Riassunto crisi della Repubblica Romana, Schemi e mappe concettuali di Storia

Scarica Riassunto crisi della Repubblica Romana e più Schemi e mappe concettuali in PDF di Storia solo su Docsity! Ta crisi culturale: Roma a contatto con la grecia e i gracchi La cultura greca in generale inizio pian piano ad entrare a roma tramite gli schiavi di guerra. Secondo i tradizionalisti che difendevano il mos maiorum (costume degli antenati) consideravano queste novità come le corruttrici dei costumi. Cio porto vari scompigli nella società romana che portò | allontanamento dalla città di roma di tre filosofi greci, poiché i loro insegnamenti erano contrari alla morale tradizionale romana. Il contatto di roma con il mondo greco comporto il cambiamento nei costumi sempre piu distaccati dalla tradizione. | ricchi cominciarono ad amare il lusso e iniziarono a mandare i proprio figli a studiare in grecia. Si diffusero inoltre nuove forme di divertimento, come le lotte dei gladiatori. Ciò porto anche al cambiamento delle forme di religione che si integrarono con quelle romane. Tuttavia poiché la religione romana era una religione di stato, le manifestazioni religiose venivano svolti tra gruppi privati. Nel 186 a.c i gruppi privati vennero proibiti con una legge: senatus consultus de bacchanalibus. Le vittorie militari portarono un grande flusso di ricchezze a roma e un aumento dei territori.questi benefici si erano distribuiti in modo molto ineguale, in primo luogo nell aristocrazia senatoria. | socii(abitanti citta alleata) e gli abitanti delle provincie che offrivano un contributo decisivo nelle guerre si sono lamentati poiché volevano essere ammessi alla distribuzione dei territori conquistati. Anche gli abitanti delle provincie erano scontenti poiché i magistrati provinciali li sottoponevano a vessazioni continue. Tiberio Gracco concepì allora un progetto: richiamare in vita una legge che già esisteva ma che era disapplicata. Si trattava di una delle leggi Licinie Sestie che fissava limiti massimi al possesso privato di agro pubblico. Così come formulato da Tiberio, il progetto prevedeva che nessuno potesse possedere più di 500 iugeri (125 ettari) di terra pubblica, aumentabili di 250 per ogni figlio maschio entro il limite massimo di 1000. Coloro che oltrepassavano questo limite avrebbero dovuto restituire la terra, venendo compensati