Docsity
Docsity

Prepara i tuoi esami
Prepara i tuoi esami

Studia grazie alle numerose risorse presenti su Docsity


Ottieni i punti per scaricare
Ottieni i punti per scaricare

Guadagna punti aiutando altri studenti oppure acquistali con un piano Premium


Guide e consigli
Guide e consigli

La Prima e Seconda Guerra Mondiale: L'Impero Ottomano, l'Irlanda e la Germania, Sintesi del corso di Storia

Come l'Impero Ottomano entrò in guerra a fianco di Germania e Austria-Ungheria contro la Russia, la conseguente rivoluzione bolscevica in Russia e la successiva firma del trattato di Brest-Litovsk. Inoltre, vengono trattati gli eventi in Irlanda, la prima e seconda guerra anglo-irlandese, la guerra civile e la fondazione dello Stato Libero d'Irlanda. Infine, vengono descritti gli eventi in Germania, la rivoluzione del 1918, la fondazione della Repubblica di Weimar e l'ascesa del nazionalsocialismo.

Tipologia: Sintesi del corso

2019/2020

Caricato il 14/10/2021

federica-pilia
federica-pilia 🇮🇹

3

(4)

4 documenti

1 / 52

Toggle sidebar

Documenti correlati


Anteprima parziale del testo

Scarica La Prima e Seconda Guerra Mondiale: L'Impero Ottomano, l'Irlanda e la Germania e più Sintesi del corso in PDF di Storia solo su Docsity! PRIMA GUERRA MONDIALE Inizio guerra nell'estate del 1914; solo in pochi capiscono che questa guerra sarà una catastrofe senza precedenti, la prima che coinvolgerà gli stati più potenti di tutto il mondo. Casus belli dello scoppio: assassinio dell'arciduca austriaco Francesco Ferdinando a Sarajevo per mano di un nazionalista serbo. Il mese dopo, l'impero austro-ungarico attacca la Serbia. Si formano due alleanze: la Germania si schiera con l'austria-ungheria; mentre UK, Russia, Francia con la Serbia. TRIPLICE INTESA: UK, Russia, Francia, Serbia, poi Italia, Portogallo, Romanial Grecia, USA TRIPLICE ALLEANZA: Germania, austria-ungheria, Impero ottomano, Bulgaria Figure di spicco favorevoli alla guerra: Maria Rilke, Filippo Tommaso Marinetti, Gandhi, Freud, suffragiste inglesi, partiti socialisti (tranne quello serbo e il socialdemocratico russo) Contrari alla guerra: pochi partiti socialisti, la Svizzera, Papa Benedetto XV Dal 1914 al 1918 partecipano 70.000.000 di persone di cui 10mIn muoiono e 30mln rimangono feriti; la maggior parte erano uomini tra i 18 e 30 anni. La gente non aveva idea del tipo di guerra che avrebbe combattuto, ma la difesa della patria e l'onore della nazione erano al primo posto. — Lon fu una guerra rapida, di movimento come si pensava sarebbe stata; i combattenti si fronteggiavano scavando trincee nel terreno dove restavano anche per mesi in condizioni igieniche pessime (fosse lunghe per decine di km) protette da filo spinato e armi tecnologicamente sofisticate (mitragliatrici, granate, bombe a mano). Anche cannoni e gas asfissianti (i tedeschi furono i primi a sperimentarli a Ypres nel 1915) e vennero messe a punto le maschere antigas, fondamentali per poter sopravvivere a questi attacchi. Poi ci sono i primi aerei da combattimento per bombardare i nemici e per i duelli nell'aria. Era frequente la tattica di denigrare l'immagine del nemico tramite notizie false di aggressioni e maltrattamenti contro i civili (non che fossero inesistenti) che si spargevano fin quando la gente non le reputava veritiere. L'impero ottomano è entrato in guerra a fianco di Germania e Austria-Ungheria principalmente per l'ostilità storica contro la Russia, con la speranza di riconquistare terre nell'area caucasica. Nel 1915 il governo ottomano decide di trasferire le popolazioni armene dalla zona del fronte, spostandole in Siria. Questo per paura che gli indipendentisti armeni possono aiutare le truppe russe. Un numero altissimo di armeni (1 min circa) è stato ucciso durante tutta l'operazione. Molti sostengono che si è trattato di un vero e proprio genocidio pianificato dal governo dei Giovani Turchi, altri sostengono che i morti sono stati causati dalle terribili circostanze del trasferimento. (prima della guerra, in Turchia c'erano un milione e mezzo di armeni, qualche anno dopo la guerra solamente 70.000). D'altro canto, nelle zone turche occupate dalle truppe russe, centinaia di migliaia di musulmani (combattenti e non) vengono ugualmente massacrati. —— n Europa, l'esperienza bellica è dovunque, civili non combattenti inclusi. Gli uomini giovani devono partire al fronte mentre le donne vengono reclutate come forza lavoro anche per impieghi che prima erano esclusivamente maschili. 1 governi di ogni paese assumono il coordinamento del sistema economico: dirigendo le ordinazioni, controllando gli afflussi di materie prime e regolando il mercato dei beni alimentari. Le industrie che si occupano della produzione del materiale bellico hanno una spinta notevole, aumentando i profitti degli imprenditori ma anche degli operai. Nelle zone rurali la situazione è critica, soprattutto nell'inverno ‘16-17 che è rigido e da raccolti scarsi. | prezzi degli alimenti crescono tantissimo per 3 motivi: -la diminuzione della produzione e dell'offerta fa chiaramente aumentare i prezzi -l'offerta sui mercati civili è scarsa perché gli acquisti vengono effettuati dai governi per gli eserciti -le banche hanno emesso più cartamoneta del dovuto (per acquistare beni per l'esercito) > inflazione 1917 è uno degli anni più difficili soprattutto per gli imperi centrali, per la Russia e l'Italia. Lo è meno per UK e Francia che possono contare sulle colonie e sul controllo del traffico marittimo; questo spiega perché per la Germania sia così importante riprendere la guerra sottomarina. Scoppiano le prime proteste e scioperi per le condizioni di lavoro, le paghe e l'aumento dei prezzi; i soldati sono stanchi delle tecniche di attacco che causano numerosi morti. Aumentano i casi di autolesionismo per evitare di dover combattere. Migliorò il trattamento delle truppe al fronte e vennero puniti severamente diversi soldati che si ribellavano cosicché nel 1918 si ricompattò l'esercito. Questo non vale però per la Russia poiché nel ‘17 scoppiarono due rivoluzioni che causarono la fine del regime degli zar e l'uscita anticipata dalla guerra. La guerra fece esplodere le tensioni già emerse con la prima rivoluzione del 1905. Il processo di integrazione delle masse venne interrotto dopo l'assassinio dello zar Alessandro Il nel 1880 circa. La guerra mette dunque le potenze dell'Intesa contro gli Imperi centrali. L'ipotesi iniziale di una guerra rapida svanisce presto: invece che una guerra di movimento, diventa una guerra di posizione. L'esercito tedesco occupa il Belgio, paese neutrale, per attraversarlo e attaccare la Francia. | francesi non avevano fortificato la frontiera con quel paese. L'esercito tedesco arrivò quasi a Parigi ma poi la controffensiva francese li obbliga ad una parziale ritirata. Il fronte si stabilizza lungo una linea che va da Ypres a Verdun, e lì resta quasi sino alla fine della guerra. | russi inizialmente danno la sensazione di riuscire a sfondare le linee tedesche e austro-ungariche ma i tedeschi bloccano l'offensiva (vittorie di Tannenberg e dei laghi Masuri) e spingono il fronte verso la Polonia. | russi controllano la Galizia ma non riescono ad andare oltre. Nel 1915 entra in guerra la Bulgaria (Imperi centrali) e l’Italia (Triplice Intesa). Allo scoppio della guerra, nonostante la triplice alleanza sia ancora in vigore, l'Italia sceglie la neutralità in quanto l'alleanza aveva un carattere difensivo e non offensivo (l'Austria attaccò per prima). | motivi reali erano però diversi: -il governo non è sicuro di ottenere le terre irredente (Trento e Trieste) dall’'austria-ungheria -l'esercito non è pronto essendo appena uscito da un'altra guerra (contro gli ottomani nell'1911/12) -la conformazione geografica dell'Italia la esporrebbe agli attacchi della potente Marina britannica fondamentali per permettere un ricambio delle truppe. Nell'agosto del 1918 il comando militare delle forze anglo-franco-statunitensi lancia una grande controffensiva sul fronte occidentale che prevede l'impiego dei primi carri armati. | tedeschi sono costretti ad arretrare e ad avviare le trattative per l'armistizio. | francesi costringono alla resa i bulgari e gli inglesi piegano gli ottomani. Alla fine del 1918 anche l'esercito italiano fa partire un'offensiva che travolge completamente gli austro-tedeschi, sconfitti nella battaglia di Vittorio Veneto. L'Austria chiede l'armistizio con l'Italia che viene firmato il 3 novembre 1918. A Berlino scoppia una rivoluzione, durante la quale viene proclamato presidente del consiglio Friedrich Ebert; L'imperatore Guglielmo Il è costretto a fuggire mentre viene proclamata la Repubblica. Due giorni dopo il governo tedesco firma l'armistizio; la guerra è finita. | presupposti per il nuovo assetto europeo sono stati disegnati nel gennaio del 1918 quando il presidente Wilson ha fissato i 14 punti che gli Stati Uniti si propongono di raggiungere con il loro intervento in guerra. Tra questi 14 punti vi sono: la totale libertà di navigazione, la rinuncia la diplomazia segreta, la reintroduzione di accordi commerciali liberisti, l'autodeterminazione dei popoli e la creazione di un organismo internazionale che si occupi di risolvere pacificamente i conflitti internazionali. L'America era per una pace senza vincitori e quindi senza rivalse vendicative da parte di chi in effetti ha vinto. Le potenze europee vincitrici ovviamente non sono d'accordo, i francesi e i britannici vogliono punire la Germania (che è considerata praticamente l'unica responsabile della guerra); gli italiani vogliono invece ottenere ciò che è stato promesso con il patto di Londra. La conferenza di pace Si apre a Versailles il 18 gennaio 1919 quando già l'assetto internazionale è condizionato da quattro eventi collegati direttamente alla guerra: -sin dal 1917 l'impero zarista è crollato, la Russia è diventata una Repubblica socialista; -dal 1918 anche l'impero tedesco non esiste più e la Germania è diventata una Repubblica democratica; -la fine della guerra porta con sé anche il crollo dell'impero austro ungarico; sia i ciechi che gli slavi proclamano la loro indipendenza seguiti pochi giorni dopo dagli ungheresi e dai polacchi, l'imperatore Carlo primo è costretto ad abdicare; -anche l'impero ottomano viene travolto dalla guerra, in questo caso è causa scatenante la ribellione di tutta l'area araba, ancora sottomessa all'impero. I lavori della conferenza di pace di Versailles Sono complessi ma comunque nel di trattative i delegati fissare una serie di condizioni che stabiliscono gli elementi fondamentali del quadro internazionale del primo dopoguerra. Le condizioni di pace imposte alla nuova Repubblica tedesca sono pesantissime. La Germania deve restituire la sazia la Lorena alla Francia e parte della Slesia, della Bosnia e della Pomerania devono essere cedute alla Polonia. La città di Danzica è proclamata città libera e le colonie tedesche sono spartite tra UK, Francia e Giappone. Inoltre, la Germania è tenuta a risarcire alle potenze vincitrici i danni che queste hanno subito durante il conflitto. Deve abolire la vela obbligatoria, limitare gli effettivi del suo esercito a 100.000 unità e rinunciare alla flotta da guerra. + smilitarizzazione Reno L'impero austro-ungarico non esiste più ed è emersa la Repubblica d'Austria e una piccola Repubblica ungherese. È stato formato inoltre il regno di Jugoslavia e la repubblica di Cecoslovacchia. L'Italia ottiene le terre irredente (Trento e Trieste) e l'Istria, ma non la Dalmazia. La Repubblica socialista di Russia non viene riconosciuta nella speranza che la guerra in corso possa condurre al crollo del nuovo stato socialista. Viene invece riconosciuta l'indipendenza della Finlandia, dell'Estonia, della Lettonia e della Lituania. Viene costituito lo Stato Libero d'Irlanda, autonomo dal Regno Unito. Nel 1914 il Parlamento del Regno Unito ha approvato una legge che riconosce l'autonomia dell'Irlanda, fatto salvo per la regione dell'Ulster. A causa dello scoppio della guerra, l'applicazione di questa legge viene rimandata. 200.000 irlandesi si arruolano volontari nell'esercito britannico. Ci sono gruppi di nazionalisti irlandesi che ritengono che la guerra possa essere l'occasione per la conquista di una piena indipendenza dal Regno Unito e che tale occasione vada sfruttata. Ci fu un tentativo di rivolta che scoppiò a Dublino il lunedì di Pasqua 1916 quando 1500 membri del corpo dei volontari irlandesi si impossessano di una serie di edifici pubblici e proclamano la nascita della Repubblica d'Irlanda. La reazione delle autorità britanniche è molto dura: vengono giustiziati i capi della rivolta e le persone coinvolte nella ribellione vengono messe in prigione. Nei due anni seguenti, i gruppi paramilitari dei volontari irlandesi si uniscono al partito nazionalista irlandese Sinn Fein, sostenendo la necessità di una completa indipendenza per l'Irlanda: la chiesa cattolica irlandese appoggia il movimento. Il partito vince le elezioni del 1918; l'assemblea nazionale proclama l'indipendenza dell'Irlanda. -1919-1921: guerra fra Irish Republican Army e le forze speciali inviate dal governo britannico -6 dicembre 1921: accordo fra Assemblea irlandese e governo britannico Trattato anglo-irlandese fonda lo Stato Libero d'Irlanda (no Ulster) Vi è una spaccatura fra nazionalisti moderati vs nazionalisti indipendentisti che vogliono riprendere la guerra con UK per la costituzione di una repubblica -1922: guerra civile -. vince il governo dello Stato libero d’Irlanda (appoggiato dai britannici) Nell'impero ottomano la situazione è ancora del tutto indefinita. nel 1919 le potenze dell'intesa sembrano puntare a un completo smembramento dell'impero e anche a un'occupazione completa della Turchia. Un ex ufficiale ottomano Mustafa Kemal rilancia gli ideali del nazionalismo turco e nel 1920 raduna ad Ankara le forze armate. Il movimento nazionalista acquista una grande popolarità quando protesta a gran voce contro il trattato di pace che le potenze dell'Intesa impongono al governo. Nel 1921 l'esercito greco comincia a spingersi verso Ankara con l'intenzione di sopraffare le forze armate nazionaliste e occupare anche l'Anatolia punto i greci non esitano a colpire i villaggi El civili turchi con terribile violenza virgola che male decide di reagire e lancia un'efficacissima controffensiva del suo esercito contro i greci. L'esercito greco costretto la ritirata continua a infierire sui civili turchi. In tutta queste operazioni sono coinvolte anche le popolazioni greche che vivono in Turchia, per questo fuggono in massa verso la costa. | turchi distruggono i beni dei pochi greci rimasti che vengono uccisi o deportati. Nel 1922 Kemal firma un armistizio anche con le altre forze occupanti, Maometto VI è costretto all'esilio. un anno dopo è proclamata la costituzione della Repubblica di Turchia. con il trattato di Losanna era prevista la deportazione di decine di migliaia di turchi dalle isole dell'Egeo e della Macedonia in Turchia e di un milione di greci dalla Turchia alla Grecia. È il primo riconoscimento formale della grande operazione di pulizia etnica voluta fortemente dal movimento nazionalista turco, che può considerare compiuto il progetto di una Turchia riservata solo ed esclusivamente ai turchi musulmani. 1920-1922: ridisegnazione della mappa politica del Medio Oriente dopo crollo Impero ottomano * Formazione di Stati indipendenti ma sotto il controllo di Francia e Gran Bretagna * Gran Bretagna: Palestina, Transgiordania, Iraq, Kuwait + rapporto diplomatico, politico ed economico privilegiato con Arabia Saudita e Yemen * Francia: Siria, Libano Le decisioni prese a Versailles non rispecchiano lo spirito dei 14 punti di Wilson. | vincitori puniscono i vinti e i vinti, come la Turchia, combattono sino all'ultimo sangue. L'autodeterminazione dei popoli è stata applicata In Europa centrale. Irlanda ha dovuto imporsi al prezzo di altro sangue come per la Turchia. la durezza delle condizioni di pace imposta la Germania è stata la massima smentita dell'ideale della pace senza vincitori. la società delle Nazioni viene istituita nel 1920 a Ginevra. Gli Stati aderenti si impegnano a rispettare l'integrità territoriale e l'indipendenza politica degli altri Stati membri. la società vieta il ricorso alla guerra per la risoluzione dei contenziosi internazionali. Gli Stati che violano queste condizioni saranno oggetto di sanzioni economiche. sulla carta è un bel progetto ma il Senato statunitense rifiuta di approvare l'adesione degli Stati Uniti. i paesi sconfitti non sono ammessi e neanche la Russia sovietica. Sostanzialmente nasce comune organismo molto debole sin da subito. Rivoluzione russa La Russia è il paese che denuncia il massimo di perdite durante la guerra: tra i 12 milioni di soldati russi i morti sono stati quasi 2 milioni e i feriti 5 milioni. > pessime armi in dotazione La produzione agricola industriale non è più sufficiente a soddisfare la domanda dei mercati cittadini. Il blocco navale inglese e dell'impero ottomano disturbano pesantemente il commercio nel Mare del Nord e nel Mar Nero. Nel ‘16 si è inoltre registrata una cattiva annata agricola > aumento dei prezzi razionata e controllata da funzionari statali. Queste soluzioni però fanno nascere il mercato nero perché alcuni contadini e commercianti cercano di uscire dal circuito commerciale obbligato del comunismo di guerra per vendere la merce a prezzi più elevati. Il governo decide di intervenire con la mano dura e i colpevoli sono vittime di esecuzioni da parte della Ceka (polizia politica). Lo stato comincia ad assumere la forma di un organismo burocratico centralizzato e onnipotente. Viene poi approvata una Costituzione che si discosta dal modello democratico. Il potere è attribuito ai soviet e il voto delle operaie e degli operai vale di più di quello di contadini e contadine ed è negato ai nemici dello stato rivoluzionario (nobili, industriali, clero...). Nel 1918, inoltre, vengono messi a tacere tutti i partiti (come menscevichi e i social-rivoluzionari), ad eccezione di quello comunista. | dirigenti e i militanti vengono perseguitati e arrestati. È l'adozione della tecnica del terrore rosso per distruggere e intimidire qualsiasi opposizione allo Stato sorto dalla rivoluzione. Nel 1919 viene fondata la terza internazionale nota anche come Comintern (internazionale comunista). Questo organismo ha il compito di favorire la diffusione della rivoluzione comunista nel resto del mondo. Per poter aderire i partiti devono: seguire il modello bolscevico, chiamarsi comunisti e rompere la collaborazione coi partiti socialdemocratici. In seguito ad altre sommosse popolari, Lenin elabora la Nep (Nuova politica economica). La requisizione dei grani è abolita; al suo posto, i contadini sono tenuti a pagare un'imposta fissa in natura, cedendo una quota della produzione agli organismi statali; ciò che resta può essere venduto al mercato. Il sistema ravviva gli scambi e rifornisce i mercati urbani di beni alimentari. Ciò provoca l'arricchimento dei contadini che dispongono di aziende di medie dimensioni (kulaki); il che sembra smentire un punto essenziale del credo comunista, ovvero la società senza classi. Già nel 1922 lo Stato ha preso il nome di Unione delle Repubbliche Socialiste Sovietiche (URSS), ovvero una federazione che ha bisogno di una nuova Costituzione. Il compito viene affidato al Congresso dei Soviet dell'Unione Nel 1922 Lenin viene colpito da un ictus ed è costretto a diminuire la sua attività politica. Morirà nel 1924. Dal 1922 sarà Stalin il segretario generale del Partito Comunista, per volere dello stesso Lenin. Cominciano comunque degli scontri per la presa del potere. Prima di tutto tra Stalin e Trotskij. Quest'ultimo è per la “rivoluzione permanente” da esportare nel resto d'Europa. Stalin, invece, è per il “socialismo in un solo paese”, perché sente di consolidare il processo rivoluzionario solo in Russia. Poiché la sua visione risulta più realistica, Trotskij perde posizione e verrà cacciato dal partito e poi dall'Unione Sovietica (1929). Trattamento analogo riceveranno tutti coloro che si oppongono alle decisioni di Stalin. Dal 1917 le donne russe possiedono il diritto di voto e lo conservano anche dopo la rivoluzione. Un'importante sequenza di leggi autorizza il divorzio consensuale, proclama l'eguaglianza assoluta fra uomini e donne e fa del matrimonio un rituale civile da celebrarsi davanti ai funzionari dello Stato e non in chiesa. L'anno dopo vengono aboliti la poligamia, il matrimonio delle bambine e l'uso del velo coranico. Viene stabilita inoltre la gratuità dell'assistenza ospedaliera per le partorienti e viene liberalizzato l'aborto, il quale ha un impianto generico perché non stabilisce entro quale settimana debba essere effettuato l'aborto perché sia considerato legale. L'ideale che guida queste innovazioni e un ideale di libertà. E si ritiene che il grande incremento di donne che lavorano nelle industrie o nelle campagne, dovuto alle esigenze di guerra, possa proseguire anche nel dopoguerra e rivoluzione. Sul piano educativo, il primo obiettivo da raggiungere è senz'altro a diminuzione dell'alfabetismo, soprattutto di quello femminile, e i risultati (per quanto lenti) sono comunque significativi. Bisognava trovare nella scuola un adeguato al luogo di formazione pedagogica capace di svolgere un'azione sostitutiva al rispetto alla famiglia. Infatti, l'istruzione è obbligatoria fino ai 15 anni privilegiando le materie tecniche su quelle umanistiche e facendo spazio all' insegnamento della dottrina marxista. Il codice di famiglia approvato nel 1926 comprende ulteriori innovazioni che riguardano il riconoscimento legale delle convivenze extra matrimoniali e l'autorizzazione del divorzio sulla base della dichiarazione di uno solo dei due coniugi. Con ciò aumenta il numero di donne ripudiate dai mariti. Quando sono incinte/hanno figli piccoli, le soluzioni che possono adottare sono l'aborto o l'abbandono dei figli negli orfanotrofi o in strada. Nascono bande di bambini vaganti composte da ragazzini che sono stati abbandonati o che hanno perso i loro genitori; si muovono continuamente e rubano, uccidono, si prostituiscono. Si stima che nel 1921 questi bambini siano all'incirca 7 milioni. L'esperienza bolscevica ha preso la strada della dittatura a partito unico; una delle componenti essenziali del sistema è la coercizione, il ricorso alla violenza, il “terrore rosso” che incute una raggelante paura. | comunisti ricorrono a strumenti che assicurino loro un certo grado di consenso come: vantaggi economici e sociali agli operai e ai contadini e una forma di clientelismo d'apparato. Il partito sviluppa inoltre una tecnica di governo che si fonda sul sospetto e sulla sistematica ricerca dei traditori e dei nemici. Tuttavia, è un sistema a geometria variabile: gli amici di oggi possono diventare i nemici di domani. Il prezzo da pagare quando si identificati come nemici è pesante (esilio, incarcerazione e la morte). Paura = fedeltà al potere. Molti osservatori hanno notato inoltre delle analogie che avvicinano il partito comunista sovietico a una chiesa in quanto possiede i suoi testi sacri come le opere di Marx e anche la sua genealogia di santi (celebrare le sofferenze e la morte eroica dei grandi dirigenti comunisti). Sacralizzazione dell'esperienza politica in due modi: -Vi è da un lato un'azione politica volta a decristianizzare la società comunista vietando l'insegnamento religioso nelle scuole e mediante la censura di libri a tema religioso. -Dall'altro lato vi è un culto para religioso della memoria di Lenin con: la pubblicazione dell'opera omnia, la fissazione di un giorno speciale dedicato alla sua commemorazione, La costruzione di un mausoleo che ne ospiti la salma posto nella piazza Rossa a Mosca e il cambiamento del nome di Pietrogrado ribattezzandola Leningrado. La decisione più spettacolare di tutte è quella di imbalsamare la salma di Lenin e di esporla permanentemente nel mausoleo della piazza Rossa poiché i fedeli possano compiere un pellegrinaggio e vedere ancora una volta il corpo del capo. Dopoguerra dell'occidente Per i governi europei lo sforzo economico per finanziare la guerra è stato enorme. Francia, Regno Unito e Italia soprattutto hanno contratto debiti pesanti con gli Stati Uniti per comprare armi e rifornimenti per gli eserciti. Inoltre, i paesi europei coinvolti nella guerra hanno emesso grandi quantità di cartamoneta, al di là dei limiti consentiti, e ciò ha comportato una violentissima inflazione. Ovviamente in Germania l'impatto è stato maggiore. L'industria pesante (siderurgica, meccanica), che ha avuto ovunque un grande sviluppo sollecitato dalla richiesta di armi e attrezzature per gli eserciti, deve ora riconvertire le sue produzioni al contesto di pace. La riconversione comporta cambiamenti organizzativi, tecnici, tecnologici che, provocano una diminuzione della produzione e di conseguenza un aumento della disoccupazione. Al tempo stesso, le imprese, per favorire la conversione delle linee produttive, cercano di contenere o anche di diminuire i salari operai. Ne consegue un incremento della conflittualità sindacale. Inoltre, si pone il problema dei soldati, tornati dal fronte, che cercano lavoro. Negli anni di guerra i posti di lavoro rimasti vuoti per la loro partenza sono stati occupati dalle donne, che vengono rimandate a casa per far posto di nuovo agli uomini. Inoltre, la guerra sul mare ha reso gli scambi commerciali quasi impossibili, Ie merci europee non sono più arrivate In America e in Asia. Gli Stati Uniti e il Giappone ne hanno colto l'occasione, infatti i mercati sudamericani e asiatici passano sotto il loro controllo. Alcuni stati rimangono proprio fuori dai circuiti di mercato come la Russia, la Germania e i nuovi stati nati nel dopoguerra che adottano politiche protezionistiche. Gli Stati Uniti emergono come la potenza che ha ottenuto il massimo di benefici economici dalla guerra, la produzione industriale aumenta del 20% mentre quella europea è diminuita di altrettanto. Infine, i principali paesi dell'intesa hanno contratto pesanti debiti di guerra con le banche e le imprese statunitensi. La chiave della ripresa economica, che si registra nella seconda metà degli anni 20, sta nel prezzo da pagare che gli Stati vincitori hanno deciso di chiedere alla Germania. La catena è: Germania paga le riparazioni a Regno Unito, Francia e Italia che a loro volta si sdebitano con gli Stati Uniti. Ma il meccanismo è bloccato alla base in quanto la Germania non è in grado di far fronte alla richiesta di risarcimenti (causa: inflazione e perdita dell'Alsazia e la Lorena, economicamente importanti). La Germania, che non trova alternativa e si scontra anche con l'intransigenza statunitense, decide per la svalutazione del marco e di non scaricare questo peso sulle spalle dei contribuenti. Ciò provoca un ulteriore svalutazione del marco. Così nel corso della Conferenza internazionale per le riparazioni di guerra, convocata a Parigi nel 1924, si affronta il problema della crisi tedesca. La decisione più importante è l'adozione del Piano Dawes, dal nome del banchiere statunitense Dawes che lo ha presentato. Il piano prevede la rivalutazione e la stabilizzazione del marco, una dilazione del pagamento e la possibilità per la Germania di ricevere prestiti internazionali. Ciò permette alle banche e alle aziende statunitensi di prestare denaro alla Germania, che può risarcire i danni a Regno Unito, Francia e Italia, che, a loro volta, possono sdebitarsi con gli Stati Uniti. Nel 1929 viene approvato il piano Young (dal nome dell'uomo d'affari nordamericano) che prevede il pagamento rateale dei risarcimenti tedeschi per i successivi 58 anni. Tutto ciò fece registrare una buona ripresa per l'economia europea dal 1925 al 1929. Il mondo femminile sta subendo un'enorme trasformazione. Nascono la gargonne (maschietta) e la flapper (donna emancipata), ragazze con capelli corti, gonne corte e indipendenti: sono il simbolo della nuova femminilità. - gennaio scatta un tentativo rivoluzionario guidato da Rosa Luxemburg a capo della Lega di Spartaco, un gruppo di socialisti di estrema sinistra che si sono allontanati dalla SPD sin dal 1916 e che hanno fondato il Partito comunista tedesco. L'idea di Luxemburg è di costruire una repubblica dei soviet, simile a quella che si è formata nella Russia bolscevica. Ma l'insurrezione della Lega di Spartaco viene subito repressa dal governo socialdemocratico che fa appello all'esercito regolare e ai Freikorps (corpi franchi), i quali reprimono brutalmente la rivoluzione e massacrano i capi della Lega. Infine, una brevissima esperienza di rivoluzione sovietica viene vissuta in Baviera, dove nel 1919 si forma un'altra effimera repubblica che proclama la sua autonomia. La Repubblica viene repressa ai primi di maggio. A Berlino dopo la repressione del tentativo spartachista il presidente provvisorio Ebert ha convocato le elezioni per i rappresentanti dell'Assemblea costituente. | socialdemocratici vincono le elezioni e l'assemblea conferma Ebert come Presidente della Repubblica e procede a preparare una costituzione, che viene promulgata nel ‘19. La Costituzione prevede che la repubblica tedesca conservi la struttura federale che già caratterizzavano impero, che sia dotata di un parlamento eletto a suffragio universale maschile e femminile, che abbia un presidente eletto direttamente dal corpo elettorale e che il governo sia responsabile davanti al Parlamento. Poiché l'Assemblea costituente si è riunita nella città di Weimar, la nuova repubblica verrà chiamata Repubblica di Weimar. | problemi che devono essere fronteggiati dalla Repubblica sono di due tipi. Uno ha a che fare con la necessità di risanare il sistema economico e di adempiere al pagamento delle riparazioni di guerra, questioni che vengono risolte attraverso l'attuazione del piano Dawes e dal piano Young. L'altro è il profondo disagio che attraversa aree diverse dell'opinione pubblica, le quali manifestano una netta contrarietà alla repubblica parlamentare. Una di queste aree continua a guardare con simpatia e partiti che vogliono ripercorrere anche in Germania il cammino della rivoluzione sovietica, il Partito socialdemocratico indipendente di estrema sinistra costituito nel 1917 e il partito comunista tedesco, fondato nel 1918. La fedeltà di questi partiti alle istituzioni della Repubblica è piuttosto tenue. Infatti, dopo il tentativo spartachista, tra il 23 e il 24 ci sono nuovi tentativi comunisti di colpi di mano per la costituzione di autonome repubbliche sovietiche. Nonostante questi insuccessi, negli anni seguenti comunisti continuano ad alimentare un incessante polemica contro le istituzioni repubblicane e soprattutto contro i socialdemocratici, responsabili di aver tradito la classe operaia per la loro collaborazione con i partiti centristi e moderati. Anche più inquieta è l'opinione pubblica nazionalista di estrema destra che critica aspramente le istituzioni della Repubblica, perché ritiene che essa sia nata a casa di una sorta di tradimento politico. Il ragionamento di questa fazione sostiene che nel 1918 esercito tedesco non sia stato veramente battuto né gli eserciti stranieri siano entrati nel territorio dell'Impero tedesco e quindi, se non ci fosse stata la rivoluzione di novembre che ha costretto Guglielmo Il alla fuga e ha proclamato la Repubblica, forse l'esercito avrebbe anche potuto resistere. Tutto il ragionamento non ha gran fondamento. Nel 1918 la società tedesca era ai limiti delle sue capacità di resistenza, mentre l'esercito stava comunque arretrando davanti alla controffensiva degli eserciti dell'intesa. Inoltre, il fronte austro-ungarico stava crollando. Quindi destino militare della Germania era comunque segnato. Animati da questa radicale frustrazione nazionalista, alcuni gruppi di estrema destra organizzano dei veri e propri colpi di Stato, che tuttavia falliscono rapidamente. Nel 1920 il governo guidato dal socialdemocratico Muller decide che il momento di procedere allo scioglimento dei Freikorps. La decisione provoca la reazione dei Freikorps, che provano un colpo di Stato che però fallisce per diversi motivi. Nel novembre del 1923 a Monaco di Baviera viene tentato ancora un altro colpo di stato organizzato da Adolf Hitler. Hitler, figlio di un impiegato delle dogane austriache, convinto nazionalista antisemita, dopo la guerra torna a Monaco, dove si unisce al Deutsche Arbeitpartei. Il partito cambia successivamente il nome e assume quello di partito nazionalsocialista dei lavoratori tedeschi (NSDAP) e si dota di un programma di 25 punti, tra cui la formazione di una grande Germania (che include l'Austria), l'abolizione dei trattati di pace, la confisca totale dei redditi di guerra, l'espulsione di tutti gli immigrati non tedeschi. Nel 1921 Hitler riesce a imporsi come Fuhrer, cioè come il capo indiscusso del partito. Il partito nazionalsocialista amplia il numero dei suoi militanti e si dota di un suo distaccamento paramilitare, i reparti d'assalto (SA). Nel 23, in Baviera, numerosi gruppi politici nazionalisti protestano contro la decisione presa dal governo centrale di interrompere la resistenza per l'occupazione francese della Ruhr. Hitler pensa di poter convincere i locali responsabili dell'esercito e le principali autorità politiche bavaresi a cooperare per un colpo di Stato antirepubblicano. La sera del 8 novembre 1923 è Hitler fa irruzione in una birreria di Monaco, dove era in corso una manifestazione nazionalista a cui partecipano il capo del governo bavarese, il locale comandante dell'esercito e il capo della polizia. Hitler proclama decaduto il governo di Berlino, tenta di arrestare le tre autorità presenti che però riescono a fuggire. Hitler invece viene arrestato e condannato a 5 anni di carcere, dove comincia a scrivere il Mein Kampf nel quale espone le sue convinzioni politiche ideali. Uscito di prigione, riprende le fila della sua azione politica e riorganizzando il suo partito. Fascismo al potere Dopo il 1918 l'Italia deve affrontare problemi analoghi a quelli fronteggiati dagli Stati europei che hanno vinto la guerra. C'è una forte inflazione da contenere, problemi di riorganizzazione produttiva da risolvere, una larga inquietudine sociale da soddisfare o da sedare. A queste si aggiunge un vero e proprio terremoto politico sociale. Vengono introdotte in quegli anni due nuove leggi elettorali: la prima prevede il suffragio universale maschile e la seconda ha la rappresentanza proporzionale con scrutinio di lista (Alle elezioni si presentano liste di candidati divise per partiti). Le nuove regole favoriscono i raggruppamenti politici che hanno strutture organizzative stabili e diffuse sul territorio, capaci di condurre una propaganda accurata ed efficiente. Ma i liberali mancano di tale organizzazione. Quando arrivano le prime elezioni, nel 1919, i liberali non hanno un partito che li sorregga. Invece altre due formazioni politiche mostrano di poster organizzazioni solide ben strutturate. La prima formazione è il Partito Popolare Italiano, PPI, guidato da don Luigi Sturzo. La composizione del PPI è molto variegata, vi aderiscono i sostenitori della Democrazia Cristiana e i cattolici moderati. L'altra formazione dotata di un'ottima struttura organizzativa è il Partito Socialista Italiano, Psi, che non è un partito nuovo, ma che tuttavia si è enormemente rinnovato negli orientamenti del suo gruppo dirigente. | nuovi socialisti si propongono di compiere al più presto una rivoluzione sovietica, di aderire all' internazionale comunista, di poter ricorrere alla violenza se è necessario e alla realizzazione della dittatura del proletariato. L'opinione pubblica non condivide il loro programma, ma i liberali non sono in grado di sorreggere autonomamente un governo. Il governo in carica all'epoca (Nitti) e quello dopo (Giolitti) erano composti prevalentemente da liberali di vario orientamento con una presenza di alcuni ministri del PPI, che garantiva un sostegno esterno alla maggioranza liberale. Nonostante l'appoggio esterno, i governi liberali non hanno maggioranza solida che li sostenga in Parlamento e sono dunque dei governi politicamente fragili. Si trovano inoltre dover gestire dei conflitti sociopolitici di enorme gravità. La prima crisi è dovuta al sentimento nazional-patriottico che attraversa l'opinione pubblica in disaccordo nei confronti delle condizioni di pace che si stanno elaborando a Versailles. Il Patto di Londra aveva stabilito che nel caso di vittoria dell'intesa all'Italia, oltre a Trento e Trieste, sarebbe toccata anche la Dalmazia. Tuttavia, la Dalmazia era una regione a maggioranza slava e viene assegnata alla Jugoslavia. Anche il destino della città di Fiume era incerto. Venne definita vittoria mutilata da Gabriele D'Annunzio, poiché il governo non ha fatto abbastanza per difendere gli interessi italiani e non è riuscito a far rispettare il patto di Londra. Alla fine del 1919 D'Annunzio occupa Fiume con un esercito e proclama l'annessione della città all'Italia, ponendosi come capo. Alla fine del 1920 il governo presieduto da Giolitti firma con la Jugoslavia il trattato di Rapallo che attribuisce la Dalmazia alla Jugoslavia con l'eccezione della città di Zara, assegnata all'Italia e, dato che fiume è una città libera, Giolitti dà l'ordine all'esercito italiano di attaccare il governo di D'Annunzio su Fiume. L'operazione non pone fine alle polemiche. Scoppiano numerosi scioperi nelle fabbriche nelle campagne sia per ottenere salari più alti e condizioni lavorative migliori e anche perché vogliono “fare come in Russia”. Dopo i numerosi scioperi, i proprietari accettano “l'imponibile di manodopera” ovvero l'obbligo per i proprietari di assumere un numero fisso di braccianti stabilito in base alle indicazioni concordate con i rappresentanti sindacali. Altrettanto tesa è la situazione nelle aree industriali, poiché i lavoratori richiedono aumenti salariali; gli imprenditori decidono di procedere alla serrata e come risposta circa 500.000 operai non escono dalle fabbriche e decidono di occuparle stabilmente. Il governo non interviene e alla fine riescono ad ottenere ciò che volevano e anche che la produzione sia sottoposta al controllo dei consigli degli operai. Dentro il partito socialista si è formata una corrente, guidata da Bordiga, Gramsci e Togliatti, che vuole sperimentare con maggior decisione la via rivoluzionaria e che accusa gli altri socialisti di non voler realizzare davvero una rivoluzione sovietica. La corrente rivoluzionaria decide di abbandonare il congresso del Psi in corso nel 1921 e di costituirsi in partito comunista d'Italia. Gli industriali sono furiosi in quanto hanno dovuto cedere la libertà di gestire le loro aziende secondo i criteri che ritengono economicamente più adatti. Molti ritengono che sia necessario ricorrere una forza armata privata per allontanare o intimidire gli scioperanti. Perciò cominciano a rivolgersi a varie formazioni politiche che dispongono di piccole forze paramilitari e tra queste vi è il non accade. La situazione, allora, viene sbloccata dallo stesso Mussolini, che il 3 gennaio 1925 tiene un discorso alla Camera nel corso del quale si assume provocatoriamente tutte le responsabilità di quanto accaduto. Il senso politico del discorso di Mussolini è chiarissimo. La fase di convivenza del fascismo con le norme e le tradizioni dello Stato liberale è finita, lo Stato liberale stesso è finito. Ora è arrivato il momento di portare a pieno compimento la Rivoluzione Fascista iniziata con la marcia su Roma. Nei giorni immediatamente seguenti al discorso vennero sciolte tutte le associazioni politiche avverse al fascismo. Non siamo ancora giunti allo scioglimento dei partiti di opposizione, ma sono messi in condizione di non poter svolgere un'attività politica degna di questo nome. A questa prima serie di misure segue l'approvazione di un'importante sequenza di leggi, le leggi fascistissime (‘25-26) che, istituzionalizzano definitivamente il mutamento di sistema politico. -Governo responsabile solo verso il re (senza fiducia parlamentare) - Ampliamento del potere governativo di emanare leggi in autonomia - Livello locale: eliminazione elezioni sindaci sostituito con la nomina governativa dei “podestà” - Pena di morte per chi compie attentati contro il Re o il capo di governo - Istituzione “Tribunale speciale” per i reati politici (giudici dalla Milizia Volontaria (sistema giudiziario legato al PNF) - Messa fuori legge dei sindacati non fascisti -Vietate le serrate e gli scioperi - Decadimento deputati opposizione - scioglimento di tutti i partiti politici tranne PNF Il definitivo perfezionamento del fascismo regime a partito unico sia con la legge del 1928, ma quale prevede che esista un'unica lista nazionale che gli elettori possono solo approvare o respingere. la svolta totalitaria comporta un aumento dei prezzi anche in virtù di una netta svalutazione della moneta italiana la lira nei confronti delle monete straniere. Mussolini decide di procedere alla rivalutazione della lira che viene portata a quota 90, quindi 1£ vale 90 lire. questa rivalutazione fa sì che le merci italiane che vengono esportate costano molto di più e diventano un meno competitive sui mercati stranieri. ne consegue un rallentamento nella crescita economica che segnalato dalla discesa e poi dalla stagnazione del PIL. Il governo mussoliniano promuove una politica favorevole alla crescita demografica della popolazione e al tempo stesso lancia la cosiddetta battaglia del grano, ovvero un'azione volta a favorire il raggiungimento dell'autosufficienza alimentare. Per ottenere questo si procede ad un innalzamento dei dazi doganali sui cereali e, i produttori vengono incoraggiati a usare tecniche più moderne, come macchine agricole e concimi chimici. Un altro aspetto importante è il varo della bonifica integrale, cioè l'azione di prosciugamento e di messa a coltura delle aree paludose ancora esistenti, che iniziò nel 1928 con grandi ambizioni, ma che raggiunge tuttavia risultati parziali. La riforma scolastica, attuata dal ministro Gentile, ha previsto la reintroduzione dell'insegnamento obbligatorio della religione nelle scuole elementari e l'introduzione dell'esame di Stato al termine di ogni ciclo scolastico. Nel 1929 venne stipulato un trattato formale tra la chiesa e lo stato italiano, i patti lateranensi. l'accordo prevede play stato italiano paga al Vaticano una indennità come risarcimento per la perdita del potere temporale, in cambio il Papa riconosce formalmente lo stato italiano e accetta di esercitare la sua sovranità temporale solo sul territorio dello Stato della Città del Vaticano. raccordo prevede anche un concordato, col quale il regime fascista fa notevoli concessioni alla chiesa: religione cattolica viene confermata religione di Stato, si riconosce il valore civile del matrimonio religioso, l'insegnamento della dottrina cattolica diventa materia ufficiale in tutte le scuole, l'azione cattolica può continuare a esistere sotto la guida delle autorità religiose purché si astenga da qualsiasi attività politica. le lezioni che si tennero nel 1929, a poche settimane di distanza dalla firma dei patti lateranensi, sono un successo: va a votare il 90% degli aventi diritto al listone unico sono del 98%. chiaramente sono elezioni tenute nel contesto di un regime dittatoriale e moltissimi elettori votano a favore solo per non incorrere in persecuzioni o ritorsioni. L'uso della violenza risulta particolarmente efficace perché tollerato se non apprezzato da buona parte dell'esercito delle forze di polizia e della magistratura. | suoi dirigenti, e Mussolini soprattutto, riescono a dare al partito fascista una propria mitologia e una propria simbologia dotate di una potente efficacia. Uno degli elementi identitari fondamentali del fascismo è la distinzione fra nazione e antinazione. Il fascismo è un movimento che ritiene di interpretare in modo esclusivo la profondità e la verità del sentimento nazionale, tutti gli altri gruppi politici, per i fascisti, non sono altro che l'antinazione. Ai fascisti poi sembra che i socialisti e comunisti esprimono il massimo dell'essenza antinazionale poiché si sentono parte di una comunità internazionale e guardano addirittura un paese straniero (la Russia) come un modello da seguire e omaggiare. Il movimento fascista diventa una sorta di partito-milizia, all'interno del quale le squadre d'azione non sono qualcosa di cui vergognarsi, ma qualcosa da esibire con orgoglio, tanto che finiscono per diventare addirittura una delle istituzioni dello Stato fascista. D'altro canto, le squadre, con le loro azioni di carattere militare, permettono a molti ex combattenti di non allontanarsi da un'esperienza della quale si sentono segnati e di cui vanno fieri. Intorno alla morte dei loro familiari, si costruisce un elaborato culto funebre che si intreccia intimamente col culto dei caduti della grande guerra. Il culto mortuario è essenziale per la definizione dei riti che costruiscono la comunione squadrista, cioè il sentirsi parte di uno stesso esclusivo gruppo politico-militare. Questo sentire è rafforzato da un atto liturgico essenziale per il fascismo, cioè il giuramento di appartenenza. Rituali di questo tipo fanno del fascismo un movimento animato da un'intensa sacralizzazione dell'azione politica. L'evocazione della morte dei militanti ha una componente fortemente vitalistica. Uno dei momenti emotivamente più forti dei rituali è l'appello dei caduti: davanti ai gruppi fascisti, uno dei capi grida il nome di militanti caduti e la folla inginocchiata risponde in coro “presente!”. È un modo per dire che l'anima di chi è morto è ancora tra i vivi. Il fascismo istituisce per primo un vero culto della bandiera tricolore: si stabilisce infatti l'obbligo del saluto al tricolore nelle scuole e che il tricolore sia obbligatoriamente esposto fuori degli uffici pubblici in occasioni di feste o lutti nazionali. Vengono istituite nuove feste pubbliche: la festa della vittoria ogni 4 novembre, l'entrata in guerra dell'Italia il 24 maggio, la Fondazione di Roma ogni 21 aprile e la ricorrenza della marcia su Roma ogni 28 aprile. Infine, vi è il rituale dell'incontro dei capi del fascismo con le grandi masse osannanti, è uno dei rituali meglio documentati e più esibiti dal fascismo; è intorno all'unione mistica tra la folle e il capo che si costruisce un culto della personalità del grande uomo. Civiltà in trasformazione Dalla grave situazione di conflittualità interna che si è creata dopo la proclamazione della Repubblica cinese nel 1911, la Cina ha cominciato a uscire solo quando il partito nazionalista cinese, nel 1923, ricostituisce a Canton un governo nazionale. Questo governo riceve l'appoggio del partito comunista cinese, fondato da intellettuali marxisti fra i quali c'è anche Mao Tse-tung. Intorno al governo nazionalista di Canton si forma un esercito volontario, guidato da parole d'ordine patriottiche, pronto a combattere contro gli eserciti dei “signori della guerra” (i luogotenenti di Yuan Shikai) e contro gli stranieri (soprattutto giapponesi). Intanto cresce l'autorità politica del partito comunista, capace di far leva sul drammatico disagio sociale nel quale vivono gli operai delle più grandi città cinesi. Il capo del partito nazionalista cinese nel 1926 lancia la spedizione contro il nord, con la quale vuole sconfiggere le fazioni militari dei signori della guerra e riunire la Cina del nord-ovest alla Cina del Sud, su cui il governo nazionalista esercita già la sua sovranità. La spedizione ha successo poiché trova un vasto sostegno tra le popolazioni. L'anno successivo l'esercito nazionalista entra a Shanghai, aiutato anche da un grande sciopero a cui partecipano decine di migliaia di operai. Lo sciopero conferma che l'influenza comunista sta diventando troppo grande e che è arrivato il momento di liberarsi dei comunisti. Viene ordinata dunque una grande repressione dei comunisti di Shanghai e i dirigenti identificati vengono catturati e giustiziati. La repressione anticomunista prosegue mentre il rapporto di collaborazione con l'URSS viene interrotto. Nel 1928 la spedizione contro il nord viene completata, i signori della guerra che non sono stati battuti accettano di allearsi con i nazionalisti cosicché a Nanchino si forma un nuovo governo nazionalista che può proclamare avvenuta la riunificazione. Le attività commerciali produttive sono pesantemente ostacolate della presenza gli estesi gruppi criminali, verso i quali il capo del partito nazionalista ha contratto un debito notevole perché l'hanno aiutato nella repressione anticomunista. Il governo, per finanziare l'esercito, tassa pesantemente le attività commerciali. A rendere ulteriormente precaria l'intera situazione, sta il fatto che nelle campagne del nord e dell'ovest i proprietari terrieri e le comunità contadine dispongono di propri gruppi armati, i quali ostacolano pesantemente le attività commerciali. Nelle aree meridionali della Cina operano i gruppi comunisti che sono riusciti a scampare alla repressione e trovano un notevole sostegno tre contadini sottoposti a condizioni di sfruttamento tremende da parte dei proprietari. Mao tse-tung, divenuto il principale dirigente comunista cinese, ha ritenuto di dover rovesciare l'impostazione teorica marxista, identificando le campagne i contadini (e non le città e gli operai) come i luoghi e i protagonisti per una possibile rivoluzione comunista cinese. Un solido e crescente appoggio contadino si traduce nella formazione di gruppi armati comunisti i quali danno vita ad azioni di guerriglia contro l'esercito nazionalista. È su una situazione così complessa che si abbatte l'attacco giapponese, che prende forma nel 1931, con l'aggressione alla Manciuria. Bisogna decidere se affrontare direttamente i giapponesi o se cercare di stroncare la guerriglia comunista per rafforzare la propria egemonia all'interno della Cina. La prima soluzione non è fattibile poiché l'esercito giapponese è molto più forte di quello cinese. Così si Dundee e arrivati alla spiaggia Gandhi prendi un granello di sale violando la legge. Il gesto è seguito da tutti gli altri. Dato che i manifestanti sono troppi, il viceré dell'India propone di sospendere la manifestazione e offre a Ghandi la possibilità di trovare un accordo col presidente del Consiglio a Londra. Gandhi accetta ma non riceve nulla in cambio. Anzi viene arrestato di nuovo. È qui che organizza lo sciopero della fame attirando di nuovo su di sé l'attenzione dell'opinione pubblica indiana e mondiale. Il governo britannico decide di introdurre una Costituzione per l'India che le attribuisce maggiore autonomia. Ma Gandhi vorrebbe in tutti i modi un India compatta in cui indù e musulmani possano coesistere in modo pacifico. Lo scetticismo di questi ultimi impedisce questo. E alla fine degli anni 30 il governo britannico sembra lontano dal voler cedere e abbandonare l'India al suo destino. L'impero ottomano aveva costituito il più grande stato islamico al mondo. AI suo interno c'erano le città Sante della mecca e di Medina dove ci si recava in pellegrinaggio da ogni parte del mondo islamico. Il sultano portava il titolo di califfo, ovvero di massima autorità spirituale dell'intero mondo islamico. Dopo la guerra l'impero ottomano è crollato. Resta l'Islam suddiviso in molte entità statali sottoposte al controllo diretto delle potenze occidentali. L'area del Maghreb, dalla Tunisia al Marocco, è sotto controllo francese. La Libia è sotto controllo italiano. L'Egitto riuscì ad ottenere dalla Gran Bretagna una sorta di semi indipendenza, è così una monarchia parlamentare. L'Afghanistan è un regno autonomo. Elenchiamo i più importanti stati autonomi: -L'Arabia Saudita: il più importante strumento di potere del sovrano è il suo esercito. Inoltre, il sovrano è al tempo stesso capo militare e religioso e le strutture di potere si fondano su relazioni personali con altri notabili religiosi e laici della penisola arabica. Il tradizionalismo politico religioso si accompagna a un'arretratezza economica che in questi anni sembra non poter avere alcuna assoluzione. - La Turchia: ‘23 > riforma La Repubblica di Turchia con a capo Kemal come presidente a vita, il cui regime politico diventa un sistema autoritaria partito unico, affiancato da una costituzione e da una serie di leggi che si avvicinano molto a quelle occidentali, come il diritto di voto alle donne, la parità dei sessi, la cessazione dell'Islam come religione di stato, abolizione della poligamia. Inoltre, Kemal costruisce intorno a sé una sorta di culto del grande capo. Una legge gli attribuisce in forma esclusiva l'appellativo di Ataturk che significa “padre dei turchi”. Molti sono contro questi cambiamenti, per motivi di tipo nazionale religioso. - La Persia: (Iran dal 1935) Reza Khan assume il potere e segue il modello della Turchia di Kemal. In questi paesi regna l'idea secondo cui le cause dell'indebolimento di tali paesi sia da attribuire alla penetrazione di idee occidentali. Per il ritorno integrale all'Islam si rilancia l'importanza della jihad, non solo come lotta morale contro il male, ma come lotta militare contro gli infedeli. Sin dai primi anni del Novecento sempre più ebrei emigrano verso la Palestina e vi si stabiliscono formando comunità. La reazione si fa sentire. Dagli anni 20 si fa un movimento di opposizione che tenta di dare alla popolazione arabo- palestinese il senso di appartenenza ad un'unica comunità a cui spetta la terra della Palestina e fa richiamo all'Islam come suo punto di forza contro i cristiani e gli ebrei. Negli anni 30 lo sceicco al-Qassam fonda l'associazione dei giovani musulmani per limitare l'immigrazione degli ebrei e ritrovare la via del vero questo grazie al ricorso della forza, al via di una jihad contro ebrei e inglesi. Nelle colonie africane continua un duro sfruttamento delle popolazioni locali da parte dei colonizzatori bianchi. In Sudafrica vive una legislazione esplicitamente razzista, che discrimina i neri i meticci e gli indiani a favore di 1 milioni di bianchi divisi fra afrikaans e inglesi. Dal 1948 viene introdotto formalmente un generale sistema di apartheid secondo il quale i neri sono obbligatoriamente separate dai bianchi in ogni momento della vita. Contro una situazione di questo tipo cerca di protestare l'African National Congress, tra i cui fondatori c'è anche Nelson Mandela. Ma per il momento le resistenze sono ininfluenti. Nonostante il regime duramente razzista, in Sudafrica, insieme con Canada, Australia, Nuova Zelanda, stato libero d'Irlanda e Terranova, entra a far parte del sistema formale del Commonwealth, un sistema formale composto da enti statali autonomi all'interno dell'Impero Britannico. Tramite il Commonwealth, questi ottengono piena autonomia per quanto riguarda la politica estera, sebbene nel 1932, nel corso della conferenza di Ottawa, venga sottoscritto l'impegno tra i membri a preferirsi reciprocamente come partner commerciali. Le aziende le banche statunitensi emergono come i principali partner economici e commerciali di tutti gli Stati dell'America latina. La commercializzazione dei prodotti in mano a società statunitensi, che nel 1937 controllano l'80% delle esportazioni cubane, dell'Honduras e del Panama. Il controllo economico ha pesanti risvolti politico militari articolati in due fasi. fino ai primi anni 30 gli Stati Uniti inviano sistematicamente le proprie truppe per sostenere i regimi politici in carica contro le rivolte. Il governo statunitense, guidato dal Roosevelt, metti in atto una politica di disimpegno militare, col ritiro delle truppe da diversi paesi dell'America centro meridionale. Il piano ha due accezioni: da un lato prestano truppe americane nella base di Cuba e nella zona del canale di Panama, dall'altro, adeguati finanziamenti sono egualmente destinati al leader politici e partiti che diano garanzie di conservazione dell'ordine sociale. tutto ciò favorisce la formazione di numerose dittature militari, ho consolida know quelle già esistenti: come nel caso del Venezuela, di Cuba, del Perù, del Brasile che costruisce un sistema politico ispirato al fascismo. Le uniche eccezioni sono il Messico e l'Argentina. In Messico nel 1910 è scoppiata una rivoluzione che ha raccolto organizzato militarmente i contadini privi di terra esasperati per la sistematica espropriazione delle terre comuni compiuta dal precedente governo. Ne segue un periodo di guerra civile e disordini, successivamente viene approvata una costituzione dal contenuto decisamente radicale: stabilisce a 8 ore la durata della giornata di lavoro impone un minimo salariale per operai e contadini. Nel 1920 una controrivoluzione porta all'instaurazione di una dittatura militare guidata da Obregon che si impegna a proteggere gli interessi delle compagnie petrolifere americane operanti in Messico. Si fa anche promotore di una politica fortemente anticlericale. Tutto ciò aumenta attenzione in scontri a volte anche molto cruenti che hanno termine quando diventa presidente Cardenas. Egli rilancia la riforma agraria con la requisizione dei latifondi e la loro redistribuzione ai contadini. nel 1938 procede anche alla nazionalizzazione degli impianti di estrazione e raffinazione del petrolio sottraendone il controllo alle grandi compagnie operative nella zona. Il governo statunitense e britannico cerca di mettere in difficoltà il governo interrompendo i rapporti diplomatici e commerciali ma il tentativo non ha successo. In Argentina nel 1930 un colpo di Stato ha instaurato una dittatura conservatrice. i governi che si susseguono non sono in grado di arginare la crisi economica. Nel 43 un gruppo di ufficiali ostili all' egemonia statunitense attua un nuovo colpo di Stato che rovescia il governo in carica. ha inizio una politica sociale innovativa che garantisce aumenti salariali agli operai, migliori condizioni di lavoro e protezioni adeguate a chi svolge attività sindacale nelle fabbriche. Nel 1945 un tentativo di nuovo colpo di Stato militare show del governo in carica. il nuovo presidente indice allora nuove libere elezioni presidenziali che si tengono nel 46 e che vedono grande successo di Peron. Negli anni seguenti egli può continuare col suo esperimento politico nazionale sociale basato cioè su una politica di riforme sociali nessun controllo delle opposizioni politiche. La crisi economica e le democrazie occidentali L'economia statunitense della seconda metà degli anni 20 è molto prospera. Questo è dovuto alla massiccia produzione e vendita di beni di consumo durevole (come auto, frigo, radio...) e anche dall'introduzione della vendita a rate. Il problema è che questo tipo di mercato tende ad esaurirsi quando ormai tutti o la maggior parte hanno acquistato questi bene. Inizialmente tutti sono presi dall'euforia di spendere tutti i loro risparmi per acquistare le azioni delle imprese di maggior produzione. Man mano però il mercato si va saturando e le azioni perdono valore e tutti iniziano a vendere fino all'autunno del 1929, in cui gli operatori della Borsa di New York arrivano a vendere un numero altissimo di azioni che ormai hanno perso di moltissimo il loro valore (martedì nero). A soffrire di più di questa crisi sono le banche che si vedono costrette a chiudere per fallimento dato che non riescono a ridare i soldi indietro e i clienti si ammassano agli sportelli per paura di perdere tutto. Moltissime imprese chiudono e il tasso di disoccupazione aumenta insieme alla caduta della domanda. Ha così inizio la grande depressione. Le conseguenze ricadono poi non si riprende. il numero di disoccupati aumenta. Le proteste operaie le tensioni all'interno della maggioranza laburista inducano Macdonald a tentare di ampliare la base del suo governo con una sorta di alleanza nazionale che includa anche i conservatori: nuovo governo viene formato nel 1931 e successivamente decide di svalutare la sterlina. Intanto il partito laburista, espelle Macdonald il quale fonda il partito laburista nazionale. nell'autunno del 1931 si tengono nuove elezioni, il risultato è un tracollo dei laburisti e un grande successo dei conservatori, i quali confermano un Macdonald nella carica di primo ministro. Uno dei primi atti del nuovo governo e l'attivazione del British commonwealth che, rinsaldare i rapporti economici tra Regno Unito e i dominions, consente un certo miglioramento degli scambi commerciali e del comportamento complessivo dell'economia britannica. Inoltre, la svalutazione della sterlina induce alle banche da abbassare i tassi di interesse sui prestiti, questa misura permette una certa ripresa delle attività economiche, anche sei il tasso di disoccupazione resta elevato. Nel 1935, MacDonald, malato, abbandona la direzione del governo. | conservatori vincono le elezioni che si tengono in quel’ anno, negli anni seguenti si formano due governi entrambi costituiti solo da ministri conservatori. Il miglioramento della situazione ridurre le imposte sui redditi e ad abolire il prelievo diretto sugli stipendi dei dipendenti pubblici. In Francia la situazione politica continua ad essere instabile; dal 1929 al 1936 si susseguono 20 governi. nel 1934 il dirigente del partito comunista francese stringe un'alleanza politica con i socialisti e con i radicali: insieme si uniscono nel fronte popolare che nel 1936 ottiene la maggioranza dei seggi in Parlamento. si costituisce così un governo guidato da un socialista è animato da un programma sociale molto ambizioso. il governo procede immediatamente la nazionalizzazione dell'industria bellica e alla definizione di migliori meccanismi di controllo statale sulla banca di Francia, ma soprattutto riesce a propiziare un accordo tra imprenditori e sindacati che introduce le 40 ore di lavoro settimanali per gli operai, li gratifica con salari più alti e riconoscere loro il diritto a due settimane di ferie pagate. l'aumento dei salari è molto forte. gli imprenditori reagiscono l'aumento del costo del lavoro che ne deriva alzando i prezzi dei prodotti e ciò causa una brusca impennata dell'inflazione. L'aumento dei prezzi avere ripercussioni negative: gli aumenti salariali, metti in difficoltà i percettori di redditi fissi alle categorie meno sindacalizzate, che non sono in grado di ottenere immediati aumenti delle loro retribuzioni (impiegati, contadini salariati), e inoltre non aiuta la produzione industriale poiché rende meno competitivi prodotti francesi. Il presidente del consiglio, difficoltà nel conservare la sua maggioranza, chieda al Parlamento la concessione di pieni poteri in materia finanziaria, ma il Senato non approva e per questo si dimette. Nei mesi seguenti continua una rapida successione di governi sostenuti dal fronte popolare che alla fine si scioglie per i dissensi profondi che dividono i comunisti dai socialisti. Sia in Regno Unito che in Francia vi è un andamento rapidamente decrescente dei tassi di natalità tanto che in Francia alla fine degli anni 30 i morti sono più numerosi dei nati. Il bassissimo tasso di natalità è dovuto alla considerevole percentuale di donne che lavorano. Entrambi i paesi invitano le donne a tornare a casa a fare i figli per il bene della nazione. Infatti, se le donne abbandonano il lavoro, gli operai disoccupati potranno più facilmente ritrovarlo. le donne di classe medio bassa non rispettano questo invito perché per molte di loro lavorare guadagnare e un'esigenza economica primaria, e lo preferiscono piuttosto che fare la vita da semplice casalinga perché lavorando si sentano più autonome e più libere dai condizionamenti imposti dalla famiglia di origine. Di conseguenza diminuiscono le dimensioni delle famiglie, perché si passa da 5/6 figli a 2/3 figli o anche 1. Questa tendenza è l'esito dell'impiego di tecniche anticoncezionali e anche dal ricorso all'aborto, il quale è illegale in entrambi gli Stati. L'aborto clandestino è vastissimo, non di rado si contraggono infezioni di tale gravità da portare alla morte. Nel 1938 il Parlamento britannico decide di approvare una legge che rende legale l'aborto in caso di pericolo per la salute fisica e mentale della donna. la differenza che rimane tra questi due stati e che le donne deve essere Letta in Parlamento mentre le francesi no. Nazismo, fascismo, autoritarismo La grande crisi del 29 colpisce la Germania con una durezza inaudita. l'economia tedesca dipende direttamente dai finanziamenti che vengono dagli Stati Uniti, e quando l'economia statunitense va in crisi il sistema economico tedesco sprofonda. Nel 32 i disoccupati sono quasi 6 milioni, ovvero 1 lavoratore su 3. La disperazione si mescola alla rabbia, una rabbia che ha bisognano di trovare sollievo, conforto e sostegno. È in questo contesto che il piccolo partito fondato da Hitler, il partito nazionalsocialista, riscuote un consenso crescente. Nelle elezioni del 32 raccoglie il 37% dei voti tanto da farlo diventare il primo partito della Germania. Il nazismo costruisce il suo successo su tre elementi primari: un nazionalismo estremamente aggressivo, con chiare implicazioni belliciste; un razzismo estremo e una capacità di tradurre la sua aggressività verbale in concreti attacchi fisici a coloro che essi identificano come nemici del popolo tedesco. Il nazionalismo soffia sul fuoco del risentimento contro le condizioni imposte alla Germania dal trattato di Versailles e molti hanno pensato che l'onore della nazione tedesca sia stato profondamente offeso a Versailles. Ma i nazisti affermano di conoscere i veri responsabili delle sofferenze del popolo tedesco. Questi responsabili non sono solo le potenze straniere i partiti della Repubblica di Weimar, ma anche e soprattutto gli ebrei e i comunisti. Sono questi che tramano nell'ombra e non desiderano altro che la rovina del popolo tedesco. L'ebreo è considerato un tipico parassita, uno scroccone, l'effetto della sua esistenza è proprio quello dei parassiti. Ovunque si installi, il popolo che lo ospita prima o poi muore. Così l'ebreo in ogni tempo ha vissuto negli stati di altri popoli e li ha formato un altro Stato. Ma non appena si è sentito abbastanza sicuro, ha fatto cadere il velo ed è apparso per quello che è, a dispetto delle convenzioni di molti: un ebreo. La sua essenza spinge l'ebreo a mentire, il suo non è un popolo ma una comunità religiosa, sebbene di tipo speciale. Le aggressioni ai comunisti, ai socialdemocratici e ai cittadini di confessione ebraica, compiuti dalle associazioni paramilitari naziste, sono tollerate dai governi e dalle autorità di polizia e ciò fa sì che esse abbiano una forte efficacia. Tragicamente, ciò aumenta il prestigio del partito nazista. Una gran parte degli iscritti al partito nazionalsocialista è composta da giovani o da giovanissimi. La loro giovinezza è apprezzata da molti e soprattutto dai coetanei, i quali, per effetto delle trasformazioni demografiche, sono la maggioranza della popolazione tedesca. Inoltre, una buona parte degli uomini che hanno fra i 35 e i 45 anni e reduce della Grande Guerra è sensibile alla propaganda nazionalista dei nazisti. Diversi tra i più giovani, vedono l'aggressività verbale fisica dei razzisti come dei gesti di ribellione contro le vecchie generazioni. D'altro canto, i dirigenti politici dei principali partiti che sostengono la Repubblica di Weimar sono anziani, un aspetto, questo, che gioca a favore dei nazisti, che possono presentarsi come "l'onda giovane" della politica tedesca, contro il "branco di vecchi incapaci". Dopo una rapida sequenza di crisi del governo, che ha luogo tra il ‘31/’32, al Presidente della Repubblica von Hindenburg non resta che dare l'incarico di primo ministro a Hitler, ovvero al capo di quello che è diventato il partito di maggioranza relativa. Il 30 gennaio 1933 Hitler riceve il mandato e forma un governo di coalizione, in cui i ministri nazisti sono 3 su 11. Non passa un mese che un episodio mai del tutto chiarito offre a Hitler l'occasione per raggiungere il suo vero scopo, quello di imporre un regime politico a partito unico. Nella notte del 27 febbraio 1933 la sede del Parlamento, il Reichstag, viene data alle fiamme. La responsabilità viene attribuita ai comunisti e subito Hitler sfrutta l'occasione per sospendere i diritti costituzionali e per ordinare alla polizia di arrestare dirigenti e militanti comunisti. Nel 1933 si tengono nuove elezioni, accompagnate da pesanti intimidazioni e aggressioni contro comunisti, socialdemocratici e cattolici. | nazisti ottengono così un risultato trionfale, che gli permette di governare da soli. Ma Hitler non vuole governare in un contesto parlamentare. Presenta così al Parlamento un decreto che gli dovrebbe concedere i pieni poteri. Il Parlamento approva. È la fine della Repubblica di Weimar e la nascita del Terzo Reich nazista, l'impero tedesco che succede al Sacro Romano Impero e all'impero Guglielmino. Tra i primi mesi del 1933 e il 1934 il governo nazista mette in atto il coordinamento, una vasta operazione che consiste in una fitta serie di leggi iniziative che disegnano la struttura complessiva del nuovo Terzo Reich. | passi che vengono compiuti si muovono in cinque direzioni principali: 1) repressione delle opposizioni; 2) riassetto dei poteri istituzionali; una serie di leggi del ‘33 decreta l'esclusione degli ebrei dalle amministrazioni pubbliche, dei medici dalle strutture sanitarie pubbliche e degli avvocati dall'ordine degli avvocati; si limita il numero di bambini ebrei ammessi nelle scuole. Nel 1935 a Norimberga vengono approvate due leggi: la /egge sulla cittadinanza del Reich, distingue tra cittadini a pieno diritto e membri dello Stato privi di diritto; la legge per la protezione del sangue dell'onore tedesco che proibisce il matrimonio e i rapporti tra ebrei e tedeschi ariani. Nel 35 viene imposto il licenziamento definitivo di tutti i docenti universitari, medici, avvocati e notai ebrei. Una legge nel 38 rende obbligatoria la denunzia dei beni di proprietà di ebrei, norma che prude la loro sistematica confisca. un'altra legge obbliga gli ebrei a far apporre una ] sui passaporti o sulla carta d'identità. Nella notte tra il 9 e il 10 novembre del 38, le SA scatenano un pogrom: 7000 negozi di proprietà di ebrei vengono devastati e saccheggiati, 90 ebrei uccisi, 200 sinagoghe bruciate, 26.000 ebrei arrestati e internati in campi di concentramento. Si tratta di una svolta definitiva, sancita da una legge che esclude bambini ragazzi ebrei dalle scuole tedesche. Dei 500.000 ebrei tedeschi se ne sono andati in 300.000. Molti sono rimasti perché legati alle proprie case, alle proprie abitudini e ritengono che l'ondata di discriminazioni sia solo una fase passeggera che non porterà gravi conseguenze. La cosa terribile è che la politica razziale sembra essere accolta con approvazione da una parte della popolazione e se non è accolta con approvazione è guardata con indifferenza. ciò avviene perché ci si sente dalla parte giusta della vita, tocca a loro e non a noi, e se è così loro qualcosa di sbagliato l'avranno fatto senz'altro. Dal punto di vista dell'estetica politica sono fondamentali rituali collettivi. | nazisti prestano una speciale attenzione ai simboli e alle liturgie collettive. a questo servono le grandi adunate, nelle quali vessilli con il simbolo del partito nazista, torce, uniformi coreografie e grandi masse ordinate servono a dare il senso di appartenenza a una società ben ordinata e compatta. L'accurata scenografia, le luci ai suoni, mira un autore a chi partecipa la sensazione fisica dell'appartenenza alla comunità e a chi osserva l'impressione dell'efficienza del regime della compattezza del popolo. Chi non può partecipare di persona le grandi coreografie le può tuttavia seguire alla radio o al cinema. A differenza di Roosevelt che è tranquillizzante e suadente nei discorsi, Hitler non lo è mai. | suoi discorsi seguono un andamento in crescendo, partono con parole pronunciate in modo scandito per poi accelerare follemente con frasi che sembrano un ordine militare, con uno stile gridato militaresco. “Il trionfo della volontà” è un importante film di propaganda uscito nelle sale cinematografiche nel 35, il film documenta il congresso del partito nazionalsocialista tenutosi a Norimberga nel 34; lo stile è particolarmente efficace nel mettere lo spettatore nelle condizioni di sentirsi parte della manifestazione. I notevoli successi della politica economica nazista danno all' opinione pubblica tedesca la sensazione che i nazisti siano pienamente in grado di mantenere le promesse fatte, promesse che sono enfatizzate della bandiera nazista: il rosso dello sfondo ricordano la natura sociale del movimento dei regimi, su cui si installa il simbolo ariano della svastica. Il rischio della guerra viene accolto dai tedeschi con la convinzione che essa possa portare la conquista di nuove ricchezze e il raggiungimento di una nuova e migliore prosperità per tutte le famiglie tedesche. Il bellicismo e il culto del capo fanno del nazismo uno dei regimi più ossessivamente virilisti nella storia dell'occidente. Tra le élite dirigenti del nazismo non c'è una sola donna; la funzione essenziale che viene riconosciuta al genere femminile e quella riproduttiva. L'obiettivo non è avere bambini a ogni costo, ma avere bambini da famiglie tedesche, validi dal punto di vista della razza, sani fisicamente e mentalmente. Non vuole però che siano esclusivamente delle casalinghe, le donne devono infatti poter lavorare. Nell'ambito dei paesi economicamente avanzati, la Germania nazista è una società nella quale la percentuale delle donne che lavorano raggiunge un livello elevato (37%). Nel 34 il regime crea l'ente di assistenza per la madre il bambino, che prevede l'assistenza dopo il parto per le madri povere e garantisce un significativo aumento dei servizi sociali destinati ai piccoli, con un aumento degli asili infantili. Le donne devono inoltre attivamente partecipare alla diffusione del nazismo e dei principi della comunità nazionale. Uno dei primi gesti compiuti dai nazisti è un teatrale e pubblico rogo di libri prodotti da intellettuali ebraici, o comunque ad autori che esprimono valori difformi da quelli sostenuti dal regime nazista. Organizzano anche una specie di mostra-gogna esponendo quadri che a loro parere sono esempio di arte degenerata, tra le opere mostrate ce ne sono anche di Chagall e Kandinskij. Fascismo 2 Uno dei principali modelli che hanno ispirato i nazisti tedeschi e stato il fascismo italiano. Anche il fascismo deve fronteggiare in qualche modo la crisi economica scoppiata nel 29. La crisi colpisce l'economia italiana con una violenza minore di quella in Germania. Si fa sentire con una brusca contrazione delle esportazioni, una diminuzione della produzione e un aumento notevole dei disoccupati. Mussolini affronta la crisi adottando la stessa soluzione impiegata negli Stati Uniti del New Deal o nella Germania nazista e quindi si affida ai lavori pubblici; importante è la bonifica dell'agro pontino, che consente la messa a coltura delle terre e propizia la costruzione di due nuove città. Significativa è anche la costruzione di edifici pubblici realizzati adottando un omogeneo e innovativo stile architettonico iper-razionalista. Per affiancare le grandi banche di investimento, il regime crea l'istituto mobiliare italiano, che ha il compito di svolgere l'attività di finanziamento a breve a lungo termine per le imprese industriali. L'Imi viene imparzialmente sostituto dall'istituto per la ricostruzione industriale, articolato in due sezioni distinte: la sezione finanziamenti svolge il compito precedentemente affidato all'Imi; la sezione smobilizzi industriali al compito di acquisire le azioni di grandi imprese industriali in difficoltà che sono possedute dalle banche italiane o da privati. Il compito dell’Iri dovrebbe essere quello di rivendere le partecipazioni azionarie delle aziende a privati, ma l'operazione si rivela impossibile perché non ci sono acquirenti privati o perché le aziende sono troppo impegnative per dimensioni e costo. L'Iri diventa permanente e si incarica della gestione delle imprese di cui ha acquisito il controllo. Lo stato fascista finisce per controllare direttamente una quota di imprese superiore a quella di ogni altro stato dell'epoca, eccezion fatta per l'unione sovietica. | risultati complessivi non sono negativi, i disoccupati sono solo il 4% della popolazione attiva. La ripresa dell'economia italiana induce il regime fascista a tentare un'ulteriore doppia innovazione: quella dell'autarchia, che vuole Incoraggiare consumatori e produttori ad avvalersi di risorse, materie prime e prodotti italiani; e quella corporativa, che vuole organizzare la società sulla base dei principi enunciati già nella carta del lavoro, approvata nel 27. il compito dei principi corporativi è quello di rendere armoniche le relazioni di lavoro, eliminando definitivamente i contrasti di classe e sindacali. i principi cooperativi hanno poi una traduzione politica nel 39, quando la Camera dei deputati viene trasformata in Camera dei fasci e delle corporazioni. la società e l'economia italiana restano ancora relativamente poco sviluppate rispetto ad altri contesti occidentali. alla fine degli anni 30 il reddito medio di un italiano è pari alla metà del reddito medio di un francese, 1/3 del reddito medio di un inglese, Y% del reddito medio di uno statunitense. L'Italia è un paese largamente agricolo con aree scarsamente sviluppate, crea una popolazione che talora vive sotto la soglia di povertà. ciò nonostante l'ideologia coltivata da Mussolini e dal regime spinge verso il sogno di un'espansione militare dell'Italia. Mussolini gioca dunque la carta della quantità piuttosto che della qualità, ritiene cioè che una grande crescita demografica possa garantire le risorse umane necessarie alla realizzazione dei suoi ambiziosi progetti. avvia una politica natalista, di espansione demografica, che a differenza delle politiche naziste ha una curvatura più nettamente antifemminile, nel senso che, mentre si esalta il ruolo materno delle donne, le si scoraggia pesantemente dall' intraprendere carriere professionali. Le donne non possono insegnare storia filosofia ed economia alle superiori. Nel 25 nasce l'opera nazionale per la protezione della maternità e dell'infanzia, un ente assistenziale per madri povere e nubili. Vengono ridotte le tasse per gli uomini che sono a capo di famiglie numerose, vengono pagati ai capifamiglia che lavorano degli assegni familiari per la moglie e i figli a carico, vengono introdotti premi per le famiglie particolarmente numerose. L'aborto è considerato un crimine contro lo stato, la contraccezione è scoraggiata, i celibi devono pagare una speciale imposta che li punisce per non aver costituito una famiglia. La popolazione lavorativa femminile si mantiene stabile intorno al 28% della popolazione attiva, tuttavia il tasso di natalità non cresce come in Germania. Nell'ottobre del ‘35 Mussolini avvia una guerra coloniale contro l'Etiopia, che si trova nel cosiddetto corno d'africa: l'Africa orientale. L'Italia aveva già come colonie la Somalia. È un'invasione guidata da due generali: Pietro Badoglio e Rodolfo Graziani, quest'ultimo passa alla storia come uno dei generali più violenti per quanto riguarda le sue azioni militari. Questa guerra è caratterizzata da un uso feroce della violenza contro le popolazioni civili. La guerra è caratterizzata dal bombardamento e l'uso di gas asfissianti, l'iprite e per il deportamento di massa, tanto che il campo di prigionia, che allora era presente sull'isola dell'Asinara, ospitò anche dei capi tribù dei notabili etiopi. Questa guerra coloniale, lanciata alla ricerca di un posto al sole per trovare uno sfogo al problema della disoccupazione In Italia con l'idea di mandare i lavoratori italiani nelle colonie, conduce nel maggio del ‘36 con la sconfitta dell'esercito etiope, all'unione di Etiopia, Eritrea e Somalia e alla creazione dell'Africa orientale italiana. L'Italia si può definire un impero di cui Vittorio Emanuele terzo è il capo. Questa guerra unilaterale porta a delle sanzioni da parte della società delle Nazioni: sanzioni economiche ovvero il blocco del commercio fra l'Italia e gli altri paesi aderenti alla società delle Nazioni e questo crea una forma di isolamento L'Unione sovietica di Stalin Alla fine degli anni ‘20 dopo la guerra di potere con Lev Totsky, Stalin emerge come leader indiscusso del partito e di conseguenza dello stesso stato sovietico. Stalin era favorevole negli anni ‘20 alla NEP, che prevedeva una maggiore autonomia e libertà per quanto riguarda i contadini che erano solamente obbligati a pagare un'imposta in natura e vendere con libertà le proprie eccedenze alimentari, mentre per i commerci e l'industria c'era una nazionalizzazione. Alla fine del decennio c'è un cambio totale di linea, l'obiettivo principale era l'industrializzazione dell'unione sovietica, dal punto di vista industriale era molto indietro rispetto ai paesi più avanzati occidentali come Stati Uniti, Francia, Gran Bretagna e Italia. Stalin si pone come primo obiettivo l’industrializzazione accelerata del sistema produttivo e la collettivizzazione forzata dell'agricoltura. si crea un'economia centralizzata controllata dallo stato. Nell'industria avviene tramite l'elaborazione dei cosiddetti piani quinquennali, dei piani in cui si pongono obiettivi di produzione industriale da raggiungere. Il primo piano quinquennale viene lanciato nel 1928 e concluso nel ‘32/’37, anno in cui inizia il secondo piano quinquennale. Un enorme compressione, riduzione, del tenore di vita della popolazione, che spesso è oggetto di questi sradicamenti dalle campagne alle città, in appartamenti pieni di persone. Nell'agricoltura abbiamo l'imposizione della collettivizzazione forzata delle aziende agricole perché occorre, nella visione staliniana, controllare in modo centralizzato e pianificato tutto il settore agricolo che deve produrre per sostenere lo sforzo industriale per dar da mangiare alle città. Come si realizza? In due modi o tramite l'associazione dei contadini in cooperative agricole, dette kolchos, in cui formalmente la terra è dei contadini ma ogni contadino produce secondo dei programmi prestabiliti; l'altra è l'assunzione da parte dello Stato dei lavoratori in grandi aziende statali contadine, dette sovchoz. Il nemico da battere sono i kulaki , quei contadini che erano riusciti a raggiungere delle condizioni di vita più agiate grazie alle maggiori libertà di cui avevano goduto i contadini sovietici negli anni della nep. Ora questa classe, nella propaganda staliniana, diventa il nemico numero uno: “eliminare il kulaki come classe”. Dopo 10 anni del comunismo di guerra, si ripropone, con lo stesso tipo di conflitto, la guerra dichiarata dallo stato ai contadini, quindi tra il partito bolscevico e le campagne che non volevano vedersi requisita la propria produzione agricola. Questa guerra si realizza tramite la confisca dei terreni e delle proprietà dei contadini, chi si oppone viene deportato in massa in Siberia; solamente fra il ‘30 e il ‘31 quasi due milioni di persone sono state deportate e sottoposte ad esecuzioni sommarie sul posto. Questa guerra dallo stato ai contadini per cercare di realizzare il progetto staliniano della collettivizzazione forzata delle terre, funzionale al progetto di industrializzazione del paese, produce degli effetti disastrosi nell'agricoltura: spesso gli allevatori piuttosto che dare il bestiame agli organi statali lo uccidono per ripicca. Il caso estremo l'abbiamo in Ucraina in cui il mix di situazioni atmosferiche e il mancato aiuto statale dovuto al contratto tra potere centrale e contadini ucraini, conduce a una carestia che porterà nel biennio 1932/1933 dai 7 ai 10 milioni morti di fame. Cinema: film sulla collettivizzazione delle terre. Uno dei tratti fondanti dal potere bolscevico, sia dai tempi della rivoluzione della guerra civile e che si ripropone con tutta la sua forza e violenza anche alla fine degli anni ‘20 con l'ascesa dello stalinismo, è sicuramente il fatto di instillare nella popolazione un sentimento di paura e di sospetto che si fa pratica e strumento di governo perché possiamo dire che lo stalinismo utilizza la paura e il sospetto come l'unico strumento di governo capace di governare dei processi sociali ed economici così imponenti come la collettivizzazione forzata delle terre e l'industrializzazione. La paura e il sospetto devono mettere al primo posto i valori della collettività, il bene della comunità anche a scapito dei valori individuali, privati e degli affetti familiari; un altro dei punti di riferimento di questi anni e la figura di Pavlik Morozov, un ragazzino che nel 1932, a 14 anni, pare avesse denunciato il proprio padre che stava aiutando i kulaki, il padre viene arrestato e per ripicca i familiari uccidono il ragazzo. Non è mai stato dimostrato realmente se Pavlik avesse realmente fatto la spia e che sia morto in modo violento come conseguenza della sua azione. In questi anni non è importante la verità, è importante che la storia giri e che il ragazzo diventi il prototipo del martire che, pur di salvaguardare gli interessi della collettività, è pronto a denunciare il proprio padre. Nel ‘37 il fatto di denunciare dei comportamenti considerati antistatali passa dall'essere un semplice imperativo etico all'essere una vera norma di polizia. | familiari di un condannato per tradimento della patria vengono automaticamente condannati anch'essi perché sono considerati colpevoli di non aver denunciato il proprio familiare. L'obiettivo di questa norma è quello di scardinare le relazioni private in nome del bene dello Stato, ciò crea un'atmosfera generalizzata di paranoia paura e sospetto. Un manifesto tipico dell'epoca è “non dire troppo” in quando stiamo vivendo un'epoca in cui non bisogna parlare troppo. Abbiamo una differenza tra stalinismo sovietico e nazismo perché nel nazismo i confini della comunità nazionale sono abbastanza netti, se sei tedesco, ariano, sano, eterosessuale e sei al sicuro; nell'Urss staliniana il sistema delle differenze non è così netto perché abbiamo delle categorie specifiche che vengono etichettate come i nemici: nel campo agricolo, i kulaki; nel campo industriale i sabotatori, alcuni gruppi etnici in campo religioso; i preti ortodossi che si oppongono all'ateizzazione dello Stato; possono essere anche cadere in disgrazia dei membri del partito, dell'elite al potere. Trotzky è uno di quegli esempi, è stato prima espulso dal partito e poi allontanato nell'Asia centrale sovietica e poi espulso dall'Urss. Dalla fine del ‘34 e dal ‘36 in poi abbiamo una svolta più repressiva contro le opposizioni politiche interne che siano opposizione reali o ipotizzate. fra il ‘36 e il ‘38 si svolgono i cosiddetti grandi processi di Mosca, dei processi farsa fortemente incoraggiati dalla stampa contro alcuni dirigenti storici comunisti. Zinovev, Kamenev e Bucharin sono stati fucilati, avevano partecipato con Lenin alla rivoluzione anche se su posizioni un po' diverse, ma avevano fatto anche negli anni ‘20 autocritica ufficialmente cosa che trotzky non aveva fatto, inoltre, Bucharin era stato il teorico della NEP. Tra il 1936 e il 1938 si parla di epurazioni di massa, cioè arresti ed espulsioni dalle istituzioni del partito dello Stato, dell'armata rossa: 2/3 dei membri del comitato centrale del partito vengono arrestati. Nel 1934, 1108 su 1196 delegati del congresso del partito; nel ‘36 vengono arrestati 35000/80 mila ufficiali dell'armata rossa. Questo creerà un problema enorme all'unione sovietica nella prima fase durante la Seconda guerra mondiale perché si troverà senza le élite del proprio esercito che era stata fatta fuori negli anni precedenti, di tutti questi arresti in media 1/10 viene condannato alla fucilazione, il resto è oggetto di deportazione nel sistema dei campi di lavoro forzato il cosiddetto GULAG, la sigla che abbrevia il nome dell'amministrazione centrale dei campi. Fra il ‘37 e il ‘38 abbiamo un milione e mezzo di arresti e 680.000 condanne a morte; si calcola che, tra il ‘29 e il '41, circa 20 milioni di cittadini sovietici vengono condannati con pene: dalla fucilazione a pene minori. Le vittime sono circa il 50%. Qualsiasi cittadino è obiettivo potenziale della polizia politica che è al servizio del ministero degli interni NKVD. Gli arresti si fanno per quote di popolazione, il grande terrore staliniano si esprime secondo degli arresti di massa che non riguardano soltanto le élite politiche ma che riguardano tutta la popolazione in modo da creare un senso di paura permanente per avere fedeltà assoluta al regime staliniano. Sono questi gli anni in cui si potenzia il culto della personalità di Stalin, Il ‘37 sì festeggio il ventennale della Rivoluzione d'ottobre e sono gli anni in cui c'è un processo di riscrittura in chiave staliniana della storia dell’Urss e della rivoluzione. Stalin diventa il fautore della rivoluzione insieme a Lenin, cosa che non è vera perché Stalin ha avuto un ruolo nella rivoluzione, ma questo ruolo viene fortemente amplificato e vengono cancellati i nomi degli altri protagonisti della rivoluzione che avevano partecipato come lui con Lenin. Anche nel cinema abbiamo un processo di stalinizzazione della rivoluzione. Film del ‘37 Lenin in ottobre, facendo sparire il personaggio di Stalin Lo stalinismo in ambito culturale si caratterizza per un forte conservatorismo culturale che rovescia le grandi misure progressiste per quanto riguarda le questioni sociali della famiglia o anche in ambito culturale. In ambito culturale c'è una critica forte alle avanguardie e alla sperimentazione artistica che aveva caratterizzato gli anni ‘20; l'arte non deve essere qualcosa di intellettuale ma deve essere soprattutto compresa dalle masse dei lavoratori . Nel ‘34 ciò porta alla codificazione del realismo socialista, l'unico metodo di creazione artistica ammesso in Unione Sovietica. Con realismo si intende non un realismo fotografico ma un realismo socialista, deve essere una descrizione della realtà non tanto così com'è ma come dovrebbe essere nella società socialista. Questo porta a un processo di idealizzazione della realtà, questo conservatorismo si manifesta anche nell'ambito delle politiche sociali relative alla famiglia: c'è una incentivazione alla maternità molto più forte di prima anche se pure le donne devono anche lavorare, quasi un lavoratore su due in Russia è donna. C'è una repressione dell'omosessualità che era stata depenalizzata con la rivoluzione Per quanto riguarda la politica estera negli anni ‘20 c'era stata una forma di normalizzazione di un primo ingresso dell'Urss nella comunità internazionale, -L'area meridionale è affidata al governo collaborazionista del generale Petain, che elegge la sua capitale a Vichy. Le truppe inglesi inviate in Francia riescono a sfuggire all'attacco tedesco rifugiandosi in Inghilterra. Nel Regno Unito si forma un governo di unità nazionale guidato da Winston Churchill, che, dopo la formazione del governo Petain, annulla gli accordi diplomatici con la Francia e muove la flotta per mettere in atto un blocco navale antitedesco nel Mediterraneo e sull' Atlantico. Il governo nazista reagisce attaccando il Regno Unito con l'aviazione. L'episodio più grave avviene a Coventry, importante sede di industrie belliche, che viene bombardata per più di 11 ore e rasa al suolo. Attacchi di questo genere si ripetono anche altrove, in particolare a Londra. Ma i britannici riescono ad organizzare un efficace sistema di evacuazione dei civili e dispongono di ottime difese antiaeree che riescono a limitare i danni degli attacchi. L'operazione appare fallita, anche perché la marina britannica è integra. Hitler decide di cambiare obiettivi. L'Italia fascista ha aperto nuovi fronti. | risultati però non sono molto brillanti. Nel 1940 l'esercito italiano attacca la Somalia e l'Egitto, controllati dai britannici. Inizialmente gli italiani riescono a penetrare in Egitto ma comincia la controffensiva britannica. A quel punto la prima guerra parallela diventa subalterna, poiché Mussolini è costretto a chiedere aiuto ai tedeschi, che nel 41 inviano un corpo di spedizione ben attrezzato. Intanto, l'esercito italiano sta perdendo la guerra contro i britannici in Africa orientale. L'altra guerra parallela iniziata dagli italiani si è indirizzata contro la Grecia,; è una vera catastrofe militare poiché l'esercito greco contrattacca, respingendo gli italiani in Albania. Contemporaneamente Taranto subisce un attacco aereo britannico, mentre la flotta italiana è sconfitta a sud del Peloponneso dalle navi inglesi. | tedeschi decidono dunque di attaccare a fondo nei Balcani. Sia la Jugoslavia sia la Grecia vengono rapidamente conquistate e sottoposte a un regime di occupazione. Agli italiani vengono assegnati la Slovenia centro meridionale, l'aria intorno a Zara, la costa della Dalmazia e il Montenegro. La Germania annette direttamente al suo territorio la Slovenia e si riserva l'amministrazione della Serbia, mentre viene costituito uno stato autonomo di Croazia. Tuttavia, dagli ultimi mesi del 41 la Croazia è divisa in 3 zone: la fascia costiera è sottoposta all'occupazione militare italiana, la fascia centrale è sotto il controllo croato, mentre tutta la restante area e sotto occupazione tedesca. In Grecia i tedeschi controllano Creta, le aree di Salonicco e di Atene; il resto viene assegnato all'Italia. A metà del 41 le potenze dell'asse controllano praticamente tutta l'Europa a eccezione di UK-URSS. L'attacco al Regno Unito è al momento irrealizzabile, a differenza di un attacco all'unione sovietica. L'Ucraina fa gola per la sua ricchezza agricola, e tutto all'est slavo e bolscevico è considerato una possibile terra di espansione. Viene dunque lanciata l'operazione Barbarossa, che ha inizio il 22 giugno 1941. La Germania possiede 4 milioni di uomini e numerosi carri armati e aerei. L'attacco a Mosca parte troppo tardi; pur essendosi avvicinati molto, i tedeschi devono fermarsi per il sopraggiungere dell'inverno senza essere riusciti a prendere la città. La battaglia per conquistare Mosca non dà i frutti sperati poiché il fronte si estese enormemente in profondità e ciò rende difficile il flusso dei rifornimenti. Inoltre, i carrarmati e i camion hanno bisogno di carburante e le truppe hanno bisogno di munizioni e di viveri. Per di più nei territori di occupazione tedesca si formano gruppi di partigiani antinazisti, costituiti da membri del P.C. sovietico o da soldati dell'armata rossa; questi gruppi compiono costanti azioni di sabotaggio che ostacolano i collegamenti tra centri di rifornimento dall'esercito nazista e le avanguardie della Wehrmacht al fronte. | tedeschi cambiano strategia e puntano al sud, verso il Caucaso, con l'obiettivo di bloccare i rifornimenti di carburante per le armate sovietiche e di impadronirsene a proprio vantaggio. È la primavera del 42. Altre terre che cadono sotto il controllo nazista. Il corpo di spedizione tedesco giunge in prossimità di Stalingrado ma anche qui trovano una sorprendente resistenza e si devono fermare. Tra il 41 e il 42 la guerra si fa davvero mondiale con . All'inizio, gran parte dell'opinione pubblica e dei politici ha favorito la prosecuzione di una politica isolazionista. Ma Roosevelt spinge per una linea di più attivo sostegno ai paesi che si oppongono alla Germania di Hitler. Il Congresso approva una legge che prevede la concessione di materiale bellico ai paesi alleati a condizioni favorevoli. Nel 41 gli USA interrompono le relazioni diplomatiche con Germania e Italia. Roosevelt e Churchill sottoscrivono la carta atlantica, un documento che prefigura un nuovo ordine internazionale, che deve emergere dalla sconfitta dei regimi nazi-fascisti e si deve fondare sul: -rifiuto di politiche belliciste aggressive, -sul principio dell'autodeterminazione dei popoli, -sul principio della libera circolazione di beni e capitali. I buoni rapporti tra Germania, Italia e Giappone sono confermati nel patto tripartito: in esso, Germania e Italia riconoscono l'Asia orientale come sfera d'influenza giapponese; il Giappone riconosce Italia e Germania come potenze europee dominanti. Nel 41 le truppe giapponesi occupano l'Indocina. Roosevelt decide di imporre l'embargo (Divieto di esportazione) sul petrolio e sull’acciaio statunitensi destinati al Giappone. Infatti, gran parte del petrolio che serve al Giappone viene dagli USA. La tensione tra i due paesi cresce ulteriormente quando il governo nordamericano chiede al governo giapponese di ritirare le truppe da Cina e Indocina. L'aviazione giapponese attacca la flotta statunitense del Pacifico, ancorata nella base di Pearl Harbor, distruggendola quasi tutta. L'esercito giapponese ora può occupare facilmente la Thailandia, Indonesia, Malesia, Birmania, Filippine e Nuova Guinea. Roosevelt dichiara guerra al Giappone (e Germania e Italia) e anche il UK dichiara guerra al Giapp. Nel 41 la guerra diventa così mondiale. Gli USA dispongono di un apparato industriale capace di produrre a ritmi molto rapidi gli armamenti necessari per ricostruire la flotta nel Pacifico. Nel 42 producono una quantità di aerei 2 volte superiore a quella di Germania e Giappone messi assieme; il rapporto peri carri armati è di 2,5 a 1e perle navi da guerra è di 6 a 1. La crescita della domanda per materiale bellico consente all'economia di superare gli effetti della crisi del 29, riassorbendo completamente la disoccupazione e stimolando una ripresa dei salari industriali. Nel 1942 abbiamo la massima espansione territoriale e militare dei paesi dell'Asia, cioè l'alleanza fra Italia, Germania e Giappone e i paesi collaborazionisti. Il loro modo di gestire i territori conquistati e occupati militarmente è condizionato dall'ideologia della superiorità razziale, per esempio l'atteggiamento del Giappone rispetto ai territori asiatici: la propaganda che viene fatta in questi territori occupati è una propaganda di tipo antioccidentale e anticoloniale, perché erano colonie di Gran Bretagna e Francia, che potranno avere delle qualità di vita migliori di quelle sotto il controllo coloniale. La retorica dell'impero giapponese è quello di creare una sfera di coprosperità della grande Asia orientale, dominata dal Giappone. La realtà è quella di un forte regime di occupazione militare e di prelievo delle risorse materiali ed economiche per sostenere lo sforzo bellico, principalmente contro gli Stati Uniti. Abbiamo diverse forme di occupazione, le prime sono i cosiddetti regimi collaborazionisti, ad esempio, la Francia di Pétain; anche in Croazia, Slovacchia, Norvegia. L'atteggiamento è un atteggiamento di sfruttamento economico, questi regimi servono alla Germania nazista per ottenere materie prime a prezzi molto vantaggiosi. Un'altra forma di occupazione è molto più dura ed è quella che prevede l'occupazione militare diretta nazista, per esempio, il nord della Francia, l'Europa orientale, la Polonia, i territori sovietici occupati dalla Germania, in particolare la Bielorussia, l'Ucraina, i Paesi baltici inizialmente occupati dall'Urss. Questi territori sono oggetto di processi deportazione di massa, si dice che siano stati 13 milioni e mezzo le persone fra i civili i prigionieri di guerra e gli ebrei (conteggio a parte) che sono presi e spostati in altri territori per lavorare nelle fabbriche tedesche. Abbiamo poi progetti più estremi, come il cosiddetto piano generale per l'est che riguarda in particolare i territori della Polonia, Ucraina e bielorussa che sono sotto il pieno controllo delle SS. Questo piano prevede quello che era l'idea Hitleriana dello spazio vitale, ossia che quelle regioni sarebbero state colonizzate da parte di popolazione tedesche e la popolazione locale sarebbe stata o deportata in Siberia, una volta che la Germania avesse sconfitto ufficialmente l'Urss, oppure quella che poteva avere discendenti tedeschi poteva essere sottoposta a un processo di germanizzazione; la gran parte, invece, sarebbe stata trattenuta in quei territori come manodopera servile. Una parte fondamentale aveva la politica razziale verso gli ebrei. Inizialmente, anche prima della guerra c'era l'idea dell'espulsione dal Reich degli ebrei presenti, anche se più della metà degli ebrei presenti in Germania erano fuggiti prima dell'inizio della WW2 in seguito all'antisemitismo promosso da Hitler, in particolare dopo le leggi di Norimberga del '35 e la notte dei cristalli del ‘38. Nel ‘39 con la guerra e con la conquista della Polonia, stato in cui la presenza ebraica era molto forte, nelle città iniziano a costruirsi dei ghetti dove concentrare tutti gli ebrei. | ghetti si riempiono con condizioni igieniche pessime che conducono ad un alto tasso di mortalità. L'Italia inizia a contribuire a mandare gli ebrei italiani nei ghetti. Le soluzioni a questo numero altro di ebrei erano 2: nei territori sovietici occupati dai tedeschi (ucraina e Bielorussia) le SS prevedono a Il fascismo è finito. Il governo Badoglio, mentre da un lato annuncia fedeltà agli impegni presi a suo tempo da Mussolini, apre le trattative segrete con gli anglo-americani che ormai dilagano in Sicilia. Le trattative portano un armistizio, firmato il 3 settembre 1943, che viene comunicato da Badoglio in una trasmissione radiofonica. Non è chiaro che cosa debba fare l'esercito. La confusione è resa ancor maggiore della decisione presa dal re, da Badoglio e dagli altri membri del governo, i quali abbandonano Roma e fuggono Brindisi, dove intanto sono sbarcate le truppe alleate. Quasi ovunque i reparti dell'esercito si sciolgono. Alcuni però decidono di opporre resistenza alle truppe tedesche che si stanno insediando in tutta Italia. Gli episodi di resistenza di reparti dell'esercito sono puniti duramente dai tedeschi, che cattura e deporta i militari italiani. Nella penisola i tedeschi avanzano fino a schierarsi a difesa di un fronte che corre da Gaeta alla foce del Sangro, la linea Gustav. Inoltre, il 12 settembre 1943 un commando di paracadutisti tedeschi libera Mussolini dalla prigione dov'era stato recluso. Trasportato a nord, Mussolini annuncia la costituzione di un nuovo stato fascista repubblicano, La Repubblica di Salò. La Repubblica dispone di un suo esercito di sue forze di polizia ma è politicamente e militarmente del tutto dipendente dalle decisioni che vengono prese dalle autorità militari tedesche. L'Italia, dunque, è spezzata in due: -da una parte si trova il Regno del Sud, col governo Badoglio, sostenuto dalle forze anglo-americane. -nel centro nord c'è la Repubblica Sociale Italiana di Mussolini, sostenuta dalle truppe naziste. Cominciano a costituirsi gruppi armati che intendono opporsi ai tedeschi e ai fascisti. Nasce adesso anche in Italia una resistenza contro il nazifascismo. Tra i gruppi più significativi c'è stato quello di Giustizia e Libertà, fondato nel 1929 da Emilio Lussu. Si costituiscono anche delle formazioni composte da partigiani di simpatie socialiste, le brigate Matteotti, e gruppi di ideali comunisti, le Brigate Garibaldi. Sin dal 9 settembre del 1943 si è formato il composto da esponenti di 7 partiti che si sono costituiti dopo la caduta del fascismo: il partito d'azione; la Democrazia Cristiana, erede del Partito popolare. Il Partito Socialista Italiano di unità proletaria, area socialista. Il Partito Repubblicano Italiano, di tradizione mazziniana. Il Partito Liberale Italiano. Il Partito Democratico del lavoro. Il Partito comunista italiano. Gli esponenti di questi partiti raccolti nel Comitato di liberazione nazionale danno voce a una netta polemica col governo Badoglio e col re. Una posizione di questo genere indebolisce molto l'autorevolezza del Comitato, perché i responsabili delle forze anglo-americane considerano il solo governo Badoglio come interlocutore istituzionale e legittimo con il quale dialogare. Sbarcato a Napoli, dopo 20 anni di esilio in Unione Sovietica, Togliatti, dirigente del PCI, propone di abbandonare la polemica con Badoglio e fare in modo che il Comitato collabori col governo per liberare la penisola dal fascismo. La mossa di Togliatti, conosciuta come svolta di Salerno, apre nuove prospettive. Il 24 aprile 1944 si forma il primo governo di unità nazionale, che è presieduto da Badoglio e comprende gli esponenti dei partiti del Comitato di liberazione nazionale. Re Vittorio Emanuele Ill si impegna a cedere provvisoriamente i suoi poteri al figlio Umberto. Badoglio si dimette e viene sostituito da Bonomi. Contestualmente, Umberto di Savoia assume la carica di luogotenente generale del regno. Man mano che le truppe alleate avanzano verso nord e la linea militare tedesca si pone tra Toscana e l'Emilia, nella cosiddetta Linea Gotica, gli atti di ritorsione contro le azioni partigiane colpiscono sempre più spesso e sempre più violentemente interi villaggi. Nel 1943 i capi dei 3 principali paesi che conducono la guerra contro la Germania nazista, Roosevelt Churchill e Stalin, si incontrano a Teheran, per una valutazione complessiva della situazione strategica. Stalin insiste affinché gli anglo-americani avviino un'offensiva anche dalla Francia, in modo da impegnare l'esercito tedesco su tutti i fronti possibili. Churchill e Roosevelt concordano, ma chiedono tempo. Il luogo più conveniente per lo sbarco è la Normandia. All'alba del 6 giugno 1944, dopo un bombardamento preparatorio contro le postazioni difensive tedesche, vengono lanciate truppe paracadutate e poi arrivano i mezzi da sbarco. Nelle settimane seguenti un esercito alleato composto da 380mila soldati è operativo sul territorio francese. Alla fine del luglio 1944 le difese tedesche sono piegate. Ad agosto le truppe angloamericane sono a Parigi. | partigiani comunisti di Tito sono riusciti a entrare a Belgrado, mentre truppe inglesi stanno sbarcando in Grecia. Intere città vengono rase al suolo dai bombardamenti, come nel caso di Dresda. Fiduciosi della vittoria, Roosevelt Churchill e Stalin e si incontrano di nuovo a Yalta, in Crimea, 1945. Nella conferenza di Yalta si accordano su una divisione della Germania in 4 zone di influenza e sulla formazione di governi provvisori in Polonia, Jugoslavia, Romania e Bulgaria. L'accordo è preso nella giusta previsione di una rapida vittoria. In effetti, nonostante Hitler abbia dato ordine di resistere a oltranza l'esercito crolla su tutti i fronti. Alla fine di aprile sia sovietici che gli anglo-americani sono a Berlino. Le truppe partigiane liberano le principali città della Valle Padana prima dell'arrivo delle forze alleate. Le truppe tedesche si ritirano dall'Italia. Mussolini cerca di fuggire in Germania con la sua amante ma riconosciuti a Dongo, il 28 aprile del 1945 vengono entrambi fucilati da un gruppo di partigiani. | cadaveri dei due, trasportati a Milano, sono impiccati per i piedi a piazzale Loreto, insieme con i corpi di altri tre capi fascisti e li sono lasciati in esposizione per alcune ore. Il luogo del macabro rituale viene scelto per ricordare che proprio in quel punto, un anno prima, un drappello di militi della Repubblica Sociale Italiana ha giustiziato 15 prigionieri politici in un'azione di rappresaglia. Il 30 aprile 1945 Hitler si suicida insieme con Eva Braun, la sua amante, sposata qualche ora prima. Goebbels, che Hitler ha indicato come suo successore, si suicida insieme alla moglie, dopo aver ucciso i figli. Il 7 maggio 1945 i responsabili dell'esercito tedesco firmano la resa senza condizioni. Nel ‘45 muore Roosevelt, dopo tre mandati presidenziali, e viene sostituito dal suo vice Harry Truman, protagonista del dopoguerra e della prima fase della guerra fredda. Egli approva l'utilizzo di una nuova arma micidiale nei primi di agosto del ‘45 che viene sperimentata e utilizzata per mettere fine definitivamente al conflitto, cioè della bomba atomica. La bomba viene sganciata sulla città giapponese di Hiroshima e tre giorni dopo nella città di Nagasaki; le città sono distrutte, i morti sono tantissimi e chi resta in vita subisce ferite e deturpazioni di una gravità mai vista e soffrirà per tutta la vita per effetto delle radiazioni atomiche. Intanto anche l'URSS ha dichiarato guerra al Giappone e l'imperatore giapponese offre una resa senza condizioni. Con la firma dell'armistizio del Giappone con l'unione sovietica, all'inizio di settembre del ‘45, la Seconda Guerra Mondiale termina definitivamente, dopo sei anni di distruzioni con un numero di morti molto maggiore rispetto alla Prima guerra mondiale, (50 milioni di morti) il 70% sono stati civili e più della metà delle morti sono stati dei cittadini sovietici, vittime della feroce occupazione nazista fra il ‘41 e il ‘43, oltre che poi i militari morti durante gli scontri.
Docsity logo


Copyright © 2024 Ladybird Srl - Via Leonardo da Vinci 16, 10126, Torino, Italy - VAT 10816460017 - All rights reserved