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Riassunto dei capitoli 21-22-23 del libro "Oriente Occidente Volume 2", Schemi e mappe concettuali di Storia

Riassunto dei capitoli 21-22-23 del libro "Oriente Occidente Volume 2": - Da Giuliano a Teodosio - La fine dell'Impero d'Occidente - Il Medioevo (crisi e "curtis") - I regni Romano-Barbarici (gli Ostrogoti e i Franchi) - Impero Romano d'Oriente e Giustiniano - I Longobardi e il tracollo della società italiana - Consolidamento ed espansione del regno Longobardo - La fondazione del potere temporale della Chiesa - Il Monachesimo

Tipologia: Schemi e mappe concettuali

2020/2021

In vendita dal 29/12/2021

Edoardo_Gallina
Edoardo_Gallina 🇮🇹

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Scarica Riassunto dei capitoli 21-22-23 del libro "Oriente Occidente Volume 2" e più Schemi e mappe concettuali in PDF di Storia solo su Docsity! Gallina Edoardo 2° ACL Geostoria Riassunto capitolo 21 (da “La successione di Costantino”) 4. DA GIULIANO A TEODOSIO La successione di Costantino: un ventennio di conflitti « Instabilità politica dovuto ai contrasti tra i successori e allerta alle frontiere « 337 d.C. > i tre figli di Costantino (Costantino II, Costante e Costanzo II) furono riconosciuti come eredi. « Costante fu posto sotto tutela, Costanzo II governava la parte orientale (centro: Costantinopoli), Costantino II la parte occidentale (centro: Milano). « 340 d.C. > Costante si ribellò e vinse Costantino II. « 350 d.C. > Costante fu ucciso da una congiura: Costanzo II associò il potere prima a Gallo (cugino), poi a Giuliano (cugino), nominato cesare delle Gallie. « 357 d.C. > Giuliano si rivelò un abile generale nelle Gallie e proclamato imperatore. Costanzo II lo affronta, ma nel 361 morì. Giuliano (361-363): una restaurazione impossibile « Cresciuto in una città di provincia, istruito nella letteratura e filosofia greca e latina 3 ammirava Marco Aurelio, voleva incarnare uomo d’azione e di pensiero. «* Abbandonò la fede cristiana per tornare al paganesimo è chiamato dai cristiani l’Apostata (=disertore) è scrisse delle opere letterarie e filosofiche (esempio di autore pagano è Zosimo, nella Storia Nuova criticò il Concilio di Nicea di Costantino; oppure Libanio, che frequentò l’imperatore, sappiamo ciò grazie alle sue lettere e al suo sostegno, nelle Orazioni, verso Giuliano; anche Ammiano Marcellino espresse profonda ammirazione verso l’imperatore nelle Res Gestae, o note anche con il nome di Storie). «* Primariamente smantellò la corte e la sostituì con uomini fidati; realizzò la sua riforma non in modo violento ma escludendo la classe dirigente cristiana; si riteneva soltanto il primo dei magistrati. «* Progettò una guerra per riaffermare Roma: attaccare l'Impero sasanide > marciò fino a Ctesifonte, ma, colpito da una freccia, morì nel 363 d.C. è I successori revocarono le leggi per evitare tensioni. La disfatta di Adrianopoli: una nuova canne « L'esercito acclamò imperatore Gioviano, ufficiale cristiano > pace con i Persiani. «* Regno che durò pochi mesi, dal momento che (forse) fu avvelenato. «* Oriente: Valente; Occidente: il fratello Valentiniano, cui succedette il figlio Graziano. % ba Tribù germaniche si mossero verso Occidente per scampare agli Unni (popolazione che andava formando un impero in Europa orientale). 375 d.C. è Visigoti, per sfuggire alle incursioni degli Unni, chiesero di essere ammessi nel territorio. Valente acconsentì, ma la coabitazione tra Romani e il nuovo popolo non funzionò 3 i funzionari imposero tasse ai Visigoti e loro saccheggiarono numerose città. 378 d.C. è ad Adrianopoli avvenne la catastrofe: i Visigoti annientarono l’esercito romano e nello scontro rimase ucciso Valente. Società provata dalla crisi socio-economica e classe dirigente era inadatta a fronteggiare l'emergenza > i Visigoti dilagarono nella parte orientale dell’ Impero. Teodosio (379-395): l’ultimo imperatore “unico” % ba 379 d.C. è Graziano pose sul trono di Costantinopoli un generale spagnolo, Teodosio. Non mobilitò l’esercito contro i Visigoti, cercò un accordo con loro. La linea politica fu influenzata dal fatto che i Visigoti erano in costante crescita nell’Impero. Accettarono la pace e si insediarono nelle province danubiane come alleati > arma a doppio taglio: sì alleati, ma la classe dirigente si consegnava in mano a stranieri. Teodosio e Graziano regnarono insieme e nel 380 d.C. pubblicarono l’editto di Tessalonica > cristianesimo come unica religione dell'Impero e pagani perseguitati. 390 d.C. + abitanti di Tessalonica si ribellarono e l’imperatore intervenne massacrando è Ambrogio, vescovo di Milano, aveva escluso l’imperatore dai sacramenti, fino a che Teodosio non si pentì pubblicamente. 392 d.C. è i Romani si ribellarono e posero Eugenio sul trono d'Occidente, che però fu sconfitto nel 394 d.C. sul fiume Frigido. L’odio contro i pagani: il caso di Ipazia % ba % ba Nacque ad Alessandria d’Egitto nel 370 d.C.; intraprese l'insegnamento della filosofia e scrisse svariate opere (la più famosa sono tredici volumi di commento all’aritmetica di Diofanto); si interessò anche alla meccanica, alla tecnologia e alla vita politica. Si rifiutò di convertirsi e nel 414 d.C., con il vescovo di Alessandria Cirillo, un gruppo di fanatici aspettò Ipazia al suo rientro a casa e la uccisero. 5. LA FINE DELL’IMPERO D’OCCIDENTE Stilicone: un generale alla guida dell'Impero d’Occidente * Per il Rinascimento questa età è da considerarsi oscura, di poco splendore, è definita età di mezzo, in senso dispregiativo. * Il Romanticismo rivalutò poi questa epoca, poiché durante essa si erano affermate diverse culture nazionali ed era fiorita la civiltà cristiana * Periodo dalla caduta dell'impero romano d’Occidente (476) alla scoperta dell’ America (1492): MEDIOEVO, indica un periodo di circa 1000 anni. * È diviso in due fasi: Alto Medioevo (dal VI al X secolo), meno prospero, e Basso Medioevo (dall’XI al XV secolo), più prospero * Cosa avvenne in quest'epoca (aspetti positivi e negativi): Affermazione di nuovi popoli Progressiva definizione del ruolo politico del papato Nascita delle lingue volgari Diffusione del cristianesimo Impoverimento delle campagne Decadenza della vita cittadina Aggravarsi della crisi economica Civiltà araba Civiltà bizantina Decadimento ruolo politico Italia Fine della centralità del Mediterraneo > spostamento asse politico europeo verso nord CRISI URBANA * Alto Medioevo: calo demografico dovuto a invasioni, guerre, carestie e pestilenze * Ne derivò un decadimento del sistema urbano: comunicazioni difficili, strade non più curate, ponti crollano, acquedotti in rovina * Molte città iniziarono, anche in seguito alle prime invasioni, a edificare mura difensive, restringendo l’area urbana e inglobando nel nuovo perimetro murario elementi naturali o grandi infrastrutture (ex. Mura Aureliane a Roma) * I vecchi centri assunsero l'aspetto di città-fantasma CRISI AGRICOLA * Nelle campagne le terre rimasero incolte, la produttività si ridusse, le zone si impaludarono e furono abbandonate * Si diffuse la malaria * I boschi invasero le campagne, poiché non si disboscava più per il duro lavoro e per la mancanza di oggetti in ferro (ce ne erano per la maggior parte in legno) * foresta > pericolo incombente (reale o immaginario) * Ma... foresta > risorsa economica sia per risorse alimentari sia per il legno; venne definita questa come la civiltà del legno * Legno: principale materia prima per gli attrezzi, costruzione case, fonte energetica CRISI ECONOMICA xs5Tasnbadba Esisteva un’economia di sussistenza (i prodotti del mio campo bastano solamente a mantenere me stesso) I pochi artigiani > producevano manufatti che soddisfavano necessità locali Si parla di autarchia, ossia autosufficienza economica A ciò si interpose anche la crisi del commercio I commerci di lunga tratta vennero penalizzati Limitato uso della moneta poiché mancava l’istituzione che garantiva e sorvegliava la circolazione di monete di conio regolare Si intraprende quindi la tecnica del baratto Gli Arabi iniziarono a impadronirsi delle coste del Mediterraneo e l'Europa divenne un continente senza mare Pericolo dei pirati Commercio di lusso LA CURTIS E LA SCHIAVITÙ Il centro di gravità si spostò dalle città alle campagne Il nucleo di produzione era l’azienda agraria (curtis), erede della villa romana Era suddivisa in due parti Pars dominica: era la parte del signore, coltivata dagli schiavi, sotto la supervisione di un incaricato Pars massaricia: era costituita da poderi coltivati dai massari, eredi dei coloni di età tardo-antica e che erano vincolati dal loro terreno e dovevano versare tributi annuali al signore. Per questo erano detti servi della gleba Le corvees erano prestazioni lavorative personali dovute al signore, che costringevano i lavoratori a trascurare le proprie terre Si diffuse il latifondo e il sistema curtense I piccoli proprietari terrieri che non riuscivano a sopravvivere chiedevano la protezione dei grandi latifondisti donando la terra detta allodio, in cambio di affitto La Curtis era anche una cellula di organizzazione sociale e politica Gli schiavi impiegati nel lavoro nelle Curtis provenivano dall’Europa baltica (da slavus) Il loro lavoro era meno conveniente di quello dei massari poiché dovevano essere mantenuti, invece i massari consentivano al signore di avere un flusso di reddito costante Gli schiavi godevano di condizioni migliori rispetto a quelle dell’antichità; ciò fu favorito anche dalla diffusione del cristianesimo; infatti, se sposati, non potevano essere venduti separatamente e non era consentito vendere schiavi cristiani oltre gli Stati cristiani TI REGNI ROMANO BARBARICI LA FORMAZIONE DI UNA CLASSE DIRIGENTE MISTA * Fine del V secolo > parte occidentale sotto il dominio dei barbari che iniziano a creare i primi regni * Ogni monarchia barbara necessitava di una cancelleria, di funzionari, di architetti e tecnici (compiti svolti dai Romani che ne avevano le conoscenze). Era romana anche l’organizzazione della chiesa * La classe dirigente era per lo più barbarica in relazione all’esercito e al governo, ma romana in relazione all’amministrazione * Nacquero così regni romano-barbarici Mediterraneo frammentato * Italia, Illiria, Dalmazia e Gallia meridionale sotto il controllo degli Ostrogoti * In Gallia > Franchi * In Spagna e a sud della Gallia > Visigoti * Valle del Rodano > Burgundi * Spagna nord > Svevi * Africa nord, Corsica e Sardegna> Vandali (potente flotta) * Britannia > invasioni di Angli e Sassoni * In seguito Longobardi si spingeranno verso Ovest All’interno dei nuovi regni si instaurò una coabitazione relativamente pacifica (tranne coni Vandali) «I Germani si presero metà delle terre o un terzo e la parte rimanente la diedero ai Romani * Non ci fu un intervento profondo sulla struttura della società * Processo di integrazione lento, con come unico fattore di contrasto la diversità religiosa, poiché i barbari aderirono all’arianesimo GLI OSTROGOTI * Dopo il 476, Italia è sotto le mani di Odoacre. Aveva l’autorità di governatore, ma esercitò potere assoluto, mostrandosi tollerante verso i cattolici e rispettoso delle leggi romane * Egli strappò la Sicilia ai Vandali * Occupò la Dalmazia * Nel frattempo Zenone mandò in Italia gli Ostrogoti guidati da Teodorico per liberare Costantinopoli dal pericolo dei barbari (ovvero gli stessi Ostrogoti che premevano sulle frontiere) e per destabilizzare in Italia il potere di Odoacre * Teodorico: barbaro sui generis, poiché possedeva modi romani e cultura ellenistica; aveva conquistato la fiducia dell’imperatore * Teodorico nel 488 varcò le Alpi Giulie ed entrò in Italia * Iniziò a vincere su Odoacre, che nel 493 venne catturato e ucciso * Nel 494 Teodorico assume il controllo dell’Italia, con capitale Ravenna TEODORICO (494-526) * Regnò più di 30 anni * Politica caratterizzata dal tentativo di cementare la collaborazione tra Goti e Romani. I goti formavano l’esercito, i secondi controllavano l’amministrazione civile * In politica estera egli non riconosceva ufficialmente i regni romano barbarici e i loro re, che non potevano essere definiti “re di Roma”, ma erano ritenuti poco più che usurpatori * L'obiettivo dunque era quello di andare contro l'impero d'Occidente e sconfiggere questi territori * Giustiniano stipulò una pace con la Persia, utile per non avere preoccupazioni sul fronte orientale, e si diresse verso occidente * Il suo primo obiettivo fu il regno dei vandali, che riuscì a sconfiggere grazie a Belisario nel 532 * Successivamente si rivolse alla penisola iberica e a riconquistare una parte della regione sottraendola ai Visigoti * In seguito si diresse in Sardegna e in Corsica GUERRA GOTICA * L'obiettivo principale di Giustiniano era quello dell’Italia, per questo, con l'assassinio di Amalasunta, da parte di suo marito Teodato, ebbe il pretesto per intervenire in Italia * Nel 535 Belisario sbarco in Sicilia * Teodato fu fatto assassinare da Vitige, che si proclamò re * Belisario si impadronì poi di Roma e di Ravenna * Gli Ostrogoti si riorganizzarono sotto la guida di Totila, che arruolò molti contadini * Quella che doveva essere una guerra lampo si trasformò in un conflitto logorante * La guerra gotica si protrasse per 13 anni, fino al 553 * L'Italia andò in rovina e molte città furono rase al suolo a causa di carestie e pandemie che spopolarono nella penisola Gli Ostrogoti riuscirono a conquistare Milano nel 539 e ad assediare Roma Dopo che Totila conquistò anche altre città del sud Italia, venne inviato Nareste, in sostituzione di Belisario, che sconfisse e uccise Totila a Gualdo Tadino e, l'anno successivo, annientò l'esercito del capo gotico Teia presso i monti Lattari L'Italia era nelle mani di Giustiniano e tramite la prammatica sanzione egli ne ridefinì il governo: - Il governatore imperiale risiedeva a Ravenna - Entrarono in vigore le leggi del Corpus iuris civilis - Le terre e gli schiavi vengono restituiti agli antichi padroni romani - Per rimediare alle spese della guerra vennero inasprite le tasse e confiscate le proprietà L’Italia era ormai diventata una provincia priva di autonomia PESTILENZA DELLA META’ DEL VI SECOLO * Nel 542 si abbatté sull'impero bizantino un'epidemia di peste, che uccise 300.000 uomini solo nella capitale * Nel 543 la peste raggiunse anche Costantinopoli, provocando 10.000 morti al giorno * Nel 558 Costantinopoli subì una seconda epidemia di peste che fece danni minori * La peste aggravò ulteriormente la situazione, causando un impoverimento generale GUERRA ROMANO-PERSIANA * Dopo la morte di Giustiniano l'impero dovette affrontare una grave crisi dovuta alle numerose guerre che avevano portato danni enormi * Molte conquiste di Giustiniano andarono così perdute * Nel VII secolo il sovrano persiano Cosroe II, approfittando delle difficoltà dell'impero bizantino, scatenò la guerra romano-persiana dal 602 al 628 * Egli saccheggiò Gerusalemme e si spinse poi verso Costantinopoli ERACLIO (610-641) * Eraclio era un abile generale e divenne il nuovo imperatore * Riorganizzò l’esercito, arginò i persiani ed espugnò Ctesifonte * Mandò in fiamme il tempio di Zoroastro * Nel frattempo i persiani attaccarono Costantinopoli e, con l'aiuto degli Avari, riuscirono a stringerla d’assedio * La città però resistette grazie all'intervento dell'intera popolazione (anche del patriarca Sergio) * Guerra contro i Persiani (guerra di religione) * Si combattè la battaglia decisiva presso Ninive e l'impero bizantino ebbe la meglio * Il re persiano fu ucciso e il suo successore fu costretto a chiedere pace ai bizantini * La guerra indebolì però entrambi gli imperi, che subirono poi l'invasione degli Arabi * Per fronteggiare questa situazione Eraclio distribuì terre ai contadini, obbligandoli a prestare servizio militare (soldati-contadini) * Il territorio fu diviso in distretti, detti “temi”, sotto il governo di un magistrato, detto stratego SLAVI E BULGARI * Nuova ondata di invasioni - Gli slavi erano stanziati nell'Europa orientale e si spostarono verso occidente, approfittando del fatto che le truppe bizantine erano impegnate in terre lontane. Scesero poi verso la penisola balcanica - Ibulgari penetrarono nei Balcani e, nei secoli successivi, avrebbero costituito uno dei maggiori rivali di Bisanzio PROCOPIO E DANTE, FONTI La storiografia senatoria è la descrizione polemica delle politiche dell’imperatore. Procopio non condivide i valori dell'imperatore ma come storico ufficiale racconta le sue gesta, cioè la guerra gotica, secondo il punto di vista di Giustiniano, il quale la interpreta come una guerra strepitosa. Nell’opera che Procopio non pubblica, ossia Anecdota, emerge il vero pensiero di questo storico, cioè un giudizio più oggettivo, poiché non elogia l’imperatore stesso. Questa diventa una storiografia senatoria che si oppone. Dunque nell'opera ufficiale Procopio mette in luce la propaganda imperiale e viene detta storiografia di parte, invece, nell’opera non pubblicata egli mette in luce gli aspetti negativi e si parla così di storiografia senatoria. Si può dunque capire che Giustiniano non aveva l'approvazione di tutta la corte. In sintesi possiamo dire che la storiografia ufficiale offre un'immagine positiva dell’imperatore, al contrario la storiografia senatoria offre un'immagine più oggettiva. San vitale nasce per illustrare la massima autorità religiosa nelle mani di Giustiniano e rende sacra anche sua moglie, a differenza di Procopio che stravolge la situazione e la definisce una prostituta nonostante ella fosse una ballerina. Nel mosaico a San vitale Teodora viene rappresentata calma e serena, al contrario Procopio nella sua opera fa emergere l'ira della donna. Il mosaico è dunque una fonte ufficiale di ciò che l'imperatrice realmente vuole propagandare. Dante incontra Giustiniano nel paradiso e per illustrare la situazione di Firenze, perciò la contrapposizione tra Guelfi suddivisi in bianchi e neri, e Ghibellini, Dante sfrutta la situazione romana raccontata da Giustiniano e ci fa capire questo contrasto. I Guelfi erano cesaripapisti (istituito dall'imperatore d’oriente);, i ghibellini al contrario erano contro i cesaripapisti. Dante è un Guelfo bianco e offre una visione positiva di Giustiniano intesa come l'immagine di imperatore cristiano che viene trasmessa nei secoli. Egli ha cercato di portare l'unità grazie alla volontà di Dio. Secondo Dante quindi lo Stato ha un fondamento divino e Giustiniano incarna questo ideale. Dante lo ricorda infine per aver riformato il diritto traendone il troppo e il vano del diritto stesso ordinando così il mondo; lo ricorda inoltre per la conversione al cristianesimo grazie la quale riuscì a eliminare le eresie e infine per la storia dell'impero romano avvenuta per effetto divino. P.S Fernand Braudel è uno storico francese che studia la civiltà e i cambiamenti. Riassunto capitolo 23 1. I LONGOBARDI E IL TRACOLLO DELLA SOCIETÀ ITALIANA La fragilità delle conquiste italiche di Giustiniano « 565 d.C. > morte di Giustiniano «* Basi delle conquiste dell’ Impero bizantino erano poco solide: casse dello Stato prosciugate; Penisola balcanica minacciata da Slavi e Bulgari; molte forze sarebbero state richieste sul fronte orientale contro i Persiani. « Penisola italiana invasa dai Longobardi, nuova popolazione barbara, forse originaria delle regioni scandinave. I Longobardi in Italia: un’occupazione militare « Stabilizzazione della situazione italica per quanto riguarda la politica e la vita militare 3 più intenso controllo militare e aumento del patrimonio regio. Liutprando (712-744): la ripresa del progetto unitario « 712 d.C. > re dei Longobardi divenne Liutprando. « Sogno di riunire in un unico Stato tutta la Penisola e di imporre un più stretto controllo sui ducati > si impadronì di Ravenna, ma presto riconquistata dai Bizantini 3 giunse a Roma e scese a patti con il papa (“donazione di Sutri” in cambio dell’alleanza per combattere Franchi e Bizantini). «* Intervenne nel sistema legislativo, aggiungendo nuove leggi e modificando quelle dell’editto sulla base del diritto romano. Astolfo (749-756): i primi scontri con i Franchi « 744 d.C. è morte di Liutprando e Ratchis divenne re + 749 d.C. abdicò a favore del fratello Astolfo. « Riconquistò Ravenna e la Pentapoli e nel 751 d.C. pose del tutto fine alla presenza bizantina nell'Italia del Nord > scese verso Roma. « Lo Stato della Chiesa contava sulla fedeltà dei Franchi, i quali intervennero subito e nel 754 Pipino “il Breve” scese in Italia 3 Astolfo, grazie a Carlomanno e alla nobiltà franca, non fu sconfitto. « 756 d.C. > Astolfo attaccò di nuovo Roma e Pipino intervenne e costrinse il re alla pace. « Quando i Franchi lasciarono l’Italia, tornò all’attacco e proprio questa sarebbe stata la causa dello scontro finale tra Franchi e Longobardi. 3. LA FONDAZIONE DEL POTERE TEMPORALE DELLA CHIESA La Chiesa: un’istituzione di riferimento «* Era rimasta la sola istituzione di riferimento, vantava una struttura diffusa in Italia e possedeva un importante patrimonio fondiario. «* Con l’assottigliamento della presenza bizantina, la Chiesa assumeva nuove funzioni politiche ed economiche. Gregorio Magno (590-604): un grande papa “politico” « Gregorio I, detto “Magno”, fu il vero creatore del potere temporale (potere politico esercitato dai pontefici sui possedimenti territoriali della Chiesa). «* Proveniva dagli Anici, una delle più potenti famiglie dell’aristocrazia romana. « 593 d.C. > organizzò la difesa e l’approvvigionamento di Roma mentre Agilulfo attaccava > ruolo di capo politico. “* Ruolo di mediazione tra Longobardi e Bizantini; corrispondenza diplomatica con molti regni romano-barbarici 3 vera e propria politica estera. “è Conversione al cristianesimo dei barbari, come dei Longobardi, dei Visigoti, degli anglosassoni, grazie alle opere di evangelizzazione dei monaci benedettini. “è Intensa attività intellettuale: fu autore di opere teologiche ed ecclesiastiche. ‘* Canto gregoriano in latino, che doveva ravvivare la partecipazione dei fedeli. Il crescente divario tra Papato e Impero d’Oriente « A Costantinopoli la Chiesa era schierata a fianco del potere imperiale, al quale era sottoposta; il papa romano rivendicava a sé stesso e alla Chiesa una posizione di assoluta indipendenza e di guida morale e politica. « Gregorio Magno assunse il titolo di servus servorum Dei per reagire ad alcune indebite affermazioni di autorità del patriarca. « Imperatori di Costantinopoli favorirono l’iconoclastia, ovvero movimento contrario all’uso e al culto delle immagini > i papi romani si opposero a ciò. « Il distacco tra papato e impero non poté che aumentare (Papato: liturgia in latino; Impero d’Oriente: liturgia in greco — ortodossia = rigida dottrina —). La “donazione di Sutri” e il Patrimonium Petri « 728 d.C. > Liutprando cedette a papa Gregorio II alcune terre che aveva conquistato, in particolare i castelli di Sutri, Bomarzo, Orte e Amelia 3 consistenza al potere temporale dei papi. « Questo territorio era detto Patrimonium Petri e andava a formare il primo nucleo dello Stato della Chiesa. 4. IL MONACHESIMO Antonio d’Egitto, il primo monaco «* Con “monachesimo” si intende ciò che riguarda l’esistenza e la professione di fede dei monaci (in ambito storico, usato per indicare la diffusione della vita monacale). « 250 d.C. > nacque in una famiglia di benestanti contadini egizi Antonio d’Egitto, fondatore del monachesimo > si ritirò in meditazione nel deserto, dove morì nel 357 d.C. 3 vita completamente estranea a quella dell’uomo di epoca classica: sostituì un’esistenza solitaria (monaco deriva dal greco monos), dedicata a Dio. La figura del monaco cristiano e l’ostilità dei pagani « Monaci analoghi a ciò che i filosofi erano stati per la cultura greca > superamento dei limiti della vita quotidiana alla ricerca di verità e saggezza. « Si dedicavano alla glorificazione della divinità e alla sua contemplazione. % ba % ba % ba I pagani li detestavano, perché rappresentavano la negazione totale della vita sociale e cittadina: li ritenevano soltanto fanatici. I monaci coltivavano un modello di vita originale, rendendosi protagonisti di clamorose dimostrazioni pubbliche di autosufficienza + Simeone passò la vita sopra un’alta colonna > coloro che praticarono lo stesso tipo di distacco furono chiamati “stiliti”. Anacoretismo = scelta di trascorrere la vita in totale solitudine. Il monachesimo cenobitico: Benedetto da Norcia % ba Monaci si organizzarono in comunità dette “cenobi”, per pregare insieme 3 prevalse in Occidente. Il fondatore del monachesimo occidentale fu Benedetto. Egli nacque a Norcia nel 490 d.C.; cominciò una vita solitaria e fondò a Subiaco, con i suoi discepoli, delle piccole comunità monastiche. Andò più a sud e nel 529 d.C. fondò un’altra comunità a Montecassino, dove morì nel 550 d.C. A Montecassino elaborò la sua “Regola”, ossia le norme che avrebbero dovuto guidare la vita comunitaria dei monaci (monastero come scuola al servizio di Dio, dove il monaco è guidato da un capo, labate); la vita doveva essere scandita da preghiera, penitenza, lavoro e altre mansioni, secondo il motto Ora et labora “Prega e lavora”. I monaci ispirati alla Regola di san Benedetto sono detti “benedettini”. Merito dei monaci è aver salvato la letteratura antica: conservarono e ricopiarono moltissime opere. 581 d.C. > Zotone distrugge il monastero di Montecassino e i monaci andarono a Roma, per poi tornarvi nell’817 d.C. La Regola benedettina divenne la norma esclusiva di condotta per tutti i monasteri. Il monachesimo irlandese: Patrizio e Colombano % ba % ba % ba Ordini monastici si diffusero in tutta Europa, particolarmente attivi furono i monaci irlandesi + l'Irlanda si era convertita al cristianesimo e i suoi monasteri divennero centri culturali ed economici di grande importanza. Attività di evangelizzazione (soprattutto grazie a Patrizio) da parte dei monaci irlandesi in varie zone d'Europa. Colombano, un monaco, giunse in Italia e nel 614 d.C. fondò il monastero di Bobbio, che divenne un luogo importante di irradiazione culturale, assumendo particolare rinomanza per la sua biblioteca (smantellata nel XV secolo) e per l’attività dello scriptorium.
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