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Riassunto de “La Celestina”., Sintesi del corso di Letteratura Spagnola

Riassunto della trama dettagliato con analisi atto per atto e descrizione dei personaggi.

Tipologia: Sintesi del corso

2018/2019

Caricato il 09/07/2019

Martinas99_
Martinas99_ 🇮🇹

4.6

(80)

28 documenti

Anteprima parziale del testo

Scarica Riassunto de “La Celestina”. e più Sintesi del corso in PDF di Letteratura Spagnola solo su Docsity! LA CELESTINA INTRODUZIONE La Celestina è un’opera che venne pubblicata per la prima volta nel 1499 da un autore anonimo, ma ciò nonostante le viene associato il nome di Francisco de la Rojas. Questo anonimato però non è casuale bensì l’autore lo preferì fondamentalmente per preservare se stesso e la sua opera dalla censura. • Tribunale dell’Inquisizione. Un altro possibile motivo per spiegare l’anonimato è il fatto che l’opera essendo stata considerata immorale ed indecorosa, l’autore preferì preservarsi. L’immoralità stava nel fatto di aver raccontato di come due nobili si dedicano a rapporti carnali al di fuori del matrimonio, inoltre vi era anche un’immoralità sociale poiché l’opera denunciava una società che si preoccupava solamente delle apparenze, che nascondevano la realtà depravata di quel momento storico. • Auto-tutela Questa opera non fu però scritta interamente da un unico autore poiché un’altra persona scrisse il primo atto, che venne trovato da de Rojas mentre era in vacanza. De Rojas decise appunto di continuare questo atto così da per portare a termine l’opera, restando “fedele” al significato ed allo stile della redazione primitiva. In tutto Rojas scrisse inizialmente ben 15 atti, che però nell’edizione finale (1502) diventarono 21 in quanto il lettore, insoddisfatto della fugacità dell’intrigo tra Calisto e Melibea, voleva che la storia durasse di più e non una notte sola. Per questo, Rojas accontentò il lettore aggiungendo dal XIV atto l’intrigo riguardante Areúsa ed Elicia, le due protette di Celestina, che decisero di vendicarsi della morte della loro matrona. Con l’inserimento di questo nuovo argomento secondario l’opera, mantenne sempre lo stesso finale, ma diventò ovviamente più lunga e soprattutto determinò anche l’allungamento della separazione dei due amanti. Ciò nonostante, alla fine dell’opera si ha l’impressione che la parte aggiunta faccia parte dell’insieme dell’opera. Inoltre la quantità totale degli atti non fu motivo di confusione, anzi grazie ad essi Rojas riuscì a seguire la cosiddetta tecnica drammatica, ovvero la lentezza dell’esecuzione. Grazie a questo elemento, gli eventi erano il risultato di una preparazione accorta e minuziosa, con la focalizzazione anche sulle fasi intermedie, ed erano poi soggetto di commento da parte dei personaggi. Per questo motivo possiamo definire la Celestina anche come un’opera moderna dove per la prima volta vi è la riflessione interiore dei personaggi. Questa opera ebbe talmente tanta popolarità che venne pubblicata in più edizioni, nelle quali venivano apportate delle modifiche che avevano lo scopo di soddisfare i lettori. Infatti quest’opera in realtà non si chiamava semplicemente La Celestina, bensì il titolo era La comedia de Calisto y Melibea che richiamava immediatamente ad uno stilo molto comico e soprattutto teatrale. Ma a causa delle molteplici morti, i lettori ritenevano che non ci fosse nulla di comico e fu per uesto motivo che Rojas lo modificò in La tragicomedia de Calisto y Melibea. Questo suo successo e coinvolgimento totale da parte dei lettori fu dovuto principalmente agli elementi realistici e magico-popolari che vennero trattati. Infatti Rojas rappresentò sia la società borghese che quella povera, ponendola sullo stesso livello poiché erano accomunati dalla stessa voglia irrefrenabile di desiderio, che poteva essere carnale o economico. Rojas raccontando questa storia non voleva criticare i valori morali e/o religiosi della società spagnola, bensì voleva mostrare come e se questi valori venissero rispettati. Inoltre voleva anche avvisare il lettore facendogli notare che ciò che stava leggendo magari sarebbe potuto accadere anche ad esso. I PERSONAGGI I personaggi di questa storia sono: ▲ CELESTINA: è una figura di basso livello sociale che pensa solo al proprio profitto personale. Si serve di tutti coloro che possano tornarle utili per i suoi fini senza soffermarsi troppo sulle conseguenze che potrebbero derivarne, infatti sarà proprio la sua poca lungimiranza che la ucciderà. Monetarizza le sue capacità e la sua immagine. Più la si accusa, più si mette in risalto il suo profilo professionale. La mezzana Celestina è la rappresentanza terrena del denaro, un'entità che tutto può dietro adeguato compenso. ▲ MELIBEA: bella e desiderata rappresenta come Calisto la parodia della tipica figura femminile delle opere di cavalleria e di amor cortese. Dopo il rifiuto iniziale, infatti, non impiega molto tempo a lasciarsi travolgere dal desiderio fisico e dalla si dona, con una passione irrefrenabile, giustificata in se stessa dalla sincerità e dalla purezza del sentimento: umile offerta del suo cuore, accompagnata da lagrime e sospiri, da timori e da preghiere. E Celestina, che bada soltanto al proprio interesse, ne approfitta, portando i due giovani innamorati al loro primo colloquio notturno. Sempronio e Parmeno si recano allora alla casa della vecchia, per avere la loro parte del premio del lenocinio; e poiché ella rifiuta, senz'altro la uccidono. Afferrati dalla polizia, accorsa sul luogo del delitto, essi vengono consegnati al boia. Ormai l'idillio di Calisto e Melibea, suscitando rancori e svegliando occulte gelosie nella casa di Celestina, si svolge in un'ombra penosa di lutti e di sangue. Contro Calisto si appuntano gli odi delle male femmine che hanno perduto in Celestina la loro madre ausiliatrice. Esse anelano a fare vendetta, appoggiandosi a un amico della loro casa: il Centurione, figura di soldato smargiasso, largo di promesse, ma che farà soltanto del rumore. Intanto si svolge l'ultimo colloquio tra Calisto e Melibea. Calisto, congedandosi dalla sua amata, mette un piede male sulla scala e cadendo si uccide. Melibea, avendo visto ciò, si getta a sua volta dall'alto di una terrazza. I ATTO Il primo atto è la versione primordiale dell’opera che, come detto in precedenza, viene trovata e poi continuata da Rojas. Infatti come apertura vi è proprio una sua dichiarazione, nella quale afferma di aver trovato questo atto, che vuole continuare però apportando delle modifiche. • Autotutela In esso troviamo già delineati nettamente la storia, quindi i vari intrighi ed i personaggi, quindi si può dire che inglobi quasi tutta la storia. L’atto inizia con Calisto che, per cercare il suo falco fuggitivo, entra nel giardino di Melibea, della quale si innamora perdutamente ed invano poiché lei lo respinge. Dopo essere tornato nella sua casa, il suo servo Sempronio, con il quale aveva parlato di questo suo enorme dolore, gli consiglia Celestina, ovvero la sua soluzione. Calisto accetta e manda immediatamente il servo a casa di questa donna per farla venire da lui, così da trattare. Nel mentre, Calisto parla con un secondo servo di nome Parmeno, il quale fa di tutto per metterlo in guardia nei confronti di Celestina, ma il padrone è vuole talmente arrivare al suo scopo, che se ne frega dei suoi avvertimenti. Dopo essere entrati nella casa, Celestina avendo riconosciuto Parmeno, gli comincia a parlare cercando di convincerlo di fidarsi di lei, di Sempronio e del loro piano, in quanto se avesse fatto questo anche lui avrebbe ricevuto ovviamente una ricompensa. Inizialmente Parmeno è un po’ incerto però alla fine cede alla tentazione, non tanto per il guadagno che otterrà bensì poiché Celestina gli aveva promesso Areusa di cui era innamorato. L’atto finisce con Celestina che ottiene una ricompensa da Calisto. Il rapporto tra Sempronio e Calisto è certamente un rapporto servo- padrone, ma poco decoroso in quanto il servo non prende seriamente Calisto, che viene ironizzato e sminuito. • vedi pag.87,88,89,96 Possiamo definire Sempronio un infedele anche perché trama alle spalle del suo padrone per avere un guadagno, poiché capisce che all’inizio a causa della debolezza del suo padrone sta creando una situazione che gli potrebbe portare un beneficio economico (insieme a Celestina). • vedi pag.87,96,100, Questo rapporto è totalmente differente da quello tra Calisto e Parmeno, il secondo servo, poiché quest’ultimo, come possiamo vedere, ha un rapporto paternale. Infatti, alla visione dell’arrivo di Celestina, lo avvisa immediatamente della sua pericolosità. Calisto rimane impressionato da queste parole, ma è una titubanza iniziale in quanto alla fine decide di non dare ascolto a Parmeno. Calisto si presenta al lettore seguendo il modello dell’amore cortese, che emerge subito con il dialogo con Melibea ed inizialmente con Sempronio, ma viene subito sminuita. Infatti nella prima parte dell’atto, Calisto tratta del tema dell’amore che però viene sostituito poco dopo da quello dell’erotismo. • vedi pag.87,88,90,93,95 Infatti vi è molto spesso la presenza della parola “deseo” che sottolinea proprio l’amore passionale provato da Calisto, il quale dovrebbero utilizzare un linguaggio decoroso poiché è un nobile. Però questa sua nobiltà viene sminuita anche quando usa la parola madre. La parola madre è un termine molto ambiguo poiché è un termine di tipo religioso ma Calisto lo utilizza in un contesto totalmente differente. Vi è la stessa ambiguità con la parola “salvezza” poiché è un termine religioso ma viene usato per descrivere Celestina da Calisto, in quanto la ritiene come la sola persona che lo può portare ad ottenere ciò che vuole ed anche perché è la persona più affidabile per la sua esperienza. Celestina è la figura più importante, intorno alla quale ruota tutta la vicenda. II ATTO In questo atto vi è Sempronio che raggiunge Celestina per far sì che possa fare il suo lavoro il prima possibile mentre Calisto è nella sua casa in compagnia di Parmeno, che ancora una volta cerca di metterlo in guardia. Infatti gli dice che ormai hai perso il nome di uomo libero perché ha reso schiava la sua volontà e perché soprattutto ha confidato il suo segreto. • Vedi pag.126,127,128. Ma nonostante queste dure parole, Calisto non gli dà retta dicendogli che più gli dice parole del genere sul conto di Celestina, più è grato a Sempronio che fa di tutto pur di aiutarlo. La fine dell’atto avviene con la focalizzazione su Parmeno che, parlando tra se a se, afferma che d’ora in poi non consiglierà più il suo padrone ma farà tutto ciò che gli ordinerà. Nel secondo atto è sempre più evidente la poca pazienza ma la forte insistenza di Calisto, il quale per far sì che Celestina si sbrighi il più possibile manda Sempronio a cercarla. Questa sua indulgenza rappresenta l’inizio dell’ascesa dell’atteggiamento cortese. Sempronio è l’unico che appoggia Calisto per aver dato dei soldi come compenso iniziale a Celestina, tant’è che gli dice che deve stare tranquillo perché se il principio è stato buono, la fine sarà ancora migliore. • Vedi pag.122,124,128 Vi è nuovamente la figura di Celestina considerata come una salvezza poiché Calisto dice che: <<dal suo zelo dipende la mia salute, dal suo indugiare la mia pena e dalla sua dimenticanza la mia disperazione>>. Inoltre dice che: <<Celestina saggia e buona maestra di siffatte faccende. Non ci può andare male>>. Ritorna anche il tema erotico poiché Calisto per parlare della sua passione nei confronti di Melibea, utilizza il termine “passione”. Ciò nonostante Celestina riesce ad ammaliarlo con il dialogo poiché riesce a calibrare le parole a seconda di Melibea. Inizialmente Melibea è scontrosa/indifferente alla figura di Celestina ma alla fine dell’atto la situazione cambia poiché Melibea capisce che si sta creando un rapporto trasparente tra lei e Calisto poiché dà il congedo a Celestina e non l’orazione. Ciò vuol dire che Melibea sta dando l’opportunità a Celestina di tornare a riferire tutto a Calisto, per poi tornare da lei con la risposta del giovane uomo. In tutto ciò, la serva Lucrecia capisce subito il gioco di Celestina. • vedi pag.161 V ATTO In questo atto Celestina torna alla casa di Calisto, dove viene accolta immediatamente da Sempronio. I due cominciano a parlare e Sempronio capisce subito che Celestina si vuole prendere tutti i meriti. • vedi pag.167 L’atto termina con Celestina che si reca da Calisto per parlare con lui. Grazie alle parti in cui Sempronio parla da solo sotto voce, possiamo capire che ha compreso le intenzioni della vecchia che però non rispettano il loro contratto. Inoltre Sempronio dice anche una frase molto importante ovvero <<ché chi sale in alto con male arti, fa più presto a cadere che a salire>> in quanto prevede la fine di Celestina. VI ATTO Questo atto si apre con Celestina che parla con molta enfasi del suo incontro con Melibea con Calisto, al quale dice di aver rischiato la vita e di aver fatto un qualcosa di molto pericoloso. • vedi pag.171 Celestina racconta astutamente passo per passo così da farsi pregare da Calisto mentre Parmeno risponde sotto voce poiché capisce sin da subito le intenzioni della mezzana. Al sentire le sue parole, Sempronio gli risponde dicendo che potrebbe parlare con Celestina dicendole ciò che stava facendo Parmeno, definendolo come un intralcio. Calisto insistente ed estasiato dalle parole di Celestina, la invita ad andare a parlare lontano dai servitori. L’atto termina con Celestina che riesce nel suo intento, tant’è che ottiene anche una mantella. In questo atto possiamo notare come il rapporto servo-padrone tra Calisto e Celestina comincia a mutare, ovvero Celestina comincia a diventare sempre di più il padrone e Calisto il servo. Ciò lo si può notare dal loro dialogo in disparte poiché è Celestina a decidere quando dare la possibilità all’uomo di parlare. VII ATTO In questo atto vi è la focalizzazione su Parmeno e Celestina, la quale avendo notato un atteggiamento di contrasto nei suoi confronti decide di parlare con lui. Cerca di convincerlo a fidarsi di lei, dicendogli che tutto ciò gli trarrà del profitto economico e non solo poiché creerebbe un’amicizia molto più forte con il suo compagno Sempronio. Inoltre gli dice che deve fidarsi di lei perché è molto esperta ed astuta e che senza di lei potrebbe cadere in situazioni negative. Alla fine Parmeno cede, ma le ricorda della promessa che gli aveva fatto, ovvero quella di avere Areusa. Per questo i due si recano a casa della giovane donna, dove Parmeno resta e passa la notte mentre Celestina ,dopo averli lasciati da soli, si reca nella sua casa, dove l’aspetta Elicia. VIII ATTO L’atto inizia con Parmeno che si sveglia a casa della prostituta Areusa. Vedendo l’orario è costretto a tornare a lavoro nella casa di Calisto. Al suo rientro incontra immediatamente Sempronio, con il quale stringe un patto di amicizia. Infatti Parmeno gli dice che d’ora in poi gli sarà al suo fianco mentre Sempronio si scusa per tutti i litigi che ci sono stati tra di loro. La chiusura dell’atto vi è con i due servi che si recano nella stanza di Calisto, il quale decide di recarsi in chiesa. In questo atto è sempre più visibile la metamorfosi di Parmeno grazie al suo accordo con l’altro servo e soprattutto grazie al suo comportamento molto più astuto. IX ATTO Questo atto si ambienta a casa di Celestina, dove si sono riuniti per pranzare Parmeno, Sempronio, Areusa ed Elicia, la quale dopo aver bisticciato con Sempronio lascia la tavola. A questo pranzo inoltre si aggiunge anche Lucrecia, la serva di Pleberio, la quale afferma di conoscere Celestina. In questo atto vi è una frase molto significativa detta da Celestina, ovvero <<ma so bene che sono salita in alto per poi discendere>>. X ATTO Il decimo atto si apre con il monologo di Melibea, nel quale pensa all’incontro avuto il giorno prima con Celestina alla quale avrebbe potuto dare subito la grazia. Inoltre Melibea sottolinea il suo interesse nei confronti di Calisto, tanto da non poter dissimulare la sua passione, e soprattutto comincia anche lei a considerare Celestina come <<mediatrice della mia salvezza>>. • vedi pag.238 Melibea viene interrotta dall’arrivo di Lucrecia con Celestina, con la quale comincia a parlare. Melibea le confida tutto ciò che prova per Calisto, grazie anche all’astuzia nel parlare di Celestina, tanto da affidarsi totalmente a lei chiedendole di fare il possibile per incontrarsi con il suo amato Calisto. L’atto si termina con il dialogo tra Melibea e Alisia, la quale vedendo Celestina nuovamente nella loro casa, la mette in guardia sulla sua persona. Questo atto è molto importanti poiché, oltre ad essere parallelo dal punto di vista strutturale a quello del monologo di Celestina, possiamo notare come il rapporto tra Celestina e Melibea sia cambiato. Infatti inizialmente Celestina era insicura con Melibea, mentre ora è il contrario, e ciò è il risultato anche delle capacità dialogali della mezzana. La concezione di Celestina come una salvatrice, come portatrice della sua salvezza da parte di Melibea rappresenta la caduta della figura nobile che era. XI ATTO Mentre Sempronio, Parmeno e Calisto stanno ritornando a casa dalla Chiesa incontrano lungo il cammino Celestina, la quale era diretta proprio da loro per rivelargli ciò che Melibea le aveva detto. per tutto il paese che i due servi erano venuti per prendere la catenella che Calisto stesso aveva dato alla mezzana. Calisto comincia a pensare alle conseguenze di queste morti e soprattutto alla sua figura di nobile, che prima o poi cadrà. Per questo decide di far finta di essere andato via dalla città, per poi tornare un giorno dopo l’accaduto facendo finta di non sapere nulla. In questo atto vi è una frase detta da Calisto che riprende il tema della morte, ovvero << è proverbiò antico, che più in alto si sale più pericolosa è la caduta>>. XIV ATTO In questo atto Calisto, accompagnato da Sosia e Tristano, raggiunge la casa di Melibea, dove, nel suo giardino i due consumano l’atto sessuale. A causa dell’alba che sta arrivando, Calisto è costretto ad andarsene e con l’aiuto dei due servi scende dalla scala mentre Melibea si confida con la sua serve Lucrecia Dopo essere tornato a casa, comincia a pensare a Sempronio e Parmeno e tutto ciò che era accaduto il giorno prima, ma alla fine si rasserena ed addormenta con il ricordo della notte appena trascorsa. XV ATTO Questo atto si svolge a casa di Celestina dove vive ancora Areusa, la quale sta discutendo con Centurio, che si congeda all’arrivo di Elicia preoccupata dalle grida che venivano. Le due si mettono a parlare sull’accaduto e decidono che solamente Melibea e Calisto devono pagarle poiché sono loro le cause delle morti avvenute. XVI ATTO In questo atto vi è la focalizzazione sulla famiglia di Melibea. Infatti l’atto si apre con il discorso tra Pleberio e sua moglie Alisia che stanno parlando di dare in matrimonio la loro vergine figlia, poiché giova molto di più un matrimonio in giovane età e soprattutto quando si hanno tutte le qualità (discrezione, onestà, verginità,bellezza,nobile origine e ricchezza) che Melibea credono abbia. • vedi pag.307,308,309,311 Sentendo questo discorso, la giovane donna comincia a delirare poiché il solo pensiero di doversi allontanare per sempre dal suo amato Calisto la uccide. Per questo Melibea ordina alla serva di intervenire per far terminare il dialogo tra i suoi genitori. XVII ATTO L’atto si apre con Elicia che raggiunge la casa di Areusa, dove poco dopo arriva anche Sosia, il servo di Calisto. Con la sua furbizia, Areusa riesce a farsi dire da Sosia molto cose riguardanti l’intrigo tra Melibea e Calisto. XVIII ATTO In questo atto Areusa ed Elicia decidono di vendicarsi nei confronti di Calisto e credono che la persona adatta per fare ciò sia proprio Centurio. Per questo motivo le due si dirigono alla sua casa, dove inizialmente Areusa infastidita da Centurio non voleva entrare. Le due serve si mettono a parlare confidando a Centurio il loro piano che poi lui avrebbe dovuto mettere in atto. Inizialmente ed in loro presenza, Centurio conferma di voler fare questo lavoro che prevederà la morte di Calisto ma poi quando rimane da solo cambia totalmente idea, dicendo che deve trovare un modo per sottrarsi alla promessa. XIX ATTO L’atto si apre con Sosia che racconta ciò che è accaduto con Areusa al suo compagno Tristano, il quale lo avverte della pericolosità di ciò che ha fatto poiché sa che persona sia Areusa e che sicuramente lo ha tratto in inganno. Nel mentre, Calisto arriva al giardino di Melibea dove nuovamente consumano l’atto sessuale, che però viene interrotto da dei rumori che si sentono dalla strada. Infatti, stavano arrivando gli incaricati di Centurio. Per questo motivo, Calisto decide di andarsene ma dato che la scala non era stata messa, lui cade in malo modo morendo. Assistendo alla morte del suo amato, Melibea comincia a delirare dicendo che ormai la sua vita è finita. • vedi pag. 334,335 XX ATTO Il penultimo atto inizia con Lucrecia che corre a chiamare Pleberio per dirgli di andare da sua figlia che stava delirando. Melibea non rivelare immediatamente tutto al padre, al quale chiede di andare a prendere dei strumenti da suonarle così da calmarla. Con questa scusa, Melibea e Lucrecia si dirigono sulla torre della casa dove però Lucrecia viene bloccata dalla porta chiusa dalla stessa Melibea. Dopo di che arriva Pleberio, il quale spaventato le chiede il motivo del suo enorme dolore e Melibea gli risponde raccontandogli tutto ciò che fece con Calisto, morto per colpa sua. L’atto termina con Melibea che si suicida, buttandosi giù dalla torre. XXI ATTO L’ultimo atto si concentra totalmente sulla morte di Melibea e sulla sua famiglia. Infatti è composto principalmente dal lungo discorso, che possiamo definire poi un monologo, di Pleberio che si confida con sua moglie riguardo l’accaduto. Pleberio comincia a delirare dicendo che ormai la sua vita è finita con il suicidio di sua figlia,
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