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Riassunto del libro Il Mondo in Questione | Paolo Jedlowski, Appunti di Sociologia

Riassunto dettagliato e conciso del libro "Il Mondo in Questione: Introduzione alla storia del pensiero sociologico" di Paolo Jedlowski. Ottimo per esame universitario.

Tipologia: Appunti

2021/2022

In vendita dal 12/11/2022

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Scarica Riassunto del libro Il Mondo in Questione | Paolo Jedlowski e più Appunti in PDF di Sociologia solo su Docsity! SOCIOLOGIA 1 IL MONDO IN QUESTIONE LE ORIGINI DEL PENSIERO SOCIOLOGICO LA RIVOLUZIONE INDUSTRIALE E LA RIVOLUZIONE FRANCESE /¶LQL]LR GHOOD PRGHUQLWj HEEH OXRJRDWWUDYHUVRGXHDYYHQLPHQWL LPSRUWDQWLVVLPLQHOOD storia, tali eranoOD³3ULPD5LYROX]LRQH,QGXVWULDOH´con cui ebbe inizio il processo di industrializzazione, svoltasi in Inghilterra nella seconda metà dl settecento. /¶DYYLR GL WDOH SURFHVVR QRQ SRWHYD SUHVFLQGHUH GD alcuni presupposti, tali erano (ossia): la disponibilità di materie prime a buon prezzo, il controllo delle principali YLH FRPPHUFLDOL GHL PHUFDWL FRORQLDOL GD SDUWH GHOO¶,QJKLOWHUUD OD GLVSRQLELOLWj SHU LO lavoro in fabbrica da parte dei contadini espulsi dalle campagne e la disponibilità di nuove tecnologie. 'DOO¶,QJKLOWHUUDLOQXRYRPRGRGLSUodurre ± ³LOPRGR LQGXVWULDOH´ R FRPH GLFH 0D[ ³LO PRGR FDSLWDOLVWLFR GL SURGX]LRQH´ si diffuse in tutto il FRQWLQHQWH HGDOO¶(XURSDQHOUHVWRGHOPRQGR /¶LQGXVWULDqXQVLVWHPDGLSURGX]LRQH che utilizza, oltre al lavoro degli uomini anche fonti di energia inanimata le così dette ³QXRYH WHFQRORJLH´. Il nuovo modo di produrre avviato dalla rivoluzione industriale presentava una peculiarità che lo distingueva da quelli che lo avevano preceduto, ossia la capacità di far crescere con una certa regolarità la produzione. Anche le rivoluzioni politiche hanno avuto un ruolo importante, tale da trasformare a partire dal XVIII secolo VLD O¶(XURSDFKH O¶$PHULFDGHO1RUG Tale ruolo in Europa fu rivestito dalla ³Rivoluzione Francese´ che è il momento culminante di una serie GLSURFHVVL FKHSRUWDQRDOODGHOHJLWWLPD]LRQHGHO³3RWHUH)HXGDOH´e allo stabilirsi di un nuovo tipo di legittimità di potere fondato sul consenso della società civile a leggi UD]LRQDOPHQWH VWDELOLWH H DOO¶REEHGLHQ]D  D JRYHUQDQWL OLEHUDPHQWH HOHWti. Dietro la ³5LYROX]LRQH )UDQFHVH´ F¶HUD OD SUHVVLRQH GHOOD FODVVH FRVWLWXLWD GD&RPPHUFLDQWL %DQFKLHUL GDOO¶pOLWHGHOOH3URIHVVLRQL7HFQLFKHHGDL3URSULHWDULGHOOH0DQLIDWWXUHFKH aveva come obiettivo, rimuovere il potere delle Aristocrazie e sostituirlo con il proprio. Nella lotta contro le Aristocrazie e i loro privilegi, questa classe sviluppò XQ¶LGHRORJLD FKH WHQGHYD  SUHVHQWDUH OH SURSULH DVSLUD]LRQL FRPH OH DVSLUD]LRQH GL tutta la società. /¶,//80,1,612 Tutto ciò ha a che fare con la sociologia nella misura in cui costituisce lo sfondo storico del suo sorgere, anche se questo sfondo possiamo considerarlo palesemente problematico. La società moderna è una società che emerge sopprimendo un ordine precedente, quello feudale e ne instaura un altro, che ha come carattere fondamentale il mutamento continuo. Possiamo dire, dunque che la sociologia ha le sue radici nel confronto con un mondo umano che non appare più vincolato e garantito dalla tradizione. 6H LSURFHVVLGL VYLOXSSRGHOO¶,QGXVWULDGDXQDSarte e i mutamenti politici avviati dalla Rivoluzione Francese GDOO¶DOWUD KDQQR IRUQLWR HOHPHQWL GHO FRQWHVWR LQ cui la Sociologia è chiamata a svolgere le proprie funzioni, dal punto di vista culturale le origini della Sociologia non sono comprensibili, senza riferirsi Scaricato da pedro infante (pedro.infante.megalomano@gmail.com) lOMoARcPSD|15341205 SOCIOLOGIA 2 DOO¶Illuminismo, un movimento culturale che a segnato in maniera profonda il XVIII VHFROR H L 0RQWHVTXLHX 9ROWDLUH 'LGHURW '¶$ODPEHUW H 5RVVeau sono i suoi esponenti principali. /¶LOOXPLQLVPR HEEH XQ UXROR IRQGDPHQWDOH QHOOD FULWLFD dell¶RUGLQH IHXGDOH IRQGDQGR WDOH FULWLFD VXOOD UDJLRQH Agli occhi degli illuministi, nulla è legittimo se non ciò che è motivato razionalmente. Il mondo umano appare come un mondo essenzialmente storico e questa storia ha una direzione che è quella del progresso. La filosofia degli Illuministi fu la filosofia di quelli stessi strati che furono dietro alle grandi rivoluzioni liberali che consideravano il governo della nazione, non una cosa propria del sovrano o dei sui nobili, ma una cosa pubblica, cioè di tutti e di nessuno in particolare. 8QRGHLSULPLSHUVRQDJJLDGDUHXQ¶LPSURQWD sostanziale alla sociologia fu indubbiamente Montesquieu il quale scrisse due libri degni di nota: Lo Spirito delle Leggi (1748) e Le Lettere Persiane (1721). Nel primo Montesquieu LQWUDSUHQGH XQ GLVFRUVR FRPSDUDWLYR EDVDWR VXOO¶RVVHUYD]LRQH delle leggi che governano gli uomini in diverse società e si tende a mettere in relazione tali leggi con elementi diversi, come il clima in cui i popoli vivono, i loro costumi, i fatti storici ecc. Egli non stabilisce i principi in base a quali gli uomini dovrebbero vivere ma si limita ad osservare come essi vivono di fatto e constata la relatività delle leggi e delle abitudini. Ovviamente, questo non gli impedisce di prediligere certi sistemi ad altri anche se il punto non è questo, ma quello di osservare la varietà delle Istituzioni umane e provare ad spiegarle. Questo atteggiamento è alla base del pensiero sociologico. Le Lettere Persiane sono XQ URPDQ]RHSLVWRODUHGRYH O¶DXWRUH ILQJHGLSXbblicare alcune lettere che il Principe 3HUVLDQR³8]EHN´ LQYLD DJOL HXQXFKL HDOOHPRJOLGHOVXRVHUUDJOLRHGDOWUHFKHULFHYH Il lettore è messo a confronto con un mondo che gli appare esotico, trovandosi spaesato, in quanto, vede la propria nazione con gli occhi di uno straniero e non può più dare per scontato la propria realtà abituale. Dapprima incredulo, si trova a vedere come esotico il proprio mondo e al termine del libro può cominciare a domandarsi per quale ragione il suo mondo sia così e quello da cui proviene Uzbek diverso. In questo libro vi è la constatazione della differenza e della relatività dei mondi sociali, unita al desiderio di scoprirne le cause, quindi ciò che è essenziale al pensiero sociologico. /¶(03,5,602 (627,&2 ( ,/ 352%/(0$ 'ELLA $8725(*2/$0(17$=,21('(//$62&,(7$¶ Un altro movimento culturale considerato determinante nelle origini della sociologia è ³/¶HPSLULVPR´, che si è sviluppato nella seconda metà del 1700 in Inghilterra e in Scozia. Come gli illuministi in Francia, anFKH SHU JOL HPSLULVWL O¶RVVHUYD]LRQH HUD LO ORUR FUHGR DQFKH VH O¶HPSLULVPR QRQ FRQGLYLGHYD FRQ O¶LOOXPLQLVPR OD VWHVVD convinzione, nella capacità della ragione a venire a capo della realtà era da questo punto di vista più scettico. Ma condivideva lo stesso atteggiamento critico nei confronti di ogni dogma. Tale atteggiamento è riVFRQWUDELOHQHOO¶RSHUDGLDXWRULFRme Adam Fergusson e Adam Smith. Scaricato da pedro infante (pedro.infante.megalomano@gmail.com) lOMoARcPSD|15341205 SOCIOLOGIA 5 KARL MARX INTRODUZIONE Karl Marx nacque a Treviri, in Germania nel 1818. Studiò filosofia a Berlino e HVRUGu FRPH JLRUQDOLVWD QHOOD ³5KHLQLVFKH =HLWXQJ´ GL Colonia con una serie di articoli sulle condizioni dei lavoratori in Renania. Dopo che la rivista fu soppressa per il suo atteggiamento radicale, si trasferì a Parigi dove conobbe Friedrich Engels, la cui amicizia era destinata a durare per tutta la vita. Espulso da Parigi per la sua attività intellettuale e politica si spostò a Bruxelles, dove si mise in contatto con diverse associazioni operaie e dove scrisse il Manifesto di Fondazione del Partito Comunista. Dopo la fine dei moti rivoluzionari del 1848, si trasferì a Londra con la sua famiglia, dove visse in miseria, sostenuto da Engels, collaborando saltuariamente con alcune riveste. Morì a Londra nel 1883. Per le sue attività intellettuali e politiche Marx fu espulso da molti paesi, controllato dalle polizie di diversi stati nonché ridotto alla fame, ciò nonostante il suo lavoro fu fra quelli che hanno più segnato la storia moderna. /¶RSHUD SULQFLSDOH GL 0DU[ q Il Capitale LO  SULPR YROXPH O¶XQLFR SXEEOLFDWR GXUDQWH OD YLWD GHOO¶DXWRUH XVFu QHO 1867, il secondo uscì nel 1885 e il terzo nel 1894 entrambi pubblicati da Engels. Prima del Capitale Marx scrisse molte altre opere: fra le più importanti ricordiamo il Manifesto di Fondazione del Partito Comunista; le Lotti di Classe in Francia; O¶,GHRORJLDTedesca e i sette quaderni dal titolo Lineamenti Fondamentali della &ULWLFD GHOO¶(FRQRPLD 3ROLWLFD la maggior parte delle sue opere principali furono realizzate in collaborazione con Engels. LE ORIGINI FILOSOFICHE DEL PENSIERO DI MARX E LA CONCEZIONE MATERIALISTICA DELLA STORIA $OO¶LQL]LR GHOOD VXD FDUULHUD LQWHOOHWWXDOH 0DU[ HUD XQ ILORVRIR FRVLGGHWWR KHJHOLDQR LQTXDQWR O¶LQIOXHQ]DGL+HJHO q HVWUHPDPHQWHDYYHUWLELOHQHOOD VXDRSHUD, tanto che il termine dialettica che nelle sue frasi, è un termine hegeliano; che significa RULJLQDULDPHQWH GLDORJR R SHUFRUVR GL XQ¶DUJRPHQWD]LRQH , tanto per Hegel quanto per Marx è un movimento; quel movimento del pensiero o della realtà che, attraverso una negazione di una precedente affermazione, porta ad una sintesi che è il superamento di entrambi. È importante capire cosa si intende per Superamento: è un processo che comporta O¶LQVLHPH GL WUH PRPHQWL ³ Conservare; Far scomparire; Portare ad un livello superiore. Quando Marx parlerà di superamento della società capitalistica, intenderà che dispiegandosi produce al suo interno delle contraddizioni che portano necessariamente ad un livello superiore, cioè a qualcosa che conserva gli sviluppi della società capitalistica come suoi presupposti ma li fa scomparire e li supHUD VLQWHWL]]DQGROL HQWUR XQD QXRYD IRUPD]LRQH ,O ³&RPXQLVPR UDSSUHVHQWD LQ questo senso per Marx, il superamento del capitalismo. Da Hegel viene anche un altro concetto importante che ha segnato il pensiero di Marx Alienazione. Per Hegel O¶DOLHQD]LRQH q XQ DVSHWWR GHOO¶RJJHWWLYD]LRQH H TXLQGL XQ HOHPHQWR LPSRUWDQWH GHOOD storia umana. 4XDQGR JOL XRPLQL HVHUFLWDQR XQ¶DWWLYLWj SUDWLFD SURGXFRQR GHJOL oggetti che, non sono altro i risultati del soggetto. /¶DOLHQD]LRQHqO¶DVSHWWRGLTXHVWR Scaricato da pedro infante (pedro.infante.megalomano@gmail.com) lOMoARcPSD|15341205 SOCIOLOGIA 6 processo per cui O¶RJJHWWR q OD QHJD]LRQH GHO VRJJHWWR q LO VXR FRQWUDULR PD WDOH negazione può essere superata. ,O PRPHQWR GL WDOH VXSHUDPHQWR q O¶DXWRFRVFLHQ]D GHOO¶XRPR FKH ULFRQRVFH LO SURGRWWR FRPH SURSULR SURGRWWR H LQ TXHVWR PRGR QH provoca una riappropriazione. AQFKH SHU 0DU[ O¶RJJHWWLYD]LRQH q XQD FDWHJRULD essenziale per meglio capire la storia umana ma la distingue radicalmente GDOO¶DOLHQD]LRQH Il lavoro umano è alienato secondo Marx in certe condizioni: ossia TXDQGRYL q VIUXWWDPHQWRGHOO¶XRPRVXOO¶XRPR In altre parole secondo Marx se non ci fosse sfruttamento non vi sarebbe ragione di parlare di alienazione: di fatto il lavoro si considera alienato quando il soggetto che produce non ha il possesso del frutto del proprio lavoro. 4XHVWD q OD FRQGL]LRQH GHOO¶RSeraio nelle fabbriche nella moderna società industriale. In un libro dal titolo La Situazione della Classe Operaia in Inghilterra, Engels aveva denunciato le durissime condizioni di vita cui erano sottoposti i lavoratori delle prime fabbriche; e lo stesso Marx in Il Capitale, ne documenterà la miseria. 3HUFXLODULDSSURSULD]LRQHGHOO¶RJJHWWRGLFXLSDUODYD+HQJHO QRQSXz ULVROYHUVL LQXQDWWRGHOOD FRVFLHQ]DPDqQHFHVVDULDXQ¶D]LRQHSUDWLFDXQD rivoluzione che restituisca a chi lavora il controllo del proprio lavoro. Si tratta, dunque, di determinare le condizioni concrete in cui gli uomini vivono ed operare per poi trasformarle. In tale contesto è importante rilevare il termine ³6truttura´ RVVLD O¶insieme di rapporti di produzione e di forze produttive: i primi comprendono i rapporti generati dalla divisione del lavoro e dalla divisione della proprietà, le seconde comprendono i mezzi di produzione (materie prime, fonti energetiche, strumenti e lavoro) e le tecniche utilizzate per la produzione. Il concetto di struttura è decisivo nel pensiero di Marx, in quanto la struttura di una società determina le forme di tutto il resto che egli chiama sovrastruttura. Gli ambiti delle istituzioni giuridiche , delle rappresentazioni religiose, della morale e della stessa filosofia , sono per Marx ³VRYUDVWUXWWXUDOĹ FLz VLJQLILFD FKH QRQ KDQQR XQD SURSULD VWRULD PD FKHGLSHQGRQR nel loro svolgersi dalle modificazioni della struttura a cui corrispondono. /$&5,7,&$'(//¶(&2120,$32/,7,&$(,/&21&(772',02'2 DI PRODUZIONE CAPITALISTICO /¶HVSUHVVLRQH ³FULWLFD GHOO¶HFRQRPLD´ ROWUH DG HVVHUH LO WLWRORGHOYROXPHFKH0DU[ SXEEOLFz QHO  H DQFKH LO VRWWRWLWROR GHOO¶RSHUD SL LPSRUWDQWH GL 0DU[ ³,O &DSLWDOH´ /R VFRSR GHO ³&DSLWDOH´ è quello di indagare il modo capitalistico di produzione e i rapporti di produzione e di scambi che gli corrispondevano. /DFULWLFDGHOO¶HFRQRPLDSROLWLFDFRUULVSRQGH a tale indagine. Un modo di produzione per Marx era un insieme storicamente determinato di mezzi per la produzione e rapporti di produzione. Il modo di produzione capitalistico è il modo di produzione emerso nella rivoluzione industriale, dunque un modo di produzione moderno. Se è YHUR FKH O¶LQGXVWULD LQ TXDQWR WDOH q HVVHQ]LDOH D TXHVWR PRGR GL SURGX]LRQH q altrettanto vero che non sono da considerarsi equivalenti, in quanto nella seconda espressione sono contenute delle determinazioni che alla prima mancano, vale a dire i caratteri specifici dei rapporti sociali. La nozione di modo di produzione è molto importante per Marx, poiché la struttura di base per ogni società è determinata dai rapporti che gli uomini intrattengono tra di loro e la natura, al fine di produrre tutto Scaricato da pedro infante (pedro.infante.megalomano@gmail.com) lOMoARcPSD|15341205 SOCIOLOGIA 7 ciò che è necessario a soddisfare i loro bisogni. In altre parole il modo produzione dominante di una determinata società corrisponde alla struttura di questa società. Il Capitalismo è il nome dato da Marx alla società la cui struttura è fornita dal modo capitalistico di produzione. /¶DJJHWWLYR FDSLWDOLVWLFR KD XQ GHWHUPLQDWR VLJQLILFDWR ossia, che la caratteristica di questo modo di produzione è di essere fondata sul Capitale. Nella prima frase Marx cita la definizione di Capitale che viene fornita dagli economisti, ossia che il capitale corrisponde al lavoro accumulato. il problema GL VSLHJDUH FKH FRV¶q FKH Uende il lavoro accumulato ± delle materie prime, degli strumenti di lavoro, dei mezzi di sussistenza ± precisamente Capitale. La risposta a ciò che rende lavoro accumulato ³capitale´ è una specifica condizione dei rapporti sociali che presentano le seguenti caratteristiche. I. Si tratta di rapporti dove entrano in relazione da una parte i proprietari dei PH]]L GL SURGX]LRQH L FRVLGGHWWL ³FDSLWDOLVWĹ  GDOO¶DOWUD XRPLQL FKH QRQ possiedono mezzi di produzione ma hanno solo una cosa di cui disporre: la propria forza lavoro, questi sono i proletari. II. Il rapporto tra questi due insiemi di individui è mediati dal denaro, nel senso che la forza lavoro dei proletari viene presentata come merce venduta ai FDSLWDOLVWL DG XQ FHUWR SUH]]R FKH q FKLDPDWR ³6DODULR´ DWWUDYHUso il quale i lavoratori possono acquistare i beni necessari per la propria sussistenza. I lavoratori salariati non sono pagati con una quota del loro prodotto, ma con un salario che corrisponde ad una certa quota del loro tempo che vendono. Per quanto riguarda il loro tempo che vendono essi si assoggettano alla disciplina stabilita dal loro datore di lavoro, ma fuori dal lavoro essi sono uomini liberi. Ciò distingue tali rapporti da quelli caratteristici del modo di produzione fondato sulla schiavitù o sui rapporti di tipo feudale. III. , EHQL HFRQRPLFL SURGRWWL DOO¶LQWHUQRGLTXHVWRPRGRGLSURGX]LRQH VRQR OH merci: la produzione è finalizzata alla vendita dei prodotti sul mercato e la merce è un bene che viene scambiato sul mercato ed ha un carattere duplice: SHUXQYHUVRRJQLPHUFHSRVVLHGHXQVXRYDORUHG¶XVRHGDOO¶DOWURYHUVRHVVD possiede anche un valore di scambio che si esprime nel prezzo della stessa merce. ,O GHQDUR QHOOD FXL TXDQWLWj OH PHUFL VL HVSULPRQR q O¶HTXLYDOHQWH universale del valore di scambio delle merci. IV. Il lavoro accumulato si presenta come capitale quando viene utilizzato nella produzione, assieme al lavoro vivo degli operai salariati, per ottenere un profitto da parte del capitalista. /¶XOWLPR SXQWR QHFHVVLWD GLPDJJLRUL FKLDULPHQWL HVVo sottintende che il capitalismo non è semplicemente una società basata su scambi di mercato, ma qualcosa di più. Esso presenta, uno scambio di tipo particolare, ossia produrre, con delle merci, altre merci che abbiano un valore maggiore di quello che era SUHVHQWH DOO¶LQL]LR In altre SDUROHSHU0DU[ FLz FKH UHQGHFDSLWDOLVWDXQ LQGLYLGXRqFKHDOO¶LQL]LRHJOLSRVVLHGH un certo ammontare di denaro (D) che investe acquistando delle merci (M), ossia materie prime, strumenti di produzione (lavoro accumulato), e forza lavoro (il lavoro vivo degli operai). Facendo lavorare i suoi operai con le sue materie prime e i suoi mezzi di produzione, egli ottiene nuove merci, che, una volta vendute, si tramutano in Scaricato da pedro infante (pedro.infante.megalomano@gmail.com) lOMoARcPSD|15341205 SOCIOLOGIA 10 /¶RELHWWLYR SULQFLSDOH Gi tale rivoluzione è quello di fondare una società senza più FODVVL H VHQ]DSURSULHWjSULYDWDXQD VRFLHWj IRQGDWD VXOO¶XJXDJOLDQ]DHVXOODJLXVWL]LD Il capitalismo ha generato anche delle contraddizioni, la principale è quella rappresentata dalla classe operaia stessa, che cresce entro il capitalismo ma si pone come suo antagonista. La risoluzione di tale contraddizione è quella di passare ad XQ¶DOWUD IRUPDGL UDSSRUWL VRFLDOL FKHHOLPLQLORVIUXWWDPHQWRSHU0DU[WDOHIRUPDqLO ³&RPXQLVPR´. IL MARXSISMO DOPO MARX Nel 1914, a Londra Marx e Engels con altri intellettuali e attivisti fondarono la prima associazione internazionale dei lavoratori, attraverso questa associazione il Marxismo divenne una dottrina capace di egemonizzare la maggior parte dei gruppi, dei partiti e dei movimenti della classe operaia in Europa tanto che, verso la fine del XIX secolo era considerato una delle principali teorie sociali disponibili. Dopo la sua morte si sono sviluppate diverse interpretazioni sulle sue teorie. In Germania, soprattutto sotto O¶LQIOXHQ]D GL .DUN .DXWVN\ -1938), il Marxismo fu concepito come una teoria VFLHQWLILFD GHOO¶HYROX]LRQH VRFLDOH FRQ VLJQLILFDWLYL ULIHULPHQWR DO 'DUZLQismo. In Russia, dove il Capitalismo era appena incominciato a svilupparsi e GRYHQRQF¶HUD un movimento operaio di massa, il Marxismo fu trasformato da Lenin (1870-1924) in una dottrina più volontaristica O¶LGHD GL XQD ³DYDQJXDUGLD´ GHOOD FODVVH RSHUDLD FKH avrebbe dovuto assumersi il compito di sviluppare la sua coscienza di classe divenne O¶HOHPHQWR FHQWUDOH GHOOD GRWWULQD GL TXHOOR FKH VDUHEEH GLYHQWDWR LO 3DUWLWR Bolscevico. Il Revisionismo di Eduard Bernestein (1850-1932), criticò la tesi secondo cui, la fine del Capitalismo sarebbe stata conseguente ad una sua crisi economiFD JHQHUDOL]]DWD H PLVH LQ GLVFXVVLRQH O¶LGHD PDU[LDQD GHOOD FUHVFHQWH polarizzazione della società industriale fra borghesia e proletariato. Le critiche revisionistiche diedero un forte impulso agli aspetti più propriamente sociologici del Marxismo. Fu nel tentativo di contrastare queste critiche, che il cosiddetto Austro- Marxismo, formulò una serie di interessanti ricerche empiriche sul nazionalismo, il diritto, e soprattutto sulla fase imperialistica o monopolistica del Capitalismo. Lenin e i Bolscevichi FRQ O¶HFFH]LRQH GL %XFKDULQ SUHVWDURQR SRFD DWWHQ]LRQH DOOD ULFHUFD sociologica e risposero alle critiche, identificando il revisionismo come un riformismo che tradiva gli interessi rivoluzionari della classe operaia. La loro versione del Marxismo, era concentrata sulla creazione di un partito rivoluzionario che doveva essere capace di guidare la classe operaia e i suoi alleati alla conquista del potere. Nel 1917 la rivoluzione Russa portò al potere i Bolscevichi. Il Leninismo GLYHQQH XQ¶LGHRORJLD XIILFLale che legittimava la dittatura del proletariato e che acquistò grande influenza soprattutto con la costituzione della Terza Internazionale nel 1919 con la fondazione dei partiti comunisti sul modello sovietico in altri paesi europei. Il Partito socialdemocratico tedesco, che in Germania si ispirava ad una versione del marxismo meno radicale di quella russa , veniva nel frattempo indebolito dalla guerra e dalla sconfitta delle insurrezioni rivoluzionarie che si erano manifestate in Germania e in Ungheria nel 1918-1919. Negli anni tra le due guerre , il marxismo venne ad identificarsi nella cultura Europea come il marxismo sovietico. Le difficoltà Scaricato da pedro infante (pedro.infante.megalomano@gmail.com) lOMoARcPSD|15341205 SOCIOLOGIA 11 di sviluppare una società ispirata ai principi del comunismo si combinarono in Russia VLQGDOO¶LQL]LRFRQODQHFHVVLWjGLSURPXRYHUHO¶LQGXVWULDOL]]D]LRQH Tutto ciò provocò intensi dibattiti su la politica da attuare QHO FRVLGGHWWR ³SHULRGR WUDQVLWRULR´YHUVR LO comunismo; ma tali dibatti terminarono bruscamente negli anni trenta con la dittatura di Stalin e la reSUHVVLRQH GL RJQL FULWLFD LQWHUQD H O¶LPSRVL]LRQH GHOO¶LQGXVWULDOL]]D]LRQH H OD FROWLYD]LRQH GHOO¶DJULFROWXUD IRU]DWD Infine, il marxismo QRQ HUD VROR O¶LGHRORJLD XIILFLDOH GHOO¶8QLRQH 6RYLHWLFD HVVR GLYHQQHDSDUWLUHGDJOL anni venti la dottrina del Partito comunista cinese; dopo una lunga lotta la Cina divenne nel 1945 una Repubblica Popolare. Scaricato da pedro infante (pedro.infante.megalomano@gmail.com) lOMoARcPSD|15341205 SOCIOLOGIA 12 EMILE DURKHEIM INTRODUZIONE Gli anni fra il 1890 e il 1910 sono gli anni della prima istituzionalizzazione della sociologia in quanto disciplina accademica e ancora in questi anni che si assiste ad un tentativo parallelo, da parte di studiosi, di dare un fondamento teorico e metodologico alla sociologia in quanto tale. Il principale di questi studiosi è certamente Emile Durkheim. Il suo programma è quello di fondare la sociologia e in tale programma, egli si ricollega ai progetti di Comte e di Spencer. Emile Durkheim nacque a Epinal, LQ ORUHQD QHO  1HO  FRPLQFLz DG LQVHJQDUH VRFLRORJLD DOO¶XQLYHUVLWj GL Bordeaux, fu uno dei primi a fondare, 1896, una rivista esclusivamente dedicata alla raccolta degli studi sociologici: /¶$QQpH VRFLRORJLTXH Emile Durkheim, ha HVHUFLWDWR XQ¶LQIOXHQ]D SURIRQGLVVLPD VXOOD VRFLRORJLD GHO QRYHFHQWR H VX GLYHUVH DOWUH VFLHQ]H GHOO¶XRPR La prima opera importante di Emile Durkheim è La divisione del lavoro sociale, pubblicata nel 1893, nel 1895 pubblicò Le regole del metodo sociologico e nel 1897 Il suicidio. 1HOXVFuO¶XOWLPRGHLVXRLODYRULSL importanti, Le forme elementari della vita religiosa. Morì nel 1917. Il problema di IRQGRGHOSHQVLHURGL(PLOH'XUNKHLPqLOSUREOHPDGHOO¶ordine, ovvero quello della coesione di una società e della sua riproduzione nel tempo. Il problema scientifico principale consiste nel rispondere alla domanda: che cosa tiene insieme un società? la risposta è: La Morale. Per Emile Durkheim, il sentimento morale è ciò che unisce ciascuno dei membri di un insieme sociale alla società stessa. Realizzandosi in una solidarietà dei membri della società fra di loro, esso consente la vita in comune. La società è propriamente un ordine morale. /¶LPSRVWD]LRQH JHQHUDOH GHO SHQVLHUR GL (PLOH 'XUNKHLP ULVHQWH GHOO¶LQIOXHQ]D GL 6SHQFHU SHU TXDQWR FRQFHUQH O¶HYROX]LRQLVPR H O¶RUJDQLFLVPR GL TXHVW¶XOWLPR Rispetto a Spencer, Emile Durkheim ribalta la prospettiva per ciò che riguarda i rapporti dei singoli con la società: mentre per Spencer la società si basa in ultima analisi su di una sorta di contratto che gli uomini istituiscono fra loro, per il perseguimento dei propri utili (una visione detta Utilitarismo), per Emile Durkheim, la società non deriva da un contratto fra uomini separati, essa è piuttosto ciò che precede e rende possibile ogni contratto, quindi il comportamento di ciascun uomo non è mai del tutto comprensibile se non come espressione del suo relazionarsi in un insieme sociale. MORALE, NORME E FATTI SOCIALI Una morale è un insieme di norme alle quali ciascun membro della società è vincolato. Tali norme agiscono sia GDOO¶HVWHUQR che GDOO¶LQWHUQR GDOO¶HVWHUQR, nel VHQVR FKH LQIUDQJHUH XQD QRUPD SURYRFD XQD VDQ]LRQH GDOO¶ interno, nel senso che O¶LQGLYLGXR DYYHUWH FRPHGDHQWURGL VHXQD VSLQWD D ULVSHWWDUOD /¶DSSDUWHQHQ]DDG una morale comune è ciò che lega fra di loro i membri di una società e il modo principale con cui le norme morale si impongono in una società è il loro istituzionalizzarsi nelle forme di un insieme di credenze religiose, rese sacre dalla loro iscrizione entro un insieme di riti, a tal proposito si possono prendere come esempio i contenuti dei Dieci Comandamenti biblici, infatti in essi si esprime in Scaricato da pedro infante (pedro.infante.megalomano@gmail.com) lOMoARcPSD|15341205 SOCIOLOGIA 15 HVHPSLRGL ULFHUFDEDVDWR VXOPHWRGRHPSLULFRFKHVLEDVDVXOO¶XVRPHWRGLFRGLGDWL statistici, discussi e interpretati alla luce di una teoria di integrazione sociale. Prima di proporre le spiegazioni relative agli andamenti dei tassi di suicidio, affronta la tesi secondo la quale i numero di suicidi sarebbe da imputare a fattori climatici. Tale tesi non entra nel merito della psicologia individuale ma mette a confronto i numeri di suicidi presenti iQ GLYHUVL SDHVL LQ GLYHUVH VWDJLRQL GHOO¶DQQR H PRVWUD FKH OD variazione del clima non corrisponde ad un aumento o ad una diminuzione del numero dei suicidi. Per cui se non vi è relazione tra le variazioni del clima e il variare del numero dei suicidi, noQqSRVVLELOH VSLHJDUH LO QXPHURGHL VXLFLGLFRQO¶LQIOXHQ]D del clima. Osservando le statistiche dei diversi paesi europei, Durkheim giunge ad una rilevazione di una correlazione positiva. Egli osserva che i membri delle confessioni protestanti presentano al loro interno un tasso di suicidio maggiore di quello presente fra i membri di altre confessioni. Poiché tale proporzione rimane VHPSUHFRVWDQWHVLFRQVLGHUDFKHO¶DSSDUWHQHQ]DUHOLJLRVDDEELDTXDOFKHFRQQHVVLRQH con la tendenza al suicidio. Una possibile spiegazione e data secondo Durkheim dal minor grado di integrazione sociale che la religione protestante fornisce ai suoi membri rispetto a quella fornita da altre confessioni. Il tipo di suicidio che appare FRUUHODWR DOO¶LQIOXHQ]D GHOOH FRQGL]LRQL UHOigiose del protestantesimo è denominato suicidio egoistico LO WHUPLQHHJRLVWLFRKDD FKH IDUH FRQXQ IRUWH VYLOXSSRGHOO¶HJR RVVLD FRQ O¶HQIDVL GHOOD FXOWXUD SURWHVWDQWH VXOOD OLEHUWD H OD VROLWXGLQH GHO VLQJROR soggetto di fronte alle proprie scelte di fondo. Un altro elemento che secondo 'XUNKHLPFRUUHODWR FRQ ODWHQGHQ]DDOVXLFLGLRqO¶DQGDPHQWRGHOO¶HFRQRPLD,QIDWWLLO numero dei suicidi nei diversi paesi europei è particolarmente alto negli anni i cui O¶HFRQRPLD DSSDUH LQ FULVL 0D 'XUNKHLP GLPRVWUD che il numero dei suicidi non cresce solo quando una crisi economica comporta miseria, ma anche quando la crisi è di tipo positivo, comporta cioè, bruschi balzi di benessere. Tale crisi, quindi crea XQ¶LQFHUWH]]D ULVSHWWR DOO¶DVSHWWDWLYDGLYLWD ,QFHUWH]za che Durkheim chi anomia per cui il tipo di suicidio connesse a queste cause è detto anomico. Sia il suicidio HJRLVWLFR FKH TXHOOR DQRPLFR VRQR XQLWL GD XQ¶XQLFD VSLHJD]LRQH FKH q TXHOOD GHOO¶LQWHJUD]LRQH VRFLDOH 9L q XQ WHU]R WLSR GL VXLFLGLR FKH q GHWto altruistico. A differenza degli altri due il suicidio altruistico è espressione di una fortissima coesione sociale, un esempio è dato dal sacrificio di una milite per la sua patria. I DURKHEIMIANI $WWRUQR DOOD ULYLVWD ³/¶$QQpH 6RFLRORJLTXH´ 'XUNKHLP UDccolse numerosi collaboratori che continuarono la sua opera anche dopo la sua morte. Fra i collaboratori più noti ricordiamo Henri Hubert, Francois Simiand, Maurice Halbwachs e Marcel Mauss. In molte opere Halbwachs articolò il pensiero di Durkheim sviluppDQGR XQ¶DWWHQ]LRQH DOOH IRUPH FRQFUHWH GHOOH VRFLHWj contemporanee, in particolare assumono importanza rilevante i suoi lavori sulle classi H VXOOD ORUR ³SVLFRORJLD FROOHWWLYD´HTXHOOL VXOODPRUIRORJLD VRFLDOH7XWWDYLD OD IDPD di Halbwachs è legata alle sue ricerche sulla memoria collettiva. Halbwachs osserva che la memoria q XQ HOHPHQWR FRVWLWXWLYR GHOO¶LGHQWLWj GLRJQLJUXSSR HGXQTXHXQ fattore della sua coesione. E osserva inoltre che le immagini del passato che la Scaricato da pedro infante (pedro.infante.megalomano@gmail.com) lOMoARcPSD|15341205 SOCIOLOGIA 16 memoria conserva non sono fotogrammi statici ma ricostruzioni e interpretazioni del passato. GEORG SIMMEL INTRODUZIONE Georg Simmel nacque a Berlino nel 1858, e morì Strasburgo nel 1918. Non scrisse solo opere di sociologia ma anche e soprattutto di filosofia e di estetica, le opere dediFDWH D WHPL VRFLRORJLFL VRQR ³/D'LIIHUHQ]LD]LRQH6RFLDOH)LORVRILDGHO'HQDUR 6RFLRORJLD H 3UREOHPL )RQGDPHQWDOL GHOOD 6RFLRORJLD´ 6LPPHO HEEH XQD FDUULHUD PROWR FRQWURYHUVD QHOO¶XQLYHUVLWj WHGHVFD WXWWDYLD IX SHU WXWWD OD YLWD XQ LQVHJQDQWH molto noto ed enormemente ascoltato. Generazioni di studiosi si sono angustiati sul problema se Simmel sia stato un sociologo o un filosofo. In realtà egli si ritenne un filosofo, ma per un lungo periodo della sua vita si dedicò al progetto fondare la sociologia come branca autonoma del sapere. Oggi Simmel è considerato forse il più FRQWHPSRUDQHRGHJOL DXWRUL FODVVLFL/D VXD VRFLRORJLDKDFRPHRJJHWWRO¶LQWHUD]LRQH sociale ed è antipositivista, asistematica e molto autoconsapevole rispetto alle premesse epistemologiche che la sorreggono. 62&,(7$¶(62&,2/2*,$1(/3(16,(52',6,00(/ Per fondare la sociologia come branca autonoma del sapere, il primo passo affrontato GD6LPPHO qVWDWRTXHOORGLGHILQLUH O¶RJJHWWRHO¶RJJHWWRGHOOD VRFLRORJLDqODVRFLHWj Per certi versi, Simmel scrive che la società non esiste, egli osserva che il pensiero umano opera sempre per astrazioni, ciascuna delle quali è corrispettiva ad un certo SXQWRGLYLVWDRDGXQDFHUWDGLVWDQ]DGDOO¶RJJHWWRsu cui riflette: lo stesso individuo è a guardare da molto vicino, è composto di arti e di organi o, se lo si osserva dal PLFURVFRSLRqFRPSRVWRGLFHOOXOH&RV¶qFKHIDVLFKHORSHUFHSLDPRFRPHXQ¶XQLWj" La risposta è: una certa prospettiva, una certa distanza dallo sguardo. Noi assumiamo che l¶LQGLYLGXR UDSSUHVHQWL XQ¶XQLWj LO FKH q FRUUHWWR GD XQ SXQWR GL YLVWD PD OR sarebbe se lo osservassimo da una distanza diversa da quella usuale. Quindi la società è un oggetto del pensiero che emerge considerando insiemi di individui da una certa distanza. Ciò non significa che la società non esista, al contrario proprio la prospettiva che ce la rende visibile permette di osservare una realtà fondamentale, e cioè che gli uomini stanno fra loro in relazioni di reciprocità, cioè agiscono gli uni sugli altri. Il concetto di effetto di reciprocità è il concetto fondamentale del pensiero di Simmel. Oggetto della sociologia sono dunque le forme di relazioni di influenza reciproca che sussistono tra gli uomini, quindi la società come oggetto emerge solo e nella misura in cui più individui entrano in azione reciproca. Alla nozione di reciprocità va affiancato il secondo concetto fondamentale della sociologia di Simmel: quello di sociazione. La sociazione è il processo attraverso cui una forma di azioni reciproche si consolida nel tempo. La sociologia per Simmel è una scienza formale che si occupa di descrivere le forme che le relazioni di reciprocità assumono in situazioni e in tempi differenti. Scaricato da pedro infante (pedro.infante.megalomano@gmail.com) lOMoARcPSD|15341205 SOCIOLOGIA 17 LE FORME E LA VITA 1HL VDJJL FKH FRPSRQJRQR ³/D 6RFLRORJLD´ 6LPmel dichiara di volersi concentrare sulla forma delle relaziono e dei processi sociali in un modo che prescinda dai loro FRQWHQXWL /¶DQDOLVL GL GHWHUPLQD]LRQL HIIHWWLYDPHQWH IRUPDOL q HYLGHQWH QHOOH SDJLQH in si occupa degli effetti del numero dei membri di un gruppo. Oltre a questo nucleo GL DQDOLVL 6LPPHO VL q RFFXSDWR GHOOH IRUPH FKH OH LQWHUD]LRQL DVVXPRQR DOO¶LQWHUQR delle costellazioni storiche e culturali determinate. La nozione di forma ha un ruolo molto complesso nel pensiero di Simmel è decisivo il riconoscimento del fatto che la vita è sia un fluire incessante, sia una produzione di forme in cui questo fluire si fissa. Si tratta di forme di relazioni, istituzioni, simboli, prodotti della vita artistica: la cultura insomma sia nel suo aspetto materiale che in quello linguistico ed espressivo. In ciascuna di queste manifestazioni la vita si esprime ma, per così dire si rapprende: la loro oggettività, prodotto della vita, si contrappone al carattere fluido della vita stessa. Il mutamento culturale, è il prodotto di questa tensione. METROTROPOLI, DENARO E INTELLETTUALIZZAZIONE DELLA VITA Simmel nel momento in cui descrive la modernità, ne intende la crisi; la nozione stessa della modernità è, nel pensiero filosofico e sociale tedesco, espressione GHOO¶DXWRFRVFLHQ]D GHOOD FULVL GHOOD FXOWXUD HXURSHD /D PRGHUQLWj q LQIDWWL essenzialmente crisi permanente non solo e non tanto perché si radica in processi che sconvolgono progressivamente tutti gli ordini sociali tradizionali, ma perché il mutamento in se stesso è il suo principio. La modernità è flusso e instabilità di ogni IRUPD H OD FXOWXUDFKHDOODILQHGHOO¶RWWRFHQWRQHHODERUDLOFRQFHWWRqODFXOWXUDFKH tenta infine di venire a patti con il mutamento perpetuo ma che, si rende anche conto del fatto che il mutamento stesso nega la stabilità dei concetti con cui essa tenta di venire a capo o di comprenderlo. /¶HSRFDGHO IRUWXLWRGHOYRODWLOH HGHO WUDQVLWRULR come fu descritta da charles Baudelaire, è tuttavia una formazione storica. E come ogQL IRUPD]LRQH VWRULFD KD L VXRL WUDWWL GLVWLQWLYL OD VSHFLILFD ³FRVWHOOD]LRQH GL fenomeni, tendenze e atteggiamenti degli individui in cui si realizza si offre alla SHUFH]LRQH/¶DQDOLVLGLTXHVWD FRVWHOOD]LRQHq O¶RJJHWWRGL ³/D ILORVRILDGHOGHQDUR´ IO SXQWR GL YLVWD GD FXL VL PXRYH O¶DQDOLVL q IRUQLWR GDO FRPSLWR GL LQGDJDUH L movimenti con cui la personalità si adegua alle forze ad essa esterne, cioè si tratta di indagare le forme delle esperienza moderna, che per Simmel coincide essenzialmente con O¶HVSHULHQ]D PHWURSROLWDQD /D SULPDFDUDWWHULVWLFDGLTXHVWD HVSHULHQ]DFRQVLVWH QHOO¶LQWHQVLILFD]LRQH GHOOD YLWD QHUYRVD H QHO FRUULVSRQGHQWH LQWHOOHWWXDOLVPR GHOOD coscienza. Per comprendere il linguaggio di Simmel bisogna ricordare che nel suo lessico ³LQWHOOHWWR´ q XQ WHUPLQH SL VSHFLILFR GL TXDQWR QRQ VLD LQ LWDOLDQR /¶LQWHOOHWWR q GLVWLQWR GDOOD UDJLRQH PHQWUH OD VHFRQGD q XQ SULQFLSLRFKHGjRUGLQH DOOHFRQRVFHQ]HHPSLULFKHLQEDVHDGRPDQGHFKHULJXDUGDQRLOORURVHQVRO¶LQWHOOHWWR è una facoltà essenzialmente logico-combinatoria, orientata alla calcolabilità. In questa accezione è la più superficiale e la più adattabile delle nostre facoltà. La sua ipertrofia ± che per Simmel è tipica della modernità ± corrisponde oltre DOO¶LQWHQVLILFD]LRQH GHOla vita nervosa anche allo sviluppo di un atteggiamento Scaricato da pedro infante (pedro.infante.megalomano@gmail.com) lOMoARcPSD|15341205 SOCIOLOGIA 20 MAX WEBER INTRODUZIONE Max Weber nacque a Erfurt nel 1964 e morì a Monaco nel 1920. Figlio di un giurista HGHSXWDWR IXPHPEURGLXQD IDPLJOLDGHOO¶DOWDERUJKHVLD WHGHVFD HSHU WXWWD ODYLWD intrattenne rapporti con molti dei principali uomini politici ed intellettuali del suo tempo. Nel 1891 iniziò la sua carriera accademica, dapprima come docente di economia politica, infatti la sua formazione è centrale nel suo pensiero. Negli anni a FDYDOOR GHO  SDUWHFLSz DOOD IRUPD]LRQH GHOOD ULYLVWD ³$UFKLYLR GHOOH 6FLHQ]H 6RFLDOL H OD 6FLHQ]D 3ROLWLFD´ H DOOD IRQGD]LRQH GHOO¶$VVRFLD]LRQH WHGHVFD GL sociologia. Tra il 1906 e il 1917 pubblicò gli studi della sua Sociologia delle 5HOLJLRQL OD VXD RSHUD SLQRWD ³(FRQRPLDH6RFLHWj IX LQYHFHSXEEOLFDWDGXHDQQL dopo la sua morte da sua moglie e dal collega J. Winckelmann. Max Weber è una personalità complessa, la sua partecipazione agli eventi politici fu VHPSUH HVWUHPDPHQWH LQWHQVD DO SXQWR FKH SL YROWH FRQVLGHUz O¶LGHD GL GHGLFDUVL DOO¶DWWLYLWj SROLWLFD LQ SULPD SHUVRQD SHU SRL ULQXQFLDUYL 'XUDQWH OD SULPD JXHUUD mondiale, svolse dapprima il ruolo di ufficiale in un gruppo di ospedali, più tardi partecipò a numerose missioni diplomatiche, come quella che a Versailles in qualità di esperto in questioni economiche della delegazione tedesca, furono patteggiate le condizioni della pace del 1918. La vastità della cultura di Weber nella storia del pensiero sociologico fu enorme. I VXRL VWXGL WHRULFL ULJXDUGDQR HVVHQ]LDOPHQWH WUH FDPSL G¶LQGDJLQH PHWRGRORJLFR storico-comparativo e sistematico. In altre parole Weber si occupò di tre questioni: 1. Il problema del metodo delle scienze sociali (in particolare della sociologia) e dei rapporti tra sapere scientifico e giudizi di valore; 2. Il problema della genesi, della specificità e del destino della civiltà occidentale moderna. 3. Il problema di una definizione sistematica e coerente dei concetti della sociologia. LA SOCIOLOGIA COME SCIENZA COMPRENDENTE Weber definisce la sociologia QHOODSULPDSDJLQDGL ³(FRQRPLDH6RFLHWj´come: una scienza FKH VLSURSRQHGL LQWHQGHUH LQYLUWGLXQSURFHGLPHQWRLQWHUSUHWDWLYRO¶DJLUH sociale, e quindi spiegarlo casualmente nel suo corso e nei suoi effetti. Quindi per Weber la sociologia è una scienza comprendente, una scienza il cui primo obbiettivo q FRPSUHQGHUH O¶DJLUH VRFLDOH &RPSUHQGHUH XQ¶D]LRQH SHU :HEHU VLJQLILFD intenderne il senso, cioè interpretare il significato che quella azione ha agli occhi di chi la compie. La possibilità che si dia comprensione le scienze umane da quelle naturali. Questo punto è fondamentale perché segna una netta separazione GHOO¶LPSRVWD]LRQH GHO SHQViero che ha caratterizzato i primi illuministi fino a Durkheim che vedevano come modello scientifico per eccellenza quello delle scienze naturali. Per Weber questa impostazione è errata per un motivo molto semplice, cioè nelle scienze naturali i fenomeni non vengono posti in essere da soggetti che danno Scaricato da pedro infante (pedro.infante.megalomano@gmail.com) lOMoARcPSD|15341205 SOCIOLOGIA 21 ORUR XQ VLJQLILFDWR PHQWUH QHOOH VFLHQ]H GHOO¶XRPR OR VFLHQ]LDWR KD D FKH IDUH FRQ fenomeni posti in essere da soggetti i quali attribuiscono loro un significato. Le origini della differenziazione tra scieQ]H QDWXUDOL H VFLHQ]H GHOO¶XRPR DIIRQGDQR nel dibattito sui metodi delle diverse discipline scientifiche che ebbe luogo in *HUPDQLD QHJOL XOWLPL GHFHQQL GHOO¶RWWRFHQWR 5LDOODFFLDQGRVL D TXHVWD WUDGL]LRQH Weber intende tutte le scienze sociali comprendenti, scienze che hanno per oggetto O¶DJLUH in quanto comportamento dotato di significato. Vi sono tuttavia delle differenze tra le diverse discipline scientifiche. Per esempio, la storia si occupa della singolarità degli eventi: essa intende comprendere fatti che si sono verificati una volta sola, e non si interessa alla regolarità con cui si manifestano i fenomeni. La sociologia al contrario è un a scienza orientata alla generalità: essa intende studiare le azione sociali degli uomini in quello che esse hanno di tipico, cioè di ricorrente in più casi. La costruzione di tipi ideali, è lo strumento principale della sociologia in questa GLUH]LRQH /D VRFLRORJLD VL SURSRQH LQ SULPR OXRJR GL FRPSUHQGHUH O¶DJLUH LQ secondo luogo si preoccupa di spiegare casualmenWH O¶DJLUH RVVLD ULQWUDFFLDUH XQ fenomeno che sia precedente nel tempo a quello che si intende spiegare, e rispetto a cui ciò che vogliamo spiegare sia logicamente un effetto che ne dipende. In poche SDUROHVLJQLILFDLQGLYLGXDUHXQDFDXVD/¶LGHDGL:HEHU è che una spiegazione causale perfettamente esaustiva per i fenomeni umani non sia mai rintracciabile. La molteplicità dei fattori che si combinano nel produrre ogni fenomeno del mondo umano e sociale è tale che una definitiva spiegazione causale è impossibile. Quindi spiegare casualmente un fenomeno umani per Weber significa: cercare pazientemente di rintracciare, per i fenomeni che si intende spiegare, le condizioni che sono sempre presenti quando essi si manifestano. Per questo motivo, piuttosto che parlare di cause, in tutti i suoi lavori in cui si occupa dei concreti problemi sociali, Weber preferisce parlare di condizioni, o di influenze o di insiemi di fattori. ,/&21&(772',,'($/7,32(,)21'$0(17,'(//¶$*,5(62&,$/( La sociologia è una scienza cKH VL RFFXSD GHOO¶DJLUH GHJOL XRPLQL HG LQ SDUWLFRODUH GHOO¶DJLUH VRFLDOH 1RQ WXWWH OH IRUPH GL DJLUH SHU :HEHU VRQR VRFLDOL q VRFLDOH TXHOO¶DJLUH FKH q RULHQWDWR DOO¶DWWHJJLDPHQWR GHJOL DOWUL/¶DJLUH VRFLDOHSXzHVVHUHGL diversi tipi. Weber parla di idealtipi o tipi ideali, ossia la costruzione del pensiero, cioè lo strumento conoscitivo di cui lo scienziato sociale si dota per comprendere il senso delle azioni. Il senso che ciascun soggetto attribuisce alle proprie azioni è differente caso per caso è la sociologia tende generalizzare. Il tipo ideale è lo strumento di questo processo di generalizzazione. Il concetto di tipo ideale ricorre in WXWWD O¶RSHUDGL:HEHU$OFXQLDXWRULKDQQRULOHYDWRFKHYLVRQRGLYHUVHVSHFLHGLWLSL ideali in Weber. Ad un primo livello sono tipi ideali determinate formazioni storiche colte nella loro individualità. Ad un secondo livello sono tipi ideali concetti come burocrazia, tipi di poteri carismatici, tradizionale e legal-razionale. Ad un livello ancora più astratto, vi sono tipi ideali come i tipi di azione sociale. Weber distingue quattro tipi di azione sociale: 1. Agire razionale rispetto allo scopo; 2. Agire razionale rispetto al valore; Scaricato da pedro infante (pedro.infante.megalomano@gmail.com) lOMoARcPSD|15341205 SOCIOLOGIA 22 3. Agire affettivo; 4. Agire tradizionale. Ognuno di questi tipi di agire corrisponde ad un dLYHUVRWLSRGLVHQVRFKHO¶D]LRQHKD SHU LO VRJJHWWR FKH OD FRPSLH/¶DJLUH UD]LRQDOH ULVSHWWR DOOR VFRSR q LO WLSRGLDJLUH QHOTXDOH LOVRJJHWWRDJLVFHSHUUDJJLXQJHUHXQILQH HVO¶DJLUHGLXQLPSUHQGLWRUHFKH YXROHRWWHQHUHXQSURILWWR /¶DJLUH UD]Lonale rispetto al valore, è un tipo di agire che qRULHQWDWRGDOOD FRQYLQ]LRQHQHOO¶LQFRQGL]LRQDWRYDORUHLQVHGLXQFRPSRUWDPHQWRLQ quanto tale, a prescindere dalle conseguenze di tale comportamento. Tale valore può essere attribuito ad un comportamento HWLFR UHOLJLRVRHFF HV O¶DJLUHGLXQPDUWLUH FKH GHFLGH GL VDFULILFDUVL SHU OD VXD IHVH  /¶DJLUH DIIHWWLYR q O¶DJLUH LO FXL VHQVR q OHJDWR DG XQ SDUWLFRODUH DIIHWWR R VWDWR G¶DQLPR GHO VRJJHWWR/¶DJLUH WUDGL]LRQDOH q O¶DJLUHGHWWDWRGDXQDDELWXGLQH acquisita. IL CONCETTO DI CAPITALISMO Dal punto di vista della sua organizzazione economica, la società occidentale moderna ha il suo perno nel capitalismo. 3HU FDSLUH FRV¶qSHU:HEHU LOFDSLWDOLVPR SDUWLDPR GDOOD GHILQL]LRQH GHOO¶DJLUH HFRQRPLFR GL WLpo capitalistico. Un atto HFRQRPLFRFDSLWDOLVWLFRqSHU:HEHUXQDWWRFKHVLEDVDVXOO¶DVSHWWDWLYDGLJXDGDJQR GHULYDQWH GDOOR VIUXWWDUH DELOPHQWH OH FRQJLXQWXUH GHOOR VFDPELR 4XLQGL O¶DJLUH HFRQRPLFR R FDSLWDOLVWLFR q XQ DJLUH RULHQWDWR DOO¶DXPHQWR FRVWante del capitale, ne deriva che il capitalismo è un sistema economico al cui interno i soggetti agiscono al fine di conseguire un guadagno in modo formalmente pacifico utilizzando le congiunture dello scambio. Il tipico soggetto di questo sistema è il proprietario GHOO¶LPSUHVDFDSLWDOLVWLFD che dispone di un capitale e mira ad accrescerlo mediante il conseguimento rinnovato di profitti che di norma vengono reinvestiti per procurare nuovo profitto. Inoltre per definire il capitalismo occidentale modero è necessario XQ¶DOWUD FDUDWWHULVWLFD RVVLD O¶RUJDQL]]D]LRQH UD]LRQDOHGHO ODYRUR IRUPDOPHQWH OLEHUR FLRqO¶XWLOL]]R GLODYRUDWRUL VDODULDWL SHUORVYROJLPHQWRGHOOH DWWLYLWj GHOO¶LPSUHVD In tale definizione rispetto a quella richiamata da Marx è assente il tema dello sfruttamento, perché la definizione di Weber non si basa sulle caratteristiche dei rapporti di produzione, ma su in insieme di caratteristiche che riguardano il senso GHOO¶DJLUH FDSLWDOLVWLFR H OH FRQGL]LRQL VWRULFKH LQ FXL WDOH DJLUH VL GLVSLHga. Inoltre nella definizione di Weber compare un altro concetto che in quella di Marx non era SUHVHQWH RVVLD LO ULIHULPHQWR DO FDUDWWHUH UD]LRQDOH GHOO¶DJLUH FDSLWDOLVWLFR FLRq DOOD razionalità formale del calcolo economico che vi è alla base e alla organizzazione razionale del lavoro. Poiché il capitalismo potesse svilupparsi, sono stati necessari numerosi fattori storici, Weber nella sua opera richiama soprattutto:  la disponibilità di lavoro formalmente libero;  lo sviluppo di mercati aperti;  la separazione tra famiglia ed impresa. /263,5,72'(/&$3,7$/,602(/(68(25,*,1,1(//¶(7,&$ PROTESTANTE Scaricato da pedro infante (pedro.infante.megalomano@gmail.com) lOMoARcPSD|15341205 SOCIOLOGIA 25 GHOO¶DOWUR LQ PRGR WDOH FKH OH D]LRQL VRQR UHFLSURFDPHQWH RULHQWDWH IUD ORUR Individui i relazione costante fra loro possono costituire comunità e società o associazione. Per Weber, un gruppo di individui costituiscono una comunità se, e QHOOD PLVXUD LQ FXL OD GLVSRVL]LRQH GHOO¶DJLUH VRFLDOH SRJJLD su una comune appartenenza sentita da parte degli individui che vi partecipano. Vi è una società VH H QHOODPLVXUD LQ FXL  ODGLVSRVL]LRQHGHOO¶DJLUHSRJJLD VXXQDFRQYHrgenza di interessi o su un legame di interessi motivato razionalmente. Comunità e società sono per Weber tipi ideale di relazioni sociali ossia concetti astratti, nei casi concreti molto spesso le relazioni sociali hanno in parte il carattere di comunità e in parte il carattere di società. Comunità e società sono IRUPHGHOO¶DJLUHVRFLDOHLQ FXL O¶DFFHQWR q SRVWR VXOO¶LQWHJUD]LRQH GHL PHPEUL GHO JUXSSR0D YL SRVVRQR essere anche relazioni sociali di tipo opposto; la lotta in particolare è un tipo di relaziRQH VRFLDOHLQFXLFLDVFXQDWWRUHQRQPLUDDGXQDLQWHJUD]LRQHFRQO¶DOWURPD alla sua sopraffazione. Il concetto di lotta è molto importante nella sociologia di Weber, tanto che il suo approccio è definito conflittualistico. A differenza di Durkheim, WebeU QRQ WHQGH DG HQIDWL]]DUH OD SUHVHQ]D GHOO¶RUGLQH H GHOOD coesione entro il mondo umano, ma ad osservare la ricorrente presenza di forme di lotta. Infine le relazioni sociali possono essere aperte o chiuse; si dicono aperte VHODSDUWHFLSD]LRQHDOO¶DJLUHsociale che le costituisce è possibile per chiunque; si GLFRQR FKLXVH VH YL VRQR GHJOL RUGLQDPHQWL FKH QH OLPLWDQR O¶DFFHVVR VROR D determinati soggetti in possesso di certi requisiti. Se un gruppo sociale si definisce attraverso la sua occupazione di un dato territorio e se nella sua organizzazione è presente la possibilità di minacciare il ricorso alla forza fisica per imporre il rispetto delle regole, questo gruppo è detto da Weber raggruppamento politico. In particolare lo stato è quel tipo di raggruppamento politico che dispone del monopoli della violenza legittima su di un determinato territorio. LE FORME DI LEGGITTIMAZIONE DEL POTERE 0D FKH FRVD UHQGH OHJLWWLPD OD YLROHQ]D" ODYDOLGLWjGHOO¶DXWRULWj FKH OD LPSRQH 3HU FXL O¶DXWRULWj qO¶HVSUHVVLRQHdi un potere legittimo. Per meglio comprendere tali affermazioni bisognerebbe affrontare la trattazione Weberiana del potere e della legittimità. In Economia e Società distingue il concetto di potenza da quello di potere. La potenza indica qualsiasi possibilità di far valere entro una UHOD]LRQHVRFLDOHDQFKHGLIURQWHDXQ¶RSSRVL]LRQHODSURSULDYRORQWj3HUSRWHUH si intende la possibilità che un comando, che abbia determinati contenuti, trovi obbedienza presso certe persone. Quindi nel caso della potenza, chi la subisce si WURYDFRVWUHWWR D VHJXLUH ODYRORQWjGHOO¶DOWURQHOFDVRGHOSRWHUHODVLWXD]LRQHq quella di qualcuno che obbedisce ad un comando perché ritiene legittimo il potere da cui il comando proviene. Il problema è quello di comprendere secondo TXDOH VHQVR O¶REEHGLHQ]D VLD DFFRUGDWD FLRq FRPSUHQGHUH FRPH XQ FRPDQGR possa essere considerato legittimo. Weber distingue tre tipi di legittimazione del potere. Scaricato da pedro infante (pedro.infante.megalomano@gmail.com) lOMoARcPSD|15341205 SOCIOLOGIA 26 1. legittimità del potere può essere di carattere tradizionale, quando poggia sulla credenza del carattere sacro di tradizioni ritenute valide da sempre, per cui il potere di chi comanda riceve la sua legittimità dal passato (es. il Re, il padre nelle famiglie patriarcali). 2. la legittimazione del potere può essere carismatico. Per carisma si intende una qualità personale in dote ad un individuo particolare.(es. i Profeti, i grandi condottieri). Il potere che si fonda sulla legittimazione carismatica è un potere capace di produrre mutamento. 3. la legittimità del potere può essere infine di carattere razional-legale, O¶REEHGLHQ]DQRQqSUHVWDWD DGXQDSHUVRQD LQSDUWLFRODUHPDDGHOOHOHJJL Questa è la forma di legittimazione del potere più tipica delle società moderne. LA STRATIFICAZIONE SOCIALE Per stratificazione sociale si intende in sociologia il modo in cui in una società gli individui e i raggruppamenti di individui sono differenziati e ordinati gerarchicamente. Per Weber in ogni società umana coesistono diversi ordinamenti, vi è un ordinamento economico, un ordinamento culturale e un ordinamHQWR SROLWLFR $OO¶LQWHUQR GL RJQXQR GL TXHVWL RUGLQDPHQWL OD stratificazione si presenta secondo criteri differenti. La nozione di classe è la nozione centrale dal punto di vista economico. Per Weber una classe è un insieme di individui che condivide possibilità analoghe di procurarsi beni economici, TXLQGL WDOL LQGLYLGXL KDQQR LQWHUHVVL HFRQRPLFL VLPLOL $OO¶LQWHUQL GHOO¶RUGLQDPHQWR FXOWXUDOH OD QR]LRQH OD VWUDWLILFD]LRQH VL HVSULPH DWWUDYHUVR L ceti. La nozione di ceto è uno dei contributi più originali e importanti di Weber alla teoria sociologica della stratificazione. Weber definisce situazione di ceto un effettivo privilegio positivo o negativo nella considerazione sociale. Tale privilegio positivo o negativo può essere fondato sulla specie di educazione ricevuta, sul prestigio o sul disprezzo derivante dalla nascita, o su quello derivante dalla professione ecc.. Un ceto si definisce come un insieme di individui che condividono un certo status riconosciuto socialmente. Infine la stratificazione politica si realizza nelle forme degli apparati politici e amministrativi di un gruppo sociale ossia nelle cariche che vi si possono ricoprire. Scaricato da pedro infante (pedro.infante.megalomano@gmail.com) lOMoARcPSD|15341205 SOCIOLOGIA 27 LE ORIGINI DELLA SOCIOLOGIA AMERICANA INTRODUZIONE $ SDUWLUH GDOO¶XOWLPR GHFHQQLR GHOO¶ OD VRFLRORJLD q insegnata nelle università americane. La sociologia di autori come Albion Small, William Sumner e Thorstein Veblen, è influenzata da quella britannica e soprattutto dalla figura di Spencer e dal suo evoluzionismo, anche se non manca di teorizzazioni originali. Per esempio in Costumi di gruppo (1906) Sumner fornisce per la prima volta il concetto di etnocentrismo, ossia il privilegiare da parte di un gruppo i propri costumi e valori con la relativa svalutazione di quelli degli altri. Nella teoria della classe agiata Veblen propone il concetto di costumo vistoso, ossia il consumo non ILQDOL]]DWR DO VRGGLVIDFLPHQWR GHL ELVRJQL PDWHULDOL PD DOO¶RVWHQWD]LRQH GHOOD ULFFKH]]D /D VRFLHWj QRUGDPHULFDQD D FDYDOOR WUD LO O¶ H LO  q contrassegnata da mutamenti PROWR LQWHQVL/¶LPPLJUD]LRQHKD ULWPL LQWHQVLVVLPL /¶LPPLJUDWL LQL]LDOPHQWH SURYHQLYDQR GDOO¶(XURSD FHQWUR-settentrionale attorni al 1900 la situazione si modifica, nel senso che la maggior parte dei nuovi arrivi proveniva dalle regioni europee orientali e meridionali. Le differenze di lingue, tradizioni e costumi sono rilevanti, dando luogo a forti problemi di integrazione. ,QROWUH O¶LQGXVWULDOL]]D]LRQH VL VYLOXSSD D ULWPL HOHYDWL FRQWULEXHQGR DG XQD espansine straordinaria delle aree urbane. Ai problemi GHOO¶LPPLJUD]LRQH GHL conflitti interetnici, della disgregazione sociale e della devianza si dedicarono particolarmente gli autori della prima grande scuola di sociologia americana, la cosiddetta scuola di Chicago. LA SCUOLA DI CHICAGO Le prime cattedre di sociologia vennero istituite in America nelle università GHOO¶HVW 0D LO SULPR GLSDUWLPHQWR GHGLFDWR DJOL VWXGL VRFLRORJLFL YHQQH LVWLWXLWR DOO¶XQLYHUVLWj GL &KLFDJR IRQGDWD QHO  LO SULPRGLUHWWRUHGHOGLSDUWLPHQWR IX Albion Small, che nel 1895 foQGz /¶$PHULFDQ -RXUQDO RI 6RFLRORJ\ *OL DXWRUL che più contribuirono al suo sviluppo furono William Thomas e Robert Park. /¶RSHUD IRQGDPHQWDOHGL7KRPDVq LO FRQWDGLQRSRODFFR LQ(XURSD  LQ$PHULFD Un lavoro che rappresentava le condizioni degli immigrati polacchi a Chicago. La principale caratteristica di tale lavoro è la tesi che il comportamento degli immigrati non è comprensibile senza far riferimento alla loro storia, al paese dal TXDOH SURYHQJRQRDOOH UDJLRQHFKH VWDQQRGLHWUR O¶HPLJUD]LRQH&RQ LO contadino polacco Thomas diede inizio a quelli che saranno poi chiamati i metodi qualitativi della ricerca sociologica. Le ragioni di questa scelta metodologica sono tecniche. Thomas ritiene che la sociologia non possa far a meno di tener conto del significato che gli attori attribuiscono al proprio comportamento e alle situazioni in cui si trovano. Dopo Thomas la direzione del dipartimento venne affidata a Robert Park, e proprio sotto la sua guida che si formò una vera e propria scuola. La scuola di chicago è caratterizzata in primo luogo da una fortissima propensione alla ricerca empirica, ricordiamo gli studi sui vagabondi, sul ghetto o sulle bande di giovani delinquenti, tale studi impiegavano diversi metodi di Scaricato da pedro infante (pedro.infante.megalomano@gmail.com) lOMoARcPSD|15341205 SOCIOLOGIA 30 7XWWDYLD O¶XRPR WHQGHDG ingannarsi, tende a produrre giustificazioni pseudo razionali dei comportamenti. Tale giustificazioni sono ciò che Pareto chiama le derivazioni. Una derivazione è un sistema di rappresentazioni mentali che occulta gli impulsi fondamentali e propone una legittimazione del comportamento in termini che appaiono logici. LE TERORIE DELLE ÈLITE Èlite è un termine francese che designa una cerchia sociale ristretta e influente. In sociologia tale termine è utilizzato per indicare un gruppo o più gruppi in grado d i esercitare un controllo, un influenza sulla tutta la società. La riflessione sui caratteri e sul ruolo sociale delle èlite è tipa del pensiero sociologico italiano. Sintetizzando le teorie degli autori italiani, potremmo affermare che la teoria delle èlite è una critica del funzionamento reale delle democrazie. Le teorie di questi autori non si RSSRQJRQR DOOD GHPRFUD]LD LQ QRPH GHL SULQFLSL WUDGL]LRQDOL GHOO¶DULVWRFUD]LD PD intendono svelare O¶LQJDQQRFKH VL FHODGLHWURPRVWUDQGRFRPHQHL IDWWL DJRYHUQare siano sempre delle piccole minoranze. IL FASCISMO Il fascismo nasce come un movimento di stampo nazionalista dopo la prima guerra mondiale esattamente nel 1922. Nel 1925 diede luogo ad un regime che abrogò la democrazia, mettendo fuori legge tutti i partiti di opposizione, vietando la libertà di VWDPSDHGDVVRFLD]LRQHH VRSUDWWXWWR FRQFHQWUDQGR LOSRWHUHQHOOHPDQLGHOO¶DSSDUDWR esecutivo che corrispondeva alla gerarchia del partito fascista. In altre parole tra il 1925 e il 1943 si costituì in Italia come una dittatura. Una dittatura moderna non basata solamente sulla violenza ma anche sulla ricerca di un consenso popolare, XWLOL]]DQGR GD XQD SDUWH ULWXDOL PH]]L GL SURSDJDQGD HIILFDFL H GDOO¶DOWUD OD disponibilità di gettare sul leader una forte carica affettiva. ANTONIO GRAMSCI Gramsci fu membro GL VSLFFR GHO SDUWLWR FRPXQLVWD LWDOLDQR H O¶LVSLUDWRUH H WHRULFR della più grande insurrezione operai italiana, ossia quella dei consigli operai di Torino nel 1920. A lui si può far risalire numerosi concetti usati in sociologia i più noti sono: il termine fordismo che fa riferimento alle trasformazioni e agli sviluppi del modo capitalistico di produzione avviati da Henry Ford nelle sua fabbriche di automobili negli Stati Uniti tra il 1910 e il 1920. Questi sviluppi riguardano due aspetti GHOO¶RUJDQL]]D]LRQH GHO ODYRUR LO SULPR q GLUHWWDPHQWH OHJDWR DOOD SURGX]LRQH LQ TXDQWR )RUG DYHYD PRGLILFDWR LO ODYRUR GHL VXL RSHUDL VFRPSRQHQGRQH O¶DWWLYLWj LQ piccoli compiti specifici. Si è dato avvio ad una razionalizzazione della produzione, con il conseguente aumento della produttività complessiva del lavoro. Il secondo aspetto consisteva nel alzare il livello dei salari. Tale politica aveva una doppia ragione da un lato si ricompensava i lavoratori per la disciplina cui si sottoponevano, GDOO¶DOWUR VL WUDWWDYD GL DSULUH LO PHUFDWR D SLFFROL FRQVXPDWRUL ,QIDWWL DFFHGHQGR DO PHUFDWR LQ YLUW GHOO¶DXPHQWR GHL SURSUL VDODUL OD FODVVH RSHUDL YLHQH D SDUWHFLSDUH DOO¶DXPHQWR GL EHQHVVHUH FKH OR VYLOXSSR GHOOH IRU]H SURGXWWLYH FRQVHQWH /¶DOWUR Scaricato da pedro infante (pedro.infante.megalomano@gmail.com) lOMoARcPSD|15341205 SOCIOLOGIA 31 FRQFHWWR ULVDOHQWH D*UDPVFLqHJHPRQLDRVVLDODFDSDFLWjGLGLIIRQGHUHDOO¶LQWHUQRGL tutta la società una cultura congruente con i propri valori ed i propri interessi . VIENNA E DINTORNI LUDWIG WITTGENSTEIN Wittgeinstein nacqXH D 9LHQQD QHO  DSSDUWHQHQWH DG XQD IDPLJOLD GHOO¶DOWD borghesia. La sua prima opera fu il Tractatus logico-philosophicus diciamo un trattato di logica, che mirava a fornire un impianto logico al linguaggio ordinario tale per cui sia possibile individuarvi e successivamente escludere tutte le proposizioni che non sono suscettibili di verifiche in altre parole prive di un significato accettabile. Tale progetto presupponeva la possibilità di una corrispondenza univoca tra ogni espressione linguistica. Nel linguaggio ordinario, le parole hanno significati diversi, che dipendono dal contesto in cui queste di volta in volta sono usate. Possiamo dire FKH LO OLQJXDJJLR q XQD SUDWLFD XQ¶DWWLYLWj FKH VYROJLDPR LQ TXDQWR HVVHUL XPDQL intrecciata con tutte le aWWLYLWj LQ FXL VLDPR LPPHUVL/DFRQVHJXHQ]DGLTXHVW¶RUGLQH di pensieri sono notevoli. Come per esempio il ruolo del linguaggio nella società viene in primo piano. La lingua è lo strumento con cui gli uomini si servono per intendersi fra loro in relazione alle attività in cui sono coinvolti. Dopo la metà del novecento, la rivalutazione del linguaggio del ruolo operata Wittgeinstein e la sua FRQFH]LRQH GHO VLJQLILFDWR FRPH ³XVR´GHOOHSDUROH VL FRPELQHUDQQRFRQ O¶LQIOXHQ]D di altre correnti del pensiero sociale, dando luogo a quella che alcuni chiameranno una vera propria svolta linguistica nelle scienze sociali. MANNHEIM E IL PROBLEMA DEL RELATIVISMO .DUO 0DQQKHLP QDFTXH D %XGDSHVW QHO  1HO  SUHVH SDUWH DOO¶LQVXUUH]LRQH che portò alla costituzione della repubblica dei consigli ungherese. Fallita quella esperienza andò in Germania dove insegnò a Heidelber e a Francoforte. Nel 1933 si trasferì a Londra dove vi morì nel 1947. Nella sua formazione è determinante il pensiero di Marx. Più decisiva ancoUD q WXWWDYLD O¶DSSDUWHQHQ]DDOODJHQHUD]LRQHFKH visse la prima guerra mondiale. I suoi studi si concentrarono sulla formulazione di una sociologia della conoscenza. La sua opera più nota è Ideologia e Utopia. Il problema cruciale dei Mannheim è quella del relativismo. Il primo oggetto della riflessione di Mannheim è la compresenza in una medesima società di visioni politiche differenti. Al concetto Marxiano di Ideologia, Mannheim affianca quello di utopia, intendendo la visione del mondo tipica di coloro che impegnati nella lotta per rovesciare i rapporti esistenti , non riescono a scorgere nella realtà se no gli elementi FKH YRJOLRQR QHJDUH &RPH O¶,GHRORJLD O¶8WRSLD q XQD SDU]LDOH GHIRUPD]LRQH GHOOD UHDOWj3URVHJXHQGRQHO VXRSHQVLHURYL q OµDOODUJDmento della nozione di ideologia e nel concetto di situazione esistenziale. Mannheim propone di usare il termine Ideologia per intendere che ogni individuo, in quanto appartenente ad un gruppo sociale determinato, tende a concepire la realtà, secondo un punto di vista che esprime gli interessi, la cultura di quello stesso gruppo. Non si tratta solo della Scaricato da pedro infante (pedro.infante.megalomano@gmail.com) lOMoARcPSD|15341205 SOCIOLOGIA 32 FROORFD]LRQH GL FODVVH O¶DSSDUWHQHQ]DDGXQDQD]LRQH DGXQJUXSSRHWQLFRRDGXQ generazione può essere altrettanto determinante. In altre parole il modo con cui ciascuno di noi vede la realtà. Dal problema del relativismo Mannheim arriva così alla proposta teorica di un relazioniamo. Concetto che indica la relazione originaria FKH OHJD RJQL SURGRWWR GHOOD FXOWXUD DOO¶HVLVWHQ]DFRQFUHWD HGHWHUPLQDWD LQ FXi sono posti i soggetti. Affermare il relazioniamo non significa affermare che non esista più alcuna verità 4XHVW¶XOWLPD GLYHQWD XQ OLPLWH D FXL VL SXz VROR WHQGHUH /¶DSSURVVLPD]LRQH D TXHVWR OLPLWH q WDQWR PDJJLRUH TXDQWR SL VL q FDSDFL di prendere atto delle diverse prospettive esistenti e di controllare grazie al confronto e al dialogo, le tendenze ideologizzanti presente in ciascuno di noi. Con la sociologia della conoscenza di Mannheim la sociologia si avvia a diventare una scienza autoriflessiva. Scaricato da pedro infante (pedro.infante.megalomano@gmail.com) lOMoARcPSD|15341205 SOCIOLOGIA 35 civiltà occidentale, ricompressa come un unico progetto di razionalizzazione e di padroneggiamento del mondo. Ma QHO FRPSLPHQWR GL TXHVWR SURJHWWR O¶XRPR VL estranea dalla natura, il pensiero razionale si estranea dalla natura e vi si contrappone, favorendo lo sviluppo del sapere tecnico ma contemporaneamente esprimendosi in una logica che annulla ogni senso della vita che non corrisponda al mero dominio tecnico sopra di essa. /¶,1'8675,$&8/785$/( Per quanto il processo di razionalizzazione si sia dispiegato fin dentro le nostre coscienze, permane dentro ciascuno di noi il ricordo di qualcosa che resiste alla razionalizzazione ± q LO ULFRUGR DO GHVLGHULR DOOD IHOLFLWj /¶DVpirazione alla felicità è DQFKHFLz D FXL VL ULIHULVFH O¶LQGXVWULD FXOWXUDOH D FXLGHGLFDQRXQDGHOOHWUHVH]LRQLLQ FXL q VXGGLYLVD ODGLDOHWWLFDGHOO¶LOOXPLQLVPR6HFRQGR+RUNKHLPHU H$GRUQRVL tratta GL XQD SDURGLD 1HO FDSLWDOLVPR PDWXUR O¶LQGXVWULD FXOWXUDOH FRUULVSRQGH DOO¶DPPLQLVWUD]LRQH GHOOR VYDJR FKH PLUD D IRUQLUH DL ODYRUDWRULXQDFRPSHQVD]LRQH WHPSRUDQHDSHULVDFULILFLFXLVLVRWWRSRQJRQR/¶LQWHUHVVHSHUODVWDPSDHLQJHQHUDOH per i mezzi di comunicazione diventa centrale per i membri della scuola di Francoforte. /¶LQGXVWULD FXOWXUDOH SRUWD OD FXOWXUD DOOH PDVVH WXWWDYLD VRWWR TXHVWD apparenza si nasconde uno svuotamento della nozione stessa di cultura, in quanto non rappresenta pL LO OXRJR SULYLOHJLDWR GHOO¶HODERUD]LRQH GHO VHQVR H YHLFROR GL DVSLUD]LRQL LGHDOL FKH WUDVFHQGRQR O¶RUGLQH GDWR EHQVu OXRJR GL LQWUDWWHQLPHQWR H VRSUDWWXWWR PHFFDQLVPR GL SURPR]LRQH GHOO¶DGDWWDPHQWR GL FLDVFXQR DOO¶RUGLQH sociale esistente e un progetto di manipolazione che è innato nella logica della comunicazione di massa. La democraticità apparentemente connessa al fatto che le informazioni sono disponibili a ognuno è negata dal fatto che non è previsto che gli utenti siano anche emittenti. Il collante di questo sistema è dato dalla sua funzione FKHGDXQ ODWRSURPXRYHXQDGDWWDPHQWRJHQHUDOL]]DWRDOVLVWHPDVRFLDOHHGDOO¶DOWUR quella di sostenere il mercato invitando ciascuno al consumo. La pubblicità è il cuore della comunicazione. JURGEN HABERMAS Habermas arriva a Francoforte nel 1956. I suoi primi lavori si rientrano nelle WHPDWLFKH DIIURQWDWHGDOO¶LVWLWXWR3HU HVHPSLR6WRULD H FULWLFDGHOO¶RSLQLRQHSXEEOLFD ULJXDUGD ODQDVFLWDGHOO¶RSLQLRQHSXEEOLFD FRO VRUJHUHGHOOD VRFLHWjERUJKHVHH Ll suo successivo impoverimento nella società di massa. Nei suoi studi, Habermas tiene conto dei risultati delle ricerche di molte correnti scientifiche, in particolare della linguistica e della filosofia del linguaggio. Egli riconosce che gli uomini sono sempre legati gli uni a gli altri dalla ricerca di una comprensione reciproca, che si realizza mediante la lingua. Questa posizione lo conduce ad una critica del riduzionismo in cui cade il marxismo nel senso che la società non può essere analizzata basandosi esclusivamente sulla dimensione del lavoro, fianco delle attività produttive vanno FRQVLGHUDWH OH SUDWLFKH GHOO¶LQWHUD]LRQH DWWUDYHUVR L OLQJXDJJLR 1HOOD WHRULD GHOO¶DJLUH FRPXQLFDWLYR +DEHUPDV DVVRFLD DO ODYRUR H DOO¶LQWHUD]LRQH OLQJXLVWLFD GXH GLYHUse forme di razionalità. Vi è una razionalità strumentale, che attraverso lo sviluppo della Scaricato da pedro infante (pedro.infante.megalomano@gmail.com) lOMoARcPSD|15341205 SOCIOLOGIA 36 WHRULD GHOO¶D]LRQH GL:HEHU HJOL DVVRFLD DO ODYRUR H OD UD]LRQDOLWj FRPXQLFDWLYD FKH DVVRFLD DOO¶LQWHUD]LRQH OLQJXLVWLFD /D FRQWUDGGL]LRQH WLSLFD GHOOD VRFLHWj PRderna consiste nel fatto che essa ha prodotto le condizioni per lo sviluppo delle forme GHOO¶DJLUH RULHQWDWR DOOD FRPSUHQVLRQH UHFLSURFD PD QHO FRQWHPSR KD EORFFDWR TXHVWH SRWHQ]LDOLWj WUDPLWH XQ¶HVWHQVLRQH VWUDRUGLQDULD GHOOH IRUPH GHOO¶DJLUH strumentale. Scaricato da pedro infante (pedro.infante.megalomano@gmail.com) lOMoARcPSD|15341205 SOCIOLOGIA 37 LA SOCIOLOGIA AMERICANA FRA GLI ANNI TRENTA E CINQUNATA LA SOCIOLOGIA AMERICANA DOPO CHICAGO Sul piano della ricerca empirica, la sociologia americana ha prodotto alcuni studi di comunità di grande rilievo. Il più popolare e Middletown, scritto dai coniugi Lynd. Si tratta di uno studio concentrato in una città americana di medie dimensioni, che analizza la stratificazione sociale, gli stili di vita e comportamenti sociali con una pluralità di metodi di indagini. Lo studio del lavoro e delle organizzazioni furono due dei campi in cui la ricerca empirica si sviluppò particolarmente. Contemporaneamente alla ricerca empirica si svilupparono anche le tecniche di ricerca quantitative. Per esempio il cosiddetto positivismo strumentale di William Ogburn concepiva la sociologia scientifica come la messa a punto di strumenti di misurazione sempre più sofisticati, capace di affrontare le variabili sociali con procedure di tipo statistico. Dopo la guerra queste tecniche si arricchirono di diverse innovazioni e furono sistematizzate in un corpus di metodi e strumenti abbastanza imponente che trovò ampie applicazioni nella ricerca di mercato. Uno degli artefici principali di questo sviluppo fu Paul Lazarsfeld. Lazarsfeld è in realtà uno studioso tedesco in Germania aveva sviluppato una ricerca dal titolo I disoccupati di 0DULHQWKDO H DYHYD FROODERUDWR DG DOFXQH IDVL GHOOD ULFHUFD VXOO¶DXWRULWj H OD IDPLJOLD GHOO¶,VWLWXWRSHUODULFHUFDVRFLDOHGL)UDQFRIRUWH,QROWUHVXFFHVVLYDPHQWHGLventò uno GHL UDSSUHVHQWDQWLGHOOD ULFHUFD VFLHQWLILFD VXOOH FRPXQLFD]LRQLGLPDVVD VXOO¶RSLQLRQH pubblica. Negli Stati Uniti si è realizzato in effetti un intreccio tra le scienze sociali e le istituzioni politiche, economiche e anche militari. TALCOTT PARSONS Talcott Parsons nacque nel 1902 a Cororado Springs, morì nel 1979. Dopo O¶XQLYHUVLWj HG XQ SHULRGR GL SHUIH]LRQDPHQWR LQ (XURSD QHO  IX FKLDPDWR D insegnare a Havrard. La sociologia americana e gran parte di quella europea dopo la seconda guerra mondiale ebbe un influenza enorme sul suo pensiero. Fra le sue opera SULQFLSDOL ULFRUGLDPR OD VWUXWWXUD GHOO¶D]LRQH VRFLDOH   ,O VLVWHPD VRFLDOH   )DPLJOL H VRFLDOL]]D]LRQH VFULWWR FRQ %DOHV QHO   /¶DSSURFFLR GL Parsone viene chiamato struttural-funzionalista, nel senso che si propone di individuare la struttura di fondo della società e propone di comprenderla mostrando le funzioni che le sue parti assolvono, o più appropriatamente suo approccio può essere definito sistemico, il concetto di sistema è cruciale nel suo pensiero. Il problema da cui Parsons parte è quello di integrare le prospettive di Weber e Durkheim; ossia da XQ ODWR VL WUDWWD GL FRPSUHQGHU LQ FRVDFRQVLVWH O¶D]LRQHGHJOL LQGLYLGXLGDOO¶DOWURGL YHGHUH FRPH O¶D]LRQH VL inserisca in un quadro di vincoli sovraindividuali. Nelle XOWLPH RSHUH VL HYLQFH O¶LQWHUHVVH SHU XQD WHRULD JHQHUDOH GHOO¶HYROX]LRQH H SHU OD comparazione fra sistemi sociali diversi. Interrelato AZIONE SOCIALE E SISTEMA Scaricato da pedro infante (pedro.infante.megalomano@gmail.com) lOMoARcPSD|15341205 SOCIOLOGIA 40 sistemi di società, osserva che le società moderne si differenziano da quelle tradizionali nella misura le azioni sono prevalentemente orientate in senso XQLYHUVDOLVWLFR HLVSLUDWL DOSULQFLSLRGHOO¶DFTXLVL]LRQH /¶$1$/,6,)81=,21$/(',52%(57.0(5721 Dal 1941 fino al suo ritiro, Merton insegnò alla Columbia University, a New York. Nella sociologia Americana ha avuto una posizione di rilievo inferiore rispetto a Parsons. Relativamente poco interessato alla grande teoria e nello stesso tempo poco propenso a privilegiare la ricerca empirica. Egli tende a distinguere gli scienziati sociali che potrebbero sottoscrLYHUHO¶DIIHUPD]LRQH³QRQVRVHTXHOORFKHGLFRqYHUR PDVRFKHqLPSRUWDQWH´HTXHOOLFKHSRWUHEEHURVRWWRVFULYHUHO¶DIIHUPD]LRQH³QRQVR VHTXHOOR FKHGLFRqYHURPDVRFKHqLPSRUWDQWH´, in altre parole la differenza tra le grandi teorie inverificabili e ricerche accurate ma irrilevanti. Merton propone una strada intermedia, quella delle teorie a medio raggio: una serie di concetti logicamente collegati fra loro ma che non pretendono di essere universali, ponendosi lo scopo di costruire ponti fra ricerche diverse. Il concetto di funzione è centrale nel pensiero di Merton, ma non è la chiave di volta di una teoria omnicomprensiva della società, infatti rispetto al pensiero di Parsons ci sono delle differenze sostanziali. Il suo approccio non è funzionDOLVWLFR PD VRVWLHQH XQ¶DQDOLVL IXQ]LRQDOH Applicando una teoria omnicomprensiva basata sulla critica del funzionalismo, innanzitutto non YDFRQVLGHUDWR LO SRVWXODWRGHOO¶XQLWj IXQ]LRQDOHGHOOD VRFLHWjFLRqFKHRJQLHOHPHQWR del sociale debba essere inteso come funzionale al sistema nel suo complesso, nel senso che ciò che è funzionale dal punto di vista di certi attori non lo è per altri, essendo il mondo sociale conflittuale è quanto meno improbabile identificare un punto di vista al di sopra delle parti in grado di decidere per tutti che cosa è IXQ]LRQDOH H FRVD QRQ OR q ,Q VHFRQGR OXRJR0HUWRQ ULILXWD VLD O¶LGHD FKH WXWWL JOL elementi di un sistema sociale debbano avere un funzione, sia quella che certe istituzioni debbano svolgere funzioni indispensabili. In terzo luogo Merton opera una distinzione tra funzioni manifeste e funzioni latenti di ogni fenomeno. Questa distinzione la esplica in tanti modi diversi, in uno di questi fa riferimento alla nozione di consumo vistoso di Veblen, il quale aveva mostrato nella Teoria della classe agiata, che il consumo può assumere un significato diverso da quello apparente. Da un punto di vista apparente il consumo serve a soddisfare certi bisogni, ma come spiega nel suo volume, serve anche a innalzare lo status sociale attraverso O¶RVWHQWD]LRQHGHOODFDSDFLWjGLDFTXLVWDUHPHUFLFRVWRVH&RPHVLYHGHLOIHQRPHQRq lo stesso ma i due esempi mostrano questo possa avere funzioni diversi. Quindi rispetto alla distinzione possiamo dire che la seconda è manifesta la prima è latente, non solo non appare immediatamente allo sguardo ma può non essere percepita come tale neppure dagli attori coinvolti. Questo tipo di analisi può essere ripetuto per altri fenomeni. Il punto è che gli uomini non sono sempre coscienti degli scopi che stanno perseguendo, quindi delle funzioni che assolvono i loro comportamento e le istituzioni del resto possono avere funzioni che non coincidono con quelle che svolgono apparentemente. Scaricato da pedro infante (pedro.infante.megalomano@gmail.com) lOMoARcPSD|15341205 SOCIOLOGIA 41 PER UNA SOCIOLOGIA DELLA SCIENZA Merton, durante la sua vita si è occupato di molti temi, tra questi vi è un interesse particolare per la sociologia della scienza, un ramo della sociologia di cui è FRQVLGHUDWR O¶LQL]LDWRUH /XL RVVHUYD FKH O¶DVSHWWR SL HYLGHQWH GHOOD UHOD]LRQH IUD OD società e la scienza consLVWH QHOO¶HVLVWHQ]D GL XQD VHULH GL GRPDQGH FKH OD VWHVVD società pone alla scienza: la scelta dei temi di cui gli scienziati si occupano è determinata in gran parte dagli interessi del mondo circostante e in minima parte dalle logiche interne della ricercD VFLHQWLILFD ,QROWUH O¶LGHD FKH OD YHULWj VLD TXDOFRVD GL accertabile UD]LRQDOPHQWH PHGLDQWH O¶RVVHUYD]LRQH VLVWHPDWLFD H O¶HVSHULPHQWR q O¶LGHD VHFRQGRFXL OD VFLHQ]D VWHVVDQRQHVLVWHUHEEHPDTXHVWDLGHDQRQQDVFHGDOOD VFLHQ]D EHQVu DOO¶LQWHUQR GHOOa cultura più vasta in cui essa è inserita. Per cui la VFLHQ]DqXQ¶LVWLWX]LRQH VRFLDOH&LzQRQYXROGLUHFKHQRQDEELDXQDVXDDXWRQRPLD Uno dei principali interessi di Merton riguarda le tensioni che possono manifestarsi in certe situazioni fra la logica propria della comunità scientifica e il resto della società. La logica della comunità presenta aspetti peculiari. Da un lato si basa su una serie di SURFHGXUHFDUDWWHULVWLFKHGDOO¶DOWUR VLIRQGDDQFKHVXXQHWKRVVSHFLILFR4XHVWRHWKRV attribuisce un valore chiave al dubbio sistematico, comporta che ogni affermazione sia verificabile intersoggettivamente e quindi impone il dialogo aperto tra gli scienziati, implica la disponibilità universale dei risultati della ricerca e infine richiede che ogni scienziato sia valutato in relazione ai meriti del proprio lavoro. Nella misura in cui la comunità scientifica si conforma a questi principi, può entrare in collisione con la società che la circonda. Rispetto a questi elementi, la sociologia di Merton si articola in un programma di ricerca empirica. Questi programmi di ricerca VRQR VWDWL DO FHQWUR GHOO¶DWWHQ]LRQH GL XQ JUDQ QXPHUR GL VFLHQ]LDWL WXWWDYLD OD sociologia di Merton è stata oggetto di critiche. Egli era poco sensibile alle differenze fra scienze naturali e scienze sociali, il suo atteggiamento di fondo era positivista, FRPSRUWDQGR O¶LGHD GHOOD FXPXODELOLWj GHL ULVXOWDWL GHOOD ULFHUFD VFLHQWLILFD FKH QRQ WXWWL FRQGLYLGRQR 1HJOL DQQL VHVVDQWD O¶LGHD GHOOD FXPXODELOLWj GHL ULVXOWDWL VFLHQWLILFL è stata PHVVD LQ GLVFXVVLRQH GD 7KRPDV .XKQ QHO VXR OLEUR ³/D VWUXWWXUD GHOOH ULYROX]LRQL VFLHQWLILFKH´per il quale la scienza è un gioco linguistico fra gli altri e ha la stessa natura di ogni altro linguaggio, Kuhn nega la cumulabilità del sapere scientifico mostrando che la storia della scienza è fatta di ricorrenti passaggi da un paradigma ad un altro, e che questi paradigmi sono incommensurabili. Questa SRVL]LRQH WHQGH DOO¶DIIHUPD]LRQH GL XQ UHODWLYLVPR SLXWWRVWR UDGLFDOH H VSLQJRQR D vedere più le dinamiche di conflitti e poteri interne al sapere scientifico che non la SRVVLELOLWjGLXQ¶HYROX]LRQHSURJUHVVLYDGHOOD FRQRVFHQ]D Scaricato da pedro infante (pedro.infante.megalomano@gmail.com) lOMoARcPSD|15341205 SOCIOLOGIA 42 LE TEORIE DELLA VITA QUOTIDIANA ALFRED SCHUTZ E LA SOCIOLOGIA FENOMENOLOGICA La sociologia fenomenologica è un indirizzo di pensiero che nasce dalla fusione della sociologia di Weber con la filosofia fenomenologica di Edmund Husserl. Il primo ad elaborare tale forma di pensiero fu Alfred Schutz che scrisse nel 1932 La fenomenologia del mondo sociale, ponendone le basi teoriche. Da Weber, Schutz trae O¶LQWHUHVVH GHL SUREOHPL IRQGDPHQWDOL GHOOD WHRULD VRFLRORJLFD D]LRQH VHQVR H FRPSUHQVLRQHGD+XVVHUO LQYHFHO¶LGHDVWHVVDGLIHQRPHQRORJLDRVVLDTXHOODVFLHQ]D FKH VWXGLDFLzFKHDSSDUH/¶LGHDIRQGDPHQWDOHGHOODIHQRPHQRORJLa è che il soggetto non è semplicemente nel mondo, ma lo costituisce. In La fenomenologia del mondo sociale, Schutz utilizza la fenomenologia di Husserl per una disamina dei concetti fondamentali di Weber, mostrando che la costruzione di tipi ideali che Weber intendeva come il metodo proprio dello scienziato sociale è in realtà qualcosa che noi tutti facciamo costantemente. Il concetto di tipizzazione è fondamentale, tipizzare appunto significa ridurre la complessità del reale a un insieme di tipi di cose che possono succedere, di tipi di persone che si possono incontrare, di tipi di situazioni in cui ci si può imbattere. I tipi sono delle rappresentazioni della realtà, costituendone una classificazione. Ciascuno di noi potrebbe definire delle tipologie di fenomeni come gli pare e piace ma, concretamente ciascuno gli definisce in accordo al modo in FXL HVVL VRQRGHILQLWL QHOPRQGR VRFLDOH DOTXDOHDSSDUWLHQH/¶XWLOLWjGHLWLSLFRQVLVWH nel fatto che essi siano condivisi con gli altri. La loro funzione è quella di favorire O¶LQWHUD]LRQH VRFLDOH 2JQL VIHUD LPSOLFD OD FRVWUX]LRQHGL WLSRORJLHGHL IHQRPHQL FKH vi fanno parte. La sfera su cui Schutz si sofferma e presta particolare attenzione è TXHOODGHOODYLWDTXRWLGLDQD DQFKH VHQRQqO¶XQLFDVIHUDLQFXLWUDscorriamo la nostra esistenza. Per cui a seconda della nostra attenzione noi viviamo in diverse realtà. Anche se la realtà per eccellenza è quella dei sensi e delle cose fisiche, ossia la vita quotidiana. Ogni ordine di realtà ha delle caratteristiche, quella della vita quotidiana è che noi agiamo dando per scontato tutto ciò in cui siamo immersi. La ragione di ciò è pratica, nel senso che sarebbe impossibile porci della domande su tutto ciò che facciamo, almeno fino al momento in cui subentra nella nostra vita un problema inconsueto o una crisi che ci costringe a rivedere quello che fin lì davamo per scontato. IL SENSO COMUNE Il pensiero in cui siamo immersi è il senso comune. Nella vita quotidiana noi sospendiamo ogni dubbio, il senso comune è un meccanismo a tenere lontani i dubbi, dando per scontato le tipizzazioni di cui facciamo uso. Significa le intendiamo come naturali, anche se in realtà non sono propriamente naturali, ma modi di interpretare la realtà che abbiamo appreso nella nostra esperienza e nella nostra socializzazione. Tuttavia Schutz ha mostrato in un saggio dedicato allo straniero che avvolte risolvere dei problemi non è sufficiente affidarsi al senso comune. Questo è il caso dello straniero che si trova in un situazione in cui niente è scontato, ad incominciare dal linguaggio che può essere un altro. Quindi subentra una crisi dello straniero che deve Scaricato da pedro infante (pedro.infante.megalomano@gmail.com) lOMoARcPSD|15341205 SOCIOLOGIA 45 /¶(7120(72('2/2*,$ 6FKXW]qVWDWRDQFKHO¶LVSLUDWRUHGHOO¶HWQRPHWRGRORJLDODFRUUHQWHGLSHQVLHURGLFXLq principale esponente e Harold Garfinkel. Il termine etnometodologia intende lo studio dei modi o metodi con i quali i soggetti situati i contesti culturali di volta in volta GLYHUVL GDQQR VHQVR DOOD ORUR HVSHULHQ]DH FRRSHUDQRDOOD FRVWUX]LRQHGHOO¶XQLYHUVR sociale in cui interagiscono. In altre parole e lo studio dei modi nei quali si organizza la conoscenza che i soggetti adoperano nel corso delle loro attività, degli innumerevoli incontri, scambi e conversazioni che riempiono la vita quotidiana. /¶,17(5$=,21,6026,0%2/,&2(/$7(25,$ '(//¶(7TICHETTAMENTO Il termine interazionismo simbolico è stato proposto dal sociologo di Chicago Blumer negli anno trenata, ma ha avuto una diffusione negli anni sessanta, indicando un DSSURFFLRWHRULFRFKHVLIRFDOL]]D VXOO¶LQWHUD]LRQH HVXOVXRFDUDWWHUHVLPEolicamente PHGLDWR FRPSUHQVLELOH VRORDWWUDYHUVRLO ULIHULPHQWR DOO¶LQWHUSUHWD]LRQH FKHJOL DWWRUL stessi danno della situazione in cui sono coinvolti). Si può riscontrare una certa DQDORJLD SHUTXDQWRULJXDUGD O¶DSSURFFLRWHRULFRHJOL LQWHUHVVLGHOOD ULcerca GHOO¶LQWHUD]LRQLVPR VLPEROLFRFRQODVRFLRORJLDIHQRPHQRORJLD HO¶etnometodologia, anche se nel interazionismo simbolico tendono a concentrarsi soprattutto sui processi GLIRUPD]LRQHGHOO¶LGHQWLWj GHJOL LQGLYLGXL /¶LGHQWLWj qXQSURGRWWRGLXQSURFHsso autoriflessivo nel quale il soggetto si confronta con le definizioni di se stesso che si VRVWDQ]LDQRQHLGLVFRUVLFRQJOL DOWUL'DTXHVWRSXQWRO¶LQWHUD]LRQLVPR VLPEROLFR JLXQJHDOOD FRVLGGHWWDWHRULDGHOO¶HWLFKHWWDPHQWR WHRULDXWLOL]]DWD VRSUDWWXWWR negli studi sulla devianza compiuti negli anni sessanta da alcuni ricercatori tra cui Becker. /¶LGHDFHQWUDOHGLTXHVWDWHRULDqFKHODGHYLDQ]D VLDXQSURFHVVRG¶LQWHUSUHWD]LRQHGL determinati comportamenti, piuttosto che un fenomeno dotato di un sua indiscutibile oggettività. Becker pensa ai devianti in senso ristretto della parola, non coloro che GHYLDQRLQXQPRGRRQHOO¶DOWUR GDLFRPSRUWDPHQWLVWDQGDUGPDFRORURFKHVRQR posti ai margini della società perché si ritiene che il loro comportamento offenda le regole basilari della vita in comune. Quindi pensa ai drogati, ai vagabondi ai ladri, ecc.. Analizzando queste figure possiamo dire che la devianza sia più XQ¶LQWHUSUHWD]LRQH GHOFRPSRUWDPHQWRFKHLO FRPSRUWDPHQWRVWHVVRQuesto ragionamento ha due implicazioni. La prima è che il processo di costruzione sociale della realtà va inteso come un processo di interpretazione, la seconda e che questo processo ha degli aspetti conflittuali che mettono in gioco il potere che i diversi soggetti hanno di imporre la propria interpretazione. Per es. è molto più difficoltoso UHQGHUHHIILFDFHO¶HWLFKHWWD SHUXQRVWXGHQWHFKHFKLDPDFULPLQDOH XQSROL]LRWWR piuttosto che il contrario. In ogni società esistono istituzioni specifiche dotate del potere di attribuire etichette che trasformano la vita di una persona nel senso che GDQQRIRUPDDGXQDVHULHGLDVSHWWDWLYHWDOL GDWUDVIRUPDJOL O¶LGHQWLWj Inoltre O¶HWLFKHWWDYLHQH LQWHULRUL]]DWD QHOVHQVRFKHFROXLFKHqVWDWRHWLFKHWWDWRSHUXQFHUWR comportamento, è probabile che sia spinto a comportarsi di conseguenza. La teoria GHOO¶HWLFKHWWDPHQWR QRQqXQDWHRULDFRPSOHVVLYDGHOODGHYLDQ]DQHOVHQVRFKHOD possibilità di produrre etichette efficaci rimanda in ultima analisi alla distribuzione Scaricato da pedro infante (pedro.infante.megalomano@gmail.com) lOMoARcPSD|15341205 SOCIOLOGIA 46 GHOSRWHUHDOO¶LQWHUQR GHOOD VRcietà, senza, peraltro, dir nulla sulle origini e sulla distribuzione del potere stesso. ERVING GOFFMAN /¶RSHUD GL *RIIPDQ q XQR GHL FRQWULEXWL SL LQWHUHVVDQWL GHOOD VRFLRORJLD nordamericana, il suo approccio è definito drammaturgico, nel senso che il teatro diventa per lui la metafora che permette di capire come le persone agiscono nella vita quotidiana. Nel teatro vi sono una scena e una retroscena, sulla scena recita una parte sforzandosi di produrre nel pubblico certe impressioni, nel retroscena si prepara alla scena discutendo con il regista o con i suoi collaboratori, abbandonando il personaggio che recita sul palco. Allo stesso modo nelle interazioni con il pubblico ciascuno di noi si sforza di produrre certe impressioni: di sostenere un ruolo, di VXVFLWDUH QHJOL DOWUL XQ DWWHJJLDPHQWR QRQ RVWLOH QHL VXL FRQIURQWL 0D F¶q DQFKH LO retroscena ossia la sfera privata i momenti di autoriflessione dove insomma SUHSDULDPR OH QRVWUH QXRYH SUHVWD]LRQH 1HO WHDWUR VL ILQJH 0D IUD O¶DWWRUH H JOL spettatori si stabilisce un accordo che inquadra ciò che sta avvenendo almeno fino alla fine dello spettacolo. Nella vita quotidiana avviene qualcosa di simile. In ogni situazione si instaura un accordo implicito (inteso come la produzione di una cornice cognitiva) tra le persone coinvolte che definisce appunto la circostanza in cui ci si trova. Goffmann analizza come quotidianamente siamo impegnati ad incorniciare e reincorniciare le situazioni in cui siamo coinvolti. I messaggi attraverso cui definiamo le situazioni sono dei metamessaggi; quei messaggi impliciti che sono al margine della comunicazione, quindi una sorta di comunicazione non verbale. La metafora PHWDIRULFDqSURVSHWWDWDGD*RIIPDQQLQ³/DYLWDTXRWLGLDQDFRPHUDSSUHVHQWD]LRQH´. ,O OLEUR SL QRWR q ³$V\OXPV´ EDVDWR VX XQD ULFHUFD HPSLULFD *RIIPDQQ VL ID assumere per un anno come infermiere in un ospedale psichiatrico per studiarne il funzionamento. Giungendo alla conclusione che invece di curare, il manicomio SURGXFH OD ILVVD]LRQH GHO SD]LHQWH GHOO¶LGHQWità patologica di cui è affetto, che si pretenderebbe di modificare. Dopo Asylums Goffmann ha pubblicato altri volumi i SL QRWL VRQR ³5HOD]LRQL LQ SXEEOLFR´ H ³)UDPH DQDO\VLV´ ,O VXR LQWHUHVVH FRPH GLPRVWUDQR L VXL ODYRUL q FRQFHQWUDWR VXOO¶LQWHUD]LRQH VRFLDOH FRQ SDUWLFRODUH riferimento all¶LQWHUD]LRQH IDFFLD D IDFFLD FLRq TXHOOD GRYH GXH L SL DWWRUL VRQR fisicamente compresenti nella medesima scena. Scaricato da pedro infante (pedro.infante.megalomano@gmail.com) lOMoARcPSD|15341205
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