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Riassunto del saggio sulla Semiosfera di Lotman, Appunti di Semiotica

Riassunto del saggio "Semiosfera" di Lotman x semiotica delle lingue e dei linguaggi al secondo anno di Lingue e Comunicazione con Sedda

Tipologia: Appunti

2020/2021

In vendita dal 11/01/2023

elenaserra
elenaserra 🇮🇹

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Scarica Riassunto del saggio sulla Semiosfera di Lotman e più Appunti in PDF di Semiotica solo su Docsity! SEMIOSFERA-LOTMAN Juij Lotman è un semiologo russo, capofila della scuola di Tartu, in Estonia. Raccoglie l'eredità degli studi formalisti e del primo pensiero strutturalista. Nel suo saggio “La semiosfera” ha un approccio che rovescia la prospettiva di entrambe le due principali tradizioni semiotiche occidentali: quella di Pierce-Morris e quella di Saussure. Esse sarebbero in realtà accomunate da un approccio di analisi simile che privilegia la ricerca dell'elemento semplice atomico per ricostruire il fatto complesso, x es la centralità del concetto di segno. Impostazione che ha condotto a considerare in modo ontologico l'insieme come somma delle sue parti, mentre secondo Lotman la divisione in parti è una necessità euristica. Nessuna parte presa separatamente è in grado di funzionare, lo fa solo se immersa in un continuum semiotico pieno di informazioni diverse collocato a vari livelli di organizzazione. CONTINUUM= rende possibile la vita sociale, di relazione e comunicazione, Lotman lo chiama semiosfera in analogia col concetto di biosfera (ambito necessario alla sopravvivenza dell'essere vivente) introdotto da uno scienziato che influenza il suo pensiero, Vernadskij. È un continuum organizzato in modo peculiare. La metafora organicistica aiuta a concepire la semisfera come un unico grande ambiente in cui ha un ruolo primario il grande sistema chiamato semiosfera= spazio semiotico al di fuori del quale non è possibile l'esistenza della semiosi SEMIOSFERA= Senso globale: intero spazio della significazione Aspetto locale e specifico: un determinato spazio semiotico. Due tratti portanti 1) Necessità della DELIMITAZIONE La semiosfera è circoscritta dallo spazio che la circonda, che è extrasistematico o appartiene un'altra sfera semiotica, presenta omogeneità e individualità o personalità semiotica. CONFINE= limite poroso, come la guaina di una cellula è permeabile e dal punto di vista culturale va pensato come un luogo di continui processi di traduzione. “È la somma dei filtri semiotici di traduzione. Passando attraverso questi, il testo viene tradotto in un'altra lingua che si trova fuori dalla semiosfera data”. La funzione del confine è quindi quella di limitare la penetrazione e filtrare trasformare ciò che esterno in interno. Quando lo spazio culturale acquista carattere territoriale, il confine si rivela un meccanismo “cuscinetto”. È ben rappresentato anche da figure sociali specifiche la cui dimora è posta nella periferia territoriale al confine fra mondo culturale e mitologico, e che proprio in quanto appartenente allo stesso tempo a due mondi funzionano come agenti privilegiati della traduzione. Il meccanismo di frontiera è efficacemente illustrato da intrecci narrativi come Romeo e Giulietta la cui unione amorosa dei due ragazzi che appartengono a due spazi culturali nemici finisce per congiungerli. Oggi il sistema dei media a porsi con figure come il giornalista reporter, il corrispondente, l'inviato, come grande e diffuso sistema traduttivo e di filtro e mediazione fra semiosfere dalla differente personalità. La permeabilità del confine si lega all'instabilità della periferia (bilingue) che si oppone aggressivamente al centro in cui si organizzano le strutture culturalmente dominanti (x es l'organizzazione urbana o territoriale). Il confine diventa quindi un vero e proprio spazio in cui la commistione dei linguaggi passando attraverso una destrutturazione e primitivizzazione può portare a processi di creolizzazione e ridenominazione di sé che favoriscono la nascita di nuovi linguaggi nuove comunità. ES: pidgin= lingue mischiate semplificate per esigenze di comunicazione limitate Il confine, quindi, unisce due diverse sfere semiotiche per il loro funzionamento immanente, ma le divide sulla reciproca autodescrizione: avere coscienza di sé nel rapporto semiotico culturale significa avere coscienza della propria specificità, del proprio contrapporsi ad altre sfere. Nelle zone limitrofe si sviluppano i processi semiotici più accelerati che dovrebbero poi sostituire quelli momentaneamente al centro. Il confine è necessario alla semiosfera, ha bisogno di un ambiente esterno non organizzato e quando manca se lo crea (x es opposizione tradizionale fra barbari e civiltà). Opposizione che riprende anche la psicoanalisi per l'interiorità dell'individuo con la dialettica fra coscienza e subconscio. Lo spazio non semiotico può essere in realtà lo spazio di un'altra semiotica 2) Irregolarità strutturale interna Rappresenta una riserva per i processi dinamici ed è uno dei meccanismi di elaborazione di nuovo informazioni Metafora usata da Lotman: in una sala di un museo convivono oggetti di epoche diverse, testi di vario genere (iscrizioni in lingue sconosciute, istruzioni prodotte dai curatori per il pubblico) poste in rapporto reciproco di tensione dinamica che può generare nuovi tratti e percorsi di senso. Doppia tendenza della semiosfera:  CULTURE GRAMMATICALIZZATE Elaborazione di autodescrizioni metastrutturali (grammatiche). Accresce la rigidità delle strutture e rallenta lo sviluppo della semiosfera, all'interno della quale ci sono comunque zone diverse a velocità evolutiva. Sono più consapevoli di sé ma anche più stabili e lente  CULTURE TESTUALIZZATE Riformulazione e rimpasto continuo. Evoluzione in base alla produzione di testi esemplari. i media nella società contemporanea si sembrano basarsi su meccanismo di testualizzazione, cioè sul testo considerato come uno “stampo” per la produzione di altri (format, programma base). Il complessivo sistema dei media sembra configurarsi come una semiosfera densa di testi e metatesti che si richiamano e si rigenerano gli uni con gli altri Una delle tendenze più sviluppate dall'approccio tipologico alle culture è quello di classificarle in base al loro rapporto con il segno, al modo in cui pensano e trattano i loro segni o in cui costruiscono il rapporto fra segni e realtà rendendo così lo studio semiotico delle culture una metasemiotica della cultura. SISTEMI MODELLIZZANTI= linguaggi che danno forma alla realtà. Lotman utilizza la distinzione fra culture modellizzate sull'inizio o sulla fine, mentre Greimas richiama la distinzione natura/cultura, dove l'elemento tipologizzante è dato dal primo termine costruito diversamente dentro il linguaggio di ciascun insieme culturale. In lotman il sistema modellizzante primario è il linguaggio naturale, mentre gli altri sistemi di segni sono secondari. Questa differenziazione è conseguente ad una impostazione teorica caratteristica degli anni ‘60- ‘70, ma è anche dettata da principi di opportunità= La lingua naturale è stata a lungo il linguaggio più studiato e con cui maggiormente ci si è confrontati; Opportunità legata alla sua esemplarità e alla sua capacità di rendere il senso intuitivo della strutturalità grazie alla sua sistematicità evidente. Lotman ricorda che il linguaggio è incorporato nel sistema della cultura. Dà dignità ad ogni linguaggio: studia i testi artistici più classici, quello dei jeans, della moda in generale, della città e dell'architettura, comportamenti quotidiani, rituali militari, teatro, cinema, natura morte ritratto, fino alla lingua dei cartoni animati.
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