immediatamente il contenuto di un programma e predispongono lo spettatore all’utilizzo FICTION = serie, puntate, miniserie, serial, soap opera, telenovelas, sit-com, telefilm INTRATTENIMENTO è un Macrogenere e va dal: • REALE = Talk show, docu-soap, Contenitore, Reality show • GIOCO= Quiz, Reality show, talent show • SPETTACOLO=Varietà, Talk show, musicale, INFORMAZIONE è un Macrogenere e va dal: • REALE = Talk show, Notiziari(tg), Inchieste, Reportage • SPETTACOLO= Talk show, news magazine Le serie arrivano in America a fine anni 90 con HBO che propone contenuti che non possono essere mandati in onda sulle reti generaliste In ITALIA arriva dopo con Sky nel 2003. La serialità che Sky produce deve/vuole avere caratteristiche diverse, temi diversi da Rai e Mediaset Fiction prodotte e mandate in onda su reti generaliste Serie prodotte e mandate in onda su Sky Il consolidamento del termine ‘Serie tv’ arriva con l’affermazione delle serie tv nel 2013 con Netflix USA La serialità nelle piattaforme viene pubblicata (non rilasciata) a stagioni e ciò cambia la visione, il linguaggio. COME SI FA UN PROGRAMMA TELEVISIVO? FASI DELLA PRODUZIONE 1. Ideazione e progettazione→ Questa prevede l’idea che può essere esistente (adattamento di un format) o originale. Format: struttura che va riempita di contenuti a secondo del paese in cui verrà trasmesso. Il format ha un valore economico può essere venduto. Ogni anno a Montecarlo si organizza un mercato dove tutti i produttori televisivi del mondo si “scambiano” i format. In un meccanismo di speed date: ci sono degli stand in cui vengono accolti dei produttori che hanno idee da vendere. Pitch (=momento in cui si presenta, in poco tempo, l’idea del programma da vendere). Le idee devono essere sintetiche e immediatamente comprensibili. È importante capire anche se il format è esportabile in altre culture, se è economicamente e fisicamente possibile. È importante poi mettere in pratica l’idea. Bisogna definire lo staff e il budget→creazione di un progetto di programma. Fondamentale è risparmiare. Molto spesso quando un programma non funziona è per ragioni economiche. 2. Preproduzione→fase delicatissima e comprende: - Tecnica di produzione = si decide lo spazio dove girare, sale di montaggio, quanto dura la produzione - Contenuti del programma = sceneggiatura, scaletta del programma - Casting - Sonorizzazione = diritti, musiche originali - Costumi - Oggetti di scena 3. Realizzazione del programma→prevede il direttore esecutivo (responsabile della realizzazione del programma; risolve i problemi di produzione, ha il budget sotto controllo e i tempi) e il direttore di produzione (fa le veci del direttore esecutivo: lavoro di grande responsabilità) 4. Post-produzione→una volta che il tutto è stato girato, il prodotto deve essere confezionato. Prevede la pulizia e miglioramento estetico dell’immagine, sonorizzazione, doppiaggi ecc Nei programmi in diretta produzione e post-produzione avvengono contemporaneamente alla messa in onda. Ci sono generi in cui queste fasi sono diverse. Ci sono fasi compresse o che si espandono a seconda del tipo di programma. Ad esempio, l’unico programma che viene contemporaneamente scritto, prodotto e post prodotto è la soap opera. La produzione in tv non si può permettere una dilatazione dei tempi perché legata ai tempi della rete. Ogni anno la rete presenta agli inserzionisti pubblicitari i programmi che verranno mandati in onda nell’anno e se non si rispettano le tempistiche si devono pagare delle penali.
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