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Riassunto del libro "Giù i monumenti" di Lisa Parola, Sintesi del corso di Diritto dei beni culturali

Analisi dei concetti fondamentali espressi nel testo

Tipologia: Sintesi del corso

2021/2022

Caricato il 13/06/2023

cristina-la-piccirella
cristina-la-piccirella 🇮🇹

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Scarica Riassunto del libro "Giù i monumenti" di Lisa Parola e più Sintesi del corso in PDF di Diritto dei beni culturali solo su Docsity! GIÙ I MONUMENTI- LISA PAROLA (ANALISI DEI MONUMENTI COME STATUE) Si tratta di un’analisi stimolante sul ruolo che i monumenti ricoprono nella narrazione pubblica della storia: l’autrice invita, così, ciascun lettore ad esercitare uno sguardo interpretativo sul passato e sul e sul presente, in prospettiva futura. La Parola si pone una serie di interrogativi su che cosa è stato e cos’è un monumento. Quesiti affrontati: -I monumenti ci rappresentano davvero? -qual è il ruolo dei monumenti? -Perché suscitano cosí tanto scalpore? -Ed è giusto, talvolta, abbatterli? -Che cos’è lo spazio pubblico? Come si è evoluto nel corso del tempo? Da quali intenzioni è attraversato? -Come ci poniamo nei confronti dei monumenti oggi? -Chi e cosa viene rappresentato in questi monumenti? Primo capitolo: indagine sul “rovescio dei monumenti”, ovvero il momento in cui le statue vengono abbattute. Inserire un monumento nello spazio pubblico, significa rendere materiali i fatti, dare un’identità ad un luogo. I monumenti se “rovesciati”, annullarsi, cancellando anche la loro funzione originaria: la trasmissione della memoria. Il monumento è anche la forma di una volontà di potere, ha sempre a che fare con la sfera estetica e politica. Le azioni violente nei confronti dei monumenti sono state rivolte soprattutto su statue raffiguranti un unico soggetto. Raramente vengono colpiti memoriali collettivi. Ad essere innalzato è solo l’eroe, l’io forte e insensibile. -Monumentalistica e stereotipi: MASCHIO GUERRIERO E PATRIOTA, DONNA MADRE E VITTIMA. -Le statue delle donne non hanno nome, non documentano un fatto ma sono archetipi, simboli retorici. Vi sono poche statue di donne che raffigurano un ruolo storico. -SECONDO CAPITOLO: Che cosa sta accadendo alle statue? -Terzo capitolo: il monumento che viene trattato attraverso progetti di artisti contemporanei Riflessioni: ETIMOLOGIA: Il monumento viene posato a memoria (dal latino monumentum, “ricordo”, da monère, “ricordare”, ndr) di un evento passato anche se il suo tempo è sempre un presente che deve parlare al futuro. Potremmo pensare il monumento, e lo spazio che lo circonda, come una macchina visiva complessa nella quale si condensano ambiti e tempi differenti». Il monumento non è solo un’opera d’arte ma un dispositivo comunicativo, entra in dialogo con la comunità. -Le statue realizzate per la monumentalistica pubblica sono il simbolo visibile del processo di ricostruzione del passato, dei suoi eroi e miti, operato dal potere politico per affermarsi. Si può sostenere che la statua dedicata a un individuo o ad un evento sia sempre stata considerata il punto più alto della glorificazione civile, con un valore esemplare, anche e soprattutto grazie al basamento che la pone in posizione di rilievo rispetto al contesto spaziale e all’osservatore. Come afferma Lisa Parola, tuttavia, «il piedistallo riesce a elevare solo un fatto o un accadimento, è sempre troppo stretto per accogliere la pluralità e le posizioni che attraversano la scena urbana . 1 1) SULLA CANCELLAZIONE: Non possiamo negare la storia ma c’è una bella differenza tra un’opera in uno spazio pubblico e la storia narrata nei libri. Oggi più che mai abbiamo cambiato il modo di guardare ai monumenti. Non più solo ricordo del passato ma anche informazione preziosa sul presente e sul futuro. 2) Ogni paese ha una sua storia 3) I monumenti si trasformano: diventano oggetti, «dispositivi per ripensare collettivamente la storia, lo spazio pubblico e l’agire collettivo». -Capitolo dedicato all’arte contemporanea: nessun artista contemporaneo si riconosce nella monumentalità. Essi affrontano più la questione dell’anti-monumentalità. -Differenza tra antimonumento e contromonumento? Vedi pag 71 -Importanza del valore sociale dell’arte - L’arte nel tempo ha svelato più interpretazioni del monumento in contesti storico-politici e socio- culturali decisamente diversi; Lisa Parola ne ha scelti alcuni, nella sua indagine, come gli anni della Rivoluzione francese,. -La scrittrice passa alla rassegna i vari modi in cui le statue vengono distrutte: possono essere dimenticate, rimosse in modo ufficiale, abbattute o alterate in modo non ufficiale e imprevedibile. -Ripensamento del concetto di patrimonio, soprattutto in senso giuridico -Spazio pubblico vs Museo: il museo è quel luogo atto a preservare, custodisce i propri beni -Il monumento viene fatto prevalentemente dal basamento , è quest’ultimo la questione del conflitto. Le statue sono poste su un piedistallo per essere osservate dal basso. Salire sul movimento significa raggiungere lo sguardo della statua. Il monumento cade, il basamento resta. Il basamento di un movimento rappresenta un ostacolo, ci impone un cambio del nostro punto di vista. E’ il basamento che definisce l’autorità e la monumentalità. E’ l’altezza del basamento che concretizza la presenza del monumento. Dunque è l’elemento centrale che permette di interpretare il monumento, rende il monumento inavvicinabile, diventa quindi la manifestazione dell’aura del potere. A definire la distanza del monumento è sempre il basamento. Non si può capire un monumento se non si osserva prima ciò che lo sostiene -Concetto di reminescenza: l’azione del provare a ricostruire, attraverso il riposizionamento della memoria e la riscrittura del documento, un pezzo di storia che è scomparso. Va intesa come atto di consapevolezza quando “cerchiamo nel passato di riafferrare un pezzo che è scomparso” - Leggere e interpretare i monumenti oggi significa soprattutto attivare pratiche di ri- significazione», sostiene Lisa Parola, processo, che porta alla capacità di interrogare quei simboli per tornare a ragionare collettivamente. -Fourth Plinth Project di Trafalgar Square: Dal 1841, anno della sua costruzione, per 150 anni il basamento collocato nella piazza è rimasto vuoto, in attesa di ospitare una statua equestre del re Guglielmo IV. Dal 1998 a oggi il plinto orfano di monumento è stato completato con sculture di artisti contemporanei che hanno investito lo spazio circostante di nuovi significati, ponendo inediti interrogativi sulla storia. -Tra gli artisti contemporanei che l’autrice cita nel suo saggio c’è anche Irene Pittatore, che con l’opera Basamento pubblico, nel 2013, elabora una performance dedicata proprio al piedistallo del monumento. L’azione dell’artista consiste nel lasciarsi calare dall’alto su un basamento vuoto per restare immobile per qualche minuto in attesa. Si tratta di un invito a reinterpretare l’idea del basamento riflettendo sull’assenza della figura della donna nella storia pubblica italiana. -Conclusione: Riflessione sui musei neutrali (MUDEC) 2
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