Docsity
Docsity

Prepara i tuoi esami
Prepara i tuoi esami

Studia grazie alle numerose risorse presenti su Docsity


Ottieni i punti per scaricare
Ottieni i punti per scaricare

Guadagna punti aiutando altri studenti oppure acquistali con un piano Premium


Guide e consigli
Guide e consigli

Riassunto della chimera, Schemi e mappe concettuali di Italiano

Spiegazione della trama, dei personaggi, dei luoghi, degli ambienti e del titolo

Tipologia: Schemi e mappe concettuali

2021/2022

Caricato il 14/05/2023

veronica-gazziero
veronica-gazziero 🇮🇹

5

(1)

2 documenti

Anteprima parziale del testo

Scarica Riassunto della chimera e più Schemi e mappe concettuali in PDF di Italiano solo su Docsity! LA CHIMERA In una notte del 1590, in un piccolo paesino vicino Novara, viene ritrovata davanti alla Casa della Carità una bambina dai tratti tipicamente spagnoli: scura d’occhi, di pelle e di capelli. Le viene dato il nome di Antonia e sarà allevata come un’esposta, ovvero una bambina abbandonata, educata dalle suore alla carità e al timore di Dio. Quando è ancora piccola conosce il nuovo vescovo, Carlo Bascapè che aveva deciso di far visita alla diocesi di S. Michele. Antonia è talmente emozionata che sviene al suo cospetto e da quel momento la sua vita e quella di Bascapè si intrecciano. Quando ancora non ha dieci anni viene adottata da una coppia della bassa, un paesino chiamato Zardino, che non aveva avuto figli. La bambina è molto amata dai suoi genitori adottivi ma, fin dal suo arrivo, Antonia non viene vista di buon occhio dal resto degli abitanti del paese in quanto esposta perché a quei tempi si riteneva che un’esposta fosse portatrice di sventure, una poco di buono, perché nata da una relazione carnale e non riconosciuta. Quando finalmente la ragazza inizia ad ambientarsi, a stringere legami d’amicizia e ad entrare a tutti gli effetti a far parte della comunità, qualcosa cambia: un nuovo parroco molto rigido e osservante delle leggi di Dio arriva a rivendicare il suo posto come guida spirituale della chiesa di Zardino e Antonia inizia a comportarsi in modo strano a causa di un presunto moroso. Intanto il vescovo Bascapè si reca a Roma per la santificazione di Carlo Borromeo, arcivescovo di Milano, dove si rende conto di quale sia il vero volto della Chiesa di Roma e ne rimane deluso. Dopo la morte del governatore dello Stato, Bascapè decide di fuggire disinteressandosi del processo a cui avrebbe dovuto presenziare, proprio il processo che avrebbe giudicato, condannato e ucciso Antonia come strega. PERIODO STORICO E ANALISI La storia che ci racconta Vassalli ha inizio nel 1590 fino al 1610, anno in cui Antonia viene bruciata sul rogo con l’accusa di essere una strega. Sono gli anni a cavallo tra ‘500 e ‘600 in cui la Chiesa e la dominazione spagnola la fanno da protagonisti. La Chiesa imponeva credenze, verità da seguire e indirizzava le vite dei propri fedeli facendo credere, ad esempio, che qualsiasi peccatore potesse ottenere uno sconto della pena per i propri peccati pagando le indulgenze, ovvero facendo un’offerta o lasciando i propri beni ad essa. Negli ultimi anni in cui è ambientato il racconto, governatore dello Stato era Don Pedro Enriquez de Acevedo, conte di Fuentes, nominato nel 1600 da Filippo III di Spagna Governatore e Capitano Generale di Milano. Qui suscitò le diffidenze della nobiltà italiana con le sue politiche e l’eccessivo uso che faceva dell'esercito. Durante il dominio di Acevedo, ma non solo, in Italia i sudditi erano costretti a convivere con leggi complesse e inapplicabili che spesso non venivano applicate e chi aveva il potere si divertiva a cogliere in fallo i poveri trasgressori quando voleva - ad esempio- riscuotere un contributo straordinario, al di fuori delle normali tasse, per arricchirsi. Potere politico e religioso a parte, si era convinti di poter giudicare e giustiziare a proprio piacimento i diversi, coloro che non si allineavano o che per qualche motivo si differenziavano dalla massa, coloro che facevano paura perché con credenze o comportamenti differenti dai loro, convinti di esser sempre e comunque dalla parte giusta. I LUOGHI La chimera si svolge:  Nella Casa di carità di S. Michele dove Antonia viene accolta ed allevata insieme ad altri esposti.  A Zardino: paese in cui Antonia adolescente vive insieme ai suoi genitori adottivi. È un paese molto piccolo dove gli abitanti vivono della coltivazione del riso e dove regnano rigide regole morali; qui ognuno si fida solo di sé stesso, ma spettegolare degli affari altrui, dei fatti privati, piccanti e non, unisce l’intera comunità soprattutto nei mesi invernali.  Novara: città in cui risiede e svolge le sue funzioni il vescovo Bascapè. È qui che si trova la Torre dei Paratici, torre del palazzo del Comune di Novara dove Antonia viene rinchiusa durante il processo. Questa torre aveva due stanze adibite a prigione, una per gli uomini e una per le donne, decorate ciascuna con dipinti che dovevano redimere i detenuti. È qui che la ragazza viene condotta dai genitori per affrontare il processo. AMBIENTI  CITTA’: offre condizioni di vita migliori, la vita in città è regolata dal potere politico e religioso, c’è maggiore controllo sulle persone che temono multe e pene. In città ci sono maggiori possibilità di svago e divertimento.  CAMPAGNA: qui le condizioni di vita sono peggiori, c’è un rischio maggiore di contrarre malattie o di finire in miseria a causa di un cattivo raccolto in quanto l’agricoltura è l’occupazione principale. In campagna la vita è incentrata sul pettegolezzo. PERSONAGGI  Antonia: trovata il 17 gennaio 1590 di fronte alla porta della Casa di Carità di S. Michele, era una bambina scura d’occhi, di pelle e di capelli a cui si diede il nome Antonia perché il 17 gennaio era S. Antonio, Renata perché quel giorno era rinata a nuova vita, Giuditta in onore della balia che l’aveva trovata e Spagnolini perché i suoi lineamenti ricordavano quelli spagnoli. Era quieta e taciturna, portata alla riflessione più che al chiasso, amava starsene per conto suo più che con le altre esposte. Molto piccola fa la conoscenza del vescovo Bascapè e in seguito viene adottata da una famiglia della bassa di Novara, i signori Nidasio. Impiega parecchio tempo ad ambientarsi e ad abituarsi alla sua nuova vita, stringe amicizia con Biagio, ragazzino del villaggio, e le due figlie minori di Barbero, Anna Chiara e Teresina, che la “tradirà “durante il processo, ma a causa del suo comportamento giudicato più volte sconveniente, non viene ben vista dal nuovo parroco, Don Teresio. All’età di diciannove baffi e tutti avevano l’inclinazione al bere, al mangiare e al fare confusione. Erano più di trenta, portavano corte spade, archibugi, farsetti di cuoio, braghe a righe bianche e rosse, coltelli e pistole. Amano creare disturbo. Uno di loro invitò a ballare Antonia che, anche per questo, viene accusata di tenere un comportamento sconveniente.  Pier Luigi Caroelli: nipote del Caroelli che possedeva mezza Zardino, era alto, ossuto, con pizzo e baffi portati secondo la moda dell’epoca. Aveva trentacinque anni, vestiva con abiti eleganti e aveva la erre moscia. Molto leale nei confronti delle donne, non le toccava nemmeno di nascosto. Era molto educato perfino coi mariti, i contadini, ai quali dava del “voi “, infatti aveva l’animo del poeta e scrisse un libro di Rime. Chiede in sposa Antonia ma lei lo rifiuta.  Gasparo Tosetto: è l’uomo di cui Antonia si innamora e per il quale scappa di notte, di nascosto, per incontrarlo. Antonia lo riteneva un brav’uomo ma in realtà era un poco di buono con una storia travagliata alle spalle: sua madre, inserviente in un’osteria, lo aveva affidato al padre, un vagabondo, e per questo motivo fin da piccolo aveva vissuto per strada, in mezzo a gente disonesta, nelle osterie, giocando d’azzardo, scommettendo, molestando tutte le donne che incontrava. Era un camminante, basso, biondiccio, con un viso rotondo e occhi grigi. Portava abiti stravaganti e, appeso alla cintura, aveva un coltellaccio mentre in testa un cappello piumato. Riuscì a formare un gruppo consistente di risaroli e si recò a lavorare nel villaggio di Antonia. È qui che la conosce e la illude fino a pochi giorni prima del processo. Le dice definitivamente addio perché essere il moroso di una strega non era per niente conveniente e Gasparo non voleva correre rischi.  I camminanti: erano una presenza specifica della pianura novarese, tentavano di difendere la loro vita dall’avanzata del progresso, delle leggi e dell’istruzione obbligatoria. Quelli veri non erano banditi, molti infatti si spacciavano per camminanti ma in realtà erano solamente comuni ladri o malviventi, odiavano ogni tipo di servitù, al contrario amavano cantare, ballare, viaggiare… non avevano posti fissi in cui dormire, né abitudini, né amici. La cosa per la quale erano maggiormente ammirati era il loro coraggio nell’affrontare la vita e l’autorità: essi infatti erano gli unici che osavano sfidare la forza pubblica.  Pinin Panchet: uomo molto basso che ricorda un folletto, aveva una fronte prominente, due occhi grandi, pochi capelli rossi, una gran bocca con pochi denti. Aveva un tic che gli faceva muovere la parte destra del viso creando una smorfia. Il suo nome, Panchet, gli viene dato perché sia di notte che giorno cammina con un seggiolino legato in vita. Svolgeva diverse attività: mungitore, sagrestano, suonava le campane e raccoglieva le elemosine. Dato che non dormiva mai, disse a Don Teresio di aver assistito ad un sabba delle streghe a cui partecipava anche Antonia. La sua testimonianza viene utilizzata per denunciarla come strega.  Bernardo Sasso: è il boia venuto da Milano apposta per frustare in piazza i carcerati e bruciare la strega. Di mezza età, con testa e guance rasate, ha due occhi azzurri vivissimi e non aveva mai fatto nulla di straordinario: mai ubriaco, sempre saggio, equilibrato, educato e gentile nei confronti delle donne. È uno dei personaggi più umani del racconto perché riteneva che i roghi fossero barbarie del passato, la morte più orrenda, e quindi decide di alleviare la sofferenza della condannata dandole da bere un intruglio che avrebbe allentato la sua capacità di intendere e di sentire il dolore del rogo.  Inquisitore Manini: alto e magro, di aspetto gradevole nonostante il pallore, elegante nei gesti e nel vestire, aveva mani curate con dita affusolate. Era uomo attento nel parlare e nello scegliere vocaboli ricercati. Aveva scoperto la sua vocazione di predicatore a diciotto anni e quindi studiò teologia e arti oratorie e a quaranta anni era stato nominato inquisitore a Novara. Ossessionato dalla castità, a cui attribuiva poteri soprannaturali, molto diffidente, dubitava di tutto ciò che gli appariva troppo chiaro ed evidente in quanto facile tranello del Diavolo. Riteneva le streghe mogli carnali del Diavolo e che le loro anime partecipassero ai sabba non necessariamente insieme al corpo che poteva trovarsi altrove per non destar sospetti. Processò e torturò Antonia con gran sadismo e fece tutto ciò che era in suo potere per condannarla a morte.  Taddeo e Bernardo: erano padre e figlio e svolgevano la funzione di inservienti del Tribunale e delle carceri. Erano due laici finiti a vivere coi frati per servire Dio e il suo Santo Tribunale quasi per caso: entrarono in chiesa la prima volta per scappare dai poliziotti, perché al servizio del Caccetta ma i frati si affezionano a loro e li tengono per svolgere alcune mansioni. Istintivi e capaci di adattarsi alla nuova vita, avevano affascinato Manini che aveva finito anche lui per affezionarsi alla strana coppia. Torturarono duramente Antonia e, prima di consegnarla al boia, approfittarono più volte di lei. TITOLO Chimera: ipotesi assurda, sogno vano, utopia. Nella prefazione al romanzo, Vassalli, riferendosi a un’esperienza del poeta Dino Campana, chiama il Monte Rosa, che svetta sopra Novara, “chimera” perché, con i suoi picchi, sembra inafferrabile e lontano. “Chimera” ha dunque l’accezione di qualcosa di cui si avverte la presenza senza che esista veramente. (Nei pressi del Monte Rosa si trovava Zardino)
Docsity logo


Copyright © 2024 Ladybird Srl - Via Leonardo da Vinci 16, 10126, Torino, Italy - VAT 10816460017 - All rights reserved