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riassunto CVC catetere venoso centrale, Sintesi del corso di Infermieristica

riassunto CVC riassunto CVC riassunto CVC catetere venoso centrale

Tipologia: Sintesi del corso

2012/2013

Caricato il 10/01/2022

Mag5.89
Mag5.89 🇮🇹

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Scarica riassunto CVC catetere venoso centrale e più Sintesi del corso in PDF di Infermieristica solo su Docsity! Ccvc Negli anni ‘60 si è progressivamente sviluppata la consapevolezza dei limiti dell’accesso venoso periferico: - accesso instabile e di breve durata; - comporta un progressivo esaurimento delle vene periferiche disponibili; - impedisce o limita la somministrazione di determinate sostanze irritanti o lesive sull’endotelio vasale (es.: soluzioni glucosate ipertoniche, i sali di potassio o certi chemioterapici antiblastici o antibiotici). La svolta avvenne negli anni ottanta, quando l'evoluzione delle metodologie di cura portò alla adozione e alla diffusione dell’uso clinico degli accessi venosi centrali a lungo termine. L'evoluzione di quegli anni passò attraverso la progettazione di nuovi tipi di presidi; (dispositivi tunnellizzati, dispositivi totalmente impiantabili, ecc.), l'introduzione e il perfezionamento di nuovi materiali (silicone, poliuretani di nuova generazione), e la messa a punto di metodiche di impianto sempre più sicure e traumatiche. Terapie endovenose “impegnative”: Chemioterapia, Nutrizione artificiale, Interventi chirurgici complessi, Terapia antalgica, Trasfusioni, Prelievi ematici, Dialisi. Vene pei he * Tecnica semplice, sicura * Possibilità di usare tutte le vene visibili o palpabili (meglio quelle dell’arto superiore) * Facilità alle infezioni per uso prolungato (tempo medio di permanenza: 3 giorni) * Incannulamento possibile per tutti gli operatori sanitari Tipi di dispositivi venosi * Inseriti in vene periferiche - agocannule - Midline - CVC inseriti per via periferica (PICC), a breve e media permanenza * Inseriti in vene centrali - CVCa breve permanenza - CVC tunnellizzati (parzialmente impiantati), a lunga permanenza - Port (totalmente impiantati), a lunga permanenza MIDLINE Midline indicati per poche settimane (non sono CVC!), sempre in vene affidabili. Per un accesso venoso periferico stabile per 3-4 settimane, meglio il Midline che ripetute agocannule .Da posizionare a pazienti selezionati (non tutte le terapie sono attuabili). I PICC e i Midline sono sistemi venosi a medio termine, destinati ad un utilizzo sia continuo che discontinuo, sia intra- che extra-ospedaliero. Sono costruiti con materiali ad alta biocompatibilità, di calibro solitamente compreso tra i 3 ed i 6 French, e vengono inseriti, nel paziente adulto, attraverso l’incannulamento di una vena periferica dell’arto superiore (lunghezza 20-25 cm.).Le linee guida CDC di Atlanta raccomandano fortemente (categoria IB) l'utilizzo di cateteri PICC o Midline quando la durata della terapia endovenosa sarà con probabilità più lunga di 6 giorni. PICC è un catetere centrale, ovvero la sua punta viene posizionata in prossimità della giunzione tra vena cava superiore ed atrio destro. Il PICC consente quindi tutti gli utilizzi tipici dei cateteri venosi centrali (CVC) "classici": misurazione della PVC, infusione di soluzioni ipertoniche (osmolarità superiore a 800 mOsm/litro), somministrazione di farmaci basici (pH >9), acidi (pH <5) o vescicanti o irritanti sull’endotelio. Midline è un catetere periferico, la sua punta infatti rimane a livello della vena ascellare, in posizione "non centrale".Questo dispositivo, pertanto, non consente gli utilizzi tipici dei cateteri venosi centrali (CVC) "classici" come sopra indicati. Rimane pertanto utilizzabile per terapie compatibili con la via periferica. Il catetere Midline può rimanere in sede per periodi prolungati (anche per 3 settimane), con bassissimo rischio di complicanze infettive o meccaniche, laddove la durata media di una agocannula venosa tradizionale è di 2-3 giorni. Secondo le linee guida dei CDC di Atlanta, l’agocannula periferica va comunque rimossa — nel paziente adulto - dopo 96 ore, anche in assenza di complicanze. Un Midline, sempre secondo le linee guida CDC, va rimosso soltanto in caso di complicanza o se la sua permanenza non è più necessaria dal punto di vista terapeutico. Il catetere Midline — rispetto alla agocannula - può essere utilizzato anche in modo discontinuo, senza che ciò venga associato ad una aumentato rischio di ostruzione, ed anche in ambito extra-ospedaliero (day hospital, domicilio, hospice). Indicazioni per la scelta di un cateterismo venoso periferico tramite catetere Midline (infusione di soluzioni con pH tra 5 e 9, osmolarità < 800 MOsm/I, e comunque non vescicanti o irritanti sull’endotelio): * qualsiasi trattamento endovenoso previsto per più di 10 giorni, particolarmente nei pazienti con scarso patrimonio venoso periferico * terapia endovenosa perioperatoria in pazienti con scarso patrimonio venoso periferico (es. pazienti obesi, farmaco-dipendenti, o affetti da patologie croniche) * terapie cardiologiche endovenose “salvavita” per periodi prolungati (cardiotonici, cardiocinetici, antiaritmici) * terapia endovenosa in soggetti con vene periferiche esaurite, nei quali il cateterismo venoso centrale comporta rischi proibitivi in termini di complicanze meccaniche immediate (insufficienza respiratoria, turbe della coagulazione) o settiche (immunodepressione e sepsi) * supporto idroelettrolitico o nutrizionale per più di 10 giorni (pazienti neurologici, decorsi post- operatori complicati, patologie acute condizionanti la non utilizzabilità del tratto gastrointestinale fino a stabilizzazione) * terapie antibiotiche prolungate per gravi infezioni (endocarditi, osteomieliti, etc) * accesso venoso temporaneo in soggetti in attesa di definizione di un programma terapeutico definitivo o sottoposti a rimozione di un presidio venoso a lungo termine per complicanze settiche, e per i quali la terapia endovenosa è irrinunciabile (catetere “ponte”). * Inserimento di competenza infermieristica * Rispetto delle regole di asepsi (manovra da effettuare più sterilmente possibile) * Adeguata analgesia locale * Complicanze locali acute di scarso significato clinico * Controindicazioni minime (lato obbligato, problemi venosi, ecc.) Quale vena scegliere? Vene centrali * Tecnica complessa, rischiosa * Scelta limitata * Tempodiutilizzo notevolmente più lungo (da 20 giorni a vari anni) * Incannulamento possibile solo per personale medico esperto nella procedura * Evitare di infondere nelle vene periferiche sostanze a concentrazioni > 10% * Letromboflebiti periferiche favoriscono la trombosi venosa centrale Quale vena per raggiungere il circolo centrale? * Artosuperiore Vena basilica, cefalica, ascellare (> v. cava superiore) * Torace Vena succlavia (>v. cava superiore) * Collo Vena giugulare esterna, interna (>v. cava superiore) * Artoinferiore Vena femorale (> v. cava inferiore) Miglioramento della qualità di vita dei pazienti con un CVC * Evitare il disagio di ripetuti e spesso infruttuosi tentativi di venipuntura periferica * Evitare le conseguenze dell’infusione o di stravasi di farmaci irritanti * Evitare la frustrazione alla mancata o incompleta somministrazione dei farmaci nei dosaggi e nei regimi programmati * Possibilità di trattamento delle complicanze * Possibilità di ripetuti prelievi ematici Quando richiedere un sistema di accesso venoso centrale Candidato ideale è il paziente: sottoposto a terapie endovenose aggressive, continue, prolungate nel tempo - che necessita di stretto monitoraggio ematico -che necessita di terapie di supporto infusionali prolungate e intensive (reidratanti, nutrizionali, emotrasfusive). Scelta del catetere venoso centrale * Cateterivenosi centrali a breve permanenza — (< 20 giorni) * Cateterivenosi centrali a media permanenza (20-60 giorni) * Cateteri venosi centrali a lunga permanenza (> 60 giorni) Gestione dei CVC L'inserimento è competenza medica, l'infermiere è responsabile di: * Assistenzaal paziente * Preparazione del materiale * Assistenza al medico e al paziente durante l'inserimento * Informazione ed educazione del paziente e dei familiari * Queste procedure assistenziali vengono eseguite in modo uniforme da tutto il personale ospedaliero e territoriale in base ad un protocollo aziendale creato sulla base delle ultime evidenze scientifiche nazionali e internazionali Accoglienza del paziente * Richiesta medica * Esamiematici * Consenso informato * Richiesta rx torace * Posizionamento del paziente * Tricotomia (rasoi elettrici o forbici) Materiale per il posizionamento CVC * Carrello servitore * Guantie camice sterile * Copricapo e mascherina * Kitpercamposterile * Disinfettante (clorexidina su base acquosa al 2% o iodio povidone su base acquosa al 10%) * Siringhe da5e10cc * Cve * Anestetico locale * Soluzione eparinata * Tappini valvolati con dispositivo luer-loch * Portaghi, fili di sutura, bisturi * Materiale per la medicazione * Contenitore per oggetti taglienti * Contenitore per rifiuti speciali Assistenza infermi ica Durante l'inserimento del CVC l'infermiere tranquillizza il paziente, lo aiuta a mantenere la corretta posizione, rileva i parametri vitali ( PA, FC, SaO-) e assiste il medico durante la procedura. Per ogni tipo di CVC posizionato nel torace deve essere eseguito il controllo radiologico prima di iniziare qualsiasi infusione Fissaggio del CVC * CVCabreve permanenza e Picc - non rimuovere mai i punti di sutura * CVCtunnellizzati e port. - i punti di sutura vanno rimossi dopo 15 giorni Un corretto fissaggio del CVC previene il dislocamento, l’irritazione meccanica con conseguente flebite,l’ingresso di germi dal punto di inserzione del CVC. Medicazione del CVC La corretta medicazione del CVC è fondamentale per evitare il rischio di infezione del punto di inserzione. Osservare tutti i giorni lo stato della medicazione. Ispezione del punto di inserzione del CVC * Segnidi flogosi * Presenza di sanguinamento, coaguli, essudato, ematoma * Corretto fissaggio del CVC * Integrità del CVC Medicazione * Detersione con soluzione fisiologica * Disinfezione con clorexidina su base acquosa al 2% o iodio povidone su base acquosa al 10% * Applicare medicazione sterile: - pellicola in poliuretano trasparente (in sede fino a 7 giorni) - medicazione in garza e cerotto (da sostituire ogni 2 giorni) Vantaggi della medicazione trasparente in poliuretano * Insedefino a7 giorni * Osservazione continua del punto di inserzione del CVC, rilevazione precoce dei segni di flogosi, sanguinamento * Fissa correttamente il dispositivo alla cute * Permette al paziente di eseguire le cure igieniche mantenendo isolato dall'acqua il punto di inserzione del CVC Medicazioni Antimicrobiche * 1CDC di Atlanta raccomandano fortemente la disinfezione del punto di inserzione del CVC con un antisettico appropriato (Clorexidina al 2% come prima scelta). * In base a questo principio sono state create delle medicazioni antimicrobiche che contengono clorexidina gluconato liofilizzata (Biopatch®) che viene rilasciata costantemente per 7 giorni. * Dautilizzare per pazienti ad alto rischio infettivo * Insede per7 giorni * Nonutilizzare di routine nei CVC tunnellizzati * Scelta della dimensione adatta al CVC * Posizionare correttamente (lato blu verso l’alto) ievi da CVC * Dai CVCsi possono eseguire prelievi ematici. * Eseguire il lavaggio antisettico delle mani. * Indossare guanti e dispositivi di protezione individuale. * Sospenderele infusioni in corso e disinfettare il cono del CVC. * Aspirare conuna siringa da 10 ml 5cc di sangue di scarto e gettare la siringa nei rifiuti speciali. * Inserire nel cono del CVC il dispositivo vacutainer e eseguire il prelievo. * Lavare il lume con 10 cc di soluzione fisiologica e riprendere l’infusione o eparinizzare il lume. Lavaggio del CVC * pertuttii tipi di CVC sempre al termine dell’infusione * si effettua con soluzione fisiologica * ogni lume del CVC deve essere lavato Eparinizzazione * Consoluzione eparinata al 2% 100 cc di soluzione fisiologica + 2cc di eparina sodica (10.000 u.i.) * Siutilizzano 5 cc di soluzione eparinata Si eparinizzano i cvc: * Nonvalvolati, ogni 12 ore * Valvolati o provvisti di tappo valvolato, una volta alla settimana Controllo del funzionamento Prima di somministrare farmaci o liquidi, se il CVC è inutilizzato: * verificare il reflusso di sangue * lavarecon soluzione fisiologica Se non refluisce sangue non eseguire altre manovre e avvisare il medico. Per tutti i CVC utilizzare siringhe da 10 cc sia per il lavaggio che per l’eparinizzazione, in quanto la pressione eccessiva generata da quelle più piccole può danneggiare i cateteri. Gestione delle vie infusive connesse al CVC * Eseguire qualunque manovra di sostituzione o posizionamento delle linee infusive in modo asettico * Limitare l’uso di rubinetti e prolunghe * Usare tappini valvolati non perforabili con sistema luer-lock (disinfettare l'ingresso del lume del cvc prima di applicare il tappino) * Disinfettare sempre il tappino prima di connettere il deflussore * Tutto il set di infusione deve essere sostituito ogni 72 ore * Incaso di infusioni ipertoniche, lipidiche e npt il set di infusione deve essere sostituito ogni 24 ore * set di infusione quando vengono sostituiti devono essere pre-riempiti di soluzione fisiologica per evitare l'ingresso di aria nel cvc Gestione del port * Il port è un CVC totalmente impiantabile per cui necessita dell'inserimento di un ago per somministrare farmaci e infusioni. * Gli aghi di Huber sono appositamente studiati per non creare danno alla camera del port. Sono disponibili in varie misure e lunghezze e tramite una prolunga vengono collegati al set di infusione Gli aghi di Huber possono restare in sede fino a 7 giorni | port se non utilizzati devono essere: lavati con soluzione fisiologica e eparinizzati con 10 cc di soluzione eparinata 1 volta al mese Posizionamento dell’ago di Huber * Rimuovere la medicazione dal port (se presente) * Disinfettare la zona * Identificare la camera del port collocando il port in un triangolo compreso tra pollice indice e medio. * Inserire l’ago preriempito di soluzione fisiologica al centro dell’area individuata * L’agova inserito perpendicolare e fatto avanzare fino alla base rigida del port * Verificare il corretto posizionamento e funzionamento del port aspirando sangue ed eseguendo poi il lavaggio con soluzione fisiologica * Collegare il set di infusione * Medicare il port (se necessario) * Fissare l'ago con una medicazione trasparente per ridurre il rischio di spostamento dell’ago stesso che può danneggiare il port o causare stravaso del farmaco. Rimozione dell’ago di Huber * Rimuovere il set di infusione * Lavare con soluzione eparinata * — Eparinizzare con 10 cc di soluzione eparinata * Estrarrel’ago * disinfettare * Applicare una medicazione ( da rimuovere dopo alcune ore se non ci sono più i punti di sutura) CVC: GENERALITA” * Dai CVCsi possono effettuare, senza alcun problema di affidabilità, i prelievi per gli esami ematici (seguendo precisi protocolli) * Nei CVCsi possono fare tutti i tipi di infusioni, compreso il sangue * 1 “tappini” valvolati rendono più sicuro l’uso del CVC e riducono il rischio di occlusione (riducendo la frequenza dei lavaggi) e di infezione (riducendo le manipolazioni del catetere) PORT: USO * Per una infusione continua, medicare a piatto in modo occlusivo il gripper * L’ago di huber puo’ rimanere in sede fino a 7 giorni * Cambiare sede di puntura per evitare decubiti * Senonsiaspira sangue, necessita’ di controllo del centro di posizionamento LAVAGGIO CON SOLUZIONE FISIOLOGICA EPARINATA * CVC(VALVOLATI): 5 ml di S.F. eparinata al 2%, quindi 100 U/ml (2 ml di eparina sodica in 100 ml di S.F.), ogni 7 giorni * PORT:5mIDIS.F. eparinata allo 2%, quindi 100 U/ml (2 ml di eparina sodica in 100 ml di S. F.), ogni 30 giorni * CVC(NONVALVOLATI): se non usati, va eseguito ogni 12 ore, con 5 ml di S.F. eparinata al 2% CONSIGLI PER CVC VALVOLATI * Nonentrare con l’ago nel cono (rottura della membrana) * Nonstringere tappi e deflussori (rottura del cono) * Usaresiringhe da almeno 10 ml. (Rischio di eccessiva pressione) * Nonfare bagnoo doccia (od usare medicazioni impermeabili) * Posizione supina per i prelievi
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