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Riassunto del libro Storia medievale - Provero, Vallerani (parte I), Sintesi del corso di Storia Medievale

Riassunto della prima parte del libro Storia medievale di Provero e Vallerani

Tipologia: Sintesi del corso

2020/2021

Caricato il 06/07/2022

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Scarica Riassunto del libro Storia medievale - Provero, Vallerani (parte I) e più Sintesi del corso in PDF di Storia Medievale solo su Docsity! MANUALE DI STORIA MEDIEVALE - PROVERO, VALLERANI PARTE I CAPITOLO 1 - L’IMPERO CRISTIANO ● L'idea di Medioevo nasce quando il Medioevo finisce → umanisti pensano che sia un periodo buio e arretrato di intermezzo tra età classica ed età moderna. ● II sec. termina l’espansionismo di Roma; Impero Romano è un perfetto apparato statale in cui convivono popolazioni diverse con culture differenti. ● III sec. → crisi dovuta alle lotte per il trono; fine della crisi con Diocleziano. ● Diocleziano divide il potere (NON l’impero): 2 AUGUSTI (Diocleziano, Massimiano) + 2 CESARI (Galerio, Costanzo Cloro). ● 324 d.C. → Costantino fonda Costantinopoli (ex Bisanzio): sede imperiale e del senato, ma non ancora capitale. Diventa capitale dell’Impero nel V sec. ● 395 d.C. → sale al potere Teodosio, si rende conto che la divisione dell’impero sarebbe più efficace per una migliore gestione e lo divide tra i suoi figli → Arcadio ha l’Impero d’Oriente, Onorio l’Impero d’Occidente. ● le tasse erano pagate principalmente dai contadini e dai proprietari terrieri; servivano per finanziare l’esercito, la capitale, l’apparato burocratico e cibo gratuito ai cittadini di Roma. ● Merci e tasse viaggiano per tutto il Mediterraneo e per tutto l’Impero; tutte le aree dell’Impero sono tra loro legate e interdipendenti. ● Limes (confini) dell’impero romano= Reno e Danubio. ● Fine delle conquiste= crisi → non ci sono più bottini per sostenere i costi dell’Impero e non ci sono più nuovi schiavi. → politica inflazionistica: monete incassate venivano fuse e riconiate con meno valore (politica economica che colpisce i più poveri). ● Le province ormai servono solo a rifornire l’Italia; in particolare Cartagine assume ruolo importante perché fornisce ricchezze a Roma. ● Proprietari terrieri pagavano una tassa per poter tenere i contadini a lavorare la terra e non mandarli nell’esercito; questa tassa veniva usata dallo Stato per finanziare l’esercito. ● Esercito serviva sia per difendere il limes che per le guerre civili tra imperatori → IV sec. esercito si divide tra comitatenses (=soldati che si muovono con l’imperatore) e limitanei (=soldati che rimangono a difesa del limes). ● Limes non è divisione netta tra romani e barbari → il confine permette l’incontro (e lo scontro) di due civiltà che entrano in contatto e si influenzano tra loro. ● Bisogna difendere il limes del Reno e del Danubio (poi nel V sec. sarà proprio questo il confine attraversato dai barbari che porterà al saccheggio di Roma). ● Romani chiamavano i popoli oltre il limes barbari (dal greco bar bar, con accezione dispregiativa) o germani (Tacito), ma in realtà non si trattava di un popolo unico. I barbari erano gruppi eterogenei e instabili, organizzati in tribù dalla struttura politica molto semplice che si coalizzavano in caso di guerra; talvolta le coalizioni permanevano anche dopo i conflitti e si formava un’identità di popolo. ● Popoli barbari seguono leader carismatici e ricchi; l’impero romano è ben organizzato e molto ricco, i soldati sono salariati, i romani non hanno problemi ad accogliere etnie diverse nel loro esercito perché già al loro interno contengono varie popolazioni → nel III-IV sec. barbari affascinati da Roma entrano a far parte dell’esercito dell’impero. ● Barbari nell’esercito romano rimangono separati dagli altri soldati e creano legioni barbariche che seguono un re-comandante. 1 ● Fine IV sec. Arrivano gli Unni → caos e paura, i barbari spingono per entrare nel territorio romano; il limes renano cede, i barbari entrano e iniziano a saccheggiare le terre romane. ● 378 d.C. → imperatore Valente (impegnato in Persia), torna verso Roma per contrastare l’invasione barbarica. Battaglia di Adrianopoli → vittoria dei Visigoti, Valente è sconfitto e muore. ● Dopo battaglia di Adrianopoli sale al potere Teodosio, che divide l’impero tra i figli Arcadio (oriente) e Onorio (occidente). ● Limes renano perde la sua efficacia, nei primi anni del V secolo entrano altri barbari → Sacco di Roma nel 410. ● Militari barbari-romani: ○ Arbogaste → franco, comandante supremo dell’esercito romano; si ribella all’imperatore Valentiniano II e lo uccide, mettendo al suo posto Flavio Eugenio; Teodosio uccide sia Arbogaste che Eugenio; ○ Stilicone → vandalo, capo supremo dell’esercito romano sotto Onorio; vince contro i Visigoti di Alarico, poi contro Radagaiso a Fiesole, ma questa battaglia indebolisce il limes e permette l’entrata dei barbari dal Reno; accusato di tradimento, viene ucciso; ○ Alarico → re dei Visigoti e capo dell’esercito romano nell’Illirico. Inizialmente si ribella a Roma ma viene sconfitto da Stilicone e torna nell’esercito romano; poi guida i visigoti nel sacco di Roma (410) e avanza fino in Calabria, dove muore. Importante perché crea un’identità nel popolo visigoto, che decide di riunirsi in un regno. ● I romani sono tolleranti dal punto di vista religioso e nell’impero romano convivono fedi diverse: culti pagani, cristianesimo, altri culti salvifici. ● Con Decio i cristiani cominciano ad essere perseguitati perché non riconoscono la natura divina dell'imperatore e per motivi economici. ● 313 d.C. → Editto di Milano: Costantino dichiara la libertà di culto; cristianesimo è la religione consigliata per la sua connotazione morale, ma le altre fedi non sono perseguitate. ● 325 d.C. → Concilio di Nicea: Costantino stabilisce i canoni del cristianesimo, religione forte e salvifica in grado di unire tutti gli abitanti dell’impero rendendolo coeso; si prendono le distanze dall’Arianesimo (gli ariani consideravano il Figlio come inferiore al Padre e non riconoscevano il concetto di trinità). ● 380 d.C → Editto di Tessalonica: Teodosio impone il cristianesimo come religione dell’impero; chi crede in altre religioni viene perseguitato come eretico. ● Fine del IV sec. → cristianesimo religione dominante dell’impero. ● Cristianesimo strutturato in diocesi (=comunità cristiana di una città+territorio circostante, riunita intorno ad un vescovo) → ripresa del modello di organizzazione dell’impero. Al di sopra delle diocesi c’erano le sedi patriarcali → Roma (unica in occidente), Antiochia, Alessandria d’Egitto, Costantinopoli, Gerusalemme; erano i poli di riferimento della cristianità. ● Processo di evangelizzazione verso le campagne e le isole britanniche. ○ Campagne: costruzione di chiese alle dipendenze del vescovo con il compito di curare le anime (=acculturare); ○ Isole britanniche: in Inghilterra il cristianesimo si diffuse subito prima della caduta dell’impero romano, mentre in Irlanda furono inviati vescovi e missionari; in queste zone nasce un cristianesimo orientato al monachesimo e all’attività missionaria. ● Monachesimo= forma di religiosità esistente anche in altre religioni, orientata alla purificazione dell’anima mediante la rinuncia, la fuga dal mondo e la penitenza (ascesi tramite la purificazione dal peccato). Monachesimo del IV sec. come espressione di una silenziosa protesta verso il cristianesimo dell’epoca e volontà di ritorno al modello di vita apostolico caratterizzato da una religiosità estrema. Il monaco punta ad un’ascesi personale tramite l’allontanamento dal mondo e dalla società, la rinuncia alle ricchezze, l’autosostentamento mediante il lavoro e il rapporto con le Sacre Scritture. 2 ● Clodoveo si converte al cattolicesimo per evitare lotte religiose, sotto consiglio di Remigio, vescovo di Reims. Il battesimo di Clodoveo viene paragonato a quello di Costantino. La figura del vescovo assume il ruolo di consigliere del re. ● L’aristocrazia franca si mischia perfettamente a quella gallo-romana. Aristocrazia franca= sviluppo militare e vicinanza al re; aristocrazia gallo-romana= latifondo, urbanizzazione, cariche ecclesiastiche. Le due realtà si integrano in un’unica aristocrazia. ● Decenni successivi alla morte di Clodoveo → vescovi figure sempre più centrali. Il modello è quello di un vescovo aristocratico, ricco e potente; i vescovi sono il centro della vita religiosa regionale, sono al vertice delle diocesi e sono portatori di cultura che conoscono i sistemi istituzionali romani e li possono trasmettere ai re franchi, di cui sono consiglieri. ● Anche i monasteri diventano importanti: ad esempio, Martino di Tours, prima soldato e poi monaco, diventa il patrono del regno dei Franchi. ● I grandi monasteri erano anche centri di reclutamento per nuovi vescovi → mondo dei vescovi e dei monasteri NON era separato. ● Dal IV secolo processo di diffusione del monachesimo → in primis in Africa con Sant’Agostino e in Italia con San Gerolamo. ● Varietà di esperienze monastiche. ○ benedettini. Benedetto, nato a Norcia, fa esperienza prima come eremita, poi come cenobita e poi come abate. Quando è abate scrive la Regola → testo normativo di riferimento per tutti i monaci benedettini, che si fonda su pochi semplici principi, come ‘prega e obbedisci all’abate’ (NON ora et labora; non è scritto da nessuna parte!) ○ Monachesimo irlandese. Monaci irlandesi nel VI secolo fondano monasteri in Gallia → spinta missionaria. ● Tutti i monasteri ebbero intensa attività con la società e con l’aristocrazia: donazioni di terre dai laici ai monaci, esponenti di famiglie importanti venivano fatti monaci, vescovi venivano reclutati tra i monaci dei monasteri. ● Lex Salica → raccolta scritta di leggi franche fatta da Clodoveo nel 510. Scrivere le leggi era tipico dei Romani, non dei Franchi. Al centro delle regole non si pone il re, ma l’assemblea degli uomini liberi. Il re delegava aristocratici di fiducia per controllare il territorio. L’esercito non era più stipendiato, ma ricompensato con terre. La tassazione non era quindi più necessaria e presto fu abolita ⇒ re merovingi meno ricchi dei re convenzionali e quindi più soggetti al potere dell’aristocrazia. ● Guadagnano importanza le assemblee del popolo ● Tra VI e VII secolo raramente il popolo franco fu sotto un unico re, a causa dei meccanismi di successione al trono che portarono alla frammentazione. Il regno si divise in: Austrasia, Neustria, Burgundia, Aquitania. ● Alla morte di un re non si sapeva mai quali (e quanti) dei suoi figli avrebbero preso il suo posto. CAPITOLO 4 - LA ROTTURA DEL MEDITERRANEO ROMANO ● II sec. → termina l'espansione dell'impero= prima trasformazione del sistema economico romano. Fino a quel momento, con l’espansione dell’impero c’era grande afflusso di bottino e schiavi; cessata l’espansione, rallentò anche l’afflusso ⇒ le città persero di importanza e il sistema fiscale tramontò: per essere potenti non era piú importante abitare in città, che quindi si spopolarono. Ad ex., Roma da metropoli diventa una città di soli 20mila abitanti. ● Nonostante ciò, non si parla di fine dell’urbanesimo: l’importanza della città è garantita dal potere dei vescovi. ● Reti interregionali → Roma e i suoi eserciti continuano ad essere mantenuti dalle produzioni di Egitto, Tunisia e Sicilia, quindi c'é ancora uno scambio commerciale e fiscale. 5 ● 439 → Vandali conquistano la Tunisia, fine degli scambi fiscali tra Roma e Cartagine. Lo scambio resta solo commerciale, ma diminuisce la domanda e quindi diminuiscono anche le produzioni. ● Produzioni → dato l'isolamento economico, la specializzazione produttiva diventa un fattore di debolezza; la ricchezza dell'aristocrazia varia da regione a regione; il sistema fiscale si conserva in alcune aree piú che in altre; le guerre provocano parecchi danni. ● Mediterraneo orientale ⇒ scambi su larga scala ≠ Mediterraneo occidentale ⇒ scambi su base regionale. ● Condizione dei contadini: circa il 90/95% della società; con l’abbandono delle città si assiste ad un aumento dei contadini in proporzione. Più gli aristocratici possiedono territori, più i contadini sono ridotti allo status di servi. ● Impero di Giustiniano → nel V sec. Costantinopoli diventa la capitale dell’impero e si pone in continuità con il precedente impero cristiano per tre motivi: 1. Chiunque poteva ambire al ruolo di imperatore (= fino al X sec. guerre civili per prendere il trono); 2. La burocrazia rimane stabile e in ambito amministrativo lo Stato si alimenta del rapporto tra la capitale e le province; rimane la distinzione dell’esercito tra limitanei e comitatenses; 3. Continuità fiscale con l’impero precedente e infatti la moneta circola molto più facilmente in Oriente che in Occidente. ● Riforma legislativa di Giustiniano → Corpus Iuris Civilis, formato da un Codex in cui vengono riordinate le leggi romane + novellae, cioè le nuove leggi imperiali che venivano aggiunte al codex. Oltre al corpus, sono da ricordare il Digesto (= selezione di scritti di giuristi) e le Institutiones (= scritti per l’insegnamento universitario del diritto). ● Giustiniano voleva ricomporre l’impero e quindi voleva riconquistare l’Italia, la Tunisia e la Spagna. In Africa il suo esercito sconfigge i Vandali e riporta quei territori con le loro produzioni all’impero. In Spagna ed in Italia l’impresa diventa più difficile. Alla fine, nel 553 l’Italia torna nelle mani dell’impero: Ravenna capitale d’Italia; Roma rimane sotto il potere del papa. ● 568 → dalle Alpi arrivano i Longobardi, attaccano Friuli e Pianura Padana, ma non si avvicinano a Ravenna. ● DUE ITALIE: 1. Regno dei Longobardi (Pianura Padana, Tuscia, Spoleto e Benevento); 2. Italia Imperiale (Lazio, Ravenna, Marche e Liguria) ● L’Africa presto viene conquistata dagli Arabi, la Spagna dai Visigoti e in Italia ci sono anche i Longobardi → eredità di Giustiniano è molto debole. ● V e VI secolo → dibattito teologico: come possono convivere in una sola persona la natura divina e la natura umana? ○ NESTORIANESIMO → l’idea di Nestorio (vesc. di Costantinopoli) afferma la totale separazione delle due nature del Cristo, quella divina e quella umana, quindi Maria è la Madre di Cristo (e NON la madre di Dio). Posizione condannata dal concilio di Efeso del 431. ○ MONOFISISMO → umanità e divinità si fondono e danno vita ad una sola natura, ma questa idea viene condannata perché in questo modo le due nature perdevano di specificità; ○ DIOFISISMO → due nature distinte ma unite indissolubilmente nella figura di Cristo. Posizione sostenuta da Costantinopoli, Roma e Antiochia. Idea dominante sia nell’impero che in Occidente. 6 ● Il dibattito teologico non è solo un dibattito religioso, ma anche politico e culturale; l’imperatore ha il compito di difendere le Chiese. Non ha senso parlare di Stato e Chiesa come due realtà distinte in questo periodo. 7
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