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Riassunto de "Il Settecento", in Storia della letteratura inglese, Paolo Bertinetti, Sintesi del corso di Letteratura Inglese

Riassunto del capitolo sul Settecento della letteratura inglese, dal primo volume di "Storia della letteratura inglese", di Paolo Bertinotti

Tipologia: Sintesi del corso

2015/2016
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Caricato il 08/12/2016

Nihongakusei
Nihongakusei 🇮🇹

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Scarica Riassunto de "Il Settecento", in Storia della letteratura inglese, Paolo Bertinetti e più Sintesi del corso in PDF di Letteratura Inglese solo su Docsity! 1 IL SETTECENTO —> DEFINIZIONI Secolo che presenta una molteplicità di influenze letterarie (vedi quaderno). Stagione iniziale del settecento inglese: augustea (definizione di Goldsmith, che la chiama così perché gli autori del primo periodo si ispirano agli autori latini del periodo augusteo), neoclassica (perché l’imitazione dell’antichità come massimo principio estetico accompagnata da una critica sistematica che ne indirizza le modalità e le tecniche avviene solo verso l’inizio del Settecento. Persiste, come negli autori del mondo classico, la necessità di seguire la natura perché immortale ed eterna. 1.1 ALEXANDER POPE (1688-1744) E’ uno dei più importanti autori neoclassici, e compendia la sua teoria letteraria sul neoclassicismo in ESSAY ON CRITICISM (1711), nel quale esprime il concetto di arte come imitazione della natura. Questo saggio lo fa conoscere agli autori più importanti e segna il suo ingresso nei circoli letterari. Le sue PASTORALS, di ispirazione vigiliamo, hanno molto successo. La sua opera più importante è THE RAPE OF THE LOCK (il ricciolo rapito). Entra a far parte dello Scriblerus Club, e stringe amicizia con Swift. Nel suo neoclassicismo, si ispira non solo a modelli antichi come Virgilio, Omero ecc, ma anche ad autori inglesi più recenti come Chaucer. WINDSOR FOREST è anch’esso di ispirazione pastorale,e parla di un futuro utopico che si apre con la fine di una lunga guerra, conclusasi con la pace di Utrecht, e si celebra la regina Anna come figura esemplare per coloro che vivono nei dintorni della foresta. Nuova visione della storia inglese: la poesia pastorale acquista una sua dignità autonoma, e assume un’intensa liricità. “The rape of the lock” parla del furto di un ricciolo della protagonista, Belinda, e delle sue conseguenze tragicomiche. Le allusioni letterarie sono molteplici, e l’opera consiste in un mescolamento egregio di generi letterari molto diversi tra loro. Riecheggiano l’eneide, Il paradise lost, ecc. Belinda ricorda Didone, in chiave però non tragica. Le allusioni alla letteratura classica sono in chiave parodica. L’opera rappresenta un mondo edonista e superficiale, dominato dal gioco e dalla sensualità. Temi fondanti sono: la schermaglia tra i sessi, l’esagerazione della bellezza di Belinda, la ricca fantasia, la forza delle passioni in tutte le loro forme. Vi sono molte allusioni all’epica. Nonostante Pope si dichiari un neoclassicista, la passionalità e la malinconia della sua opera prefigurano elementi preromantici (sensibility). In “Eloisa to Abelard”, viene trattato il tema dell’amore come passione incontrollabile: Eloisa è tormentata da una sensazione indescrivibile dovuta ad un amore proibito. In “Elegy to the memory of an unfortunate lady”, viene trattato il tema amoroso ma soprattutto quello gotico e sepolcrale. Vengono prefigurati, in entrambe le opere, toni molto preromantici. Pope traduce anche l’Iliade (1715-1720) e l’Odissea: la sua traduzione sarà più che altro destinata a diffondere le opere anche a chi non poteva accedere ad un linguaggio aulico: scriverà con lo stile poetico settecentesco. Pope scrive anche opere satiriche: Miscellanies (1727) (dove prende di mira anche Joseph Addison) e The dunciad (zucconeide, 1728). In queste opere, prende di mira critici che hanno mal visto i suoi lavori e denuncia l’involgarimento e la degradazione della sua società contemporanea. 1.2 JONATHAN SWIFT (1667-1754) Swift nasce a Dublino e i suoi genitori muoiono prematuramente, trascorre un’infanzia infelice e si forma presso istituti religiosi. Per guadagnare l’indipendenza economica, prende gli ordini religiosi e vive per la maggior parte della sua vita a Londra. Ha sempre preso parte al dibattito politico, denunciando lo strapotere dell’amministrazione inglese sugli Irlandesi. Nell’opera “The battle of books” e “A tale of a tub”, di carattere satirico, trattano della controversia sugli antichi e i moderni: queste due opere lo rendono famoso per il suo acuto sguardo ironico e satirico sulla situazione politica e sociale dell’epoca. Inoltre, presentano una libera commistione di generi e sottogeneri. Famoso è anche “A modest proposal for preventing the children of poor people from being a burden to their parents”, nel quale propone che il problema dei genitori poveri sia risolto con la vendita dei loro figli come cibo per i ricchi. Questa opera sottolinea e pone l’accento sulla terribile povertà dell’Irlanda, sua terra natale. “Gulliver’s travels” è certamente l’opera che lo ha reso più famoso (1726). Si tratta di una narrativa di viaggio che parla di Samuel Gulliver, maschi, che le ritenevano offensive e utilizzarono il termine bluestocking con accezione negativa. Tutte queste poetesse mostrano una grande dignità letteraria. Altri esempi sono Elizabeth Carter, che tradusse dal greco, e Elizabeth Tollet, che pubblicò traduzioni dal latino dei salmi e di opere di Virgilio. Tutte avevano grande capacità di elaborazione dei generi. Naturalmente tutte queste donne dovevano dipendere da una figura maschile di riferimenzo (x la pubblicazione delle opere e come loro mecenati). Elizabeth Rowe fu inizialmente spronata dal padre a pubblicare i suoi scritti sull’Athenian Mercury. Scrisse prevalentemente poesie di tema meditativo-religioso. La sua fama in vita molto probabilmente fu soprattutto dovuta alla sua vita modesta, ritirata e tipicamente femminile: era la sua moralità e il suo aderire al modello della casalinga che la rendevano, in parte, più famosa delle altre. I suoi toni sono quelli dell’elegia, della mediazione e della malinconia, tutti temi romantici. Anna Seward apparteneva anch’ella ad una famiglia di letterati—> il padre inizialmente fu curatore delle sue opere, poi diventò geloso e ostacolò qualunque suo rapporto amoroso per impedire che si sposasse per avere poi la possibilità di emanciparsi. Anna ricevette l’ammirazione dei suoi contemporanei, tra cui Sir Walter Scott. Scrisse varie raccolte poetiche, tra cui Original Sonnets (1799) e pubblicò anche sul Gentleman’s magazine. 2 I PERIODICI In quest’epoca nacquero e si svilupparono moltissimi periodici, che furono particolarmente importanti per il processo di evoluzione letteraria poiché consentivano agli autori di pubblicare le loro opere a puntate e inoltre avvicinavano lo scrittore ai suoi lettori, e consentivano un fermento critico e letterario unico. THE GENTLEMAN’S MAGAZINE—> Fondato da Edward Cave. Inizialmente: saggi, aneddoti, notizie, ecc. In seguito: articoli di autorevole critica letteraria (molti di Johnson). THE MONTHLY REVIEW—> specializzato in recensioni letterarie (Sheridan, Goldsmith, ecc). THE CRITICAL REVIEW—> antagonista del Monthly review. THE RAMBLER—> redatta da Johnson, includeva ritratti biografici, allegorie e commenti letterari. Quasi tutti gli scrittori settecenteschi dovevano la loro fama ai periodici: essi furono un ottimo mezzo per l’acquisizione di un pubblico vasto di lettori. La diffusione dei periodici era collegata alle coffee houses, che divennero ferventi salotti letterar. 2.1 RICHARD STEELE (1672-1729) Fondò THE TATLER nel 1709. lo scopo era quello di riformare i costumi e il teatro. Il tono della rivista assunse toni sempre più moraleggianti e impegnati, e generalmente i temi principali erano problemi dibattuti in società o questioni di costume. La rivista delinea il ritratto del perfetto uomo settecentesco, che si distingue per razionalità e controllo. L’obiettivo è anche quello di riformare la società del tempo, facendo affermare i principi della società borghese in ascesa, colta e raffinata, laboriosa, ecc. Steele insieme ad Addison iniziò a scrivere THE SPECTATOR nel 1711. Anche questo comprendeva un nucleo di personaggi fittizi, ognuno dei quali rappresentava un gruppo sociale e ne esprimeva le principali caratteristiche sociali e di costume. Mr spectator era il protagonista, un uomo colto, un viaggiatore che conosce molto bene Londra, ed è un acuto osservatore dei costumi. I personaggi intrattengono animate discussioni sulle questioni più diverse, e spesso esprimono valutazioni morali o giudizi sulle opere letterarie. The spectator, a differenza di The tatler, ha toni molto più filosofici e moraleggianti. Spesso i saggi dello Spectator trattano tematiche complesse in maniera molto semplice, in modo da aumentarne la fruibilità. Gli stereotipi dello spectator serviranno anche come modelli per la costruzione dei personaggi del nuovo genere successivo del novel. I valori borghesi vengono esaltati per far assumere a questa parte della società una forte coscienza di classe, e per identificare una matrice di valori condivisi e comuni che fungesse da metodo identificativo della classe sociale. 2.2 JOSEPH ADDISON (1672-1719) Raffinato studioso e conoscitore dei classici. Scrisse un resoconto dei suoi viaggi in Italia (Remarks on several parts of Italy) e una tragedia, “Cato” (1713), nella quale, oltre l’avvenimento fondante (suicidio del repubblicano Catone), si intreccia una storia amorosa. Il suo merito principale è quello di aver plasmato il gusto dei lettori britannici e di aver diffuso la cultura e la filosofia (specialmente quella di Locke) anche tra gli strati più bassi della popolazione. Molti numeri dello Spectator, infatti, sono dedicati interamente alla spiegazione delle idee dei maggiori filosofi al pubblico di lettori borghesi. La prosa di Addison è definita armoniosa e chiara, a metà tra i richiami classici e la semplicità della lingua colloquiale, ed essa contribuì a formare una nuova estetica. Grazie ad Addison, la conoscenza dei grandi scrittori e filosofi non resto di appannaggio dei più ricchi e facoltosi, ma divenne un “bene comune” soprattutto grazie alla diffusione dei periodici, non senza implicazioni sociali. 3 IL DOTTOR JOHNSON (1709-1784) (Seconda metà del 700…) E’ una delle personalità più influenti della seconda metà del secolo. Era figlio di un libraio—> formazione nella città natale e poi studi a Oxford—> non si laureà. Partì per Londra, ed ebbe difficoltà economiche ed insuccessi ( la scuola che aprì nel Lichfield fallì, e non gli venne riconosciuta la sua dote di scrittore). A londra iniziò a scrivere per The Gentleman’s Magazine nel 1740, e si affermò nell’ambiente letterario. I opera scritta e pubblicata “The life of Richard Savage” (1744), una biografia di un autore di drammi e satire che condusse una vita tormentata. Nel ’49 scrisse la tragedia Irene (sua unica opera teatrale), messa in scena dal suo allievo Garrick. Contemporaneamente scriveva molto e specialmente saggi per i suoi periodici. Dal 47 al 55 scrisse il Dictionary of the English Language, che passò alla storia e che gli fece ottenere la laurea che non aveva ottenuto in gioventù. Scrisse poi The lives of the English Poets (1774-1781), con la quale iniziò la sua carriera di studioso. Nel Rambler scrisse, in un numero del periodico, il suo principio guida nell’approccio alla cultura e allo studio, ossia il principio della discriminazione: distinguere la razionalità e il giudizio, e considerare e confrontare un oggetto, una questione o un argomento discernendone il vero dal falso, il buono dal cattivo, il più vero dal meno vero e via dicendo, usando come testi di formazione quelli dei grandi padri della Chiesa e le grandi opere del Rinascimento e i classici latini e greci, SENZA PERO’ MAI PERDERE COME RIFERIMENTO L’ESPERIENZA E’ questo il genere nel quale si sviluppano maggiormente i toni patetici e sentimentali, e dove prevale la rappresentazione della società borghese nelle sue varie forme. Si afferma una commedia che bandisce ogni forma di comicità per ispirarsi ai principi espressi da Steele, che sosteneva che il compito dell’autore fosse quello di suscitare nel pubblico una GELOSA COMPASSIONE—> commedia intesa come strumento didattico e come tramite veicolare di valori condivisi e propagandati dalla middle class che emergeva. Opere talmente tanto moraleggianti da essere definite OMELIE IN FORMA DI DIALOGO da William Hazlitt. Esempi: A tender husband, e The conscious lovers. In queste commedie si affermano i valori della virtù e della ragione, e si celebrano la bontà e la benevolenza, si pone in rilievo la supremazia della società borghese sulla classe aristocratica ormai corrotta ed in decadenza. Affianco a queste commedie moraleggianti, si affermano anche quelle satiriche e parodiche, il cui maggior esponente fu Henry Fielding—> Conoscitore delle opere classiche e rielaborò i modelli della tradizione più recente e dei classici, fondendo satira e sentimento, elementi burleschi ed insegnamento morale. (alcune opere: Tom Thumb, o POLLINICO). Elaborò vari modelli di commedia, da quello classico a quello francese, attingendo dalla tradizione inglese della farsa. Il massimo rappresentante della Ballad Opera è John Gay, membro dello Scriblerus Club, che scoronò il genere pastorale con un’opera drammatica, in cui al posto di pastori e scene di vita bucolica, apparivano ladri e delinquenti in ambienti come Newgate. Opera principale—> The Beggar’s Opera (opera composta di canzoni e si basava sul procedimento del rovesciamento parodico: invece di nobili eroi vi erano banditi, invece che le donne caste e pure vi erano delle prostitute, ecc.). Il procedimento parodico si basava sulla satira nei confronti della società e della politica e sull’avidità sempre crescente della borghesia. La commedia satirico parodica, però lascia spazio, nella seconda metà del secolo, a quella sentimentale inaugurata da Steele. Anche Richard Cumberland esemplifica la tendenza verso il patetico ed il sentimentale—> The West Indian, dove le emozioni prevalgono sull’intreccio della trama, e assistiamo ad un susseguirsi di gioie, dolori, piaceri e sofferenze piuttosto che di eventi. CARATTERISTICA COMUNE A TUTTE LE COMMEDIE—> LIETO FINE La morale delle commedie viene trasmessa grazie alla messinscena della generosità e della benevolenza,e di tutti quei valori positivi quasi nauseanti per la loro esagerazione. Il lieto fine è garantito dal fatto che la malvagità viene riformata dalla bontà dei virtuosi, che prevalgono sui disonesti e sui cinici. Una commedia importante è anche “False Delicacy”, di Hugh Kelly, nella quale i valori morali della middle class vengono portati all’estremo e sono talmente presenti nei personaggi da impedire loro di agire secondo schemi naturali: sono avvinghiati nella loro bontà. Sono essi stessi ostacoli di se stessi. Anche Fashionable Lover di Cumberland è importante, poiché assistiamo al tema della fanciulla imprigionata e perseguitata dal villain (tema ripreso dalla gothic novel). 3.1 GOLDSMITH (1728-1774) Oliver Goldsmith, irlandese, iniziò la sua attività letteraria come traduttore e collaboratore di periodici; sarà tra i fondatori di The Club, il circolo letterario più influente ed esclusivo di Londra. Scrisse opere di generi diversi inizialmente, prima di dedicarsi al teatro: la sua prima commedia: The Good-natured Men fu la prima ma non ebbe molto successo; la seconda, She stoops to conquer (1773), riscosse moltissimo successo. Egli rappresenta una delle personalità più brillanti ed influenti del secolo, specialmente per la grande commistione e compresenza di generi che sono riscontrabili nei suoi scritti: rielaborazione di modelli, manipolazione di generi e complessità di istanze del periodo si riflettono nella sua produzione. She stoops to Conquer è preceduto da un fondamentale saggio sulla commedia, in cui egli afferma che è tempo di ritornare alla vera e propria commedia, allontanandosi dalla sentimental commedy che ha pervaso l’inizio del secolo: la commedia dovrà quindi essere comica, e non strappalacrime, come invece deve essere la tragedia. Quest’opera parla di due coppie, due intrecci amorosi: le varie peripezie porteranno al matrimonio felice di entrambe e al loro trasferimento in campagna; il loro rapporto sarà costruito su solide basi e su una grande sincerità. I generi coinvolti sono molteplici, sono presenti elementi comici della farsa e anche del teatro della restaurazione; vengono presentati aspetti appartenenti alla cultura della sensibility. Alla fine vengono affermati i valori assiologici di base. Le due donne non sono le protagoniste piangenti o facili di costumi tipiche del teatro parodico, ma sono donne determinate e piene di iniziativa e di ironia. 3.2 SHERIDAN (1751-1816) Rchard Brinsley Sheridan, figlio di un uomo di teatro e della scrittrice Frances Sheridan, ebbe il suo primo successo teatrale con The rivals, seguito da altre due opere comiche. Come Goldsmith, anche Sheridan faceva parte del The club, e codirossi il Drury Lane con Garrick, e nel quale rappresentò con successo enorme, moltissimi spettacoli e in particolare The School for Scandal (la scuola della maldicenza) (1777-1789). Anch’egli riaffermò la comicità tipica della commedia, riuscendo a fondere modelli della commedia of manners e della sentimental commedia, prendendo molto spunto dal romanzo, genere allora in forte ascesa, e sempre più legato ai testi drammatici. Sheridan non si pronuncia in sentimentalismi o nel culto della sensibility diffuso nel teatro del secondo settecento, ma privilegia l’aspetto comico nei personaggi, le azioni e le scene. Alla fine prevale sempre il sentimento, ma senza eccessi e scene smielate o patetiche, e il lieto fine segna la vittoria dei valori costitutivi della middle class, equilibrati con il wit più brillante. IV. IL ROMANZO. Il novel è il genere con cui il settecento viene maggiormente identificato. Questo in effetti deriva da una convergenza di differenti generi narrativi, in cui spesso si incrociano i due antipodi principali: romance (genere che mette in scena personaggi fantastici in un contesto soprannaturale e che svolgono azioni improbabili, da sempre contestato insieme all’epica per la loro eccessiva distanza dalla realtà e dalla esperienza comune), la history (genere che dà invece importanza sia alla realtà sia alla esperienza comune, e che quindi tende ad essere realistico e a mettere in risalto il rapporto dell’individuo con il mondo circostante). Tuttavia, la preferenza (di stampo razionalistico e quindi illuminista) per il verosimile si trova spesso ad essere in contrasto con l’imminenza dell’improbabile e del fantastico. Il novel ha avuto, essenzialmente, il compito e il ruolo di determinare quale sia il valore dell’esperienza e dell’agire del singolo individuo, e di quale tipo di comunità possa meglio rispondere alle sue Richardson è particolarmente importante nel panorama letterario settecentesco, e nello specifico per quanto riguarda l’evoluzione e lo sviluppo del novel. Egli non era un conoscitore dei classici, ma amava leggere. Il suo romanzo, forse più importante, è Pamela or the virtue rewarded, scritto nel 1740. Esso consiste in uno scambio epistolare tra sei interlocutori e vede come protagonista Pamela, una domestica che lavora nella casa di Mr. B., un prepotente ed egoista signorotto che abusa di lei e si prende gioco della sua debolezza sociale. Pamela dovrà affrontare tutti i suoi soprusi ma, grazie alla sua esemplare e brillante virtù, riuscirà a mantenere intatta la sua castità. Alla fine subirà un tentativo di violenza, dopo il quale però Mr B si pentirà del suo comportamento crudele e deciderà di sposarla, dopo un grande mutamento interiore. Il romanzo ebbe un successo strepitoso, e fu tradotto in varie lingue. Esso è considerato l’espressione massima della piccola borghesia e del suo consolidato sistema assiologico: inoltre i lettori di questa classe sociale per la prima volta in questo periodo possono avvicinarsi così tanto alla letteratura. Pamela rappresenta l’ascesa sociale ed economica ed una prospettiva di miglioramento dopo aver toccato il fondo. Inoltre esprime un’idea di livellamento dei sessi e delle classi sociali. Non sono tanto i fatti e le azioni a costituire il grosso del romanzo, quanto invece le riflessioni di Pamela e il suo modo di vedere le cose. Dominano i sentimenti, e il romanzo ha un fine fortemente didascalico. I modelli narrativi sono sia i romanzi d’amore della Haywood, nei quali il personaggio femminile si afferma nei confronti dello strapotere maschile, sia il romance antico, con l’eroina protagonista che ricorda Pamela. La forma epistolare dà un senso di immediatezza e di verosimiglianza incredibili, e consente il rapporto diretto con il lettore. L’altro romanzo molto importante è Clarissa; or the History of a Young Lady (1747-1748): consiste in uno scambio di lettere tra venti interlocutori; la storia è quella di Clarissa, che è vittima di una crudele famiglia e poi di un libertino senza scrupoli, che non riuscendo a convincerla a concedersi decide di drogarla e violentarla. Clarissa si lascerà morire dopo essere stata stuprata e Lovelace si pentirà, e si farà uccidere dal cugino di Clarissa. Richardson, con questo romanzo, descrive con minuziosità la realtà storico-sociale della seconda metà del secolo, con straordinaria profondità e minuziosità. I corrispondenti delle lettere sono ognuno il rappresentate di una determinata classe sociale dell’Inghilterra settecentesca. L’ultimo romanzo, scritto nel 1754, è Sir Charles Grandison, che vede come protagonista un uomo che appare come il modello di onore, sensibilità, benevolenza e saggezza, in pratica un laico cristiano che va spargendo intorno a sé amore e concordia. 4 FIELDING (1707-1754) Henry Fielding è stato già accennato come scrittore di commedie, ma fu anche un importantissimo romanziere, che seppe bene coniugare sensibility e rationality nelle sue opere. Le sue prime due opere sono Shamela (1741) e Joseph Andrews (1742), che sono entrambe parodie di Pamela di Richardson. La prima parla di una giovane fanciulla che non si cura affatto di resistere alle insidie, ma invece appare come una spudorata sgualdrina che cerca di farsi sposare da un uomo ricco seducendolo. In quest’opera è individuabile l’intento parodico di Fielding, che smantella le degenerazioni del romance sentimentale, e ridicolizza la forma epistolare, prendendone in giro l’immediatezza narrativa e sottolineando l’IPOCRISIA DEL PERSONAGGIO PRINCIPALE. La seconda parla di un uomo che è il servitore di Mr B e fratello di Pamela, che lavora presso la zia di Mr B. Viene insidiato da questa e la sorella di questa, e respinge le loro avances. Viene quindi cacciato dal loro servizio e, mentre viaggia per raggiungere i genitori, incontra il parroco Adams, col quale ha una serie di avventure tragicomiche. Salva poi la sua fanciulla amata Fanny e incontra un certo Mr Wilson, viene arrestato per false accuse e alla fine viene scoperto che Joseh è figlio di Wilson e che Fanny è la sorella di Pamela. Alla fine Joseph sposa Fanny (evidente è la ripresa dei motivi del romance). Nella prefazione del romanzo egli mette in rilievo la nuova forma letteraria che ha creato, e che chiama comic epic-poem in prose. Fielding inoltre mete in rilievo la natura di history della sua narrazione, che però concilia con elementi del romance (avventura, agnizione finale, intreccio della trama, ecc) e del picaresco (avventure tragicomiche, situazioni divertenti, e motivo del viaggio). Nel 49 appare anche il suo capolavoro “Tom Jones” , ossia la storia di un trovatello che viene accolto da un signore che si rivelerà poi essere suo padre, e lo salverà da tutti i guai in cui si era cacciato per la sua indole particolarmente irrequieta e imprudente. Alla fine Tom sposa la fanciulla amata. I generi di ispirazione sono sempre il romance favolistico e il picaresco. Inoltre il romanzo è formato anche di passi di commento critico, ironici e degni di uno scrittore raffinato come Fielding, che denunciano l’intenzione e la consapevolezza della finzione della narrazione. Amelia, scritto nel 52, è l’ultimo romanzo di Fielding, il suo prediletto, dove è più evidente la tendenza verso il sentimentale. La protagonista è moglie e madre ideale secondo i canoni della middle class e della sensibility settecentesca, ma viene lasciata sola e in miseria in una situazione pericolosa. Alla fine viene aiutata da persone oneste e operose che accorrono per salvare lei e i suoi figli. E’ evidente come la figura dell’eroina, dopo l’abbandono della figura maschile che fugge dalla famiglia, diventi la forza reggente dell’intero delicato sistema famigliare. Il romanzo propende sia verso il genere picaresco, sia verso il romanzo sentimentale femminile. Si risolve col lieto fine, determinato dall’intervento di un ricco benefattore e il ritorno all’ideale della famiglia sana, e l’esistenza felice nella campagna. 5 SMOLLETT (1721-1771) Tobias Smollett fu uno scrittore dalla vita particolarmente avventurosa: iniziò la professione medica e decise di partire a bordo di navi percorrendo i mari e affrontando sventure. Roderick Random (1748) è il suo primo romanzo, di carattere autobiografico: è in prima persona e parla di un giovane energico e generoso, che dopo una serie di peripezie in una Londra cupa e pericolosa prende il mare come medico di bordo (come anche Smollett stesso…). Dopo un po’ si stabilisce a Londra. Il romanzo si conclude con un lieto fine: rincontra il padre, si sposa con Narcissa e diventa ricco. Nel 1751 scrisse The adventures of Peregrine Picke: il narratore qui è esterno ed onnisciente e parla di un uomo che, dopo una serie di avventure ed errori dovuti al suo carattere ribelle, arriva al pentimento e alla felice soluzione finale: matrimonio, eredità paterna e ritorno alla quiete. Nel 53 scrisse ferdinand Fathom, nel quale il protagonista è un truffatore e un giocatore di azzardo, che riesce a raggirare e ingannare molte vittime innocenti, ma alla fine viene inesorabilmente punito. Il genere di ispirazione qui è anche la biografia criminale. La sua carriera si conclude con Humphrey Clinker, scritto nel 71, narrato in forma epistolare: sono protagonisti i membri di una stessa famiglia sconvolto dal predominio del particolare e dell’imprevedibile, e dove la gerarchia di valori è costantemente sovvertita. L’altra grande opera di Sterne è il “Sentimental Journey through France and Italy” (1768), anche tradotto da Ugo Foscolo, che in effetti introduce nell’uso comune l’aggettivo SENTIMENTAL non più come sensato, ma come sensibile e legato alla sfera non più della sensazione, bensì del sentimento. Il romanzo rientra nel genere del viaggio, ed è in effetti una parodia del genere della travel literature, poiché si fa anche satira si una moda e di un costume sociali. Inoltre, è una sorta di continuazione del Tristram Shandy, perché tratta del viaggio che fa Yorick. La descrizione si incentra su aspetti ed eventi minuscoli e fugaci, visti attraverso la soggettività dell’autore sensibile, che è sempre al centro della scena. 8 IL ROMANZO GOTICO Il gothic novel è uno dei generi più influenti della seconda metà del settecento, e che maggiormente influenza il romanticismo ottocentesco. Inoltre è un genere rivelatore delle profonde trasformazioni del contesto e del sistema culturale dell’epoca. Elementi fondamentali sono il pittoresco ed il sublime, che fanno da sfondo alle vicende dei romanzi. I motivi principali sono: fanciulle perseguitate, villains dispotici e approfittatori, fenomeni misteriosi, spettri, ecc. La conclusione è quasi sempre un lieto fine, ma preceduto da vari fenomeni di terrore e di astonishment, a causa dei quali il soggetto perde ogni capacità razionale: egli entra in una nuova dimensione fisica e psichica, che si perde nell’infinito e nell’incontrollabile. Il gotico è strettamente connesso alla poesia preromantica. Antesignano del genere è “The Castle of Otranto” (1764) di Horace Walpole, un importante intellettuale e uomo geniale. L’ambientazione è un castello esotico italiano, in cui si articola una vicenda piena di spettri, fenomeni soprannaturali, fughe in cripte sotterranee, luoghi misteriosi, ecc. Walpole sperimenta una fusione di generi narrativi: è presente il romance (vedi la fanciulla perseguitata che deve affrontare molte peripezie), la favola, il picaresco, la ballata, ecc. “Vathek” (1782) di William Beckford, uscito in francese e poi tradotto in inglese, è anch’esso formato da moduli narrativi e stilistici della favola orientale, codificati però nella direzione didattica e moralistica. Qui prevale lo spazio del perturbante, e il prevalere delle forze misteriose che sgominano ogni credibilità e sicurezza e smentiscono ogni forma di razionalità e di ordine. Ann Redcliffe ridefinisce e completa le impostazioni improntate da Walpole, e dà loro completezza e maggiore definizione. Gli elementi sono identici (abbazia, castello, foresta; fanciulla perseguitata, malvagio villain, eroe positivo, percorsi labirintici, fuga, ecc). Il suo capolavoro è “The mysteries of Udolpho” (1794), che è incentrato sulle peripezie di una fanciulla perseguitata, in cui si fondono la carica archetipica dell’eroina del romance e l’ideale di sensibility che corrisponde ai valori tipicamente borghesi. Alla fine la fanciulla sconfigge il villain, e ciò rappresenta la vittoria del bene sul male (lieto fine, elemento preso dal romance). The Italian è un altro suo romanzo importantissimo, che ha come protagonista Ellena di Rosalba, sullo sfondo di un’Italia pittoresca, e dopo ripetuti inseguimenti in labirinti sinistri, fenomeni soprannaturali ecc, la fanciulla si sposa e riceve il patrimonio, come lieto fine. Fortissima ed evidente è la suspence. Altro capolavoro è The Monk (1796) di Matthew Gregory Lewis, dove sono presenti echi del Faust di Marlowe e di Goethe, evocazioni di figure archetipiche, riferimenti a Shakespeare, ecc. Ci sono figure demoniache agghiaccianti. Il romanzo funse da modello per i romantici dell’ottocento e per i surrealisti del novecento. Altra opera fondamentale è Frankenstein (1818) di Mary Wollstonecraft Shelley, figlia unica di Mary wollstonecraft e di William Godwin. Ella sposò il poeta romantico P. B. Shelley e nell’estate del 1816 scrisse questo capolavoro, che parla di uno scienziato, di nome Frankenstein, che decide di ricostruire un essere umano unendo pezzi di cadaveri umani. La creatura ha un aspetto orribile e lo scienziato la rifiuta con sdegno, motivo per cui il mostro si vendica. Nella scena finale il mostro uccide F. e si allontana sui ghiacci per togliersi la vita. Il romanzo è di genere epistolare e viene scritto da numerosi corrispondenti, che danno l’opportunità al lettore di osservare la situazione sotto diversi punti di vista. 9 JANE AUSTEN (1775-1817) Le prime opere di Jane uste sono essenzialmente parodie del romanzo sentimentale scritte in forma epistolare, ad esempio Northanger Abbey (scritto nel 1798-99 ma pubblicato nel 1818), che è anche una parodia del romanzo gotico. Del romanzo sentimentale la Austen critica l’ostentazione della sensibility, mentre del romanzo gotico (soprattutto quelli scritti da scrittori mediocri ed imitatori dei modelli principali) critica l’eccessiva stereotipicità. Inoltre, con sguardo tipico la Austen pone l’accento sui complessi rapporti tra realtà e finzione. I suoi romanzi sono: Sense and Sensibility, Pride and Prejudice (1813), Mansfield Park, Emma, Northanger Abbey e Persuasion. Essi disegnano il percorso interiore e la maturazione di personaggi femminili nel loro ingresso nella società: le storie ed i drammi privati delle donne protagoniste esaminano indirettamente questioni dibattute e criticate nel secolo, ed i valori fondamentali della classe media. Sul piano formale, fonde la narrativa sentimentale e di introspezione psicologica (ispirandosi a Richardson e a Fanny Burney, che studiò e rivalutò con grande meticolosità) con il filtro della parodia e dell’ironia, tecnica adottata già da Sterne. rielabora e rivaluta il romanzo femminile, dandogli piena dignità di genere consolidato. Il viaggio dell’eroe maschio, che deve dimostrare il proprio coraggio in una serie di prove durissime,e che si svolge all’esterno (motivo dei romanzi di Fielding, Smollett, ecc.) diventa in Austen un percorso interiore non meno arduo, un passaggio pieno di prove, fino all’approdo alla conquistata maturità, e alla discrezione delle voci discordanti della realtà. Le strutture dialogiche sono importanti: ella prefigura il monologo interiore grazie al discorso indiretto libero, e inoltre utilizza diverse flessioni linguistiche per rappresentare anche il linguaggio delle varie classi sociali. Questo monologo interiore, secondo la critica femminista, dà piena voce all’interiorità femminile, mai espressa così fino a questo momento. Inoltre, c’è una differenza fondamentale, ad esempio, tra Clarissa di Richardson, da cui lei prende spunto, e i suoi romanzi: nel primo libro, l’eroina solitaria e sconvolta si pronuncia in una confessione turbata e frammentata, mentre nei romanzi della Austen la protagonista si fa soggetto sempre più consapevole del proprio discorso; ella analizza criticamente e lucidamente la situazione, e domina emozioni e sentimenti, senza per questo provarli in maniera meno intensa.
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