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La Rivoluzione Bolscevica: Dalle Origini alla Consolidazione del Potere, Appunti di Storia

Storia dell'URSSStoria della RussiaStoria del XX secoloStoria del comunismo

La rivoluzione bolscevica in russia, partendo dalla debolezza della nazione emerse durante la prima guerra mondiale, fino alla consolidazione del potere bolscevico dopo la rivoluzione d'ottobre. Vengono trattati i principali eventi, come la formazione del governo provvisorio, la nascita e la crescente influenza dei soviet, le teorie di lenin e la rivoluzione d'ottobre, la guerra civile e la conseguente instaurazione del comunismo in russia.

Cosa imparerai

  • Che fatti portarono alla caduta dello Zar Nicola II?
  • Quali furono le posizioni dei Soviet e del governo provvisorio?
  • Quali furono le misure adottate durante il Comunismo di Guerra?

Tipologia: Appunti

2018/2019

Caricato il 17/02/2019

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Scarica La Rivoluzione Bolscevica: Dalle Origini alla Consolidazione del Potere e più Appunti in PDF di Storia solo su Docsity! RIVOLUZIONE BOLSCEVICA La prima guerra mondiale aveva messo in luce la debolezza e la arretratezza della Russia. Già nel 1916 nei principali centri industriali scoppiarono scioperi manifestazioni operaie per via di mancanza di genere alimentari, aumento dei prezzi e guerra di cui non si vedeva la fine. Anche se l’industria era arretrata la più grave crisi era quello che investiva il settore agricolo: le campagne erano rimaste incolte per via dello spopolamento dovuto alla leva militare e questo portò a una crisi alimentare devastante. Scoppiò una rivoluzione fra il 23 e il 27 febbraio 1917 (calendario russo) dove a Pietrogrado ci fu uno sciopero per la scarsità di viveri che divento anche di carattere politico. Le truppe che furono mandate a reprime la rivolta si unirono ai rivoltosi e insieme crearono un soviet (consigli di delegati) che votò per arrestare i ministri zaristi e di liberare i prigionieri politici. Zar Nicola II fu costretto ad abdicare e il paese passò in mano al governo provvisorio guidato da principe L’vov e composto in prevalenza da borghesi democratici (cadetti). Il programma del governo provvisorio era: . continuare la guerra nonostante le difficoltà . creare un sistema parlamentare elettivo sul modello occidentale La situazione politica era molto confusa sopratutto per il fatto che dopo il soviet di Pietrogrado se ne formarono altri nelle diverse zone della Russia. Soviet e governo avevano posizioni opposte, perchè i soviet volevano concludere le ostilità e togliere i latifondi ai proprietari terrieri con una riforma agraria. I bolscevichi erano contrari a continuare la guerra, mentre socialrivoluzionari e menscevichi erano favorevoli a continuarla al fianco delle forze democratiche occidentali. SOVIET: consigli di delegati dei lavoratori i quali venivano eletti democraticamente ed erano una sorta di contropotere rivoluzionario al governo provvisorio. Nel 17 quello di Pietrogrado era quello a cui facevano riferimento (politica e organizzazione) tutto gli altri soviet. Soviet di Pietrogrado diretto da un comitato esecutivo controllato da politici professionisti. I numerosi soviet che si erano formati dopo l’abdicazione dello zar, dopo rivoluzione d’ottobre vennero bolscevizzati e diventati dipendenti a quello di Pietrogrado. TESI D’APRILE Dopo l’esilio in Svizzera, il leader dei bolscevichi Lenin torna in patria e nell’aprile 1917 pubblica le “tesi di aprile” in cui proponeva l’immediata insurrezione rivoluzionaria. I punti principali: . Immediata fuoriuscita dalla guerra . No collaborazione con governo provvisorio . Insurrezione rivoluzionaria e instaurazione del governo dei soviet . Nazionalizzazione di terre industrie e banche Le tesi crearono sconcerto e sorpresa anche tra i bolscevichi. Con esse, Lenin diede al partito una precisa strategia politica e una struttura fortemente centralizzata. Nel maggio del 17 entrano del governo provvisorio 6 socialisti (Kerenskij) e nel luglio Kerenskij diventa capo del governo ma non fa collaborazione con i bolscevichi perché il partito non vuole. RIVOLUZIONE D’OTTOBRE Alla fine di agosto ci fu un colpo di Stato da parte dei militari rimasti leali allo zar che però fu sventato grazie l’intervento dei bolscevichi riuscirono a mobilitare i soviet. Questo aumentò il prestigio dei bolscevichi che riuscirono a consolidare il loro controllo sui soviet di Pietrogrado, Mosca e le principali città russe. Karenskij cercò una collaborazione con il partito ma ormai il governo provvisorio non aveva più il controllo del paese. Lenin era convinto che fossero maturate le condizioni per la rivoluzione e quindi il 10 ottobre il comitato centrale del partito bolscevico diede l’approvazione per un’insurrezione generale. Tra 24-25 ottobre le guardie rosse (milizia bolscevica) occuparono il punti nevralgici di Pietrogrado ad esempio il palazzo d’inverno. Karenskij scappò e Lenin formò un governo rivoluzionario; non aveva però l’appoggio dei melscevichi e dei socialrivoluzionari. Inoltre la Russia si trovò isolata perché il nuovo governo non fu riconosciuto da nessun altro stato. Potere esecutivo fu assunto dal consiglio dei commissari del popolo guidato da Lenin, con la collaborazione di Trotzkij come commissario degli esteri, e di Stalin come commissario per le nazionalità. Il partito cambiò il proprio nome in partito comunista panrusso (nel ‘25 partito comunista bolscevico dell’Urss, nel ‘52 partito comunista dell’unione sovietica, PCUS). La situazione russa rimaneva critica essendo ancora dentro a un conflitto mondiale in cui le forze tedesche avevano sfondato il fronte e stavano avanzando. Il gruppo dirigente voleva creare il primo stato socialista della storia con una situazione diversa da quella teorizzata da marx: marx pensava che il socialismo sarebbe nato come evoluzione di una società capitalistica avanzata; ma la situazione russa era arretrata con proletariato scarso. Verso la fine del 1917 furono emanati decreti d’emergenza dove si ponevano le basi per una rivoluzione e la risoluzione dei problemi interni: . Soppressione dei latifondi e collettivizzazione delle terre . Collettivizzazione delle fabbriche che vengono affidate ai soviet . Nazionalizzazione di banche, l’oro dei privati sequestrato . Giornata lavorativa ridotta a 8 ore . Popolazioni non russe possono decidere se aderire alla futura confederazione sovietica . Provvedimenti su questioni civili Lenin costituì la Ceka, polizia politica segreta. Si effettuarono le elezioni per l’assemblea costituente, ma i bolscevichi non ebbero la maggioranza (voti dei soviet delle grandi città ma vincono socialrivoluzionari per voti soviet delle periferie/campagne) Gennaio 1918 Lenin scioglie l’assemblea dichiarandola borghese e creò al suo posto il governo dei Commissari del popolo, che doveva eliminare gli interessi di classe e creare democrazia completa. L’eliminazione dell’assemblea portò all’epurazione degli altri partiti e i bolscevichi rimasero l’unico partito. LA GUERRA CIVILE Nel 1918 la Russia firma l’armistizio e la pace di Brest-Litovsk accettando condizioni durissime: perdita di Polonia, Ucraina, Estonia, Lettonia e Lituania. La Russia era allo stremo: gravi difficoltà economiche, razionamento dei generi alimentari, disoccupazione e inflazione della moneta (rublo). Sequestro della produzione cerealicola che porta a malcontento contadini. Dal 18 al 20 scoppia la guerra civile che contrappone armate rosse (milizia bolscevica) e armate bianche (conservatori, liberali, menscevichi e socialrivoluzionari). Armate bianche hanno il sostegno delle altre potenze europee che vedevano la rivoluzione come una minaccia comunista. Gli inglesi sbarcarono nei porti di Murmansk e di Arcangelo; ma anche giapponesi, cechi e polacchi entrarono in guerra a favore dei bianchi. Il 16 luglio ‘18 lo zar Nicola II e la famiglia vengono assassinati a Ekaterinburg. Inizialmente le truppe bolsceviche, poco organizzate, arretrano. Essi avevano il controllo solo della Russia centrale, di Mosca e Pietrogrado. Ma da metà del ‘20 l’armata rossa gestita da Trotzkij fece un’offensiva vincente che portò i bolscevichi a controllare la zona del Don e della Russia orientale. Dovettero però sconfiggere le altre potenze che erano intervenute, ‘21 firma pace. La guerra lasciò il paese in ginocchio e alla definitiva concentrazione del potere nelle mani del partito Comunista.
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