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RIASSUNTO D'ANNUNZIO - da libro "i classici nostri contemporanei", Tesine di Maturità di Italiano

RIASSUNTO D'ANNUNZIO - da libro "i classici nostri contemporanei"

Tipologia: Tesine di Maturità

2021/2022

Caricato il 16/06/2022

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Scarica RIASSUNTO D'ANNUNZIO - da libro "i classici nostri contemporanei" e più Tesine di Maturità in PDF di Italiano solo su Docsity! D'ANNUNZIO,Gabriele(Pescara 1863- Gardone Riviera 1938) Vita costantemente tesa al principio dell'estetismo di renderla un'opera d'arte. Nasce in un'agiata famiglia borghese e studia nell'aristocratico collegio Cicognini di Prato. Esordisce a soli 16 anni con il libretto in versi Primo vere. A 18 anni si trasferisce a Roma dove all'università preferisce la vita mondana. Acquista subito notorietà, sia per la produzione di versi che per la vita scandalosa. La fase estetizzante entra in crisi alla svolta degli anni '90: lo scrittore trova un nuovo mito,il superuomo,fondato non solo sulla bellezza ma anche sull'energia eroica. D'Annunzio però si accontenta di sostituire all'azione il vagheggiamento fantastico. Punta a creare l'immagine del “vivere inimitabile”(la villa della Capponcina,a Fiesole,è una sorta di palazzo rinascimentale). In realtà,egli è legato alle esigenze del sistema economico verso cui ostenta il disprezzo e di fatto queste sue esibizioni clamorose servono a “vendere” la sua immagine. 1897:diviene parlamentare per l'estrema destra,cambiando schieramento nel 1900. Inizio secolo:la sua fama raggiunge punte “divistiche” ma deve fuggire('10)in Francia dai creditori. Torna in Italia avviando un'intensa campagna interventista e durante il conflitto si distingue in azioni clamorose compiute in aereo. Nel dopoguerra si fa interprete dei rancori per la “vittoria mutilata”e guida una marcia di volontari su Fiume,dove instaura un dominio personale lungo un anno: viene scacciato dall'esercito italiano a Natale del '20. Spera di proporsi come “duce”di una rivoluzione reazionaria ma viene scalzato da Benito Mussolini. Il fascismo lo esalta come padre della patria ma allo stesso tempo lo guarda con sospetto confinandolo a Gardone,dove egli trasforma la villa in un mausoleo eretto a se stesso ancora vivente,il “Vittoriale degli Italiani”. Ossessionato dalla decadenza fisica, muore nel '38. D'Annunzio ha avuto un'enorme influenza sulla cultura italiana,di cui ha attraversato un cinquantennio,e sulla politica,elaborando ideologie e slogan fatti propri dal fascismo. Nel costume ha dato vita al fenomeno del dannunzianesimo Estetismo e crisi L'esordio Primo vere('79) e Canto novo('82) si rifanno a Carducci,Terra vergine('82) a Verga. Nei primi emerge il senso “pagano”delle cose sane e forti,alternato però a visioni cupe e mortuarie e persino spunti sociali. In Terra vergine D'Annunzio presenta in maniera idealizzata figure e paesaggi della propria terra:emergono passioni primordiali,la violenza e l'erotismo. La continua intromissione della soggettività del narratore si oppone all'impersonalità verista Versi anni '80 ed estetismo matrice decadente => Intermezzo di rime,Isaotta Guttadauro, Chimera =>opere frutto dell'estetismo dannunziano: “il Verso è tutto”=>arte valore supremo => la legge del bello prevale su tutti gli altri valori,sulle leggi del bene e del male La poesia sembra nascere da altra letteratura e non dall'esperienza vissuta,come teorizza nel Piacere=>echi letterari Esteta=risposta ideologica ai processi di emarginazione dell'artista conseguenti allo sviluppo capitalistico,al quale D'Annunzio non si rassegna=>immagine nuova di intellettuale,che fa rivivere una condizione di privilegio dell'artista Il piacere,crisi dell'estetismo lo scrittore si rende conto della debolezza,fragilità della figura dell' esteta=>crisi dell'estetismo, testimoniata da Il piacere(1889) Il protagonista,Andrea Sperelli,è un alter-ego di D'Annunzio,che vi obiettiva la propria crisi,l' insoddisfazione. E' un aristocratico. Il principio di fare della propria vita un'opera d'arte diviene una forza distruttrice che lo svuota e lo isterilisce. Banco di prova della crisi è il rapporto con la donna: l'eroe è diviso tra Elena Muti, la donna fatale che incarna l'erotismo lussurioso, e Maria Ferres, pura e potenziale occasione di elevazione spirituale. In realtà essa non è che l'oggetto di un gioco erotico più sottile e perverso. Essa funge da sostituto di Elena, che Andrea continua a desiderare finendo per tradire la propria menzogna e restare così abbandonato. D'Annunzio ha un atteggiamento critico nei confronti dell'eroe. C'è un'evidente ambiguità tra il giudizio negativo dello scrittore ed il sottile fascino che la figura dell'esteta continua ad esercitare=>non c'è un definitivo distacco dall'estetismo. Dal punto di vista narrativo, è un romanzo essenzialmente psicologico,con residui realistici e tendenze simboliste Fase della “bontà” fase di sperimentazione caratterizzata dall'influsso del romanzo russo. 1891-93: Giovanni Episcopo,L'innocente,Poema paradisiaco I romanzi del superuomo L'ideologia superomistica influsso di Nietzsche,banalizzato e forzato in una personale concezione: rifiuto del conformismo borghese,esaltazione dello spirito “dionisiaco”e del vitalismo, delle eredità cristiane di pietà e altruismo. A questi motivi viene data un'accentuata coloritura antiborghese,aristocratica,reazionaria,imperialistica. Vagheggiamento di una nuova aristocrazia che sappia tenere schiava la moltitudine degli esseri comuni elevandosi a forme superiori di vita attraverso il culto del bello =>interpretazione del motivo nietzschiano come diritto di pochi esseri eccezionali ad affermare se stessi Il nuovo personaggio non nega l'esteta ma lo ingloba conferendogli una diversa funzione: il culto della bellezza è essenziale nell'elevazione di una stirpe di pochi eletti: l'estetismo non è più rifiuto della realtà ma strumento della volontà di dominio sulla realtà Non più solo vagheggiamento ma imposizione di un'élite. L'artista è un vate,ha una missione politica. D'Annunzio ritrova in questo modo un ruolo all'intellettuale declassato dalla società I romanzi del superuomo Trionfo della morte(1894):fase di transizione. Giorgio Aurispa è un esteta,travagliato da un'oscura malattia interiore,che ricerca un nuovo senso della vita. Cerca di riscoprire le radici della propria stirpe ma è respinto da un mondo barbarico e primitivo. La soluzione nietzschiana del “dionisiaco” è impedita dalla debolezza psicologica dell'eroe. La donna amata,Ippolita Sanzio,è la “nemica” : la lussuria consuma le sue forze impedendogli di realizzare l'ideale di superuomo.Suicidio di Giorgio Aurispa:può essere visto come liberazione simbolica da parte dell'autore delle proprie problematiche negative. Forma:romanzo psicologico,come impone la scelta di un protagonista “inetto”. Fitta trama di immagini simboliche Le vergini delle rocce(1895) svolta ideologica radicale: “manifesto politico del superuomo” (Salinari)=>superamento del personaggio debole. L'eroe,Claudio Cantelmo,sdegnoso della realtà borghese contemporanea, vuole generare il superuomo,colui che riporterà l'Italia ai fasti imperiali. Ricerca della compagna=>permangono atteggiamenti decadenti,il fascino della putredine,della decadenza,della morte,della “donna fatale”. Claudio Cantelmo avrebbe dovuto raggiungere la propria meta nei successivi romanzi del ciclo “del giglio”,tuttavia mai completati. Alternanza di parti oratorie e rarefatto simbolismo Fuoco(1900): “manifesto artistico”del superuomo. Eroe è Stelio Effrena,che medita una grande opera artistica ma è frenato dall'amata, Foscarina Perdita,matura attrice nevrotica e possessiva che incarna il disfacimento e la morte,così come l'ambientazione di Venezia. Nonostante Foscarina lasci libero Stelio,il suo progetto rimane solo vagheggiato. Anche il ciclo “del melograno” resta incompiuto. Forse che sì forse che no(1910)Paolo Tarsis realizza la volontà eroica nel volo aereo: D'Annunzio celebra la macchina,simbolo della modernità. Stavolta,nonostante l'ostacolo alla sublimazione del superuomo rappresentato da Isabella Inghirami, il protagonista riesce in una grande impresa proprio quando pensa di precipitare, approdando sulle coste sarde. Moduli romanzeschi, intreccio più drammatico,prevalenza della dimensione simbolica. sociali, legate alla preoccupazione e alla frustrazione con la quale gli intellettuali guardano il mondo moderno Pascoli proviene dalla borghesia rurale: è declassato e impoverito e sente il peso dell'ingiustizia legato all'uccisione del padre,che gli pare conseguenza di un perverso meccanismo sociale =>adesione all'Internazionale(1876) Repressione poliziesca:Pascoli viene arrestato per manifestazione antigovernativa + svolta del socialismo romagnolo verso il marxismo=> distacco di Pascoli dalla militanza attiva Non accettando conflitti violenti,il poeta elabora un socialismo umanitario e utopico,centrato sulla fratellanza tra gli uomini. Base pessimistica:la vita umana è sofferenza=>gli uomini,vittime della loro infelice condizione,devono cessare di farsi del male tra loro =>Pascoli trae dal cristianesimo primitivo la concezione del valore morale della sofferenza,che purifica ed eleva La tragedia personale diviene modello esemplare=>la poesia assume toni predicatori,di messaggio etico rivolto all'umanità Necessità della concordia fra le classi=>va evitata la bramosia di ascesa sociale:bisogna accontentarsi di ciò che si ha – mitizzazione dei piccoli proprietari e della dimensione del piccolo podere,sebbene essi rappresentino un mondo che sta scomparendo – celebrazione del nucleo,del “nido” familiare – il senso del “nido” si allarga all'intera nazione=>partecipazione al dramma dell'emigrazione =>nazionalismo pascoliano=>giustificazione e celebrazione dell'espansione coloniale, come diritto delle “nazioni proletarie”di cercare la soddisfazione dei loro bisogni Le raccolte poetiche pubblicate in una serie di volumi tra il 1891 e il 1911:vari generi Poesia sincronica:assenza di svolte radicali,di un percorso evolutivo che porti modifiche rilevanti Myricae(1891):raccolta di poesie d'occasione,dedicate alle nozze di amici. Il titolo è una citazione dalla IV Bucolica di Virgilio,nella quale il poeta proclama la volontà di innalzare il tono poetico. Pascoli assume invece le umili piante(tamerici)come simbolo delle piccole cose,che egli vuole porre al centro della poesia. Componimenti brevi,apparentemente bozzetti impressionistici di vita campestre,in realtà carichi di sensi misteriosi e suggestivi,con rimandi all'idea della morte Poemetti(1897),poi divisi in Primi poemetti(1904)e Nuovi poemetti(1909),componimenti più ampi di Myricae,taglio narrativo. Domina la vita di campagna: “romanzo georgico”descrive una famiglia rurale. Celebrazione della piccola proprietà rurale,depositaria di valori tradizionali e autentici: utopia regressiva,proiezione dell'ideale nel passato. Il poeta mette in rilievo ciò che è insito nelle realtà umili, la loro dimensione “sublime”. Emergono però anche temi inquietanti Canti di Castelvecchio(1903) si propongono di continuare la prima raccolta. Immagini della vita di campagna; ricorre ossessivamente il motivo della tragedia familiare e dei cari morti; presenti temi inquietanti e morbosi quali il sesso e la morte Poemi conviviali(1904)così chiamati perché comparsi su “Il Convito”. Clima e linguaggio estetizzanti. Mondo antico non è di immobile perfezione ma si carica di angosce moderne Carmina latini(postumi,1915),scritti per il concorso di poesia di Amsterdam,hanno come protagonisti personaggi umili della Roma antica Temi affinità col clima decadente,tuttavia Pascoli si contrappone all'immagine del “poeta maledetto”.Buona parte della sua poesia propone la sua personale visione di vita,secondo intenti pedagogici,moralistici,sociali. Celebrazione del piccolo proprietario rurale,il “borghesuccio”pago del suo “campetto”,garanzia di sopravvivenza fisica ma anche di dignità e libertà; delle piccole,umili cose quotidiane,la cui intima dignità è anteposta a realtà più nobili ed elevate; predicazione sociale e umanitaria; sentimentalismo patetico e zuccheroso. Sono presenti dei miti: il fanciullino,la nostra parte ingenua e buona,che può garantire la fraternità fra gli uomini; il nido. Pascoli assume la propria tragedia personale a vicenda esemplare del male del Mondo => poeta vate e cantore delle glorie della patria. Lo scrittore è interprete della visione della vita di larghi strati della popolazione italiana. Ribadisce la fede in alcuni,fondamentali valori. I fanciulli, come lui stesso afferma,sono il suo uditorio ideale:prova ne è la sua fortuna scolastica. La critica più recente ha portato alla luce gli aspetti decadenti del poeta:un Pascoli che cerca sempre il mistero al di là delle cose più usuali,che proietta nella poesia le ossessioni più profonde. E' dunque un grande poeta dell'irrazionale,che disgrega l'ordine del reale dilatando il minimo particolare o miniaturizzando ciò che è grande. Pascoli riesce a raggiungere profondità inaudite. La sua sensibilità è dimostrata dalla percezione dei processi della realtà contemporanea, che minacciano le guerre e i totalitarismi, esposta fra l'altro nel discorso Una sagra(1900). La grandezza di Pascoli consiste proprio nel saper affrontare quei mostri Soluzioni formali – prevalenza della coordinazione sulla subordinazione;spesso frasi ellittiche,stile nominale – rifiuto sistemazione logica dell'esperienza=>frantumazione. Prevale la sensazione immediata,in una serie di rapporti allusivi e segrete corrispondenze=>oggetti quotidiani immersi in un'atmosfera visionaria – lessico:mescolanza di codici diversi – grande rilievo degli aspetti fonici: onomatopea e fonosimbolismo – verso frantumato:frequentissimi enjambements – linguaggio analogico e uso della sinestesia
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