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Romanticismo: Definizione, Caratteristiche e Contesto Storico, Sintesi del corso di Italiano

Literatura romanticaStoria del RomanticismoFilosofia del RomanticismoStoria delle idee

Il Romanticismo, un movimento culturale che si sviluppò in Europa tra il XVIII e il XIX secolo. le caratteristiche filosofiche, artistiche e politiche del Romanticismo, il suo contesto storico e la sua opposizione al Classicismo e al Neoclassicismo. Il testo illustra come il Romanticismo rappresentò una reazione alla società industrializzata e alla borghesia, e come portò a una nuova concezione della natura e della spiritualità.

Cosa imparerai

  • Come il Romanticismo si oppone al Classicismo e al Neoclassicismo?
  • Che cosa significa il Romanticismo?
  • Come il Romanticismo ha influenzato la concezione della natura e della spiritualità?

Tipologia: Sintesi del corso

2020/2021

Caricato il 27/11/2021

tommasopezzoli
tommasopezzoli 🇮🇹

3 documenti

Anteprima parziale del testo

Scarica Romanticismo: Definizione, Caratteristiche e Contesto Storico e più Sintesi del corso in PDF di Italiano solo su Docsity! Romanticismo Definizione e caratteri del Romanticismo; le date e i luoghi Il Congresso di Vienna (nov.1814-giu.1815) diede inizio all'età della Restaurazione. Tuttavia questa situazione di immobilità veniva a urtare sia le esigenze innovatrici, in campo economico e politico, della borghesia, sia con le aspirazione alla libertà e all'indipendenza nazionale dei popoli sottoposti a dominio straniero. L'età della restaurazione è anche quella dei movimento d'indipendenza e delle rivoluzioni liberali e democratiche. La borghesia e la nobiltà iniziano a perdere rilievo, viene esaltato invece il contrasto tra capitalista e proletario. In Italia (1861) e Germania (1871) il processo che porterà all'unità nazionale è più lungo, infatti l'intreccio fra Risorgimento politico e Romanticismo culturale dura dal 1815 al 1861.ù Il termine romanticismo era già stato usato da Rousseau in accezione negativa (mondo falso e artificioso dei romanzi cavallereschi medievali), venne poi rivalutato in accezione positiva ad indicare il rapporto fra paesaggio e stati d'animo malinconici. Venne riproposto alla fine del 700' per indicare il movimento culturale e artistico che stava nascendo in Germania, il lemma venne usato in questo senso da Friedrich Schlegel e poi fatto proprio dal gruppo di Jena, che si raccoglieva attorno alla rivista Athenaum. Il nuovo movimento si presentava con una forte identità antilluminista e anticlassicista. Oppone al sensismo l'idealismo sul piano filosofico, proponeva il ritorno al Cristianesimo contro il deismo o l'ateismo sul piano religioso, metteva in primo piano i valori nazionali e la storia del popolo tedesco sul piano politico e sul piano artistico contrapponeva all'equilibrio del Classicismo e del Neoclassicismo e al razionalismo della letteratura illuministica una nuova sensibilità volta a valorizzare i sentimenti, la passione, gli aspetti irrazionali, il momento turbinoso e creativo della genialità. Schlegel evidenziava le contraddizioni tra Classicismo e Romanticismo: il primo caratterizzato dall'armonia e dalla pienezza, il secondo dalla disarmonia, dalla malinconia, dal senso di mancanza e di vuoto che viene espresso dalla parola Sehnsucht. Lo stesso romanticismo presenta caratteri di varietà e di idee, anche all'interno di stessi paesi. Tuttavia si sviluppa in Germania ed Inghilterra a fine 700' (con la rivista Athenaum e le Lyrical Ballads).In Francia e Italia comincia 15-20 anni dopo, in questi paesi fu decisiva l'azione di mediazione culturale di Madame de Stael con la pubblicazione del suo trattato De I'Allemagne in cui si esalta la cultura tedesca e se ne espongono le teorie romantiche. In Italia i romantici furono liberali e democratici, ma talvolta gli stessi liberali e democratici erano classicisti. Il movimento romantico vero e proprio però mostra già negli anni 50' segni di esaurimento, si era ridotto al gusto del patetico e del lacrimoso, questo è considerato il "secondo Romanticismo". Gli intellettuali e l'organizzazione della cultura Dopo la rivoluzione francese si diffonde in Europa la figura del letterato borghese, che intende vivere della professione delle lettere. Durante l'ancien regime il letterato dipendeva dall'aristocrazia e dalla Chiesa: era un cortigiano o un ecclesiastico, mentre ora proviene prevalentemente dalla borghesia e si affaccia al mercato, ricercando nella figura di letterato la sua professione. La condizione dell'intellettuale in Italia però non permetteva di vivere solo del proprio lavoro, ma talvolta necessitava di un secondo lavoro in caso non si fosse nobili, come Manzoni. Sul piano ideologico l'intellettuale svolge una funzione di grande rilievo, elaborando e diffondendo valori e concezioni del mondo, conserva e amplia il suo ruolo sociale da protagonista. L'età dell'illuminismo aveva segnato la nascita dell'opinione pubblica, che in Italia e in età romantica si identifica come "terzo stato", diverso dalla plebe ignorante e analfabeta, spesso coincide alla borghesia ed è il destinatario prediletto degli intellettuali. Il canale privilegiato per raggiungere questo pubblico era la stampa, l'università era ormai un luogo di formazione eminentemente professionale e scientifica. Altri luoghi erano i teatri e i salotti, insieme ai "Congressi degli scienziati". La stampa tuttavia, se era già ben sviluppata con impronta capitalista in Inghilterra, in Italia la situazione era ben diversa, a fine 700' Alfieri era arrivato a considerare che solo i letterati aristocratici potevano scrivere liberi. Inoltre spesso gli stessi autori dovevano pagare le spese di stampa, sarebbero stati pagati solo su commissione di un editore, e inoltre anche il diritto di proprietà letteraria che vigeva solo all'interno dei singoli staterelli Italiani impossibilitava e rendeva complessa una pubblicazione uniforme, favorendo invece la ristampa senza autorizzazione. Pur con questi limiti si assiste a una crescita della produzione libraria soprattutto a Milano, che diventa centro fondamentale di produzione libraria. L'immaginario romantico: il tempo e lo spazio; l'opposizione io-mondo Cambi totalmente la qualità della vita con l'avvento della rivoluzione industriale, si presenta la suddivisione produttiva del tempo e della stessa vita quotidiana, la progressiva subordinazione dell'esistenza alle leggi del mercato, la diffusione della ferrovia e della navigazione a vapore, la borghesizzazione del lavoro intellettuale cambiano in modo sostanziale la qualità della vita dell'uomo comune, degli intellettuali e degli artisti. La velocità sconvolge e travolge il mondo. La stessa letteratura occidentale allarga i suoi confini, il Romanticismo diventa Russo e Americano. Tutto questo produce come reazione una ricerca dell'infinito e dell'assoluto, nonché una rivalutazione dell'irrazionale, del mondo della natura, del senso del mistero, delle pulsioni, dei sentimenti, della fede religiosa. In campo scientifico si ha una nuova concezione scientifica della natura, si diffonde una visione organicistica: la natura viene considerata come un organismo vivente dotato di una sua misteriosa forza magica o spirituale non misurabile e quantificabile. Ciò porta anche all'elaborazione e alla considerazione della natura come spirito e come Assoluto con Schelling, che da un lato antropomorfizza la natura, dall'altra l'uomo viene esaltato nei suoi aspetti naturali di spontaneità e creatività. La nozione di tempo viene interiorizzata, soggettivizzata e umanizzata, così come lo spazio. Il romanticismo si diffonde anche come anticapitalismo: la profondità dell'anima viene contrapposta alla realtà sociale. L'immaginario romantico nasce da una scissione: da un lato l'anima, dall'altro il mercato; da una parte l'eroe, con i suoi ideali e i suoi sogni di gloria e d'infinito, dall'altra il mondo borghese, con il suo utilitarismo spicciolo e mediocre; da una parte natura e poesia, dall'altra società e prosa del mondo. Il sentimento di Sehnsucht (malessere prodotto dal desiderio, dalla mancanza) è il male del secolo, produce inquietudine, insoddisfazione, malinconia. L'artista avverte attorno a sé un senso di vuoto, cerca a volte conforto e consolazione nel paesaggio, vissuto come un doppio dell'anima (paesaggio-stato d'animo), a volte avverte intorno a sé l'estraneità e l'ostilità della stessa natura, vivendo in modo amaro il proprio isolamento. Sturm und Drang: movimento culturale e letterario tedesco della seconda metà del 18° sec. (1760-85 ca.) che, con il suo programma di un’integrale rivalutazione dell’irrazionale nella vita e nell'arte in opposizione all’intellettualismo illuministico, rappresenta l’ultima fase del preromanticismo. La rottura con il mondo produce un forte individualismo, in ambito artistico questo ha diverse espressioni, dal liberismo eroico di Byron, dal titanismo(termine che deriva da "Titano" e si afferma in ambito romantico per indicare l'atteggiamento di ribellione eroica tipico di molti artisti ai quali un'eccezionale statura intellettuale e morale impedisce di accettare le restrizione che le condizioni naturali e sociali impongono ai loro ideali. Vivono in un contrasto tra individuo e società, la sfida è più valorosa se destinata alla sconfitta certa) all'egotismo (culto dell'io) e dal soggettivismo del canto lirico. La storia dell'artista moderno diviene di estraneità, di distacco e di inconciliabilità. Di qui i temi del disincanto, della fine della bellezza, della morte dell'arte teorizzata da Hegel. Il sentimento di Si rifiutano anche le unità delle regole di tempo e luogo, in quanto non realistiche, vicende di mesi e anni non possono essere ridotte a 24 ore come i classicisti, che seguono i canoni aristotelici. Proprio Manzoni nella Lettera a Monsieur Chauvet sull'unità di tempo e luogo si schiera riprenderà l'argomento, ed enuncerà poi che la letteratura deve avere il vero per soggetto, l'interessante per mezzo, l'utile per scopo. I romantici sono favorevoli a un linguaggio comune, adatto alla borghesia, con espressioni dialettali. | classicisti, oltre ad opporsi al dialetto, preferiscono una lingua letteraria conferme alla tradizione aulica italiana. | generi letterari e il pubblico: il trionfo del romanzo Il genere cessa di essere una categoria normativa con il Romanticismo, il carattere dipende dallo spirito dell'opera, il genere è concepito quindi come un qualcosa di sperimentale e che si reinventa di volta in volta. Questo ridimensionamento dell'importanza del genere e questo carattere sperimentale sono dovuti anche all'affermazione del romanza, che mescola stili diversi e si sottrae a modelli precostituiti. Il romanzo e la lirica diventano i principali generi del periodo e in dipendenza di queste due modalità si esprimono le due modalità letterarie tipiche dell'immaginario romantico: quella storico-realistica e quella esistenziale-ontologica. Il rinnovamento del genere lirico riguarda anche la forma, che si sottrae a forme chiuse tradizionali, diventa quindi un canto che esprime liberamente i moti dell'anima. Lo stesso Leopardi, maggior poeta lirico italiano, rifiuta la forma chiusa, adottando l'endecasillabo sciolto o l'endecasillabo con settenario al posto di una forma prestabilita. Il romanzo trionfa e si afferma, come dice Hegel, è la forma moderna e borghese dell'epica, esso presuppone la società di massa, un ampio pubblico a cui rivolgersi con un linguaggio medio. Esso mira a coinvolgere emotivamente e a far identificare emotivamente il lettore. Questo fenomeno di romanzizzazione contribuisce a indebolire gli altri generi, facendone sparire alcuni e contaminandone altri: il poema epico scompare, la tragedia si estingue, nella poesia compaiono caratteri epico-narrativi, come nella novella. Nonostante dei primi decenni dell'800' la tragedia sembra resistere con Foscolo e Leopardi, i romantici preferiscono invece il dramma storico, rifiutando le regole classiche e l'unità di luogo e di tempo, ispirandosi a Shakespeare. Si afferma quindi un nuovo canone, compaiono Omero e Dante in quanto rappresentanti del proprio popolo e delle sue origini al posto di Virgilio, Orazio e Petrarca. Il trionfo del romanzo e la romanzizzazione presuppongono un nuovo rapporti con i lettori e un ampliamento del pubblico. Si crea per la prima volta un pubblico di massa (60k copie vendute dei Promessi Sposi). La presenza di un pubblico più vasto si nota anche nella critica, che si rivolge non più ad un gruppo ristretto, ma a giornali, per imporre un gusto e talvolta svolge da mediatore tra le richieste del pubblico e l'autore. La critica romantica rifiuta un metodo di analisi retorico in favore di uno storico: studia gli autori in rapporto alla loro società. | generi di maggior successo apprezzati dal pubblico sono prettamente generi letterari (romanzo storico, memorialistica, la novella, la pamphiettistica) e il melodramma. La questione della lingua L'età del Romanticismo dedica particolare attenzione al linguaggio, esso è visto come espressione dello spirito di un popolo, si passa da una concezione sensistica ed empirica a una spiritualistica e organicistica del linguaggio. Da questa concezione ne derivano aspetti positivi, come la nascita della linguistica, l'avvio degli studi di linguistica comparata e la concezione storicistica che lega la lingua alla storia della civiltà e dei popoli. Si tende però anche a un'eccessiva tendenza a una concezione mitica del linguaggio. In Italia c'è esigenza di creare una lingua letteraria e una lingua d'uso comune nazionali. Ciò proveniva sia da un dibattito storico, sia da precise necessità pratiche e politiche in quanto nella conversazione fra italiani di regioni diverse questa non si svolgeva in modo lineare e spontaneo e si sarebbe dovuto ricorrere a un'ulteriore lingua. Si propone quindi di creare una lingua nazionale di conversazione d'uso comune e una lingua letteraria meno lontana dal volgo. I romantici erano divisi, chi proponeva il toscano allora in uso la base sia della lingua di conversazione, sia della lingua letteraria, chi proponeva una posizione più eclettica a vocaboli che rispondessero alle esigenze sociali. La prima posizione fu sostenuta dagli intellettuali dell'Antologia, ad essa aderì anche Manzoni nel rivedere l'edizione del 27' dei Promessi Sposi. Dopo l'Unità d'Italia questa fu anche la posizione del governo italiano. La seconda posizione venne sostenuta dagli scrittori del Conciliatore, Berchet e Breme, alla stessa si rifece il Fermo e Lucia. Graziadio Isaia Ascoli sostenne che all'unità linguistica si sarebbe giunti spontaneamente, per evoluzione civile del popolo e non per imposizione. | Romantici erano uniti nella lotta all'opposizione classicistica. Classicisti e puristi si battevano affinché la lingua letteraria restasse fedele alla tradizione. Il massimo rappresentante di queste posizioni fu padre Cesari, sostenne la necessità di rifarsi al linguaggio dei Trecentisti (Dante, Petrarca, Boccaccio e minori). Altro purista fu Basilio Puoti, che però includeva anche il 500' e il 600'. Classicisti illuministi come Monti e Perticari sostenevano l'importanza dell'uso e si adoperarono per allargare il vocabolario della Crusca. Pietro Giordani condusse una polemica contro l'uso del dialetto, che i romantici incoraggiavano, ritenendolo una lingua inferiore, incapace di comunicazione intellettuale.
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