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Riassunto dei Discorsi di J.J. Rousseau (sulle scienze e le arti, sulla disuguaglianza), Sintesi del corso di Filosofia Politica

Riassunti di - Discorso sulle scienze e le arti (1750) - Discorso sull’origine e i fondamenti della disuguaglianza fra gli uomini (1755) chiari, completi, schematici ed efficaci. Utilizzo di colori, simboli, font diversi per facilitare la memorizzazione. Estrema cura del linguaggio tecnico filosofico. Utilizzati per la preparazione di esami di Filosofia Politica e Filosofia Morale presso La Sapienza, facoltà di filosofia con i seguenti docenti: Donatelli, Marzocchi, Croce, Salvatore.

Tipologia: Sintesi del corso

2021/2022

In vendita dal 05/12/2022

lamarph
lamarph 🇮🇹

4.5

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Scarica Riassunto dei Discorsi di J.J. Rousseau (sulle scienze e le arti, sulla disuguaglianza) e più Sintesi del corso in PDF di Filosofia Politica solo su Docsity! Discorso sull’origine e i fondamenti della disuguaglianza fra gli uomini (1755) e Discorso sulle scienze e le arti (1750) introduzione propedeutica ai testi 1. Rousseau propone un quadro teorico non-sistematico che abbraccia diversi generi, stili, nuclei tematici → in termini semplicistici è possibile individuare: 1. parte critica = i Discorsi delineano una visione critica perversa e corrotta della società civile moderna 2. parte più ottimista e propositiva = opere in cui si evince una speranza di riscatto per gli umani e per la società: a. sulla base della capacità umana di “plasticità”, di migliorare se stessi → i mali della società civilizzata e la società stessa non sono elementi della naturale essenza dell’uomo ma un prodotto dell’artificio umano! → l’essere umano stesso può correggere gli aspetti di corruzione mediante un capovolgimento radicale! b. tale riscatto è possibile. 1 a livello individuale-pedagogico → “L’Emilio” (1672), romanzo pedagogico si ripercorrono le tappe dell’educazione di un fanciullo volta allo sviluppo di un carattere non corrotto dalla società 2 a livello politico-collettivo “Contratto Sociale” (1762) 3 nell’ambito della società familiare “La nuova Eloisa” 2. Rousseau rientra nell’intento di secolarizzazione caratteristico della modernità = cadono le concezioni di: a. esistente come un cosmos ordinato, perfetto e immutabile, strutturato dal finalismo del dio cristiano, creatore dell’universo → è messa al centro la soggettività b. identificazione tra natura e dio dei cristiani → concezione “creaturale” della natura c. morale oggettiva e universale 3. Rousseau è un autore contrattualista → dunque identifica l’origine della società civile con l’istituzione di un patto che ridescrive i rapporti tra consociati/esseri umani e autorità politica ⤷ il contrattualismo di R. presenterà delle differenze rispetto a quello di Hobbes e Locke in quanto tarati rispettivamente sull’intento critico e sull’intento fondativo → non a caso nella produzione di R. si delineeranno due tipi di patto (elemento di novità!) 1 il patto iniquo nel Secondo Discorso (intento critico) 2 il patto equo nel Contratto sociale (intento che riflette l’approccio più ottimista e propositivo) Introduzione ai Discorsi Tenendo a mente la non-sistematicità della produzione di R. → i Discorsi ne rappresentano la parte più critica, in quanto delineano la società civile moderna come perversa e corrotta → in particolare: ● Mentre in Hobbes e Locke la la forte instabilità del contesto storico-politico comporta un intento fondativo che riflette la necessità di dare, appunto, fondamento, a ciò che non è più ovvio ● In Rousseau la realtà storico-politica moderna è ormai consolidata → la produzione filosofico-politica di R. ha uno scopo eminentemente critico circa la mancata promessa di uguaglianza da parte delle istituzioni politiche e della società della modernità + avvalorato dal Terremoto di Lisbona (1775) evento che sconvolge la convinzione tipicamente illuministica dominante in Europa dell’avanzare del tempo come necessaria e positiva progressione + accompagnato da una convinzione, quasi presagio delle rivoluzioni francese e americana, dell'avvicinarsi del «secolo delle rivoluzioni» (così chiamato nell'Emilio) Discorso sulle scienze e le arti (1750) Qui R. esplicita la propria considerazione della società civile moderna come snaturamento/perversione di una condizione naturale umana non-corrotta → qui la critica alla società civile moderna perversa e corrotta è espressa mediante un’ulteriore critica alla diffusione di scienze, lettere e arti: ● …spesso eseguita da monarchi illuminati (es. Federico II in Prussia) ● …è considerata riflesso e incremento (non causa diretta) della corruzione della società civile in quanto: ○ tale diffusione è espressione della ricerca di apparire ed essere riconosciuti (ben distanti da una virtù autentica) ○ scienze, lettere e arti sono considerate ornamenti superflui che abbelliscono una realtà in realtà vuota dal pdv socio-culturale «stendono ghirlande di fiori su catene di ferro» ○ le scienze sono inoltre considerate: i. originate e scaturite da una matrice viziosa es. • astronomia → superstizione • eloquenza → ambizione ii. fattori che favoriscono la disuguaglianza sociale → Critica avvalorata dal confronto riflessivo con le popolazioni primitive delle Americhe e le grandi culture di medio ed estremo Oriente ↘ In particolare la critica si articola nei seguenti punti: i. la vuotezza socio-culturale che sussiste dietro il presunto progresso di scienze, lettere ed arti ii. la perdita delle virtù → valorizzazione dell’apparire > essere → più precisamente termini di Amor Proprio > virtù autentica = l’Amor Proprio, come la vanagloria hobbesiana, consiste nel mostrare, esibire e millantare una pseudo-moralità non-autentica esclusivamente finalizzata ad apparire e ricevere approvazione iii. la perdita della libertà naturale → indice di dispotismo ⤷ Anticipiamo come le caratteristiche dello Stato di Natura hobbesiano siano quelle che Rousseau attribuisce alla società civile moderna, forma di corruzione della condizione naturale! Discorso sull’origine e i fondamenti della disuguaglianza fra gli uomini (1755) Qui R. esplicita la radice del male della società civile moderna, la causa diretta della sua corruzione e snaturamento rispetto alla condizione naturale umana = la disuguaglianza fra i. primordiale Amor di sé = inclinazione naturale verso l’autoconservazione di sé → elemento tipicamente contrattualista (affinità con Ho.) ii. primordiale Pietà = naturale forma embrionale di compassione → immedesimazione e identificazione con l’altro, del quale si compatisce la sofferenza come fosse la propria ⤷ conseguente inclinazione naturale al sentimento di ripugnanza (o principio di ripugnanza naturale) nei confronti della sofferenza e della morte altrui es. 1 cura parentale 2 ripugnanza dei cavalli a calpestare un corpo vivo «ispira una ripugnanza naturale a veder soffrire un proprio simile [...] senza che sia necessario far entrare in gioco la socievolezza» → Per R. (vedi l’Emilio) la pietà sarà il cardine della moralità autentica + Qui l’azione non avrà finalità teleologiche (perseguimento di un bene oggettivo) ma è la risultante di una spinta/movimento interno in equilibrio tra tendenze auto-conservanti e socializzanti/benevolenti → somiglianza con Hume 3. Tale condizione è la più pacifica 1 è raro che si rechi danno all’altro (gli incontri tra individui sono sporadici) 2 l’unico “male” riconosciuto come tale è quello fisico (assenza della moralità → non si può recare danno morale! es. oltraggio, offesa…) → in altri termini: l’essere umano è naturalmente tendente ad arrecare il minor male possibile ⤷ L’individuo pre-sociale è considerato molto positivamente da R.: ○ migliore dell’individuo civilizzato in quanto: 1. bastevole a se stesso 2. vantaggiosamente organizzato, più degli altri animali 3. dal temperamento quasi-inalterabile che lo mantiene in ottime condizioni fisiche 4. profondo conoscitore delle proprie disposizioni e capacità fisiche → di conseguenza: utilizzatore del proprio corpo come uno strumento ≠ ess. um. civilizzato → specializzato, sviluppa solo una parte delle proprie capacità! 5. estraneo alla logica della limitazione da parte di elementi considerati inutili e superflui quali gli abiti come elemento di distinzione ○ caratterizzato da difetti esclusivamente di tipo naturale: 1 infermità naturali 2 infanzia e vecchiaia 3 malattie → rispetto alle quali R. promuove un’argomentazione ad oggi chiaramente anti-scientifica, ma figlia del proprio tempo = la medicina non aiuta ad allungare la vita + le malattie dipendono dai modi di vivere dell’individuo civile stesso e non dalla sua configurazione naturale → Qui è possibile cogliere: ● Punti in comune con Hobbes = 1 determinazione della natura dell’uomo attraverso un esperimento mentale 2 uso del ragionamento ipotetico-condizionale ● Presa di distanza da Hobbes = 1 antropologia non-esclusivamente aggressiva → da cui segue 2 condizione naturale valorizzata ( ≠ guerra di tutti contro tutti) ● Presa di distanza dalla concezione aristotelica tale per cui l’essere umano è intrinsecamente politico e sociale → dotato di logos (linguaggio) e ratio (ragione) (≠ animali → dotati solo di phoné, suono) la società iniziata (o Secondo Stato) 1. Articolazione del passaggio estremamente graduale dalla condizione originaria/selvaggia all’instaurarsi della società iniziata → in cui • gli individui iniziano ad incontrarsi e mettersi in relazione (prime forme di socialità) • arricchendo e complicando la semplicità caratteristica della condizione originaria/selvaggia ⤷ tale articolazione consiste nell’esplicitazione di numerosi fattori legati da un rapporto consequenziale → elemento caratteristico del Secondo discorso in cui spesso emerge che: 1. da condizioni fisico-materiali → qui il repentino popolamento della terra → l’impossibilità fisica di isolamento e solitudine → obbligo materiale di relazione tra individui 2. conseguono condizioni relazionali, morali, psicologiche = a. rottura dell’equilibrio tra bisogni individuali e risorse naturali: ⤷ embrionale industriosità (ripetizione di un’attività in relazione al proprio bisogno) e nascita delle prime arti (ricordiamone la connotazione negativa nel Primo Discorso) ⤷ riconoscimento delle capacità intellettuali degli individui (“prudenza macchinale”) ⤷ riconoscimento e “primo moto d’orgoglio” della differenza (maggiore capacità intellettiva) tra umani e animali b. prime forme di unione di individui in gruppi e popolazioni (prime forme di socialità): ⤷ forma embrionale di impegno reciproco ⤷ prime forme di linguaggio rudimentale → evoluto poi nelle lingue vere e proprie → Attenzione: il linguaggio dunque non è un fenomeno naturale: ○ per R. 1 la capacità di padroneggiare gli elementi preposizionali (es. “e”, “o”, “perciò”) costitutivi del linguaggio è un’acquisizione artificiale 2 la formazione e l’utilizzo di un linguaggio presuppone la presenza di un gruppo di parlanti → gruppo sociale in cui abitualmente i singoli si relazionano tra loro (assente nella cond. orig.) ○ inoltre determinare nascita del linguaggio in una condizione non-originaria significa per R. discostarsi dalla tradizione dell’empirismo inglese tale per cui l’assenza di linguaggio coincide con l’assenza di pensiero → per R. prima si pensa a qualcosa e poi le danno determinati attributi ⤷ formazione di famiglie e dei sentimenti ad esse connessi → 1 denaturalizzazione = il fenomeno della famiglia non è più naturale → ma subentra dopo 2 la famiglia è necessariamente legata alla capacità di progettazione → il rapporto sessuale nella cond. orig. soddisfa un bisogno umano, non è finalizzato alla riproduzione e alla creazione di una famiglia (elemento di progettazione) ⤷ ulteriore perfezionamento del linguaggio + graduale sedentarizzazione della vita → l’impoverimento delle capacità fisiche rispetto alla condizione naturale ⤷ nascita dell’elemento della ricreazione → occasioni di ozio e festa in cui gli individui associati trovano alternativa al lavoro = momenti di ballo, canto e gioco in cui le persone si cercano, si considerano, si preferiscono… «ognuno cominciò a guardare gli altri e a voler essere guardato lui pure, e la stima pubblica ebbe(=divenne) un pregio» c. …nascita della stima pubblica e delle prime nozioni di merito = ⤷ ricerca dell’approvazione altrui → dal mancato riconoscimento della stima pubblica nascono i sentimenti di 1 oltraggio → particolare forma di sofferenza, disagio e fastidio che scaturisce dalla violazione del proprio status di fronte agli altri, compromissione della stima sociale → sentimento artificiale in quanto necessita la presenza di gruppi stabili 2 giustizia e ingiustizia «Ognuno pretese d'avervi diritto [dell'idea di stima], e non fu più possibile mancarne impunemente verso nessuno» + «ogni torto volontario diventò un oltraggio, [...] l'offeso vedeva il disprezzo della sua persona [...] più insopportabile del male stesso» ⤷ nascita della moralità e dei suoi concetti fondanti (bene e male) = ○ la moralità è un elemento non-naturale in quanto necessita di elementi non-naturali quali 1 la ragione 2 l’associazione degli individui ○ forte novità rispetto alla condizione originaria/selvaggia pre-morale in cui l’unica forma di male riconosciuta è quella fisica → nello stato primitivo in assenza delle nozioni di stima, oltraggio, giustizia, si può strappare la preda al più debole e cederla al più forte senza suscitare «sdegno o moto d'insolenza» → ora con l’avvento della moralità possono scaturire episodi di violenza e vendetta che per R. nella società iniziata sono comunque limitati e controllati + Si noti come l’associazione con l’altro e la stima sono al contempo 1 la condizione necessaria alla moralità 2 la via che può portare alla corruzione della moralità → al rischio di dipendenza psichica dell’opinione altrui, che rende l’essere umano debole, timoroso e schiavo 2. La società iniziata per R. la condizione più felice e durevole in cui: a. gradualmente gli individui ritrovano l’equilibrio tra natura e civiltà b. le prime forme di vita associata e la conseguente nascita della moralità permettono di guardare con più consapevolezza la condizione precedente, in cui viene individuata la cosiddetta “voce della natura”, una sorta di morale che risiede naturalmente nella coscienza dei singoli
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