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Manifesto del Partito Comunista (1848) - La lotta di classe e la rivoluzione proletaria, Dispense di Filosofia

Il manifesto del partito comunista, scritto da marx e engels, è un documento composto da quattro capitoli che affrontano la lotta di classe tra borghesia e proletariato, l'abolizione della proprietà privata e la difesa degli interessi comuni dei lavoratori. Concetti come la lotta di classe, il socialismo scientifico e la dialettica. Il manifesto presenta anche una distinzione tra diverse forme di socialismo e introduce le leggi della trasformazione della quantità in qualità, della compenetrazione degli oppositi e della negazione della negazione.

Tipologia: Dispense

2017/2018

Caricato il 16/08/2022

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Scarica Manifesto del Partito Comunista (1848) - La lotta di classe e la rivoluzione proletaria e più Dispense in PDF di Filosofia solo su Docsity! ENGLES  IL MANIFESTO DEL PARTITO COMUNISTA (1848) = Fu grande amico e collaboratore di MARX con cui alla vigilia delle rivoluzioni che sconvolsero l’Europa stampò il Manifesto del partito comunista, uno delle tesi più celebri dei due autori, è un documento che si compone di 4 capitoli:  Nel 1° CAPITOLO  Viene affermato che la STORIA di ogni società si compone di LOTTE DI CLASSE, borghesia vs proletariato, mentre le classi precedenti tendevano alla conservazione dei modi di produzione, la borghesia non può esistere senza rivoluzionare continuamente gli strumenti di produzione e tutto l’insieme dei rapporti sociali, però nello stesso modo in cui la borghesia si è ribellata contro la società feudale, così le moderne FORZE PRODUTTIVE si ribellano contro i moderni mezzi di produzione e di proprietà.  Inoltre, nella misura in cui si sviluppa la borghesia, si sviluppa anche il proletariato che aumenta la sua forza e coscienza di sé, da qui la distinzione tra classe in sé e classe per sé , nel senso di consapevole di se stessa.  Il concetto di LOTTA DI CLASSE è uno dei più significativi del Manifesto, poiché la individua come soggetto autentico e forza motrice della STORIA, in quanto è la necessaria concretizzazione della situazione squilibrata e contradditoria tra le FORZE PRODUTTIVE e i RAPPORTI DI PRODUZIONE. Nel 2° CAPITOLO Viene affermato che i comunisti si prefiggono la difesa degli interessi comuni dei PROLETARI, infatti tra gli obiettivi vi è quello di abolire la PRORPIETÀ PRIVATA , la concorrenza tra le classi e il conseguente sfruttamento degli uni sugli altri. Il SOCIALISMO RAZIONARIO Che viene accusato di contrastare la borghesia secondo parametri conservatori, ripresi dal passato, ignorando il corso della STORIA. SOCIALISMO CONSERVATORE O BORGHESE Che non avendo compreso l’importanza dell’antagonismo e della contraddizione nel corso della STORIA, ritengono possibile rimediare ai mali del CAPITALISMO senza arrivare a distruggerlo, che invece secondo M ne è la causa; Il SOCIALISMO UTOPISTICO Elaborato da pensatori che non riconoscono una funzione storica e rivoluzionaria autonoma al proletariato, e di fare appello a tutti i membri della società, compresi quelli dominanti, per una pacifica azione di riforme, muovendosi in tal modo in una dimensione moralistica e utopistica. Pertanto a questa visione che appare irrealizzabile M contrappone il SOCIALISMO SCIENTIFICO (scienza della rivoluzione proletaria), basato si un’analisi critico- scientifica dei meccanismo sociale del CAPITALISMO e sull’individuazione del proletariato come forza rivoluzionaria destinata ad abbattere il sistema borghese. Nel 4° CAPITOLO Tratta delle alleanze dei comunisti con altri partiti di opposizione, fermo restando l'obiettivo finale della rivoluzione proletaria, M e ENGELS sostengono che il proletariato può agire come una vera classe solo se si organizza in un PARTITO POLITICO autonomo, il PARTITO COMUNISTA appunto.  MARX VS ENGEL = MARX aveva chiamato MATERIALISMO la sua filosofia per opporla all’IDEALISMO di HEGEL, ma il termine non aveva riferimento alle correnti POSITIVISTICHE che cominciavano a prevalere nella filosofia contemporanea, pertanto E cercò di riportare il POSITIVISMO al marxismo. Per MARX la DIALETTICA è il processo con cui si sviluppa la società e la storia. Per E è, in primo luogo, un metodo per interpretare la natura, e in secondo luogo è per la scienza naturale odierna la forma di pensiero più importante perché solo essa offre le analogie e i metodo per comprendere i processi di sviluppo che hanno luogo nella natura e i passaggi da un campo di ricerca ad un altro.  LEGGI DELLA DIALETTICA = Pertanto le (titolo) devono essere ricavate per estrazione tanto dalla STORIA della natura quanto da quella della società umana, per E tali LEGGI sono: La LEGGE DELLA TRASFORMAZIONE DELLA QUANTITÀ IN QUALITÀ E VICEVERSA Secondo cui l'aumento della quantità di una certa realtà produce in determinato momento un mutamento della sua qualità La LEGGE DELLA COMPENETRAZIONE DEGLI OPPOSTI Secondo cui a ogni realtà se ne oppone un'altra che la implica e che, a sua volta, è implicata dalla prima, ad es: l'attrazione e la repulsione di due poli opposti La LEGGE DELLA NEGAZIONE DELLA NEGAZIONE Secondo cui ogni realtà viene negata per poi essere riaffermata al livello superiore dalla negazione della sua negazione, ad es: il seme si nega, trasformandosi in pianta, che, a sua volta, produce il seme  IL MATERIALISMO DIALETTICO = E aveva rimproverato a MARX di aver utilizzato nel Capitale la DIALETTICA, giudicandola priva di valore scientifico, invece secondo lui la DIALETTICA hegeliana, una volta rovesciata e fondata su basi reali, è un procedimento rigorosamente scientifico, la DIALETTICA concepisce la REALTÀ, umana e naturale, come movimento e processo dinamico ed è per questo opposta alla metafisica, che coglie solo gli aspetti statici della realtà, definisce questa concezione MATERIALISMO DIALETTICO e l'attribuisce a MARX, che, in realtà, parla di MATERIALISMO STORICO, che applica la DIALETTICA solo alla storia e non anche alla natura, a differenza di E.
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