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riassunto della riforma protestante, Sintesi del corso di Storia

riassunto dettagliato della RIFORMA PORTESTANTE

Tipologia: Sintesi del corso

2020/2021

Caricato il 14/01/2021

FrGu99.
FrGu99. 🇮🇹

4.3

(25)

14 documenti

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Scarica riassunto della riforma protestante e più Sintesi del corso in PDF di Storia solo su Docsity! LA RIFORMA PROTESTANTE Fu un movimento europeo che coinvolse in modi diversi non solo la parte centro-settentrionale del Vecchio Continente ma anche territori di forte tradizione cattolica come Francia, Spagna e Italia. I promotori di questa riforma furono principalmente uomini di chiesa ; Lutero, Zwingli e Calvino. Quindi la riforma nacque all’interno delle istituzioni ecclesiastiche. La riforma protestante ebbe inizio, secondo la tradizione, il 31 ottobre 1517. Quel giorno il monaco agostiniano tedesco Martin Lutero affisse alla porta della cattedrale di Wittenberg, in Sassonia, le 95 tesi. In esse, egli denunciava la ricchezza della Chiesa cattolica, la sua scarsa religiosità e la pratica della vendita delle indulgenze. Con l’indulgenza il fedele otteneva, in cambio di denaro, la riduzione delle pene da scontare per i suoi peccati in Purgatorio. La riforma protestante o riforma di Lutero si basava principalmente su tre principi: 1. il libero esame → Tutti i fedeli devono poter interpretare da soli la Bibbia liberamente, senza gli insegnamenti o le indicazioni della Chiesa; 2. la salvezza dipende solo dalla fede → Secondo la Chiesa cattolica, la salvezza dell’anima dipende dalla fede e dalle azioni buone compiute in vita. Per Lutero invece solo la fede consente all’uomo di salvarsi; 3. il sacerdozio universale → Tra l’uomo e Dio c’è un contatto diretto, non occorre la figura del sacerdote come intermediario tra i due. Lutero elimina quindi la figura del sacerdote e la sostituisce con quella del pastore, che si limita a essere colui che organizza i riti religiosi e la vita della comunità. Oltre a ciò, Lutero: 1. riconobbe validità solo a due sacramenti: battesimo ed eucarestia; 2. ammise il matrimonio per i pastori; 3. negò l’infallibilità del papa (cioè anche il papa può sbagliare). Nel 1520 papa Leone X (10°) ordinò a Lutero di ritirare le sue affermazioni, in caso contrario lo avrebbe scomunicato. Il monaco non indietreggiò. Nel 1521 l’imperatore tedesco Carlo V, che sosteneva il papa, dichiarò “fuorilegge” Lutero. Questi ottenne però la protezione del principe Federico III di Sassonia. Si rifugiò quindi in un castello del principe dove tradusse la Bibbia dal latino in tedesco: in questo modo anche il popolo avrebbe potuto leggere le Sacre Scritture. Nel 1529, in una Dieta (assemblea) a Spira, alcuni principi tedeschi “protestarono” contro l’imperatore che esigeva la condanna del luteranesimo. Da quel momento i seguaci di Lutero si chiamarono protestanti. La tensione tra l’imperatore e i principi tedeschi, che si ritennero sciolti dal vincolo di fedeltà che li legava all’imperatore, sfociò in una guerra che durò 25 anni. Alla fine, con la pace di Augusta (1555), si trovò un accordo tra cattolici e protestanti: si riconobbe il luteranesimo e si stabilì che i principi erano liberi di scegliere fra la religione cattolica e quella protestante e i loro sudditi avrebbero dovuto seguire la religione del proprio principe (cuius regio eius religio). Le idee della Riforma si diffusero ben presto anche in Europa. Gli sviluppi più importanti si ebbero in Svizzera e in Inghilterra. In Svizzera le idee di Lutero vennero portate avanti prima da Ulrich Zwingli, poi da Giovanni Calvino. Contemporaneamente alla rivoluzione luterana in Germania, Zwingli cominciò a predicare dottrine riformatrici in Svizzera. Dopo la rottura con Roma del 1520, lasciò la carica di cappellano e dal 1522 il Consiglio della città di Zurigo istituì per lui un posto da predicatore. Agendo sempre di comune accordo con le autorità cittadine, tra il 1524 e il 1525 Zwingli riformò ampiamente la Chiesa di Zurigo: ordinò la soppressione delle immagini nei santuari; abolì il celibato dei preti; smantellò i conventi e ne destinò i beni alla pubblica assistenza; abolì la messa sostituendola con un rito estremamente semplice e spoglio, abrogò il sacramento dell’eucarestia, negando in esso qualsiasi presenza reale del Signore e ritenendolo unicamente un rito commemorativo dell’Ultima Cena; attaccò inoltre la pratica del servizio militare mercenario cui i contadini svizzeri più poveri si dedicavano in gran numero, ritenendola indegna di un buon cristiano, e ne ottenne l’abolizione. L’esperimento di Zwingli a Zurigo suscitò apprensioni nei cantoni cattolici della Svizzera, dominati da una forte aristocrazia guerriera che vedeva con ostilità la propaganda di Zwingli contro i mercenari e guardava con timore i successi della sua Riforma anche in altre città (per esempio Berna e Basilea). Nel 1531 un esercito cattolico assalì Zurigo e riportò una schiacciante vittoria nella Battaglia di Kappel, dove morì lo stesso Zwingli. Era l’11 ottobre 1531. La sua morte arrestò l’espansione del suo movimento, che finì praticamente per confluire nel calvinismo. Giovanni Calvino (in francese Jean Cauvin) nacque a Noyon, in Piccardia, il 10 luglio 1509. Studiò a Parigi e in altre città lettere e giurisprudenza, conseguendo la licenza in diritto. Ripresi gli studi umanistici si avvicinò alle posizioni dell’Umanesimo biblico riformatore, non fece mai studi regolari di teologia, la sua formazione teologica fu da autodidatta. Aderì alla Riforma luterana probabilmente nel 1533, dopo aver letto gli scritti di Lutero e trasportato dal desiderio di un ritorno alla Chiesa antica. Lasciata la Francia a causa delle persecuzioni, si rifugiò a Basilea. Qui, nel 1536 pubblicò la prima edizione della sua opera fondamentale la Institutio Christianae religionis [Fondamenti della religione cristiana, 1536]. Dopo un breve soggiorno a Ferrara, in Italia, (23 marzo – 14 aprile) presso la duchessa Renata di Francia, che, sensibile all’ideale evangelico, lo aveva accolto con favore, Giovanni Calvino si recò a Ginevra, cedendo alle insistenze di Guglielmo Farel, un riformatore che aveva intuito le eccezionali potenzialità di quel giovane. I rapporti di Calvino con la città non furono però facili e il 26 maggio 1538 la città di Ginevra, esasperata, scacciò Giovanni Calvino. Dopo la breve parentesi dell’esilio a Strasburgo (1538-1541), nel settembre 1541 Giovanni Calvino ritornò a Ginevra e, dopo decenni di attività instancabile, di contrasti, di fallimenti e di successi, riuscì a fare di quel piccolo centro di 13.000 abitanti una specie di Stato-Chiesa, improntata ai princìpi di un severo rigorismo morale. La dottrina calvinista La dottrina di Giovanni Calvino porta alle estreme conseguenze quella di Martin Lutero, particolarmente per quanto riguarda la predestinazione: l’uomo non può fare nulla per la propria salvezza, perché solo la Grazia di
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