Docsity
Docsity

Prepara i tuoi esami
Prepara i tuoi esami

Studia grazie alle numerose risorse presenti su Docsity


Ottieni i punti per scaricare
Ottieni i punti per scaricare

Guadagna punti aiutando altri studenti oppure acquistali con un piano Premium


Guide e consigli
Guide e consigli

La filosofia di Giambattista Vico, Dispense di Filosofia

La vita e il pensiero filosofico di Giambattista Vico, che si contrapponeva al razionalismo cartesiano. Vico sosteneva che per comprendere la storia e l'uomo stesso fosse necessario ricorrere all'immaginazione, alla fantasia ed alla sensibilità. L'opera più importante di Vico fu la Scienza Nuova, in cui si ispira alle opere passate di Platone, Tacito, Bacone e Grozio per analizzare la storia umana, fondando quella che definisce la scienza storica. Vico sosteneva che la storia segue sempre lo stesso percorso ciclico, diviso in 3 fasi.

Tipologia: Dispense

2023/2024

In vendita dal 25/10/2023

fiorenza-barsanti
fiorenza-barsanti 🇮🇹

3

(1)

73 documenti

Anteprima parziale del testo

Scarica La filosofia di Giambattista Vico e più Dispense in PDF di Filosofia solo su Docsity! Giambattista Vico (Napoli 1668-1744) Nacque a Napoli in una famiglia di modeste condizioni e combatté tutta la vita con la povertà ed una salute precaria. Il suo pensiero filosofico fu in netta controtendenza rispetto a quello del suo tempo, infatti egli criticava il razionalismo cartesiano, affermando che la ragione matematica non potesse spiegare tutto: per arrivare alla piena comprensione delle cose, della storia e dell’uomo stesso dobbiamo infatti ricorrere all’immaginazione, alla fantasia ed alla sensibilità. Il primo scritto filosofico rilevante di Vico fu un’orazione (che egli tenne in latino) in cui accusa Cartesio di aver sopravvalutato le abilità logico-matematiche a discapito di altre capacità come la fantasia, appunto. Ma fu poi successivo l’attacco più forte del filosofo nei confronti di Cartesio: nell’opera “L’antichissima sapienza degli Italici da ricavarsi dalle origini della lingua latina” del 1710, egli afferma che ciò che è vero è tutto quello che viene effettivamente compiuto dal soggetto. È per questo che l’uomo può comprendere la matematica, perché la crea, e allo stesso modo può comprendere tutte le altre cose che crea, mentre ciò che non viene creato ma già esiste, l’uomo può solo osservarlo. L’opera più importante di Vico fu però la “Scienza Nuova”, in cui si ispira alle opere passate di Platone, Tacito, Bacone e Grozio per analizzare la storia umana, fondando quella che definisce la “scienza storica”. Questa disciplina si divide in due: la filologia, che serve per raccogliere i documenti e ricostruire gli avvenimenti passati, distinguendo quelli reali da quelli non realmente accaduti; e la filosofia, che spiega le cause degli avvenimenti passati. Per farlo, essa analizza le situazioni originarie che li hanno determinati e in questo modo comprende come funziona la mente umana e traccia un diagramma dello sviluppo della civiltà, che mostra le varie fasi dell’evoluzione. Secondo Vico, infatti, la storia segue sempre lo stesso percorso ciclico, diviso in 3 fasi: - l’età degli Dei, in cui gli uomini sono barbari, provano meraviglia e terrore per ogni fenomeno naturale e lo giustificano con la creazione degli Dei, a cui offrono sacrifici per tenerli buoni dando origine alla religione, sono immersi totalmente nella loro sensibilità e non hanno capacità riflessiva; - l’età degli eroi, in cui nascono le prime civiltà e l’uomo predilige virtù eroiche come il coraggio e la forza. Vico non pone una netta separazione tra queste prime due fasi, perché in entrambe prevale l’immaginazione, la fantasia e la sensibilità, ed è infatti in esse che nasce e si sviluppa la poesia; - l’età degli uomini, in cui assistiamo al completo sviluppo della ragione e di conseguenza alla nascita della filosofia, le società si organizzano secondo il principio dell’uguaglianza e non più della posizione sociale e l’uomo predilige virtù umane come l’operosità e l’intraprendenza. Questo schema non è da vedere come rigido e immutabile, ma rappresenta solo un modello ideale della storia, e un punto di riferimento a cui appigliarsi per ricominciare da capo se la società decadesse, cosa possibile, secondo Vico, perché essa non è un traguardo indissolubile né definitivo. Un’altra idea di Vico è che l’arte (soprattutto la poesia) sia una forma di conoscenza, e che essa nasce dalla teologia: i primi uomini erano naturalmente teologi, perché interpretavano tutto ciò che non capivano come un’azione divina, e quindi crearono favole e miti per spiegare questa loro “verità”, necessaria per concretizzare i loro sentimenti e i loro pensieri, diventando di fatto poeti. Grazie alla poesia spiegavano quindi la loro visione del mondo. Dalla poesia nasce poi la prosa, e da questo arriviamo a parlare dello studio approfondito che Vico dedica alle due grandi opere di Omero (Iliade e Odissea): queste due opere sono molto distanti nel tempo tra loro, e lo si capisce dalla grande differenza di stile, per cui non possono essere state scritte dalla stessa persona, e da questo Vico arriva alla conclusione che Omero non sia mai esistito, ma che sia solo la personificazione del popolo greco che racconta la sua storia.
Docsity logo


Copyright © 2024 Ladybird Srl - Via Leonardo da Vinci 16, 10126, Torino, Italy - VAT 10816460017 - All rights reserved