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Riassunto del libro Eppure cinema di Vito Zagarrio, Sintesi del corso di Teoria Del Cinema

Riassunto chiaro e conciso del libro Eppure cinema di Vito Zagarrio

Tipologia: Sintesi del corso

2021/2022

In vendita dal 16/02/2022

AriannaTempone
AriannaTempone 🇮🇹

4.5

(13)

43 documenti

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Scarica Riassunto del libro Eppure cinema di Vito Zagarrio e più Sintesi del corso in PDF di Teoria Del Cinema solo su Docsity! Vito Zagarrio Eppure cinema Appunti di un regista irregolare 1. Diario di un cineasta sui generis - Vito Zagarrio Il titolo del libro si riferisce al suo modo di fare cinema, irregolare, atipico, sui generis, è un omaggio a suo padre che ha scritto un libro Eppure. Auto-antologia della poesia, “eppure” una congiunzione avversativa, simbolo di resistenza: cinema nonostante la pandemia, nonostante la mutazione del digitale eccetera. Si riferisce anche alla sua voglia di fare cinema nonostante tutto. Zagarrio crede in un cinema espanso, ibridato, contaminato nei formati nelle tipologie, che oggi rompe le barriere tra lungometraggio cortometraggio, tra film per le sale per la televisione, tra film sperimentale commerciale, tra film e cinema narrativo e non, tra finzione e documentario. Sono tutte immagini in movimento, sono tutte opere dell'ingegno della creatività registica, anche se abbiamo ormai pudore di usare la parola “autore”. Nel dover scegliere le due strade, insegnamento e scrittura di sceneggiatura, ha scelto entrambe, importante per lui storicizzare il percorso cinematografico e usare i suoi film come una lezione di regia. Lui ovviamente di quel film conosce tutto, le macchine usate, il budget vero, le dinamiche, la genesi, il modo di produzione in questo capitolo si concentra particolarmente su tre film, tre film che scandiscono tre decenni ed escono i momenti tipici della storia: 1) La donna della luna (1988) —> vigilia della caduta del muro di Berlino, alba di una rilegittimazione del cinema italiano dopo una lunga e buia crisi. È un film ancora trasmesso da vari emittenti nazionali. 2) Bonus Malus (1993) —> risente del clima di mani pulite, dell'Italia che passa dalla prima alla seconda Repubblica, mentre oltre l'Adriatico c'è una guerra orrenda, quella dell'ex Jugoslavia. Previsto regolarmente in televisione anche dopo molti anni, forse anche per la presenza dei comici Bisio, Pieraccioni, Ceccherini, Monni. 3) Tre giorni di anarchia (2006) —> parla di guerra e di utopia di libertà, in un mondo dominato dalle nuove guerre americane, dopo l'apertura delle torri gemelle, si trovano allusione all'invasione dell'Iraq, con una statua di Mussolini che viene divelta e resta a metà. Un film invisibile che ha circolato in un circuito alternativo, molto personale, “ispirato a un fatto biografico e autobiografico della mia famiglia, delle mie radici e dei miei miti geografici e culturali”. Serve poi un lungo lavoro con la Rai, altri film, documentari, lavori di montaggio del cinema, cortometraggi. La frequentazione dei corti era sporadica, preferisce il documentario lungo o il lungometraggio, ma non sottovaluta assolutamente il cortometraggio che ha una sua dignità e il suo linguaggio specifico, come la poesia rispetto al romanzo. La donna della luna Viene da un'idea abbozzata con un amico e collega universitario, Andrea Martini, con cui sognava a Firenze di fare cinema in una compagnia chiamata Grandangolo che riuniva i pochi che si occupavano di cinema. Pensavano a una doppia storia: un ragazzo nato la notte dello sbarco dell'uomo sulla luna e una donna lunatica, in viaggio nella Sicilia contemporanea. Ispirato dal road movie americano, la donna lascia la casa per mettersi in viaggio incontra durante il cammino una serie di personaggi borderline. La location ideale per una geografia sentimentale era la Sicilia del sud-est, che lui conosceva bene per averci passato tutte le storie della sua vita. Poi grazie all'aiuto di Gianni Sbarra (sceneggiatore), Grazia volpi (produttrice), Verga (fotografia) e all'attrice di commedia sexy Edwige Fenech il film inizia la sua ascesa. Zagarrio ha chiesto a Verga il tono fotografico di un road movie americano: azzurro del mare, giallo dei campi di grano, nero della lava vulcanica, verde dei carrubi. 1 - profondità di campo - molta luce - pellicola sensibile - campi lunghi e primi piani In generale il film non è un film “povero” anche se ha dovuto rinunciare per necessità di spazio e di maestranze extra al dolly. Il film che era inizialmente la storia di un adolescente nato il giorno dello sbarco di Armstrong diventa sempre più la storia di una donna adulta la ricerca di se stessa. Bonus Malus Dopo il film precedente si registra la ricerca personale, su cui lavorare in modo più professionale e meno autoriale. È la storia di un ispettore delle assicurazioni che gira in macchina per la Toscana, per controllare quello che avviene nelle varie agenzie locali. Il viaggio del protagonista si trasforma in un romanzo di formazione, che gli fa prendere coscienza della complessità della vita delle sue proprie contraddizioni. La formula assicurativa è una metafora dell'esistenza e i suoi conflitti. Alla sceneggiatura partecipano Bruni, Guarnieri e Monteleone, come nel caso precedente i tempi precipitano e il film viene preparato in fretta. Alla fotografia troviamo Tafuri e al montaggio Cecilia Zanuso. La donna della luna viene preparata in quattro settimane, questo film in cinque. Viene girato in location della Toscana per gli esterni e a Roma per gli interni. Si tratta perciò di un piccolo indipendente che ha avuto un discreto successo. Tre gironi di anarchia Ho una storia lunga il soggetto deriva dalla sua infanzia. Si tratta di una storia familiare, un episodio realmente capitato a suo padre di cui si parlava in famiglia quei toni di una favola. Nel periodo finale della seconda guerra mondiale, suo padre si laurea sotto le bombe dell'università di Palermo e quando torna in licenza premio a casa viene bloccato dallo sbarco alleato nelle coste del sud della Sicilia. Così inizia per lui una complessa avventura culturale intellettuale. Per al film, Zagarrio faceva i conti con il padre, con la famiglia e con le sue radici. I tre giorni di anarchia si riferiscono simbolicamente all'utopia che nasce dove c'è un vuoto di potere riempibile con tutti i sogni possibili. Per la generazione di suo padre era l'antifascismo, resistenza, ricostruzione, lotta di classe, l'occupazione delle terre. È un film storico che rimanda tutti i momenti di utopia vissuta nostro paese, della liberazione alle mani pulite. La realizzazione del film riesce grazie alla produttrice napoletana Silvana Leonardi, al montaggio di Roberto Missiroli, la fotografia di Pasquale Mari. Il film viene girato ad Enna, scelto perché tra le città siciliane è quella che offre una location incredibile per la ricostruzione storica, ma anche una possibilità di gestire le scene di massa in spazi abbastanza stretti. Poi una parte del film viene girata anche in zone che sono state set di La donna della luna. Il cast è di tutto rispetto e raccoglie il meglio del cinema, del teatro e della fiction italiani. Nonostante questo il film sconta la mancanza di una distribuzione forte capace di imporre il film in sala. Le seduzioni Dopo questa dello trilogia, c'è un lungo periodo di studi di scrittura: libri, saggi e documentari, ma anche vari progetti di sceneggiatura, tra cui un vero e proprio innamoramento per un romanzo di Lidia Ravera: Le seduzioni dell’inverno. Il romanzo parla del gioco di due donne che intrappolano in una rete di seduzione un uomo che vogliono in qualche modo punire. Interessato dalla rappresentazione loro divismo, tema sempre presente nei suoi film, realizza così Le seduzioni. Il film è ambientato a Roma e Napoli, a Napoli diversa dagli stereotipi dei quartieri spagnoli e delle vele di scampi via. La troupe del film è napoletana e il protagonista è Andrea Renzi. L’Ex base Nato di Napoli per lui un'esperienza che gli ha permesso di lavorare come in un teatro di posa, dove si può ricostruire tutto dal niente in uno spazio vuoto. Per la prima volta, dopo tre film in pellicola, lavora col digitale, anche il montaggio. 2
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