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Riassunto del libro "Storia Medievale" di Provero e Vallerani, Schemi e mappe concettuali di Storia Medievale

Riassunto del libro "Storia Medievale" di Provero e Vallerani

Tipologia: Schemi e mappe concettuali

2017/2018

In vendita dal 06/06/2023

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Scarica Riassunto del libro "Storia Medievale" di Provero e Vallerani e più Schemi e mappe concettuali in PDF di Storia Medievale solo su Docsity! Valentina Ruberto “Storia Medievale” 1 STORIA MEDIEVALE L’idea di medioevo nasce nel momento in cui il medioevo finisce, ovvero nel XV secolo quando gli umanisti dovevano individuare il periodo di mezzo fra loro e l’età classica a cui volevano richiamarsi (“media aetas”). Questo millennio di mezzo veniva vista come un periodo di barbarismi e di declino linguistico e culturale. CAPITOLO 1. L’IMPERO CRISTIANO. Inizialmente le tappe finali dell’età romana venivano considerate come una lunga fase di decadenza dell’Impero, invece oggi è visto come un periodo complesso con i propri connotati. Un altro problema per la ricostruzione storica di questo periodo è dato dalle fonti, che spesso presentano un solo punto di vista delle vicende, come nelle controversie tra cristiani e pagani (dove le fonti cristiane sono in maggioranza) o tra barbari e romani, dove nella ricostruzione delle etnie abbiamo quasi solo testi romani a cui fare affidamento. Ciò rende alcune ricostruzioni storiche incerte, ma si è cercato di svincolarsi da eccessivi lacci ideologici, valorizzando alcuni spunti innovativi dati da fonti quali l’archeologia. 1. Il sistema imperiale tardo romano: potere e prelievi Un momento fondamentale di transizione nella storia romana si ebbe attorno alla fine del II secolo d.C. quando terminò l’espansione militare dell’impero e si stabilizzò in determinati confini, segnati dal limes del Reno e del Danubio. L’impero riuniva popolazioni diverse per tradizioni, lingue, religioni, con livelli di romanizzazione variabili, ma queste popolazioni erano guidate da una grande macchina statale, fiscale e militare. Questo apparato entrò in crisi nel III secolo con il susseguirsi di vari imperatori e le lotte per il trono. Il potere venne poi ripristinato con forza sotto Diocleziano, che condivise il suo potere con Massimiano dal 285 costituendo una diarchia-> non una divisione territoriale dell’impero, ma una condivisione di responsabilità-> presa d’atto della complessità dello spazio politico-militare -> crescente importanza di polarità (Gallia e Oriente) diverse da Roma (che perde le proprie funzioni di unica capitale) La diarchia poi divenne una tetrarchia con due Cesari (Galerio e Costanzo Clorio) che affiancarono i due Augusti (Diocleziano e Massimiano) in vece di loro successori. Si può dire che nel corso del IV secolo non ci furono due Imperi ma piuttosto due imperatori. Nel IV secolo vi furono due passaggi fondamentali: fondazione di Costantinopoli e regno di Teodosio e la sua successione.  Costantinopoli, prima Bisanzio, venne così ribattezzata dall’imperatore Costantino nel 324 che decretò di fondare una città nuova, che divenne subito residenza imperiale, con tanto di Senato. Non si proponeva come capitale, perché era un titolo sempre di Roma, ma ne assunse i connotati. Inoltre il Senato di Costantinopoli in questa prima fase si presentava solo come appendice del Senato di Roma. Solo dal V secolo la città divenne una vera e propria capitale.  Questo fu reso possibile anche dal mutamento della struttura del potere imperiale, che si divide stabilmente in una parte orientale e in una parte occidentale, soprattutto con la successione di Teodosio nel 395. Egli comprese che per un efficace controllo di territori così diversificati era necessario fossero sotto il controllo di un imperatore direttamente presente e da questa idea spartì il regno ai figli Arcadio e Onorio. Ed è in questi decenni tra IV e V che è corretto ragionare in termini di Impero d’Occidente e Impero d’Oriente. Valentina Ruberto “Storia Medievale” 2 La macchina imperiale richiedeva un grande afflusso di denaro per poter sostenere i tre grandi apparati dell’impero: burocrazia, capitale e esercito. Spese sostenute da un prelievo fiscale capillare, cioè l’annona-> imposta che gravava su popolazioni rurali in base sia all’estensione delle terre, sia al numero di contadini presenti in esse. Per quanto riguarda la popolazione urbana doveva pagare un’imposta sul territorio circostante, che veniva riscossa dai curiales che quindi assumevano un certo potere; anche se l’imposta era destinata per lo più alla media èlite cittadina, perché l’alta aristocrazia ne era esentata o raggirava l’obbligo. Tutto ciò che circolava all’interno dell’impero era sotto forma di circolazione fiscale e non commerciale. La peculiarità dell’età imperiale non consisteva in questo sistema di scambi, ma bensì che ogni regione era economicamente interdipendente. La fine dell’espansione militare (II secolo) condizionò anche la fine di un’espansione economica, perché le spedizioni, oltre al bottino e le terre, portavano molta manodopera servile grazie ai prigionieri di guerra. Entrando in crisi tutto ciò, si creò un ridimensionamento dell’economia romana che si basava sul sistema servile della schiavitù, che entrò appunto in declino. Le spese militari però non potevano essere compresse, in quanto i limes erano sempre più in pericolo a causa delle pressioni esterne e questo costrinse lo stato a far circolare più monete che però erano fuse con meno metallo e le rendeva dunque di meno valore, colpendo i ceti più poveri. L’Italia perse la propria rilevanza produttiva rispetto elle province; Cartagine divenne area di produzione sia agraria sia artigianale soprattutto quando l’Egitto indirizzò la sua produzione verso la seconda capitale Costantinopoli. 2. L’esercito, il limes, i barbari L’esercito prevedeva una grande somma, perché si trattava di un esercito stipendiato, in quanto la coscrizione obbligatoria era tramontata a favore della tassa sostituiva che i grandi proprietari terrieri pagavano per esentare dal servizio i propri coloni ed era grazie a questa tassa che l’Impero poteva permettersi di pagare l’esercito. Nel corso del IV secolo si definirono due settori fondamentali dell’esercito: i comitatenses (forza mobile incaricata di accompagnare l’imperatore), i limitanei (guarnigioni poste a difesa del limes). Il limes è una struttura chiave:  Il limes del settore europeo, ovvero quello che segue il corso del Reno e del Danubio, tagliava il continente da nord-ovest a sud-est. Ma la separazione non era così netta, sebbene fosse costituito da una serie di fortificazioni che si appoggiavano sulla frontiera naturale. Si trattava più di una fascia di scontro e scambio, tanto che le popolazioni fuori dal limes erano alla periferia del sistema romano, estranee alla piena sottomissione politica, ma condizionate dalla presenza militare dell’Impero. Ma chi sono i barbari?  La definizione di “barbari” era nata per indicare quelli che non parlavano bene greco (e poi latino), quindi carica di giudizi. Ed erano barbari perché non erano “Romani”.  Altra definizione data alle popolazioni ai limes era di Germani, ma i popoli non si identificano con questa categoria (ma era stata posta da Tacito) e oltretutto non era corretta in quanto tutte le popolazioni non potevano identificarsi etnicamente in questa categoria. Valentina Ruberto “Storia Medievale” 5  325-> Concilio di Nicea o Per assolvere alla funzione di collante ideologico il Cristianesimo doveva avere in sé un’unità teologica -> problema discusso al concilio di Nicea o Durante il concilio-> condannato arianesimo-> dottrina cristiana elaborata e diffusa dal prete Ario considerata eretica (messa in discussione la consustanzialità di Padre e Figlio: per Ario-> il Figlio era stato creato dal Padre, a lui sottoposto e non eterno)-> vinse la dottrina secondo cui il Figlio era coeterno e della stessa sostanza del Padre “generato e non creato” come pronunciato nel Credo (elaborato al concilio di Nicea) o In questa dottrina veniva messa in gioco la capacità salvifica del Cristianesimo, che risiedeva nell’incarnazione di Dio e la sua efficacia era connessa alla piena natura divina del Figlio o Concilio convocato da Costantino-> Concilio affermò la centralità del concilio come luogo di elaborazione teologica e mise in evidenza ruolo dell’Impero che si pose come tutore dei conflitti interni della Chiesa o L’Arianesimo si diffuse al di là dei limes dove l’Impero non aveva potere coercitivo-> la semplicità intellettuale della teoria fece presa in ambito germanico o Bipartizione: mondo romano a maggioranza cattolica-niceana e mondo germanico a maggioranza ariana-> conseguenze nella creazione dei regni romano-barbarici  380-> cristianesimo-> religione ufficiale con editto di Tessalonica o L’editto di Tessalonica emanato da Teodosio sancisce il pieno consolidamento a livello imperiale del cristianesimo niceano o Con l’editto l’imperatore ordina ai sudditi di adottare il cristianesimo come religione ufficiale dell’Impero:  Repressione forme religiose considerate eretiche  Conversione dei ceti più ricchi in modo più consistente 4. Vescovi e monaci  Alla fine del IV secolo -> Cristianesimo religione dominante nell’Impero Romano-> non una chiesa unitaria  La struttura portante era costituita dalla singola diocesi -> la comunità cristiana di ogni città-> raccolta attorno al vescovo  Centralità del vescovo-> grazie alla sua funzione religiosa-> mediatore verso il sacro e guida dei fedeli verso la salvezza ultraterrena -> si arricchì dal momento in cui i ruoli nelle sedi vescovili erano occupati da membri della grande aristocrazia senatoria  Tra IV e V secolo-> si afferma superiorità di alcune città maggiori (sedi patriarcali)-> Roma, Antiochia, Alessandria d’Egitto e Gerusalemme e in seguito anche Costantinopoli-> superiorità di prestigio (la centralità di Roma come polo unico si afferma poi dal XI secolo in poi)-> lungo l’alto medioevo è più corretto di parlare di chiese piuttosto che chiesa  Fu affidato ai vescovi il compito di evangelizzare dalle campagne alle città -> creando rete di chiesi dipendenti dal vescovo-> ricreando nelle campagne una dimensione religiosa pagana sotto le vesti cristiane-> acculturazione  Evangelizzazione anche al di là del limes-> come nelle isole britanniche -> in Inghilterra insediamento del Cristianesimo precedente alla caduta dell’impero romano-> chiese poi emarginate con l’arrivo degli anglosassoni-> ma godettero di nuova vitalità a partire dal VI secolo grazie a missioni di evangelizzazione provenienti dal continente ma anche dall’Irlanda  Irlanda-> esterna all’Impero-> ma orientata precocemente al Cristianesimo-> 431 invio papale di un vescovo destinato ai cittadini irlandesi-> stessi decenni vicenda di Patrizio, bretone Valentina Ruberto “Storia Medievale” 6 rapito da pirati irlandesi che poi divenne missionario e guida spirituale dell’isola->importanza centri monastici-> spinta missionaria  Altra forza in gioco-> forma religiosa monastica (origini nel Mediterraneo orientale del IV secolo) o Monachesimo-> fuga dal mondo finalizzata a seguire un metodo tendente alla purificazione e all’avvicinamento all’Essere supremo-> soprattutto attraverso la rinuncia o Forma di ascesi-> perfezionamento-> avvicinamento alla divinità-> in alcune religioni (come quella buddista) priva di forme di penitenza o Quella cristiana si caratterizza per la penitenza come purificazione dal peccato  Lungo il IV secolo-> Cristianesimo religione dominante o Monachesimo -> tacita protesta per riaffermare modello di vita religiosa coerente ed estrema o Tardo antico caratterizzato da una grande ricchezza di fenomeni ed esperienze -> il monaco è mosso da tensione verso Dio-> in atto attraverso la rinuncia al mondo e munito di capacità di avere un animo imperturbabile o Alla base vi era solo un perfezionamento spirituale di ogni singolo monaco -> alla base non c’era nessuna volontà di assistenza ai poveri o ai malati o attenzione alla cultura o alla cura di anime dei laici-> esperienze di questo tipo in questo periodo erano solo volte al perfezionamento personale del monaco o Il monachesimo si realizzò in diverse forme tra cui:  Gli eremiti  Percorso di ascesi in solitudine  IV secolo-> tra Siria e Egitto-> prime notizie di monaci cristiani-> eremiti-> individui isolati che si dedicavano alla vita di preghiera e ascesi-> circondati dalla fama di santità-> flusso di elemosine per il loro sostentamento  Fama di santità-> attorno a personaggi estremi e appariscenti-> si situavano in posti isolati ma vistosi-> es stiliti-> in cima alle colonne di edifici diroccati  I cenobiti  Percorso riuniti in una comunità (cenobio)  Ascesi più intima e meno esibita  Esperienze promosse da Pacomio in Egitto nella prima metà del IV secolo  Messa in comune di ricchezze, edifici e lavoro -> elementi di sostegno reciproco tra monaci nei rispettivi percorsi ascetici-> messa per iscritto della regola  Vescovo Basilio di Cesarea-> scrive una precettistica rivolta a monaci-> per un’ascesi equilibrata -> cooperazione tra monaci e vescovo e ampio spazio dedicato al lavoro e all’assistenza ai più deboli (aspetti che non vi saranno nelle forme monastiche più diffuse in occidente) o L’importazione in Occidente del monachesimo-> alla fine del IV secolo-> figure come San Gerolamo in Italia o Sant’Agostino in Tunisia e San Martino in Francia-> processo deve essere letto con trasformazione dell’intero Occidente romano Valentina Ruberto “Storia Medievale” 7 CAPITOLO 2. BARBARI E REGNI 1. Mobilità degli eserciti  Nell’inverno 406-407 -> crollo del limes del Reno -> momento di svolta-> espressione di uno squilibrio strutturale -> impero non riusciva a far fronte ai costi della guerra e non aveva spesso risorse sufficienti per pagare il suo esercito che cercava il bottino con iniziative fuori dal controllo imperiale  Guerra-> episodio costante all’interno dell’impero-> piccoli e medi conflitti che non solo portavano insicurezza e violenza, ma anche arricchimento e prestigio per i popoli che si insidiavano  Durante la mobilità le gerarchie sociali divennero più fluide -> rapide carriere secondo forme non completamente adeguate al modello romano  I movimenti furono tanti, confusi e frammentati, ma ve ne sono alcuni più duraturi e più rilevanti: o I Visigoti-> più e più volte si ribellarono al potere imperiale guidati dal loro re Alarico -> assedio di Roma e saccheggio (410) per poi scendere in Calabria dove Alarico morì-> nonostante ciò i Visigoti rimasero compatti-> costituirono un regno a sud della Francia tra 414 e 418 come federati dell’Impero, ma in realtà in grande autonomia-> nel tempo mutò e spostò baricentro nella penisola iberica-> fino a durare tre secoli o Altra migrazione che avvenne in quegli anni fu quella dei Vandali che valicarono il limes renano -> attraversarono la Gallia e si stanziarono nella penisola iberica nel 417 temporaneamente-> nel 429 guidati da Genserico -> si spostarono nella parte occidentale dell’Africa romana-> 10 anni dopo conquistarono la Proconsolare e la Byzacena (attuali Tunisia e Algeria) -> regno che durò circa un secolo (439-534)-> primi a trasformare la propria superiorità militare in un potere politico strutturato territorialmente definito e autonomo-> alcun patto per migliorare le proprie condizioni con l’Impero o Esito diverso costituì l’azione mossa dagli Unni -> potentissimo esercito che trovò unità d’azione con a capo il re Attila-> originari dell’Asia centrale-> si trovavano ai bordi dell’impero nei primi decenni del V secolo-> minaccia militare costante per Roma -> svolta nel 445 con presa del potere di Attila-> campagne durissime che culminarono nel 451 con la sconfitta ai Campi Catalaunici per opera del magister militum Ezio -> ma determinante fu la morte di Attila due anni dopo che decretò la dissoluzione dell’impero unno.  Ezio -> barbaro che riuscì a far carriera grazie alle sue abilità-> morì nel 454 insieme a Valentiniano III -> episodio che aprì il varco agli eserciti-> nuovo sacco di Roma nel 455 a opera dei Vandali provenienti da Cartagine  Declino del potere imperiale nei decenni centrali del secolo evidente dal continuo succedersi di imperatori-fantoccio controllati da generali fino a che nel 476 il generale sciro Odoacre depose l’ennesimo debole imperatore (Romolo Augustolo) e rimandò insegne imperiali a Costantinopoli -> nessuno si accorse della deposizione dell’imperatore (succedeva di continuo)-> non si percepì la fine di un’epoca  Odoacre non si pose come forza autonoma, ma doveva integrare un’ampia autonomia militare con il riconoscimento dell’Impero->inoltre si impadronì solo dell’Italia che era l’unico territorio dove effettivamente il potere degli imperatori aveva ancora influenza-> ma Zenone imperatore d’Oriente non si fidò di lui come alleato, infatti lasciò che l’Italia passasse nelle mani degli Ostrogoti di Teoderico Valentina Ruberto “Storia Medievale” 10 in spose le figlie ai re dei Visigoti e dei Burgundi e una nipote al re dei Turingi-> polarità politica che si opponeva alla crescente egemonia dei Franchi  Importante alleato di Teoderico era il re visigoto Alarico II che però nel 507 nella battaglia di Vouillé fu ucciso da Clodoveo riducendo le aspirazioni al controllo del sud della Gallia-> ma ciò rafforzò potere di Teoderico che assunse la tutela nipote e governava in modo indiretto regno visigoto.  Nel 518-> crisi-> imperatore Giustino conduce una persecuzione contro gli ariani e Teoderico rispose con una persecuzione contro i cristiani-> emerge così la non integrazione tra Goti e Italici (che invece si realizzò in regni come quelli visigoto e franco)-> espressione della rottura tra re e aristocrazia senatoria che si avvicinava di più all’impero e il papato che non si offriva come intermediario.  526-> Teoderico muore-> regno a nipote Atalarico (un bambino) posto sulla tutela della madre Amalasunta(nonché figlia di Teoderico)-> debolezza dinastica -> per ovviare ciò la figlia sposa il cugino Teodato (uno dei più ricchi aristocratici dell’Italia gota)-> accordo politico matrimoniale fallì-> sposi hanno delle divergenze politiche-> Amalasunta cercò di ricostruire rapporto tra Goti e Romani e si pose sotto la protezione di Giustiniano, al contrario di Teodato che si pose nella direzione del conflitto (posizione che vinse tra l’aristocrazia gota)-> Amalasunta giustiziata nel 535-> pretesto per Giustiniano di dichiarare guerra e avviare una lunga fase bellica di quasi vent’anni 4. Anglosassoni, Vandali e Visigoti  Anglosassoni: o Dominio romano presente solo fino alla parte meridionale della Britannia, anche se l’influenza culturale romana si diffonde anche al di là del limes-> influsso che si interrompe nel 410 quando i romani abbandonano le isole -> provocando impoverimento e crisi del’urbanesimo netto e rapido o Abbandono delle isole accompagnato da incursioni di popolazioni sassoni provenienti via mare, dal nord -> da azioni di saccheggio (prime nel III sec) a insediamenti stabili (dal V sec) o Struttura politica frammentata-> miriade di piccole dominazioni -> alto tasso di conflittualità o Nella parte centromeridionale della Britannia si può individuare una distinzione con prevalenza di anglosassoni a oriente e prevalenza di celtici ad occidente-> seconda fase di pressione da parte degli anglosassoni costrinse celtici a marginalizzarsi nelle zone della Scozia meridionale, del Galles e dell’Inghilterra sudoccidentale o Conquista anglosassone ridusse il peso della Chiesa cristiana-> non stesso ruolo degli altri paesi, tanto che su iniziativa papale-> evangelizzazione nel VI secolo. o Per quanto riguarda l’Irlanda-> subisce l’influsso romano ma al di fuori del dominio imperiale-> no modello insediativo su città-> non subì invasioni sassoni -> frammentazione politica (decine o centinaia di regni con re con potere militare e politico, ma non legislativo)-> cristianizzazione avvenne regno dopo regno -> qui non essendovi sedi vescovili si concentrò attorno al fenomeno dei grandi monasteri-> frammentazione politica andò semplificandosi-> overkings-> re più potenti degli altri con controllo più che altro militare  Vandali: o Province della Proconsularis (Tunisia) e Byzacena (Algeria)-> terre ricche soprattutto dal punto di vista agrario-> non grandi contigenti militari perché zona abbastanza Valentina Ruberto “Storia Medievale” 11 sicura -> tasse prelevate da Nord Africa consentivano di pagare stipendi di eserciti ai confini più pericolosi o Nel 417-> I Vandali si stanziarono nella penisola iberica e nel 429 sotto la guida di Genserico attraversarono lo stretto di Gibilterra e si insediarono nelle ricche terre africane e ne conservarono il controllo fino al 534. o Primo popolo germanico a costituire un regno autonomo all’interno di territori già imperiali o Rottura tra i vandali ariani e gli africani di tradizione romana e cattolica-> dura intolleranza -> Vandali dure persecuzioni ai danni delle chiese-> anche perché ricche e prede di saccheggio o Africa vandala-> contesto di stabilità dal punto di vista economico e fiscale -> pochi segni di discontinuità con la ricchezza precedente e alti i livelli produttivi di grano e olio-> inoltre i Vandali continuarono a prelevare tasse secondo il sistema romano -> ricchezze prelevate non dovevano come per Roma pagare eserciti, capitale (dimensioni minori rispetto Roma) e burocrazia (ridotta)-> re vandali si arricchirono e con il distacco dall’Impero, privato di questa grande fonte fiscale, sancirono una crisi dell’Impero o Regno vandalo-> non solidità politica-militare-> infatti appena Impero ebbe forza di progettare espansione nel Mediterraneo -> regno vandalo cadde subito  Visigoti: o Abbiamo tre fasi del processo di insediamento:  V sec-> tra Sud Gallia e penisola iberica  Prima metà del VI-> dominio a nord si riduce a causa dei Franchi  Seconda metà del VI-> consolidano presenza nella penisola iberica o Primo insediamento stabile nello spazio romano-> 418-> come federati nella regione di Tolosa-> a servizio dei romani combattendo contro i popoli nella penisola iberica o Espansione qui -> dal 456 al 480-> centro rimase nella Gallia meridionale-> acquisiscono modelli romani a partire dalla precoce scrittura delle leggi (norme territoriali rivolte a tutti i sudditi del re visigoto) o Battaglia di Vouillé-> 507-> Clodoveo contro il re visigoto Alarico II (con la sconfitta di quest’ultimo)-> ridusse così il dominio visigoto a nord dei Pirenei e sotto l’egemonia di Teoderico (il re ostrogoto) fino alla sua morte 526 o Trasformazione del regno-> sotto Leovigildo-> consolidamento territoriale con conquiste del regno svevo e gran parte del dominio bizantino-> Toledo capitale o Trasformazione del dominio Leovigildo-> ottica religiosa-> visigoti di religione ariana - > separazione religiosa con maggioranza romana cattolica-> sempre convissuto-> ma sotto Leovigildo-> tensioni-> re promosse una ricerca di un compromesso teologico tra ariani e cattolici, ma allo stesso tempo perseguì alcune chiese cattoliche o Il figlio e successore-> Reccaredo-> promosse conversione al cattolicesimo-> successo rapido-> Toledo divenne anche sede di una serie di concili non solo politici ma anche di dibattiti religiosi Valentina Ruberto “Storia Medievale” 12 CAPITOLO 3. LA SIMBIOSI FRANCA  Nel giro di due secoli grazie alla piena integrazione tra barbari e romani (simbiosi), i Franchi riuscirono a diventare il regno più potente d’Europa  Figura centrale nella memoria collettiva è stato il re Clodoveo (Clovis, Louis) tanto che il nome fu il più utilizzato dai re di Francia (fino a Luigi XVIII)  Tardo impero-> Gallia: o prima territorio di integrazione tra romani e celti o ambito di affermazione patrimoniale e politica dell’aristocrazia senatoria o IV e V secolo-> crescente attenzione per le famiglie senatorie alle cariche ecclesiastiche-> crescente aumento di prestigio delle sedi vescovili in quanto presiedute da elementi di famiglia senatoria, ma allo stesso tempo dato il prestigio erano molto ambite  Dal V secolo prese potere in questa regione-> popolo dei Franchi-> lento processo di romanizzazione avviato prima della conquista  Molti gruppi-> Franchi già appartenenti all’esercito romano e combattevano al limes del Reno che crollò tra 406/407-> vittorie importanti grazie a loro -> aumenta loro prestigio  Childerico I-> contro i Visigoti -> connotò battaglia in termini religiosi-> bisognava combattere contro i Visigoti ariani-> nuova legittimazione agli occhi dei vescovi seppure i Franchi erano pagani  Processo di consolidamento -> attuato dal figlio Clodoveo (481)-> espansione militare a danno di altri popoli (Burgundi e Visigoti) stanziati in Gallia  Conversione di Clodoveo e il suo popolo al Cristianesimo cattolico-> fatto religioso con importanti implicazioni politiche-> impatto di questa conversione visibile attraverso gli scritti di Gregorio di Tours (“Storie”)-> importante vescovo della storia franca-> vittorie militari di Clodoveo viste come segno dell’appoggio e la potenza del vero Dio-> intervento determinante quello della moglie di Clodoveo-> che mise in contatto il re con il vescovo Remigio che completò conversione del re  I vescovi procedettero con la cristianizzazione e ad aiutare in questo processo fu l’assimilazione di Clodoveo a Costantino-> conversione grazie all’aiuto di Dio in battaglia, similitudini tra Remiglio a Papa Silvestro che convertì Costantino ecc  Il testo di Gregorio non bisogna pensarlo come documento di realtà sui fatti, ma di realtà sull’ideologia vescovile -> che legittimò il re  Integrazione non solo nell’ambito regno e vescovi-> ma unione tra le due aristocrazie in unico plesso che si caratterizzò dalla mescolanza dei due modelli preesistenti-> Tra IV e V secolo-> aristocrazia senatoria gallo-romana-> attenzione per il latifondo, radicamento in città, occupazione cariche ecclesiastiche; gruppi dominanti franchi: capacità militari, vicinanza al re, legami clientelari -> VI secolo-> potere aristocrazia su tutto ciò-> combatteva e accumulava terre, vicina al re, ma attenta a radicarsi in città, dove tesseva reti clientelari e occupava cattedre vescovili  Si affermò anche un modello di vescovo aristocratico-> vertice della diocesi (Centro della vita religiosa della città tanto che bisogna far riferimento a lui per tutto ciò che riguardava cura delle anime), portatore di cultura e di conoscenze politiche (soprattutto sui modelli istituzionali romani con i quali istruirono i nuovi re franchi)  Altri enti religiosi importanti nel VI secolo -> monasteri-> esperienze prima eremitiche poi cenobitiche Valentina Ruberto “Storia Medievale” 15  Quadro produttivo primi secoli del Medioevo -> domanda delle élite -> ricchezza inferiore rispetto a quella imperiale; struttura produttiva agraria di base su tre prodotti: grano, vino e olio;  Le differenze:  Specializzazione produttiva carattere molto adatto al sistema romano imperiale ma fattore di debolezza in quadro di isolamento e ridotta circolazione  Ricchezze dell’aristocrazia nelle diverse aree differenti  Danni per le guerre diversi di parte in parte  In alcune zone sistema fiscale mantenuto->pressione per maggiore produzione  Africa romana-> calo produttivo-> domanda aristocratica interna non sostenevano sistema precedente perché modellato su un sistema a larga scala  534-> zona riconquistata da Impero d’Oriente che riattivò la circolazione di tipo fiscale-> ma non bastò per invertire tendenza al declino-> oltretutto il sistema fiscale non era capillare a tutto il vecchio impero ma doveva solo contribuire al mantenimento della capitale Costantinopoli e alla difesa della stessa Tunisia  Caduta domanda-> impoverimento aristocrazie  In Italia prima rottura data dalla riconquista imperiale ai danni degli Ostrogoti e la seconda quando contesa dall’impero e i Longobardi.  In Francia-> forte domanda da parte dell’aristocrazia-> perché più ricca  Britannia-> rottura reti-> semplificazione dei manufatti e produzione ceramica esclusivamente locale  Rottura tra impero a est e regno romano-germanici a ovest-> separazione politica e economica-> Mediterraneo orientale-> rete di scambi ampia e fondata sull’azione statale e una rete che permise di mantenere sia la capitale sia gli eserciti del limes grazie alle produzioni di regioni come l’Egitto e la Sicilia; in Occidente circolazione e scambio su dimensioni propriamente regionali e grandi differenze tra aristocrazie o Contadini  Condizione contadina uno dei dati più sfuggenti di tutte le epoche-> stragrande maggioranza per età antica e i primi secoli del medioevo (90/95%)  Autonomia contadina inversamente proporzionale alla ricchezza aristocratica  Ricchezza fondiaria in mano agli aristocratici-> contadini dovevano lavorare o come servi o salariati o coloni degli aristocratici  Quando quota di terra in mano agli aristocratici è minore-> vi sono più facilmente piccoli proprietari terrieri contadini o Le ambizioni universali dell’impero di Giustiniano  Tre aspetti di forme di continuità dell’impero orientale con il precedente Impero cristiano-> le successioni al trono, l’organizzazione burocratica, il sistema fiscale  Successione imperiale non si era mai fondata sulla semplice ereditarietà, ma necessitava prima della legittimazione data dal consenso del popolo-> e su ciò Valentina Ruberto “Storia Medievale” 16 faceva leva la concezione cristiana che vedeva l’ascesa al trono collegata alla volontà divina.  Questa assenza di regole nel regno franco si tradusse con una successione tranquilla e nessuno metteva in discussione il trono, le lotte avvenivano nelle circostanze tra le famiglie per cercare di stare più vicine ai re; invece nell’impero la lotta politica avveniva al vertice per cercare di accaparrarsi il trono-> anche da parte di elementi di origine più umile-> come Giustiniano stesso associato dallo zio Giustino-> militare di famiglia contadina  Alta conflittualità politica -> associazioni nate a scopo ludico-sportivo poi diventate forme di pressione politica  Instabilità politica accompagnata da una stabilità dell’apparato burocratico-> separazione incarichi militari e civili per impedire fenomeni di eccessiva concentrazione di potere nelle mani di un funzionario  Dal punto di vista militare: eserciti limitanei (sul confine, limes) e comitatenses (affiancavano l’imperatore e rappresentavano la sua più immediata forza di intervento)  Sistema burocratico-> gestiva il prelievo fiscale tasse su persone e loro beni -> tassa principale è la annona (imposizione che integrava un prelievo sulle terre (iugatio) e sulle persone su di esse insediate (capitatio)) –> carico fiscale in base a valore della terra e al numero di persone che la lavoravano -> sistema che necessitava di un sistema documentario e amministrativo per accertare i patrimoni e le persone presenti (catasti)  Per rendere più stabili le entrate fiscali date da ciò-> si cercava di non far andare via le persone -> vincolandone alla terra->coloni-> persone giuridicamente libere ma vincolate alla terra su cui erano obbligati a risiedere e lavorare  Per condurre questi processi-> formazione da grandi scuole-> quali quella di diritto di Roma, Costantinopoli o Beirut-> alta formazione giuridica-> alla base del progetto della grande riforma legislativa di Giustiniano (528-565)-> Corpus iuris civilis  per ovviare al disordinato accumularsi di leggi che spesso erano anche in contraddizione tra loro -> ordinare, selezionare e coordinare tutti i testi in un unico grande Codice legislativo unitario  528-> incarico affidato a commissione di giuristi  529-> Codex-> raccolta delle principali norme imperiali  533-> giuristi di corte presentarono all’imperatore sia il Digesto-> raccolta selettiva di scritti di giuristi; sia le Institutiones-> testi destinati all’insegnamento universitario del diritto  Poi emanate nella seconda parte dell’Impero di Giustiniano-> Novellae -> leggi emanate dopo la redazione del Codex  Codex, Digesto, Institutiones e Novellae-> andarono a costituire il Corpus iuris civilis  Giustiniano-> azione militare-> conquista Tunisia, Italia, e parte delle zone della Spagna-> tre premesse:  Alleggerimento limes persiano-> che consentì spostamento di truppe per altri scopi Valentina Ruberto “Storia Medievale” 17  Ampia ridefinizione giuridica-> rafforzamento ideologico e universalità del ruolo dell’Impero  Politica fiscale e alleggerirsi dell’impegno bellico a est-> nuova prosperità  Prima azione condotta contro i Vandali-> che rappresentavano una minaccia per l’impero e oltretutto occupavano la zona della Tunisia-> grande fonte per la produzione agraria-> dunque mandate truppe imperiali guidate da Belisario contro i Vandali -> 533-534  Spagna visigota-> campagna più difficile-> tanto che l’impero riuscì solo a conquistare alcune zone  Italia Ostrogota->campagna militare lunghissima (535-553)-> armate bizantine attaccano dalla Sicilia guidate da Belisario per risalire l’Italia-> arrivarono a Ravenna -> conquista nel 540-> trattativa tra le due parti-> Ostrogoti parte a nord del Po -> precario equilibrio rotto dall’anno successivo-> sul trono italico Totila-> parziale riconquista di alcuni territori-> nuova campagna per opera dell’impero che si concluse con l’intera conquista dell’Italia partendo dalla Dalmazia nel 553 -> guerra lunga-> danni materiali e umani  Colpita grande aristocrazia senatoria-> dopo conquista Giustiniano emana “Prammatica sanzione”-> norma per ristabilire le condizione precedenti al regno di Totila soprattutto per quanto riguarda i possessi-> ricchezza fondiaria dell’aristocrazia-> primo fondamento politico e fiscale dell’impero  Imperatore ricostituì un quadro di governo imperiale sull’Italia -> intorno all’esarca di Ravenna  Fragilità del dominio imperiale in Italia fu evidente pochi anni dopo 568-> con l’arrivo dei Longobardi-> i quali si mossero in modo discontinuo e violento-> conquistarono dapprima la zona lombarda (da cui prese il nome) e da qui si diramarono verso altre zone (centro, sud Italia, ma anche al di là delle Alpi)-> impero non riusciva a controllare sufficientemente la zona e da una parte forse sperava fosse solo una breve incursione per saccheggiare i territori.  Si vennero a creare così due Italie dai confini poco netti e zone come quella umbra di frizione:  Longobardi che dominavano pianura padana, Tuscia e due regioni più a sud, ducati di Spoleto e Benevento  Impero-> Lazio, area di Ravenna, laguna veneta, Marche, Liguria e gran parte del meridione (Puglia, Calabria)e le grandi isole  IV secolo-> divisione teologica tra cattolici e ariani-> frattura religiosa –> connotati territoriali ed etnici-> impero romano cattolico contro i regni romano germanici ariani  Sul piano teologico-> dibattito si spostò da piano trinitario a quello cristologico-> convivenza nella figura di Cristo di una natura divina e una natura umana-> Cristo doveva essere pienamente Dio per garantire l’efficacia salvifica dell’incarnazione -> ma anche pienamente uomo per potergli riconoscere la totale e reale sofferenza nella carne:  Teoria di Nestorio-> sacerdote ad Antiochia e poi vescovo di Costantinopoli nel 428-> presenza in Cristo di due persone distinte (umana e divina)-> rifiutava a Maria il titolo di madre di Dio -> madre di Valentina Ruberto “Storia Medievale” 20  Collegamenti indiretti con il vescovo di Roma che poi divennero più rilevanti dopo il colpo di stato del 751 o Territorio europeo dominato da boschi-> molti villaggi-> forma di insediamento più diffusa-> non solo insieme di abitazioni ma da integrazione tra case e terre -> nelle immediate vicinanze delle case c’erano gli orti e le colture specializzate e attorno al villaggio campi coltivati a cereali e a pascoli-> no distinzione netta tra campi e pascoli-> alternanza d’uso delle stesse terre-> rotazione biennale o Nel linguaggio e nella cultura medioevale-> termini apparentemente sinonimi ma che non lo erano e distinguevano due spazi diversi nel bosco:  Nemus-> bosco-> spazio non coltivato, ma antropizzato curato e sfruttato dalle comunità contadine  Silva-> foresta-> boschi lontani e inaccessibili estranei allo spazio antropizzato e usati in modo sporadico da aristocratici o Tra VII e VIII -> peculiare forma di gestione delle grandi proprietà fondiarie-> curtis -> insieme di campi, prati, case -> unità gestionale non fisica e territoriale -> in una curtis potevano confluire terre con caratteristiche e collocazioni diverse -> proprietario ruolo importante in molti villaggi diversi . o Differenza tra curtis e villaggio:  Curtis-> forma di gestione delle ricchezze fondiarie di un grande proprietario  Villaggio-> struttura insediativa di cooperazione contadina e di organizzazione dello spazio agrario o Principale articolazione della curtis-> divisione tra dominicum e massaricium(parti integrate nella stessa azienda anche se divise):  Dominicum-> parte gestita direttamente dal proprietario spesso tramite un proprio agente con l’impiego di manodopera servile  Massaricium -> parte suddivisa in terre date in concessione a contadini liberi -> che ottenevano ognuno un manso->insieme di terre e prati sufficienti a mantenere la propria famiglia -> in cambio della terra massaro aveva degli obblighi nei confronti del proprietario-> variavano di luogo in luogo, ma comprendevano censo in denaro, quota di prodotti e una serie di corvées -> giornate di lavoro che il massaro doveva compiere sul dominicum o Logica gestionale in questa divisione:  Corvées garantivano al proprietario l’afflusso sul dominicum di una manodopera abbondante nei periodi dell’anno in cui era più necessaria-> aratura, mietitura,vendemmia.. o Sistema aveva anche dei limiti:  Rigidità degli obblighi di lavoro dei massari che non si adattavano agli andamenti dei raccolti  Ogni cambiamento sul dominicum comportava una serie di riassestamenti che risultavano essere difficili o Nel massaricium lavoravano servi che è termine diverso da schiavi-> entrambi uomini non liberi comprati e venduti-> numero schiavi meno rilevante rispetto ai liberi-> differenza con l’età antica:  Schiavi -> più usato per l’età antica-> nel senso di utensili dotati di voci-> oggetti Valentina Ruberto “Storia Medievale” 21  Servi-> per l’età medievale-> seppur non liberi-> comunque persone-> parte della comunità cristiana o Altra differenza era che non tutti i servi erano alla gleba -> alla terra:  Massaro-> legato al signore da un contratto  Servo-> proprietà del signore o Grande potere signori-> che potevano fare pressione su comunità contadina o Differenze però tra liberi e servi era tutelata anche dal potere regio in quanto il massaro era suddito del re e legato ai doveri del re in quanto libero, mentre il servo era proprietà del signore e vincolata alla sua sudditanza-> quindi tutela dei più deboli da parte del re -> punto di forza-> per mantenere integro il proprio potere e la propria giurisdizione-> quando viene a mancare crolla potere regio o All’inizio si credeva che le curtis fossero un sistema chiuso e autosufficiente mentre era un sistema di scambi attivo nell’Europa medioevale -> ma questa idea di sistema chiuso com’è nata?:  Emanazione di alcune leggi-> “Capitulare de villis” -> legge sulle curtes -> norma emanata da Carlo Magno-> ogni curtis deve essere munita di ogni tipo di attrezzatura e artigiano-> sembrerebbe che così l’azienda sarebbe volta all’autosufficienza-> ma legge non corrisponde mai alla realtà ma alla costruzione di un ideale-> oltretutto la legge interessava più che altro le curtes di proprietà regia. o Fonti attestano-> mercati settimanali -> confluenza dei prodotti delle curtes verso le città o Re, chiese e nobili franchi-> erano più ricchi e potenti sia degli altri sudditi del regno sia delle altre aristocrazie -> potenza dovuta alla ricchezza fondiaria creata attraverso la pressione sulle risorse e sui contadini -> redditività sulle terre-> trarne il necessario e un surplus per l’acquisto di armi, cavalli ecc o Potenza aristocrazia -> ricchezza -> pressione sul mondo contadino -> maggiore intensità produttiva -> surplus -> apertura al commercio delle curtes o Spesso curtes-> centro di mercato-> proprietari portavano sul mercato una grande quantità di un certo prodotto e ne determinavano dunque il prezzo o Cronaca di Novalesa-> anche abbazie spesso in questo mercato con grandi quantità di prodotti come grano e vino -> in questo caso mercati aspettavano a trattare gli affari perché l’arrivo di un carro di un abbazia poteva rappresentare lo stravolgimento dei prezzi -> per chiese e monasteri si ragiona in termini di patrimonio più che per ogni singola curtis o Non esisteva dunque un’autosufficienza a livello di singola curtis ma probabilmente a livello di patrimonio, intero sistema di un grande monastero-> ma autoproducevano per sé e anche di più -> surplus che veniva portato poi appunto sul mercato-> dunque ciò esclude la totale chiusura del sistema o Monetazione in questo periodo diminuisce e si semplifica rispetto al sistema romano (oro, argento, bronzo) -> molteplicità di zecche -> spesso soprattutto d’argento-> sistema che andò a definirsi a livello europeo-> fondato dai Carolingi era quello con base la libra (libbra d’argento, 400g)che era divisa in 20 solidi a loro volta divisi in 12 denarii-> effettivamente coniato solo denarius-> moneta destinata a scambi Valentina Ruberto “Storia Medievale” 22 commerciali e di acquisti di terra -> azioni quotidiane passavano soprattutto attraverso gli scambi di oggetti e servizi o Surplus agrario permise anche un consolidamento demografico dei centri urbani della Neustria e dell’Austrasia-> sbocco verso il mare in un interscambio commerciale con le coste settentrionali -> sponde del Mare del Nord diverse produzioni integrabili -> da nord pellicce e schiavi contro i Franchi che esportavano ceramiche, cereali e vino-> scambio diede vita a nuovi sviluppi insediativi-> emporia -> centri abitati con finalità commerciali -> strutturarsi di un nuovo sistema di scambio nell’area dalla Manica al mar Baltico o Altro sintomo di vitalità commerciale-> fiere a cadenza regolare nei luoghi di maggior rilievo politico o religioso CAPITOLO 2. NUOVI QUADRI POLITICI: IL REGNO LONGOBARDO  Corpus di testi disponibili per studiare l’età longobarda non è povero ma è un patrimonio documentario piuttosto limitato dal punto di vista tipologico: molto ridotte serie di atti documentari (vendite, donazioni, sentenze..) e le informazioni derivano principalmente da due testi: o “La storia dei Longobardi” -> scritta da Paolo Diacono (IX) dopo caduta del regno sotto il controllo dei Franchi-> non si sa per chi abbia scritto Paolo-> dipendente e influenzato dal contesto o Raccolta leggi promulgate dai re longobardi dall’editto di Rodari (643)-> leggi cercano di intervenire sulla realtà non la rappresentano  Longobardi-> popolo barbarico di seconda generazione-> contesto profondamente mutato rispetto ai precedenti  Popolo che viveva all’estrema periferia-> pochi influssi imperiali-> origine probabilmente scandinava-> spostamenti nella Germania e poi in Pannonia (Ungheria)-> in Pannonia si insediarono contro i Gepidi-> tensioni militari con Avari-> primi rapporti con impero-> foedus -> combattono occasionalmente come mercenari ma senza integrarsi  568-> esercito che partì alla volta dell’Italia-> conosceva la romanità ma non era romanizzato -> perchè parte? Accentuazione tensioni con Avari e possibilità di bottino offerte dall’Italia e debole dal punto di vista politico e militare  Longobardi popolo-esercito-> conquista dell’Italia-> azione militare violenta e al contempo migrazione-> scese intero popolo longobardo  Nel momento dell’avvio della spedizione nei Longobardi confluirono altri gruppi che volevano approfittare della situazione per arricchirsi  Alboino e i Longobardi valicarono le Alpi nel 568-> conquista lunga, violenta e discontinua-> divisione Italia in due parti: regno longobardo e domini imperiali o Longobardi: pianura padana, Tuscia, ducati di Spoleto e Benevento o Impero: maggior parte coste, Lazio, area di Ravenna, Liguria, laguna veneta, Marche e gran parte del meridione (Puglia e Calabria ) e grandi isole  Territorio disomogeneo-> discontinuità territoriali-> persistenti tensioni  Struttura di potere interna Longobarda: o Re Alboino->non unico potere alla guida dei Longobardi o Farae-> corpi militari-> uniti da solidarietà militare e attivi soprattutto quando il popolo si muoveva o A capo delle farae-> duces -> capi-> guide militari ma anche dell’intero popolo in quanto esercito e popolo spesso coincidono Valentina Ruberto “Storia Medievale” 25 o Da Rotari in poi-> promulgazione di integrazioni e correzione da vari re -> rafforzamento potere regio o Lavoro di Rotari-> ampliamento territoriale e scrittura dell’editto o Espansione proseguita da Grimoaldo-> dominio longobardo ampliato su Veneto e Puglia o Tendenza al rafforzamento del potere regio-> evidente sotto il regno di Liutprando-> regno molto lungo-> 30 anni-> che gli permise di incidere abbastanza in diversi ambiti:  Militarmente: sottomissione ducati di Benevento e Spoleto e per un breve periodo sottomise Ravenna e andò alle porte di Roma -> ambizioni su tutta la penisola italiana  Legislativo: integrò editto di Rodari ancora più dei suoi predecessori con 150 leggi o Mancanza di collaborazione con vescovi-> privò il regno di un sostegno materiale (con ricche risorse Chiesa), politico ( capacità di condizionare e orientare coscienza dei fedeli) e culturale (chiese centri di cultura) o Istituzione dei gastaldi-> funzionari incaricati di gestire il patrimonio regio-> consolidamento potere regio di Liutprando-> re a disposizione una rete di funzionari nel regno-> contrappeso al potere dei duchi o Re valorizzarono inoltre forme di fedeltà personali:  Gasindii -> fedeli armati-> attestati al seguito di duchi-> ma leggi si concentrarono a definire lo status speciale dei gasindii regi-> legati alla persona del re o Metà VIII secolo-> processo di integrazione tra Romani e Longobardi-> segno di ciò-> leggi di Astolfo (750) -> normativa su obblighi militari, in base a ricchezza fondiaria o mobile, senza alcun riferimento a una distinzione etnica o Equilibrio politico tra Franchi, Longobardi e papato si ruppe-> papa appoggia Franchi e soprattutto con l’ascesa dei Pipinidi/Carolingi (dal 751) ->alleanza tra papato e Carolingi si concretò in due spedizioni:  Pipino il Breve-> scese in Italia-> sconfigge Astolfo e tolse Longobardi da Ravenna -> e la diede al papato  Venti anni dopo -> Carlo Magno -> sconfigge nuovamente Longobardi deponendo re Desiderio-> si impossessa del regno annettendo l’Italia centro- meridionale al regno franco o Memoria longobarda ancora viva tanto che nel titolo che assunse Carlo li menziona: “rex Francorum et Langobardorum”-> inoltre mantennero il ducato di Benevento che sopravvisse come dominazione autonoma CAPITOLO 3. IMPERO CAROLINGIO, ECCLESIA CAROLINGIA  Doppia definizione di Impero e ecclesia carolingia-> che non è un’opposizione ma bensì una simbiosi tra due realtà che appaiono separate -> ecclesia-> insieme dei fedeli cristiani che trovavano la propria guida nei vescovi e nell’imperatore -> che convergevano con strumenti diversi verso un doppio fine, la giustizia in terra e la salvezza oltre la morte-> impero e Chiesa -> due modi di leggere la stessa realtà  751-> Pipino III depone Childerico III-> risultato di un lungo processo dietro -> con le reti di fedeltà e i rapporti con il papato-> non si sa bene che ruolo abbia avuto il papato in questo processo-> “Annali del regno dei Franchi” -> negli annali si pensa che sia stata una disposizione di papa Zaccaria ma in realtà è stata l’aristocrazia a raccogliersi attorno ai Pipinidi-> unzione Valentina Ruberto “Storia Medievale” 26 nuovo re (come unzione di David)-> intervento del papa probabilmente giunse dopo per approvare ciò che era già avvenuto  754-> Papa Stefano II-> impero di Bisanzio non più in grado di dare sostegno al papato di fronte alla pressione dei Longobardi -> papa superò le Alpi per incontrare Pipino-> ripetendo cerimonia dell’unzione su di lui e i figli per sancire legame con intera dinastia-> legame che avrebbe assunto le funzioni di protezione della Chiesa di Roma da parte del regno Franco-> Pipino ricoperto del titolo di patricius (protettore della Chiesa)  Pipino aveva bisogno di legittimare il suo potere-> lo fece attraverso le cerimonie dell’unzione, l’alleanza con la Chiesa, l’inserimento nelle storie e negli annali di un ruolo attivo della Chiesa nella sua ascesa e avevano bisogno anche di creare un’immagine negativa dei re che li precedevano-> merovingi-> da Eginardo nacque il mito dei re merovingi come re fannulloni.  Discesa di Pipino in Italia-> non conquista-> non creazione di tensione contro i Longobardi-> li costrinse a restituire terre al papato e torna in Gallia -> i rapporti si incrinarono dopo il 771 con Carlo che si mosse in prospettiva di espansione  Tradizione politica franca prevedeva che il potere regio fosse considerato come parte del patrimonio del re e fosse diviso tra tutti i suoi figli maschi -> ciò creò sempre divisione-> ma nel caso dei Pipinidi per tre generazioni per varie cause-> potere rimase in mano a un solo re: o Pipino -> fratello scelse vita religiosa e si ritirò in un monastero o Carlo che condivise il potere con fratello Carlomanno che morì dopo 3 anni nel 771 o Ludovico il Pio -> altri fratelli morti -> 814-840 -> alla sua morte-> divisione potere tra figli  Carlo-> campagna di espansione territoriale-> che gli meritò l’appellativo di Magno -> conquista più importante-> il regno longobardo d’Italia-> struttura politico-territoriale più definita e passo importante per il rapporto con il papato  Espansione verso la penisola iberica-> conflitti dal 778 al 813-> conquista della marca Hispanica  Tentativo di incorporare la Sassonia nel regno-> coloritura religiosa al conflitto-> Sassoni (pagani) -> distruzione un idolo di grande importanza religiosa-> non per intenti religiosi, ma poiché Carlo puntava all’assimilazione dei Sassoni-> voleva cancellare uno degli elementi di coesione identitaria-> ovvero la religione -> guerra lunga dal 772 all’803  Il papato aveva maturato un’egemonia sull’insieme del territorio italiano -> sconfitta longobarda non garantì un suo libero arbitrio-> cercò di muoversi in questa azione  Papa Leone III-> fuggito da Roma per scappare alle minacce degli oppositori-> riportato nell’Urbe da Carlo> ritottenuta la pienezza dei propri poteri il papa incoronò nel giorno di Natale Carlo come imperatore-> affermando la sua superiorità  Il titolo imperiale fu direttamente funzionale alle esigenze papali-> debolezza papato (basti pensare alla fuga)-> bisogno di un potere stabile che potesse proteggere la sede papale-> funzione espressa simbolicamente associando lo stesso titolo che era stato di Costantino (primo imperatore che si prese a carico la chiesa)  L’accento non era posto sull’impero, ma sulla figura dell’imperatore-> dimensione personale-> speciale dignità della persona di Carlo e il suo compito di protezione sulla Chiesa  Sebbene ci fosse collaborazione, rimase una traccia di viva tensione-> VIII secolo-> curia papale produsse la “Donazione di Costantino” -> falsa documentazione per la cessione di alcuni territori occidentali dell’Impero-> non usata in questo periodo ma mostra come la collaborazione con i Carolingi non fosse l’unica opzione del papato  Tensioni ideologiche tra impero bizantino esistente e impero carolingio al momento dell’incoronazione di Carlo-> stesso termine impero fa allusione a un accezione universale in Valentina Ruberto “Storia Medievale” 27 contrapposizione con la realtà e l’altro impero-> gli stessi atti di Carlo erano volti a pensarsi come Impero-> fece una nuova capitale ad Aquisgrana  Costruzione impero su un territorio così grande e sconnesso problemi-> re itinerante ma non poteva avere un controllo diretto del governo-> sistema di deleghe che garantisse il controllo sia il controllo dei sudditi da parte dei funzionari regi e sia il controllo su questi ultimi: o Conti-> funzione chiave-> funzionari incaricati di governare a nome del re un territorio (comitato)-> all’interno funzione militare, giudiziaria e di prelievo fiscale. o Alcune aree, poste ai confini o militarmente delicate-> circoscrizione più grandi-> marche-> affidate ai marchesi  Marchesi e conti assumevano il potere su aree sempre lontane dalle proprie regioni di provenienza-> la ricchezza patrimoniale lo rendeva potente nel suo luogo di provenienza ma non nel luogo in cui assumeva la funzione di conte-> lì quel che contava era il titolo-> carica di conte temporanea o Legami tra imperatori e realtà locali-> missi regis -> funzionari mandati dal re-> a volte competevano in un proprio territorio altre no-> confini meno definibili-> spesso controllavano il lavoro dei conti  Legami vari tra i re e le aristocrazie-> più definito nel VIII secolo-> rapporto vassallatico: o Vassallo-> accezione che rimandava a una condizione sociale bassa e che poneva al centro l’idea di servizio in origine  Durante il regno di Pipino III-> nuova accezione-> uomo che giurava fedeltà militare a un potente, impegnandosi a servirlo e a combattere per lui ottenendo in cambio protezione e sostegno economico o Ad esempio attestazione-> “Annali del regno dei Franchi” -> duca di Baviera Tassilone dopo conflitti si raccomandò al re in vassallaggio e giurò fedeltà al re e ai suoi figli -> una delle fonti più esplicite-> giuramento sulle reliquie, immixtio manuum ( mani vassallo tra quelle del signore-> forma simbolica di garanzia di protezione) o Reichsadel (Aristocrazia del regno)-> famiglie potenti per le proprie basi patrimoniali e clientelari-> ma solo attorno al re trovavano una coesione tale da renderle un corpo unitario o Molto spesso conti e marchesi erano reclutati tra i propri vassalli regi-> sotto Ludovico il Pio questa prassi divenne norma-> per diventare conti bisogna giurare fedeltà vassallatica al re  Nelle fasi di maggior forza del regno il re riusciva ad avere un rapporto diretto con i liberi, i pauperes (i poveri nel senso di contrapposizione ai potentes) o Fonti giudiziarie-> gruppi di contadini non aristocratici credevano valesse la pena spendere molto per presentarsi di fronte alla giustizia regia per presentare le proprie cause contro potenti che cercavano di asservirli-> questa documentazione è per lo più su sconfitte dei contadini, da una parte perché i documenti erano conservati dalle chiese e se non erano a favore delle chiese stesse non venivano conservati e poi perché i potenti erano direttamente collegati con il re  Per quanto riguarda i chierici il loro rapporto di fedeltà al re era diverso e non era una forma di vassallaggio in quanto non potevano giurare e non potevano combattere-> infatti nessun chierico assunse mai la funzione di conte  Vescovi in quanto vescovi però si ritenevano collaboratori del re-> orientavano anime dei fedeli verso l’obbedienza al re o capacità culturale per testi necessari al governo e inoltre i vescovi disponevano altresì dei propri legami di vassallaggio Valentina Ruberto “Storia Medievale” 30 CAPITOLO 4. IL MEDITERRANEO BIZANTINO E ISLAMICO  Penisola araba nel tardo antico-> convivenza tra due gruppi-> popolazioni urbane di città come La Mecca e Yathrib (Medina) attive sul piano commerciale e dall’altro tribù nomadi di pastori  Centralità La Mecca-> non solo per le funzioni commerciali-> prestigio per il culto della Ka’ba -> pietra nera di origine meteorica-> meta di pellegrinaggi -> sul piano religioso forme di politeismo e alcune tendenze al monoteismo (influssi ebraici e cristiani)  VII secolo-> Muhammad-> nato alla Mecca nel 570-> nel 612 iniziò la sua opera religiosa-> visioni -> inviato di Dio-> doveva declamare la parola divina-> fede monoteista da alcuni precetti fondamentali o Dalla declamazione deriva il Corano-> libro sacro dell’Islam-> libro non ispirato alla parola di Dio ma è direttamente la parola di Dio di cui Muhammed ne è il portavoce o Predicazione di Muhammad-> minaccia per il potere dei grandi clan di La Mecca-> elemento di forza e ricchezza nei pellegrinaggi alla Ka’ba -> costrinse Muhammad alla fuga nel 622-> a Medina o La fuga del Profeta (Egira) -> segna inizio del calendario islamico-> momento fondativo o Muhammad-> fattore unificante delle tribù arabe -> monoteismo salvifico collante per coordinamento politico e militare-> convergenza tribù beduine-> consentì il ritorno nel 630 a La Mecca-> coinvolgimento con i clan potenti-> valorizzò il pellegrinaggio alla Ka’ba in senso islamico o 632-> morte di Muhammad -> religione islamico ruolo guida alla Mecca e nell’intera penisola arabica-> fattore di coesione ideologica-> unità politica  I successori di Muhammad furono i califfi-> negli anni 30 gli Arabi -> cancellarono impero persiano e importanti vittorie ai danni di Bisanzio-> conquista della Siria e della Palestina  Espansione fino alla conquista di tutto il Nord Africa romano e anche della Spagna visigota-> espansione si arresta nel 717-718  Azione politico-militare dei califfi segnata da fratture legate alla successione a Muhammad: o Sunniti-> si rifacevano alla sunna-> tradizione-> califfo doveva essere eletto sulla base del consensio degli anziani all’interno della tribù di Muhammad o Sciiti-> seguaci di Alì (Cugino e genero di Muhammad) -> califfo scelto all’interno della famiglia del Profeta o Kharagiti-> califfo dovesse essere scelto per merito indipendentemente da tribù e famiglia  661-> rottura-> uccisione di Alì -> quarto califfo o Maggioranza-> sunniti -> potere dinastia degli Omayyadi-> potere fino al 750 o Califfato-> doppia natura-> carattere etnico: dominio degli Arabi su altre popolazione; carattere religioso: affermazione dei musulmani sui non credenti o Nel dominio islamico due contrapposizioni: islamici e non islamici(ampia tolleranza verso altre fedi anche se considerati in una condizione giuridica inferiore e obbligo di pagare una tassa), Arabi e islamici di origine non araba (nuovi fedeli potevano integrarsi solo legandosi come clienti a una tribù araba o Omayyadi-> centro a Damasco-> marginalità politica della penisola arabica -> La Mecca e Medina di rilievo solo religioso o VII-VIII secolo-> arabo-> lingua ufficiale -> sul piano religioso e amministrativo o Lento processo di affermazione del carattere universale dell’Islam e di superamento della sovrapposizione tra identità religiosa e identità etnica araba Valentina Ruberto “Storia Medievale” 31 o Dal punto di vista amministrativo e fiscale si era conservato un sistema di prelievo coerente con i modelli imperiali  VII-VIII secolo-> Impero romano d’Oriente-> pesanti effetti dell’affermarsi di nuove dominazioni -> senza le produzioni sul Nord Africa (conquistate da arabi)-> l’impero si riduce a una potenza di rilievo regionale-> inoltre dominio carolingio si pone sul piano ideologico in diretta concorrenza con l’impero stesso con l’attribuzione del titolo imperiale a Carlo Magno-> da qui si può iniziare a parlare di impero bizantino (che cadrà poi nel 1453)  Fine VI secolo-> crisi dopo Giustiniano-> successi militari effimeri, pressioni su confini ostili -> casse imperiali svuotate da impegno militare-> irrequietezza deimercenari-> e poi tensioni religiose difficili rapporti  Sul piano militare svolta segnata dal regno di Eraclio (610-641) -> si affermò su impero persiano fino a eliminarne le tracce per Bisanzio-> vittoria che però fu una premessa per l’affermazione del dominio islamico  Eraclio avvio anche una lunga riforma che mutò completamente le forme organizzative dell’Impero -> introduce l’ordinamento tematico-> abbandono del sistema provinciale di Costantino in favore di un’organizzazione per temi ovvero -> thema-> in origine indicava il corpo militare poi una struttura istituzionale-> un complessivo inquadramento militare e giurisdizionale di una piccola regione-> la cui difesa era affidata a militari di professione che erano mantenuti da concessioni di terre ed esenzioni fiscali e non da uno stipendio-> a causa della perdita anche di regioni importanti come quelle del Nord Africa prima fonte di prelievo per il pagamento degli stipendi o Duplice mutamento rispetto lo schema romano-> riunione di poteri militari e civili nelle stesse mani e abbandono del sistema di finanziamento dell’esercito basato su tasse e stipendi  Tra metà VIII e metà IX-> altro momento di rottura->movimento iconoclasta o Iconoclasmo-> orientamento religioso che riteneva necessario la distruzione delle immagine sacre-> forse influsso dell’Islamismo contrario alle immagini o immagini mostravano natura umana-> non divina o Inoltre rappresentare cristo avrebbe reso netta la separazione tra le due nature: umana e divina o D’altro canto gli iconoduli rispondono che il concilio di Calcedonia-> afferma la validità di entrambe le nature nella loro pienezza quindi in quanto pienamente realizzata la natura umana poteva essere anche rappresentata o 730-> editto di Leone III-> divieto di venerazione delle immagini -> conflitti-> culto immagini di rilievo per religiosità di monaci e laici ed esterno perché ci si poneva in conflittualità con la Chiesa di Roma o Scelta di Leone III e Costantino V di appoggiare l’iconoclasmo dal punto di vista religioso-> necessità di una religione più austera e rigorosa che poteva essere intaccata dal culto delle immagini  In secondo luogo, dal punto di vista politico, rivendicare un ruolo di centralità dell’imperatore nella società bizantina come principale mediatore tra mondo e Dio-> immagini considerate mezzo migliore per accedere alla benevolenza di Dio-> bisognava rendere necessario il ruolo dell’imperatore-> per maggior coesione-> per affrontare pressioni militari che incombevano  Concilio di Hierea nel 754-> Costantino V ottiene condanna ufficiale immagini sacre e il loro culto -> condanna messa in discussione dall’assenza di rappresentanti delle chiese occidentali -> tensioni anche da parte dei monaci Valentina Ruberto “Storia Medievale” 32  Leone IV-> si attenua pressione iconoclasta-> poi con moglie Irene quando divenne vedova-> concilio di Nicea (787)-> liceità culto immagini-> ma non fine al conflitto  Iconoclasmo riaffermato in forme più moderate -> concilio di Costantinopoli (815)-> ma ormai funzione politica andata indebolendosi quindi finì per scomparire-> condannato di nuovo -> concilio di Costantinopoli (843)  Iconoclasmo-> elemento di allontanamento tra le due chiese  Scelta di Chiesa di Roma di chiedere sostegno ai Pipinidi dovuta a queste tensioni, ma anche alla progressiva marginalizzazione dell’Impero bizantino rispetto al territorio italiano  750-> Omayyadi deposti da Abbasidi o Spostamento capitale a Baghdad -> dominio islamico ancor più che arabo o In diversi contesti i delegati del califfo (gli emiri) nell’età abbaside -> assunsero una piena autonomia di azione sganciandosi dall’effettivo controllo califfale  Delega del governo del nord Africa a un emiro-> dignità a intera famiglia-> potere autonomo che li portò alla conquista della Sicilia  Dinastia dei Fatimidi rivendicarono per sé il titolo califfale dopo essersi allontanati-> governarono Egitto per più di due secoli fino al XII secolo  Principe omayyade sfuggito al colpo di stato si insedia nell’emirato di al- Andalus (parte islamica della penisola iberica)-> a lungo convivenza con regni cristiani-> ma anche popolazione stessa molto varia: aristocrazia araba, popolazioni berbere del nord africa, popolazioni locali convertite e quelle con la propria fede cristiana o ebraica -> una delle maggiori potenze nel X secolo -> poi si articolò in dominazioni autonome (tayfas) e dall’XI secolo subirono pressione militare dei regni cristiani con il movimento della Reconquista  Dall’827-> campagna di conquista della Sicilia -> da parte degli Aghlabiti -> dominio stabile e organizzato-> base anche per altre incursioni nelle aree peninsulari -> dal 916 sottomessa alla dinastia dei Fatimidi che però spostò il suo interesse verso l’Egitto permettendo il dominio autonomo di dinastie locali fino al XI secolo quando venne conquistata dai Normanni  Per quanto riguarda il dominio bizantino del IX e X secolo-> complessità territoriale o 867-> Basilio I al trono-> discendenti potere fino al 1025 -> fase di rafforzamento di Bisanzio -> ampliamento Impero e rete di fedeltà e di legami politici e spirituali con le dominazioni confinanti -> Europa orientale e Italia meridionale  IX secolo-> sul piano delle gerarchie ecclesiastiche si raggiunse una forma di compromesso-> riconoscimento formale della superiorità di Roma su Costantinopoli -> ma piano teologico divisioni mai sanate -> “Filioque”-> nel Credo elaborato a Nicea-> Spirito Santo procede dal padre e dal figlio-> clero orientale ritiene posizione inaccettabile-> Spirito Santo procede solo dal padre  Oggetto delle pressioni concorrenti dei due imperi-> Slavi (semplificazione per un insieme di popoli)-> soprattutto due dominazioni importanti-> Bulgari e la grande Moravia -> Bulgari pressioni -> riuscirono a ottenere un accordo matrimoniale tra la figlia del khan Simeone e l’imperatore minorenne Costantino VII-> ma accordo saltò con nuovo imperatore e potere Bulgari scemò con la morte di Simeone  La Grande Moravia-> dominazioni slave si orientarono verso il cristianesimo che offriva un riferimento religioso forte e un modello di organizzazione e gerarchizzazione della società-> principi slavi cercavano conversione -> ma temevano di dover sottostare a un impero piuttosto Valentina Ruberto “Storia Medievale” 35  Crisi post carolingia-> non dovuta a una cancellazione dei poteri regi ma a una ridefinizione della loro funzione politica-> quadri territoriali più piccoli, potere fondato su rapporti con l’aristocrazia, ridotta capacità di condizionare chiese e dinastie  Impero carolingio si articolò in quattro regni per lo più: Germania, Italia, Francia e Borgogna: o Borgogna-> struttura politica di minor durata-> si afferma alla fine del IX secolo-> a cavallo tra la Francia e la Svizzera francese -> territorio autonomo controllato dai Rodolfingi-> nel 933-> si allarga fino in Provenza-> ma autonomia ridotta-> Crisi dinastica dopo morte di Rodolfo II-> Germania ha modo di affermare proprio patronato -> nel 1034 dopo che la dinastia Rodolfingia mantenne comunque un potere limitato passò direttamente nelle mani del re di Germania-> Corrado II o Italia-> 888-> morte di Carlo il Grosso  Tra 888 e 961-> conflitti politici dopo scomparsa della dinastia carolingia su territorio italiano-> opposizione fondamentale-> marchesi Fiuli contro i marchesi Spoleto -> ebbe la meglio Berengario del Friuli nel 888 che fu sconfitto nel 889 da Guido di Spoleto-> Berengario rimase nel suo territorio e riprese ruolo centrale dopo morte di Guido-> regno ostacolato da molti conflitti della concorrenza  Periodo dominato da opposizione tra le maggiori famiglie dell’aristocrazia italica -> nonostante Berengario mantenne il suo potere, una parte dell’aristocrazia italica offrì la corona a Rodolfo di Borgogna -> politica italiana polarizzata attorno ai due fino al 924 (data morte di Berengario) -> Rodolfo non campo libero sconfitto da Ugo di Provenza-> potere fino a 946-> lasciò corona a figlio Lotario -> che dovette convivere con forte potere del nipote di Berengario (Berengario I)-> morte di Lotario nel 950-> passaggio corona a Berengario II -> no fine a tensioni-> Italia sotto dominio Germania o Ultimo re carolingio a controllare regno dei Franchi orientale-> Ludovico il Fanciullo- > muore nel 911-> nel quadro tedesco si impose un principio elettivo-> nuovo re scelto dall’insieme di duchi-> ma convivenza con tendenze dinastiche  Convivenza tra potere principesco e potere regio -> tra principio elettivo e principio dinastico-> il re se con maggior potere poteva imporre il figlio come successore altrimenti si seguiva principio elettivo  911-> scelto come re-> Corrado di Franconia-> regno costantemente minacciato dall’ostilità di alcuni settori della grande aristocrazia -> principale avversario Enrico di Sassonia-> accordo tra i due-> non ingerenza del re nel ducato di Sassonia  919-> Corrado muore-> ascesa di Enrico-> per un secolo-> principio dinastico- > Enrico I -> Ottone I-> Ottone II-> Ottone III-> cugino Enrico II  925-> Enrico -> amplia territori -> 951-> Ottone I conquista regno d’Italia -> ma tensioni dovute a conflitti in Italia a chi sosteneva Berengario chi sosteneva la vedova di Lotario e infine il figlio di Ottone stesso che rivendicava per sé il regno d’Italia  Ottone sposò la vedova di Lotario e manifestò la sua superiorità su Berengario II  Conflitto contro il figlio stesso-> nel frattempo riconoscimento di Berengario II e figlio come re sottoposti a Ottone -> Ottone mise fine a conflitto con figlio nel 954-> 955-> Ottone mise anche fine a incursioni Valentina Ruberto “Storia Medievale” 36 ungare e affermò sua condizione di massimo potere politico nell’Europa carolingia  961-> Ottone riscese in Italia-> possesso regno->ottenne corona imperiale -> unione regni d’Italia e Germania e nel 1034 anche regno di Borgogna  Dopo Ottone-> potere ai figli-> ma successione che doveva essere legittimata lo stesso dai duchi -> e successione che valeva solo per i primogeniti escludendo gli altri figli  Aristocrazia ducale-> forza di Ottone e figlio-> sistematica occupazione delle diverse sedi ducali per mezzo di membri dello stesso gruppo parentale nominando come duchi cugini, cognati e generi del re  Ottone III-> mutamento ideologia-> al centro nozione di Renovatio Imperii Romanorum (Rinnovamento dell’Impero Romano)-> riferimento a Roma non solo richiamo al passato ma volontà di intervento sul presente-> 996-> muore papa Giovanni XV che doveva incoronare Ottone-> questo impose come papa il proprio cugino che divenne Gregorio V -> novità papa dell’aristocrazia tedesca-> ribellione romani che fu sedata militarmente da Ottone stesso e dopo la morte di Gregorio -> Ottone impose un altro uomo-> che divenne Silvestro II  1002-> morte precoce Ottone III-> breve crisi dinastica-> ascesa al trono cugino Enrico II -> nell’attesa della nomina del re in Italia avevano già nominato come re Arduino marchese di Ivrea-> sconfitto da Enrico II-> ma nuovamente scese a imporre suo potere approfittando assenza di Enrico -> che riscese in Italia sconfiggendolo definitivamente -> elezione di Arduino simbolo di una volontà dell’aristocrazia italiana di prendere parte alle decisioni elettive o 888-> morte di Carlo il Grosso-> potere preso dal conte di Parigi Oddone (primo re non carolingio)-> diversi contendenti tra cui un ulteriore carolingio appoggiato dall’aristocrazia Carlo il Semplice-> che mantenne il potere dopo la morte di Oddone- > 898 -> re debole-> deposto poi nel 922 dai grandi del paese  I re successivi si scelsero nel ramo parentale di Oddone senza che fosse direttamente il figlio -> Ugo il Grande  Alla morte di Rodolfo di Borgogna che i grandi scelsero-> Ugo non impose la propria candidatura ma fece tornare dall’esilio il figlio di Carlo il Semplice-> Ludovico IV-> che mantennero potere fino al 987  Scelta di Ugo il Grande-> scelta di realismo non rinuncia-> porsi come candidato-> significava porsi in opposizione con altri principi nonostante la sua dinastia fosse molto potente -> sua scelta portò all’ascesa del nipote nel 987-> Ugo Capete-> con cui si avvia la dinastia capetingia  987-> considerato momento fondativo della monarchia nazionale-> lungo secolo XI-> potere regio conservò un duplice carattere-> di forza egemone di cui era generalmente riconosciuta la superiorità e di forza generale-> principato territoriale non diverso dalle altre dominazioni in cui si articolava il territorio francese-> non furono i re a creare la struttura politica locale-> è sul piano locale che si crearono nuovi funzionamenti politici Valentina Ruberto “Storia Medievale” 37  Processi di costruzione del potere regio in aree poste al di fuori dei confini-> Inghilterra e Spagna o Tradizione politica inglese lungo l’alto medioevo-> alta frammentazione politica  IX-> due processi-> progressiva crescita delle incursioni normanne che si stabilirono poi a fine secolo nell’area centro-orientale e crescente egemonia del Wessex che si mantenne autonomo anche dopo espansione normanna  Culmine potenziamento-> regno di Alfredo il Grande -> espansione in tutti i territori non normanni-> ma alla sua morte figlio riconosciuto come re ma non riconosciuti tutti i poteri conquistati dal padre-> Edoardo-> doveva rifondare il suo dominio -> morte-> Mercia e Wessex di nuovo separati  Per tutto il X secolo non si può parlare di un regno inglese unitario -> solo all’inizio del XI secolo-> un regno inglese unitario -> re norvegese Knut-> 1016- > controllo sul Wessex e principali regni inglesi e al contempo era re anche di Danimarca e Norvegia -> suo grande potere non ebbe seguito-> due esiti però mantenne-> unificazione Inghilterra e integrazione tra i regni che si affacciavano sul mare del Nord  1066-> muore re Edoardo-> rivendicazione corona -> da parte del duca del Wessex Harold, re di Norvegia Harald, e duca di Normandia Guglielmo-> sarà quest’ultimo ad avere la meglio vincendo ad Hastings il 14 ottobre-> affermazione sul territorio inglese dell’aristocrazia normanna o Penisola iberica-> VIII secolo-> conquista araba non aveva coinvolto tutta la penisola -> convivenza tra emiri al centro-sud e regni cristiani al nord-> anche se tensione di fondo  X secolo-> regni cristiani e emirato non erano mondi separati ma articolazioni regionali poste su diversi livelli di potenza-> protagoniste di un’intensa dinamica politica -> equilibrio dinamico e conflittuale  Fine secolo XI-> con formazione dell’ideale crociato-> prese forma la Reconquista-> organizzata ideologica e sostenuta dal papato-> avviando processo di espansione territoriale dei regni cristiani  Re-> non più in grado di creare assetti politici locali-> ma al più di condizionarli, orientarli o legittimarli  Protagonisti della vita politica-> grandi dinastie da ufficiali pubblici, chiese vescovile e monastiche e nuovi nuclei signorili  Processi di riflessione-> elaborazione di nuovi modelli di ordine sociale o Più noto-> tripartizione funzionale -> il corpo sociale doveva essere diviso tra chi pregava (oratores), chi combatteva (bellatores) e chi lavorava (laboratores) -> necessaria reciprocità tra le componenti-> chi pregava lo faceva per salvare le anime di tutti, chi combatteva garantiva la sicurezza e chi lavorava assicurava il sostentamento - > da qui doveva nascere equilibrio e ordine -> formulata in un momento di debolezza del potere regio -> da vescovi franchi o Modello diverso-> paci di Dio-> sistema cerimoniale-> alcuni vescovi del sud della Francia-> a partire dalla fine del X secolo -> convocarono assemblee destinate a ristabilire la pace in una regione-> venivano radunate le reliquie dove gli abitanti della regione dovevano giurare il rispetto di alcune norme-> novità non nelle norme ma nel fatto che queste non venissero dalla volontà regia ma dalla convergente volontà della popolazione guidata dai vescovi Valentina Ruberto “Storia Medievale” 40 degli Apostoli -> Simon Mago-> samaritano che esercitava la magia convertito al Cristianesimo -> colpito dalla forza dei miracoli fatti da Pietro e Giovanni chiese di potergli vendere il potere di imporre lo Spirito Santo-> ma ammonito -> in quanto quel potere fosse un dono di Dio e in quanto tale non poteva essere comprato e sporcato con il denaro-> Simone identificato come iniziatore di tutte le sette, soprattutto della pratica della simonia, appunto-> volontà di comprare o vendere cose spirituali con una cosa materiale, ovvero il denaro -> pretesa di valutare con il denaro un dono inestimabile e invalutabile come lo spirito santo  In questa condanna anche ragione politica-> vendita delle cariche-> pratica diffusa tra le élite politiche dell’Occidente cristiano -> donare beni o denaro alle autorità laiche o ecclesiastiche nel momento in cui si riceveva una carica importante come l’episcopato-> vescovi provenivano da famiglie dell’alta aristocrazia -> anche principi dell’Impero -> circolazione di ricchezze all’interno del mondo aristocratico del regno -> pagare per carica forma di ringraziamento per chi l’aveva assegnata e di investimento per chi l’aveva comprata -> pratica normale ai tempi  Secondo i riformatori-> gruppo minoritario e agguerrito-> bisognava criminalizzare la simonia per riaffermare il valore sacrale della funzione sacerdotale-> unicità della Chiesa e necessità storica della sua funzione salvifica o Celibato del clero -> matrimonio del clero nell’alto medioevo non era sconosciuto né del tutto vietato  dopo aver preso gli ordini non ci si poteva sposare, ma se si prendevano dopo aver contratto il matrimonio vi era un limbo di tolleranza-> in alcuni casi come a Milano e a Roma consuetudini locali legittimavano matrimonio anche dopo aver preso ordini maggiori  più diffuso concubinato-> convivenza con donna al di fuori del matrimonio -> pratica presa di mira e censurata severamente  Dal concilio di Pavia-> 1046-> condannata simonia in ogni sua forma  1049-> concilio di Reims-> iniziativa riformatrice-> toni teatrali e drammatici di un processo pubblico -> deposti molti vescovi accusati di aver comprato la propria carica-> testi pervasi da una forte violenza contro i simoniaci -> procedura di accusa pubblica-> che permetteva di rimuovere i prelati anche molto radicate dalle loro diocesi  Tensioni-> chiamavano in causa spesso anche i fedeli -> es Milano-> conflitto aspro tra riformatori (detti patarini) e l’alto clero locale-> contestazione clero corrotto da parte di un chierico minore (Arialdo)-> trascina parte dei fedeli in una sollevazione violenta contro i preti giudicati indegni o predicazione di Arialdo-> non si limitava a denunciare costumi corrotti del clero milanese -> sosteneva anche nullità dei sacramenti impartiti da preti indegni invitando fedeli a disertare le loro chiese o Patarini tennero in scacco il clero milanese per decenni-> costrinsero gli ecclesiastici milanesi a giurare un “editto di castità” redatto da Arialdo o Arialdo ucciso-> ma movimento continua lo stesso-> appoggio papi riformatori o Però il movimento prese una svolta radicalista-> eccessivo sul piano politico e pericoloso su quello teologico-> uso della violenza -> pian piano venne meno appoggio della Chiesa romana-> in particolare la negazione del valore dei sacramenti impartiti da preti indegni posizione dottrinalmente ambigua-> svalutazione della natura divina dei sacramenti che potevano essere macchiati dalla persona fisica del prete Valentina Ruberto “Storia Medievale” 41 o Natura contraddittoria della riforma-> da un lato spinte verso una religiosità più vicina al messaggio evangelico con appoggio genuino di fedeli laici -> dall’altro interventi dei laici respinti dalle istituzioni ecclesiastiche come indebite intrusioni nei dogmi della fede -> chierici dovevano essere giudicati solo da altri uomini di Chiesa e non da laici  Papato riformatore-> altri nodi-> come ruolo del papato stesso o Andava a rafforzarsi il primato di Roma o Polemica contro il patriarca di Costantinopoli-> scisma definitivo-> che ancora oggi divide la Chiesa di Roma da quella d’Oriente definita come ortodossa o La questione dell’unità della chiesa si pose intorno al 1053-> diatriba contro il patriarca di Costantinopoli o Patriarca scrive una lettera dove denuncia la pratica dei vescovi latini di fare la comunione con il pane non lievitato (azzimo, ostia)-> documento ira papa di Roma Leone IX-> che affermava la supremazia della Chiesa romana in quanto istituita da Pietro e anche i sacerdoti come un qualsiasi funzionario dovevano sottostare a un “re” -> per il papa-> altre Chiese “serve” di quella di Roma-> Bisanzio sosteneva come proprio capo solo Gesù e Pietro o Patriarca scomunicato-> rottura tra le due chiese -> atto di scomunica importante in quanto sanciva unità della Chiesa di Roma unica guida riconosciuta e che solo il papa fosse depositario dell’eredità di Pietro o Questione dell’elezione del papa-> papato istituzione instabile -> non c’erano procedure certe nell’elezione e ogni elezione poteva essere contestata -> un arcidiacono abbastanza influente (Ildebrando di Soana futuro Gregorio VII) impose come papa il vescovo di Firenze che prese il nome di Niccolò II -> appena eletto presentò al concilio di Roma 1059-> una riforma su un diverso sistema di elezione del papa che limitava il diritto di voto ai cardinali-vescovi  Gregorio VII -> massima fase di conflitto tra la Chiesa di Roma e i poteri laici ed ecclesiastici dell’Impero o Tensioni accumulate nei decenni precedenti tra papato e episcopato o Gregorio non costruì una teocrazia ma diede strumenti per immaginarla o Gregorio -> riformatore-> ma incontrò diverse resistenze -> ne prende atto-> attacca direttamente il clero ribelle (che accusò anche Gregorio di essere eretico e sostenere dogmi folli) o Concilio di Roma -> 1075-> Gregorio colpisce vescovi disobbedienti minando la base del potere politico dell’episcopato-> investitura laica dei vescovi di concedere a un ecclesiastico beni materiali, terreni, edifici e la carica stessa di vescovo-> condanna intervento dei laici come indebita intromissione nelle cose sacre-> nel 1080-> “ nessun chierico riceva l’investitura di un episcopato, di un’abbazia e di una chiesa dalle mani dell’imperatore o di un’altra persona laica” o “Dictatus papae” -> 27 tesi che elencavano i poteri riservati solo al papa come guida spirituale e politica della Chiesa -> solo il papa poteva deporre un vescovo o riconciliarlo, emanare nuove leggi, dividere e unire episcopati, sostare i vescovi da una diocesi all’altra ecc scomunicare imperatore fino a deporli -> nessuno poteva giudicare il papa, modificare le sue decisioni o condannare chi presentava appello alla sua corte-> Chiesa di Roma “esente da imperfezioni” -> non errava mai o Chiesa di Roma comprendeva tutti i veri cattolici-> chi non faceva parte della Chiesa non era considerato cattolico -> identificazione piena con la Chiesa Valentina Ruberto “Storia Medievale” 42  Gregorio depone il vescovo di Milano accusato di simonia-> e nomina un unico vescovo legittimo-> noncurante della scelta Enrico IV nomina un altro vescovo->contenzioso lunghissimo o Entrambi si combattevano con le stesse armi-> concili, elezioni di nuovi re e pontefici o Concilio di Worms-> gennaio 1076-> Gregorio VII deposto da vescovi riuniti sotto l’Impero -> Enrico si oppone a Gregorio che rischiava di dividere la Chiesa provocando uno scisma o Sinodo romano-> febbraio 1076-> scomunicato e deposto Enrico IV o Enrico risponde che il re dipendeva solo dalla volontà di Dio e non del papa -> e lui doveva agire per difendere la Chiesa da quel che si mostrava come un tiranno -> Enrico aveva forza militare e sostegno di una gran parte rilevante dell’episcopato -> nuovi concili -> confermano deposizione di Gregorio o Elezione nuovo papa-> Guiberto (arcivescovo di Ravenna)-> per Roma considerato l’antipapa o Tregua-> ma poi concilio di Roma (1080)-> Gregorio scomunica e depone di nuovo imperatore -> Enrico scende a Roma e si fa incoronare da Guiberto e assedia Gregorio che venne salvato dai Normanni o Scontro-> indebolimento delle due autorità universali-> almeno sul piano simbolico o Papi che si successero a Gregorio ripresero linea rigorista di Gregorio-> rinnovando divieto di ricevere investiture di chiese da parte dei laici o Urbano II -> impose divieto per chierici di prestare giuramento di fedeltà a un laico -> impedendo subordinazione feudale di un ecclesiastico a un laico-> poi scomunica verso vescovi che avessero concesso gli ordini sacerdotali a un prete già investito da un laico o Pasquale II-> ancora di più separazione delle sfere sacre e profana -> divisione radicale dei poteri interni all’episcopato era destinata a fallire  Papa Pasquale II-> accordo con i re che avrebbero rinunciato ad eleggere i vari vescovi limitandosi a confermare l’elezione  Germania non accettarono l’accordo  Accordo con Enrico V-> 1111-> tutti i vescovi dovevano rinunciare a poteri temporali-> Enrico V sconfessa pato  Pasquale II sospende incoronazione dell’imperatore-> arrestato-> due mesi di prigionia-> capitola riconoscendo potere del re di investire vescovi  Vescovi chiesero al papa di annullare ultimo provvedimento (privilegio)-> confermando condanna di Enrico V-> senza raggiungere grandi risultati o Non si poteva risolvere il dissidio separando le due sfere spirituale e temporale-> dovevano coesistere  Worms -> Enrico V e papa Callisto II-> accordo-> relazioni fra sacro e profano - > al papa spettava investitura con anello e pastorale (simbolo del potere spirituale e del matrimonio mistico del vescovo con la sua chiesa)-> al re l’investitura dei regalia con lo scettro  Papato a fine XI secolo-> emerge differente dopo le crisi e le lotte -> istituzione nuova -> centro di potere spirituale e politico in grado di condizionare non solo i contesti locali ma la stessa politica dei regni europei -> raggio di intervento dei pontefici verso i re europei si era esteso moltissimo  Papato -> rivendicava un ruolo di guida delle anime che prescindeva dai confini territoriale dei regni e si sovrapponeva alle fedeltà locali Valentina Ruberto “Storia Medievale” 45  Certosini avevano un limite per tutto-> numero monaci (12), numero dei conversi (religiosi che svolgevano lavori materiali in case distanti dall’eremo), numero di oggetti da tenere in camera  Un priore solo dopo un po’ scrisse una raccolta di “Consuetudini” -> riprese da regole antiche e aggiornate secondo le esigenze dell’ordine  Anche loro si rifacevano a un capitolo generale che aveva potere di decidere le forme di vita da adottare da tutti i monaci-> Certosa madre  Inserimento di certosini nei contesti locali-> segnato da conflitti violenti e prolungati-> interpretazione particolare del concetto di “deserto” -> deserto era un luogo fisico ma anche ideale -> questo spazio era delimitato da confini concreti inglobando possessi di altri soggetti, signori o contadini-> i monaci pretendevano di rimanere isolati all’interno di questi confini -> no passaggio di donne, sfruttamento di boschi, caccia, pesca, lavoro sui campi-> conflitti con signori e contadini locali-> spesso risolti a favore dei monaci grazie alla protezione accordata loro dai vescovi di riferimento  Atti pontifici-> costante riferimento a una “regularis” disciplina-> volontà di appoggiare queste esperienze perché portatrici di ordine, di disciplinamento regolare delle nuove forme di vita monastica  In tutta questa riforma-> ai laici spettava un ruolo tutto sommato passivo-> di fedele obbediente, consapevole della propria debolezza carnale e della necessaria sottomissione alla guida dei chierici o Per laico-> nelle traduzioni della Bibbia si intendeva la parte della popolazione non consacrata a Dio o Nei testi cristiani la parola laica rimandava all’insieme dei fedeli non insignito del sacerdozio-> per i padri della Chiesa come Gerolamo e Agostino -> distanza incolmabile tra clero che aveva la capacità di comprendere i misteri divini e uomini carnali (i laici, appunto) legati alla materialità del corpo fisico-> potevano ascoltare ma non potevano cercare da soli una verità che gli era preclusa quasi per natura o Decreto di Graziano (XII secolo)-> lunga tradizione di testi e di immagini per giustificare la nuova separazione fra i due ordini della cristianità  Es. una piramide divisa per strati con i laici rappresentati come la base e in alto a contatto con il cielo gli spirituali (religiosi dotati di intelletto superiore)  Es. immagine di un corpo umano in cui il clero occupava sempre la testa (Sede della ragione e della comprensione) mentre i laici erano le membra inferiori sottoposte alla mente ispirata da Dio  Ribadita differenza tra natura regale dello stato clericale e quella popolare dei laici-> chierici preminenza nelle processioni, diritto di essere mantenuti in virtù dell’utilità sociale della loro funzione e difesi dalla violenza dei laici-> necessitava di protezione giuridica dell’ordine clericale  Nessun laico poteva accusare un chierico o anche solo testimoniare contro di lui-> solo un altro chierico poteva accusare un altro membro del clero di grado pari o inferiore  Lettura delle Sacre Scritture-> ministero propriamente sacerdotale  Battesimo dei bambini rito necessario di entrata del fedele nella comunità di appartenenza Valentina Ruberto “Storia Medievale” 46  Eucarestia-> nuova centralità -> perno liturgia durante la messa-> miracolo eucaristico-> Dio trasforma l’ostia del vero corpo di Cristo e il vino nel vero sangue-> rinnovo della grazia nel fedele  XII-> dimensione più costrittiva e individuale della penitenza-> dolore interiore per un peccato commesso che doveva essere riconosciuto come tale dal fedele e confessato al prete -> solo dopo confessione e assolvimento pena inflitta dal sacerdote-> il fedele poteva tornare con il resto del gregge  Matrimonio sottopose a controllo stretto la vita sociale dei fedeli-> rapporti sessuali al di fuori della procreazione considerati peccaminosi ecc  Morte-> riti dell’estrema unzione e della sepoltura benedetta-> soglia di entrare in una nuova vita ultraterrena  Invenzione del purgatorio-> regno intermedio dove si purificano le anime dei peccatori prima di entrare in paradiso-> canale diretto di comunicazione tra vivi e morti-> preghiere per morti aiutavano a mantenere ricordo persone scomparse e potevano anche abbreviare le pene  Contabilità dell’aldilà-> sviluppo-> nelle loro ultime volontà i fedeli dovevano pensare non solo agli eredi ma anche alle istituzioni ecclesiastiche che avrebbero assicurato la celebrazione delle messe in suffragio del defunto aiutando l’ascensione della sua anima verso il paradiso -> economia religiosa-> donazioni per assicurare sepoltura in luoghi prestigiosi, tombe monumentali-> chiese luoghi collettivi di culto delle memorie familiari -> mediazione tra regni dei vivi e regni dei morti  Pretesa di dominio assoluto degli uomini di Chiesa sulla vita dei laici-> si scontra con numerose altre forme di vita religiosa -> classificate come eresia nel corso dell’XI e del XII secolo  Nascita eresie-> punto importante della costruzione della Chiesa come istituzione-> limiti del dissenso e dell’eterodossia -> Chiesa era la guida dei fedeli verso la salvezza (funzione storica), Chiesa apostolica centrata sul primato romano (natura istituzionale) e detentrice dei sacramenti concessi da Dio (suoi poteri) -> eresie negavano le basi di questa missione divina della Chiesa o Tutto ciò che sappiamo delle numerosissime correnti eretiche-> da fonti ecclesiastiche -> da vescovi, chierici, inquisitori o ex eretici costretti ad abiurare  eresie ricostruite secondo schemi culturali e fonti dottrinali di chi indagava e di chi scriveva  Termini per definire eretici-> diversi e ambigui-> pauperismi, evangelici, manichei, negatori di Cristo  Azioni sempre assurde-> eretico è sempre folle, riti macchiati dalla magia nera, culto del demonio e pratiche sessuali deviate o Movimenti religiosi di ispirazione pauperistica-> contestavano strutture ecclesiastiche in nome di un ritorno allo spirito e alla lettera del vangelo o In Aquitania persone che negavano il battesimo, valore della croce come simbolo di Cristo -> si astenevano dal cibo e praticavano la castità Valentina Ruberto “Storia Medievale” 47 o Diversi fenomeni di ascetismo religioso-> ampia circolazione dei temi monastici della povertà , del rifiuto della carne e del ritorno a un modello di vita evangelico -> rifiuto sacramenti -> resistenza alle richieste economiche delle chiese-> movimenti attaccavano la Chiesa in quanto istituzione o Eretici divennero tutti coloro che rifiutavano la mediazione della Chiesa, rivendicando sull’esempio degli Atti degli Apostoli un rapporto diretto con Dio e con lo Spirito Santo -> eretici definiti soprattutto quelli che rifiutavano di obbedire ai precetti della Chiesa o Colpite anche persone che non avevano nulla di eterodosso se non la pretesa di predicare il vangelo-> come Valdo e seguaci-> vescovo riformatore di Lione  comunità di ispirazione pauperistica -> che predicava e leggeva il vangelo tradotto in volgare  In un primo momento Valdo cercò di ottenere approvazione papa-> nel concilio Laterano III del 1179-> Alessandro III-> approvò il suo voto di povertà assoluta ma gli impose di non predicare il vangelo-> Valdo rifiutò di obbedire-> scomunicato come eretico  Eresia dell’obbedienza-> vero reato consisteva nel disobbedire a un ordine di Roma o Diverso-> caso delle sette dualiste-> conosciute come catari  a queste sette si attribuiva una dottrina apertamente non cristiana-> dualismo di fondo che riconosceva due principi-> il bene e il male come coesistenti in un conflitto continuo tra loro  Nella sua forma radicale il dualismo cataro-> intendeva la vita terrena come una forma di purificazione continua dalla materialità del corpo fino all’autoconsunzione e al suicidio assistito  Natura istituzionale di vera antichiesa-> vi erano anche chiese catare locali organizzate su modello cattolico e addirittura un papa  Diffusione del credo cataro-> intensa nei ceti urbani tra artigiani e lavoratori che contestavano apertamente la chiesa cattolica -> adesione massicce a volte di intere città  Ricostruzioni tardive su questa setta-> dubbi  prime attestazioni del dualismo condizionate dalle parole di Agostino relative ai manichei  nomi vescovi catari ecc per lo più inventati o distorti -> non corrispondono ad alcun personaggio reale  non testi dottrinali riconducibile a gruppi catari se non agli inquisitori  Legislazione antiereticale gradualmente inasprita-> sistema di controllo e di punizione che coinvolse direttamente i laici -> es “Ad abolendam”-> decretale di Lucio III preparata insieme all’imperatore Federico Barbarossa -> colpite tutte eresie-> con presunzione di predicare dopo una proibizione o contro queste persone non erano necessarie prove certe-> semplice sospetto era sufficiente a portarle davanti al vescovo per discolparsi pubblicamente o autorità laiche erano incaricate dell’esecuzione materiale delle sentenze su convocazione dell’autorità ecclesiastica o 1199-> bolla papale-> “Vergentis in senium”-> eresia equiparata a un reato di lesa maestà-> che nel diritto imperiale romano punito con la morte -> eretico scomunicato, isolato, privato dei beni e della possibilità di fare testamento-> una morte civile che rendeva la morte un sollievo e la vita un supplizio Valentina Ruberto “Storia Medievale” 50 dentro Gerusalemme -> eccidio della popolazione musulmana ed ebraica dopo aver saccheggiato la città  Baldovino di Boulogne si fece incoronare re il 25 dicembre del 1099  mentre i territori conquistati in precedenza si organizzarono come territori a se-> contee di Edessa e di Tripoli, principato di Antiochia e regno di Gerusalemme-> quattro stati nuovi senza legami con i potentati del continente europea o successive spedizioni non ottennero lo stesso successo:  seconda spedizione organizzata da Luigi VII di Francia -> tra pellegrinaggio armato e tentativi di conquista-> nulla di fatto  terza crociata-> dopo la sconfitta inflitta i latini ad Hattin nel 1187 da Saladino -> conquista Gerusalemme e gli stati cristiani della costa-> re spinsero una terza spedizione-> imperatore Federico I morì attraversando un fiume, epidemia decimò crociati e re di Francia abbandonò spedizione e gli altri capi dovettero venire a patti con Saladino che concesse di andare in pellegrinaggio a Gerusalemme e ai mercanti italiani di commerciare lungo la costa  Durante le crociate-> presero vita alcuni ordini monastici di natura militare -> dove la preghiera e la vita monastica erano poste come difesa attiva della fede-> difesa armata che doveva garantire assistenza ai pellegrini, la cura dei malati nei luoghi sacri e lungo le vie di pellegrinaggio o Gli ospedalieri di San Giovanni -> nati intorno all’ospedale di San Giovanni per assistere i pellegrini del santo sepolcro-> investiti di funzioni diverse anche difensive l’ordine iniziò accogliere cavalieri da impiegare in campagne militare contro i musulmani o I Templari-> fondati in Terrasanta nel 1119-> connotazione più militare fin da subito  Otto cavalieri giurarono davanti al patriarca di Gerusalemme di difendere i cammini per la Terrasanta, di osservare il voto di castità, povertà e obbedienza  Cavalieri del Tempio-> reclutati dal mondo aristocratico-> caratterizzati dalla capacità di combattere -> fondarono numerosi castelli in Terrasanta  Abilità per le questioni finanziarie-> infatti erano coloro che gestivano le decime per la crociata  “Elogio della nuova cavalleria”-> Bernardo di Chiaravalle -> legittimò i templari-> modello di milizia spirituale -> violenza legittima e salvifica -> vita eterna al cavaliere  Intervento attivo di monaci cistercensi a fondare nuovi ordini militari soprattutto nelle zone di frontiera  Nesso fra espansione del Cristianesimo e penetrazione di eserciti cristiani-> in particolare nella Spagna musulmana e nei paesi baltici slavi  Tardo secolo XI-> fluidità delle clientele armate -> urgenza di una disciplina delle fedeltà e dell’attività bellica -> due vie tentate per inquadrare il ceto militare in un ordine politico territoriale stabile o Il primo-> cercava di inserire i membri della milizia in una rete di rapporti di fedeltà gerarchica che doveva limitarne l’attività bellica a precise azioni di guerra decise dai poteri superiori-> rapporto coordinato fra la disciplina dell’attività armata e le fedeltà vassallatiche –> strumento più importante per coordinare le azioni dell’aristocrazia militare Valentina Ruberto “Storia Medievale” 51 o Secondo sistema-> di natura culturale e ideologica-> modello di comportamento basato sull’autolimitazione dell’azione violenta in base a un’etica propria del cavaliere-> immagine letteraria del cavaliere “ideale” -> l’addobbamento (il rito di vestizione del cavaliere), il torneo, la vita di corte -> appartenenza dei singoli individui a un mondo cavalleresco-> gruppo non omogeneo però differenze sociali ed economiche  Fedeltà militare, spesso obbligatoria dall’idea di servizio armato in aiuto del signore->in secondo piano spesso all’idea di affermazione personale dei cavalieri-> servizio in relazione con l’importanza del feudo ricevuto  Nelle regioni di Francia -> pratica di fedeltà concessa a più signori in contemporanea-> difficile esigere aiuto militare-> inoltre vi erano le riserve di fedeltà-> ovvero eccezioni all’aiuto militare da prestare al signore-> vassallo non avrebbe combattuto contro alcuni personaggi con i quali aveva avuto precedenti legami di fedeltà  Anche modo di intendere il beneficio era cambiato-> beneficio era sentito dai vassalli come un bene proprio che poteva essere trasmesso dai figli in eredità -> stabilità dei benefici sancita anche dall’imperatore Corrado II-> per sedare ribellione di vassalli minori a Milano -> editto che stabiliva divieto di sequestrare benefici a vassalli senza giusta colpa e poter trasferire beneficio in eredità per via maschile  Anche tendenza ad alienare benefici con una vendita –> o una sotto infeudazione che sottraeva al signore la scelta del nuovo concessionario -> rottura del legame di fiducia e di dipendenza tra il vassallo e il signore -> si pensava al feudo come una propria proprietà -> ne veniva meno l’efficacia dell’esercito regio(anche e soprattutto per quanto riguardava i feudi regi)  In Italia -> legame tra servizio e feudo era ormai scisso del tutto -> feudo concesso come atto di benevolenza del senior-> dopo un generico giuramento di fedeltà del vassallo o Giuristi milanesi-> feudo tra i diritti “reali” -> relativi alle cose -> attribuendo al vassallo un diritto quasi uguale a quello del proprietario -> dominio “eminente” sul bene -> disponibilità del bene ormai nelle mani del vassallo -> non categorie giuridiche rigidissime -> che cercano di definire una realtà in movimento -> comportamenti delle persone avevano creato nuove regole che sfuggivano alle tradizionali categorie di bene in concessione o di bene in allodio o Inventate alcune regole di protezione dei diritti del signore-> commise -> sequestro del feudo in caso di disobbedienza -> che permetteva di intervenire in maniera coercitiva contro i vassalli infedeli-> conflitti armati -> ma ricorrere alla commise significava avere a disposizione una forte capacità militare capace di contrastare il prestigio del vassallo-> dunque difficile a potergli ricorrere o Più diffuso era il feudo “ligio”-> fedeltà privilegiata che si doveva a un signore in particolare o La giustizia ricopriva funzione di “redistribuzione concordata”-> anche quando vi erano dei processi-> spesso il bene non andava né da una parte né dall’altra ma vi era sempre una compensazione tra le due parti-> nessuno doveva vincere o perdere troppo o Sistema orizzontale dove i signori creavano reti di fedeltà caso per caso senza arrivare mai a una gerarchia di tipo piramidale  Attività guerresca doveva essere regolata -> per controllare gli scontri armati -> non solo da parte dell’élite ecclesiastica, ma anche da parte di quella laica -> invenzione letteraria di un’etica cavalleresca: o XII-> diffusissimi in questo periodo-> romanzi cavallereschi -> immagine idealizzata del cavaliere -> che si sceglieva i nemici più forti, prepotenti, violatori delle chiese e Valentina Ruberto “Storia Medievale” 52 persecutori dei deboli-> cavaliere li cercava e li affrontava come prove di un percorso di ricerca della propria identità-> viaggi in terre sconosciute e pericolose-> che il cavaliere attraversava per raggiungere o mantenere il suo status di cavaliere appunto o Vi erano inoltre dei riti quali l’addobbamento-> rito di entrata nella cavalleria-> consegna delle armi da parte di un signore superiore, il giuramento e la veglia in chiesa -> da cadetto a cavaliere o Spesso durante l’addobbamento conflitti dovuti a questioni ereditarie ecc quindi presenti anche principi locali e alleati o Principe addobbatore legava a sé il cavaliere-> mostrando da chi aveva ricevuto pubblicamente l’onore delle armi-> capacità di difendere con le armi il proprio onore-> onore significato patrimoniale-> honor era la terra, il feudo -> essere disonorati significava in primo luogo essere diseredato o Le guerre nonostante spesso si ponevano come guerre a difesa dei deboli-> atti distruttivi e potenzialmente mortali-> si svilupparono forme embrionali di combattimenti ristretti -> scontri limitati e sottoposti a regole condivise-> tornei -> sul piano simbolico dimostrava il valore individuale come uomo d’armi in un combattimento singolo -> sul piano sociale-> punto d’incontro di cavalieri di diverso livello -> sul piano politico serviva al signore per affermare la sua capacità di coordinare le forze militari del proprio territorio o Scenari differenti nelle aree regionali diverse o Ceto degli uomini armati-> gruppo sociale molto variegato-> strato superiore composto da grandi aristocratici; strato inferiore -> persone di secondo rango-> vassalli minori, custodi di castello, giovani scudieri-> possibilità di ascesa di rango per nobiltà conferita dalle armi-> ma lente ascese -> attenta scelta dei signori di concedere benefici-> non avviene l’ascesa appena ci si addobba CAPITOLO 3. IL DOMINIO SIGNORILE  X/XI-> indebolimento capacità regia di controllo-> si frammentarono i distretti affidati a conti e marchesi-> chiese e dinastie aristocratiche costruirono poteri locali autonomi-> signorie di piccole e piccolissime dimensioni-> signorie non erano poteri concessi dal re ai suoi fedeli-> ma costruzioni politiche dal basso-> senza delega ma con la valorizzazione delle basi locali del potere-> terra, castelli e clientele armate  Alto medioevo fino XII-> essere ricchi significava essere ricchi di terre -> circolazione monetaria debole e discontinua-> terre funzioni economiche ma anche sociali o Terra serviva per mantenere uno stile di vita aristocratico -> cavalli, armi, abbigliamento o Anche per legare a sé una clientela di fedeli-> benefici ai vassalli erano per lo più concessioni di terre o Proprietari delle curtes avevano usato la terra per garantirsi servizi di lavoro dei massari sul dominicum o Sempre con le donazioni di terre-> se fatte alle chiese-> si esprimeva la propria devozione e si ottenevano preghiere per la propria anima o Transazioni fondiarie-> azioni più registrate per iscritto-> importanza di conservare questi documenti per garantirsi la stabilità del proprio patrimonio o Quando giustizia regia era lontana e il conte non interveniva più all’interno di tutti i villaggi ma si concentrava dove possedeva più patrimonio personale-> contadini Valentina Ruberto “Storia Medievale” 55 patrimoni laici-> non subivano divisioni ereditarie e il diritto canonico non permetteva alle chiese di vendere i propri beni -> processo di accumulo -> al massimo concessioni temporanee con affitti ecc o Chiese stessa violenza di coercizione di dinastie aristocratiche-> per ottenere obbedienza sudditi o Chiesa-> elementi di vantaggio-> ricchezza, stabilità patrimoniale e immunità  Immunità-> larga esenzione fiscale e una tutela dei beni delle chiese -> ambito in cui ufficiali regi non potevano intervenire o Presenza di chiese private-> enti religiosi fondati e controllati da una dinastia o un’altra chiesa o Due discorsi differenti tra monasteri e chiese in cura d’anime  “chiese in cura d’anime”-> enti religiosi con finalità di officiare i culti destinati ai laici, dalle cattedrali cittadine fino alle piccole chiese di villaggio  Nell’alto medioevo -> sistema dominante-> pievi-> articolazioni della diocesi – chiese create dai vescovi e destinate a guidare la cura delle anime di un gruppo più o meno ampio di villaggi  Ciò che le connotava-> presenza del fonte battesimale  Al fianco delle pievi- altre chiese più piccole che non erano dotate di diritti battesimali ma rappresentavano il luogo di normale frequentazione dei riti religiosi  Chiese-> nascevano da azione dei signori-> costruivano edificio e garantivano presenza di chierici all’interno o Tentativo di mettere mani su una quota della decima – imposta dovuta da tutti e destinata a garantire il mantenimento del clero  Chiese -> centri della vita sociale locale -> luogo in cui abitanti si riunivano per funzioni religiose e per trattare le questioni pratiche che coinvolgevano la collettività (gestione dei pascoli, delle acque ecc)  Atto di costruire la chiesa era per il signore -> un modo di impadronirsi di uno dei centri simbolici della società locale  Diverso è per i monasteri-> più documentazione  Per molti monasteri-> atto di nascita -> rappresentato dall’iniziativa di un aristocratico o es 1029-> marchese di Torino -> fondò monastero di S.Giusto-> su una terra di sua proprietà a Susa-> istituì comunità di monaci, nominò l’abate e trasferì in loro possesso un enorme quantità di beni fondiari e riservò a sé e ai propri discendenti il diritto di nomina dei futuri abati-> monaci -> impegno di pregare per la salvezza dell’anima dei fondatori e di una serie di parenti elencati o Funzione monaci-> pregare per propria ascesi e per salvezza ultraterrena dei propri benefattori  Monastero privato-> funzioni di riserva patrimoniale sicura per sé e i propri discendenti-> monastero non poteva alienarle o Con beni si poteva indurre l’abate a beneficiare i vassalli del signore e compiere alcune delle azioni fondamentali della politica signorile Valentina Ruberto “Storia Medievale” 56  Prospettiva che però ebbe successo in pochi casi perché spesso gli enti religiosi si svincolavano dai laici e usarono il patrimonio per le proprie specifiche politiche  Signori -> potere pienamente pubblico-> in grado di controllare efficacemente i propri sudditi- > pensante prelievo-> in assenza di qualunque potere di controllo-> signori usavano propria forza armata per togliere ai sudditi la maggior quantità possibile di prodotti e di denaro o Pressione signorile-> volontà di arricchimento e di accumulo ma rispondeva anche a un’economia di spesa o Somme enormi per cavalli, armi, fortificazioni, doni ai propri fedeli -> ricchezze per costruire il proprio potere  Tra XI e XIII-> crescita economica e demografica o cambia composizione famiglie (più figli e mantenere parentela più ampia) o Aumentano flussi migratori o Spostamenti di popolazione-> creazione di nuovi centri rurali o Aumento di conseguenza di forza lavoro o Innalzamento anche della qualità degli strumenti tecnici a disposizione-> maggior ricorso ad attrezzi in ferro-> come l’aratro a versoio -> avanzata delle colture nelle zone incolte o Aratro in ferro tirato da cavalli permetteva arature più profonde e più frequenti-> aumentando produttività dei semi -> favorendo diffusione del riposo periodico dei campi per non esaurire in cicli troppo brevi le capacità nutritive del terreno-> un terzo o la metà del campo era lasciata a maggese e sulla parte rimanente erano concentrati gli sforzi di aratura e concimatura -> maggiori rese o Signoria-> motore di sviluppo finanziando trasformazioni tecniche e incoraggiando l’estensione delle colture-> ma anche aumento del prelievo signorile  Fodro-> mantenimento dell’esercito regio  Albergaria-> dovere di sostenere i costi dell’alloggiamento del re o del signore  La taglia-> tassa per il contributo alla difesa e gravava su tutti i residenti  Il focatico-> gravava sui nuclei familiari  Serie di tasse per mantenimento del territorio-> tasse sui pedaggi (telonei) o Pressione complessiva sulle risorse contadine rilevante-> ma cambiò forme rispetto al X/XI in cui i signori fondiari avevano operato un intenso prelievo sul lavoro contadini con importanti richieste di prestazioni d’opera-> lavoro contadino più libero ma quota considerevole delle loro risorse in mano ai signori  Maggioranza della popolazione delle campagne era costituita da contadini-> rustici-> ma realtà diversificata-> da bracciante (privo di patrimonio) a medio proprietario terriero e una serie di sfumature intermedie-> affittuari, piccoli proprietari, contadini che univano terre in proprietà e in affitto ecc  Grazie alla capacità degli strati superiori della società contadina di entrare a far parte dei sistemi di solidarietà clientelare che facevano capo alle chiese e ai signori locali o Alcuni contadini più ricchi si legavano ai monasteri o Altri svolgevano specifiche funzioni per conto dei signori -> rapporto non più di piena sottomissione-> scambio di servizi, vantaggi e protezione  Ed è grazie a questa piccola élite dal punto di vista economico-> che si formeranno i comuni rurali che si diffusero nel XII secolo Valentina Ruberto “Storia Medievale” 57 o Comuni rurali-> popolazione di un villaggio si organizza, agisce collettivamente sul piano politico e dava vita a una piccola struttura istituzionale -> imitazioni dei comuni cittadini o Importanti perché permettono di cogliere la complessità della vita politica rurale -> potere signorile non assoluto o Testi che mostrano il loro funzionamento-> franchigie-> atti in cui signori e sudditi mettevano per iscritto i propri diritti e doveri -> alcuni casi l’atto nacque da debolezza contingente del signore CAPITOLO 4. LE CITTÀ NELL’EUROPA MEDIEVALE  Nel corso del secolo XI insieme alle signorie-> sviluppo di una fitta rete di città in molte regioni europee-> secondo alcuni esito inevitabile dello sviluppo economico, per altri frutto di iniziative signorili, per altri dopo rivolta della popolazione urbana contro i poteri signorili  Città-> legata ai centri di potere signorile che governavano principati regionali-> non furono interamente creazioni signorili ma dovettero molto all’iniziativa dei signori  Spessore economico le rese soggetti politici di primo livello -> principi ad aver bisogno delle città  Città-> processo di trasformazione continua di più elementi materiali e culturali-> popolazione, diritti, rapporti di potere, scambi economici, attività produttive, mentalità ecc  Tre elementi più di altri hanno determinato le vicende dello sviluppo urbano dell’Europa medievale: o Legame con il territorio  Di natura economica e demografica  Aumento della popolazione nelle campagne-> surplus-> che si riversava nella colonizzazione di nuove terre da mettere a colture o alla spostamento verso borghi vicini  Aumento migrazioni e dell’attività agricola o Capacità di trasformare la condizione degli abitanti  Trasformazioni del tessuto sociale delle città tra XI e XII secolo  Dipendenza signorile del nucleo originario di abitanti delle città-> tutti si addensavano a ridosso della “cité” -> residenza signorile spesso fortificata con la chiesa e il castello -> legami con il signore ancora forti > spesso suolo dove si costruivano case di proprietà del signore-> censo da pagare  Sia vecchi residenti sia immigrati tendono a riconoscersi in un insieme sociale nuovo che condivide diritti e doveri derivanti dalla comune appartenenza alla città-> aspirazione all’autonomia delle proprie attività economiche  Costruzione di una nuova identità politica degli abitanti-> riconoscimento di uno statuto giuridico condiviso da tutti i residenti in città -> relativa libertà personale -> comune bisogno di uno stato di pace che salvaguardasse le persone e le cose dei cittadini o Il decisivo impulso dei signori territoriali alla promozione di centri urbani  Nei rapporti fra centri urbani e poteri signorili della regione-> in alcuni casi questi rapporti furono di collaborazione immediata anzi di vera promozione dello sviluppo urbano Valentina Ruberto “Storia Medievale” 60  nominò un rappresentante in Inghilterra-> detto “giustiziere”-> sorta di viceré -> pieni poteri in assenza del sovrano  eliminò i conti-> al loro posto sceriffi-> ufficiali pubblici incaricati di amministrare la giustizia e soprattutto di controllare le finanze nei singoli shire  cercò di conservare il diritto dei liberi uomini a mantenere le proprie cose contro le prepotenze dei baroni e dei potenti  tutti i liberi-> sudditi del re  terra concessa ai baroni-> sottoposta a concreti obblighi di fedeltà militare nei suoi confronti  visto come inizio del feudalesimo inglese-> creazione di una gerarchia basata sul possesso di terre che iniziava dal re per scendere a baroni, arcivescovi, vescovi, abati, nobili e uomini liberi contadini-> che tenevano terre per concessione regia  anche se non proprio feudalesimo-> non tutte concessioni feudali  questo sistema permise a Guglielmo di inquadrare entro una cornice istituzionale più chiara tutte le terre distribuite ai baroni normanni e agli enti ecclesiastici -> sistema feudale nuovo ordine politico-> grandi possessi come concessioni regie-> legava al possesso di terra l’assolvimento di precisi obblighi militari  necessità di conoscere quanti erano gli effettivi e di quali risorse il regno poteva disporre-> Guglielmo spinse una grande inchiesta in tutte le contee inglesi sullo stato delle terre nel regno inglese prima e dopo la conquista  inizio -> Domesday book-> il libro del giorno del Giudizio -> censimento medievale di uomini e terre e del potenziale economico dei beni-> organizzato per contee e circoscrizione maggiori del regno, per scendere poi ai feudi, alle centene, alle ville e ai manor (unità di base della proprietà contadina)  censimenti richiedevano un quadro particolareggiato dei beni posseduti-> stima del valore dei beni registrati in tre momenti diversi  sotto piano fiscale-> re teneva sotto controllo sia i baroni sia i sudditi del regno o Successore Guglielmo -> figlio Enrico I-> ricercò assiduamente un rapporto con il popolo inglese come freno all’arroganza dei baroni  Alla sua elezione emanò Carta delle libertà-> prometteva ritorno alle antiche consuetudini inglesi -> difensore di un regno oppresso  Limita campo d’azione dei baroni attraverso un controllo sulla trasmissione ereditaria delle terre baronali  Punizioni delle malefatte dei baroni secondo la legge  Rafforzamento giustizia regia nelle singole località  Insistenza sulla natura feudale delle terre per costringere baroni a contrattare con il re le quote di potere esercitate localmente o Morte Enrico-> incoronato Stefano di Blois -> a cui si contrappose figlia di Enrico, Matilde -> rafforzamento potere baroni-> si impossessarono delle maggiori cariche pubbliche e quelle di sceriffi che cercarono anche di renderle ereditarie o Enrico II-> cercò di porre rimedio a questo stato di violenza-> guerra civile e erosione del potere regio Valentina Ruberto “Storia Medievale” 61  Si sposa con Eleonora d’Aquitania-> unisce regni di Normandia, Inghilterra e Aquitania  Corte divenne luogo di mediazione degli interessi locali e dei grandi  Capacità di connettere la curia con i sudditi attraverso di due sistemi istituzionali  Primo sistema fisso-> incentrato sul giustiziere (vero primo ministro delegato dal re) e la curia regia (composta da grandi del regno) e a questo si aggiunge lo Scacchiere (responsabile delle finanze pubbliche con il potere di controllo su tutti gli ufficiali)  Secondo sistema mobile-> collegio di giudici itineranti che amministravano l’alta giustizia per conto del re nelle singole contee riunite in sei circuiti da percorrere nel corso dell’anno o Inoltre Enrico predispose anche la costituzione del sistema delle giurie dei “dodici uomini saggi” nelle comunità incaricati di giudicare i colpevoli e tenerli in custodia fino all’arrivo dei giudici regi  Controllo sullo strumento giudiziario-> ridimensionamento pretese dei baroni sui sudditi liberi  Enrico estese protezione regia agli eredi dei vassalli dei “tenents in chief” (i feudi maggiori)-> facilitando successione ereditaria dei feudi minori->non più soggetti all’arbitrio dei loro signori  Necessità di rendere stabile -> esercito nazionale->chiamata alle armi-> tutti i sudditi possessori e liberi di partecipare -> armamento proporzionale al reddito  Anche Enrico come Guglielmo inchieste-> funzione più politica-> distinguere baroni fedeli da quelli infedeli, separare i ricchi dai meno ricchi e controllare comportamenti della grande aristocrazia attraverso un aggiornamento continuo dei loro doveri o Crisi del regno sotto figli di Enrico II-> lotte dinastiche tra fratelli Riccardo e Giovanni Senzaterra -> lontananza re, perdita possedimenti in Normandia che causarono aumento pressione fiscale-> reazione violenta contro i baroni riottosi di prestare servizio militare fuori dal regno-> rottura rapporti e alienazione favori dell’aristocrazia militare o Giovanni costretto a firmare la Magna Carta dopo sconfitta di Bouvines (1214)-> per limitarne i poteri-> nuovo equilibrio tra re e baroni-> limite di prerogative regie in materia fiscale e in materia feudale -> re non poteva imporre tasse senza il generale consenso dei baroni eccetto casi riservati e doveva convocare pubblicamente l’assemblea mediante lettere di citazione rivolte a tutti i grandi del regno, diminuzione pesanti obblighi fiscali che Giovanni aveva imposto al passaggio dei feudi agli eredi  Regno di Francia da Luigi VI a Filippo Augusto o In Francia da tempo al re maggior parte dei territori meridionali gli sfuggivano completamente-> re possedeva solo qualche debole privilegio nominale sui principati vicini o I principi dei ducati più estesi e antichi-> si rifiutarono per anni di prestare omaggio al re-> non riconoscevano il re neanche come referente simbolico -> non ne avevano bisogno->creazione di una sorte di corte di castellani fedeli, grandi vassalli in Valentina Ruberto “Storia Medievale” 62 competizione ma che riconoscevano al principe una relativa superiorità di coordinamento o Luigi VI-> nel suo lungo regno provò a concentrarsi su due punti  Disciplinare castellani ribelli all’interno del suo dominio  Con l’aiuto di alcuni vescovi -> battaglie punitive contro potenti locali interni ed esterni al suo dominio-> guerre individuali -> suo consigliere abate Sugerio -> suggerì di imporre un sistema con il re senza superiori-> feudo muoveva da un altro feudo  Il vescovo di Clermont-> chiamò in aiuto il re -> a causa di un oltraggio subito dai conti di Alvernia-> il re si presentò con l’esercito regia-> i conti per paura-> atto di sottomissione al re  Allo stesso tempo Sugerio suggeriva come azioni militari fossero sollecitate da esplicito mandato degli uomini di Chiesa-> quando castellani minacciavano Chiesa e pace pubblica-> azione militare autorizzata  All’esterno frenare l’espansione del re inglese Enrico I-> e fronteggiare aspirazioni dei conti di Fiandra e di Champagne-Blois o Luigi VII-> sempre coadiuvato da Sugerio-> nuova funzione della monarchia grazie alla mente di Sugerio -> atti di governo in nome del bene del “regno”  1155-> dopo le varie lotte in nome della pace-> Luigi VII-> proclamò “la pace per tutto il regno” -> esaltando il suo compito di pacificatore-> che lo rendeva necessario -> assegnazione al re di una funzione superiore e sostituiva rispetto ai signori locali e per mantenere pace era necessaria una giustizia coercitiva e punitiva verso tutti  Solo in un caso principi minacciarono confini del regno-> per ragioni matrimoniali-> unione dei ducati di Normandia, Aquitania, regno d’Inghilterra sotto il dominio dei duchi d’Angiò -> detti Plantageneti (dalla pianta di ginestra presa a simbolo della casata)  Luigi VII-> divorzia da Eleonora d’Aquitania -> che sposa giovane conte d’Angiò-> Enrico II-> duca di Normandia e re d’Inghilterra e anche duca di Aquitania dopo il matrimonio -> Enrico II come possessore del ducato d’Aquitania doveva essere un vassallo del re ma in quanto re un suo pari o addirittura superiore -> serie di guerra tra i due senza grandi conseguenze o Luigi VII-> muore nel 1180-> successore Filippo-> Filippo Augusto -> punto di svolta della monarchia francese  Guerre contro i baroni vicini -> fruttuose e vincenti  Filippo sfrutta dote della moglie (nipote del conte d’Alsazia) -> costringe il conte a cedere al regno due contee importanti  Guerre contro gli anglo-normanni-> Filippo sfrutta divisioni interne alla dinastia Plantageneta -> indebolita dalla competizione fratricida tra i due figli di Enrico-> Giovanni e Riccardo  A fasi alterne Riccardo si dichiarò vassallo di Filippo e suo alleato sia contro il padre sia contro il fratello Giovanni-> quando muore Riccardo –> Giovanni subentra come unico erede -> senza reale supporto dei vassalli Valentina Ruberto “Storia Medievale” 65 o Lotario III-> lanciò allarme -> vassalli avevano alienato i propri benefici e non erano disposti a prestare il proprio servizio militare-> difficoltà ad armare un esercito o Contesto di debolezza-> regno di Federico di Svevia detto Barbarossa-> riuscì anche se solo temporaneamente a unificare la Germania -> fece uso del diritto feudale per confiscare i ducati a principi riottosi e gli altri li sconfisse  Lunga lotta contro Enrico il Leone esponente della casata Welfen a cui Federico confischerà i beni-> anche se la lotta continuerà ancora per molto  Lotta tra fazioni Welfen e Weiblingen-> stato di guerra che favoriva il passaggio di un ducato da una fazione all’altra  Federico ogni volta che entrava in possesso di un ducato lo divideva rendendoli più deboli singolarmente-> legando a sé 20 principi laici secondo il sistema feudale  Dieta di Roncaglia-> ogni potere di natura pubblica doveva provenire dal re-> alla dieta presenti giuristi italiani che probabilmente suggerirono uso del diritto romano per rafforzare le sue prerogative feudali-> inoltre Federico rinnova divieto di alienare i feudi, di giurare fedeltà a più signori  Sistema resse in quanto i principi tedeschi si mantennero fedeli a Federico anche dopo la sconfitta contro i comuni italiani che fu sancita dalla pace di Costanza (1183)-> fedeltà personale a Federico e non dinastica o Dissidi nuovamente sotto il regno del figlio -> Enrico VI -> aveva cercato di imporre il diritto di successione dinastica all’Impero lasciando ai principi tedeschi la possibilità di far succedere in eredità i feudi-> ma i principi rifiutarono non abbandonando il principio elettivo o Enrico VI-> posizione di forza grazie al padre-> che gli fece sposare Costanza d’Altavilla (ultima erede dei re normanni)-> dal quale ebbe un figlio-> Federico II o Ribellione in Sicilia -> elezione di un anti-re-> domata -> entra a Palermo-> eletto re di Sicilia  Il regno di Sicilia o Normanni si stabilirono nell’Italia meridionale -> patina di unità data da Costanza d’Altavilla o Controllo esercitato sui territori meridionali da questa aristocrazia militare fu violento e inaudito-> non un vero ordinamento gerarchico al loro interno-> solo intorno al 1070 la famiglia Altavilla riuscì a imporsi come punto di riferimento di un coordinamento unitario fra i diversi territori conquistati  Gli Altavilla riuscirono a sfruttare la debolezza dei potentati bizantini e le contraddizioni tra papa e imperatore  Riuscirono a ottenere il titolo di duca di Puglia quasi fin da subito  1059-> titolo di duca di Puglia passato a Roberto, detto il Guiscardo, nuovo arrivato nella famiglia-> nello stesso anno prestarono giuramento di fedeltà al papa  Roberto e il fratello Ruggero operarono su più fronti-> conquistarono Bari ultimo avamposto meridionale bizantino e poi fecero molte campagne in Sicilia contro la dominazione musulmana-> la più importante-> la liberazione di Palermo (1072)-> grazie anche all’appoggio del papato  Riconoscimento papale si rafforza quando il papa conferisce a Ruggero una carica simile a quella di legato apostolico, asservendosi delle funzioni di nominare vescovi, risolvere le controversie tra ecclesiastici ecc -> diretto Valentina Ruberto “Storia Medievale” 66 controllo sulle istituzioni ecclesiastiche che aiutò la ricostruzione di un apparato amministrativo-> facilitato anche dalla forma di governo musulmano preesistente in cui il potere era particolarmente accentrato  Ruggero II, figlio di Ruggero, voleva un disegno monarchico che abbracciasse tutti i territori dell’Italia meridionale -> ottiene titolo di re da parte dell’antipapa Anacleto II anche se poi sarà confermato dal papa Innocenzo II in cambio di un riconoscimento di dipendenza vassallatica verso la Chiesa di Roma  Ruggero cercò di portare il controllo regio-> aumentarono congiure e sollevazioni-> sedate  Autonomia aristocrazia normanna-> ostacolo per la monarchia-> ma non per il sistema feudale perché sebbene ci fosse una contraddizione nei linguaggi qui, non vi era un sistema feudale-> le terre conquistate divenivano proprie in quanto conquistate non perché concessioni del re-> infatti vi è un documento che fino a qualche tempo fa era stato ritenuto feudale -> il Catalogo dei baroni-> censimento di tutti i cavalieri normanni del regno e il loro potenziale militare-fiscale redatto nel 1142 -> elenco soldati che i baroni normanni potevano armare secondo i loro patrimoni  Per assicurare una base economica solida della monarchia -> Ruggero II ricorse ad altri strumenti-> sfruttamento estere terre demaniali-> diretta pertinenza regia -> nuovi ufficiali pubblici-> apparato locale di controllo-> gettiti fiscali più sicuri-> nelle terre demaniali inoltre sperimentazioni che consentirono nuove forme signorili di sfruttamento del lavoro contadino-> prelievo di tutto il surplus ricavabile  Sul piano legislativo-> Ruggero II-> dichiarò pace del regno secondo la quale era vietato intraprendere guerre private in favore della giustizia del re e poi riaffermò obbligo di fedeltà per i baroni  I re cercarono di affermare la supremazia regia e in primo luogo tentarono di limitare le prerogative giurisdizionali dei baroni attraverso una rete di giustizieri regi che gestivano le cause maggiori e controllavano i matrimoni per impedire concentrazioni di patrimoni  La successione imperiale-> Federico II o Figlio di Enrico IV e Costanza d’Altavilla-> Federico II-> ereditò subito il titolo di re di Sicilia, per il titolo imperiale più complicato o Primo conflitto per la successione-> Federico di Svevia contro Ottone di Sassonia-> arbitro conflitto il papa Innocenzo III che cambiò più volte idea-> inoltre papa era tutore legale di Federico II che aveva già ottenuto il regno di Sicilia e con il titolo imperiale avrebbe ottenuto anche il regno d’Italia accerchiando i domini pontefici-> e questo si presentava come un problema-> infine il papa scelse di appoggiare Federico che nella battaglia di Bouvines uscì vincente a dispetto degli altri pretendenti-> 1214-> possedeva regno di Sicilia, d’Italia e di Germania o Federico II-> rafforzamento nelle regioni meridionali -> agiva come signore-> rafforzò controllo politico nei suoi domini personali incrementando forme di governo diretto con ufficiali pubblici o Per quanto riguarda la Germania agiva in maniera differente-> non risiedendo nelle terre tedesche doveva trovare un modo per mantenere la pace a distanza-> attraverso compromessi continui con i potentati Valentina Ruberto “Storia Medievale” 67 o 1220-> titolo imperiale-> Federico II emanò un atto molto importante->privilegio ai principi ecclesiastici di Germania ai quali si concedevano ampie autonomie giurisdizionali-> labile controllo regio su estese zone in mano alle chiese locali o In Sicilia Federico si preoccupò di recuperare tutti i beni pubblici di cui i nobili si appropriarono-> uso del diritto per riottenerli e affermare la sua potenza regia o 1231-> il figlio Enrico concesse diritti ai principi tedeschi-> Federico nello stesso anno emanò l’atto più importante del suo regno-> Liber constitutionum o Liber Augustalis -> ideologia regia sistemazione di grande spessore culturale o Regno d’Italia continuava a sfuggirgli-> divisa in distretti cittadini autonomi sotto il governo collettivo dei Comuni-> inquadramento regio più debole CAPITOLO 6. NUOVE STRUTTURE POLITICHE NELL’ITALIA MEDIEVALE: CITTÀ E COMUNI  XI-> Città italiane si presentavano come collettività senza capo -> comunità di cittadini che si comandava al di fuori di un preciso ordine gerarchico di poteri delegati  Conti -> non vi erano più-> discendenti stavano nei castelli e si disinteressavano della vita cittadina  Vescovo-> figura di maggiore rilievo -> guidava vita cittadina -> ne assicurava vita religiosa e pace sociale, deteneva importanti diritti pubblici (mercato, dazi sulle merci, giustizia civile)ma non prese mai la funzione di conte come successe da altre parti  Vescovo-> unità spirituale e politica della città-> ma anche signore feudale-> creava una rete clientelare in cui inserire i suoi vassalli  Aristocrazia militare legata al vescovo attraverso terre date in beneficio trovavano nel sistema feudale uno sbocco politico ed economico necessario per mantenere il prestigio della dinastia ma spesso cercavano di usurpare i terreni-> conflitti interni  Nelle città si muovevano gruppi sociali diversi, in grado di condizionare il governo del publicum (sfera pubblica e collettiva della vita dei cittadini)-> alleanze e cooperazioni forzate fra il vescovo, i suoi milites e i cives  In molte realtà urbane -> cittadini-> abitanti di estrazione non militare distinti secondo livelli di ricchezza e di mestiere  La parte alta della cittadinanza era composta da alcune categorie di professionisti distinti dai semplici abitanti-> giudici, avvocati, notai e grandi mercanti o Giudici-> la loro cultura tecnica dava forma ai governi cittadini: forniva regole di funzionamento (come si prendono le decisioni), inquadrava culturalmente l’azione di controllo degli uomini (giustificazioni del potere decisionale del vescovo), assistenza diretta nelle questioni giudiziarie (consulenti dei tribunali episcopali) o Élite economica della città-> mercanti, cambiatori (coloro che valutavano e cambiavano le diverse monete), i prestatori di denaro  Vari interessi convergenti-> trovavano punto di raccordo nel vescovo -> che si poneva come giudice sopra le parti-> pacificatore -> doveva mantenere pace  Città-> centri decisionali che regolavano sempre di più vita delle persone-> aumento delle funzioni di coordinamento economico e politico-> vescovi e élite -> creano nuova istituzione che si occupasse del governo urbano-> magistrati chiamati “consoli” (nome evocativo rimandava al momento dell’età romana in cui il potere era gestito “democraticamente” da due consoli eletti di anno in anno o Consolato medievale diverso-> membri da 4 a 6, a volte anche 12 che si riunivano nel palazzo del vescovo (dipendenza da quest’ultimo) -> infatti spesso i membri provenivano da famiglie dei vassalli del vescovo -> però eletti da organo collettivo della Valentina Ruberto “Storia Medievale” 70 o Anni guerra-> mantenimento spese della guerra cadevano sui cittadini inoltre l’esercito era costituito per la maggior parte di pedites -> soldati appiedati senza cavallo-> perché se dovevano combattere per il comune non potevano aver voce sui destini della città?-> inadeguatezza del regime consolare  Famiglie aristocratiche che dominavano il consolato pretendevano di comandare quasi per diritto in base a una prerogativa tipica del sistema signorile che legava il potere politico alla detenzione della forza militare -> dopo guerre contro Federico-> disordini violenti in quasi tutte le città-> ribellioni all’iniqua ripartizione delle tasse imposte dai consoli in occasione di costose imprese militari -> contestata ristrettezza del ceto dirigente che prendeva le decisioni per tutti o I cittadini non nobili si organizzarono in nuovi raggruppamenti politici -> societates  Società rionali-> società di armi-> tutti gli abitanti di una parrocchia o di una vicinia con compiti di autogoverno locale e di difesa delle mura  Poi si aggiunsero le società di mestiere o corporazioni di Arti->più complesse- > compagine miste artigianale e mercantile  In una fase iniziale le società avevano uno scopo di protezione armata dei propri membri  Poi si diedero una struttura comune che radunava tutte le Arti sotto un organismo unitario chiamato Popolo-> una vera istituzione pubblica che si affiancava al comune come ente esterno e interno allo stesso tempo  Ben presto società avanzarono richieste di natura politica-> riservare ai membri delle società popolari una quota di posti in consiglio, far pagare le tasse a tutti secondo le proprie ricchezze, ridurre privilegi ai nobili, impiegare le risorse per opere pubbliche, creare alleanze utili agli scambi commerciali e soprattutto assicurare una pace interna alle città -> programma tra anni Venti e Trenta del Duecento o Soluzioni alle pressione -> sono state differenti:  Una via fu quella di sostituire i consoli con una magistratura di emergenza che tentasse di riportare la pace in città -> magistrato detto podestà era un rettore unico eletto per un anno e investito dei maggiori poteri di governo della città -> potere politico, giustizia, direzione economica e comando degli eserciti cittadini-> podestà prima interno (ma provocò ulteriori dissidi)-> dunque chiamato esterno alla città -> non creava poteri personali (carica di un anno) e maggiori garanzie di imparzialità  L’incarico di podestariato -> per alcuni divenne itinerante -> ricoprendo la carica in diversi comuni per dieci-quindici anni -> una vera e propria professione -> vennero scritti anche manuali per istruire i podestà su come parlare o presentarsi in pubblico -> es “l’arte di reggere la città”  Ripreso mito della parola civilizzatrice-> ripresi Cicerone e Agostino -> dopo un’età primitiva nella quale gli uomini vivevano secondo la legge degli animali, senza case e senza conoscenza di Dio era venuta l’età della parola e della civilista-> uomini che si riuniscono per vivere in comunità o Centralità della parole nella scienza del governo (uomo saggio e ben parlante a consigliare gli altri a riunirsi) o Centralità della legge come fondamento del vivere civile  Legge creata dagli stessi cives nei consigli -> che sotto il regime podestarile assunsero più importanza Valentina Ruberto “Storia Medievale” 71  Consigli -> si allargano da 500 a 1000 cittadini-> cuore politico del comune -> eleggeva podestà e approvava le sue decisioni  La modalità di votazione era a maggioranza che poteva essere palese o segreta per tutelare la libertà di scelta dei singoli  In questo periodo emerse prepotentemente il ceto artigianale sia sul piano economico sia su quello politico-> le corporazioni contavano diverse migliaia di membri-> iscriversi alle Arti era diventato importante per i cittadini del XIII secolo o Per un motivo economico-> corporazioni controllavano il lavoro e stabilivano i prezzi delle merci e i salari dei lavoranti -> per potere aprire un’attività bisognava essere iscritti all’arte o E anche per un motivo di natura politica-> nella vita pubblica le Arti avevano un peso maggiore-> i consoli delle Arti erano confluiti in un consiglio unitario detto del Popolo che prendeva decisioni sempre più importanti per tutta la città o In molti comuni-> a fine Duecento-> liberalizzata l’iscrizione alle Arti-> bastava intenzione di appartenere a quella società, non per forza esercitare un mestiere  Dalla seconda metà del Duecento-> Arti si candidarono al governo della città in nome di una nuova idea di comunità, fondata sul lavoro artigianale e sui commerci, su una divisione giusta delle spese pubbliche e sulla pace sociale o In un primo momento il Popolo duplicò le istituzioni comunali-> affiancando al podestà e al consiglio del comune un proprio magistrato chiamato il Capitano del Popolo che guidava il Consiglio del Popolo -> non prevalse e si instaurò direttamente in nuovo governo dal gruppo dirigente delle Arti -> a Bologna presero il nome di Anziani, a Firenze e Perugia i Priori, a Siena i Nove-> governo collegiale formato dal podestà, dal capitano, dai due consigli, del comune e del Popolo, coordinati dai rappresentanti delle Arti o Si formarono presto anche all’interno del Popolo gruppi egemoni-> dominio delle “Arti maggiori” -> ad esempio a Firenze-> alleanza a più livelli tra commercianti e banchieri che tendevano a limitare sia la partecipazione politica sia la libertà d’azione economica dei gruppi artigianali minori o In altri casi a influenzare l’indirizzo politico del governo erano i notai-> politica di controllo totale-> razionalizzazione delle pratiche-> liste generali di appartenenza qualificata alla città  Censimenti -> residenti con elenchi di cittadini divisi per parrocchie o cappelle, contribuenti (soggetti al fodro e poi estimi più moderni)  Operazione lunga e costosa-> aprì la via all’adozione di un criterio proporzionale nella raccolta delle imposte pubbliche -> tasse in proporzione alla ricchezza reale -> ideologicamente rivoluzione-> a volte alcuni capitali mobili sfuggivano agli estimi, per altri era un investimento dare soldi al comune-> così la pensavano ricchi mercanti e banchieri  In base a elenchi generali che delimitavano la cittadinanza (residenti e contribuenti) si elaborarono delle liste secondarie di appartenenti ai consigli, alle società territoriali e corporative, agli uffici comunali -> vi era chi non era iscritto all’estimo, chi non pagava le tasse, chi non si presentava in consiglio ecc  Provvedimenti severi contro le speculazioni economiche dei grandi proprietari-> limite ai prezzi degli affitti alle case -> nei contadi data la necessità di rifornimento di grano in città si vietò di esportarlo fuori dal contado Valentina Ruberto “Storia Medievale” 72  Contado-> oggetto di una profonda ristrutturazione o pretese del comune sul contado aumentarono-> divisero il territorio per zone amministrative corrispondenti grosso modo a prolungamenti di quartieri cittadini o partizioni all’interno suddivise a loro volte in aree minori affidate a un ufficiale cittadino (il vicario o il podestà) responsabile della condotta degli abitanti o i castelli controllati direttamente da contingenti militari o si impose alle comunità del contado una serie di doveri fiscali e annonari-> spesso sistema ingiusto perché anche se si spopolavano i centri del territorio erano costretti a pagare sempre la stessa cifra anche se contavano un numero inferiore di abitanti o provvedimenti di chiusura verso gli immigrati rurali  durante la guerra contro Federico I e contro Federico II -> si diffuse la divisione in fazioni o parti-> gruppi di famiglie alleate politicamente contro una parte avversa o nel periodo di Federico II-> si contrapposero guelfi (alleati del papa) e ghibellini (alleati dell’imperatore) -> in alcune città le Parti (guelfa o ghibellina) divennero un’istituzione con propri consigli e podestà o aumento conflittualità ad aggiungersi alle tensioni di classe -> spesso Popolo pur essendo alleato a una parte cercava di combattere eccessiva carica di violenza-> tentativo di sostenere un equilibrio già fragile o pace-> un atto di forza-> andava imposta e difesa contro le angherie dei potenti o in alcune città per mantenere un ordine comune-> leggi antimagnatizie-> contro magnati che si opponevano al comune e lo minacciavano con atti di sovversione violenta  in questi di anni di divisione interna-> teoria del bene comune-> come fine ultimo della politica-> dalla riscoperta dell’opera di Aristotele-> “La Politica”-> Popolo si presentò come unica forma di governo in grado di raggiungere il bene comune  in alcuni casi non funzionò l’azione dei comuni-> conflitti sociali permisero l’assunzione del potere da parte di personalità di prestigio provenienti da famiglie nobiliari -> un signore (dominus) che si impose sulle forze cittadine, sostituendosi al comune nella guida della vita politica PARTE QUARTA. Crisi e inquadramento delle società europee (metà XIII-XV secolo) CAPITOLO1. IL PAPATO, GLI ORDINI MENDICANTI E LA CRISI DELLA CHIESA (1215-1378)  Concilio ecumenico a Roma-> 1215-> Innocenzo III sistematizza la vasta costruzione dottrinale e pastorale elaborata fin ora-> rinnovava procedura giudiziaria interna alla Chiesa - > lotta agli eretici ad esempio  Curia pontificia di Roma-> centro di potere e di controllo della vita religiosa delle diverse diocesi europee  Nel tardo Duecento-> presero forma teorie teocratiche che attribuivano al pontefice romano poteri superiori di giudice e di legislatore-> il papa prendeva sempre le decisioni giuste per la Chiesa  Concilio lateranense IV-> riforme e innovazioni istituzionali : o Approvata e resa ordinaria la procedura inquisitoria contro i chierici o Obbligo di scrittura degli atti giudiziari Valentina Ruberto “Storia Medievale” 75  Ricerca di beni dovevano essere volti solo al soddisfacimento dei bisogni naturali  Per Francesco-> povertà due dimensioni mai compresa del tutto nemmeno dai suoi seguaci-> una esterna: rinuncia totale alle cose materiali e al possesso; una interna: rinuncia alla propria interiorità per permettere a Dio di entrare nell’animo umano e di portarlo verso la salvezza -> patto che si rinnovava durante l’eucarestia  Molti seguaci non comprendevano fino in fondo il messaggio religioso di Francesco e si limitavano a copiarne i gesti, altri non accettavano il rifiuto completo del denaro ecc  1220-> Francesco rinunciò a guidare la fraternità-> venne mandato un cardinale protettore che si prendesse cura dell’ordine-> Ugolino d’ostia (poi futuro Gregorio IX)  Scritta una seconda regola dell’ordine bollata dal papa-> articolazione istituzione dell’ordine più chiara ( ministro generale, ministri provinciali, capitolo) e controllo maggiore sugli ingressi  Negli ultimi anni-> Francesco accentua la dimensione mistica della sua ricerca di una vita pienamente cristiana-> si ritirò sul monte della Verna e lì ricevette il dono delle “Stimmate”  Nel “Testamento”-> punti fermi della sua spiritualità (povertà, penitenza, eucarestia e obbedienza) –> avvertiva anche distanza con l’ordine che avrebbe voluto creare penitente e spoglio di tutto e ciò che si era figurato, ovvero un gruppo di chierici sotto le direttive del papa-> infatti diceva anche ai suoi fedeli di non farsi coinvolgere nelle cose del mondo-> inoltre Francesco voleva che il Testamento figurasse tra i testi fondativi dell’ordine dei minori  Ciò non avvenne-> Gregorio IX-> tolse valore giuridico al Testamento e limitava l’osservanza stretta dei precetti evangelici contenuti nelle lettere di Francesco  Poi reclutamento dei minori riservato solo a chierici -> sacerdotalizzazone dell’ordine -> e anche a loro poi assegnato ufficio di inquisitori contro l’eresia  1260-> un teologo riscrisse la storia di Francesco-> “La legenda maior” -> ordinando di distruggere le storie vecchie-> Francesco posto come un altro cristo-> esempio inimitabile di santità -> immagine di Francesco mitizzata serviva a fondare una nuova identità dell’ordine anche alla base di tutta la Chiesa cattolica  Una parte dei minori prese le distanze-> gli “spirituali”-> che estremizzarono il messaggio di Francesco-> sostenendo che sull’esempio di Cristo non dovessero avere alcuna proprietà né individuali né in quanto ordine-> Chiesa si sentiva minacciata da questo messaggio vista la sua ampia disponibilità di proprietà -> condannati come eretici  Sia i minori sia i predicatori-> sviluppo religioso e culturale-> ricevettero il privilegio di predicare e di confessare, celebrare la messa e accogliere i morti in aperta concorrenza con il clero ordinario o Successo dei mendicanti-> seguiti da masse di fedeli -> spesso dovuta anche alla predicazione di frati provenienti dalle realtà medio-basse e che comprendevano i problemi vicini alle comunità-> uso del volgare, semplificazione dei problemi teologici Valentina Ruberto “Storia Medievale” 76 o Predicatori attaccavano ricerca di una fama solo terrena-> radice di tutti i mali la superbia-> pretesa di decidere da soli il proprio destino senza riguardo alla correttezza morale dei comportamenti seguiti  Come rimedio a ciò si proponevano l’umiltà e la penitenza -> necessità di riconoscere che le sorti umani dipendono da Dio e di accettare la propria condizione sociale come parte di un disegno superiore, che garantiva armonia alla comunità  Volontà di legare la pacificazione sociale all’obbedienza alla Chiesa  Predicazione doveva spingere alla confessione e all’ammissione della propria debolezza-> grande opera di inquadramento pastorale dei fedeli  Penitenza -> passaggio necessario per la salvezza  Manuali di predicazione-> redatti dai mendicanti-> si classificavano i peccati secondo i “casi” in base alla professione, allo status delle persone, alla loro età, alla disposizione a peccare -> ma spesso i fedeli non sapevano nemmeno di peccati quindi stilate liste di peccati o di comportamenti considerati peccaminosi  Era poi il prete a decidere la gravità della colpa e l’entità della pena o Funzione esemplare di vita ascetica, di rinunce e di fratellanza, che la Chiesa approvò con maggiore convinzione-> inquadramento istituzionale -> formula della confraternita -> queste dovevano essere approvate dalla Chiesa-> avere uno statuto che regolasse la vita interna ecc -> movimenti laicali-> con una certa forzatura ricondotte sotto l’ala protettiva degli ordini mendicanti  Papa Niccolò IV-> nuovo ordine religioso laicale dipendente dai minori-> il terz’ordine francescano-> con dose di finzione-> penitenti assimilati ai francescani perché fondati da Francesco  Ordini mendicanti-> formarono dei terz’ordini composti dai laici-> indirizzo comune alla vita religiosa-> obbedienza al vescovo, attività caritativa pubblica ecc o Partecipazione dei minori all’ufficio dell’Inquisizione-> stabilito da Innocenzo IV -> senso di smarrimento negli storici dell’ordine-> non comprendevano come l’ordine dei minori nato dallo spirito di carità di Francesco potesse prestarsi per un ruolo così repressivo e di polizia della fede -> dapprima si pensò a un coinvolgimento dei frati tardivo e riluttante, ma così non è stato-> nessuna opposizione da parte dei frati o Procedura adottata dagli inquisitori-> inquisitio ex officio-> contro gli eretici -> garanzie processuali però basse  Non chiaro capo d’imputazione -> non era tanto la fede in un determinato credo religioso a essere punita ma piuttosto la frequentazione di un gruppo sospetto - > dell’eresia importava la rete sociale che la sosteneva più che la dottrina  Normativa antiereticale-> classificazione degli eretici man mano si ampliò:  Ribelli-> che rifiutavano di convertirsi  Relapsi-> tornavano al loro credo dopo essersi pentiti  Fautori-> intralciavano l’Inquisizione  Sospetti-> che rifiutavano di giurare fedeltà alla Chiesa  Tutti potevano essere possibili colpevoli-> e bisognava rendere conto al giudice ecclesiastico di quanto si sapeva e chi si conosceva  Azione sul campo degli inquisitori-> cercava di colpire questa rete di solidarietà e di protezione attraverso la confessione degli adepti più deboli della sete Valentina Ruberto “Storia Medievale” 77  Quando inquisitori arrivavano in un paese o in un villaggio-> dichiaravano “un periodo di grazia” -> durante il quale venivano ascoltati tutti quelli che avevano qualcosa da dire -> alla fine del periodo (dai 15 ai 30 giorni)-> inquisitore iniziava il processo contro i sospetti, le persone infamate , quelle dichiarate come vicine agli eretici-> spesso accusando anche interi paesi  Accusa di eresia spesso usata anche come strumento di vendetta per i conflitti di fazione interni alla comunità  Le persone indicate come eretiche venivano prelevate e interrogate e se non bastava torturate-> ma il fine ultimo dell’Inquisizione non era sterminare gli eretici ma costringerli al pentimento e all’abiura, erano importanti sì le pene di morte pubbliche, che servivano da esempio feroce ed efficace e rafforzavano l’aspetto repressivo; ma lo erano ancora di più le abiure pubbliche sul piano propagandistico  Lotta dell’eresia -> ambito di potere-> difesa dell’ordine sociale come ordine istituito da Dio  In un primo momento Federico II aveva accettato di combattere l’eresia a fianco della Chiesa- > equiparando a volta l’accusa di eresia con l’accusa di lesa maestà-> in seguito quando ruppe con il papato venne additato egli stesso come eretico e scomunicato dal papa o Lotta del papato contro l’imperatore si trasformò in una crociata per la difesa della fede che proseguì anche contro i suoi eredi e contro i suoi seguaci o In Italia potenti dominati fedeli al partito dall’imperatore e oppositori della Chiesa come il più forte capo ghibellino-> Ezzelino da Romano:  Erede di una nobile stirpe militare veneta-> potentato intercittadino tra Padova, Treviso e Verona  Dominio tirannico di estrema violenza  Modello di tiranno eretico-> personificazione del diavolo-> pratica di uccidere i nemici e far evirare figli-> impedimento alla moltiplicazione degli uomini-> rovesciamento ordine naturale delle cose  Crociata contro di lui per liberare la Chiesa dai suoi persecutori -> propaganda o Stretto legame tra potere e peccato -> atti di governo (difendere i più deboli) e religiosi (estirpare l’eresia) -> eresia diventa reato politico  Due episodi emblematici della nuova via di affermazione del potere regio-> riguardanti il re di Francia Filippo IV il Bello-> conflitto con Bonifacio VIII e il processo contro i templari o Conflitto con Bonifacio verteva su due elementi fondamentali-> la difesa dell’immunità della Chiesa dal fisco e dalla giustizia dei re  Filippo impose una tassa al clero francese in occasione della guerra e mise sotto processo un vescovo, in teoria esente dai tribunali laici  Reazione di Bonifacio fu violentissima in entrambi i casi: minacciò il re di scomunica e riaffermò in una bolla il potere assoluto del papa su tutti i principi laici -> Chiesa unica guida-> potere su entrambe le spade, anche quella secolare -> subordinazione del potere temporale a quello spirituale  Bonifacio-> papa potente, di grande cultura giuridica, spregiudicato nel governo della Chiesa e violento nel rapporto con i poteri laici -> ma anche molti punti deboli:  Lotte contro la rivale famiglia romana dei Colonna  Continue resistenze dei comuni allo Stato della Chiesa  Fronda di cardinali suoi oppositori sparsi in mezza Europa Valentina Ruberto “Storia Medievale” 80 Francia settentrionale -> in diretta contrapposizione con la politica fiscale di Luigi d’Orleans  Conflitto su tassazione pubblica-> conflitto sulla monarchia  I sostenitori del re erano anche sostenitori di un apparato pubblico centralizzato e di un sistema fiscale pesante che doveva assorbire risorse dal paese per sorreggere il sistema monarchico centrale  Al contrario il partito dei Borgognoni -> favorevole a un assetto politico più decentrato -> autonomia del fisco, autonomia dal re  Complicazione quando dopo il trattato di pace di Troyes (tregua per la Francia dagli inglesi) -> re d’Inghilterra Enrico V sposa Caterina, figlia del re francese Carlo VI -> così facendo Carlo esautorò il figlio erede legittimo  Alla morte dei due re -> Enrico V e Carlo VI -> il successore di Enrico-> Enrico VI pretese legittimamente il titolo di re di Francia -> gli orleanisti non accettavano un re straniero e decisero di sostenere il figlio di Carlo VI-> Carlo VII -> Due partiti, due re -> Borgognoni alleati di Enrico VI e gli Armagnacchi a sostegno di Carlo VII  Fra il 1428 e il 1431 -> parabola di Giovanna d’Arco-> donna condottiera che ispirata da voci divine che le indicavano Carlo VII come vero re francese -> protagonista di molti scontri armati (difesa di Orléans dall’assedio inglese nel 1429) e di riconquiste di città conquistate dagli inglesi -> figura di Giovanna a servizio della propaganda regia -> anche se condannata a morte per stregoneria nel 1431 dal vescovo di Rouen al servizio dei Borgognoni  Nell’ultimo ventennio la guerra con gli inglese si rivolse a favore della Francia-> Carlo VII riconquistò alcuni territori in mano inglese -> anche se la guerra si spense a causa dei conflitti interni che animarono poi l’Inghilterra  In questo quadro -> Luigi XI-> divenuto re cercò in vari modi di riaffermare la sovranità francese -> contro gli oppositori mise in atto una repressione giudiziaria accusandoli di lesa maestà  Costruzione di uno spazio politico francese-> riposava ancora sulle alleanze dinastiche, sui matrimoni e soprattutto sulle morti senza eredi dei principi vassalli che assegnavano al re di Francia il principato vacante -> così il re di Francia riuscì a far aderire le regioni più lontane  Per quanto riguarda l’Inghilterra del primo Trecento presenta tutti i segni dell’instabilità-> dopo il regno di Edoardo I-> successori misero in evidenza la debolezza strutturale della monarchia:  Regno incapace di finanziarsi e impoverito a causa del volere dei grandi  Un ruolo spropositato dei baroni che attaccarono per decenni i detentori della Corona  Un Parlamento molto forte nell’imporre un controllo stretto intorno al re e alla gestione delle finanze regie o Monarchia inglese-> successione di re deposti, dimessi o uccisi o Davanti a questo vuoto di potere-> due forze che aspiravano a trovare un ordine -> il Parlamento e i Grandi (nobiltà militare dei pari) Valentina Ruberto “Storia Medievale” 81 o Parlamento-> ruolo di controllo e di indirizzo della politica regia-> cercò di proporre un rimedio alle deficienze finanziarie del regno sottoponendo a controllo periodico le finanze pubbliche e altre riforme-> anche se non risolsero il problema della stabilità in quanto i baroni usavano il parlamento per porre un freno al re, ma non si limitavano a ciò agendo anche per conto loro in quanto potenti signori locali o 1453-> ostilità fazionaria si polarizzò intorno al conflitto fra la casata di Lancaster (che dominò il Parlamento) e la casata di York-> nella guerra delle Due Rose -> che si concluse con l’ascesa della dinastia Tudor (1485)  Nelle monarchie spagnole-> peso delle lotte interne determinò una serie di cambiamenti a catena delle dinastie o Struttura dei regni diversificata e poco aperta a una vera unificazione politica -> le Cortes variavano da caso a caso -> in alcuni casi non comprendevano i nobili come in Castiglia, in altri come in Aragona comprendevano i rappresentanti dei tre ordini del regno (Chiesa, nobiltà e città) o Matrimonio tra Isabella di Castiglia e erede del regno di Aragona Ferdinando portò all’unificazione delle corone dei due regni -> quest’unione poi sotto la guida castigliana si concluse con l’unione spagnola in seguito alla caduta della musulmana Granada e l’assorbimento del regno di Navarra  Germania-> perse il suo progetto di unificazione imperiale di Germania, Italia e Borgogna tra il Duecento e il Quattrocento o 1356-> Bolla d’oro-> concessa da Carlo IV ai principi tedeschi-> piena autonomia giurisdizionale nei propri territori o “Collegio degli elettori” -> espressione massima di questo governo a più teste dell’Impero-> potere di eleggere l’imperatore e di deporlo in caso di necessità o Anche i principi regionali mantennero una certa loro autonomia-> come la famiglia degli Asburgo in competizione per la corona imperiale e allo stesso tempo rivendicava l’autonomia del ducato d’Austria -> Rodolfo IV-> rese pubblico il “privilegio grande”-> diploma falso che concedeva l’autonomia all’Austria -> rafforzamento potere ducale o Carlo IV (oltretutto genero di Rodolfo) reagì con l’ordine della distruzione del sigillo regale del duca o Discendenti nonostante ciò-> famiglia asburgica o Dieta di Worms-> tenuta da Massimiliano I d’Asburgo-> aveva cercato di creare un tribunale imperiale che superasse i diritti locali-> ma a cause delle resistenze non venne applicato o Vicende della Boemia, della Polonia e dell’Ungheria collegate sia sul piano dinastico sia su quello politico -> aristocrazie tra i paesi accettarono di delegare una parte del potere regio a una persona esterna al regno-> nobiltà di fatto bipartita in due livelli: livello alto (grandi magnati, cavalieri, latifondisti) e livello inferiore (piccola e media nobiltà)-> al sovrano riconosciuto formale coordinamento della politica o A condizionare i limiti dell’Europa orientale è stata la formazione di un nuovo potente stato quello ottomano-> unificazione politica e militare delle diverse tribù nomadi-> conservarono fede musulmana come impianto ideologico-> anche per condurre guerre di conquista come guerre sante-> caduta nel 1453 di Bisanzio sotto Maometto II-> fine del dominio bizantino Valentina Ruberto “Storia Medievale” 82  Nei primi anni del Trecento-> regioni italiane soggette a un doppio processo di ricomposizione e di divisione -> riunificazione di molteplici realtà cittadine e comunali in alcuni “Stati territoriali” di carattere regionale e allo stesso tempo nessun coordinamento centrale superiore -> possiamo distinguere tre aree politico-territoriali principali: o I grandi Stati regionali principeschi:  Il ducato dei Savoia, tra il Piemonte e la Savoia (oggi francese);  Lo Stato dei Visconti, tra Lombardia, Piemonte ed Emilia;  Lo Stato estense, comprendente parti di Emilia e di Romagna, con capitale Ferrara;  Lo Stato della Chiesa, dai confini ancora incerti tra Lazio, Marche, Umbria e Romagna. o Le formazioni regionali ancora sotto regimi repubblicani:  La repubblica di Venezia con la Terraferma (Veneto e Friuli);  La repubblica di Firenze, estesa su quasi tutta la Toscana dopo la conquista di Pisa nel 1406;  La repubblica di Genova. o Le regioni meridionali inserite nei regni:  La Sicilia sotto gli Angioini e poi gli Aragonesi;  Il regno di Napoli sotto gli Angioini fino al 1442 e poi unito alla corona di Aragona.  Vi erano anche numerosi piccoli Stati incentrati su singole città (ad esempio i Gonzaga a Mantova)  Queste realtà erano costituite da piccoli Stati tendenzialmente autonomi che univano più dominazioni cittadine in una compagine nuova  Prima generazione di “signorie” cittadine -> dominazioni personali bisognose di legittimazioni dal basso -> es. la delega formale della carica di rettore dal consiglio comunale-> atto di forza da una parte perché era un’aperta deformazione del quadro istituzionale comunale; d’altra parte debolezza, per la necessità di ricorrere a forme di legittimazione esterne al proprio potere  Anche i più potenti signori, le cui decisioni erano al di sopra di qualsiasi istituzione, avevano bisogno che la loro azione fosse giustificata da un mandato, seppur formale-> così come aveva dovuto fare il marchese estense a Ferrara o Cangrande della Scala a Verona o gli esponenti della più forte ed estesa dominazione regionale del XIV secolo-> i Visconti di Milano o I Visconti si presentavano programmaticamente come i restauratori dell’ordine-> immagine di salvatori della città in lotta adottata dalla pubblicista signorile-> luogo comune storiografico o Non era più il “bene comune” il fine della politica-> ma l’esaltazione e “buono stato” dei magnifici signori Giovanni e Luchino Visconti -> e su questa onda avanzavano la pretesa ad assumere un potere di natura esplicitamente regia -> pretese poco fondate, a volte viste come forzate  Maggiore giurista italiano del Trecento-> Bartolo da Sassoferrato-> sosteneva che il conferimento della podestà legislativa dal “popolo” al signore era valido solo quando la scelta dei consigli era libera e non costretta dalla forza come facevano i Visconti -> gli stessi vennero definiti da Bartolo-> tiranni (termine volutamente politico)  Tratto comune a tutte le dominazioni territoriali va identificato proprio nell’acquisizione per “blocchi separati” di città e territori Valentina Ruberto “Storia Medievale” 85 restituire più la somma data bensì gli interessi in rate annuali -> cittadini accettarono il patto con il governo e iniziarono a comprare cedole del debito pubblico: davano denaro in prestito e ricevevano nel tempo gli interessi o Lo stesso sistema del debito pubblico finanziato dai cittadini era presente in altri due grandi Stati repubblicani -> Genova e Venezia o Per Venezia soprattutto -> i giri d’affari di scala diversa rispetto agli altri comuni  sistemi istituzionali sentivano la necessità di stabilizzare il governo con un capo supremo-> eletto a vita-> il doge ->contornato da una serie di consigli ristretti e larghi che bilanciassero i poteri all’interno dell’aristocrazia urbana  Equilibrio di poteri-> nessuna istituzione aveva il pieno controllo della vita pubblica della città -> tutta l’aristocrazia partecipava alla vita politica senza arrivare a minacciare la stabilità dello Stato con guerre civili  Dal 1297-> stilati elenchi fissi di famiglie nobili che potevano partecipare al governo-> ciò significava che potevano accedere a sedere nel consiglio solo i loro discendenti  Oligarchia chiusa-> talvolta veniva anche rinnovata e fondamentalmente non scontentava nessuno  Neanche i governi intercittadini garantirono una stabilità negli assetti politici-> violente competizioni si accesero tra il ducato milanese (che aveva aspirazioni espansionistiche) e gli altri Stati forti della penisola -> equilibri sempre diversi in un gioco di spinte e controspinte -> debolezza estrema del sistema italiano  Stato di “quiete”-> raggiunto con la pace di Lodi nel 1454 tra Milano e Venezia -> pace garantita da una “lega italica” tra i maggior Stati italiani -> ma in realtà si trattava di un problema europeo  A fine Quattrocento-> i re francesi (prima Carlo VIII poi Luigi XII) invadono l’Italia inglobando il ducato sforzesco nel regno di Francia (anche se poi verrà inglobato da quello di Spagna)-> rottura nella tradizione degli Stati principeschi italiani-> si indebolirono dal punto di vista politica  Gli unici a durare di più -> Stati di impronta repubblicana -> Firenze e Venezia  Rapido quadro generale dei principali eventi dei regni europei-> immagine contrastata -> configurazione territoriale dei regni -> condizionata da fittissime reti parentali e scelte matrimoniali interne alle aristocrazie europee  Tutti i regni inoltre dovettero affrontare le resistenze di istituzioni assembleari rappresentative che si ponevano come potere esterno alla monarchia -> rapporto con queste assemblee decisivo per i re  In definitiva la monarchia riuscì a sopravvivere alle varie forze contrarie-> perché riuscì a radicarsi come istituzione territoriale-> creando una base sociale ampia che aveva interesse a mantenere un livello centrale di coordinamento superiore dei territori regionali-> nessun annullamento dei poteri signorili e locali ma un loro coinvolgimento diretto nell’amministrazione dello Stato Valentina Ruberto “Storia Medievale” 86 CAPITOLO 3. SOCIETÀ POLITICHE DEL BASSO MEDIOEVO. UN PROCESSO DI INTEGRAZIONE CONFLITTUALE  Definizione dell’assetto politico dei territori europei-> insieme di processi-> integrazione conflittuale fra monarchie, istituzioni territoriali e forze sociali  Ideologia monarchica si definì meglio sul piano culturale-> si separò l’idea del re e l’idea di Corona -> anche se i re morivano, i regni continuavano a vivere sotto la protezione della Corona  I paesi si organizzavano da sé-> eleggevano i propri rappresentanti-> avanzavano richieste da fare al re e votavano a maggioranza-> ma la loro esistenza era strettamente legata a quella del regno -> per la distribuzione delle risorse, la contrattazione dei carichi fiscali che comunque venivano loro richiesti -> regioni dovevano essere regioni di un regno per contare politicamente -> dunque uso delle assemblee rappresentative come luogo dove mediare e negoziare le richieste dei re con le esigenze locali  In queste assemblee sedevano in prima fila le forze aristocratiche più vicine al potere-> e nonostante funzionavano con il voto a maggioranza vigeva una regola non scritta ma seguita-> ovvero i voti si pesavano non si contavano-> aristocrazia il suo peso lo faceva sentire sempre 1. Immagini e ideologie del re  Tra ‘300 e ‘400 l’ideologia monarchica -> si sviluppò pienamente sia sul piano rituale della rappresentazione, dall’incoronazione all’immagine simbolica del re-padre-> sia sul piano giuridico- istituzionale con l’elaborazione di una solida base dottrinale a fondamento delle pretese politiche del re  L’ingresso di giuristi e teologi negli organi consiliari-> provocarono un cambiamento ideologico-> rottura con il passato-> nuova immagine del sovrano quasi come onnipotente, voluto da Dio e guida naturale della società, padre premuroso e giudice misericordioso  I giuristi entrarono nelle corti europee almeno a metà Duecento -> ma in questo periodo la loro presenza fu necessaria in quanto grazie all’affermazione delle università, anche il diritto venne annoverato tra le scienze -> spesso dunque si affiancavano al re nel consiglio -> grazie alla loro conoscenza della legge e del funzionamento della macchina pubblica ed elaborano diverse teorie (che poi ebbero implicazioni importanti): o Potere del re poteva assumere due forme: o Potere ordinato e ordinario-> per amministrare il regno o Potere assoluto-> ovvero sciolto rispetto alle leggi-> in base al quale il re era superiore alla legge e poteva derogare le sue regole-> e su questo potere di deroga si garantiva la preminenza politica del re o Nonostante questo potere assoluto-> alcuni giuristi cercarono di mettere dei limiti a questo potere-> il re doveva avere una causa necessaria per non rispettare la legge (una ragione di urgenza, un fine superiore..)  altri giuristi ferventi sostenitori del potere regio (come quelli di Orléans) affermarono che questa causa potesse essere anche non dichiarata quindi implicita (il re non aveva bisogno di giustificarsi)-> posizioni che suscitarono accese reazioni o In Inghilterra -> corrente che esaltava sì la monarchia come guida naturale della società ma legava il re alla legge -> Henry Bracton (il più importante giurista inglese del Duecento) scrive “Le leggi e le consuetudini dell’Inghilterra” -> attribuisce al re una superiorità netta rispetto ai sudditi ma lo riteneva comunque un sottoposto alla legge -> visione antiassolutista -> al re spettava interamente la giustizia, il Valentina Ruberto “Storia Medievale” 87 mantenimento della pace e altre prerogative che non poteva essere alienate a nessuno o Un altro importante pensatore politico inglese -> John Fortescue-> definì l’Inghilterra un regno regale e politico-> regno in cui il re aveva potere regale ma si conformava ugualmente alla legge, che non poteva cambiare senza il consenso del popolo  Figure del re e del regno-> nel tempo si sono complicate o la debolezza delle successioni e la fragilità dei re-> favorirono la nascita di un concetto più astratto di regno  istituzione separata dalla persona o nozione di Corona -> astrazione personificata del regno investita dei beni e dei diritti pubblici -> inalienabili e indisponibili e non potevano essere ceduti dal re perché non gli appartenevano (al contrario di un tempo in cui la corona era percepita come patrimonio del re e quindi anche ereditabile) o in Inghilterra il processo fu precoce, mentre in Francia maturò più tardi questo concetto  In Francia, emerse una nozione più complessa di regno dopo la guerra dei Cento anni-> regno inteso come comunità di persone che appartenevano, per nascita, allo stesso paese o Natio (nascita) comune -> era un legame naturale e l’ordine naturale delle cose imponeva che fosse un re francese a governare sul popolo francese o Uso dell’aggettivo “naturale”-> si diffuse nella propaganda regia -> naturale-> obbligazione necessaria e spontanea verso il proprio paese e verso il proprio signore -> che era necessario difendere dagli attacchi esterni o Dominazioni di re stranieri viste come usurpazioni innaturali-> pericolose e potenzialmente eretiche-> tutto ciò che era contro natura era un’offesa a Dio o Potere dei re-> era di origine divina-> i re erano sì fedeli, ma anche persone sacre, predilette dal Signore o Già a fine Duecento-> in Francia-> re chiamato “re cristianissimo” -> in onore della sua funzione di difesa della fede e della Chiesa-> giustificazione per la superiorità del re francese sulle altre autorità (come tra Impero e Papato-> es. come avvenne tra Filippo il Bello e Bonifacio VIII) o Teologi riflettevano sui re-> esaltando l’aspetto della giustizia come primo compito del re sulla terra-> modelli recuperati dai re biblici considerati re giusti -> re come portatore di una giustizia imposta con la spada ma temperata con misericordia e clemenza o Altri autori-> insistevano sull’amore che il re doveva avere per il suo popolo e che doveva ricevere dai suoi sudditi -> figura del re doveva essere anche oggetto di devozione religiosa o Si diffusero così culti pubblici legati alla storia del paese -> soprattutto in Francia come il culto di san Dionigi, ma anche in altri paesi come in Inghilterra (culto di san Giorgio, il santo cavaliere che sconfisse il drago)  In quasi tutti i regni, si creò un uso di celebrazioni e immagini religiose della monarchia sia come strumento di propaganda sia come traduzione di poteri di governo: o Protezione dei poveri e dei deboli-> rafforzamento della giustizia pubblica verso i potenti arroganti che affliggevano i sudditi o Misericordia del re-> si tradusse in grazia -> re potevano condonare pene comminate dai giudici e cambiare anche il normale corso delle leggi talvolta o Amore verso il re-> celebrazione religiosa della sua superiorità istituzionale Valentina Ruberto “Storia Medievale” 90 3. Assemblee e parlamenti: la società locale nei sistemi monarchici  Già nel corso del Duecento-> le tradizionali assemblee del regno acquistarono un rilievo nuovo o in Inghilterra c’era il Parlamento -> con una Camera bassa dei comuni e una Camera alta dei nobili (lords) o in Francia gli Stati generali composti dai tre ordini: uomini di Chiesa, nobiltà e “borghesi” (inoltre si distinguevano Stati provinciali, che discutevano problemi locali da sottoporre al re e gli Stati generali, convocati dal re per discutere di diverse questioni) o in Spagna la situazione era più diversificata in quanto le Cortes in Castiglia comprendevano solo le città (escludendo i nobili), mentre in Aragona la formazione di Deputazioni stabili delle Cortes era solo per un gruppo di eletti -> con un vero potere di controllo sull’operato del re o nelle terre imperiali e nei regni danubiani vi erano le Diete-> che godevano di ampia autonomia e distinte in tre ordini (ecclesiastici, nobili e città) -> inoltre vi era il Consiglio degli elettori che aveva anche il potere di eleggere il nuovo regnante  nella maggioranza dei casi avveniva che veniva dichiarato lo stato di guerra-> che richiedeva la concessione da parte dei sudditi di un contributo in denaro sottoforma di imposte dirette o indirette-> sistema guerre-tasse-assemblee -> meccanismo base della politica regia o Inghilterra -> regno che più ha usato il sistema delle assemblee-> sia sottoforma di Parlamento (che affrontava casi giudiziari e questioni politiche) sia ricorrendo al Consiglio nazionale del re (assemblea composta dai grandi e dai rappresentanti delle città)-> all’inizio parlamento era una riunione particolare del Consiglio -> le riunioni per lo più riguardavano le richieste finanziarie del re, che a loro volta presupponevano pesanti imposizioni fiscali nei territori del regno -> il re chiedeva aiuto al Parlamento -> assemblea lo concedeva (dopo aver deliberato e votato) -> dare soldi al re era un atto politico (che veniva concesso in base alla fedeltà del re ai suoi impegni, alla legittimità della richiesta e alla sua utilità per il regno)  Nel 1242-> la richiesta di finanziamento di Enrico III per continuare la guerra con la Francia -> respinta perché considerata illegittima-> re aveva avuto già aiuti poco prima, la tassazione portò allo stremo i sudditi e soprattutto il re da tempo non si atteneva alla carta di libertà  Dal 1284-> riunioni divennero regolari -> ma assemblee assumevano di volta in volta funzioni diverse-> non si votava solo se concedere o meno l’aiuto al re, ma si presentavano al re lamentele sull’amministrazione pubblica, si disponevano riforme sullo stato del regno e si negoziavano privilegi locali e favori -> dunque le assemblee svolgevano un’attività legislativa o direttamente come nelle Cortes o indirettamente (sotto forma di ordinanza che i re dovevano concedere in cambio di aiuti)  In Inghilterra -> le decisioni del parlamento erano chiamate statuti -> non potevano essere modificate dal re ma solo da un altro statuto  Assemblee-> però non sostitutive della monarchia-> conservavano alcune caratteristiche strutturali: o Erano ancora temporanee -> furono convocate con periodicità variabile o Avevano una rappresentanza sociale “limitata” -> non rappresentavano tutti gli ordini allo stesso modo Valentina Ruberto “Storia Medievale” 91 o Non erano ideologicamente contro la monarchia-> anzi nonostante i contrasti garantirono l’unità della corona o Infine, fissarono la divisione in ordini-> nobiltà ottenne prestigio pubblico che ne garantì preminenza politica e sociale  Nonostante la presenza dei tre ordini –> assemblee non rappresentative in senso moderno-> ovvero non erano elette dal popolo -> in genere i membri degli ordini maggiori (Ecclesiastici e baroni) erano sempre presenti e di persona, mentre per le città e le comunità venivano richiesti solo dei rappresentanti e interpellati solo qualche volta (e spesso sul piano numerico erano in minoranza)  Le convocazioni delle assemblee non avevano una periodicità fissa e nel corso del Trecento furono convocate con più frequenza rispetto al Quattrocento, in cui le convocazioni diminuirono drasticamente -> è vero che spesso riuscirono a limitare il potere regio, ma è anche vero che molto spesso servivano come appoggio regale o Cortes castigliane, ad esempio-> appoggio esplicito alla monarchia -> re visto come “intoccabile” e “tutore naturale” del popolo -> dominio regio esigeva la sottomissione totale del popolo in vista del bene comune -> tutte queste erano formule celebrative che suscitavano nel re una benevola accettazione delle richieste delle città conservandone però il valore politico o In Francia-> caso diverso  assemblea degli Stati generali convocata a Tours nel 1484-> da alcuni interpretata come prima espressione di una “voce del popolo” contro le esorbitanti richieste fiscali del re  ma la realtà dei testi manifesta una realtà più complessa  da un lato il re e la corte fecero in modo di trasformare la natura stessa dell’assemblea in una celebrazione del “buon re” che ascolta il popolo-> in modo che la riunione degli Stati generali fosse un atto di grazia del re che ama i suoi sudditi  dall’altro lato i sostenitori del diritto di resistenza degli Stati non misero mai in dubbio la legittimità del re  l’unico limite che il re poteva avere-> autolimitazione delle proprie pretese secondo ragione  nelle assemblee non c’era ancora un’idea contrattuale nonostante i vari patti e negoziazioni  oltretutto nelle assemblee il corpo sociale che ne traeva più vantaggi non era di certo il popolo, bensì la grande nobiltà, l’aristocrazia del regno e a volte l’élite commerciale delle città  Dato comune delle assemblee di tutti i regni era la diversità del corpo sociale che ne faceva parte, che era spesso dominato dal ceto predominante su un tale territorio-> ciò fu uno dei motivi che portarono al declino delle assemblee nel XV secolo -> infatti a un certo punto queste assemblee rivendicavano al massimo privilegi locali per la nobiltà implicata -> ma non fu il solo motivo: o I re, a fine ‘400 -> avevano in genere reintegrato i beni della corona, ridotto il numero delle guerre e dunque diminuito le richieste d’aiuto ai sudditi o La tassazione ordinaria era ormai un dato accettato-> si discuteva sull’importo e non sull’imposizione Valentina Ruberto “Storia Medievale” 92 o Infine, ormai in tutti i regni la nobiltà e la medio-alta aristocrazia erano esenti dalle imposte ordinarie -> dunque non avevano più interessi da difendere nelle assemblee -> tasse ormai colpivano solo contadini e compagne  L’alta aristocrazia quindi si avvalse di altri strumenti per arricchirsi-> espanse la penetrazione nel’amministrazione del regno a più livelli-> monopolizzò alcune funzioni di governo (diplomazia e attività militare), entrò nell’alto funzionar iato regio (ricoprendo le cariche di ufficiali maggiori nei territori) e contrattò con il re privilegi pesanti. o In Francia-> le guerre continue valorizzarono le capacità di comando militare di balivi e siniscalchi (soprattutto nei territori di frontiera prossimi a quelli del nemico) o In Inghilterra-> venne creata una nuova figura di ufficiali locali-> i giudici di pace-> con funzione giudiziarie e di polizia-> garantirono la promozione dei potenti locali o In Spagna-> la nobiltà inizialmente esclusa dalle Cortes-> rimase sufficientemente potente da condizionare la vita dei regni -> soprattutto nei momenti di successione e di competizione fra i diversi candidati alla corona  inoltre la parte più alta dei titulados poteva contare su ampie dominazioni personali autonome dal regno (estados) e su una rete fittissima di clienti nella media nobiltà dei cavalieri (hidalgos) e dei letrados di origine urbana  i re cercarono di coinvolgere una parte della nobiltà in forme private di cogestione del potere -> detti privados -> i signori entrati nella “privanza del re” a cui venivano affidate alcune funzioni di governo come especiales servidores -> servizio regio come fattore di prestigio che confermava pubblicamente la propria nobiltà -> dunque la nobiltà che si contrapponeva al re finisce per far dipendere la propria potenza proprio dal re  Integrazione della nobiltà (sia istituzionale sia personale) rafforzò le monarchie e i poteri territoriali di natura principesca -> segnò l’ingresso delle clientele nel sistema di governo dei territori del regno  Forze sociali e istituzioni -> blocco unico-> corpo vivente -> re come testa, corpi sociali come organi ognuno con la propria funzione specifica e coordinato con gli altri CAPITOLO 4. GERARCHIE SOCIALI ALLA FINE DEL MEDIOEVO  Aristocrazie -> si rafforzano ovunque-> sottoforma di Parlamenti, Stati generali, Diete ecc -> nelle campagne inoltre avevano radicato il loro potere attraverso un maggiore controllo sulle terre  Divario tra élite dei maestri legati al commercio e il resto dei lavoranti si fece incolmabile  Il basso medioevo dovette fare i conti con una massa crescente di persone “non proprietarie”, senza terre e senza mezzi di sussistenza 1. Crisi e ristrutturazione dei rapporti sociali nelle campagne  Basso medioevo-> crisi acuta dei processi produttivi ed economici delle società europee o Serie di carestie molto ravvicinate che indebolirono le popolazioni urbane e rurali tra il 1315 e il 1322 o Guerre violentissime come quella dei Cento anni-> devastazione nelle regioni degli scontri o Pressione fiscale che colpiva inizialmente sia i grandi proprietari sia i contadini o Spesso necessità di ricorrere ai prestiti -> indebitamento crescente per far fronte alle richieste del fisco regio o Bassi prezzi del grano-> contribuirono ad accentuare la crisi delle campagne Valentina Ruberto “Storia Medievale” 95  In Inghilterra e Spagna-> incentivarono l’allevamento delle pecore per l’industria laniera -> riconversione del pascolo in estese parti del territorio sottraendolo alla coltivazione -> in questo caso occupazione contadini crollò favorendo la migrazione verso le città  Abbandono zone marginali-> poco adatte alla colture specializzate  Ma nonostante la mobilità verso le città-> la condizione delle città non era delle migliori, poteva permettere un sostentamento maggiore ma rimaneva elevato il tasso di povertà 2. La trasformazione del mondo del lavoro in ambito urbano: i salariati  Andare in città-> cambiamento di stato e di condizioni di vita  Residenza in città -> nuove possibilità di lavoro  Gli immigrati-> motivo di preoccupazione e di esclusione dalla vita politica-> le legislazioni urbane si facevano spesso più dure nei loro confronti -> perché i residenti volevano preservare la loro condizione privilegiata ormai acquisita o Ad esempio-> in città come Perugia, Bologna, Firenze, Siena -> si emanarono norme contro i cittadini di recente immigrazione-> a volte chiedendogli di allontanarsi dalla città o a volte inserendoli negli estimi urbani per pagare le tasse  Circa la metà della popolazione di una città del basso medioevo -> era occupata in lavori artigianali -> ceto artigianale profondamente diviso al suo interno in gerarchie di mestieri e di funzioni o Nel corso del Trecento questo processo di diversificazione si accentuò-> due canali di reclutamento di lavoratori:  Giovani apprendisti -> futuri maestri e figli di maestri in possesso di una loro bottega  Giovani inservienti-> senza mezzi-> accesso a formazione limitata a funzioni di base-> questi ultimi erano i salariati -> detti anche valet o sergent o operai-> che erano in condizione di dipendenza simile a quella servile o Fenomeni comuni a molte città europee-> rigidità degli statuti corporativi e tentativo di inquadrare le Arti in una gerarchia di mestieri  Ingresso alle corporazioni-> disciplinato -> riservato a pochissimi maestri in grado di superare un esame difficile -> determinando una chiusura oligarchica  Elementi costitutivi delle Arti maggiori-> furono il possesso dei mezzi tecnici di produzione e il controllo del commercio della materia prima  All’inizio del Trecento-> abbassamento delle condizioni lavorative coinvolse anche gli strati intermedi dei lavoratori artigiani -> spesso molti che avevano acquisito dei privilegi e riuscirono a diventare maestri retrocedettero di condizione fino a tornare apprendisti o Declassamento del ceto operaio -> lavoranti trovavano difficilmente un’occupazione stabile presso una bottega-> quindi dovevano prestare la loro opera a tempo (per una giornata o per una settimana) o a cottimo (pagati secondo la quantità di lavoro svolta) o Ritorno del pensiero dottrinale dell’antica diffidenza per le Arti manuali -> chi riceveva un salario diventava un “mercenario” che vendeva il suo lavoro a giornata -> abbassando la qualità della persona (nei tribunali la testimonianza dei salariati era considerata come testimonianza di persone facilmente “corruttibili”)  Tommaso d’Aquino scriveva che i salariati avendo uno stipendio fisso, non erano in grado di espandere i loro affari e dunque erano considerati cittadini imperfetti -> non degni di sedere nelle istituzioni cittadine -> pensiero condiviso dai ceti dirigenti Valentina Ruberto “Storia Medievale” 96 urbani-> non per nulla in questo periodo di massima affermazione delle corporazioni artigiane, uomini di Chiesa e ceti dirigenti urbani rispondevano con queste chiusure -> l’entrata nelle istituzioni di persone considerate di vile condizione suscitava reazioni di rifiuto o Dopo la peste del 1348-> vuoti della popolazione urbana crearono una situazione favorevole ai lavoratori e agli artigiani rimasti -> scarsità di manodopera -> difficile trovare lavoranti ordinari o specializzati-> contrazione dell’offerta fece crescere il livello delle retribuzioni sia del lavoro artigianale sia dei lavoratori salariati  Questo miglioramento improvviso delle condizioni dei lavoranti-> avvertita subito come pericolosa -> in quanto permetteva ad esempio ai garzoni di poter contrattare il proprio salario  Per ovviare a questo aumento di salario -> vi furono numerosi interventi legislativi delle autorità pubbliche  Ad esempio-> l’ordinanza dei lavoratori emanata in Inghilterra nel 1349 (ripresa dallo Statuto dei lavoratori del 1351) presenta questa situazione-> dove vi erano lavoratori che approfittavano della scarsità di manodopera per imporre aumenti salariali ingiustificati preferendo non lavorare che accettare paghe più basse –> per fronteggiare ciò -> si dispose che chiunque non avesse un’occupazione avrebbe dovuto accettare qualsiasi proposta di lavoro a loro offerta (chi si rifiutava diventava “un ozioso” -> qualcuno che non voleva lavorare)  In Francia -> l’ordinanza del re molto simile a quella inglese -> con maggiore insistenza -> ma le normative non ebbero l’effetto sperato-> dopo la peste, i salari aumentavano comunque  Tra il 1340 e il 1400-> furono numerose le rivolte nelle campagne e nelle città -> turbando la vita ordinata delle città europee  Ad esempio tra le rivolte che avvennero a Parigi nel XIV secolo -> un episodio importante fu quello di Etienne Marcel-> colui che rappresentò il malcontento della borghesia parigina per l’eccessivo carico fiscale imposto dal re Giovanni il Buono o Dopo che il re fu fatto prigioniero e la cavalleria sconfitta a Poitiers -> tentarono un governo popolare con a capo Etienne Marcel (1357)-> ma la crisi continuava -> aumento dei salari portò all’aumento dei manufatti per chi viveva in campagna o Quindi ci fu movimento da parte degli strati alti dei contadini che si ribellarono contro i loro signori nel 1358-> in un movimento detto jacquerie (dal nome dal soprannome usato per sfregio verso i contadini, Jacques Bonhomme) -> e si accanì soprattutto verso i piccoli nobili di campagna o Etienne pensò di appoggiare anche questa rivolta, ma coloro che lo seguirono della borghesia, erano preoccupati dalla violenza che la rivolta aveva preso-> quindi incerti anche dell’ambiguità del governo lo fecero cadere-> e lo stesso Etienne venne ucciso durante i disordini-> l’erede al trono entrò a Parigi e prese il posto che gli spettava iniziando subito una politica di pacificazione Valentina Ruberto “Storia Medievale” 97  Nel 1381-> un’altra rivolta prese forma in Inghilterra -> a causa della Polltax-> una tassa diretta, ma non proporzionale(da pagare in base al numero delle persone senza tener conto dei redditi bassi)-> rivoltosi arrivano in città appoggiati anche dal basso clero attaccarono i palazzi della nobiltà fino ad arrivare a contrattare con il re che abolì la servitù e concesse altri privilegi  In Italia-> ci fu la rivolta dei Ciompi-> lavoratori salariati del tessile che voleva la rappresentanza interna alle Arti-> per poter discutere di questioni come la paga dei salari -> riuscirono a instaurare un governo nel 1378-> ma si oppose ai monti che consentivano ai cittadini benestanti di ricevere regolarmente gli interessi sul debito -> questa ostilità preoccupò la città che li depose  Uno dei problemi comuni che toccò tutte le rivolte-> era quello dell’imposizione fiscale e dei salari  Non si può distinguere però in questo periodo una chiara divisione tra poveri e non poveri -> vi erano diverse condizioni secondo i cicli di vita (celibe, coniugato, con figli)e anche secondo variazioni impreviste ->potenza d’acquisto dipendeva dall’estrema variabilità negli anni-> continua incertezza-> più che la povertà, gravava il rischio della povertà 3. Povertà e assistenza: nuovi modelli di solidarietà e la promozione di élite sociali  Per fronteggiare questa povertà ciclica -> società urbane tardo medievali elaborarono un complesso sistema di aiuti caritatevoli e di assistenza organizzata -> ospedali, confraternite, chiese e monasteri -> cercarono di ridistribuire delle donazioni ai poveri della città -> ma capire chi fossero i poveri meritevoli di assistenza era ben difficile  La povertà nel medioevo assumeva significati diversi-> il successo degli ordini dei mendicanti soprattutto dei minori, pose la povertà al centro -> per una società giusta e ispirata alla carità di Cristo  Etica francescana però era basata su un atto di volontà ispirato da una superiore conoscenza delle cose del mondo-> rinuncia ai beni -> povertà come condizione di privazione -> dopo una decisione interiore di rinuncia al mondo -> quindi un caso di povertà volontaria  Al contrario la povertà involontaria-> colpiva gli indigenti di nascita-> persone segnate dalla mancanza di mezzi di sussistenza e dalla richiesta continua di elemosine -> questo tipo di poveri proprio per l’assenza di scelta non erano considerati dal mondo ecclesiastico -> considerati come oziosi in quanto chiedevano l’elemosina invece di cercare un’occupazioni-> dunque sprecavano la ricchezza e non andavano aiutati  Le elemosine andavano indirizzata verso i veri “poveri di Cristo” -> poveri selezionati dagli uomini di Chiesa -> soprattutto le donne (presentate in varie forme di debolezza-> madri di famiglie numerose o vedove o malate) -> dare denaro ai mariti per mantenere la moglie era visto come una forma di salvezza delle giovani dalla decadenza e dal peccato (le giovani senza dote, difficilmente trovavano marito e probabilmente sarebbero cadute nella prostituzione)  La carità: o Da una parte -> bisognava far convergere tutte le donazione e le elemosine verso istituti specializzati in opere pie selezionate da religiosi e necessarie a garantire il decoro collettivo della città o Dall’altra-> si dovevano assistere insiemi di persone scelte in base la loro capacità di mettere a frutto la beneficienza che la collettività aveva concesso o Quindi la redistribuzione tra i poveri-> era una redistribuzione controllata
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