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Riassunto da Cricco di Teodoro: Espressionismo, Sintesi del corso di Storia dell'arte contemporanea

Riassunto Espressionismo per esame di storia contemporanea di S.Causa

Tipologia: Sintesi del corso

2021/2022

Caricato il 20/01/2023

Khufu17
Khufu17 🇮🇹

3.5

(8)

15 documenti

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Scarica Riassunto da Cricco di Teodoro: Espressionismo e più Sintesi del corso in PDF di Storia dell'arte contemporanea solo su Docsity! ESPRESSIONISMO _Con la parola espressionismo si riprende il concetto di esprimere, che significa spingere fuori, prendendo questa definizione, ogni forma d’arte potrebbe essere considerata espressionista. _L’espressionismo è una precisa tendenza dell’avanguardia artistica del 900 a cui possiamo attribuire una precisa datazione, ossia dal 1905 al 1025. _In Germania in particolar modo, l’espressionismo è un fenomeno eterogeneo ed articolato che si manifesta in letteratura, arte, teatro e cinema. _Come l’impressionismo rappresentava una sorta di moto dall’esterno all’interno, l’espressionismo esprime l’opposto, ossia un moto dall’interno verso l’esterno, dall’animo dell’artista alla realtà. _Vengono banditi tutti gli artifici della prospettiva e del chiaroscuro. _L’espressionismo è la proiezione immediata di sentimenti e stati d’animo, drammatiche testimonianze della realtà, che nella Germania dei primi del 900 è una realtà di guerra. _Vi è una reazione ad un processo di industrializzazione troppo rapido e convulso, vi è una volontà da parte degli espressionisti di togliere al mondo ogni sua realtà oggettiva per trasferirla alla sfera personale. _Dietro ai colori violenti, alle forme sommarie ed ai modelli angolosi, spunta la vera anima tedesca, legata in modo indissolubile al gotico. _In terra tedesca assisteremo a trasfigurazioni spesso drammatiche, con forme e colori che inizieranno una lotta furiosa che arriverà a tingere addirittura i cieli di rosso. _I precursori _Due dei più significativi precursori della pittura espressionista, sono James Ensor e Edvard Munch. _Ensor: con le sue maschere macabre, saprà descrivere con ironia l’eterna commedia della vita; _Munch: si ritroveranno tutti i grandi temi sociali e psicologici del tempo (Es. l’incertezza del futuro, disumanizzazione della società borghese, la solitudine umana all’incombere della morte e l’angoscia esistenziale per la crisi dei principali valori etici e religiosi); James Ensor (1860-1949) _Pittore e incisore, inizialmente dipinge paesaggi, ritratti, scene di genere e natura morta. _Poi l’artista attraversa un “periodo scuro” in cui coniuga in modo personale Realismo e Impressionismo. _Negli anni ’80 arriva a una pittura visionaria basata sul registro della satira e del grottesco, sul piano formale per il rifiuto delle norme accademiche e l'uso espressivo del colore. _I temi ricorrenti nell'opera di Ensor sono: la maschera e lo scheletro. _La maschera, per l'artista è la metafora delle ipocrisie e delle falsità che governano la società. _Lo scheletro è la proiezione dell'esperienza della morte da parte di Ensor (nel 1887 muoiono il padre e la nonna materna; lutti a cui seguirà una malattia dell'artista). _La complessa figura di questo artista sfugge alle classificazioni. _Da un lato partecipa al clima simbolista, dall'altro si dimostra in anticipo sui tempi, aprendo la strada ad alcune tendenze come l'Espressionismo e il Surrealismo. _Scheletro che studia oggetti cinesi: _Opera del 1885. _Appartiene al periodo in cui l'artista si allontana dalla prima fase naturalistica della sua produzione. _In un interno borghese, uno scheletro è sprofondato su una sedia e i suoi piedi sono poggiati su un'altra sedia più piccola di fronte a lui. _Il protagonista indossa una veste da camera nera e sulle ginocchia srotola delle stampe cinesi che osserva con l'attenzione di un collezionista d'arte. _Indagini diagnostiche hanno rivelato che lo scheletro è stato dipinto al di sopra di una figura umana già eseguita. _ Sulla parete di fondo della stanza sono appese altre stampe. _La scena è inquadrata dagli stipiti di una porta. _In primissimo piano appare un teschio. _La rappresentazione di un interno, si riallaccia alla tradizione della pittura di genere olandese, stravolta dall'inserimento dell'immagine macabra dello scheletro e dalla tecnica pittorica. _Il colore viene steso sulla tela con larghe e imprecise pennellate che producono un effetto di incompiutezza. _L’entrata di Cristo a Bruxelles: _L'artista prosegue su questa strada con un'ambizione crescente che lo porta alla sua opera più impegnativa, ossia “L'entrata di Cristo a Bruxelles” nel 1889. _Con questa tela monumentale Ensor realizza un vero e proprio manifesto, in cui religione, politica, satira, arte s'intrecciano. _L'artista ambienta la scena in un boulevard della Bruxelles del 1889, anno successivo all'esecuzione dell'opera. _Cavalcando un asino e in atteggiamento benedicente, il Salvatore al centro della tela è soltanto un puntino in mezzo alla folla che lo attornia. _La folla variopinta, rappresenta uno spaccato della società dell'epoca: la chiesa, la classe politica, l'esercito, la giustizia, le classi popolari. _La figura del Cristo, ricorrente nella produzione di Ensor, non rappresenta tanto un’aspirazione di carattere religioso, quanto la speranza di un riscatto degli strati più bassi della società. _Nascosta sotto le maschere o a viso scoperto (molti volti sono veri e propri ritratti), la folla appare indifferente a quel che accade. _Il corteo è aperto da un grande striscione rosso che porta scritto «Vive la sociale» (Viva il sociale), interpreta in come un'allusione ai progetti di riforma sociale che attraversavano il dibattito politico dell'epoca. _La banda che precede il Messia, avanza dietro a uno stendardo che reca scritto «Fanfare doctrinarie» (Fanfara dottrinaria), a indicare i pericoli dell'indottrinamento delle masse. _Da un palco sulla destra, un rappresentante politico e alcuni pagliacci osservano il corteo; sotto è visibile un cartello che proclama «Vive Jesus, Roi de Bruxelles» (Viva Gesù, re di Bruxelles). _Stilisticamente, la tela è una risposta alla tecnica puntinista di “Un dimanche après-midi à l’Ile de la Grande Jatte” di George Seurat, che aveva trionfato l'anno prima al Salon des XX di Bruxelles, gettando Ensor in una profonda crisi umana e artistica: alla stesura metodica dell'opera del neoimpressionista francese, Ensor oppone una grande libertà nell'uso del colore, distribuito con violenza in grandi masse. _Alcuni anni dopo, Ensor traduce l'opera anche in un'incisione, tecnica cui l'artista belga si dedica con molta assiduità, spinto dal desiderio di dare maggiore diffusione al proprio lavoro. _Autoritratto con maschere: _Nel corso della sua carriera si contano più di cento autoritratti. _Opera del 1937, testimonia la predilezione per il piccolo e medio formato che caratterizza l’ultimo ventennio della sua produzione. _Ensor si ritrae a settantasette anni nella posa del pittore, con la tavolozza e il pennello in mano, vestito con una certa eleganza. _Leggermente voltato di tre quarti e con lo sguardo verso lo spettatore, sta dipingendo uno dei suoi soggetti più amati: quattro vivaci maschere cinesi. EDVARD MUNCH (1863-1944) _È considerato il padre dell’espressionismo tedesco, infatti anticipa le sue tematiche di un decennio. _Nasce in un paesino nei pressi di Oslo nel 1863; _La sua famiglia si trasferì ad Oslo l’anno successivo alla sua nascita. _A soli cinque anni perde la madre, la quale muore di tubercolosi. _Pochi anni dopo, anche la sorella muore dello stesso male. _Si tratta dei due primi appuntamenti con la morte e con la malattia che costelleranno l’esistenza del pittore, influendo sulla maturazione di un pensiero fortemente negativo. _Nel 1880 Munch intraprende regolari studi artistici alla Scuola Reale di Pittura di Oslo, ricevendo così basi naturalistiche dai suoi primi maestri. _Il successivo contatto con gli Impressionisti gli permette di fare l’esperienza del colore e quindi di illuminare la propria tavolozza, ma rifiuta la pratica dell’en plain air, in quanto convinto di dipingere solo ciò che ha visto e non ciò che vede. _Nel 1892 espone a Berlino una cinquantina di suoi disegni ma viene stroncato dalla critica e la mostra chiude dopo appena una settimana. _Rimane comunque a Berlino per qualche anno, tanto un contributo fondamentale alla nascita delle avanguardie tedesche. _A Parigi, dove risiede per qualche tempo, espone al Salone degli artisti indipendenti, partecipa a Venezia alla Biennale ed è uno degli ospiti d’onore alla mostra della Secessione viennese. _La sua arte fu indubbiamente riconosciuta, fino al 1937, anno in cui un’ottantina delle sue opere furono dichiarate dai Nazisti “arte degenerata” e ritirati da musei e gallerie. _Nel 1940 la Norvegia fu invasa dai Nazisti e Munch fu costretto a rifugiarsi in America. _Tornerà in patria, ad Ekley, in una sua proprietà ad Oslo, dove morirà nel 1944. _Alla sua morte lasciò tutti i suoi averi, proprietà e opere, al comune di Oslo che in occasione del centenario della nascita del pittore ne fece un museo. _L’arte di Munch risente di un pessimismo che ha radici, in primo luogo, nella sua tragica vicenda con la morte, ma anche nel clima che al tempo si respirava in Europa. _Grande influenza hanno le filosofie pessimiste tedesche, come quella di Kierkegaard. _La fanciulla malata: _Dipinto ispirato alla vicenda della malattia precoce della sorella, morta a 15 anni. _Critica aspra a causa dell’assenza di disegno preparatorio e chiaroscuro, capisaldi della pittura accademica. _È un dipinto ricco di carica emotiva, in cui le forme non sono definite ma evocative. _Due donne per strada: _Vengono rappresentate 2 prostitute in attesa. _L’ambientazione è quella della sera, in una via di passeggio di Berlino, qui due donne agghindate con pellicce vistose ed esagerati cappelli piumati hanno volti imbellettati e si presentano affilati come lame. _In questi volti possono essere riscontrate influenze dell’arte primitiva. _L’autore interpreta queste dispensatrici di sesso come forme angolose ed un po’ spettrali, simbolo grottesco della degenerazione morale. _La composizione si basa essenzialmente su forme ispirate o assimilabili a dei triangoli, resi ancor più evidenti e quasi sgradevoli dalla colorazione antinaturalistica. _I bagliori giallognoli-verdastri sono dati dalle lampade a gas disposte lungo la strada, che con le loro lame di luce fanno risaltare ancora di più gli abiti delle due donne. _*CONFRONTO con “Donna in camicia” di Derain e “Marcella” di Kierkneer: _Si tratta di tre immagini di giovani donne sedute, centrali ed in primo piano. _“Donna in camicia” è un dipinto appartenente alla corrente dei Fauves, che rappresenta una prostituta ammiccante, che incrocia gambe e braccia ad X. _L’immagine nell’insieme è ancora gradevole ed ammiccante. _L’utilizzo dei colori è espressionista ma risente delle influenze dell’Impressionismo: sullo sfondo troviamo a destra colori freddi e a sinistra colori caldi, intensificati e bilanciati nei colori usati nella figura femminile. _Lo sguardo è civettuolo e la mano in primo piano è sproporzionata. _“Marcella” di Kierkneer rappresenta una bambina prostituta. _Il corpo è negato, appiattito dalle tinte e dalla pennellata. _Il centro del dipinto è lo sguardo, questi occhioni tristi e bistrattati, incorniciati da una massa di capelli neri che sembra assorbirci. _I contorni della figura sono definiti come sforbiciate, netti e duri. _Sembrano incisioni sul legno, come nel Primitivismo e nelle incisioni che al tempo circolavano in Germania. Erich Heckel (1883-1970) _Il teorico della Brücke, è anch'egli suggestionato dall'Espressionismo di Munch. _Matura uno stile angoloso e tagliente, che si ammorbidisce solo dopo il 1920. _Egli parte da un intenso colorismo alla Van Gogh per approdare a una semplificazione quasi geometrica delle forme e a un rigoroso controllo del colore. _Giornata limpida: _Opera del 1913. _Il tema è quello della fanciulla che fa il bagno in uno specchio d'acqua (un tema ricorrente della pittura ottocentesca) è riproposto in termini di contrapposizione uomo-natura. _Le rotondità dei seni e del ventre della giovane donna, attingono ai ricordi delle Veneri preistoriche e sono in contrapposizione con la spigolosità della natura circostante. _Le nubi si riflettono nell'acqua e rimandano al tema del cristallo, uno dei più cari alla fantasia espressionista tedesca, che vi legge molteplici riferimenti simbolici. _Non si percepisce interruzione fra aria e acqua, come se costituissero un unico elemento cosmico. Emil Nolde (1867-1956) _Protagonista della stagione espressionista tedesca. _Ammira molto Van Gogh e Munch. _Come Gauguin, effettua un lungo viaggio tra le culture primitive del Pacifico, dalle quali rimane affascinato. _Molti dei suoi soggetti sono a sfondo religioso e nella loro estrema crudezza rimandano alla tradizione germanica primitiva e alle suggestioni dei bestiari medievali. _Gli orafi: _Olio su compensato del 1919. _La scena rappresenta due uomini barbuti a mezzobusto, due orafi. _Quello di destra ha un volto affilato, la cui triangolarità è accresciuta dalla barba giallastra. _I colori sono inverosimili. _Papaveri e Iris: _Opera relativamente tarda (databile intorno al 1930). _La luminosità accesa dei colori, rimane la stessa della sua produzione più marcatamente espressioni sta. _L'opera appartiene comunque al filone di quelle che Nolde definiva dolorosamente «quadri non di- pinti», in quanto gli unici che gli era ormai permesso di realizzare, poiché la sua arte - come quella di tutti gli altri aderenti alla Brücke - venne rifiutata come «degenerata» fin dall'avvento del nazismo. OSKAR KOKOSCHKA (1886-1980) _Nasce il 1° marzo 1886 in una cittadina viennese sul Danubio. _1905: inizia gli studi alla Kunstgewerbeschule (al suo stesso tempo la frequenta anche Klimt). _Kokoschka si rivela un personaggio scomodo a causa del suo temperamento artistico, per la sua posizione politica e per le “pericolose” amicizie con intellettuali e artisti innovatori e fuori dal coro (es. Schiele). _Allo scoppiare della guerra si arruola volontario e rimane gravemente ferito. _Il decennio che segue è uno dei più intensi della sua attività artistica di pittore e scenografo. _1938: viene accusato dal regime fascista di essere un “artista degenerato” e antitedesco, perciò si rifugia a Londra. _Infine, si stabilisce definitivamente sul lago di Ginevra dove muore a 94 anni nel 1980. _Il disegno: _Kokoschka eredita da Klimt la convinzione che per essere un buon artista, bisogna conoscere le varie tecniche di esecuzione, prima fra tutte il disegno. _Le sue opere sono autonome e significanti, pur essendo spesso studi per dipinti successivi. _Es. “Donna seduta”, uno schizzo del 1912. _L’artista sintetizza la forma del personaggio con pochi segni netti e decisi. _Il corpo prende volume, aiutato anche da pochi tocchi di acquerello. _Ritratto di Adolf Loos: _Nei dipinti a olio, Kokoschka esprime il massimo della sua arte. _Nella ritrattistica, in particolare, arriva a scavare dentro ai suoi personaggi giungendo quasi a una loro indagine psicoanalitica, come se essi gli si aprissero al di là della loro stessa volontà, per mostrargli la propria indole, i propri sentimenti e le proprie debolezze. _In questo ritratto del 1909, Kokoschka dimostra di aver abbandonato la lezione più decorativa di Klimt a favore di una ricerca nuova e tutta personale. _Pennellate brevi e frammentate. _In questo modo l'artista sbozza il suo personaggio come ricavandolo da una materia dura e angolosa, tralasciando qualsiasi verosimiglianza anche proporzionale, come ben si nota anche dalla caratteristica e ricorrente enfatizzazione delle mani. _L'espressione del volto, è ricercata con moti rotatori del pennello che rimandano, entro certi limiti, all'espressività di alcuni ritratti di Van Gogh. _La struttura del personaggio è frutto di una precisa scelta compositiva, in cui le braccia e le grandi mani intrecciate seguono un andamento geometrico ben studiato, disegnando con chiarezza un esagono al centro del dipinto. _Annunciazione: _Alcune caratteristiche della ritrattistica di Kokoschka, si ritrovano anche nell'Annunciazione del 1911. _L'artista si confronta con un soggetto biblico apparentemente estraneo alla sua cultura laica. _Sullo sfondo di un paesaggio immaginario (vagamente orientale) Kokoschka rappresenta, secondo la tradizione iconografica cristiana, l'angelo nunziante (inusitatamente nudo, a sinistra) e la Vergine annunziata. _Quest'ultima, semisdraiata, con la gamba sinistra raccolta indietro e la mano sul ventre già gravido. _Le braccia spalancate dell’angelo individuano una sorta di grande cerchio, idealmente un abbraccio. _Le pennellate vivaci, il paesaggio in lontananza e la massiccia figura dell'Annunziata, testimoniano la ricerca di una pittura dai forti contenuti espressionisti, ribaditi anche dalle posture quasi recitanti delle mani di entrambi i personaggi, che per Kokoschka rappresentano sempre un ricorrente punto di interesse anatomico. _La sposa del vento: _Olio del 1914, noto anche come “La tempesta”. _Kokoschka esprime l'esigenza di proiettare fuori di sé le proprie tensioni vitali, i propri dubbi e le proprie angosce esistenziali. _Il dipinto, rappresenta la fine del rapporto d'amore che, per oltre due anni, aveva legato l'artista ad Alma Mahler. _I due amanti sono rappresentati in una sorta di scomposto letto di nubi, circondati dalla tempesta (da cui il secondo titolo) di passioni. _Le due figure sembrano essere contenute all'interno di due circonferenze (una, più grande, che comprende braccia, teste e busti; l'altra, più piccola, che circonda gambe e piedi) simbolicamente unite da dense pennellate. _All’agitazione della scena, si oppone il sonno sereno della donna che, forse ancora ignara della prossima fine, dorme tranquilla, rannicchiandosi contro il corpo dell'amato. _Kokoschka, si rappresenta ben sveglio e pensieroso, con gli occhi spalancati che guardano lontano e le nodose mani intrecciate. _I colori torbidi, grassi e impastati e lo sfondo misterioso, sottolineano il disordine interiore e l'angoscia dell'autore per l'amore finito. _Veduta dalla torre dei Mannelli: _Nel secondo dopoguerra, i tempi sono ormai cambiati e anche la tensione morale si allenta. _L'esasperazione espressionista lascia il posto a un ritorno ad una specie di vivido colorismo postimpressionista, nel quale alla spietata crudezza delle analisi giovanili si sostituisce un più affabile desiderio di guardare anche alle apparenze della vita. _1948: durante uno dei suoi ricorrenti viaggi italiani, l'artista visita anche Firenze. _A quell'occasione risale la Veduta dalla Torre dei Mannelli, che consente di apprezzare anche un Kokoschka dalle straordinarie caratteristiche di paesaggista. _Dall'opera emerge la visione di una città solare e sgargiante di colori, dove anche le rovine della guerra paiono ricomporsi, insieme agli edifici e ai monumenti rimasti. EGON SCHIELE (1890-1918) _Nasce in Bassa Austria il 12 giugno 1890. _Compie i primi studi nella città natale, la sua infanzia si svolge nella tranquillità di una piccola cittadina borghese. _Frequenta l’accademia di belle arti di Vienna alla quale viene ammesso alla giovane età di 16 anni. _1911: si trasferisce nella città natale della madre, ambiente provinciale che vede di malocchio lo stile di vita strano e anticonvenzionale dell’artista, che fa posare spesso ragazze per i suoi nudi. _Allo scoppio della Prima guerra mondiale viene chiamato alle armi, ciò non gli impedisce di tornare più volte al suo atelier dove continua a lavorare con impegno febbrile. _Negli ultimi mesi della guerra, Vienna viene colpita da un'epidemia di febbre spagnola che condurrà alla morte la moglie di Schiele e anche lui all’età di 28 anni. _La sua attenzione artistica è fortemente influenzata dalla figura umana ed alla gamma espressiva che essa offre. _Riferimenti: Fauves, Die Brücke e Munch. _Egon scava nei propri personaggi per metterne a nudo l’anima, proiettando in essi le inquietudini che lo divorano. _Il disegno: _Schiele sa essere un disegnatore eccellente. _Matura fin dall'inizio un tratto sempre nitido e secco, senza incertezze né tentennamenti. _Senza mai nessuna concessione al decorativismo o al compiacimento estetico. _“Lottatore” - disegno acquerellato del 1913, si tratta di uno dei numerosi autoritratti nei quali Schiele è solito raffigurarsi nudo e in posizioni erotiche o fortemente anticonvenzionali. _La spigolosità del segno la postura e la visita di arti e giunture rimandano a una visione drammatica dell'intera umanità condannata ad angoscia e tensioni senza fine. _Nelle mani nodose dei suoi amanti, negli scheletrici volti femminili accesi dal lampo rosso delle labbra, si riscontra sempre la stessa forza di impatto e di ribellione. _In “Nudo femminile seduto di schiena con drappo rosso”, sono presenti sia i tempi dell’espressionismo sia le straordinarie novità dell’artista. _Il personaggio presenta un profilo spigoloso ed intenzionalmente sgraziato, soprattutto per quel che riguarda l’anatomia delle mani e delle spalle. _La forza espressiva del drappo rosso che cinge i fianchi della modella ci viene gettata addosso come una provocatoria sciabolata. _Anche gli antinaturalistici tocchi di acquerello verde e azzurro sulla schiena, sulle mani e sul volto contribuiscono a sottolineare nel personaggio il conflitto tra l’amore spirituale e la sessualità. _Sobborgo II: _Dipinto tra il 1913 ed il 1914. _L’artista trae a volo di uccello un gruppo di case fra i campi, presso la riva del fiume. _L’organizzazione spaziale è scandita per fasce orizzontali parallele: in primo piano i campi coltivati, segue il fiume di una tonalità più tenue di azzurro ed infine sullo sfondo la riva opposta. _In “Bitter Campari”, di cui realizza l'originale in tempera su carta nel 1921, l'artista toscano fonde con insuperata maestria l'innata vena caricaturale e grottesca con una tecnica pittorica molto evoluta. _Gli esiti, resi possibili anche dal progressivo raffinarsi della stampa litografica a più colori, ormai in grado di restituire anche sfumature e mezzi toni, sono evidenti. _Un immaginario folletto in calzamaglia rossa a pois gialli che balza fuori dalla spirale di una scorza d'arancia interpreta con vivacità il sapere stesso dell'aperitivo da reclamizzare, levato in alto come uno scettro. _La strada alla moderna comunicazione pubblicitaria di massa è ormai aperta. L’ART DÉCO _Art Deco: un nuovo stile che si diffonde dopo la Prima guerra mondiale in Europa e Stati Uniti, estendendosi anche in Messico e Sudamerica, Africa, India, Cina, Giappone e Australia e che raggiunge la massima diffusione negli anni ’20 del Novecento. _Art Deco deriva dall'abbreviazione di Exposition Internationale des Arts Décoratifs et Industriels Modernes (Esposizione internazionale di arti decorative e industriali moderne), evento tenutosi a Parigi nel 1925 (da cui «stile 1925», l'altro nome con cui è conosciuto), momento cruciale per l'elaborazione e la diffusione di questo gusto. _1929: la crisi determinata dal crollo delle borse influirà sui caratteri del déco in direzione di una maggiore sobrietà decorativa. _Il déco è un fenomeno che interessa tutti i campi dell'arte: la pittura, la scultura e l’architettura, ma anche le cosiddette «arti applicate» (l'arredamento di interni, la moda, la grafica, il design, la gioielleria). _Lo stile déco è caratterizzato dall'abbandono della linea ondulata dell'Art nouveau in favore di una semplificazione di tipo geometrico (preferenza per composizioni simmetriche e forme aerodinamiche). _Punto di partenza per l'elaborazione di queste forme è la combinazione di motivi decorativi provenienti da epoche differenti (dall'antichità, quindi l'Egitto, la classicità greco-romana, le civiltà precolombiane alle Avanguardie). _Un altro importante punto di riferimento è l'immaginario legato alla macchina e all'universo meccanico, che in quegli anni di impetuoso progresso tecnologico stavano celebrando nuovi trionfi. _Il déco rinnova l'alleanza con l'industria, nell'intento di conferire qualità estetica ai prodotti industriali: si sperimentano nuove tecniche di produzione e nuovi materiali (alluminio, acciaio cromato, bachelite), cui si affiancano quelli tradizionali e preziosi (ebano, avorio, madreperla). _Destinatario degli oggetti déco è un pubblico elitario e facoltoso. _Il gusto déco ambisce a rappresentare la modernità, toccandone soprattutto i luoghi e gli oggetti più emblematici, dalle sale cinematografici e alle stazioni ferroviarie, dai grattacieli ai mezzi ti trasporto (automobili, treni, transatlantici). _Chrysler Building _In campo architettonico, uno degli esempi più significativi di déco è il Chrysler Building, un grattacielo costruito a Manhattan fra il 1928 e il 1930 su progetto dell'architetto William Van Alen. _Per breve tempo l'edificio fu costruito come sede dell'omonima casa automobilistica americana e alle macchine sono ispirati molti degli elementi costituitivi e dei particolari decoratavi sia all'esterno sia all'interno. _La griglia del radiatore, per esempio, ha suggerito il coronamento del grattacielo, costituito della sovrapposizione di sette arcate ovate a profilo sempre più snello, dalle quali si diparte la cuspide di completamento. _Un motivo a ventaglio definisce delle finestre triangolari il cui numero diminuisce all'aumentare della quota. _Le arcate ovate sovrapposte sono un tema ornamentale fra i più amati dal déco. TAMARA DE LEMPICKA (1898-1980) _Il gusto déco trova una delle massime rappresentazioni in pittura nelle opere di Tamara de Lempicka. _Nasce a Varsavia nel 1898. _1907: un viaggio in Italia con la nonna accende il suo interesse per I arte. _1919: si sposta a Parigi per sfuggire alla Rivoluzione d'ottobre. _L'affermazione arriva alla metà degli anni ‘20, e con essa un'intensa vita mondana scandita da molti viaggi (che la portano di frequente anche in Italia). _Una forte crisi depressiva all'inizio degli anni ’30 le lascia profondi segni per il resto della vita. _Allo scoppio della guerra si trasferisce negli Stati Uniti. _Il cambiamento del gusto le allontana l'attenzione del pubblico. _Muore in Messico nel 1980. _Fra le poche artiste donna a ottenere un riconoscimento in vita, ha racchiuso nella sua pittura lo spirito dell'epoca, passandone in rassegna il volto più scintillante: l'aristocrazia e l'alta borghesia, ma anche i personaggi più in vista. _Il ritratto è il genere che occupa la parte maggiore della sua produzione, cui si aggiunge il tema del nudo femminile, affrontato con la carica erotica di una donna che ha vissuto in modo libero i propri amori. _Riferimenti: Cubismo, Neoclassicismo e Manierismo. _Per la sua carriera è importante la fotografia, da cui riprende l'illuminazione fortemente contrastata. _Ne deriva uno stile freddo, caratterizzato da colori metallici, dagli effetti quasi smaltati. _Ritratto della duchessa de la Salle: _Realizzato nel 1925. _La donna è rappresentata a figura intera e quasi a grandezza naturale. _È ritratta ai piedi di una scalinata, coperta da un tappeto rosso. _La duchessa indossa un abito da cavallerizza nero e una camicia bianca con un profondo scollo a V, neri sono anche gli alti stivali. _La rotondità del volto è esaltato dai capelli neri a caschetto. _Il viso lancia uno sguardo verso lo spettatore. _La nota rossa della bocca riprende il colore del tappeto. _La figura è incorniciata da un panneggio di sapore teatrale, costruito usando una modulazione di grigi (fra i colori prediletti dell'artista) che lascia visibile solo un triangolo di cielo. _Alle spalle della duchessa vi è la veduta di una città, interrotta sulla sinistra da una colonna che chiude la scena. _L'abito, il taglio di capelli, l'atteggiamento, contribuiscono a dare alla duchessa un aspetto androgino (secondo alcuni un'allusione alla sua omosessualità) richiamo al nuovo modello di donna, emancipata e libera, di cui erano piene le pagine delle riviste dell'epoca. _Stilisticamente, l'opera rielabora la matrice cubista su cui l'artista si era formata: maggiormente pronunciato nello sfondo (tanto nel panneggio quanto nella scena urbana), il cubismo lascia il passo a modi più classici nella trattazione della figura. _Adamo ed Eva: _Nel corso degli anni ‘30, Lempicka affronta temi più universali. _Olio del 1932. _Opera dedicata al soggetto biblico di Adamo ed Eva, archetipo del rapporto fra maschile e femminile. _L'artista racconta di essere arrivata a questa composizione grazie a una vera e propria illuminazione: durante una seduta di posa, la modella che stava ritraendo afferrò una mela, richiamandole alla mente l'immagine di Eva; per completare la scena l'artista invitò a posare nei panni di Adamo un poliziotto suo vicino. _I corpi nudi occupano quasi per intero la tela, dettandone il formato rettangolare. _Adamo si volta verso Eva, tenendola col braccio destro sotto il seno. _La donna, rappresentata invece frontalmente, stringe nella mano sinistra la mela del peccato originale. _Alle loro spalle non vi è il paradiso terrestre, ma una moderna metropoli affollata di grattacieli (sfondo che torna molto spesso nei ritratti di Lempicka) - così la vicenda raccontata nella Genesi è trasferita nella contemporaneità, sottolineando la costante attualità del tema del rapporto fra i sessi. _Il soggetto era inizialmente destinato alla locandina di un film, in seguito proibita dalla polizia. _L'artista si mantiene fedele allo stile che aveva decretato la sua fortuna. _Una monumentalità di tipo scultoreo domina i corpi, definiti in modo sintetico dal punto di vista plastico attraverso un pronunciato chiaroscuro. _Gli effetti di luminosità sono incrementati dall'utilizzo del legno come supporto, più economico e durevole della tela, un'eco dell'amata pittura cinquecentesca.
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