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Riassunto del libro La lotta per le investiture, Schemi e mappe concettuali di Storia Medievale

Riassunto del libro La lotta per le investiture, una rivoluzione medievale di Nicolangelo D'acunto

Tipologia: Schemi e mappe concettuali

2020/2021
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Caricato il 12/07/2022

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Scarica Riassunto del libro La lotta per le investiture e più Schemi e mappe concettuali in PDF di Storia Medievale solo su Docsity! EPISODIO DI CANOSSA -> PAPA GREGORIO VII umilia imperatore ENRICO IV lasciato a vagare x tre giorni in mezzo alla neve in veste di penitente nei pressi del castello di canossa nell’inverno 1077 con la speranza di ottenre perdono dal pontefice -> valenza rituale e simbolica, potere politico umiliato e desacralizzato P. PRODI -> tratto saliente della storia dell’europa andava cercato nella RIVOLUZIONE PERMANENTE -> dualismo fra potere politico e potere sacro che produsse un continuo movimento dialettico Pluralità di orientamenti riformatori a volte profondamente divergenti dalla visione di GREGORIO VII che costrinsero ad un continuo corpo a corpo con le fonti e con la storia dei singoli contesti in cui si frammentò la vicenda possiamo però considerare i DICTATUS PAPAE e le lettere di GREGORIO VII come manifesto di un preciso orientamento ideologico dei riformatori J.GOLDSTONE -> autore di una sintesi molto efficace sulla STORIA DELLE RIVOLUZIONI -> secondo lui perché una nuova ideologia produca azioni rivoluzionarie è necessario che si verifichi un cambiamento nelle posizioni delle elite in grado di aprire nuovi spazi e opportunità x le masse, mobilitate intorno a nuove credenze -> nuove ideologie da sole non bastano GUERRA FRA RIFORMATORI GREGORIANI E IMPERO -> combattuta con le armi vere e proprie, ma anche war of words H.J. BERMANN -> parla di RIVOLUZIONE PONTIFICIA DEL 1077-1122, ma osserva che fu chiamata a quel tempo RIFORMA, la reformatio del papa, generalmente tradotta in termini moderni con RIFORMA GREGORIANA, così continuando a celare il suo carattere rivoluzionario TEMA RIFORMA ECCLESIASTICA SECOLO XI nel corso del NOVECENTO -> revisione tanto profonda da uscirne quasi dissolto come oggetto storiografico, a cominciare dalle pagine celebri nelle quali O. CAPITANI mise in dubbio l’esistenza di una età gregoriana -> non x caso usl finire degli anni 60 iniziò il declino di quella che era stata una vera e propria MODA STORIOGRAFICA del secondo dopoguerra -> venir meno dei grandi quadri interpretativi sulla riforma del secolo XI oggi è preferibile parlare non di una ma di MOLTE RIFORME -> pluralità di orientamenti x nulla concorrenti alla definizione o addirittura alla realizzazione di un programma e forse nemmeno disposti lungo quella che potremmo chiamare una linea di tendenza A.FLICHE -> RIFORMA GREGORIAMA: vasto moto riformatore ispirato da papa GREGORIO VII si configurava nella sua opera monumentale come un processo di emancipazione della chiesa dalle intrusioni laiche ITALIA -> categoria negativa della CHIESA FEUDALE (MORGHEN) -> restaurazione postgregoriana inevitabile conseguenza dell’inconciliabilità di istituzioni e spiritualità DIBATTITO PRIMA E DURANTE IL CONCILIO VATICANO II 1959 UNIVERSITà CATTOLICA DI MILANO -> organizza con cadenza triennale al passo della Mendola una settimana internazionale di studi dedicata proprio ai secoli XI e XII -> anima di questa iniziativa era C. VIOLANTE -> x lui spiritualità e istituzioni non costituiscono due poli necessariamente antitetici e nel secolo XI gli ideali riformatori non furono del tutto estranei alle strutture della CHIESA FEUDALE, che anzi rappresentavano il naturale sbocco e la realizzazione anche di esigenze spirituali -> inq uesta prospettiva, L’ECCLESIOLOGIA funse da tramite non solo tra spiritualità e istituzioni ecclesiastiche, ma anche tra quella, le istituzioni politiche e le strutture sociali -> CONSIDERAZIONE POSITIVA DELLA CHIESA FEUDALE TELLENBACH -> secondo lui nell’ALTO MEDIOEVO era fortissimo il controllo da parte dei laici sulle chiese e sulla chiesa, ma altrettanto pervasiva era stata la presenza degli ecclesiastici nelle istituzioni politiche -> totale assenza dal libro di T della distinzione tra chiesa e stato + anche x lui la riforma avrebbe confinato i laici in una posizione di passività, creando una chiesa a totale controllo chiericale opera di T non godette di grande fortuna in Italia e in francia -> x motivi diversi la sua impostazione risultava meno maneggevole di quella di FLICHE, la cui condanna moralistica della chiesa in mano ai laici offriva una comoda sponda al giudizio negativo di Morghen sulla chiesa feudale GERMANIA -> lotta x le investiture ha continuato e ancora continua ad avere un ruolo centrale nel dibattito storiografico in primis a motivo delle sue implicazioni politiche Del tutto singolare invece il ritardo in questo ambito della storiografia FRANCESE, in tutto fedele all’impostazione di Fliche ITALIA -> passata la moda gregoriaistica degli anni 50 e 60, drastico ridimensionamento di questo ambito di studi, che tuttavia ha trovato in CAPITANI il suo interprete principale + altri due: TABACCO e VIOLANTE RIFORMA PAPALE -> accezione soggettiva e oggettiva dl termine -> il papato da un lato promosse e in una certa misura attuò una serie di progetti riformatori, dall’altro fu esso stesso riformato nel corso del secolo XI -> entrambi qusti processi si influenzarono reciprocamete una prima caratteristica fondamentale della riforma del papato e della riforma in generale -> il SOGGETTO RIFORMATORE cambia a mano a mano che i suoi progetti si realizzano + il riformatore cambia con la riforma CAPITANI -> saggio 1965 ESISTE UN’Età GREGORIANA? -> realizza x primo la decostruzione di questo paradigma di interpretazione dimostrando che l’espressione riforma gregoriana era adatta solo x descrivere la riforma di Gregorio VII e che la continuità prospettata da Fliche non trovava riscontro nella realtà -> mentre in ITALIA questa cosa è diventata una ovvietà storiografica, in FRANCIA gli studiosi non si sono mai misurati con questa revisione storiografica DESTRUTTURARE IL CONCETTO DI RIFORMA significa in primo luogo spostare l’obiettivo da alcune parole d’ordine che si ripetono ossessivamente nelle nostre fonti: - Nicolaismo - Simonia - Investitura da parte dei laici X indirizzarlo sugli strumenti attraverso i quali i papi cercarono di porre su basi nuove il significato concreto della presenza del papato nella società Apparente linearità della riforma nasconde in realtà scarti e differenze molto evidenti secondo i tempi e i luoghi che consideriamo e che tali trasformaizoni coincisero spesso con il passaggio da un papa all’altro e non furono il risultato diversificato di un comune progetto riformatore, ma spesso scaturivano dalle differenze di obiettivi che gli stessi pontefici avevano cercato di raggiungere -> tutto ciò, tuttavia, non ci autorizza ad affermare che la riforma gregoriana sia una del tutto immotivata invenzione di Fliche CANTARELLA -> la storia del papato del secolo XI è la storia della trasformazione di quel fondamento in ideologia -> l’elaborazione di questa IDEOLOGIA comporta un tentativo consapevole di mettere ordine nel fluire degli avvennimenti attraverso la definizione di una CRONOLOGIA -> a tal fine occorre individuare un momento in cui l’azione riformatrice subisce un’accelerazione e nel quale gli interventi x modificare la realtà vengono giustificati più o meno legittimamente alla luce di un insieme omogeneo nel tempo di simboli, di pratiche e di norme RIFORMARE IL PAPATO significava tornare all’ANTICO, secondo una tendenza che trova conferme significative nella committenza artistica della ROMA XI-XII SECOLO -> in particolare con GREGORIO VII ROMA diventò il centro simbolico di una costruzione propriamente politica le cui tracce testuali, monumentali e iconografiche si diffondo con intensità fino ad allora sconosciuta specialmente con riguardo A giudicare dalle FONTI NON CAMALDOLESI la fondazione dell’eremo non aveva avuto ruolo primario nella biografia di ROMUALDO, che dopo esperienza spirituale nel monastero di Cuxa torna in Italia e rinizia la sua opera di APOSTOLATO EREMITICO alternando periodi di solitudine a campagne di predicazione ROMUALDO viene dipinto da Pier Damiani come un SANTO IN MOVIMENTO, perennemente agitato dal desiderio di fondare e riformare centri di vita religiosa dotato di un carisma straordinario, impressionava con la sua santità anche imperatori sensibili agli ideali monastici come OTTONE III ed ENRICO II, che ne sollecitarono il consiglio e lo coinvolsero nei loro progetti di rilancio del monachesimo italico FONDAZIONE CAMALDOLI giungeva quindi al termine della esaltante parabola della vicenda terrena di Romualdo -> sogno panmonastico di forte carica utopistica CREAZIONE ELITE SOLITARI-> passava in primo luogo dall’ACQUISIZIONE DI UN PATRIMONIO NORMATIVO che ne differenziasse il genere di vita, in modo tale da distinguerli sia dagli eremiti spontanei sia da coloro i quali interpretavano l’eremitismo alla luce della Regola benedettina dimorando accanto o dentro un monastero -> ROMUALDO: FORMA INTERMEDIA DI EREMITISMO x dare corpo a qusta ispirazione: ricorso ad una pluralità di SOLUZIONI ORGANIZZATIVE, alternando la costruzione-riforma di eremi a quella di cenobi CAMALDOLI -> esperimento più fortunato e lungimirante tra quelli realizzati -> due soluzioni applicate contemporaneamente: CENOBIO istituito di fianco ad un EREMO il cuore di Camaldoli tuttavia è l’EREMO, rispetto al quale il cenobio viene istituito fin dall’inzio con una funzione possiamo dire accessoria -> capo di entrambe è il PRIORE -> in questo rifiuto di istituire la carica di abate sta uno degli elementi di novità di questa proposta monastica fin dalle origini il monachesimo camaldolese è legato al LUOGO di Camaldoli -> confine dentro-fuori complicato però dal cenobio, inteso come camera di decompressione superiorità vita eremitica rispetto a quella cenobitica -> GERARCHIA destinata a segnare x secoli il loro assetto istituzionale tuttavia: MODELLO INSEDIATIVO replicabile ma a quel luogo e solo a quello ABBAZIA TOSCANA -> esempio più lampante del nesso tra riforma ecclesiastica e nuovo monachesimo, ma non si può estendere questa considerazione anche ai camaldolesi LEONE IX, era vescovo di TOUL, fu scelto da ENRICO III come papa dopo i due brevissimi ponteificati di Clemente II e Damasio II -> ILDEBRANDO DI SOANA suggerì di farsi eleggere regolarmente dal clero e dal popolo romano -> procedura canonica nel 1049 è il veroo papa imperiale dell’eta delle riforme -> la sua riforma fu infstti all’insegna dell’IMPERIALIZZAZIONE DEL PAPATO -> esempio: itineranza della curia, che riprendeva un uso della corte imperiale -> icona del papa pellegrino -> fenomeno dietro cui vi era in realtà la mutazione di un connotato essenziale del potere imperiale si passava cmq da un papato re-attivo alle istanze delle periferie ad un papato sempre più ATTIVO, come testimonia l’aumento della PRODUZIONE DOCUMENTARIA PONTIFICIA + la sua progressiva uniformazione sotto l’aspetto formale -> riorganizzazione della prassi cancelleresca Guerriero anche da vescovo, LEONE IX continuò a considerare perfettamente compatibile con il suo incarico l’esercizio della funzione bellica -> PIER DAMIANI invece prende le distanze dalla politica militarista del papa, ma solo molti anni dopo la sua morte nella curia diversi temi di dibattito: PIER DAMIANI denunciava e condannava varie forme di intemperanza degli ecclesiastici in materia di omosessualità + SIMONIA (cosa vuol dire?) SIMONIA -> tesi moderate sulla simonia codivise dalla gran parte del clero italiano, a cui erano ben chiare le conseguenze x l’intero ordinameto ecclesiastico di una eventuale accettazione delle tesi più rigorose (UMBERTO DI SILVA CANDIDA) SIMONIA da SIMONE, mago che secondo gli atti degli apostoli aveva cercato di acquistare il dono di dio con il denaro (respinto da pietro) seconda metà secolo XI -> intensificazione delle polemiche intorno a scambi di risorse e offici ecclesiastici fino a quel momento considerati del tutto normali + da teologico e canonistico ad un certo punto il tema della simonia si trasformò in un problema POLITICO era normale x i vescovi recarsi alla corte imperiale x avere la conferma della nomina dall’imperatore, che essi consideravano il proprio signore -> chiedere alla corte imperiale la conferma del rapporto vassallatico annesso alla funzione episcopale e di versare il corrispettivo in denaro -> pagamento di forti somme in denaro alla camera regia fino a tutto il regno dell’imperatore CORRADO II -> la situazione cambia con ENRICO III (incoronato 1039) -> viva POLEMICA ANTISIMONIACA -> dibattito su cosa fosse veramente la simonia nei SINODI convocati da LEONE IX si delineraono due distinte posizioni di pensiero sulla simonia: - RADICALE – UMBERTO DI SILVA CANDIDA: simoniaci eretici perché pensavano che lo spirito santo fosse inferiore a loro stessi, dato che si sentivano autorizzati a disporne liberamente come se si trattasse di un qualsiasi bene oggetto di scambio commerciale idee abbracciate dai riformatori radicali come i PARARINI lombardi e i VALLOMBROSIANI nel corso della lotta x le investiture, ma ebbero scarsa fortuna nel prosieguo del medioevo, quando prevalse la prospettiva moderata - MODERATA – PIER DAMIANI: il vero auctor del sacramento non era chi lo amministrava, ma cristo, cosicchè i meriti personali dei membri della gerarchia ecclesiastica non influivano -> sacerdote come strumento -> le ordinazioni di quanti erano stati ordinati gratuitamente da simoniaci sono valide + la simonia da questione dottrinale diventa un problema di natura esclusivamente disciplinare -> egli distingueva diversi gradi di responsabilità e punibilità LIBER GRATISSIMUS -> questi temi sono trattati seguendo costantemente due registri: quello della teologia sacramentale e quello della storia della chiesa (diritto canonico) SINODO 1061 -> compromesso tra le due posizioni sulla simonia: le ordinazioni fatte gratuitamente dai simoniaci sarebbero state considerate prive di validità -> con questo si rigettava l’essenza del pensiero damianeo, ma era evidente che le posizioni radicali di Umbero di Silva Candida avevano ricevuto un colpo ancora più duro CAPPELLANI GIOVANNI E TUDETCHINO 1066 -> giustificazioni della simonia: vengono acquistate solo le risorse finanziarie e le proprietà, non la carica o il sacramento -> a pagamento ottengono i mezzi che li fanno ricchi, gratis ricevono quello che li rende sacerdoti PIER DAMIANI considerava queste teorie inaccettavili -> essi pretendevano di scindere le chiese, con le loro relative funzioni sacramentali, dalle loro proprietà -> rifiuto della distinzione fra CONSECRATIO e RES ECCLESIAE costituisce uno dei temi centrali degli scritti di UMBERTO DI SILVA CANDIDA SECOLO XI -> RISTRUTTURAZIONE SISTEMA SIMBOLICO -> EUCARISTI -> dibattito: cristo è davvero presente nell’eucaristia o lo è in maniera simbolica? Seconda metà secolo -> FENOMENI ERETICALI non subirono una sorta di inspiegabile battuta d’arresto, ma una trasfigurazione che li rende poco identificabili, a meno di nn spogliarsi dei principi di individuazione dei quali solitamente fa uso la storiografia concetto di ERESIA a partire dagli anni 40 del scolo fu utilizzato x stigmatizzare comportamenti e dottrine tenuti e professate non da membri concepiti come esterni alla chiesa, ma dai chierici simoniaci e nicolaiti -> che persero la connnotazione dell’ortodiossia x essere relegati nell’ambito dell’eresia -> concezione molto sfumata del termine In questo periodo vivace dibattito tra i riformatori anche su aspetti decisivi come la TEOLOGIA SACRAMENTALE e L’ECCLESIOLOGIA TEMA DELLA SEPARAZIONE TRA RES ECCLESIAE E OFFICIO ECCLESIASTICO si intrecciò con la questione dell’INVESTITURA LAICA e della COMPRAVENDITA delle chiese + altro argomento di discussione: possibilità che i sacerdti indegni amministrino sacramenti validi -> impiegato al tempo di Gregorio VII x tutta la lotta x le investiture nel dibattito circa la validità dei sacramenti amministrati dagli scomunicati Ad un certo punto, però, la lotta alla simonia passò in secondo piano rispetto ai problemi che la guerra tra ENRICO IV e GREGORIO VII aveva provocato Risultato più eclatante e ancora tangibile della riforma ecclesiastica del secolo XI è l’ADOZIONE GENERALIZZATA DEL CELIBATO del clero da parte della chiesa cattolica -> trasformazinoe figura del sacerdote inizialmente concili provinciali in tutto l’impero imponevanno ai chierici la RESIDENZA presso il CLAUSTRUM annesso alla chiesa che officiavano e vietavano qualsiasi forma di coabitazione con persone di sesso femminile -> da questo profluvio di norme restava tuttavia escluso il legame concubinario, che invece era largamente diffuso a partire dall’età postcarolingia nel secolo X invece si affermava con rinnovato vigore la necessità di riformare la gerarchia ecclesiastica x fare in modo che lo stile di vita dei chierici fosse profondamente separato e distinto da quello laicale e assumesse a modello la vita monastica -> metamorfosi dell’immagine del sacerdote pienamente compiuta con la riforma PIER DAMIANI (Milano) era dell’idea che il matrimonio dei chierici fosse giustificato in generale: pluralità di orientamenti giuridico-dottrinali e di comportamenti a partire dalla metà del secolo con il rafforzamento del centralismo papale -> da qui presero corpo in occidente una RIFLESSIONE TEOLOGICA, UNA LEGISLAZIONE e un’intensa opera di PROPAGANDA tese ad instaurare una disciplina del CELIBATO ECCLESIASTICO rigorosa e soprattutto uniforme + di pari passo procedeva il rinnovamento della vita comune del clero LEONE IX -> SINODI ROMANI -> reiterò il divieto x sacerdoti e leviti di congiungersi con le proprie mogli + x le concubine dei presbiteri romani si prevedeva l’assegnazione al Palazzo Lateranense come serve PIER DAMIANI in questo periodo inizia a fare un uso sistematico del concetto di ERESIA NICOLAITICA -> x condannare in toto qualsiasi forma di convivena illegittima o di matrimonio legale del clero ordinato SCISMA 1054 -> sancisce, tra le altre cose, la definitiva separazione della disciplina celibataria occidentale da quella delle chiese di rito orientale GREGORIO VII -> LOTTA ANTINICOLAITICA -> sostiene che il connubio carnale del sacerdote lo lega corporalmente al diavolo, una specie di anti-chiesa che comprendeva l’imperatore ENRICO IV e i suoi seguaci PROPRIETà E REDDITI DELLA CHIESA -> peccato più grave del nicolaita non consiste nel commercio carnale ma nell’USO SACRILEGO DEL PATRIMONIO ECCLESIASTICO -> la polemica antinicolaitica procede di pari passo con quella antisimoniaca ed entrambe sono strettamente legate alla rflessione sulla sacralità delle res ecclesiae e alla loro conseguente inalienabilità CONCILIUM PICTAVENSE 1078 -> PAPA elimina il problema alla radice vietando il matrimonio ai sacerdoti, diaconi e suddiaconi, ai figli dei sacerdoti l’ordinazione e al clero in generale l’accumulo delle prebende -> scopo: fornire ministri celibi sia prima che dopo l’ordinazione MATRIMONIO/CONCUBINATO proibiti anche alla fine della lotta x le investiture sulla base del III CANONE DEL CONCILIO DI NICEA riformatori non riuscirono nell’immediato a vietare il conferimento degli ordini maggiori a persone legate da precedenti vincoli matrimoniali, ma conseguirono il risultato di imporre una immagine del sacerdote fallimentare perché il papa tanto morì prima che potesse conoscerne l’esito NICCOLò II -> inviare un moderato x conservare una posizione interlocutoria tra i contendenti e favorirne la riconciliazione senza riunciare a realizzare la riforma del clero SUCCESSIVA LEGAZIONE 1067 ANSELMO DA BAGGIO nel frattempo ELETTO PAPA come ALESSANDRO II -> ferma restando la necessità di combattere simonia e nicolaismo, i legati nei fatti continuavano a ritenere che la lotta x la riforma dovesse essere combattuta sotto le insegne della chiesa romana secondo le procedure tradizionali del diritto canonico e senza fughe in avanti -> delicato equilibrio tra progettualità riformatrici e necessità di preservare la gerarchia ecclesiastica caso milanese particolarmente evidente la progressiva presa di distanza del papato da GUIDO DA VELATE con il conseguente avvicinamento ai patarini -> i tentativi della chiesa romana di condurre i conati di riforma entro un alveo istituzionale si scontrarono con le resistenze insormontabili di chi temeva un sovvertimento degli equilibri esistenti episodio della consegna del VEXILLUM SANCTI PETRI al laico ERLEMBALDO subentrato alla guida del movimento patarinico -> gesto dall’altissimo valore simbolico che solennizzava l’appoggio della sede apostolica al movimento patarinico, gettando le basi di una MILITIA non più soltanto spirituale come quella dei monaci, ma dalle chiare connotazioni belliche -> ERLEMBALDO era infatti un MILES, un aristocratico e quindi un guerriero -> violenza tra i patarini e i loro nemici GIURAMENTO prestato da GUIDO DA VELATE (ANTI-PATARIA) e dal suo clero davanti a PIER DAMIANI aveva ormai rivelato la sua funzione meramente dilatoria SCOMUNICA contro GUIDO DA VELATE di ALESSANDRO II -> GUIDO risponde nel 1066 con un’assemblea dei milanesi riuniti nella cattedrale x accusare pubblicamente ARIALDO ed EREMBALDO di voler sottomettere la chiesa ambrosiana al papato -> mossa che funzionò e l’appello al patriottismo ambrosiano indusse molti patarini ad abbandonare i loro capi -> ARIALDO costretto a rifugiarsi nel castello di Legnano controllato da ERLEMBALDO, dove un sacerdote lo tradì e lo consegnò ai fautori di GUIDO DA VELATE che lo torturarono e uccisero -> MARTIRE della causa patarinica primavera 1067 ERLEMBALDO era riuscito a superare lo stallo seguito alla morte di ARIALDO e a ricompattare i patarini -> NUOVA FASE LOTTE PATARINICHE SUCCESSIONE GUIDO DA VELATE (ARCIVESCOVO) -> proprio segretario GOTOFREDO, prontamente scomunicato da ALESSANDRO II -> non potè prendere possesso della diocesi -> gli erano ostili, oltre ai patarini, pure i CAPITANEI e il CLERO MAGGIORE ERLEMBALDO INSEDIò ATTONE -> effetto x lui sgradito di scompaginare il fronte fino ad allora compatto dei nemici di GOTOFREDO ora timorosi dell’eccessivo potere in mano al capo patarino e abili nell’agitare il patriottismo ambrosiano contro un candidato voluto da roma -> ATTONE non riuscì a prendere possesso della diocesi nonostante l’appoggio di ALESSANDRO II e del neoeletto GREGORIO VII, mentre ENRICO IV fece consacrare GOTOFREDO dai vescovi lombrardi riuniti nel SINODO DI NOVARA sostanzialmente SCISMA APERTO anno seguente ERLEMBALDO ribadisce il sostegno romano ad ATTONE, ma ormai la propaganda antipatarinica aveva avuto il meglio -> vano fu il tentativo del capo patarinico di vietare l’amministrazione del battesimo nella settimana santa 1074 poiché il clero milanese disponeva solo del crisma consacrato da colui che secondo ERLEMBALDO era uno scismatico -> consenso attorno ad ERLEMBALDO ormai al minimo - > muore in un tumulto -> cosa che costringe molti patarini a lasciare milano x rifugiarsi in altre città dove il movimento si era diffuso NUOVO ARCIVESCOVO -> TEBALDO scelto da ENRICO IV, non raggiunse mai l’unanime consenso dei milanesi -> senza mai aver avuto il controllo della città, muore 1085 nello stesso giorno in cui a salerno terminava i suoi giorni GREGORIO VII -> tempi eroici della pataria milanese finiti Anche a FIRENZE il PAPATO cercava di proporsi/imporsi quale unico punto di riferimento del movimento riformatore MEZZABARBA (VESCOVO) ottiene sostegno del sinodo 1067 ma poi nuovamente sfidato a firenze a sostenere un’ordalia x dimostrare la sua innocenza (simonia) -> quando anche un cospicuo gruppo di canonici fiorentini era ormai passato dalla parte di GUALBERTO, i vallombrosiani richiamarono il popolo di FIRENZE a SETTIMO x assistere alla prova del fuoco con la quale dimostrare la colpevolezza di MEZZABARBA 1068 risposta di MEZZABARBA alla contestazione: ricorso all’autorità del marchese e alla coercizione violenta contro coloro i quali si rifiutavano di obbedirgli x arginare la protesta dopo un estremo tentativo di mediazione fatto dai canonici PIETRO IGNEO, scelto tra i vallombrosiani x dimostrare la colpevolezza di MEZZABARBA aveva superato la prova uscendo indenne da una passeggiata tra le fiamme -> definitiva VITTORIA VALLOMBROSIANI efficacia propagandistica della prova del fuoco: capacità di produrre consenso dei fedeli prescindendo dalla loro adesione sul piano dottrinale + diventava risolutiva di ogni dubbio su MEZZABARBA -> deposizione del vescovo x mezzo del SINODO di roma 1068 PIETRO IGNEO divenne figura di spicco nel fronte rirformatore + cardinale 1072 ALESSANDRO II muore aprile 1073 ILDEBRANDO DI SOANA diventa GREGORIO VII nemmeno con una vera e propria elezione -> sappiamo cosa è successo grazie al REGISTRO DI GREGORIO VII che si apre con una sorta di resoconto ufficioso dell’elezione ponteficia -> x molti versi problematica: - Non vi fu un’elezione vera e propria ma fu orchestrata un’acclamazione a dir poco irrituale x le procedure vigenti - Decreto sull’elezione del papa era stato disatteso: l’imperatore non era stato minimamente coinvolto -> a parziale risarcimento di questa mancanza ILDEBRANDO si limitava a chiedere a DESIDERIO DI MONTECASSINO di informare dell’elzione l’imperatrice AGNESE SCELTA ONOMASTICA di ILDEBRANDO nn casuale -> esigenza di onorare GREGORIO VI ma neanche tanto -> altro modello che voleva onorare: GREGORIO I MAGNO, pontefici altomedievale che meglio aveva incarnato una visione forte del papato e del suo ruolo -> esempio forte di costruzione politica e ideologica MITO DI ILDEBRANDO come eroe e protagonista della riforma preoccupazione appena eletto: comunicare ad ENRICO IV l’avvenuta elezione avvertendolo perà che avrebbe considerato una ingiustizia inaccettabile il suo eventuale rifiuto di confermarla -> viene confermata immediatamente -> forzatura evidente di tutte le procedure antiche e recenti previste x l’elezione del papa sistemati questi aspetti procedurali, il nuovo papa ammonì subito ENRICO IV dicendogli che non avrebbe più tollerato la vendita da parte sua degli episcopati e gli intimò di dichiarasi suddito della sede apostolica RE-IMPERATORE secondo GREGORIO VII non era il vertice supremo della cristianità, era il capo dei laici ma restava pur sempre un laico situazione: - il papa dettava i tempi e i modi dell’incoronazione imperiale - il potere regio riguardava i laici e non poteva intromettersi nel governo della chiesa - regno e sacerdozio dovevano procedere in concordia e armonia, ma spettava al papa stabilire le condizioni x le quali tale unità di intenti era possibile e realizzabile atteggiamento remissivo e conciliante tenuto da ENRICO IV si spiega tenendo conto delle grandi difficoltà che egli stava attraversando a nord delle alpi + ambizioso progetto imperiale lotta x le investiture comportò una ristrutturazione complessiva del sistema politico-religioso che coinvolse non solo chiesa e papato ma anche l’impero strumento essenziale comunicazione politica di quel periodo: LETTERE -> intensa produzione pubblicisitica di ENRICO IV e GREGORIO VII -> lotta x le investiture rinnovò le funzioni dell’epistolografia + prima vera e propria propaganda politica AUTOCOSCIENZA DINASTICA DEI SALII riusciva particolarmente indigesta all’aristocrazia tedesca e rappresentava una delle novità più eclatanti della rivoluzione di ENRICO IV -> membri della casa salica non individuavano il proprio capostipite in un antenato biologico come le altre stirpi regali, ma in CORRADO II, da cui sarebbe discesa una STIRPS CESAREA -> si introduceva così x la prima volta nella storia dell’occidente un principio che avrebbe avuto grande fortuna nella prima età moderna: il concetto di DINASTIA come fattore legittimante della regalità tentativo gregoriano di demitizzazione del potere imperiale contro cui ENRICO IV cercò di rispondere ricorrendo al PRINCIPIO DELLA CONTINUITà DELLA DINASTIA SALICA in quanto DINASTIA REGIA + ENRICO IV avvia una serie di riforme che potremmo definire strutturali, modificando sostanzialmente i funzionamenti effettivi dell’impero TRE DIRETTRICI: - concentrazione dell’alta giustizia nelle mani del re - legislazione della pace - organizzazione dei beni fiscali su base signorile così facendo il regno imitava la nobiltà, le chiese e i monaster nel tentativo di conferire contenuti concreti all’esercizio del potere attraverso la costituzione di signorie rurali, ma al contempo aspirava a imporre un concetto di territorialità che trascendeva la proprietà fondiaria quale presupposto dell’esercizio dei poteri pubblici + costante crescita della conflittualità tra re e aristocrazia Principali nemici dell’imperatore a nord delle alpi furono i SASSONI ENRICO IV cmq li sconfigge, cosa che mette in difficoltà la restante aristocrazia del REGNO DI GERMANIA, che cominciò a sentirsi minacciata dai metodi di governo del sovrano Nel frattempo il PAPA iniziò il suo progetto di RIFORMA riunendo con regolarità a roma i SINODI QUARESIMALI con il compito di ribadire i provvedimenti antisimoniaci e anticoncubinari SINODO QUARESIMALE 1075 segna una vera e propria svolta nei rapporti con la corte tedesca: - interventi contro 5 consiglieri del re - vietò al re di interferire nel conferimento degli episcopati - allontanò tutti i laici dalle investiture DICTATUS PAPAE -> manifesto della rivoluzione gregoriana in 27 proposizioni sono privi di datazione e ci sono pervenuti all’interno dell’originale del REGISTRO di GREGORIO VII -> datazione tradizionale marzo 1075 denominazione di DICTATUS PAPAE che rinvia ad una dimensione autoriale opinione prevalente tra gli studiosi è che siano una serie di massime raccolte in un documento personale, non destinato alla pubblicazione -> queste enunciano i privilegi, le prerogative e le funzioni del papa o della chiesa di roma - assunto fondamentale posto in APERTURA riguarda la chiesa romana FONDATA SOLO DA DIO -> eccezionalità della chiesa romana rispetto alle altre chiese -> chiesa romana non può sbagliare, non ha mai sbagliato -> misura della FEDE non era la tradizione, non la scrittura, ma la CHIESA ROMANA - vero protagonista delle massime: PAPA -> 22 proposizioni lo riguardano direttamente, quasi a sottolinearne l’eccezionalità sul piano istituzionale e a definirne il profilo in termini oggettivamente rivoluzionari -> il papa è l’unica autorità universale, solo a lui spettano l’uso delle insegne imperiali e il bacio del piede, solo il suo nome, unico in tutto il mondo, può essere pronunciato nelle chiese - tematica dell IMPERIALIZZAZIONE DEL PAPATO -> dall’imitazione dei funzionamenti all’appropriazione degli elementi simbolici della tradizione imperiale CANOSSA -> fu la presa della bastiglia della rivoluzione del secolo XI ma solo nel 1080 il suo potenziale eversivo produsse i risultati più dirompenti SINODO 1080 GREGORIO VII fulminò la scomunica contro gli arcivescovi TEBALDO DI MILANO e GUIBERTO DI RAVENNA e soprattutto scomunicò nuovamente ENRICO IV accusato di non aver mantenuto gli impegni assunti a Canossa GREGORIO VII non accusa apertamente ENRICO IV di essere il mandante dell’attentato della notte di natale 1075 ma ll’allusione alle membra del diavolo non consentiva di distinguere l’esecutore materiale di quel misfatto (Cencio di Stefano) da colui che nel seguito del documento che ne parla viene indicato come il nemico da abbattere: il re Principi enunciati da GREGORIO VII nel protocollo del sinodo quaresimale de 1080 erano stai già compiutamente sviluppati nella prima lettera a ERMANNO VESCOVO DI METZ all’indomani della prima scomunica di ENRICO IV -> dopo aver dichiarato che la scomunica comminata contro il se si estendeva automaticamente a quanti, chierici o laici, entrassero a contatto con lui, x ribattere a quanti obiettavano che mai un pontefici aveva scomunicato un sovrano, GREGORIO VII oppose prima una serie di casi storici, quindi passò alla giustificazione teologica del provvedimento GREGORIO VII avvia qui il processo di deligittimazione del potere politico che culminerà nel volgere di pochi anni nella formulazione ancor più esplicita e radicale dell’origine diabolica del potere regio un anno dopo la seconda scomunica marzo 1081 il papa in una nuova lettera a ERMANNO DI METZ tornava a ribadire alcuni concetti già espressi nel 1076 ma ne aggiungeva di nuovi e nn meno clamorosi: - i re sono uguali a tutti gli uomini - non c’era più spazio chi continuava a mescolare il regno e il sacerdozio - re ed imperatori sono soggetti a rischio di dannazione x GREGORIO VII l’unica via percorribile x i detentori del potere politico è quella che passa dalla sottomissione alla chiesa: devono anteporre l’onore di dio al proprio -> i re, umiliandosi davanti a loro potranno sperare nella misericordia di dio Risposta ENRICO IV alla SECONDA SCOMUNICA: giugno 1080 vescovi italiani, tedeschi e borgognoni a lui fedeli riuniti nel SINODO DI BRESSANONE alla presenza del cardinale UGO CANDIDO dichiararono DEPOSTO GREGORIO VII ed elssero al suo posto l’arcivescovo Guiberto di Ravenna cioè CLEMENTE III -> non da dio era stato eletto, ma da sé stesso con la frode, il denaro e la violenza, in totale dispregio del decreto che aveva previsto comunque l’assenso dell’imperatore x rendere legittima l’elezione pontificia propaganda enriciana avrebbe a lungo insistito sul carattere eversivo dell’azione e dell’ideologia di GREGORIO VII Al SINODO DI WORMS fu eletto CLEMENTE III -> inizio di uno scisma lungo e complicato CLEMENTE III godeva di un vasto consenso nel regno italico, giunse a roma scortato da ENRICO IV e da un forte esercito, cinse d’assedio la città e marzo 1084 detronizzò il papa due mesi dopo i normanni riuscirono a liberare GREGORIO VII -> ormai isolato e quasi prigionieri dei suoi nuovi protettori, morì maggio 1085 FRONTE RIFORMATORE -> scosso da una crisi lunga e difficile dopo la morte di GREGORIO VII -> quasi un anno prima di eleggere il suo successore DESIDERIO abate di montecassino con il nome di VITTORE III come papa -> accettò solo marzo 1087 ma morì pochi mesi dopo nuovo papa URBANO II 1088 -> entra a roma e si insedia sull’isola riberina mentre CLEMENTE III cominciava a perdere terreno nella città URBANO II consolidò il legame dei normanni con la sede apostolica rilanciare l’azione riformatrice ribadendo i principi enunciati da GREGORIO VII in materia di simonia, celibato del clero e investitura laica + TREGUA DI DIO: divieto di combattere in alcuni momenti dell’anno liturgico aria meridionale italia occorreva LATINIZZARE LE CHIESE DI RITO GRECO, che accettarono di riconoscere la sede apostolica purchè fosse loro consentito di conservare le loro peculiarità liturgiche non ebbero invece successo i tentativi di riconciliazione con la chiesa ortodossa CONCILIO DI PIACENZA 1095 discussione sul tema delle ORDINAZIONI: le ordinazioni fatte da vescovi scimatici e simoniaci erano prive di validità, ma solo se l’ordinato conosceva questa condizione di chi gli conferiva l’ordinazione + valide erano pure le ordinazioni di vescovi divenuti in seguito scismatici ai chierici però vietato di prestare il giuramento feudale ai signori laici Nel frattempo URBANO II cercava di riformare la struttura ecclesiastica -> EPISCOPALISMO: cercò infatti di riconsolidare le circoscrizioni ecclesiastiche parrocchiali, plebane e diocesane, dando inizio ad un nuovo corso nella politica ecclesiastica romana + secondo lui occorreva intensificare l’uso della INTERPRETATIO, grazie alla quale il papa giudicava a proposito dell’applicabilità o meno delle leggi emanate da lui stesso o dai suoi predecessori + la sede apostolica poteva anche dispensare dalla legge a motivo della necessità ENRICO IV NUOVA SPEDIZIONE MILITARE IN ITALIA -> 1091 espugna MANTOVA, una roccaforte di MATILDE DI CANOSSA e poi anche lo stesso CASTELLO DI CANOSSA Pressione imperiale su Roma costrinse URBANO II a rifugiarsi al sud, mentre CLEMENTE III grazie all’appoggio della maggioranza dei vescovi tedeschi e italici poteva rientrare a roma da trionfatore e celebrarvi un CONCILIO 1092 ENRICO IV chiese a MATILDE in cambio della pace di riconoscere CLEMENTE III ma la contessa si rifiutò e mise in difficoltà l’imperatore agevolando la ribellione di suo figlio CORRADO, incoronato RE D’ITALIA a Milano MILANO + LODI + CREMONA + PIACENZA si unirono in una LEGA VENTENNALE ANTIENRICIANA + si rivoltarono contro i loro vescovi così sostenuta, MATILDE usciva dall’accerchiamento e riconquistava la pianura padana, mentre URBANO II 1094 tornava a controllare Roma PIANO DI ENRICO IV FALLITO + nel frattempo il pontefice poteva organizzare i concili di PIACENZA e CLERMONT URBANO II -> aprì una FASE NUOVA DELLA STORIA VALLOMBROSIANA gettando le basi della costruzione di una congregazione tendenzialmente centralizzata e x questo meglio controllabile, ma soprattutto azzerando ogni possibile azione autonoma dei monaci toscani nella lotta contro la simonia privilegio concesso nel 1090 pontefice descriveva una CONGREGATIO a capo della quale poneva il MONASTERO DI VALLOMBROSA + stabiliva inoltre le regole x l’elezione dell’abate generale nel caso dei vallombrosiani la normalizzazione assunse l’aspetto di un ritorno al rispetto integrale della REGOLA BENEDITTINA ITALIA -> grande svolta non posta in relazione con l’evoluzione interna del mondo feudale, mentre lo SVILUPPO DEI COMUNI è stato considerato molto più importante ancor più complicato si presenta il tema del rapporto tra evoluzione delle città e la lotta x le investiture, sul quale la storiografia italiana si è impegnata solo episodicamente riesce difficile identificare linee di tendenza generali e valide x tutti i contesti, a causa della estrema variabilità delle dinamiche interne di ciascuna città nascita autonomie cittadine generalmente percepita come un fenomeno indipendente dalle dinamiche del mondo ecclesiastico e quindi dalla lotta x le investiture difficile stabilire una meccanica derivazione del movimento comunale dalla lotta x le investiture situazioni descritte x l’anno 1100 contengono solo alcune premesse di questi sviluppi successivi, poiché a Pisa e Milano i vescovi, la cui elezione era ancora legata alla lotta tra papato e impero, furono capaci di condizionare gli sviluppi politici e sociali delle rispettive città altrove questo ruolo fu svolto dalle canoniche della chiesa maggiore con modalità simili lotta tra papa e imperatore erose progressivamente la solidità del sistema regio aprendo le porte alla crescita dei comuni come istituzioni totali, capaci di metabolizzare al proprio interno i conflitti e di produrre sintesi instabili ma comunque inclusive dei gruppi sociali che di volta in volta si affacciarono sulla scena delle città italiane con il bisogno di avere un’adeguata rappresentanza politica ed istituzionale MORTE URBANO II 1099 dopo 11 anni di pontificato + successivo avvento di PASQUALE II finiva un’epoca x la storia del papato passaggio tra i due secoli sancito dalla morte o dalla sostanziale emargiinazione di altri protagonisti della scena politico-istituzionale: - 1100 CLEMENTE III muore - ENRICO IV abdica 1105, muore 1106 ma cmq da qualche anno era stato emarginato da ENRICO V passaggio al secolo XII concise conuna precisa svolta che coinvolse i vertici supremi della società occidentale con evidenti ricadute sul piano locale PASQUALE II prende stabile controllo di ROMA 1099 AGOSTO non ebbe mai concorrenti credibili, sebbene ENRICO V avesse continuato a contrapporgli i suoi papi: SILVESTRO IV ENRICO V non si fece scrupolo di inviare a PASQUALE II un’ambasceria che lo raggiunse in Francia e gli sottopose un primo abbozzo di compromesso volto alla completa pacificazione tra corte tedesca e papato riformatore agli ANTIPAPI mancò prima di tutto il consenso duraturo e fattivo dell’imperatore: quel consenso che ENRICO IV aveva sempre procurato a CLEMENTE III tale diversa qualità della presenza di papai concorrenti costituì un elemento di indubbia debolezza del fronte degli avversari riformatori romani avvento di PASQUALE II -> problema fonamentale non era più quello di combattere la lotta x le investiture, ma come uscirne oggetto stesso della contesa era profondamente mutato -> dibattito sulla simonia sostanzialmente sgonfiato fin dall’età gregoriana -> condanna della simonia si era trasformata nella condanna delle investiture che, in quanto provenienti dai laici, erano simoniache colpiscono in questa fase l’estrema frammentazione e variabilità degli schieramenti in campo forte l’impressione che papae ed imperatore cercassero un compromesso non sui vescovi ma alle spalle dei vescovi e non x caso le proteste più vibranti di fronte alle ipotesi di accorod id volta in volta elaborate venivano proprio dai vescovi PASQUALE II -> MITO: equivoco di un papa pauperista, una sorta di antesignano di FRANCESCO D’ASSISI -> deriva dall’interpretazione errata dell’effimero CONCORDATO DI SUTRI, il cui protocollo finale fu letto e pubblicato nella basilica di san pietro febbraio 1111 inizialmente prima bozza, poi seconda versione definitiva detta PRAVILEGIUM aprile 1111: non vi è più traccia della necessità di collegarsi a GREGORIO VII e URBANO II né dell’inconciliabilità dei regalia con l’ufficio episcopale e neppure delle distorsioni prodotte dall’investitura laica, tanto che il TERMINE SIMONIA sparisce dal testo alla descrizione del sistema tutta gregoriana che troviamo nella prima bozza subentra la preoccupazione di giustificare l’esistente orizzonte ideologico tutto nella arenga del Pravilegium: ordinamento divino ha previsto che il vostro regno si congiungesse in maniera singolare alla santa chiesa romana PASQUALE II stava cancellando mezzo secolo di dibattiti, x ripartire da zero con ENRICO V, in una prospettiva molto pragmatica e improntata al più schietto realismo politico dopo l’investitura sarebbero stati consacrati dall’arcivescovo di loro pertinenza se qualcuno fosse stato eletto da clero e popolo, ma non investito dal re, non avrebbe potuto essere consacrato, con l’eccesione dei presuli nella disponibilità diretta degli arcivescovi e del papa
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