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Montale: La Vita e l'Opera di Eugenio Montale, Schemi e mappe concettuali di Italiano

Biografia e analisi della produzione poetica di eugenio montale, uno dei maggiori poeti italiani del novecento. La sua poesia riflette la sua esperienza etica e la sua visione sulla dignità umana, influenzata dal luogo e dalle relazioni personali. Montale si distingue per il concetto di correlativo oggettivo, che consiste nel far convergere una serie di emozioni e esperienze in un oggetto che ne rievoca tutte. La sua poesia è caratterizzata da un processo argomentativo e da una impostazione discorsiva.

Tipologia: Schemi e mappe concettuali

2021/2022

Caricato il 12/10/2022

aalemarra
aalemarra 🇮🇹

11 documenti

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Scarica Montale: La Vita e l'Opera di Eugenio Montale e più Schemi e mappe concettuali in PDF di Italiano solo su Docsity! EUGENIO MONTALE La sua produzione è molto ricca in quanto durante tutto il corso della sua vita scrive senza alcuna interruzione. Per lui la poesia ha alla base l’esperienza etica: tutto è interpretato attraverso un giudizio etico. L’esperienza dell’io lirico viene sublimata a quella universale. Importante è la questione della dignità, in cui si parte dal male di vivere = la vita è male ma questo non significa che non bisogna impegnarsi moralmente, anzi non si può mettere da parte la propria dignità. Nasce nel 1896 da una famiglia genovese (importante sottolineare il luogo in cui visse) e vive l’intero secolo del ‘900 con tutti i suoi momenti importanti -> al di la dei fatti accaduti è importante l’ispirazione profonda. La sorella, studiosa di lettere si accorge della sensibilità del fratello che lo fa vivere un a vita in sofferenza. È lei ad indirizzarlo sulle prime letture in quanto i suoi studi tecnici non porteranno a granché. Apprezza la letteratura contemporanea come quella di Svevo e dei simbolisti francesi. Scrive poesie fin da presto e la prima raccolta risale al 1925 è “Ossi di seppia”. L’osso di seppia è un simbolo molto forte: da una parte ha un’accezione positiva = è ciò che il mare restituisce perché è l’essenza di qualcosa di vivo mentre d’altra parte assume un significato negativo = è ciò che è privo di vita. Ottiene da subito un notevole successo perché il suo programma poetico mira a rinnovare. Tuttavia, all’interno della tradizione, non vi è una rottura brusca e di ribellione ma il rinnovamento è generato dall’intento di recuperare la tradizione lirica. Si trasferisce poi a Firenze dove viene contattato per firmare il manifesto antifascista degli intellettuali. Lavora tanto e viene preso a lavorare in una casa editrice. Ciò gli permette di conoscere tanti intellettuali del tempo come Quasimodo, Vittorini. Montale verrà particolarmente influenzato da Elliot e da lui prenderà il concetto di correlativo oggettivo. Incontra anche una donna Drusilla Tanzi che sarà la moglie. Schierato contro il fascismo, riceve un incarico dal governo per cui diventa il direttore del Gabinetto Vieusseux, un circolo punto cardine della vita intellettuale e culturale fiorentina. Ne è il direttore non si asservì dell’ideale fascista, tanto che venne cacciato e messo in sorveglianza speciale. A Firenze, giunge a studiare un’americana Dantista. Irma Brandeis che fu una studiosa con cui il poeta stringe un forte legame e sarà la destinataria di molte poesie. In queste poesie, essa sarà quasi identificata come Beatrice, dunque, donna angelo intermediaria non a un dio tradizionale ma al miracolo. Si spiega così ciò che Montale intende con il concetto di male di vivere. Il male di vivere è una condizione permeata da un senso di speranza alla fine di tutto. Il male di vivere è un qualcosa che cinge le persone e le circonda come un muro, ma nel muro vi è un varco da cui si intravede la possibilità che avvenga un miracolo. Irma trasfigurata con nomi mitologici di ninfe Clizia e Iride, rappresenta dunque la portatrice del miracolo. In questo clima matura la seconda raccolta del 1939 “Le occasioni” come se egli puntasse alla possibilità di intravedere quel varco solo cogliendone la possibilità. Scoppia poi la Seconda guerra mondiale. Periodo in cui sceglie di pubblicare “Finisterre”, non in Italia ma in Svizzera perché i contenuti sarebbero stati sicuramente censurati dal regime fascista. Subisce poi due lutti, quello della sorella e della madre che lo segnano profondamente, accompagnati dal fatto che Irma deve lasciarlo per tornare in America. È indeciso se partire con lei ma alla fine decide di rimanere in Italia, con Drusilla che presto diventerà sua moglie. Va a Milano nel 1948, che diventa capitale culturale, e comincia a collaborare con il Corriere della Sera. Conosce un’altra donna Marialuisa Spaziani, giornalista che la rende protagonista di alcune opere con il nome Volpe. Ottiene parecchi riconoscimenti, tra cui il Nobel e il titolo di senatore a vita. Non smette di scrivere e pubblica “Satura” nel 1971, scegliendo questo titolo per ricollegarsi alla tradizione satirica, è una poesia molto critica nei confronti della società contemporanea. Il suo atteggiamento a tratti viene definito snobista per il suo sarcasmo pungente. Muore poi nel 1981 a Milano. Il fatto che attraversi l’intero secolo è importante per la sua poesia che rispecchia a pieno i cambiamenti del secolo. La lettura non deve creare una realtà alternativa ma deve essere una lente attraverso cui si guarda la realtà, una lente neutra. Si deve vedere la crisi dell’uomo del900 e conseguentemente del ruolo del poeta. Non da certezze e soluzioni ma definizioni in negativo. Si colloca tra classicismo e innovazione e ripropone modelli classici. Ritiene che nulla si spontaneo nella poesia, la poesia è paziente costruzione dei testi e le sue poesie sono molto elaborate. La sua impostazione è argomentativa e discorsiva che conduce in un ragionamento quasi come fosse una filosofia in versi che non significa che non sia lirica ma anche questo. GRANDI TEMI funzione poesia -> si pone in polemica con D’Annunzio e Pascoli, a causa della presenza del troppo simbolismo e dell’ingenuità artefatta, la letteratura deve interpretare il presente, deve aiutare a capire le cose senza finzioni, con assoluta saggezza; inoltre non è un modo per evadere, non è una terapia (=Saba) ma è un modo per decifrare la realtà, essa aiuta ad interpretare il reale; non vuole rompere la tradizione ma rinnovarla, riprende esempi classici e alti. Lui si pone tra il classicismo e l’innovazione -> è una poesia che ripropone dei modelli classici. C’è un’intonazione classica e riesce a mettere insieme sia l’aspetto melodico della classicità ma anche l’aspetto prosastico del linguaggio. Il poeta si interroga e cerca nella poesia delle risposte usata come mezzo per indagare. Recupera i crepuscolari sul fatto che il poeta ha perso il suo ruolo, non è il poeta smarrito è qualcuno che si fa le domande, non vuole essere guida ma semplicemente si interroga. La poesia di Montale non è mai spontanea ma frutto di lavoro e determinazione, la sua poesia ha un processo argomentativo, ci conduce ad un ragionamento, ha un impatto discorsivo. La letteratura non deve creare una realtà alternativa a deve essere una lente neutra attraverso cui vedere la realtà = crisi dell’uomo del ‘900 e conseguentemente del ruolo del poeta. Montale non produce certezze o soluzioni ma solo barriere. Le sue sono poesie molto lavorate, per Montale non c’è una poesia di getto ma viene mediata: alla base dall’esperienza etica -> tutto il vissuto personale è interpretato attraverso un giudizio etico che sta alla base delle sue poesie. L’impostazione di montale è argomentativa e discorsiva, ci conduce ad un ragionamento come se fosse una filosofia in versi. IL CONCETTO DI CORELLATIVO OGGETTIVO Si tratta di far convergere una serie di emozioni ed esperienze in un oggetto che se preso in considerazione fa riesplodere tutta queste serie di sentimenti concentrati. La percezione di questo oggetto è immediata. Gli oggetti, spesso quotidiani, sembrano essere un’epifania= apparizione, illuminazione, manifestazione. Montale, grazie alla possibilità di riflettere sulla sua poetica, lascia scritte alcune interpretazioni di se stesso: i suoi motivi sono il paesaggio, l’amore sottoforma di fantasmi che frequentano le poesie e l’evasione ovvero il miracolo laico. Per evasione si intende la ricerca del varco, della via di fuga che coincide con il miracolo laico. Non c’è religione che tenga o visione materialista. Tutta la sua percezione del male di vivere la ha fin da piccolo. Questo male di vivere è declinato in alcune elementi:  il paesaggio, elementi del villaggio in cui vive e il paesaggio ligure stesso si trasfigurano spesso nel correlativo oggettivo  l’amore, con delle interlocutrici al femminile che popolano l’io lirico e sono “fantasmi”, c’è poco di concreto  l’evasione, se il male di vivere è inevitabile, si deve cercare il varco della speranza per uscirne. Nel poema “Le occasioni” questo varco sembra essere vicino. Le interlocutrici rappresentano la possibilità del varco e sono quasi delle visioni vere e proprie come messaggere o angeli laici -> Irma, Marialuisa Spaziani e Drusilla. Sarà proprio Drusilla che darà la risposta finale= il mistero della vita va solo accettato e come tale va rispettato ed è inutile chiedersi come trovare risposte che valgano in maniera definitiva.
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