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riassunto dei principali autori del sacro nella storia religiosa dell'umanità di Ries, Appunti di Antropologia della Religione

riassunto dei principali autori del sacro nella storia religiosa dell'umanità di Ries tra cui soderblom, Van der leeuw, Rudolf otto, mircea eliade, durkheim, mauss e hubert

Tipologia: Appunti

2019/2020

Caricato il 02/04/2020

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Scarica riassunto dei principali autori del sacro nella storia religiosa dell'umanità di Ries e più Appunti in PDF di Antropologia della Religione solo su Docsity! SCUOLA SOCIOLOGICA - DURKHEIM - MAUSS, HUBERT - LAURA LEVI MAKARIUS - RENE’ GIRARD - BRUHL - CAILLOIS LAURA LEVI MAKARIUS allieva di Durkheim e scrive “Il sacro e la violazione dei tabù”. Sostiene che è il tabù del sangue a costituire la struttura di tutto l’ordine sociale. Il tabù del sangue consiste nel divieto all’interno del clan di compiere un incesto e commettere un omicidio non solo tra consanguinei, anche se spesso era così poiché le comunità primitive erano costituite da un numero esiguo di individui. dall’infrazione di questi due divieti si produce il sacro proprio perché in particolari periodi e in particolari luoghi (attraverso quindi dei rituali precisi), chi compie un incesto rituale o un omicidio rituale, viene pervaso dal potere del sacro (mana) Questi riti servono a rigenerare la societ e quindi questo atto che è sia sociale che individuale serve a à̀ e quindi questo atto che è sia sociale che individuale serve a produrre il sacro, a rafforzare e ricreare la societ per evitare che degeneri, che collassi su sé stessa. à̀ e quindi questo atto che è sia sociale che individuale serve a Questo potere di infrazione dei tabù ha la caratteristica di essere efficace ovvero funziona in quanto si fonda sul potere del sangue e sulla forza che sprigiona. La prima caratteristica dei rituali è che debbano funzionare, solo in seguito si può ragionare sulla loro liceità. Il sacro è ambivalente (perché nasce proprio dall’infrazione di un divieto e dunque è negativo ma anche positivo poiché è l’atto con cui si rigenera la società) è inoltre pericoloso perché ottenuto dalla violazione di un tabù perciò dev’essere contenuto all’interno di un rituale. il tabù del sangue viene trasformato in un atto puro attraverso l’incanalamento della potenza del sacro all’interno dei rituali. Il sacro è misterioso, lo percepiamo intuitivamente e sappiamo che funziona ma fatichiamo a capirne l’origine. Secondo Laura Levi Makarius questo tabù del sangue è stato creato dal capoclan per intimorire i membri della comunità, creando così una coesione sociale, un ordine sociale, presente inizialmente nella società. Non si può però arrivare al sacro attraverso la paura quindi ad un certo punto gli uomini hanno infranto il tabù del sangue contrapponendo la loro purezza all’impurità della donna, vi è un conflitto tra i due sessi ( puro ed impuro), la purezza si concretizza nella sottomissione della donna e si sostituisce così al mana, che è nato dall’infrazione di un tabù (impuro) ma si carica di purezza e sfocia nel sacro che sarà dunque puro ed impuro. RENE’ GIRARD sociologo e critico letterario di mestiere. Studia tutti i più grandi antropologi di quel periodo. Il suo modo di ragionare e di analizzare le società primitive è tipico della sociologia francese. Ritiene che l’origine del sacro risieda nella violenza. Il sacro è una forza, violenta, rinforza la sua tesi rifacendosi agli autori giusnaturalisti del ‘600 e del ‘ 700 come hobbes, locke e kant che postulano l’esistenza di uno stato di natura quindi uno stadio pre- politico dove non esistevano ancora le istituzioni sociali che permettevano di dividere gerarchicamente la società e di imporre delle leggi. per Girard l’esistenza di questo assetto nelle società primitive è un fatto storico. In queste società in cui non vigono delle leggi dettate da un’ autorità o regolate da un istituto giuridico tutti gli uomini sono uguali tra loro e hanno il diritto di farsi giustizia da soli nel momento in cui uno voglia prevalere sull’altro o privare l’altro di un bene di cui quest’ultimo è detentore. Nascono così una serie di vendette per cui nel momento in cui un individuo compie un’azione che danneggia un altro membro, in assenza di uno stato, una legge, un apparato giuridico e coattivo che regoli i processi di convivenza→ l’altro danneggia il primo a sua volta. C’è perciò il rischio di cadere in uno stato di violenza di tutti contro tutti. Il sacro serve perciò a bloccare quest’ escalation di violenza nella società primitiva e a salvarla da una fine certa. Il rituale e il sacrificio sono il metodo con cui fermare la violenza collettiva della societ che è à̀ e quindi questo atto che è sia sociale che individuale serve a appunto vittima di una serie di vendette. Interviene il meccanismo della VITTIMA EMISSARIA. I fenomeni religiosi sono legati al sacrificio di una vittima emissaria che attraverso gli studi di smith (arabi che uccidono un cammello e lo mangiano per prenderne la forza poiché considerato un dio) e frazer ( sacrificio del re considerato come un dio o del sacerdote che danno vita alla società con la loro morte spirituale) arriva a ritenere la vittima emissaria non sacra in se stessa ma nello scopo a cui adempie, ovvero la soluzione della violenza di gruppo. Il sacrificio della vittima emissaria vuole eliminare le violenze intestine, le rivalità e le gelosie all’interno della società, per poi tornare all’armonia e alla coesione sociale. In seguito al transfert di violenza vi è un transfert di divinizzazione perché colui che viene ucciso in nome della comunità viene venerato come un dio, un salvatore . Vi è una somiglianza tra i riti sacrificali nelle diverse culture che fa pensare ad un evento primordiale, un omicidio che ha dato vita alle diverse società primitive. All’inizio si sceglie una persona all’interno del clan perché è un processo spontaneo; quando questo omicidio comincia a diventare rituale, viene commesso ogni volta che ce ne siano le condizioni al fine di rigenerare la società . Man mano questi rituali vengono sempre più attenuati: prima abbiamo la vittima all’interno del clan, poi si fanno guerre di conquista per prendere schiavi da sacrificare, poi si iniziano ad utilizzare gli animali, fino a quando le grandi religioni cominciano a credere all’esistenza di un unico Dio che non dipenda dagli uomini e che dunque non sia condizionato dal volere degli uomini tramite il sacrificio, poiché dio è creatore ed è trascendente. In Girard è presente l’identificazione del sacro con la violenza: questa violenza fondatrice permette di organizzare tutti gli elementi del sacro e quindi il funzionamento della società. CRISTIANESIMO: fonte di cambiamento poiché la figura del Cristo denuncia quello che viene percepito come una cosa normale (ovvero l’omicidio del singolo), come un vero e proprio omicidio. La figura di Gesù smaschera questo meccanismo violento del sacrificio: non lo fa più percepire come un fatto naturale, ma come un’azione illegale perché chi viene ucciso è un innocente. Gesù infatti sulla croce si dichiara sempre innocente, ed è questa la differenza tra i sacrifici degli antichi e il sacrificio di Gesù: nella comunione si celebra il sacrificio di dio per gli uomini. La messa è un fattore collettivo, non individuale: per quello non funziona più in questa società individualista moderna. Per evitare l’escalation di violenze gesù sostituisce la vittima emissaria con l’amore verso il prossimo e il principio in base a cui bisogna porgere l’altra guancia anche verso chi ci fa un torto, subentra la trascendenza e dell’amore. BRUHL (guardalo su appunti paris) valore numinoso’—> “numen” (volere divino): principio vivente in tutte le religioni che trovano nel sacro la loro vitalità. Il Sacro è quindi una categoria che si applica al campo religioso e l’uomo religioso nel cogliere la manifestazione del Sacro, procede attraverso quattro tappe:  sentimento di creatura. L’uomo davanti al Sacro si sente piccolo, questo sentimento fa nascere un sentimento di dipendenza nei confronti del Sacro che è più grande dell’uomo  sentimento del “tremendum”, del terrore perché il Sacro è potente e perciò fa nascere nell’uomo un senso di obbedienza nei confronti del sacro  sentimento del mistero in quanto il Sacro non è definibile; si possono delineare determinate caratteristiche ma non coglierne l’intera interezza.  sentimento del fascinans, che rapisce e seduce: il Sacro ha un valore soggettivo e beatifico per l’uomo che ne fa esperienza. E’ proprio da quest’ultimo stadio psicologico dell’uomo religioso che nascono i sentimenti di amore, pietà e compassione. E’ qui che si colloca la salvezza per tutte le religioni: la grazia nel Cristianesimo, il Nirvana nel Buddhismo ecc. Nella sociologia c’è una distinzione tra Sacro e Profano. La fenomenologia affronta il problema dal punto di vista della conquista del numinoso da parte dell’uomo, vi sono 2 categorie di uomini:  l’uomo naturale: non coglie nessuno dei 4 sentimenti elencati sopra  l’uomo religioso: è consapevole di essere profano davanti all’altro, al sacro  il sacro si rivela all’uomo come valore numinoso identificato come santo  il santo è sacro poiché si contrappone al profano  nel momento in cui l’uomo religioso coglie il santo vede il non valore di tutto ciò che è profano e che quindi non è santo  l’uomo naturale non coglie il valore del santo e dunque non può cogliere neanche il non valore del profano, l’uomo religioso e quindi mistico scopre invece il senso del peccato LA RELIGIONE: nasce dal sentimento del valore del numinoso, l’uomo religioso rispetta qualcosa che è più grande di lui. Il sacro viene colto da otto in 3 modi diversi:  il sacro in sé come elemento numinoso  il sacro come valore numinoso e quindi come santo (sanctum)  il sacro come principio a- priori, disposizione originaria dello spirito. La nostra facoltà di conoscere produce il sacro, il numinoso (otto si ispira a kant). Il sacro si trova quindi all’origine di una rivelazione interiore che sta all’origine della religione. (durkheim pensava che la coscienza collettiva stesse all’origine della religione) il Sacro viene colto come una rivelazione interiore che è assolutamente indipendente da ogni riflessione razionale. Il sacro si coglie intuitivamente. Questa intuizione è immediata nei profeti ed è mediata per gli altri uomini religiosi attraverso i custodi del Sacro (sacerdoti) . E’ proprio con questa rivelazione interiore e propria dell’uomo religioso a contatto con la manifestazione del Sacro che Otto si stacca da ogni concezione positivistica delle religioni: in questo periodo ( 800-900) è infatti presente il trionfo del positivismo che dettava regole in materia di storia delle religioni (scuola sociologica). Otto getta le basi della fenomenologia e della psicologia dell’uomo religioso. Ci sono due tipi di rivelazioni: - interna - esterna: ierofanie, manifestazioni del Sacro, nella storia. E’ proprio lo studio dei segni lasciati dal sacro nella storia che permette di scoprire il numinoso che si manifesta nella storia. il simbolo è il centro di tutto il Sacro, perché è solo attraverso questo che si può conoscere la ierofania. Otto afferma che l’uomo religioso attraverso la divinazione avesse la capacità di ottenere informazioni da fonti sovrannaturali attraverso rituali o interpretazioni di simboli che sono manifestazioni del Sacro (come schleirmachen). Importante è il tentativo fatto da Otto per spiegare che il fatto religioso è colto dall’uomo religioso, non esiste l’intuizione del Sacro da parte di un uomo naturale. Lo studio delle religioni non è possibile attraverso l’analisi di un uomo non religioso (contesta il positivismo). La pretesa dell’ oggettività presente all’interno del positivismo viene meno perché nell’oggettività è sempre presente la soggettività (spiegato da Kant che fa risiedere tutta l’oggettività del mondo nel soggetto che ne fa esperienza. Così farà anche la fenomenologia.) Importante è lo studio della storia delle religioni perché attraverso l’analisi dei sacrifici, delle feste, delle divinazioni l’uomo può determinare la sua condotta futura. La fenomenologia è la scienza che permette di spiegare le esperienze vissute dall’uomo religioso ed è capace di darne un senso. Essa interpreta e spiega i simboli, gli atti e i gesti prodotti dall’uomo religioso e ne stabilisce un senso/direzione, si avvicina all’ ermeneutica. Qual’è la natura del Sacro? Il sacro è totalmente altro, sorprende, è una potenza misteriosa che risiede in un essere o in un oggetto che entra in contatto con l’uomo religioso, trasformandolo. Il Sacro è la forza misteriosa che trasforma l’essere con il quale entra in contatto. Si può definire quindi come l’oggetto della religione—> avvicinandosi al Sacro l’uomo acquista una forza nuova ed è proprio grazie a questo contatto che Van der leeuw afferma che l’uomo acquista dominanza all’interno della collettività, i gestori del sacro sono i sacerdoti e i Re. La fenomenologia descrive gli atteggiamenti/gesti dell’uomo religioso a contatto con il Sacro e i sentimenti che egli prova nei confronti della relazione con il Sacro. GERARDUS VAN DER LEEUW -E' contro le teorie che vogliono spiegare la religione con qualcosa che non sia la religione stessa (influsso Otto), la religione è autonoma si spiega da se.Cerca di analizzare le strutture interne al fenomeno religioso perché la fenomenologia esiste quando qualcosa si manifesta e qualcuno si mette a parlarne. La fenomenologia è la scienza che vede e spiega le esperienze vissute delineandone le connessioni per trarne un senso. L'uomo religioso coglie il fenomeno in un’ esperienza vissuta e questo incontro permette di capire la realtà. LA RELIGIONE: Presenta due facce: la faccia del mistero (non conoscibile) e la faccia dell'esperienza vissuta. L'esperienza religiosa è la risposta dell'uomo che si trova di fronte al mistero e alla potenza del totalmente altro (del sacro). In questo incontro con la potenza risiede la salvezza. NATURA DEL SACRO: Colloca il sacro nel cuore della potenza misteriosa in cui l'uomo si imbatte. E' pieno di forza e trasforma. Ad esempio: Il totem è un pezzo di legno ma per l'uomo religioso cambia perché è pervaso dal sacro FUNZIONE DEL SACRO: Si coglie osservando il comportamento dell'uomo religioso in rapporto con la potenza misteriosa. PROFANO: Non ha questa potenza perché non entra in contatto con il sacro, chi conduce una vita a- religiosa non può cogliere il senso profondo dell’esistenza Come Otto studia il sacro nell'esperienza vissuta dell'uomo ma a differenza sua Leeuw si occupa sopratutto degli atti (riti,attività liturgiche). Lui studia ciò che vede (fenomenologia) mentre otto trattava anche dei sentimenti ERMENEUTICA: approccio sociologico e fenomenologico insieme MIRCEA ELIADE rumeno, nasce a Bucarest nel 1907 e muore nel 1986, vive il periodo di formazione a cavallo della prima e della seconda guerra mondiale e proprio per questo motivo scappa e si reca a studiare a Parigi dove incontra un autore fondamentale per la sua preparazione accademica ovvero Dumézil: grazie a lui coglie l'importanza per lo storico delle religioni della ricerca dei meccanismi di pensiero dell’uomo nella mitologia e nei rituali (manifestazioni del sacro). Si interessa al comportamento dell'uomo religioso e distingue 2 tipi di uomini: L'uomo religioso e il suo mondo spirituale, crede nel sacro(realtà assoluta) e l'uomo a-religioso che rifiuta ogni trascendenza(Otto lo chiamava uomo naturale). Scrive il "Trattato di storia delle religioni" nel 1949 che contiene la spiegazione del simbolismo religioso e la coerenza interna del fenomeno religioso. Fondamentale per eliade è l’ incontro con Jung con cui viene a conoscenza dell'archetipo e del simbolismo religioso, scopre così che l'uomo tende periodicamente all'archetipo e in questo si situa il segreto dell'esperienza del divino. STORIA DELLE RELIGIONI: Eliade prende in considerazione la storia delle religioni che dev’essere una scienza autonoma. Lo storico delle religioni deve usare 3 approcci contemporaneamente: 1. APPROCCIO STORICO: Ogni fenomeno religioso è un fenomeno storico poiché ogni esperienza religiosa avviene in un contesto storico ben preciso .Ogni fenomeno religioso chiede di essere analizzato nella cornice della sua storia (contesto e spazio, società ). 2. APPROCCIO FENOMENOLOGICO: Se il fenomeno religioso non può essere compreso al di fuori del proprio contesto bisogna ricordare che le esperienze religiose non sono riducibili a forme di comportamento non religiose (comprendere il fenomeno religioso in tutta la sua totalità). l'uomo religioso è l'unico in contatto con il sacro. Eliade vuole comprendere le strutture dei fenomeni religiosi colti nel loro contesto e nell'ottica del comportamento dell'uomo religioso. Non vuole solo registrare le manifestazioni del comportamento dell'uomo religioso ma vuole comprendere il significato che sta dietro questo comportamento. Per delineare il fenomeno religioso usa la parola IEROFANIA. Ogni fenomeno religioso è una ierofania ovvero una manifestazione del sacro. 3. APPROCCIO ERMENEUTICO: consiste nell’interpretazione dei fatti e nel trarne una teoria, si parte dai documenti interpretati con lo studio fenomenologico e critico per poi continuare chiarendo il loro significato cogliendone il senso, attraverso il quale è possibile attualizzarli nella società contemporanea. L’ermeneutica è in grado di darci un messaggio capace di cambiare i nostri comportamenti perché svela i significati dietro alle ierofanie e crea valori nuovi a contatto con la società nel quale è inserita. IEROFANIA (MANIFESTAZIONE DEL SACRO): Come Durkheim e Otto, eliade fa del sacro il fondamento della scienza delle religoni. Durkheim: identifica il sacro con il mana e per lui il sacro è il prodotto della coscienza collettiva . Otto distingue 3 facce del sacro (il numinoso,sanctum come valore numinoso contrapposto al profano,sacro come categoria a priori dello spirito che permette all'uomo di scoprire il totalmente altro). Eliade condivide l'idea di Durkheim della contrapposizione tra sacro e profano e l'idea di Otto e Soderblom che il sacro nel suo manifestarsi entra nel mondo e viene percepito dall'uomo. Ogni manifestazione del sacro, ovvero ogni fenomeno religioso è una ierofania.
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