La comunicazione della scienza: il ruolo dell'emozione e della collaborazione sociale, Schemi e mappe concettuali di Sociologia

Scarica La comunicazione della scienza: il ruolo dell'emozione e della collaborazione sociale e più Schemi e mappe concettuali in PDF di Sociologia solo su Docsity! Calvo Eleonora PSI5007992 Scienze e tecniche psicologiche Esame scritto telematico Negli ultimi anni i rapporti fra scienza e società stanno cambiando radicalmente. Da una scienza prettamente accademica riservata e trasmessa all’interno di élite di cultori della conoscenza in merito si sta passando gradualmente ad una complessa negoziazione fra la comunità scientifica e una serie di soggetti sociali: i politici nazionali e locali, le imprese e le loro associazioni, i gruppi di interesse o di pressione, le autorità “morali” e i media. Dal momento che la ricerca scientifica è sempre più spesso il vero motore delle dinamiche culturali, sociale ed economiche, la qualità della comunicazione della scienza diventa un fattore essenziale di progresso e di democrazia. In realtà, già in passato alcuni ricercatori hanno dedicato il loro impegno alla divulgazione del proprio lavoro, basti pensare a Galileo che sfidò la Chiesa utilizzando delle epistole in comune Volgare piuttosto che Latino per comunicare e difendere le sue scelte scientifiche. Il desiderio di far conoscere le proprie scoperte è un’esigenza assolutamente naturale, uscire dai propri confini per condividere la propria passione trasmettendone i fondamenti ai “non addetti ai lavori” aiuta a far conoscere il valore del pensare scientifico, ad accoglierne le valutazioni, a collaborare in unità di intenti e conoscenza di fronte a vari tipi di problemi. La società ha bisogno della scienza come motore del suo benessere sociale, economico e politico, mentre la scienza vive delle risorse, dei talenti e della libertà che la società mette a disposizione. Ma come suscitare l’attenzione verso temi da sempre ritenuti ostici e inarrivabili? Nel 1968 James D. Watson pubblicò La doppia elica un racconto a tratti avventuroso, divertente e appassionante sulla scoperta del DNA. Il testo suscitò un interesse a larga scala. Il motivo? La comunicazione di una scoperta cosi importante in ambito scientifico era stata veicolata attraverso un linguaggio carico di emotività. Scrivere un articolo è una competenza propria del ricercatore, farlo con toni adatti ad un uditorio più vasto si era rivelata una mossa vincente. L’interesse comune verso gli ambiti umanistici a discapito di quelli scientifici potrebbe risiedere anche nella consapevolezza che il mondo della scienza è un terreno arido e privo di emozioni, fatto di linguaggi tecnici e lontano dalla quotidianità delle persone comuni. Sono i fatti ad essere comunicati, privi di significati coinvolgenti, in cui la passione di chi scopre e ricerca non è percepita da coloro che provano ad accostarsi a certi temi. Il primo passo di ogni comunicazione efficace è infatti tirare fuori le proprie emozioni e far leva su quelle degli altri, non per discutibili fini manipolatori, ma per aiutare a comprendere quali passioni albergano nel cuore della società. Tuttavia