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Riassunto del libro La Rivoluzione Americana di Abbattista, Sintesi del corso di Storia Moderna

Riassunto del libro La Rivoluzione Americana di Abbattista per l'esame Storia delle Istituzioni Politiche

Tipologia: Sintesi del corso

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caterina208 🇮🇹

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Scarica Riassunto del libro La Rivoluzione Americana di Abbattista e più Sintesi del corso in PDF di Storia Moderna solo su Docsity! ABBATTISTA – LA RIVOLUZIONE AMERICANA 1 Il Nordamerica britannico dopo la guerra anglo francese per l'impero. Dalla fine della guerra francese nel 1763 e la Costituzione degli Stati Uniti d'America, assistiamo alla trasformazione delle colonie britanniche in uno Stato repubblicano e federale fondato sulla sovranità popolare. La pace di Parigi che aveva sancito la fine della guerra dei nove anni, sanciva la supremazia britannica sul continente nordamericano. I maggiori benefici dopo il 1763 non erano andati tanto alla Gran Bretagna, quanto alle colonie del Nord America: traffici coloniali protetti sotto la bandiera britannica- possibilità di espansione a ovest In madrepatria la situazione era più critica, a causa delle condizioni finanziarie è a causa di un interrogativo: cosa avrebbe indotto le colonie a rimanere sotto la autorità inglese una volta svanito autorità inglese una volta svanito il bisogno di protezione? 1.1 economia e società coloniali a metà 700 Divisione delle colonie americane in una sezione del Nord, nelle middle colonies, sezione meridionale. Il loro sviluppo si era diversificato in base alla loro posizione punto dal 1650 grande sviluppo di popolazione e di ricchezza causato dall' abbondanza fertilità delle terre, dalla stabilizzazione dei rapporti coloniali, dal benessere e l'Ordine raggiunto, dall'emigrazione Europea. Nei primi 50 anni del 1700 la popolazione va da a 250000 abitanti a due milioni e mezzo. Aspetto demografico: l'immigrazione che avvenne da tutta Europa portò alla formazione di gruppi eterogenei per provenienza geografica culturale e linguistica con produzione di forme di disuguaglianza non basate su distinzioni di ceto, e questo impresse alle colonie un carattere di maggiore apertura e libertà nella vita politica, nei costumi sociali e religiosi. Altra caratteristica demografica fu la massiccia presenza di schiavi neri che andavano a formare a metà 700 il 20% della popolazione. La popolazione americana era strutturalmente giovane, impegnata soprattutto nell'attività agricola. Le persone erano attratte dalle norme disponibilità di terra e dalle buone prospettive di ascesa sociale virgola che portavano alla mobilità sociale e ha un benessere diffuso. Solo il 5% della popolazione abitava nelle città, all'interno delle quali si svilupparono processo di stratificazione sociale e di grande maturazione politica. Differenze tra le tre zone geografiche principali: - nord: meno ricche e popolate ma più urbanizzate, produzione ed esportazione di rum e materie prime, stratificazione sociale. centro e sud: maggior parte della popolazione della ricchezza, coltivazione dei cereali mediante il sistema delle grandi piantagioni e presenza, soprattutto al Sud, di un aristocrazia terriera + impiego di schiavi neri. Ad ogni modo fiera un unico circuito di scambi che legava le Indie Occidentali le colonie l'Africa e l'Inghilterra, basato su quello che fu chiamato sistema mercantile. Le colonie furono utili all'Inghilterra perché contribuivano alla potenza e alla ricchezza della madrepatria, fornendo a Londra prodotti riservati. Con i vari atti di navigazione infatti la Inghilterra si era riservata il monopolio degli scambi di alcune categorie di prodotti: le colonie potevano comprare solo dalla madrepatria. nonostante queste restrizioni le colonie videro uno sviluppo commerciale notevole, dato la l'ampliamento del mercato interno che fu legato all'aumento demografico e al progresso della colonizzazione. Inoltre l'appartenenza all'Impero Britannico aveva portato a una serie di benefici, infatti la madrepatria copriva la maggior parte dei costi di governo e militare. Inoltre tutte le restrizioni commerciali non furono rispettate in modo rigoroso: molasses act 1736--> tacchi altissimi sullo zucchero delle Antille Francesi importato nelle colonie, ma a metà 700 tutti i mercanti del New England erano in affari con le Indie Occidentali francesi. Il progresso delle colonie risiedeva quindi sia nel sistema mercantile liberale promosso dalla madrepatria, sia nelle istituzioni politiche e giuridiche favorevoli all'agricoltura e all'intraprendenza economica. Era affidato prevalentemente alle Elite urbane legate al commercio; a sud le dominavano i gruppi più stabili appartenente all'aristocrazia Fondiaria. Anche nelle città esistevano evidenti forme di disuguaglianza, E rimanevano molto forti il senso di britannicità e di devozione alla madrepatria e all'autorità monarchica. Questi risultavano connotati Della loro identità a cui i coloni non erano disposti a rinunciare. È anche vero però che iniziano a emergere dei caratteri specifici di una identità americana: - notevole mobilità sociale che impediva l'irrigidimento dei rapporti tra inferiore è superiore- meno rispetto verso l'autorità costituita e più individualismo- consapevolezza di appartenere a comunità aperte. Questione religiosa: Italia apertura non significò una completa libertà e deistituzionalizzazione religiosa. In Massachusetts Connecticut e New Hampshire il predominio del puritanesimo si era espresso tramite una compenetrazione tra elite politiche e religiose ed esercitavano uno stretto controllo sulla vita sociale e culturale. Nel Sud, in Virginia, nel Maryland e nella Carolina del Sud si era consolidata la Chiesa Anglicana, mentre nelle restanti colonie erano assenti chiese istituzionalizzate e quindi via era un ampio margine di libertà e dissenso nel quale non ha attecchito molte religioni e molte sette. Questo rendeva la situazione non molto diversa da quella europea. Nei decenni centrali del 1700 le colonie nordamericane furono interessate dal fenomeno chiamato grande risveglio che portò a un’ansia di rinnovamento e evangelico e critica alle oligarchie politiche e religiose. A questo fu associato anche un'atmosfera di millenarismo e di attesa di eventi rigeneratori. Ecco che anche la religione coloniale alle soglie della rivoluzione aveva assunto un carattere tipicamente americano con confezioni come il congregazionismo e il presbiteranesimo. Tratti di un'identità americana si potevano vedere nella comparsa di elementi e valori culturali riconducibili sia nelle colonie del Nord e del Sud. Sicuramente fu fondamentale la partecipazione delle Milizie coloniche alla guerra dei sette anni, e fu la loro superiorità strategica rispetto alle milizie britanniche, a instaurare sentimenti di autostima e consapevolezza di appartenere a un nuovo mondo. Oltre all'affermarsi di una politica indipendente, sono evidenti anche peculiari tratti culturali. Il lealismo che si va a diffondere alla visita delle Indipendenza, non era solo legato alla madrepatria, ma va a diffondersi un tipo di lealismo chiamato inventing the people che definiva il sentimento di appartenenza alla propria identità regionale, che poi dovete coesistere con un tipo di appartenenza a un lealismo nuovo. 2 istituzioni e politica in una comunità imperiale Impero britannico non era una struttura di autorità organizzata e omogenea, ma indicava piuttosto la sovranità della Corona. Impero britannico non era ancora uno Stato moderno unitario. Questo a causa della natura delle colonie ea loro primissimo sviluppo. Solo con Giacomo secondo si ebbe il primo disegno politico coerente in materia coloniale, quando si è bel tentativo di trasformare le colonie in territori direttamente amministrati dai funzionari e giudici della Corona. Ma questa politica di rafforzamento della corona naufrago contro l'opposizione unità di whigs e tories che costrinsero il re alla fuga nel 1688. Fu la mancanza di un solido apparato centrale che consentì alle colonie di sviluppare una loro politica indipendente. E allo stesso tempo anche il Parlamento wigh si occupa molto raramente dei possedimenti americani. L'impero era quindi un'entità politica decentralizzata e dispersa, che vedeva la concorrenza delle istituzioni locali e dell'autorità centrale. La caratteristica delle colonie nordamericane era il possesso di istituzioni di autogoverno locale che furono concesse dalle prime carte coloniali e comprendeva una gradazione che partiva dei consigli cittadini e di contea e che poi culminava nell'assemblea formata dai deputati eletti dai cittadini. Questa assemblea era affiancata al governatore e ai consigli provinciali, questi ultimi due eletti direttamente dalla corona. Le assemblee finirono per espandere le loro competenze soprattutto americane punto il movimento di protesta ebbe come epicentro il Massachusetts è l'opera di John Dickinson, che condannò le leggi Townshend come incostituzionali, inventandosi al boicottaggio delle merci inglesi, ma richiamando anche alla fedeltà alla monarchia. Le camere rappresentative coloniali inviarono petizione direttamente al e si apre un ampio movimento di protesta che organizzo più volte boicottaggi alle merci inglesi--> movimento per la non importazione. Questo porta all'aumento di manifestazioni di patriottismo tramite il consumo stimato di merci esclusivamente americane. Nel 1760 era salito al trono Giorgio III e si era riaperta la conflittualità politica non solo in Parlamento ma proprio nel paese. Attorno al caso Wilkes prese forma un movimento popolare Radicale e il Parlamento fu accusato di colpire l'opposizione popolare e i fondamentali diritti dei sudditi. America e Gran Bretagna erano uniti da questa grande crisi, ma in America c'era anche l'idea che la madrepatria fosse un paese degenerato. In Gran Bretagna si va a diffondere la teoria della cospirazione ovvero l'idea che alcuni patrioti americani avessero plasmato tutti i sudditi delle Americhe.1770 primo ministro Lord North che come prima cosa annulla le leggi Townshend. Non fu un tornare sui propri passi della posizione britannica, bensì una risposta alle pressioni dei mercanti britannici che erano stanchi dei continui boicottaggi. Lord north tutti i dazi tranne quelli sul tè, ma questo non portò ha entusiasmo nelle colonie che volevano un totale riconoscimento dei principi e dei diritti che sentivano come fondamentali per il loro impero. Vi erano ancora molte cose che contrastavano con il loro disegno di libertà coloniale, la presenza di truppe britanniche nelle città più attive, le misure punitive contro le assemblee più determinate nella protesta....Marzo 1770, a Londra si stavano abrogando le leggi Townshend è a Boston le truppe britanniche aprirono il fuoco su un gruppo di civili che le stava fronteggiando ostilmente. Ci furono 5 morti ma l'episodio divenne il massacro di Boston, anche le truppe britanniche aprirono il fuoco su un gruppo di civili che le stava fronteggiando ostilmente. Ci furono 5 morti ma l'episodio divenne il massacro di Boston, anche se non ebbe le conseguenze gravi che ci si poteva aspettare. Anzi nei mesi successivi si ebbe un’attenuazione dell'agitazione coloniale e del movimento di boicottaggio. Da 770 a773 periodo di quiete. 5 - La frattura si avvicina 1770-76 La calma fu solo apparente, infatti la tensione provocò altri incidenti il più famoso dei quali fu la distruzione di servizi doganali al largo del Rhode Island nel 1772. Sempre nello stesso periodo furono creati dei comitati permanenti Inter coloniali in molte città, dai quali scaturirono dichiarazioni dei diritti coloniali che erano la dimostrazione della determinazione alla resistenza alla solita parlamentare britannica. Nel 1773 a via erano molti scontri tra i governatori e le assemblee, manifestazioni di un tipo di conflittualità simile a quella che nel 1688 aveva portato alla gloriosa rivoluzione. E 1773 Lord north approvò il tea act, una legge che salvo la Compagnia delle Indie Orientali dalla bancarotta ma che dava la possibilità alla compagnia di vendere sul mercato americano molto te a condizioni talmente vantaggiose che le garantisce un monopolio. Questa legge ovviamente contrasto con i mercanti coloniali e tutto questo sfociò nel dicembre del 1773 nel Boston Tea party, quando i bostoniani gettarono nelle acque del porto il carico di una nave da te. Per Giorgio III non si potevano tollerare questi atti e fu durissima la repressione messa in atto dal governo di North, provvedimenti che presero il nome di intolerable act: - chiusura del porto di Boston- trasformazione del Consiglio provinciale in un organismo a nomina regia- rafforzamento dei poteri del governatore. Settembre 1774 convocazione del primo Congresso Continentale a Filadelfia che sta a dimostrare come le colonie potevano assumere iniziative comuni di grande valore politico. Le colonie del Nord America infatti si sentivano aggredite tutte allo stesso modo dall'atto coercitivo di Lord north. Il primo congresso del 1774 procedete con cautela virgola in quanto voleva evitare che la crisi fosse in una lotta armata. Fu redatto un documento chiamato associazione continentale e fu anche deciso di ricorrere a nuove misure di boicottaggio. L'assemblea però non si trovo in accordo sulla stesura di un documento che sancisce i diritti delle colonie: l'assemblea era pronta a rifiutare gli effetti economicamente oppressivi della legislazione britannica, ma non era pronta a rifiutare il vincolo imperiale che le legava alla madrepatria. Ci furono due figure che invece proposero soluzioni più radicali, Wilson e Thomas Jefferson. Tutti edue volevano un netto rigetto dei poteri parlamentari e proponevano una soluzione costituzionale basata sull'indipendenza legislativa delle colonie, arrivando quindi a negare il fondamento costituzionale. Secondo loro il Parlamento britannico e i legislativi coloniali dovevano trovarsi allo stesso livello all'interno dell'Impero. Questa teoria fu interpretata come monarchismo americano, ma un impero sulla sovranità del monarca e non sul Parlamento, andava a respingere la dottrina della sovranità parlamentare che si era raggiunta con la Gloriosa Rivoluzione, quindi era come un tornare indietro e cancellare il momento fondante della moderna libertà inglese. Giacomo terzo avrebbe potuto accettare la petizione per l'abrogazione delle legislazioni del 63, ma non rinuncio al principio del declaratory act in quanto concedere tale vittoria ai coloni avrebbe ridato vigore alle iniziative dei radicali inglesi. Sì penso che quindi bisognava procedere con fermezza e con l'esibizione della forza militare che avrebbe portato le colonie alla sottomissione. Intanto in America l'azione politica coloniale aveva assunto connotati extra legali e andava ad aumentare l'antagonismo tra patrioti week e lealisti filo britannici. - Aprile 1775 il governo britannico dichiara lo stato di ribellione nel Massachusetts essi ebbero i primi combattimenti di quella che poi diventerà una guerra di 8 anni. - Maggio 1775 Secondo Congresso Continentale a Filadelfia che si trovò ad agire come un vero e proprio organismo di liberatorio ed esecutivo che assunse la funzione di governo provvisorio. Burke aveva proposto nel 1775 una riconciliazione sul compromesso di abolire le leggi fiscali e punitive e sulle riconoscere la sodomia fiscale e legislativa ai governi coloniali. -- > proposta bocciata dal Parlamento 6 - Dallo scontento alla disobbedienza e dalla resistenza alla rivolta 76-83 L'idea di indipendenza non era negli ideali americani fino al 1776, infatti pur rifiutando la supremazia del Parlamento britannico, non erano d'accordo per la completa separazione, ma solo per le Indipendenza legislativa. La speranza di riconciliazione non spari nei primi mesi della guerra e questo era provato dal fatto che le colonie non consideravano i fatti attuali come una rivoluzione. La lotta coloniale era volta a un ripristino delle condizioni precedenti, al ristabilimento dei diritti di convivenza politica, di libertà e dei valori della tradizione inglese, non intendevano fondare ex-novo qualcosa, ma volevano tornare al prima. Questo argomento e tema di discussione all'interno del Congresso ed è qui che si evidenziano le prime divisioni: whigs radicali: come Adams, Jefferson che erano intenzionati a proseguire la guerra fino all'ottenimento dell'indipendenza. - whigs moderati e conservatori: avevano paura che tali movimenti sfociassero in processi incontrollabili verso la democrazia. - tories: lealisti filo britannici che erano avversi alla guerra e accettavano l'autorità della madrepatria, cercando di allontanarsi dai politici locali. Nel 75-76 ci furono dei fattori che convinsero gli americani che le alternative in gioco erano l'indipendenza oppure la sottomissione incondizionata. A questo punto il Congresso si mosse con decisione: costituì un esercito continentale sotto il comando di George Washington, voto dei provvedimenti finanziari a sostegno della guerra e il lancio di operazioni belliche non solo a scopo difensivo. Furono costituiti dei comitati cittadini e di contea che esercitarono il potere a livello locale de facto. Tra il 75 e 76 si arriva al collasso dell'autorità regia che portò alla preoccupazione di evitare disordini e insicurezza. Ecco che il congresso è sorto prima il Massachusetts e poi il New Hampshire affinché riorganizzarsi ero i loro governi. Questo rappresenta il primo passo concreto verso l'indipendenza, nel momento in cui si crea un ordine politico non più legittimato dalla Gran Bretagna ma dalla volontà popolare. I primi mesi del 1776 videro una svolta verso l'indipendenza, grazie anche all'opera di Thomas Paine intitolata common sense: all'interno di questo opuscolo l'opinione coloniale ritrovò riassunto tutto ciò che la spingeva a rivendicare l'indipendenza, Paine inoltre affermava che andava abbandonato ogni speranza di riconciliazione e che dovevano rinunciare ai legami Imperiali. La rivoluzione per la prima volta viene intesa come salto in avanti e non più come restaurazione. Solo l'indipendenza poteva portare il Paese ad uscire dalla guerra civile. Per la prima volta viene disegnata in America non più come esclusiva eredità inglese, ma come una società modellata dall'influsso di tutte le particolarità legate alla sua storia. Grazie a Payne si ebbe un cambiamento di opinione che nel 1776 spinse la maggior parte verso l'idea dell'indipendenza. 4 luglio 1776 dichiarazione di indipendenza, che però non fu unanime--> la nascita degli Stati Uniti non stava avvenendo all'insegna dell'unanimità. Ad ogni modo di indipendenza fu salutata con entusiasmo dalla maggior parte dei patrioti. La Dichiarazione d'Indipendenza fu scritta da Thomas Jefferson che si basa sul pensiero di John Locke, sull'eredità whig e su un'ideologia dei diritti naturali e inalienabili. La dichiarazione importante anche come atto politico perché accellerò la costituzione di nuovi governi che dovevano andare a sostituire quelli Imperiali. Andavano risolti anche i problemi di assetto costituzionale e politico e anche in questo campo, l'impostazione Democratica del common sense, trovò delle critiche. Per esempio John Adams era convinto che la democrazia portasse all'anarchia, e credeva che la forma repubblicana fosse quella migliore per il governo. Dal 1776 al 1781 vediamo la trasformazione delle colonie in veri e propri stati, il cui processo di costituzione imbevuto di repubblicanesimo, si realizzò in modelli di governo rappresentativo perlopiù bicamerali, dove il potere esecutivo fu affidato a un governatore eletto dalle assemblee. Questi nuovi governi erano caratterizzati dalla prevalenza dell'elemento rappresentativo e legislativo e le varie carte costituzionali erano per la maggior parte composte da un'introduzione che parlava dei diritti inalienabili degli uomini. Ovviamente in ogni Stato la maturazione delle Costituzioni dovette fare i conti con i movimenti di opposizione, che cercavano di fare dei nuovi governi gli eredi della tradizione britannica. Uno dei problemi più immediati su quello della separazione dei poteri Che affrontò Thomas Jefferson in persona, governatore della Virginia. 5.1 La guerra, le divisioni politiche e la ricerca dell'unità. Le truppe britanniche occuparono New York nell'estate del 1776 e Philadelphia alla fine di settembre 1777, ma non riuscirono mai a dare un colpo decisivo all'esercito di Washington. Alla fine del 77 le truppe britanniche subirono la sconfitta definitiva presso Saratoga che portò al recupero di Philadelphia e alla stipulazione della alleanza con la Francia. Nel giugno del 78 entra in guerra la Francia e la Spagna è questo trasforma una guerra civile in un conflitto dalla portata transatlantica. Nel 78 la Gran Bretagna lancia una campagna militare che nel 80 riuscì a ottenere il controllo della Georgia e della carolina del Sud. Per l'indipendenza americana quest'anno fu il peggiore a causa di sfiducia, ammutinamenti. La combinazione dell'esercito americano con quello francese riuscì a portare alla resa l'esercito britannico nell'ottobre del 1781 e si arrivo alla fine dei conflitti quando la primavera dell'82 Lord Nord fu sostituito da un governo di orientamento Pacifico. Nel 1782 la Gran Bretagna riconosce gli Stati Uniti d'America come indipendenti. Questa guerra portò allo sviluppo di sentimenti patriottici e di un orgoglio nazionale. La rivoluzione americana non dovete misurarsi solo con le forze britanniche, ma con un realismo filo britannico interno che portò quindi a definire la guerra rivoluzionaria come una guerra civile. I lealisti furono vittime di misure punitive, contro di loro fu redatta una legislazione che li accusava di tradimento e gli imponeva l'imposizione di giuramenti. Ci fu un vero e proprio fenomeno di emigrazione di questi lealisti sia verso il Canada che verso l'Inghilterra. La coesione interna ai liberale, caratterizzata da valori materialistici e individualistici all'interno di un sistema fondato sul commercio e sulla libera concorrenza, ha un'impostazione più vicina alla tradizione repubblicana virgola che era maggiormente interessata alla tutela degli interessi delle comunità agricole e dei ceti più poveri. Questa ultima fazione idealizzava una società a carattere agrario e erano contrari ai valori della società commerciale basata sul profitto e sull' arricchimento individuale. Al livello internazionale il Congresso non fu capace di regolamentare il commercio e questo privava i partner stranieri della necessaria garanzia del rispetto degli accordi internazionali. Altro motivo di scontro tra gli stati al governo centrale fu causato dal problema della nuova acquisizione degli stati a nord ovest virgola a chi appartenevano quei territori? Una soluzione fu raggiunta nell' 84 87, grazie a un'ordinanza del Congresso a cui diede contributo Thomas Jefferson--> sovranità dell'Unione e giurisdizione federale su questi nuovi territori, facendo di questi territori un patrimonio nazionale sottratto alla gestione dei singoli stati. 7 - La rivoluzione costituzionale 86-91 L'Unione stava vivendo al suo interno lo stesso problema relativo alla collocazione la sovranità aveva portato a tutta la questione della rivoluzione. La politica si divide in un'interpretazione contrattuale e nazionale dell'origine del federalismo. Da un lato chi credeva nella superiorità degli Stati--> l'indipendenza non aveva dato vita a un'unione, le colonie separate rimanevano stati separati e il Congresso non aveva altri poteri e se non quelli dati dai singoli Stati sovrani. La Confederazione andava intesa come una sorta di contratto tra gli Stati è che mantenevano tutti i loro poteri non delegati al congresso. Ogni Stato manteneva la propria sovranità e libertà ed indipendenza. Dall'altro vi erano i sostenitori di unione più solida, infatti secondo gli esponenti di questa fazione, la stessa dichiarazione di indipendenza portava A considerare la collettività degli Stati come i nuovi detentori dell'autorità imperiale britannica. 7.1 verso la Costituzione federale, il consolidamento della Repubblica imperiale. La linea più radicalmente nazionale era quella di Hamilton, Madison ... che avevano prospettato la creazione di una forte nazione con poteri sovrani limitati solo dall'autonomia interna degli Stati, una nazione dotata di risorse finanziarie e indipendenti. Hamilton nel suo saggio Continentalist, credeva che era necessario emendare degli articoli di Confederazione, e questo sarebbe stato il primo passo verso la creazione di un moderno è stato nazionale. In questo futuro l'America si identificava come una nazione potente sostenuta da un forte governo centrale e da un'economia capitalista aggressiva in grado di giocare un ruolo da protagonista nel panorama mondiale. Era però necessaria una riforma della struttura della Confederazione.84-85 inizia a diffondersi un senso di ansia circa il futuro dell'Unione in quanto si risponde un certo scetticismo per la sua sopravvivenza. Le condizioni politiche economiche e sociali si aggravano e spingono sempre di più l'opinione ad abbracciare la causa di una revisione costituzionale. Per contrastare la crisi economica risulta necessario ristabilire le relazioni economiche con la Gran Bretagna. Bices of the political system of the United States del 1787 di James Madison fu uno dei documenti più importanti sulla riflessione del federalismo che si scaglia contro la scarsa cooperazione federale e contro la natura eccessivamente democratica delle istituzioni locali. Secondo Madison era necessaria la creazione di un governo dei poteri autonomi rispetto agli Stati e questa lega di Stati doveva essere posta in atto in un'unione nazionale effettiva. Madison non proponeva di abbandonare i principi repubblicani, ma di evitare che fossero lasciati alla mercé dei governi formati da maggioranze di parte quindi credeva che solo i migliori quelli selezionati dal voto popolare fossero in grado di agire secondo tale prospettiva. 1786 primo incontro interstatale ad Annapolis nel quale parteciparono Hamilton Dickinson Washington and Madison. Furono messe in gioco ulteriori proposte e il progetto di una nuova convenzione in grado di studiare a fondo la riforma del sistema federale. Il prolungarsi dei conflitti interni in Massachusetts fu la prova della necessità di risolvere tali conflitti e questo portò al maggio del 1787 quando a Philadelphia si riunisce una nuova convenzione che nel giro di soli 4 mesi elaborò un progetto di Costituzione federale. Tale convenzione dura dal 25 maggio al 17 settembre e video la partecipazione di 55 delegati nominati da legislativi dei 12 stati e condividevano tutti l'idea che andasse fortificato il governo centrale. Solo la creazione di un sistema di governo interamente nuovo poteva trasformare una lega di stati sovrani in un'autentica unione. Già nel maggio fu presentato da Madison il così detto piano della Virginia, che funge da modello alla Costituzione federale. Caratteristiche: governo nazionale con due camere, quella dei rappresentanti eletta dai cittadini dell'Unione e il Senato. Il congresso aveva ampi poteri di legislazione è un’autorità coercitiva sugli Stati. William Paterson propose il piano del New Jersey che manteneva le caratteristiche di accentramento del piano virginiano, ma era espressione dell'interesse degli Stati minori in quanto il congresso sarebbe stato composto da una sola camera che avrebbe accolto uno uguale rappresentanza da tutti gli Stati. Già da qui si può vedere come il problema della rappresentanza sarebbe stato l'ostacolo maggiore, Marsi riuscirono a raggiungere soluzione di compromesso. Durante questo congresso si ebbe una prima definizione dei poteri del Presidente in materia di politica estera, controllo dell'esercito e l'impianto per l'apparato giudiziario. Ci furono tre accordi fondamentali che portarono alla Costituzione federale:1 - grande compromesso che riguarda i criteri della rappresentanza: Camera bassa eletta dai cittadini degli Stati Uniti, Senato composto da due rappresentanti per ogni Stato2 - problema della schiavitù: il Congresso non si esprimeva molto a riguardo, non proibiva ne passava il commercio degli schiavi , ma alcuni, come per esempio George Mason, tenevano tali affermazioni incompatibile con i principi repubblicani.3 - poteri della presidenza: anche se la questione era molto discussa, erano tutti d'accordo che gli sarebbe toccato il comando delle Forze Armate, il potere di veto, è una limitata capacità legislativa. Ancora non era chiaro la sua modalità di elezione e la questione sulla rieleggibilità virgola ma l'intesa raggiunta primi di settembre conferiva un notevole grado di indipendenza dei poteri del Presidente come anche la guida la diplomazia è il potere di nomina di giudici e funzionari federali; durata in carica di 4 anni ma con possibilità di rielezione, La Claudia della supremazia votata all'unanimità stabiliva che la Costituzione, le leggi federali e trattati internazionali dovevano essere considerati una legge Suprema degli Stati Uniti e quindi superiore alle costituzioni e alle legislazioni statali. La costituzione fu redatta e approvata il 16 settembre e nel 91 fu inserita una Bill of Rights ovvero una dichiarazione dei diritti come preambolo alla Costituzione. Dalla fine del 1787 si assiste alla netta divisione tra i federalisti e antifederalisti (=repubblicani). Alla fine degli anni 80 la vittoria federalisti alle prime elezioni nazionali è la formazione nell' 89 90 del primo governo degli Stati Uniti con l'elezione di George Washington, segnarono l'inizio di una nuova epoca è una nuova solidarietà nazionale. 7.2 i principi della Costituzione e fondamenti dell'antifederalismo. Con l'adozione della Costituzione poteva ritenersi concluso il processo rivoluzionario. La Costituzione proponeva un modello statale che rispettava la libertà repubblicana, il principe rappresentativo, la sovranità popolare, le libertà e i diritti individuali, ovvero tutto ciò che non sarà avuto nell'impero britannico. In questo modo si era anche superato il problema dell'indivisibilità della sovranità, essendo riusciti a dividerla tra gli Stati e l'Unione. La solita degli Stati dell'Unione non si trovavano in un rapporto gerarchico e questo fu possibile perché si riuscì a dotare l'Unione di un potere parzialmente autonomo indipendente dagli Stati, ma poggiato direttamente sul consenso dei cittadini degli Stati Uniti --> federalismo non come Lega di stati sovrani, ma come creazione politica nuova. Inoltre era il principio della diversificazione e gradazione dei poteri sovrani la maggiore novità che da un lato smentiva l'idea che le istituzioni repubblicane non fossero adatte a uno stato di grande dimensione, dall'altro faceva individuare un modello di espansione territoriale che avrebbe garantito l'incorporazione dell'Ovest senza problemi. Federalisti: visione elitaria del repubblicanesimo, dominata dalla paura che l'affermazione di forme democratiche ed egualitarie sposassero nel caos. Idea della politica condizionata da una concezione pessimistica dell'uomo: gli uomini erano esseri dominati dai loro peggiori istinti, altrimenti non avrebbero bisogno di un governo. I federalisti si identificavano in una società contraddistinta da divisioni e disuguaglianze inevitabili. Antifederalisti: Samuel Adams, Thomas Jefferson, Madison Henry. Secondo loro il sistema di rappresentanza dell'Unione era troppo distretto virgola e finiva di allontanare il potere dagli interessi popolari. Tale rappresentanza andava assomigliare a quella virtuale contro la quale era partita tutta la rivoluzione. Per loro il problema del sistema federale era nell'avere spostato l'asse della politica da una sfera statale a una sfera Nazionale, andando ad allontanarsi dai Fini originali e quindi dalla sua natura popolare. L'ideale ugualitario non implicava un livellamento delle fortune, ma era uguaglianza di diritti e di opportunità nel contesto Democratico e quindi nella rappresentanza al potere. Durante il primo decennio di governo federalista, gli antifederalisti diedero vita al Partito Repubblicano o Jeffersoniano che stava assumendo una fisionomia stabile e che rappresenta la oppositrice al governo. Entrambi questi schieramenti dettero un apporto specifico nel modellare la nazione è la società.
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