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RIASSUNTO DE " IL BAROCCO" DI TOMASO MONTANARI, Sintesi del corso di Storia dell'Arte Moderna

IL FILE CONTIENE UN RIASSUNTO DETTAGLIATO, CAPITOLO PER CAPITOLO, DE " IL BAROCCO" DI T. MONTANARI.

Cosa imparerai

  • Come Annibale e Caravaggio si distinsero in Roma?
  • Perché Bellori riconobbe l'unità stilistica del periodo e la centralità di Roma?
  • Come Annibale e Caravaggio contribuirono allo sviluppo dell'arte barocca?

Tipologia: Sintesi del corso

2020/2021

In vendita dal 07/02/2022

matildapinzauti
matildapinzauti 🇮🇹

4.5

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Scarica RIASSUNTO DE " IL BAROCCO" DI TOMASO MONTANARI e più Sintesi del corso in PDF di Storia dell'Arte Moderna solo su Docsity! RIASSUNTO DE “ IL BAROCCO ” ( TOMASO MONTANARI): riassunti di Matilda Pinzauti. 1. CONOSCERE IL BAROCCO: La parola “ barocco” ha 3 possibili origini, ma tutte hanno a che fare con l'area semantica del “ bizzarro” e dell' “ irregolare”. 1) ORIGINE ITALIANA: la parola veniva usata nel Duecento per indicare un particolare sillogismo e dal Trecento per un ragionamento capzioso. 2) ORIGINE FRANCESE: l'aggettovio “ baroque” indicava sin dal 500 le perle di forma irregolare. 3) ORIGINE TOSCANA ( improbabile): fin dal trecento il toscano “ barocco” indicava una forma di usura molto popolare. Qualunque sia l'origine il termine inizia ad essere molto usato in FRANCIA nel corso del XVIII secolo prima nell'architettura e poi nelle altre forme di arte in riferimento allo STILE DEL SEICENTO in senso negativo, ma le cose cambiarono in fretta e nell'ottocento il genere venne rivalutato. L'origine del Barocco viene fatta coincidere con l'esperienza romana di ANNIBALE CARRACCI e di CARAVAGGIO tra il 1600 e il 1610 anche se va precisato che prima che si possa parlare di un vero e proprio stile con caratteristiche comuni è necessario aspettare almeno 25 anni ( ecco perché in passato si riconosceva RUBENS come primo indiscutibile barocco). Il Barocco segna una profonda cesura con il Manierismo e al contempo un collegamento all'arte del primo Cinquecento, sopratutto a Raffaello e ha come centro propulsore ROMA. Grazie ai viaggi di opere e artisti poi da Roma si sarebbe sparso in Europa con caratteristiche molto simili rispetto a tanti altri generi precedenti! La fonte storiografica per questo periodo da tenere in mente sono LE VITE di GIOVAN PIETRO BELLORI edite a Roma nel 1672; l'autore infatti seppe riconoscere due aspetti fondamentali: l'unità stilistica del periodo e la centralità di Roma in questo processo. Bisogna però fare anche attenzione a non confondere il Seicento con il Barocco perché non tutto ciò che viene fatto in questo secolo può essere definito così; infatti sussistono esempi di TARDO MANIERISMO come la Cappella dei Principi di Firenze; così come già a fine 600 si verificano dei cambiamenti inequivocabili che danno avvio ad una nuova fase stilistica che sarebbe esplosa nel Settecento caratterizzata da una forte TENSIONE DECORATIVA ( un po' paragonabile a quello che il Manierismo fa nei confronti del Rinascimento) che avrà come nuovi centri prima Venezia e poi Parigi; ecco perché si può parlare di Barocco per il periodo artistico che va dal 1600 al 1680, anno della morte di Bernini. 2. INTERPRETARE IL BAROCCO: Il carattere distintivo del Barocco è il SUPERAMENTO DEI LIMITI con l'obbiettivo di STUPIRE LO SPETTATORE coinvolgendolo emotivamente ( cosa che il Manierismo non si proponeva di fare) abbattendo i confini tra spazio reale e illusione pittorica. Alla base di questa idea va sempre tenuta presente però la “ licenza” Manierista anche se quest'ultimo non aveva interesse di esprime emozioni ma solo l'estetica. L'arte Barocca è alla base di alcuni aspetti importanti dell'arte moderna: durante il Seicento infatti pian piano gli artisti, a partire da Bernini, fecero in modo di portare il pubblico a PENSARE COME UN ARTISTA e questo rese l'arte più libera dal mecenatismo ( in Italia infatti forte era il legame che gli artisti avevano con i committenti e con i mecenati al contrario di altri luoghi europei dove gli artisti erano più legati ad una visione personale piuttosto che a quella pubblica). Inoltre se da sempre uno dei temi guida della letteratura artistica era stato quello di promuovere l'arte da attività meccanica a intellettuale con GIOVAN BATTISTA BELLORI la stessa cosa succede anche con la storia dell'arte che nelle sue Vite tiene a ribadire la centralità dell'artista piuttosto che dei mecenati. Il primo artista veramente cosciente delle proprie capacità che ebbe il coraggio di sfruttarle fu proprio GIAN LORENZO BERNINI che fece in modo che la grandezza delle sue opere non fosse dettata dal soggetto rappresentato o dalle sue dimensioni ma dal fatto di essere stata fatta da lui! > questo determinò il cambiamento di considerare l'arte importante aldilà della sua funzione. Fu lui a dare il via al fatto di dare al pubblico un occhio da artista affermando ad esempio che il pregio migliore delle sue sculture fosse quello di far sembrare il marmo plastico come la cera usata nei bozzetti ( e si capisce che per comprendere queste parole il pubblico dovesse sapere cosa fossero i bozzetti e la differenza con i marmi). altra conquista del Barocco, poi arrivata nel mondo moderno, è l'ESTETICA DEL BRUTTO: fin da Aristotele c'era l'idea che rappresentare il brutto divertisse e questa stessa idea ritorna nel Seicento con la nascita della CARICATURA. Inizialmente con questo termine si indicava una tecnica grafica che esagera difetti fisici già presenti naturalmente a cui gli artisti si dedicavano già nel 500 ( ad esempio Leonardo da Vinci lo faceva) ma ancora una volta fu BERNINI a far in modo che il termine cominciasse ad indicare un genere che con POCHI TRATTI caratteristici di PENNA NERA potesse rappresentare IL CARATTERE di una persona e non il suo vero aspetto ( es: la rapacità con le mani come artigli) volta sopratutto a prendere in giro i potenti; dunque si gioca su attributi professionali/ sociali e non su quelli fisici. Dunque si può concludere dicendo che se è vero che in Italia c'era un maggiore controllo del committente sulle opere e dunque una maggiore committenza pubblica che privata, alla fine pian piano fu proprio grazie a queste opere pubbliche che gli artisti italiani diventarono abbastanza grandi da poter essere liberi di rappresentare il mondo secondo la loro visione e dare il via alle novità. 3. I PROTAGONISTI: RIFONDARE LA TRADIZIONE: ANNIBALE CARRACCI E CARAVAGGIO: Il luogo in cui le due figure si incontrano è la CAPPELLA CERASI nella chiesa di Santa Maria del Popolo a Roma in cui Rubens dovette entrare durante il periodo passato a Roma e dove deve essere rimasto colpito subito dall'Assunzione di Carracci dove egli era risucito ad unire perfettamente Tiziano ( sopratutto la sua Assunta dei Frari) e Raffaello con però un MOTO che non era presente in nessuno dei due, dando l'idea di una figura che voleva essere sparata fuori dalla tela a piombare nello spazio della capella. Una volta dentro poi egli doveva essere stato colpito dalle due tele laterali di Caravaggio molto diverse da quelle di Annibale: le prime silenziose, calme e buie, le altre clamorose, fatte di luce e moto. Ad unire i due artisti però c'era qualcosa che Rubens dovette subito notare: l'attenzione data alla TRIDIMENSIONALITA' delle figure, al voler creare unione tra l'opera e lo spazio fisico in cui le opere stanno ( Annibale dando l'idea che la Vergine voglia lanciarsi nella navata e Caravaggio mettendo in scorcio i personaggi). Urbano VIII nel frattempo fa sì che la stessa rivoluzione artistica avvenga anche a livello laico nel proprio palazzo di famiglia: PALAZZO BARBERINI. La rivoluzione qua è sopratutto pittorica e si trova sui soffitti: il primo è quello di ANDREA SACCHI che rivoluziona lo spazio non costringendo le figure entro dei quadri riportati, ma sfrutta tutto lo spazio con il TRIONFO DELLA DIVINA SAPIENZA e poi anche PIETRO DA CORTONA che nel Salone con il TRIONFO DELLA DIVINA PROVVIDENZA veramente supera ogni limite, mettendo in scena il primo vero totale SOFFITTO PROFANO BAROCCO. Sempre in San Pietro viene collocato il Monumento funebre del Papa che per primo rinnova la struttura, Urbano VIII, che viene fatto sempre da Bernini. La cosa particolare è che il monumento viene posto nell'abside della chiesa, pensato per stare in coppia con quello di Paolo III che sarebbe stato spostato dai pilastri sotto la cupola per un ulteriore intervento berniniano. Il monumento è interessante perché riprende la struttura delle TOMBE MEDICEE di Michelangelo con le allegorie disposte ai lati del sarcofago e la figura del morto posta su un trono sovrastante. Un'attenzione particolare nel gruppo va data proprio alle due allegorie: la CARITA' che sembra una POPOLANA e che per questo creò un certo scadalo come era successo per le figure femminili di Caravaggio ( ella infatti ha un seno prosperoso che viene schiacciato dal volto del bambino che allatta e un naso molto umano che alcuni hanno voluto riconoscere come il ritratto nascosto dell'amante di Bernini, COSTANZA BONARELLI). Lo scandalo fu tale che anni dopo si decise di ricoprire il seno scoperto di entrambe con un drappo. In effetti Bernini era molto abile nel ritratto, come aveva più volte dimostrato nei suoi busti e in particolare in quello di SCIPIONE BORGHESE. Egli infatti inventò così il RITRATTO PARLANTE; ovvero l'idea di fare un ritratto di un personaggio cogliendolo nel momento in cui sta dicendo qualcosa e infatti la statua è girata verso destra, con un movimento improvviso e ha la bocca spalancata come a salutare un interlocutore appena giunto. Questo perché secondo Bernini il modo più facile per rappresentare il carattere e l'essenza di qualcuno era sostanzialmente quello di rappresentarlo in una faccenda quotidiana possibilmente mentre parla! A questo si aggiungono una serie di dettagli come il cappello leggermente spostato, il bottone slacciato e il doppio mento visibile che rendono conto della tranquillità e della buona disposizione alla vita raggiunta da questo personaggio a corte. Un momento di “crisi” per Bernini arrivò con l'elezione del Papa INNOCENZO X, nemico dei Barberini, che decide di prendere le distanze dal predecessore cercando di non dare lavoro agli artisti favoriti da Urbano; in particolare Pietro da Cortona e Bernini e infatti per il suo unico intervento in San Pietro scelse il bolognese ALESSANDRO ALGARDI al quale commissionò una pala d'altare a rilievo che rappresenta l'incontro tra Leone Magno e Attila con uno stile barocco. Egli tuttavia non potè fare a meno di ricorrere ai due per interventi urbani in PIAZZA NAVONA ( la piazza in cui sorgeva il palazzo della sua famiglia, i PAMPHILJ) e perciò Pietro fu chiamato a decorare la GALLERIA del palazzo ( con le storie di Enea, considerato dalla famiglia un antenato) e Bernini invece realizzò la FONTANA DEI 4 FIUMI in mezzo alla piazza che doveva celebrare il potere del Papa sul Mondo allora conosciuto. In ogni caso questo fu un bene per l'arte, perché Bernini si occupò di committenze private e tra queste sopratutto della CAPPELLA CORNARO, uno dei vertici di tutto il Barocco. Dopo Inocenzo fu il momento di ALESSANDRO VII che si impegnò sopratutto a livello urbano a rinnovare la città e sfruttò nuovamente Bernini. Egli fece interventi anche in San Pietro tra i quali si colloca la grande CATTEDRA che dava e ancora da' l'impressione di una VISIONE SOVRANNATURALE con questa sedia sospesa e la forte luce che entra dalla finestra con al centro la colomba ad indicare senza ombra di dubbio la luce divina. L'impatto del monumento arrivò anche sulla pittura, sopratutto sulla VOLTA DELLA CHIESA DEL GESU' dipinta dal BACICCIA che si può considerare l'ultima grande opera barocca degna di nota. Per Alessandro, Bernini realizzò anche LA PIAZZA SAN PIETRO che da' il senso di avvolgere lo spettatore e di essere in continuo movimento grazie agli effetti di luce che si creano nel colonnato rotondeggiate costituito da 3 file di colonne e il MONUMENTO FUNEBRE del Papa medesimo che, rispetto al precedente, mostra una maggiore libertà e non più riferimenti evidenti al Rinascimento. La particolarità del monumento sta nel fatto di inglobare una PORTA ( quella dell'archivio) che viene simbolicamente a sostituirsi al sarcofago e a simboleggiare o la porta degli inferi o quella del Paradiso con la morte che sta per attraversarlo > una lettura che deriva all'artista dall'uso che ne viene fatto nei sarcofagi romani. Anche in questo caso l'allegoria della VIRTU' venne ricoperta da un drappo, perché considerata troppo sensuale ma in origine essa veniva scoperta dalla morte/tempo, cioè rivelata indicando che la gloria del Papa sarebbe durata in eterno. Per il Papa successivo, CLEMENTE IX, infine viene realizzato il PONTE SANT'ANGELO. Dopo questa parabola si poteva considerare concluso il vertice massimo del Barocco e iniziava così una lenta discesa... IL TRIONFO DELLA PITTURA: REMBRANDT e VELAZQUEZ. I due più grandi pittori del secolo non furono italiani: Velazquez era spagnolo e fu attivo alla corte del re, Rembrandt invece era olandese. Rembrandt fu conosciuto in Europa sopratutto per le sue incisioni più che per i suoi quadri. Egli aveva un modo molto teatrale di rappresentare le sue opere ( egli infatti pare che usasse la recitazione per riuscire a rappresentare in maniera teatrale gli eventi tanto che insegnava proprio ai suoi allievi a recitare prima di dipingere un evento e pare che alcune opere fossero state realizzate ad hoc per questo esercizio nella sua bottega) e per lo stesso motivo realizza una serie di autoritratti che poi venivano copiati dagli allievi per apprendere a rappresentare qualcun 'altro. Lo stesso avveniva anche nella bottega di Bernini che si rappresentava e faceva fare altrettanto dai suoi allievi. > un atteggimento che deriva dalla tradizione classica, perchè era tradizione per imparare la lingua e la retorica, usare il teatro e anche i Gesuiti usavano il teatro per imparare a commuovere predicando. Rembrandt arriva perciò a contaminare il ritratto ( che in Olanda era il genere più amato) con la pittura di storia, mentre in Italia accadeva esattamente il contrario perché era quest'ultima il genere più apprezzato. Velazquez invece era nato a Siviglia e conobbe la rivoluzione caravaggesca grazie alle rotte commerciali mediterranee e all'evidente arrivo di quale sua opera/copia in città; infatti l'influenza risulta evidente sin dalle sue prime opere come l'ACQUAIOLO DI SIVIGLIA che apparitene al genere del BODEGO'N: la pittura di persone comuni con oggetti o in cucina che tuttavia in genere erano ironiche o annedotiche, ma che con lui non lo sono assolutamente poiché, come Caravaggio, egli conferisce la stessa intensità e importanza agli oggetti e alle figure umane, chiunque sia. Nuovi impulsi seguirono con il contacco con la corte di Filippo IV per la quale il pittore lavorò tutta la vita; qui infatti conobbe Rubens e potè osservare Tiziano in prima persona. Importanti sono anche i due viaggi italiani: il primo di formazione nel 1630 e il secondo nel 1650 da pittore affermato su richiesta del re che voleva trovare nuove opere e artisti per rinnovare il volto del palazzo spagnolo. Fu in Italia che l'artista realizzò alcuni dei suoi capolavori come LA VENERE ALLO SPECCHIO, le vedute di Villa Medici o il RITRATTO DI INNOCENZO X. In ogni caso, anche quando rappresenta figure mitologiche, come la Venere o il MARTE A RIPOSO, usa sempre dei MODELLI reali che fanno apparire i personaggi particolarmente vividi e intensi dal punto di vista emotivo ( il Marte è forse il meno eroico della storia con quegli occhioni da cane bastonato). L'ENERGIA IMBRIGLIATA: L'ALBA DEL RE SOLE. Quando divenne re Luigi XIV volle dare avvio ad un grande cambiamento in Francia volto a superare il primato artistico italiano e non più solo ad eguagliarlo come si voleva precedentemente e questo risultò evidente a spese di Bernini che dopo essere stato costretto a giungere in Francia fu praticamente cacciato via e sostituito nel progetto del Louvre dagli artisti locali. Lo stile che si andò ad affermare in Francia non era certo il Barocco, ma una sua rivisitazione più elegante e classica che avrebbe presto dato vita al ROCCOCO'.
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