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riassunto delle dispende del prof + appunti delle lezioni, Appunti di Economia Politica

riassunto delle slide del prof integrate con gli appunti delle lezioni

Tipologia: Appunti

2020/2021

Caricato il 06/10/2021

Wheiebend
Wheiebend 🇮🇹

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Scarica riassunto delle dispende del prof + appunti delle lezioni e più Appunti in PDF di Economia Politica solo su Docsity! SCIENZA POLITICA La scienza politica è lo studio della politica tramite l'applicazione del metodo scientifico. Il metodo scientifico descrive il processo attraverso il quale gli scienziati studiano la realtà che li circonda; Metodo scientifico, quattro fasi: teoria, ipotesi, test delle ipotesi, valutazione. Scienza moderna: * Lascienzaè un metodo per capire il mondo in modo provvisorio (Karl Popper, [1959] 2003); . La scienza è un tipo di ricerca della conoscenza che si basa sulla critica; * Ciò che permettelacritica è la possibilità che le nostre teorie o affermazioni siano sbagliate; * Ciò chedistinguela scienza dagli altri tipi di ricerca della conoscenza è che le dichiarazioni scientifiche devono essere falsificabili. Cos'è la politica? È quel sottoinsieme di comportamenti umani che implicano l’uso di potere o di influenza. In generale di parla di potere quando gli individui non possono raggiungere i propri obiettivi senza di influenzare il comportamento degli altri o senza cercare di sottrarsi all'influenza esercitata dagli altri. * Weber,La politica come professione, 1919 Aspirazione a partecipare al potere [...] sia tra gli Stati, sia all’interno di uno Stato, trai gruppi di uomini che esso comprende entro i suoi confini . Easton, The political system, 1953 Allocazione imperativa di valori [N.d.R. beni materiali e simbolici] . Sartori, Elementi di teoria politica, 1987 La sfera delle decisioni collettivizzate, sovrane, coercitivamente sanzionabili e senza uscita [...] prese da personale collocato in sedi politiche. Albert Hirschman, nella sua opera intitolata “Lealtà, defezione, protesta: rimedi alle crisi delle imprese, dei partiti e dello stato”. Mentre Hirschamn si concentra principalmente sul rapporto tra consumatori e aziende, noi ci soffermiamo sul rapporto di potere tra i cittadini e lo stato. Il modello ci aiuta a capire in quali casi i cittadini intervengono attivamente contro lo stato. Il modello ci aiuta a capire in quali casi i cittadini intervengono attivamente contro lo stato, in quali casi, invece, lo stato ignora i propri cittadini. Più in generale, il modello permette di chiarire chi possiede potere, quando e perché lo possiede e come lo utilizzi. Secondo Heclo: “La politica trova le sue risorse non solo nel potere, ma anche nell’incertezza, quando le collettività si chiedono che fare. I governi non solo "esercitano il potere" ma cercano anche di risolvere puzzle collettivi. Il policy making è una forma di soluzione di puzzle collettivi per conto della Società”. Ma cosa distingue la politica dalla "politica" oggetto di studio della disciplina? La politica deve saper dare risposte ai problemi collettivi. Immaginando, che nel nostro ambiente sociale, ci sia stato un qualche cambiamento che non è di nostro gradimento. Cosa possiamo fare? Tre sono le possibili soluzioni: . Uscita/Defezione: costatate che vi è stato un cambiamento dannoso nel vostro ambito sociale e modificate il vostro comportamento per ottenere il miglior risultato possibile data la nuova situazione . Voce/Protesta: utilizzate la vostra "voce", tramite denunce, proteste, lobbying, interventi diretti, per cercare di far ritornate l'ambito sociale alla sua condizione originale . Lealtà: costatate che vi è stato un cambiamento nel vostro ambito sociale ma non apportate alcuna modifica al vostro comportamento. Quando un comportamento è politico? * L'opzione "Voce" richiede sicuramente influenza .Al fine di cambiare il proprio ambiente, in genere occorre modificare il comportamento di altre persone. Si parla dunque di politica quando è utilizzata l’opzione voce; * Maanchela stessa decisione di rispondere con l’uscita, la voce, o la lealtà è "politica". Ogni qualvolta l'opzione voce è solo considerata dal cittadino, si sta prendendo una decisione politica. Ciò significa che la politica non inizia solo quando si sceglie la voce. TEORIA DEI GIOCHI Come dovrebbe rispondere un cittadino ad un peggioramento della realtà sociale in cui vive? I Quando dovrebbe scegliere di uscire, utilizzare la voce o rimanere leale? I La teoria dei giochi ci può essere d’aiuto per rispondere a queste domande. Il problema con il quale il cittadino e lo stato si confrontano è complicato, perché la scelta del cittadino in merito a cosa fare dipende da ciò che egli pensa lo stato farà e la scelta dello stato in merito a cosa fare dipende da ciò che esso pensa il cittadino farà. Questo aspetto strategico delle interazioni sociali è l'essenza della politica. * Lateoriadeigiochiè uno strumento fondamentale per analizzare situazioni strategiche; * Unasituazione strategica è una situazione nella quale le scelte di un attore dipendono da quelle degli altri attori. * Un "gioco"è una rappresentazione stilizzata (ovvero parsimoniosa...) di una interazione sociale in cui la capacità di un individuo di raggiungere i suoi obiettivi dipende sia da quello che sceglie, ma anche dalle scelte operate da altri attori. * Unastrategia digioco è un piano di azione completo che specifica cosa dovrebbe fare un attore in ogni circostanza possibile. Per risolvere un gioco dobbiamo individuare le strategie che un agente razionale, che sta cercando di ottenere il miglior risultato possibile, utilizzerebbe. * Conrazionaleintendiamo semplicemente indicare che il giocatore fa ciò che ritiene nel proprio interesse dato ciò che sa al momento di scegliere. Un concetto importante per la soluzione dei giochi è l'equilibrio di Nash. . L'equilibrio di Nash è un insieme di strategie di gioco (una per ogni giocatore) tale per cui, dato ciò che gli altri giocatori fanno, nessun giocatore ha un incentivo a cambiare strategia unilateralmente. * Igiochiin formaestesa si risolvono con un particolare tipo di equilibrio di Nash chiamato "equilibrio perfetto di Nash nei sottogiochi’ (EPNS); * Unsottogioco èla parte di un gioco che inizia ad un nodo di scelta ed include tutti i nodi successivi: * UnEPNSèuminsieme di strategie tale per cui ogni giocatore ha un equilibrio di Nash in ogni sottogioco; I giochi hanno regole su come vengono prese le decisioni. La regola di base è che i giocatori possono scegliere di fare quello che credono nel loro interesse. Gli interessi si riflettono nel playoff . I playoff (ricompense o pagamenti) indicano il valore che i giocatori attribuiscono a ogni esito possibile. I giocatori preferiscono payoff superiori a payoff inferiori. Possiamo avere due grandi famiglie di giochi: * Neigiochi dinamicii giocatori compiono le proprie scelte in sequenza; sono rappresentati da un albero di gioco (giochi in forma estesa); sono caratterizzati da informazione perfetta (il gioco non è simultaneo); . Nei giochi staticii giocatori compiono le proprie scelte simultaneamente; sono rappresentati da una matrice dei payoff (giochi in forma normale); sono caratterizzati da informazione imperfetta (il gioco è simultaneo); Un gioco in forma estesa è composto da “nodi di scelta” collegati in una sequenza. . I nodi di scelta sono punti in cui un giocatore deve scegliere un'azione. Essi sono collegati ad altri nodi di scelta o a esiti attraverso rami; * Iramirappresentano le azioni che possono essere compiute a ogni nodo di scelta. I rami * Ilpresidente della Siria Bashar al-Assad è salito al potere nel 2000, dopo la morte di suo padre, Hafez al-Assad, che in precedenza aveva governato la Siria per trent'anni; e Nelmarzo 2011, le proteste sono scoppiate in risposta all’ arresto e alla tortura di alcuni adolescenti che, ispirati da eventi che si svolgono in Tunisia ed Egitto, avevano dipinto su un muro slogan anti-regime. Entro luglio, centinaia di migliaia di siriani erano in strada a protestare; * Violentiscontritrai manifestanti e le forze del regime si sono presto trasformati in una guerra civile tra i gruppi ribelli e il governo siriano: . Il conflitto ha un elemento settario, con la comunità allawita della minoranza siriana e altri gruppi sciiti dalla parte del governo che combattono contro la comunità sunnita in maggioranza dalla parte dei ribelli; . Il conflitto ha assunto una seconda dimensione quando lo Stato islamico (ISIS) ha cercato di espandere la sua influenza oltre l'Iraq in Siria; * Ilgovernosiriano ha ricevuto sostegno dalla Russia, dall'Iran, dall’ Iraq e dal gruppo libanese Hezbollah, mentre i ribelli hanno ricevuto sostegno dagli Stati Uniti, dalla Turchia, dall’ Arabia Saudita e da diverse altre nazioni, preoccupate dalla minaccia dell'ISIS; . Il crollo dello Stato siriano è stato devastante per tutti i siriani. Dall'inizio delle violenze, 250.000 siriani sono stati uccisi e quasi tredici milioni hanno bisogno di assistenza umanitaria Oltre alle morti che ha causato, la guerra civile siriana ha anche lasciato circa undici milioni di sfollati; * Nonostanteirecenti sviluppi nel conflitto, l'istituzione di uno stato siriano funzionante sembra ancora molto lontano. L'indice di vulnerabilità degli stati (Fragile State Index) classifica i paesi del mondo in quattro categorie di rischio: . allarme (alert) . avvertimento (warning) . stabile (stable) 4 sostenibile (sustainable) Il punteggio totale è ottenuto sommando i punteggi di 12 diversi indicatori (economici, demografici, politici e di coesione sociale) da un minimo di 0 (maggiore stabilità) a un massimo di 10 (minore stabilità) (max 120). Ci si chiede “da dove origina realmente lo stato?” Si prendono in considerazione due prospettive diverse dello stato: la prospettiva contrattualista e la prospettiva predatoria. PROSPETTIVA CONTRATTUALISTA Sostenuta da Hobbes, Locke e Rosseau. Si chiedevano come sarebbe le relazioni sociali tra gli uomini, in un mondo senza stati né governi? Come si comporterebbero gli individui se non si dovessero preoccupare di venir puniti dalle autorità quando rubano o si comportano in modo opportunistico a spese del prossimo? In effetti si chiedevano come sarebbe la vita in uno “stato di natura” in cui non ci fosse alcun governo. Lo stato di natura è un termine usato per descrivere situazioni in cui non c'è alcuna organizzazione statuale. Hobbes descrive lo stato di natura come una "guerra di tutti contro tutti" in cui la vita è "solitaria, povera, violenta, brutale e breve". Lo stato di natura presenta dei dilemmi: * Dato uncerto grado di eguaglianza nello stato di natura, ogni cittadino potrebbe guadagnare attaccando il suo vicino in un momento di vulnerabilità; * Iproblemaècheicittadini sanno che essi stessi potrebbero essere spesso vulnerabili; * Chiaramente, i cittadini starebbero meglio se ci si potesse tutti impegnare a non approfittarsi l’uno dell’altro; * Maseunatto di violenza o di furto dovesse accadere, sarebbe meglio essere l'aggressore piuttosto che la vittima. I Hobbes quando descrive lo stato di Natura, afferma: Senza un potere "comune che tenga tutti in soggezione" la gente sceglierà di rubare e uccidere (homo homini lupus). Ma perché dovrebbe essere così? La teoria dei giochi ci può aiutare (ancora una volta) a comprendere l'interazione tra le persone in uno stato di Natura I Immaginate che ci siano due individui "hobbesiani" (A e B) nello stato di Natura che devono decidere se rubare gli uni agli altri (o comunque se approfittare in qualche modo degli altri) oppure non rubare I I giochi con struttura analoga a quello che vedremo ora sono meglio noti come "Dilemma del prigioniero" Un gioco in forma normale o strategica è rappresentato da una matrice di payoff, che ci mostra cosa succede quando i giocatori decidono nello stesso momento; in altre parole, nei giochi in forma normale le decisioni avvengono simultaneamente anziché in sequenza. Si compila successivamente un ordinamento delle preferenze per ciascun giocatore rispetto ai quattro esiti possibili; possiamo cioè determinare come entrambi i giocatori ordinerebbero in una graduatoria i diversi esiti possibili. L'ordinamento delle preferenze del giocatore A è il seguente: (Rubare; Non rubare)>(Non rubare; Non rubare)>(Rubare; Rubare)>(Non rubare; Rubare) Giocatore B: (Non rubare; Rubare)>(Non rubare; Non rubare)>(Rubare; Rubare)>(Rubare; Non rubare) Da un ordinamento delle preferenze si possono ricavare i payoff ordinali, i quali ci permettono di sapere come ciascun giocatore ordina in una graduatoria tutti i possibili esiti; non ci dicono però “quanto” un giocatore preferisca un dato esito a un altro. Il gioco può essere risolto utilizzando l'equilibrio di Nash. Ricordiamo che l'equilibrio di Nash è un insieme di strategie tale per cui nessun giocatore ha un incentivo a cambiare unilateralmente la propria strategia alla luce di quello che fa l’altro giocatore. Si dice spesso che entrambi i giocatori danno le risposte migliori in un equilibrio di Nash. Per risposta migliore si intende l’azione che produce il payoff più alto dato ciò che l’altro giocatore sta facendo. * Applicandol’equilibrio di Nash si evince che entrambi i giocatori scelgono di rubare (perché così è meglio per loro) indipendentemente da quello che sceglie l’altro. Quando questo succede, diciamo che entrambi i giocatori hanno una strategia dominante (in questo caso è rubare); * Ungiocatore ha una strategia dominante se questa strategia è la risposta migliore a tutte le strategie dell’altro giocatore. Un equilibrio di Nash basato su strategie dominanti si ha quando entrambi i giocatori hanno una strategia dominante. * = Quandononc'è alcuna autorità che tenga gli individui in uno stato di "soggezione", le persone vivranno in uno stato permanente di minaccia... I . Lo "stato di natura" può sembrare astratto, ma possiamo trovare numerosi esempi, Iraq sotto l'occupazione USA; l’Italia settentrionale dopo l'armistizio del 1943; Scampia e Secondigliano nel 2004 durante i momenti di violenza camorristica; South Central Los Angeles o New York nel 1980; le rivolte del 2005 nelle banlieue francesi; le recenti rivolte in USA dopo l’omicidio di George Floyd, ecc. Il premio Nobel Robert Fogel sostiene che lo stato di natura hobbesiano descrive la maggior parte della storia umana! In realtà l'equilibrio di Nash è il peggior risultato per entrambi i giocatori. Entrambi gli attori sarebbero stati meglio se avessero scelto di non rubare. Preferirebbero questo esito perché quando entrambi i giocatori scelgono di “rubare” vivono in uno stato di guerra, che impedisce loro di intraprendere attività produttive e li rende riluttanti a investire in cose che migliorerebbero le vite. Entrambi i giocatori avrebbero potuto ottenere un risultato migliore se solo si fossero messi d’accordo di non rubare. Perché non possono i due individui semplicemente impegnarsi entrambi a non rubare? La promessa di non rubare non è credibile perché entrambi i giocatori hanno un incentivo a rubare a prescindere da ciò che faccia l’altro giocatore (e in più non sono sicuri di quello che farà la controparte!) L’assenza di cooperazione rappresenta una sorta di dilemma. La razionalità individuale conduce gli attori ad un risultato che è inferiore, nel senso che entrambi i giocatori concordano sul fatto che esiste uno stato del mondo migliore (ottimo paretiano). Come si può sostenere la cooperazione? La soluzione proposta da Hobbes allo stato di Natura è quello di creare uno Stato con un sufficiente controllo della forza cosicché gli individui ne abbiamo un "timore reverenziale". Gli individui avrebbero concordato tra loro di rinunciare ai propri diritti di natura (conferiti dalla natura stessa) in cambio de diritti civili (riconosciuti loro dalla legge) che sarebbero garantiti dal sovrano. Hobbes riteneva che lo stato di natura fosse così deleterio che gli individui sarebbero stati disposti a trasferire (tanto) potere allo Stato sovrano in cambio di protezione. Questo scambio poteva essere raggiunto con l’aiuto di un contratto sociale. Un contratto sociale è un accordo (implicito o esplicito) tra gli individui nello stato di natura per creare e delegare potere allo stato. In tal modo, si delineano i diritti e le responsabilità dello stato e dei cittadini nei confronti gli uni dell’altro. Il contratto sociale deve produrre un Sovrano che deve abbastanza forte da poter distribuire punizioni a persone che "rubano" . Queste punizioni devono essere sufficientemente severe tanto da rendere quella di "rubare" non più una strategia dominante. Stato, imposizioni e tasse Ma perché il Sovrano dovrebbe farci il favore di agire come poliziotto? Un argomento comune è che i membri della società civile hanno un rapporto di scambio con lo Stato. Il Sovrano si impegna ad agire come un poliziotto in cambio di tasse (t) pagate dai cittadini. La richiesta di tasse aggiunge un ulteriore parametro (t) alla matrice dei payoff. Siccome lo Stato esige entrate fiscali per garantire protezione, non è immediatamente evidente se vivere sotto uno Stato sia preferibile allo stato di Natura. Molto dipenderà dall’aliquota d’imposta. Solo se lo stato non fa pagare tasse troppo elevate (3 — t> 2, cioè pert< 1) e se la punizione è sufficientemente severa (p > 1), la vita sarà migliore nella Società civile Lo stato può essere una soluzione allo stato di Natura. Perché ciò avvenga, però, la punizione inflitta dallo stato per la "ruberia" deve essere sufficientemente grande da indurre gli individui a non rubare (p> 1). Al tempo stesso, l'imposizione fiscale dello stato per permettergli di agire come poliziotto non deve essere così grande da far sì che le persone preferiscano lo stato di Natura alla Società civile (t< 1). * Attenzione!I valori di pet dipendono dalla struttura dei payoff. Cosa può chiedere lo Stato ai suoi cittadini? La versione di Hobbes Hobbes scrisse alla fine di un lungo periodo di guerre di religione in Europa e di una guerra civile nel suo paese d’origine. Aveva sperimentato in prima persona ciò che era la "guerra di tutti contro tutti". Per questo motivo riteneva che qualsiasi livello di tassazione statale sui cittadini in cambio di protezione fosse un buon affare. La soluzione di Hobbes allo stato di natura è quella di creare uno stato sovrano con un sufficiente controllo della forza cosicché gli individui ne abbiano timore. Hobbes riteneva che lo stato di natura fosse così negativo che gli individui sarebbero stati disposti a trasferire potere allo stato sovrano in cambio di protezione. Questo scambio poteva essere raggiunto mediante un contratto sociale. La versione di Locke Teorici politici che vedono la società civile come un conveniente artifizio rispetto ad un efficace, sebbene inefficiente, stato di Natura, pongono molte più restrizioni a ciò che lo stato può domandare dai suoi cittadini. Dalla relativa calma di Monticello, Thomas Jefferson, rifacendosi a John Locke, riteneva che "la vita, la libertà e il perseguimento della felicità" fossero possibili nello Stato di natura e che i nostri doveri nei confronti dello Stato fossero talmente limitati che dovremmo probabilmente fare una rivoluzione ogni vent'anni circa. Due processi: * affermazione della democrazia rappresentativa; * sviluppo dello stato sociale. La Globalizzazione economica e finanziaria, trasformazioni sociali, complessità problemi, sviluppo diseguale, migrazione transnazionale, rischi di conflitto > crisi dello Stato . Deresponsabilizzazione; . Deterritorializzazione; * Multiculturalismo. La costruzione dello Stato si può interpretare come un processo di sovrapposizione di confini, ovvero come un innalzamento dei costi di exit in cambio di maggiori opportunità di voice. In conclusione... nella prospettiva contrattualista * Prospettiva contrattualista: Lo Stato ha successo solo se in grado di punire efficacemente chi "ruba" (p). Inoltre lo stato non deve essere troppo "esoso" (sia in termini di tasse che di violazione dei diritti), altrimenti è meglio vivere nello stato di natura (t); * IImplicitamente nella prospettiva contrattualista c'è quindi un limite a quello che lo stato può fare (quando è creato...) che dipende dal valore di equilibrio che ci aspettiamo nello stato di Natura. In conclusione... nella prospettiva predatoria * Prospettiva predatoria: enfasi sull’origine storica dello Stato moderno in Europa. Parte da uno stato di Natura in cui però gli attori principali sono sovrani in costante competizione/ conflitto (latente) tra loro; . Sovrani per preservare il loro potere devono raccogliere sufficienti risorse per fare la guerra. Per farlo devono "neutralizzare" i potenziali competitori interni ed estrarre con successo dalla società le risorse necessarie per la guerra * Entrambii fenomeni centralizzano il potere e generano come conseguenza non-intenzionale la nascita dello Stato moderno; * "limiti" all’attività predatoria dello Stato sono dati dal "costo" della stessa (in termini di minore efficienza economica e costo dell’imposizione). Non tutti gli stati riescono a "limitarsi", da qua differenze tra i vari stati nella loro capacità di successo. Concettualizzare e misurare la democrazia (Capitolo 5) I Studiare la democrazia ci permette di comprendere: come la vita di miliardi di persone sia cambiata nel corso del XX secolo come la vita di altrettanti individui stia cambiando o potrebbe cambiare in futuro; In seguito alla cosiddetta "terza ondata" di democratizzazione, la democrazia è oggi la forma di regime politico più diffusa al mondo; Dopo la fine della Guerra fredda, la democrazia è quasi universalmente riconosciuta come l’unica forma di regime politico legittimo; La democrazia è oggi in crisi e forse in declino. La democrazia ha acquisito una connotazione altamente positiva solo nella seconda metà del XX secolo. Possiamo far risalire le origini della riflessione nel merito delle diverse forme di governo, inclusa la democrazia, intorno al 520 a.C, in Persia. Ma probabilmente furono Platone e Aristotele che per primi incominciarono a pensare sistematicamente alle diverse forme che potevano assumere iregimi. Platone nella Repubblica sostiene che: . Solo un governo di esperti statisti dovessero guidare lo stato; * La parola greca demokratia viene tradotta come “governo del popolo”, ma senza specificare che si intenda per popolo. Ai loro tempi, demos si riferiva alla “gente comune”, quelle persone con poca o nessuna indipendenza economica, senza istruzione e senza conoscenza politica. * Lademocrazia era una forma corrotta di forma di governo; governo del popolo = governo degli "incompetenti"; ci si aspettava che il "popolo" perseguisse i propri interessi a scapito del bene comune; * Alla democrazia era contrapposta la politeia, cioè il governo dei "competenti" Aristotele era in disaccordo con Platone, affermando che la volontà di molti avrebbe potuto essere più o ugualmente saggia della volontà di pochi. Egli credeva che i governi si dividessero in forme benefiche (monarchia, aristocrazia, politeia) basato sul bene comune e forma corrotta (tirannia, oligarchia, democrazia) basato sul bene dei governati. Questo non significa comunque che avesse una buona opinione della democrazia. * Aristotele considerava la democrazia come dominio della plebe (cioè la classe peggiore...); e Ilgoverno della plebe era considerato come la forma estrema di democrazia; * Lademocrazia era considerata come il regime più pericoloso tra le forme corrotte di governo. Nel XVIII secolo, la democrazia era vista come una forma di governo obsoleta, pericolosa e tipica del mondo antico, "in cui le cariche sono distribuite per sorteggio" La democrazia di Platone e Aristotele era diversa in quanto non vi erano elezioni popolari, bensì i capi venivano scelti per elezione solo nelle forme aristocratiche. Infatti Montesquieu scrive “Il suffragio per sorteggio è naturale alla democrazia, come quello per scelta lo è all’aristocrazia”. È per questo che molti teorici della politica, come Bodin, Hegel, Hobbes, Kant, Locke, Montesqueieu e Vico si schierano a favore dei benefici della “monarchia” contro quelli della democrazia. Indipendenza Americana (1776) e Rivoluzione Francese (1789): la democrazia inizia a diventare un valore. Con la fine della Seconda guerra mondiale: democrazia si contrappone a dittatura. La dittatura presenta una connotazione negativa, ma positiva in passato (il dictator era un magistrato romano straordinario nominato in circostanze eccezionali). "Democracy is the worst form of government, except for all those other forms that have been tried from time to time" (Winston Churchill, 1947). Post Guerra fredda si passa dal demo-ottimismo (Francis Fukuyama, 1992 "Fine della storia") al demo-pessimismo (ove si inizia a parlare di democrazia in ritirata). Cosa è la democrazia? La democrazia è una forma di regime politico. Un regime è un insieme di regole, istituzioni e procedure che organizzano come il potere è assegnato e come è esercitato. Per definire democrazia dobbiamo concentrarci sulle procedure con cui il potere è assegnato ed esercitato e attraverso le quali si realizza il governo del popolo. Secondo Schumpeter è “ Strumento istituzionale per giungere a decisioni politiche, in base alle quali singoli individui ottengono il potere di decidere attraverso una competizione che ha per oggetto il voto popolare”. È una definizione minima: pone l’enfasi solo su come su come viene assegnato il potere politico (la dimensione della competizione), ma non dice nulla sulle condizioni che la garantiscono Riflette una visione élitista incentrata sulla necessità dello sviluppo di una ristretta classe dirigente e non dice nulla riguardo alla dimensione della partecipazione. Secondo Dahl “La democrazia è un regime "altamente inclusivo e ampiamente aperto a tutti i tipi di contestazione pubblica". In particolare, uno stato è democratico se garantisce ai propri cittadini: Istituzioni che sottopongono il governo (e le sue politiche) al voto, diritto di voto, diritto di candidarsi come governante, diritto a competere per il supporto degli altri cittadini, libertà di formare e aderire a organizzazioni, libertà di espressione, accesso a fonti alternative di informazione, elezioni libere ed eque. Dahl ha messo in guardia gli studiosi dall’adottare una visione sostanziale della democrazia: essa classifica i regimi politici, in base ai risultati che producono. Piuttosto sosteneva che gli studiosi dovessero adottare una visione procedurale o minimalista ella democrazia, che classifichi i regimi politici secondo le loro istituzioni e procedure. Egli concettualizza la democrazia secondo due dimensioni: * Competizione/liberalizzazione: indica la misura in cui i cittadini sono liberi di organizzarsi in blocchi concorrenti per cercare di ottenere le politiche e i risultati che desiderano; . L’inclusione/ partecipazione: partecipazione e grado di estensione della popolazione che è titolare dei diritti politici. Chi partecipa al processo democratico. Esempi: . L’ Unione Sovietica è un esempio di paese che aveva alti livelli di inclusione, perché tuti avevano diritto a votare e partecipare, ma bassi livelli di competizione perché c' era solo un partito politico. . La Cina ha bassi livelli sia di inclusione che di competizione, perché c' è solo un partito e non ci sono elezioni, al di là del livello municipale. . In Sudafrica durante l’apartheid e negli Usa prima del 1830 la competizione era alta, perché vi erano delle lezioni in cui partecipavano più partiti, ma l'inclusione era bassa perché c'erano vasti segmenti della popolazione che non avevano diritto al voto o alla partecipazione. Solo con l'estensione del diritto di voto negli anni 30 dell’Ottocento avremmo più inclusione. . Svizzera (1971), Francia (1945) e Italia (prima dell’avvento del fascismo) erano contraddistinti da elevati livelli di competizione, legati al fatto che celebravano elezioni cui partecipavano più partiti, ma solo modesti livelli di inclusione, dato che il suffragio universale era esteso ai soli uomini adulti. Dahl proponeva di abbandonare il termine democrazia e utilizzare invece la parola “poliarchia” per descrivere un regime politico con alti livelli sia di competizione che di inclusione. Un ulteriore motivo per cui Dahl preferiva parlare di poliarchia era il fatto che nessuno dei grandi paesi del mondo mostrasse o sembrava potesse mai mostrare i livelli sufficienti di competizione o di inclusione per essere considerato a buon diritto una vera democrazia. Ciononostante gli studiosi di politica continuarono a parlare di democrazia. Dahl vs. Schumpeter Anche la definizione di Dahl è una definizione procedurale, in quanto pone l'enfasi sulle procedure attraverso cui si realizza la democrazia. In un certo senso completa la definizione di Shcumpeter, elencando alcuni elementi minimi e necessari per riconoscere una democrazia . Tutti i paesi che soddisfano i requisiti della definizione di Dahl, sono definibili come democratici anche in base alla definizione di Schumpeter, ma non tutti i paesi che Schumpeter definirebbe democrazie soddisfano i requisiti di Dahl. La democrazia e le sue varianti I regimi che soddisfano i requisiti procedurali della democrazia possono differire nel grado in cui l'esercizio del potere politico è limitato e quindi le libertà (pubbliche e private) dei cittadini sono tutelate Due varianti di democrazia: Democrazie elettorali: garantiscono suffragio universale, elezioni libere ed eque, multipartitismo, accesso all'informazione (...i criteri di Dahl); Democrazie liberali: oltre agli elementi sopra citati, garantiscono maggior tutela dei diritti dell’individuo, più forti checks and balances sul potere esecutivo da parte del potere legislativo e giudiziario, maggiore controllo da parte dei media e della società civile sull’operato del governo; Democrazie limitate: caratterizzate da competizione politica formale, ma insufficienti libertà politiche (es. Ungheria oggi); Democrazie senza stato: presentano un’ estesa illegalità (es. Colombia dei Narcos); Quasi-democrazie: illegalità diffusa e sospensione del diritto fanno venir meno le garanzie democratiche presenti a livello formale; Esistono concezioni ancora più avanzate di democrazia: democrazia sostanziale Essa pone l'enfasi non solo sulle procedure, ma anche sui risultati concreti che il regime produce: misurazione; Affidabilità: una misura affidabile è quella che produce ripetutamente sempre lo stesso punteggio per un determinato caso quando si utilizza lo stesso processo di misurazione. Una misura affidabile di democrazia sarebbe quella in cui più persone, a cui sono date le stesse regole di misurazione, producono tutte lo stesso punteggio di democrazia per un determinato paese; Replicabilità: si riferisce alla possibilità per studiosi terzi di riprodurre il processo attraverso il coinvolti nella costruzione di una particolare misura di valutare autonomamente l’ affidabilità e la validità di tale misura. Come minimo, la replicabilità richiede che gli studiosi forniscano chiare regole di codifica e che rendano disponibili i loro dati disaggregati. In concluse: Tranne Freedom House, tutti le misure si basano su una definizione procedurale di democrazia. Tutti gli indici e gli indicatori esaminati si basano su alcuni sotto-indicatori che misurano aspetti più specifici del concetto di democrazia. Tranne che per Freedom House, tutti gli indici e gli indicatori esaminati sono facilmente replicabili, l'accesso al materiale è libero, inclusi i dati disaggregati e i codebook. Alcune misurazioni sono più complicate (V-Dem): minore affidabilità, ma maggiore validità. La scelta tra una misura continua o categoriale dipende dalla domanda di ricerca. Attenzione! A causa della differente operazionalzizazione, gli indicatori possono produrre risultati diversi, anche in disaccordo (stesso concetto, ma risultati diversi). Capitolo 8 (Transizioni democratiche) Il numero di paesi indipendenti nel mondo è cresciuto da 67 nel 1946 a 190 nel 2000. Questo grande aumento nel numero di paesi indipendenti è stato i gran parte il risultato del rapido processo di decolonizzazione imposta alle potenze europee negli anni Cinquanta e Sessanta e del crollo dell’Unione Sovietica nei primi anni Novanta. La metà degli anni Settanta, tuttavia segnò un processo di democratizzazione che Samuel Huntington (1991) chiama la terza ondata di democratizzazione. È solo dal 1992 che il numero di democrazie nel mondo è effettivamente superiore al numero di dittature. Prima ondata 1828-1926 "lunga" e Riflusso 1922-1942 . 29 paesi; . Segue le rivoluzioni americana e francese e coinvolge principalmente l’ Europa; . Dittature fasciste, comuniste o militari soprattutto in Europa. Seconda ondata 1943-1962 "corta" e Riflusso 1958-1975 . 36 paesi; . Segue la II Guerra mondiale e coinvolge paesi europei e extra-europei; * Ladecolonizzazione, che ha riguardato soprattutto l’ Africa e l'Asia, ha corrisposto a un incremento nel numero di paesi indipendenti; * Nella maggioranza dei nuovi stati indipendenti si è instaurata una forma di regime autocratico. Terza ondata 1974-1999 . 58 paesi; . Due fasi: Prima fase: metà anni ‘70 — fine anni ’80, molte delle autocrazie esistenti falliscono e diventano democrazie, ex dittature sud-europee (Grecia, Portogallo, Spagna); ex dittature latino-americane (Argentina, Cile); . Seconda fase: anni ‘90, il crollo dell’ Unione Sovietica produce un nuovo aumento nel numero dei paesi indipendenti nell’ Europa dell’ est; * Attualmente èin corso un dibattito sull’inizio di una nuova fase di riflusso. Secondo Huntington (1991), i processi di transizione della terza ondata sono il risultato di cinque forme di mutamento economico, sociale, culturale: . crisi di legittimazione dei sistemi autoritari; * crescita economica globale senza precedenti; * dottrinae posizioni pubbliche della Chiesa cattolica dopo il Concilio Vaticano II (1962-65); * impatto della Comunità europea e le decisioni in politica estera di Gorbaciov; . effetto contagio o "domino" dei processi di democratizzazione, grazie anche all'affermazione dei mezzi di comunicazione di massa. Come funziona il processo di transizione? Imposizione esterna: una transizione in cui forze esterne impongono la democrazia Transizione dal basso (bottom-up): una transizione nella quale il popolo si solleva per rovesciare un regime autoritario in una rivoluzione popolare Transizione dall’alto (top-down): una transizione in cui l'élite dirigente autoritaria introduce riforme liberali che in ultima analisi portano ad una transizione democratica TRANSIZIONI DEMOCRATICHE DAL BASSO Uno degli esempi di transizione democratica dal basso avvenne in Germania Est (la Repubblica Democratica Tedesca) nel novembre 1989 quando proteste nelle strade di Lipsia costrinsero il governo ad aprire il muro di Berlino e consentire libere elezioni. Il risultato fu la nascita di una Germania democratica e alla fine la riunificazione della Germania nel 1990. Il crollo del comunismo fu una totale sorpresa e fu dovuto alle poche insurrezioni o rivolte significative in Europa orientale nel corso del dopoguerra: . Rivoluzione di velluto in Cecoslovacchia nel 1989; . Caduta di Ceausescu in Romania nel 1989; * Larivoluzione del potere del popolo (people power revolution ) che rovesciò Marcos nelle Filippine nel 1986; * Laresistenza di giugno 1987 che portò ad elezioni democratiche in Corea del Sud; . Rivolta di Berlino nel 1953; . La Via Nazionale al Socialismo in Polonia nel 1956 e Ungheria. Il collasso che alla fine si verificò ebbe più a che vedere con l'elezione di Michail Gorbaciov a segretario generare del Partito Comunista in Unione Sovietica 1' 11 marzo 1898. L'economia era in netta difficoltà per esempio delle campagne di conquista in Afghanistan, il disastro di Chernobyl. Gorbaciov rispose a questa crisi con due politica di riforma chiamate: . Perestroika — riforme volte a liberalizzare e rigenerare l'economia sovietica; * Glasnost- riforme volte ad aumentare la trasparenza politica; L'obiettivo di queste riforme era quello di salvare 1’ Unione Sovietica. Tuttavia, queste riforme incoraggiarono i riformisti e i gruppi di opposizione in Europa orientale (Polonia, Ungheria, ecc.) Le cose cominciarono a cambiare nella Germania orientale quando l Ungheria decise di aprire il suo confine con l’Austria Migliaia di tedeschi dell’est fuggirono verso l'occidente attraverso il confine ungherese (Minaccia credibile di uscita). Un gruppo nascente d’opposizione denominato Neues Forum iniziò ad organizzare proteste a Lipsia e Berlino. Gorbaciov annunciò che l'Unione Sovietica non sarebbe intervenuta nella Germania orientale. Come possiamo spiegare queste transizioni dal basso? Perché le rivoluzioni sono così rare? Perché sono così difficili da prevedere? Per rispondere partiamo dal concetto di " Azione Collettiva". La teoria dell’azione collettiva si concentra su forme di azione di massa o di "azione collettiva", come le proteste della Germania orientale. Altri esempi di azione collettiva includono le più varie forme di partecipazione politica scioperi, voto (elezioni), movimenti studenteschi, manifestazioni, petizioni, boicottaggi, ecc. ma a volte anche partecipazione collettiva non politica (tifo, lavori di gruppo, volontariato, organizzazione di eventi/feste, ecc.). Tipicamente, l’azione collettiva riguarda il perseguimento di "beni pubblici" da parte di gruppi di individui. Un bene pubblico ha due caratteristiche: . Non escludibilità nel consumo — una volta che il bene è prodotto, è difficile o impossibile impedirne la fruizione da parte dei consumatori. Nessuno può essere escluso. * Assenzadirivalità nel consumo — il consumo di un bene da parte di un individuo non implica l'impossibilità per un altro individuo di consumarlo, allo stesso tempo. Esempi: Strade, parchi pubblici, RAI TV, aria pulita, difesa nazionale, ecc. ma anche, avere la casa pulita (per il gruppo degli inquilini), prendere un buon voto (per il gruppo che partecipa al lavoro di gruppo), vincere le elezioni (per il gruppo "Partito"), ecc. Non confondere i "beni pubblici" coni "beni comuni"! Beni comuni: difficile escludibilità, ma alta rivalità (es. pascolo, falda acquifera, parcheggio gratuito, spiaggia libera, ecc.). I beni pubblici sono chiaramente molto desiderabili. Ciò potrebbe farvi pensare che le persone che possono beneficiare di un bene pubblico contribuirebbero con entusiasmo alla fornitura di tale bene. In altre parole, ci si potrebbe aspettare che gruppi di individui con interessi comuni potrebbero agire collettivamente per il raggiungimento di tali interessi. Tuttavia, ci sono validi motivi per dubitare che individui intraprendano un’azione collettiva per raggiungere i loro interessi comuni. La difficoltà che gruppi hanno nella fornitura di beni pubblici che tutti i membri del gruppo desiderano è noto come il "problema azione collettiva" o "problema del free rider". Problema dell’azione collettiva o problema del free-rider: si riferisce al fatto che i singoli membri di un gruppo spesso sono poco incentivati a contribuire alla fornitura di un bene pubblico che andrà a beneficio di tutti i membri del gruppo. LOGICA DELL'AZIONE COLLETTIVA Sapete che non è necessario il contributo di tutti i cittadini affinché la protesta abbia successo. Sapete che è improbabile che una singola persona in più sia decisiva nel determinare se la protesta avrà successo (e non tutti sono necessari). Sapete anche che partecipare alla protesta è costoso (tempo, denaro per raggiungere la capitale, eventuali manganellate, carcere, etc.). La decisione di non partecipare è molto attraente: . Se il raduno per la democrazia fallisce, non avrete pagato alcun costo o corso il rischio di subire l’ira del regime autoritario; . Se il raduno per la democrazia ha successo, potrete approfittare (free ride) della partecipazione degli altri, perché tutti possono beneficiare dell’instaurazione della democrazia sia che abbiano partecipato alla protesta o meno. Ciascuno ha l’incentivo a defezionare (comportarsi da free rider), ma se tutti lo facessero il bene pubblico non verrebbe prodotto. Leggenda: K: numero di individui che devono partecipare affinchè la protesta a favore della democrazia abbia SUCCESSO; C: costi associati alla partecipazione; B: benefici associati a una protesta a favore della democrazia cheha successo Logica che sta dietro a queste scelte si applica a tutti i membri del gruppo, ci sono solo due possibili equilibri: Nessuno partecipa o Esattamente K persone partecipano: * Equilibrio l: Nessuno partecipa Se nessuno partecipa, nessuno vorrà individualmente cambiare comportamento partecipando perché pagherà il costo della partecipazione, ma il "raduno di una singola persona" sarà un fallimento; * Equilibrio2: Esattamente K persone partecipano Se esattamente K persone partecipano, nessuno dei partecipanti vorrà individualmente cambiare comportamento stando a casa perché la manifestazione avrà esito negativo e nessuno dei non partecipanti vorrà partecipare perché la manifestazione è già un successo senza di loro. potrebbe includere la formazione di partiti politici, l’indizione di elezioni, la stesura di una costituzione, l'istituzione di un sistema giudiziario o di un legislativo e così via. l’obiettivo del processo di liberalizzazione NON è l’istituzione della democrazia, ma l'inclusione di vari gruppi di opposizione nelle istituzioni autoritarie. Si tratta di un tentativo di cooptare o dividere e dominare i gruppi di opposizione (divide et impera). I L'obiettivo è quello che potremmo chiamare una dittatura allargata. Dittature allargate, caratterizzate da istituzioni apparentemente democratiche, come le elezioni, i partiti e le legislature, sono sempre più diffuse nel mondo. Molti studiosi vedono con favore queste istituzioni in quanto sono segnali che queste dittature si stanno lentamente muovendo verso la democrazia. In realtà, alcuni studiosi chiamano questi regimi "misti", "ibridi" o "democrazie parziali", come se si trattasse di regimi a metà strada tra democrazie e dittature. Tuttavia, appare sempre più chiaro che le dittature allargate non sono regimi che stanno intraprendendo una lunga transizione democratica. In realtà, la liberalizzazione e l’istituzionalizzazione possono, in alcune circostanze, migliorare in modo significativo la stabilità del regime dittatoriale. Questo contraddice l’opinione comune seconda la quale le istituzioni nelle dittature sono prive di significato o sono solo di facciata. Dati i potenziali benefici, perché non tutte le dittature spingono per una liberalizzazione? Il problema è che il processo di liberalizzazione è intrinsecamente instabile. Se i riformisti liberalizzano, allora i gruppi di opposizione hanno due opzioni: . Possono accettare le concessioni offerte ed entrare nelle istituzioni di una dittatura allargata; . Oppure possono trarre vantaggio dalle nuove libertà per organizzarsi e mobilitarsi ulteriormente contro il regime. Se l'opposizione continua a mobilitarsi, allora questa è la prova che l'apertura controllata da parte dei riformisti è fallita + la loro posizione rischia di essere compromessa all’interno del regime. A questo punto, le élite autoritarie hanno due scelte: Scelta 1: Repressione — Se ha successo, allora il risultato sarà una dittatura più ristretta nella quale i conservatori ritornano al potere oppure se la repressione fallisce, allora abbiamo una insurrezione con esiti imprevedibili ma comunque sanguinosi per entrambe le parti; Scelta 2: Consentire una transizione democratica. EQUILIBRIO DI NASH PER COMPRENDERE IL GIOCO (COMPLETO) * Quandol’opposizione è DEBOLE: l'equilibrio perfetto di Nash del sottogioco è: (Aprire, Reprimere); Entrare. L'esito è una Dittatura allargata; * Quandol’opposizione è FORTE: l'equilibrio perfetto di Nash del sottogioco è: (Non aprire, Democratizzare); Mobilitarsi. L'esito è lo Status Quo. . Così come stanno le cose, una transizione verso la democrazia NON è possibile! Ma noi sappiamo che le transizioni verso la democrazia possono verificarsi! Quindi? Gli equilibri che abbiamo analizzato si ottengono quando abbiamo una informazione completa + Si ha informazione completa quando ogni giocatore conosce tutte le informazioni che ci sono da sapere sul gioco (regole, mosse, payoff, ecc.). Cosa succede se rilassiamo l'assunzione sull’informazione completa? Cosa succede se i riformisti non sanno se l'opposizione è forte o debole? EQUILIBRIO DI NASH PER COMPRENDERE IL GIOCO (INCOMPLETO) . Se i riformisti pensano di giocare il gioco in cui l'opposizione è debole, abbiamo visto che apriranno lo spazio politico. . Se l'opposizione è forte allora sanno che la soluzione migliore per loro sarà un processo di democratizzazione. IN CONCLUSIONE: Le transizioni dall’alto si possono verificare se i riformisti sono incerti sul tipo di opposizione (debole o forte) che essi si trovano ad affrontare. Il punto centrale è che le transizioni dall’alto verso la democrazia non sono possibili in caso di informazione completa si possono verificare solo quando vi è una certa incertezza. In effetti, questi tipi di transizioni si verificano solo perché qualcuno fa un errore. Il gioco suggerisce che è probabile vedere dittature istituzionalizzate/allargate solo quando le élite autoritarie credono che l’opposizione sia sufficientemente debole Se pensano che l'opposizione sia forte, essi sceglieranno di non aprire lo spazio politico. Il nostro gioco non ci dice se l’istituzionalizzazione effettivamente aiuterà i dittatori a rimanere al potere. Se le credenze del dittatore sulla forza dell'opposizione sono corrette, allora lo farà Tuttavia, se le sue convinzioni sono sbagliate, allora l'apertura del regime potrebbe accelerare la sua caduta. Il gioco suggerisce che è possibile avere èlite autoritarie riformiste che vorrebbero aprire il sistema politico con l’introduzione di riforme liberali, ma che scelgono comunque di non fare nulla, perché sanno che, se lo avviano, non possono controllare il processo di liberalizzazione. In effetti, alcune persone che vivono in regimi dittatoriali in realtà vivono in condizioni più repressive di quanto potrebbe essere il caso. Se l'opposizione potesse in qualche modo impegnarsi a non approfittare del processo di liberalizzazione, allora i riformisti potrebbero essere disposti ad aprire il regime. IL CASO POLACCO * riformisti tentarono una politica di liberalizzazione * Cercaronodicooptarei gruppi di opposizione attraverso i Colloqui della Tavola Rotonda; * Ilgoverno convocò una conferenza con Solidarno$6, i leader religiosi e gli intellettuali per cercar di trovare un compromesso politico; . Solidarno$é fu legalizzato e ci furono delle elezioni politiche nazionali; * Elezioni politiche nazionali I "L'obiettivo di questo gioco è quello di assorbire l'opposizione nel nostro sistema" (Jarulzelski). * Elezioni polacche * 165%deisegginel Sejm riservati ai comunisti, il 35% eletti e 1100%deiseggi nel Senato eletti * Obiettivoeradi farsi che Solidarno$é prestasse la sua autorità morale ad un processo elettorale nel quale i comunisti sarebbe rimasti al potere. * Cosaaccadde? . Solidarno$é vinse tutti i seggi eletti del Sejm e tutti i seggi al Senato, tranne uno * Primo premier non comunista in Europa orientale in quaranta anni. Esito scontato sulla base del fenomeno delle preferenze dissimulate (per paura) Come il gioco della transizione ha previsto, uno degli elementi chiave nella transizione polacca verso la democrazia fu la credenza errata del POUP circa la forza di Solidarno$é. VARIETÀ’ DI DEMOCRAZIE DOMANDA: quali tipi di istituzioni politiche dovremmo adottare, se avessimo l'opportunità di creare nuove istituzioni o di modificare quelle esistenti? i regimi democratici producono risultati materiali migliori rispetto a quelli prodotti dai regimi autoritari ? molte dittature superano regolarmente molte democrazie quando si tratta di misurare i risultati materiali. Esistono quindi 2 approcci per determinare il valore morale o etico relativo all'adozione di un determinato insieme di istituzioni: - etica consequenziale, valuta azioni politiche o istituzioni in base ai risultati che producono, - etica deontologica, valuta il valore intrinseco di azioni politiche o istituzioni alla luce dei diritti, doveri o degli obblighi degli individui coinvolti (DOMANDA: le istituzioni sono intrinsecamente eque, buone o giuste?). Molte persone affermano di apprezzare la democrazia, perché ritengono rappresenti un modo equo per prendere decisioni collettive, un sistema dove la maggioranza governa, ma la regola di maggioranza in molte situazioni è molto più complicata o meno equa di quanto si pensi. LA REGOLA DI MAGGIORANZA E IL PARADOSSO DI CONDORCET se un gruppo di persone deve scegliere tra 2 sole opzioni, la regola di maggioranza è tutto sommato priva di complicazioni, ma cosa succede se un gruppo deve scegliere tra più di 2 opzioni? Si potrebbe pensare al TORNEO ROUND-ROBIN che pone in competizione ogni alternativa con ogni altra alternativa, un numero pari di volte, in una serie di votazioni a coppie. Ma la molteplicità di vincitori non fornisce una direzione politica chiara. Gli attori razionali compongono un gruppo che sembra essere incapace di prendere una decisione razionale. Un attore è RAZIONALE se possiede un ordinamento di preferenze completo e transitivo rispetto a un insieme di esiti: Un attore ha un ORDINAMENTO DI PREFERENZE COMPLETO ( assunto di completezza) se può valutare ogni coppia di elementi appartenenti a un insieme di esiti in uno dei 2 modi seguenti ( l'attore preferisce x a y o preferisce y a x, oppure è indifferente tra le due). Un attore ha un ORDINAMENTO DI PREFERENZE TRANSITIVO se per qualsiasi x,y,z appartenenti all'insieme degli esiti, si da il caso che se x e debolmente preferito a y e y debolmente preferito a z, x è debolmente preferito a z. Quindi gli attori i cui ordinamenti di preferenze non soddisfano tali condizioni ovvero completezza e transitività, sono irrazionali. Il PARADOSSO DI CONDORCET mostra che un gruppo composto da individui con preferenze razionali non ha necessariamente preferenze razionali come collettività, la razionalità individuale non è sufficiente a garantire la razionalità collettiva. Un insieme di attori ognuno con ordinamento di preferenze completo e transitivo, può comportarsi in modo tale da rivelare l'intransitività delle preferenze del gruppo, quando ciò accade non si può parlare di maggioranza, si ha invece un ciclo di maggioranze diverse che può continuare all'infinito. ( maggioranze cicliche). Un'opzione è un VINCITORE CONDORCET se sconfigge tutte le altre in una serie di confronti di coppia, così con questo nuovo profilo di preferenze viene a mancare il ciclo di maggioranze e si può arrivare ad un risultato Stabile. Per riassumere, il paradosso chiarisce che restringere il processo decisionale collettivo a insiemi di individui razionali non garantisce che il gruppo nel suo complesso mostri tendenze razionali; le intransitività a livello collettivo è improbabile quando l'insieme di opzioni disponibili è ridotto ma è praticamente certo che, applicata a una competizioni tra coppie di altemative, la regola di maggioranza non riuscirà a produrre un risultato stabile quando l'insieme di opzioni disponibili diventa cospicuo. Di conseguenza, è impossibile dire che la maggioranza decide, se non in circostanze molto particolari. Quando il numero di altemative tende all'infinito, la probabilità di intransitività a livello collettivo tende a 1, anche se il numero dei votanti è ristretto, implica in sostanza la scelta tra un numero infinite di alternative. METODO DI BORDA ( jean-charles de borda): questo metodo richiede agli individui di ordinare le potenziali alternative partendo da quella che meno li soddisfa e di assegnare loro dei numeri che riflettono tale ordinamento, ma questo metodo non soddisfa la proprietà di indipendenza da altemative irrilevanti. Non c'è alcun cambiamento nei singoli ordinamenti di preferenze degli attori rispetto alle 3 alternative originali e tuttavia l'introduzione di una alternativa irrilevante ha avuto un effetto notevole sull'esito del CAPITOLO 10 SLIDE Indicatori di benessere materiale: ricchezza, nascita con dottori presenti, donne con cure prenatali, bambini vaccinati, tasso di mortalità neonatale e infantile. | dati sembrano mostrare una forma ricorrente: triangolare, sebbene raramente la performance delle democrazie sia scarsa in termini di questi indicatori, spesso non è migliore di un numero considerevole di dittature. La performance delle democrazie è migliore di alcune dittature, ma non di tutte, d”altra parte c’è notevole varietà nelle performance delle dittature. Obiettivo: valutare se l'effettivo processo decisionale attraverso il quale le democrazie prendono decisioni abbia caratteristiche tali da renderlo moralmente o normativamente attraente, a prescindere dai benefici materiali che potrebbe produrre. Questi esempi dimostrano che è possibile che un insieme di individui razionali formi un gruppo con preferenze intransitive.In altre parole, la razionalità individuale e la regola della maggioranza non garantiscono che un'alternativa emerga come unvincitore di Condorcet. i PROBLEMI DELLA REGOLA DELLA MAGGIORANZA: Chi è la maggioranza? (ogni alternativa ha una sua maggioranza) A volte non c'è un vincitore finale Quando le preferenze del gruppo sono intransitive, non c'è un risultato stabile, oppure (come vedremo ...) il risultato è determinato dalle regole del gioco. Quando il numero delle alternative o il numero dei votanti è grande ... le maggioranze cicliche sono più probabili! Il torneo round-robin è normalmente usato nelle decisioni politiche! Status-quo vs. proposta alternativa, e se questa ultima vince, diventa il nuovo status-quo contro una nuova proposta alternativa, e così via ... esiste sempre un agenda in grado di produrre l'alternativa preferita di ogni attore Una ragione per la quale la politica sembra essere più stabile di quanto si potrebbe prevedere alla luce del paradosso di Condorcet è che è data, ad uno o più attori, la possibilità di organizzare l'agenda Se questo è vero, allora la stabilità è stata raggiunta a scapito dell’equità (in quanto l'organizzatore dell'agenda si comporta come un "dittatore" — viene sempre scelta la sua alternativa preferita). Il voto strategico può annullare il potere di agenda ... si ritorna pertanto al Paradosso di Condorcet Teorema di Gibbard-Satterthwaite: ogni procedura di voto applicata a più di due mozioni è manipolabile, ovvero offre ad almeno un membro del comitato/gruppo qualche vantaggio a non esprimere sinceramente la propria preferenza In un confronto tra coppie di alternative condotte con la regola della maggioranza, la proposta in corrispondenza del punto ideale del votante mediano batterà tutte le altre alternative (e quindi produrrà un risultato stabile!!!) se: Il numero dei votanti (N) è dispari, La dimensione politica lungo cui le preferenze sono disposte è una sola, Le preferenze dei votanti sono a un solo massimo (a picco singolo),Si vota in modo sincero. Una volta ordinate le osservazioni sulla base del loro valore (dal più piccolo al più grande, ad esempio), la mediana è quel valore che divide esattamente in due tale distribuzione Votanti con preferenze a picco unico hanno un punto ideale nello spazio politico e la loro utilità (benessere) declina se la politica si allontana da tale punto Alcuni ordinamenti razionali di preferenze violano il principio del picco unico La regola della maggioranza crea problemi di ordine pratico in alcuni casi (non produce un risultato stabile — specialmente, ma non solo, quando due dimensioni politiche sono rilevanti) Inoltre, la regola della maggioranza potrebbe non essere attraente dal punto di vista normativo in alcune situazioni ... ... al fine di produrre un risultato stabile, dobbiamo fare qualcosa di "non democratico", come limitare le preferenze o conferire poteri per organizzare l'agenda ad alcuni individui Notate che alcune delle soluzioni che abbiamo avanzato in precedenza al paradosso di Condorcet violavano almeno una condizione!, Non dittatorialità (D): violata con il potere di agenda, Ammissibilità universale (U): violata con teorema dell’elettore mediano, Indipendenza da altemative irrilevanti (I): violata con il metodo di Borda. Risulta quindi impossibile soddisfare tutte le quattro condizioni di equità e, contemporaneamente, garantire che il gruppo prenda decisioni razionali (cioè, eviti l'instabilità causata dall’intransitività di gruppo) Arrow ha dimostrato che, se si considerano l'ammissibilità universale (U), l’ottimalità paretiana (P) e l'indipendenza da alternative irrilevanti (1) come "intoccabili" per promuovere la regola della maggioranza è necessario accettare: La dittatura (D) (di solito sotto forma di controllo dell'agenda) oppure ...La possibilità di intransitività (instabilità decisionale) In alternativa, data l’ottimalità paretiana (P), l'indipendenza da altemative irrilevanti (I) e la non dittatorialità (D) è necessario accettare: Restrizioni alle preferenze (sacrificando l'ammissibilità universale U) oppure ...La possibilità di intransitività (instabilità decisionale). TRILEMMA DI ARROW: Date le condizioni di Arrow di ottimalità paretiana e di indipendenza da alternative irrilevanti. Se si vogliono esiti stabili, allora bisogna sacrificare l'ammissibilità universale (es. tramite restrizioni alle preferenze) oppure accettare un dittatore (B) (es. organizzatore dell'agenda). Se si vuole evitare la dittatura, allora bisogna sacrificare l'ammissibilità universale oppure accettare la possibilità di esiti instabili. Se non si vogliono imporre restrizioni alle preferenze (ammissibilità universale), allora bisogna accettare un dittatore o la possibilità di esiti instabili ... ma dato che avere scelte stabili e coerenti è spesso fondamentale in qualunque organizzazione umana, ecco allora che siamo sempre chiamati a violare qualche criterio di equità. Se le democrazie mirano a soddisfare le condizioni di equità di Arrow, allora in democrazia c'è una tensione tra "equità", "razionalità" o "transitività di gruppo" TIPI DI DEMOCRAZIE ( in base al rapporto tra govemo, presidente e legislativo) Che una democrazie sia parlamentare, presidenziale o mista dipende dal rapporto tra il governo, che comprende il capo politico dell'esecutivo e i ministri che dirigono i vari dipartimenti del governo, il legislatore e il presidente. LA RESPONSABILITÀ LEGISLATIVA si riferisce a una situazione nella quale una maggioranza legislativa ha il potere costituzionale di destituire un governo dal suo incarico senza giusta causa ( questa responsabilità è presente nei sistemi parlamentari e misti, non vige per quelli presidenziali), attraverso IL VOTO DI SFIDUCIA proposto dal legislativo, se il governo non ottiene una maggioranza legislativa in questo voto, deve rassegnare le dimissioni. Un VOTO DI FIDUCIA COSTRUTTIVO deve indicare chi sostituirà il governo se quello attualmente in carica è sconfitto in un voto di sfiducia, questa procedura tende a ridurre l'instabilità del governo perché si destituisce un governo e lo si sostituisce con un altro in un unico passaggio. Un VOTO DI FIDUCIA è proposto dal governo, se il governo non ottiene la maggioranza legislativa in questo voto, deve rassegnare le dimissioni. La differenza e che il voto di fiducia viene proposto dal governo mentre quello di sfiducia dal legislativo che possono votare contro un voto di fiducia proposto dal govemo. ELEZIONI DEL PRESIDENTE, INDIRETTE E DIRETTE se un presidente viene eletto in modo indipendente rispetto al legislativo, costui non può essere destituito dal legislativo. | presidenti possono essere eletti direttamente dagli elettori, o indirettamente se gli elettori votano per eleggere un'assemblea il cui compito consiste nell eleggere un presidente. RESPONSABILITÀ DEL GOVERNO DI FRONTE AL PRESIDENTE I governi sono responsabili di fronte al presidente in modo diretto se il presidente può sciogliere il governo nella sua interezza o destituire un ministro alla volta. Sono responsabili di fronte al presidente in modo indiretto se il presidente può destituire il governo sciogliendo il legislativo. DEMOCRAZIA PRESIDENZIALE: in cui la sopravvivenza del governo non dipende da una maggioranza legislativa, DEMOCRAZIA PARLAMENTARE: in cui la sopravvivenza del govemo dipende solo da una maggioranza legislativa, qui il presidente viene eletto in modo indipendente ma è capo di stato non capo di governo, DEMOCRAZIA MISTA: in cui la sopravvivenza del governo dipende sia da una maggioranza legislativa sia da un presidente eletto in modo indipendente. DEMOCRAZIA PARLAMENTARE Fusione del potere esecutivo e legislativo, rispetto alle democrazie presidenziali. Il governo comprende il primo ministro e il gabinetto, il primo ministro è il capo politico dell'esecutivo e il leader del governo, il gabinetto è composto dai ministri, il cui compito consiste nel partecipare al gabinetto stesso e nel dirigere i vari dipartimenti del governo. Il ramo esecutivo e il governo sono la stessa cosa. Il gabinetto equivale al consiglio d'amministrazione di un paese. La RESPONSABILITÀ MINISTERIALE si riferisce alla dottrina in base alla quale i ministri del gabinetto devono assumersi la responsabilità ultima di ciò che accade nel loro ministero. LA RESPONSABILITÀ COLLETTIVA DEL GABINETTO si riferisce alla dottrina in base alla quale i ministri devono sostenere pubblicamente le decisioni collettive del gabinetto o rassegnare le dimissioni. PROCESSO DI FORMAZIONE DEL GOVERNO: nelle democrazia parlamentari i cittadini non eleggono il primo ministro o i membri del governo, ma solo il legislativo. Il governo deve godere del sostegno della maggioranza legislativa. VOTO DI INVESTITURA: è un voto formale all'interno del legislativo per determinare se un governo proposto possa entrare in carica. ( può essere richiesto in alcuni paesi), il governo deve dimostrare di avere una maggioranza legislativa e dopo il capo di stato si limita a nominare i governo che rimarrà in carica fino alle prossime elezioni, o sconfitto da un voto di sfiducia o fino alle dimissioni. in altri paesi il capo di stato scegliere un FORMATORE per formare il governo, spesso costui è il PM designato. Oppure il capo dello stato può nominare un INFORMATORE che esamina le coalizioni politicamente fattibili e nomina il formatore. Il formatore ha il potere di nominare i membri del gabinetto. Un GOVERNO DI MAGGIORANZA A PARTITO UNICO è un governo in cui un unico partito controlla una maggioranza legislativa. Si ha un GOVERNO AD INTERIM o provvisorio quando si indice un elezione, quando un governo in carica rassegna le dimissioni o è sconfitto in un voto di sfiducia, questo governa il paese nel periodo di transizione fino a che si formi un nuovo governo. UN POLITICO A CACCIA DI CARICHE è interessato ai benefici intrinseci della carica, vuole più cariche possibili ( interessato al prestigio politico); UN POLITICO INTERESSATO ALLE POLITICHE mira soltanto a influenzare le politiche pubbliche, vuole ottenere portafogli ministeriali per fare la differenza nel paese. | politici per cui sono interessati a bilanciamenti tra cariche e politiche, e osservando la realtà non si vede la distinzione tra questi due tipi di politica perché alla fine si comportano come se fossero interessati ad entrambe le cause. LEGGE DI GAMSON: afferma che i portafogli ministeriali saranno ripartiti tra i partiti di governo in modo strettamente proporzionale rispetto al numero di seggi che ogni partito apporta alla maggioranza legislativa del govemo. UNA COALIZIONE MINIMA VINCENTE è una coalizione in cui non ci sono partiti non necessari per controllare una maggioranza legislativa, UNA COALIZIONE MINIMA VINCENTE MINORE e la CMV con il minor numero di seggi in eccesso. Rispetto ai piccoli partiti, i grandi partiti tendono ad avere maggior successo nello spostare le politiche pubbliche verso il loro punto ideale. UNA COALIZIONE CONNESSA e una coalizione in cui i partiti membri si collocano uno accanto all'altro nello spazio politico. DIVERSI TIPI DI GOVERNO GOVERNO DI MINORANZA: governo in cui i partiti non controllano una maggioranza dei seggi legislativi, e possono essere governi di minoranza a partito unico o a coalizioni di minoranza. Un governo di minoranza esiste solo finché l'opposizione decide di non farlo cadere quindi deve avere una maggioranza implicita nel legislativo che lo sostiene. IPOTESI DELLA FORZA DELL'OPPOSIZIONE: i govemi di minoranza sono più probabili quando l'influenza dell'opposizione è forte, per vari motivi: -. un partito potrebbe scegliere di non far parte del gabinetto, future prospettive elettorali, i partiti i carica tendono a perdere più voti nelle elezioni successive, =. un partito può aver promesso di non andare al governo con alcuni partiti, in fase pre elettorale, - i partiti di opposizione godono di una maggiore flessibilità nella scelta delle loro future strategie elettorali, perché non sono vincolati da loro passato di governo. LUBBERT E STORM: sostengono che i govemi di minoranza siano più probabili nei paesi in cui i partiti non govemativi possono esercitare una forte influenza sulle politiche. Lubbert ritiene che la capacità dei gruppi di opposizione di influenzare le politiche dipende dal fatto che in un paese le relazioni tra i gruppi di interesse siano corporative ( quando i principali attori sociali ed economici sono integrati nel processo formale di formazione delle politiche) e pluraliste ( quando i gruppi di interesse competono nel mercato politico al di fuori del processo di formazione delle politiche). IPOTESI CORPORATIVA: i governi di minoranza sono più probabili nei paesi corporativi e con alti livelli di forza dell'opposizione e meno probabili nei paesi che richiedono un voto di investitura. IPOTESI DELL'INVESTITURA: i governi di minoranza sono meno probabili quando è necessario un voto di investitura formale. ( teoria di storm). IPOTESI DEL PARTITO FORTE: i governi di minoranza sono più probabili quando c'è un partito forte. In sintesi, i governi di minoranza sono più probabili nei paesi in cui i partiti di opposizione hanno una forte influenza sulle politiche, le relazioni tra gruppi di interesse sono organizzate in termini corporativi, e non è richiesto un voto di investitura. GOVERNO A MAGGIORANZA SOPRANNUMERARIA; è un governo in cui il gabinetto contiene più partiti di quanti siano strettamente necessari per controllare una maggioranza dei seggi legislativi. Sono governi particolari e poco usati nelle democrazie parlamentari, si sono formati spesso in situazioni di crisi, ma a volte la loro formazione è necessaria per approvare leggi per esempio le modifiche costituzionali con maggioranza qualificata, o si formano sull'interazione strategica tra i partner della coalizione o tra gli attori all'intero dei partiti consentendo ad un piccolo partito di ottenere concessioni politiche significative dai suoi partner di coalizione. UNA COALIZIONE PRE ELETTORALE: è un insieme di partiti che non competono in modo indipendente durante le elezioni. UNA COALIZIONE DI GOVERNO è una coalizione che si forma dopo le elezioni. Coalizione pre elettorale con un altro partito prima delle elezioni nella speranza di govemare insieme, e possono sperare di formare una coalizione di govemo dopo le elezioni. L'emergere di coalizioni pre elettorali è il risultato di un processo di contrattazione tra i leader di partito, e può aiutare gli elettori ad identificare le altemative di governo e ad esprimere in sostegno per una di esse, inoltre aumentano la trasparenza del processo democratico. DURATA DEI GOVERNI: FORMAZIONE E SOPRAVVIVENZA Nelle democrazie parlamentari, il processo di formazione del governo può essere molto complesso. Se un Il governo è un organo collegiale formato da: Primo ministro, ministri e sottosegretari o vice-ministri OPrincipio generale della decisione è collegiale in alcuni parlamentarismi o dominato dal Primo ministro in altri. Nei sistemi parlamentari il Capo dello Stato è il simbolo dell'unità nazionale; è solitamente una figura neutra, al di sopra della politica di partito. Può essere: eletto direttamente dal popolo (Presidente) eletto indirettamente dal Parlamento o da qualche altra assemblea (Presidente) non eletto (Monarca). Può avere più o meno poteri a seconda che il sistema tenda verso il semi-presidenzialismo La legittimità del Primo ministro risiede nella nomina parlamentare Rappresenta la figura politica più importante nei regimi parlamentari, in contrapposizione al ruolo modesto dei capi di stato. Solitamente è anche il leader di uno dei partiti maggiori che sostengono il governo Dirige la politica generale del governo, mantiene l'unità di indirizzo politico e amministrativo e coordina l'attività dei ministri La capacità di direzione dei Primi ministri non è uguale in tutti i sistemi parlamentari. Possiamo distinguere tre varianti: Primo ministro primo sopra ineguali (es. premierato UK) + Primo ministro primo tra ineguali (es. cancellierato tedesco) +/- Primo ministro primo tra uguali (es. Italia) — C+ = Primo ministro domina il processo decisionale nel governo © — = Processo decisionale nel governo di tipo collegiale Per quanto possano essere potenti, la durata del mandato del Primo ministro non è predeterminata Possono essere "buttati fuori" o rimossi in ogni momento della legislatura da un voto del parlamento o del partito a cui essi appartengono. La storia della Thatcher. | ministri si occupano di uno specifico ambito di politiche pubbliche. Ciascun ministro ha diritto di voto nel consiglio dei ministri ed è al vertice di un ministero, ossia di un comparto della pubblica amministrazione Vi possono essere anche ministri senza portafoglio: sono ministri delegati ad occuparsi di una particolare materia (es. rapporti con il paramento, attuazione del programma, pari opportunità, ecc.) e non sono responsabili della direzione di un ramo della pubblica amministrazione. La discrezionalità che un ministro ha nel gestire le materie relative al suo ministero dipendono dalla forza del Primo ministro e degli altri partiti nella coalizione. I ministri sono responsabili di fronte al governo per ciò che accade nel loro ministero. La responsabilità ministeriale si riferisce alla dottrina costituzionale secondo cui i ministri del governo devono assumersi la responsabilità politica ultima di ciò che accade nel loro ministero. | ministri sono vincolati alla dottrina della responsabilità collettiva del gabinetto: dottrina secondo cui i ministri devono sostenere pubblicamente le decisioni collettive del gabinetto o dimettersi SOTTOSEGRETARI ( JUNIOR MINISTER): Affiancano un ministro, sono delegati ad occuparsi di particolari temi, non hanno diritto di voto nel consiglio dei ministri. Nei governi di coalizione, sono solitamente di un colore politico diverso da quello del ministro. Vengono usati come strumenti di sorveglianza dai partner di coalizione per evitare che, nella gestione del suo ministero, il ministro si allontani da quanto concordato in fase di negoziazione (ministerial drift ). Regimi misti (es. Francia): La struttura del governo condivide molte caratteristiche di quella presente nei regimi parlamentari, tranne che per il ruolo del Capo dello Stato, Chi è il vero capo dell'esecutivo? Se il Presidente appartiene alla maggioranza partitica che controlla il parlamento, il vero capo dell'esecutivo è il Presidente. Se il Presidente non appartiene alla maggioranza partitica che controlla il parlamento, il vero capo dell'esecutivo è il primo ministro > coabitazione Regimi presidenziali (es. USA):Struttura monocratica: il Presidente detiene il potere esecutivo ed anche Capo dello Stato, Per esercitare il suo potere, il Presidente dispone dell'apparato amministrativo federale. AI vertice dei dipartimenti amministrativi vi sono i segretari (l'equivalente dei ministri nei sistemi parlamentari). In USA sono nominati dal presidente e confermati dal Senato.Principio generale della decisione dominato dal Presidente (principio monocratico). CICLO DI VITA DI 1 GOVERNO: Contrattazione: processo in cui partiti negoziano l'accesso al governo, il programma e la distribuzione delle cariche ministeriali. OFormazione: esito del processo di contrattazione, in cui viene definita la composizione partitica dell'esecutivo e vengono assegnati i ministeri. ODissoluzione: un governo rimane in carica (sopravvive) finché una maggioranza lo preferisce a qualsiasi altra alternativa o non intervengono altri eventi. Quali sono le motivazioni che guidano le azioni dei politici (e dei partiti) nelle fasi di contrattazione, formazione e dissoluzione dei governi? Massimizzare le cariche: un politico a caccia di cariche (office-seeking) è interessato ai benefici intrinseci della partecipazione al governo. Massimizzare l'influenza sulle politiche pubbliche: un politico interessato alle politiche (policy-seeking) è interessato a partecipare al governo per poter influenzare le decisioni politiche Nella realtà, i politici cercano di bilanciare il loro interesse per cariche e politiche, calibrando le loro mosse e pensando anche all'effetto che esse avranno sulla percezione degli elettori (la cosiddetta "connessione elettorale"). | governi sono il risultato di un processo definito contrattazione che può essere più o meno istituzionalizzato. Il Capo dello Stato può giocare un ruolo più o meno attivo. Nei paesi dove il Capo dello Stato è maggiormente coinvolto, questi nomina il formateur: il potenziale Primo ministro che ha il compito di iniziare la negoziazione per il nuovo governo. Se il formateur non ha successo nelle negoziazioni, il Capo dello Stato può iniziare un nuovo round di negoziazioni nominando un altro "formatore" oppure nominando un "informatore": una persona che esamina le coalizioni politicamente fattibili ("King Giorgio" in Italia). Parlamentarismo positivo: è necessario un voto di investitura formale prima che il governo entri in carica Contrattazione più complessa perché è necessario assicurarsi di avere una maggioranza parlamentare che supporta il govemo OParlamentarismo negativo: NON è necessario un voto di investitura formale; fiducia tacita o implicita Contrattazione meno complessa. Il governo si forma e sopravvive finché non interviene un eventuale voto di sfiducia (semplice o costruttiva) Perché è importante studiare la contrattazione? © Rappresenta un blocco del sistema politico: stallo delle politiche (solo ordinaria amministrazione) e assenza di un interlocutore internazionale N Contrattazioni prolungate creano incertezza e tensioni nei mercati e negli investitori internazionali (es. lo spread si alza). Perché in alcuni casi la contrattazione dura pochi giorni in altri mesi (se non anni)? Fattori istituzionali (es. semi-presidenzialismo, assenza di voto investitura) Incertezza sulle preferenze politiche degli attori coinvolti nelle negoziazioni per il nuovo governo Complessità dell'ambiente di contrattazione (c'è un partito che ha la maggioranza assoluta dei seggi”; tanti o pochi partiti?; alta o bassa polarizzazione?) La storia del Governo Di Rupo in Belgio. FORMAZIONE: Se un partito ottiene da solo la maggioranza dei seggi, molto probabilmente formerà un governo monopartitico di maggioranza; il suo leader diventerà Primo ministro e il suo manifesto elettorale sarà il programma di govemo.Se nessun partito ottiene da solo la maggioranza dei seggi, sarà necessario formare un governo di coalizione. Nel processo di negoziazione, che può essere molto lungo, il partito del formateur dovrà aggregare una coalizione di partiti. |I membri della coalizione dovranno accordarsi sulla distribuzione delle cariche e su un programma condiviso O In gran parte dei sistemi politici parlamentari raramente un solo partito ottiene la maggioranza dei seggi per formare un govemo; le coalizioni sono perciò la norma Si ha una coalizione quando due o più partiti, nessuno dei quali detiene una maggioranza di seggi per govemare da solo, si associano per formare un govemo.I politici sono a caccia di cariche. OCoalizioni di maggioranza minima vincente (MMV): i partiti cercano di massimizzare il proprio potere, cioè il numero di cariche di governo. Le coalizioni più probabili sono quelle che includono solo i partiti minimamente necessari per arrivare alla maggioranza (la coalizione diviene di minoranza se perde un membro) OCoalizioni a grandezza minima: tra le MMV, è più probabile che si formi la coalizione con la base parlamentare più ristretta OCoalizioni con il minore numero di partiti: tra le MMV, è più probabile che si formi quella che include il minore numero di partiti POLICY SEEKING, TEORIA DELLE COALIZIONI: | politici sono interessati alle politiche pubbliche, Coalizioni a distanza minima: tra le coalizioni MMV, è più probabile che si formi la coalizione con la distanza minima tra i due partiti di governo più estremi dal punto di vista ideologico, Coalizioni a maggioranza minima connessa (MMC): le coalizioni più probabili sono quelle che includono partiti ideologicamente contigui fino a raggiungere la maggioranza UCoalizioni orientate alle politiche: le coalizioni più probabili sono quelle che includono il partito pivotale o mediano (cioè, quello che include il legislatore mediano) Cosa spiega le frequenti deviazioni dal principio delle coalizioni MMV? Perché si formano coalizioni sovradimensionate? Incertezza sulla lealtà di alcuni partiti (Assicurazione) Preferenze sulle politiche pubbliche convergenti Difesa del sistema (crisi, guerre, pericoli per la democrazia, società plurali) Previsioni costituzionali relative alla formazione del governo (es. Belgio) Regole per la riforma della costituzione (maggioranze qualificate; es. Belgio, Finlandia, Italia) Cosa spiega le frequenti deviazioni dal principio delle MMV? Perché si formano governi di minoranza? Prospettiva temporale, calcoli elettorali. Assenza del requisito di investitura formale del governo (es. Paesi Bassi, paesi scandinavi).Regola della sfiducia costruttiva (Germania, Spagna, Belgio, Polonia, Ungheria) Poteri del parlamento e delle commissioni legislative (Rendono l'opposizione parlamentare più forte) Meccanismi extra-parlamentari per influenzare la politica (Struttura corporativa dei gruppi d'interesse vs. struttura pluralista).Esistenza di un partito "forte" (partiti relativamente grandi situati al centro dello spazio politico). DISTRIBUZIONE CARICHE MINISTERIALI: OCriterio quantitativo: le cariche ministeriali tendono a essere distribuite tra i partiti di governo in proporzione al contributo in termini di seggi che ogni partito apporta alla maggioranza legislativa del governo; ciascuno viene "ricompensato" in base al contributo che porta alla coalizione (legge di Gamson) OCriterio qualitativo: i partiti che partecipano al governo tendono a essere ricompensati con i ministeri che controllano le aree di policy che ogni partito ritiene essere cruciali (es. Lega = sicurezza = Ministero degli Interni; M5S = welfare = Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali) | governi possono finire per due ordini di motivi: Motivi tecnici — fattori che sfuggono al controllo del governo, come una elezione obbligata dai termini costituzionali o la morte del primo ministro Motivi discrezionali + atti politici da parte del governo o dell'opposizione, come un voto di sfiducia, elezioni anticipate, e fattori simili Una volta insediati i govemi restano in carica finché non sopraggiunge uno dei seguenti eventi: Ragioni tecniche: Scadenza naturale della legislatura (dopo 5 o 4 anni a seconda del paese) Conseguenze, Si tengono nuove elezioni secondo il calendario regolare. Si rinnova la legislatura e partono le negoziazioni per un nuovo governo. Una volta insediati i govemi restano in carica finché non sopraggiunge uno dei seguenti eventi: Ragioni tecniche, Morte del primo ministro o malattia che lo costringe alle dimissioni Conseguenze, Si apre una nuova negoziazione per formare un governo inter-elettorale oppure si va a elezioni anticipate. Una volta insediati i govemi restano in carica finché non sopraggiunge uno dei seguenti eventi: Ragioni discrezionali, Dimissioni volontarie del primo ministro a seguito di conflitti tra i partner di govemo o di sconfitta in parlamento su determinati provvedimenti, Il governo viene sfiduciato in parlamento ed è costretto a dimettersi. Conseguenze, Si apre una nuova negoziazione per formare un governo inter-elettorale oppure si va a elezioni anticipate Una volta insediati i govemi restano in carica finché non sopraggiunge uno dei seguenti eventi: Ragioni discrezionali, Uno dei partiti che supporta il governo decide di ritirare i suoi ministri, oppure uno dei partiti prima all'opposizione viene incluso nel governo. Conseguenze, Il cambiamento della compagine govemativa è il segnale che siamo in presenza di un nuovo govemo che attuerà politiche diverse dal precedente e che avrà una diversa composizione N Spesso non è necessario un passaggio parlamentare formale (dimissioni del Primo ministro, investitura, ecc) per sancire la fine del precedente governo e l'inizio del nuovo. Una volta insediati i govemi restano in carica finché non sopraggiunge uno dei seguenti eventi: Ragioni discrezionali, © Il Primo ministro, quando ne ha il potere (es. UK), scioglie volontariamente la legislatura e indice elezioni anticipate Conseguenze, Si rinnova la legislatura e partono le negoziazioni per un nuovo governo TIMING ENDOGENO DELLE ELEZIONI : Perché un governo al potere dovrebbe volontariamente provocare la sua caduta organizzando elezioni anticipate? Surfing politico, Il governo attende che le condizioni economiche siano ottimali prima di indire nuove elezioni. Il govemo non manipola attivamente l'economia, ma aspetta che l'economia si trovi, per un qualsiasi motivo, al culmine dell'espansione, prima di indire le elezioni.Ciclo economico-politico. Il govemo manipola attivamente l'economia al fine di generare una crescita nel breve periodo e quindi indire nuove elezioni L'elezione è quindi seguita da una recessione economica. Di conseguenza, l'economia passa attraverso cicli di espansione e recessione. DURATA DEI GOVERNI Il tempo (più o meno lungo) in cui i governi restano in carica è un importante indicatore di: solidità del governo, stabilità del sistema politico, o potere relativo del govemo rispetto al parlamento. L'instabilità del gabinetto non implica tuttavia automaticamente l'instabilità ministeriale. Due indicatori: QEsperienza di portafoglio: esperienza in termini di giorni che i ministri maturano nell'ambito dello specifico portafoglio ministeriale di appartenenza Esperienza politica: esperienza in termini di giorni che i ministri maturano nell'ambito di qualunque portafoglio ministeriale Quali sono le caratteristiche dei govemi che ne aumentano la stabilità? Govemo monopartitico che controlla la maggioranza assoluta dei seggi in parlamento. Coalizione minima vincente: rappresenta un equilibrio aritmetico Coalizione che minimizza le distanze ideologiche tra i partner di governo: minimizza le occasioni di conflitto Ambiente di contrattazione poco complesso (pochi partiti in parlamento) e poco polarizzato (competizione centripeta): poche altemative al governo in carica. Il caso! Nessuna crisi o evento critico che possano minare la stabilità del governo (es. una grave crisi economica o una epidemia da Covid-19) INTERPRETARE UNA TABELLA DI REGRESSIONE Un coefficiente positivo indica che la variabile indipendente aumenta la probabilità che si formi un governo di minoranza (variabile dipendente). L'opposto nel caso di un coefficiente negativo OL'errore standard sotto il coefficiente ci dice essenzialmente quanta fiducia abbiamo nei nostri risultati. Tendiamo a fidarci di più dei nostri risultati quanto più è piccolo l'errore standard in relazione alla grandezza del coefficiente Tipicamente possiamo dire di essere sicuri al 95% che il nostro coefficiente sia identificato correttamente come positivo 0 negativo (e la sua importanza/valore) se il coefficiente è maggiore del doppio dell'errore standard Nessun asterisco accanto al coefficiente indica che non possiamo essere sicuri del fatto che questa variabile produca un effetto sulla probabilità che si formi un govemo di minoranza: il valore del coefficiente dipende esclusivamente dal caso. a un partito e la percentuale di seggi che vengono assegnati, in altre parole l'obiettivo e produrre risultati proporzionali. gli elementi in comune dei sistema PR è l'utilizzo dei collegi o circoscrizioni plurinominali e l'uso di una quota o un divisore per stabilire chi viene eletto in ciascun collegio. si distinguono in : - sistema a rappresentanza proporzionale di lista ( PR DI LISTA ) - VOTO SINGOLO TRASFERIBILE (VST). VANTAGGI: producono una traduzione più accurata dei voti in seggi e producono risultato più proporzionali, significa che i piccoli partiti possono ottenere una rappresentazione proporzionale alla loro dimensione. <le minoranze saranno meglio rappresentante in un sistema PR piuttosto che in uno maggioritario. SVANTAGGI: tendono a produrre govemi di coalizione, consentono ai piccoli partiti estremisti di ottenere una rappresentanza parlamentare, i piccoli partiti hanno un ruolo rilevante nel processo di formazione delg ovvero e quindi spuntano concessioni sproporzionate rispetto al livello affettivo di consenso di cui godono presso il corpo elettorale, creano un legame debole tra gli elettori e i loro rappresentanti perché nessun rappresentante è responsabile della politica che viene portata avanti in un distretto. 1- SISTEMI PR DI LISTA: ogni partito presenta una lista di candidati a un distretto plurinominale, i partiti ottengono un numero di seggi proporzionale alla loro percentuale complessiva di voti. Tutti i sistemi proporzionali impiegano quote o divisori per stabilire quanti seggi spettano a ciascun partito. LA QUOTA è il numero di voti che garantiscono a un partito un seggio in un determinato distretto elettorale. formula: _Q(n) d/ Md + n 4 tipi diversi di quote: HARE, DROOP, IMPERIALI, IMPERIALI RINFORZATA. Per allocare questi seggi si usano tre metodi: 1- il resto più grande (RG), più comune nel mondo, dopo aver allocato tutti i seggi di spettanza automatica, calcoliamo la frazione di quota hare che è rimasta inutilizzata per ciascun partito, il primo seggio residuo viene allocato al partito che ha il resto più grande. questo metodo richiede che il numero di voti ottenuti da ciascun partito venga diviso per il numero di seggi che ciascun partito ottiene automaticamente. 2- la media più elevata ( ME), 3- la media più elevata modificata (MEM). Un sistema PR di lista che non impiega le quote per tradurre i voti in seggi prende il nome di sistema basato sul divisore, detto anche sistema della media più elevata (ME). IL SISTEMA BASATO SUL DIVISORE divide il numero totale dei voti ottenuti in ciascun partito in un distretto per una serie di numeri per ottenere dei quozienti, i seggi di competenza del distretto vengono poi allocati ai partiti che hanno i quozienti più elevati. 3 sistemi basati sul divisore: D'HONDT, SAINTE-LAGUE, SAINTE LAGUE MODIFICATO. Con il sistema Hondt dividiamo il numero totale dei voti ricevuti da ciascun partito per ottenere una serie di quozienti, i dieci quozienti più elevati sono evidenziati in neretto e l'ordine esatto in cui i 10 seggi vengono allocati e specificato da numeri tra parentesi Con il sistema sainte lague, i voti di ciascun partito vengono divisi per ottenere quozienti, ( usato il lettonia). Le quote di HARE E DROOP sono le più proporzionali, il divisore d'HONDT e la quota imperiale sono sistemi meno proporzionali, ma tutti questi sistemi sono più proporzionali dei sistemi MUTU. | sistemi sono più proporzionali quando il distretto e grande perche cosi i partiti piu piccoli hanno maggiori possibilità di aggiudicarsi dei seggi. Oltre alla proporzionalità del sistema elettorale, l'ampiezza del distretto influenza anche la solidità del vincolo tra i parlamentari eletti e i loro elettori. All'aumentare dell'ampiezza del distretto il legame tra i rappresentanti e i loro elettori tende ad indebolirsi. IL LIVELLO ELETTORALE è il livello a cui i voti vengono tradotti in seggi, il livello più basso e quello del distretto o della circoscrizione elettorale, dei livelli più elevati vengono istituiti raggruppamento insieme vari collegi di livello inferiore, si creano tipicamente a livello regionale o nazionale. in pratica, i voti ricevuti da ciascun partito che non vengono usati per ottenere seggi a livello di collegio vengono trasferiti al livello superiore, i seggi supplementari vengono poi collocati tra i partiti sulla base di questi voti non utilizzati. tutti i sistemi elettorali proporzionali prevedono una soglia elettorale che fissa la percentuale minima di voti che deve ottenere un partito. LA SOGLIA ELETTORALE è il livello minimo di consensi che deve ottenere un partito per ottenere la rappresentanza parlamentare. LA SOGLIA FORMALE è prevista esplicitamente dalla legge elettorale, spesso introdotte per ridurre la frammentazione dei sistema partitico impedendo ai partiti piccolissimi di ottenere la rappresentanza parlamentare. LA SOGLIA NATURALE è un sottoprodotto matematico del sistema elettorale. L'APPARENTAMENTO è il meccanismo che all'interno di un sistema PR di lista consente a due o + partiti separati di raggiungere un accordo di base al quale i loro voti verranno sommati ai fini dell'allocazione dei seggi. Questo per contrastare gli estremisti di conquistare la rappresentanza parlamentare. | piccoli partiti così possono formare un cartello elettorale. TIPI DI LISTA : in una LISTA CHIUSA l'ordine dei candidati eletti viene determinato dal partito stesso e gli elettori non possono esprimere una preferenza per un determinato candidato. IN UNA LISTA APERTA gli elettori possono indicare non solo il partito preferito, ma anche il candidato favorito al suo interno, IN UNA LISTA LIBERA gli elettori hanno a disposizione più voti che possono allocare o all'intero di una singola lista di partito o su più liste di partito. Uno dei possibili vantaggi delle liste chiude è che i partiti possono includere candidati che altrimenti potrebbero avere difficoltà ad essere eletti. Le liste chiuse di partito vengono spesso preferite dai leader dei partiti politici perché consentono di disciplinare e di premiare i candidati. | sistemi a lista aperta lasciano ovviamente agli elettori una maggiore libertà nella scelta dei candidati e indeboliscono il controllo dei leader di partito sui candidati, rispetto ai sistemi di lista chiusa. Una conseguenza delle liste aperte e che generano scontri interni al partito perché i candidati dello stesso partito si ritrovano a competere tra di loro per gli stessi voti. Ne deriva che nei sistemi a lista aperta i candidati politici hanno tutto l'interesse a coltivare un voto personale anziché un voto di partito. | sistemi a lista libera concedono agli elettori ancora più margini di azione dei sistemi a lista aperta , la possibilità di votare per candidati di diverse liste di partito -il voto diviso- prende il nome di PANACHAGE ovvero la possibilità di votare per candidati che figurano nelle liste di un altro partito. LA CUMULAZIONE è la possibilità di dare più di un voto a un singolo candidato. -VOTO SINGOLO TRASFERIBILE , l'unico sistema proporzionale che non impiega una lista di partito. E un sistema PR incentrato sul candidato che si utilizza nei distretti plurinominali. | candidati che superano una determinata quota di voti come prima scelta vengono eletti immediatamente. Negli scrutini successivi i voti dei candidati eliminati e i voti ottenuti in eccedenza dai candidati eletti vengono riallocati ai candidati rimanenti finché non si assegnano tutti i seggi. Il VST è un sistema elettorale assai complicato. VANTAGGI: offre agli elettori la possibilità di comunicare molte informazioni riguardanti le loro preferenze, gli elettori hanno la possibilità di classificare in ordine di preferenza tutti i candidati, anziché votare i o no, gli elettori possono votare per candidati di partiti diversi, per candidati e non per partiti, produce risultati più proporzionali rispetto a quelli maggioritari, crea un solido legame tra rappresentanti e rappresentati, riducono l'incentivo degli elettori nel votare strategicamente perché i loro voti hanno meno probabilità di essere sprecati. SVANTAGGI: indebolisce l’unità interna dei partiti e li rende meno coesi, difficile da gestire nei grandi distretti, risultati non proporzionali come quelli dei sistema PR di lista. SISTEMI ELETTORALI MISTI è quello in cui i votanti eleggono i loro rappresentanti con 2 sistemi diversi, uno maggioritario e uno proporzionale. L'essenza dei sistemi misti e di combinare formule elettorali maggioritari e proporzionali nella stessa elezione. 1-SISTEMI ELETTORALI INDIPENDENTI MISTI: è quello in cui l'applicazione di una formula elettorale non dipende dal risultato prodotto dall'altra, anche detto sistema parallelo, con due livelli di elettorati separati. 2- SISTEMI ELETTORALI DIPENDENTI MISTI: è quello in cui l'applicazione della formula proporzionale dipende dalla distribuzione dei seggi o dei voti prodotta dalla formula maggioritaria. Questo sistema viene chiamato MMP. Ciò accade perché la componente proporzionale viene usata per compensare l'eventuale disproporzionalità prodotta dalla formula maggioritaria a livello di collegio. qui gli elettori hanno a disposizione 2 voti, uno per il candidato e uno per il partito, il cosiddetto VOTO DISGIUNTO ( split ticket voting). SVANTAGGI: alcuni candidati competono per un seggio di collegio ma sono prenotati anche nella lista di partito, alcuni partiti ottengo o più seggi nei collegi di quando sarebbe giustificato dai voti conseguiti dalla loro lista di partito. Questo seggio extra prende il nome di seggio fluttuante, significa che il numero dei parlamentari non è necessariamente fisso e può dipendere dal risultato della consultazione elettorale, in questi sistemi si possono creare due categorie di legislatori ovvero uno che risponde ad un distretto geografico e uno che è più condizionato dal partito. I MMP producono risultati altrettanto proporzionali a quelli prodotti dai PR in lista puri. | sistemi Pr in lista e MUTU sono tra le modalità più adottate dai paesi mondiali. Il sistema elettorale perfetto non esiste, ci sono sempre dei compromessi da fare. CAPITOLO 12 SLIDE Conseguenze sistemiche 0-Sistema partitico: differenti sistemi producono esiti diversi dal punto di vista della composizione del parlamento - Formazione dei governi: i sistemi elettorali possono produrre differenti maggioranze di governo e attribuire un ruolo cruciale a determinati partiti politici. Sistema elettorale come prodotto degli interessi dei partiti 0 Le regole elettorali sono manipolabili: dato che i politici conoscono le conseguenze delle regole, possono cercare di influenzare gli esiti cambiando le regole stesse a seconda delle loro preferenze O "I sistemi elettorali sono lo strumento più manipolativo della politica" (Sartori 1995) 0 I sistemi elettorali sono sostanzialmente meccanismi distributivi che premiano un partito a spese di un altro; i partiti possono avere preferenze contrastanti su quale regola adottare Sistema elettorale come prodotto degli interessi generali 0 Le regole elettorali possono essere concepite per realizzare ideali politici come l'accurata rappresentanza delle preferenze degli elettori (soprattutto per paesi divisi dal punto di vista etnico) 0 Le regole elettorali possono essere concepite per rendere i govemi più responsabili nei confronti dei cittadini (responsiveness) Sistema elettorale: insieme di leggi e regolamenti che governano la competizione elettorale tra candidati e/o tra partiti 0 Leggi e regolamenti regolano i seguenti aspetti: Formula elettorale: meccanismo attraverso il quale i voti vengono tradotti in seggi Struttura del voto: modo in cui vengono presentate le scelte elettorali (voto per il singolo candidato e/o un partito, voto singolo o serie di preferenze) Ampiezza dei collegi: numero di rappresentanti eletti in un collegio Soglie minime di rappresentanza Premio di maggioranza Norme accessorie: nomina dei candidati, registrazione dei votanti, ecc. Sistemi Ogni paese indipendente del mondo, a regime settori democratico o autoritario, ha indetto elezioni in un qualche momento Maggioritario Proporzionale Misto Î Î Î © Fino ad oggi, solo 4 paesi non avevano mai ) a Lista Indipendenti indetto elezioni legislative o presidenziali: Cina, T I Eritrea, Qatar e Arabia Saudita. Noi ci re concentriamo sulle elezioni per le assemblee commit) rasferibile legislative nei regimi democratici. Voto Voto singolo elezioni in regimi non democratici: Possono costituire una fonte di stabilità Possono fornire informazioni sulla forza relativa dei sostenitori/oppositori © Strumento per cooptare gruppi di opposizione o per dividerli O Strumento per incanalare il discontento O Un meccanismo per risolvere conflitti tre le élites O Contribuiscono ad istituzionalizzare il predominio di un singolo partito e creare un meccanismo stabile per la successione all'interno del regime O Eineffettii dittatori che indicono elezioni rimangono al potere più a lungo! diffusione sistemi elettorali: Pressioni esterne e precedenti storici aiutano a spiegare la diffusione dei sistemi elettorali. Maggioritario: ex-colonie britanniche (uninominale), ex-colonie francesi (doppio turno) 0 Proporzionale: ex-colonie Portogallo, Spagna e Italia © Altri paesi hanno adottato un determinato sistema perché lo avevano già fatto durante un momento della loro storia (Repubblica Ceca e Slovacchia). plurality vs majority: Il MUTU consente ai candidati di vincere pur avendo ottenuto un consenso a volte ben lontano dalla maggioranza assoluta dei voti CAPITOLO 13, FRATTURE SOCIALI E SISTEMI DI PARTITO Un partito è un gruppo di persone che include chi ha una carica pubblica e coloro che li aiutano a ottenerle o conservarle. il loro scopo è quello di ottenere il potere cosa che li distingue dei gruppi di interesse.i partiti politici hanno molte funzioni al di là del sostegno elettorale dei propri candidati questo ci fa capire perché sono presenti nelle dittature. 1- Strutturano il mondo politico, contribuiscono a strutturare sia il mondo dell'Elite sia quello delle masse. con i partiti politici si possono coordinare le azioni dei singoli e semplificare lo spazio politico.per gli elettori i partiti possono rappresentare delle scorciatoie informative. sono molti aspetti, identità politica dei cittadini è spesso la sua identità di partito e l'affiliazione un partito che aiuta i cittadini a posizionare se stessi nel panorama politico. 2- Selezionano e socializzano l'Elite politica, in molti paesi e difficile farsi eleggere da indipendenti. essere candidati di un partito politico spesso è condizione necessaria per concorrere a una carica. svolge come detto anche una funzione di socializzazione, la maggior parte dei ministri hanno trascorso anni in seno a un partito, lavorando con altri e imparando a vedere nell'ottica di partito. 3- Mobilitano le masse, i partiti politici sono nelle condizioni di esercitare questo ruolo perché ha una presenza capillare è una struttura radicata nel territorio.hanno un forte incentivo a far andare la gente a votare. 4- Tramite tra govemo e governanti, i governanti dovrebbero riflettere le preferenze dei loro cittadini.il partito è il mezzo principale con cui le preferenze dei cittadini si riflettono nella della politica governativa. | leader di partito hanno a disposizione molteplici incentivi e sanzioni per ottenere l'obbedienza dei legislatori. In quasi tutti i partiti opera in whip ovvero un coordinatore che deve fare in modo che i membri del partito partecipano alle sessioni e votino come desidera il gruppo, inoltre i partiti politici possono controllare il comportamento dei cittadini. Si distinguono sistemi di partito in base al numero e alla grandezza dei partiti che contengono. Possono essere: Democrazia apartitica, sistema partito unico, sistema dominato da un solo partito, sistema bipartitico. L'esistenza di partiti si considera spesso una condizione necessaria nella democrazia moderna.tuttavia si scopre che alcune democrazie possono essere considerate apartitiche ovvero che non hanno partite ufficiali.i sistemi monopartitici un solo partito è legalmente autorizzato a detenere il potere esistono solo nei regimi autoritari come Cuba Cina e Vietnam.i sistemi dominati da un solo partito possono legalmente più partiti ma solo uno può effettivamente salire al potere sono rari nelle democrazie e si trovano nei regimi autoritari come Egitto e Zimbabwe.democrazie con un solo partito sono il Sudafrica Giappone e India.i sistemi bipartitici sono i Giappone Regno Unito e Stati Uniti.un sistema multipartitico più di due partiti possono salire al potere da soli e con coalizioni li troviamo in Francia Italia Israele e Olanda. Gli scienziati politici usano il numero effettivo di partiti per conteggiarli è un indicatore che rispecchia sia la dimensione dei partiti sia il numero dei partiti il numero effettivo dei partiti elettorali si calcola facendo uno fratto la sommatoria delle percentuali dei voti ottenuti dai diversi partiti alla seconda. se vogliamo calcolare il numero dei partiti legislativi prendo in considerazione la percentuale dei seggi e non dei voti. Da dove vengono i partiti politici? Gli scienziati politici hanno due prospettive, 1.uno primordiale ovvero i partiti sono rappresentanti naturali di persone che hanno interessi comuni.questa prospettiva dà per scontato l'esistenza di fratture intorno alle quali i partiti emergono. 2.Strumentale, i partiti sono squadre di persone interessate ad ottenere cariche pubbliche e si focalizzano sul ruolo dell'Elite politica e degli imprenditori politici. - Fratture sociali, frattura tra società urbana e rurale, conflitto più antico e tuttora presente in molti paesi, il punto cruciale di questo conflitto è il prezzo delle derrate alimentari. -Frattura confessionale emersa all'inizio del XVI secolo questa frattura continua a pesare per molti paesi ancora oggi.nel 1947 ci fu un conflitto tra indù e musulmani che continua ancora nel Kashmir. -Fratture tra clericali e laici, frattura di classe implica conflitti all'interno dei settori trattori che si guadagnano da vivere con il proprio lavoro e chi con proprietà e capitale.la frattura cresce nel XIX secolo con l'aumentare della richiesta dei diritti da parte del proletariato. Secondo Michels in tutte le organizzazioni sufficientemente complesse deve emergere una divisione del lavoro.i leader sviluppano interessi diversi dalla base e cominciano a perseguire obiettivi diversi da quelli originari, legge ferrea dell'oligarchia il gruppo dirigente non sarà mai fedele all'elettorato che gli ha dato origine. Ipotesi del congelamento di Lipset e rokkan, Afferma che i sistemi di partito europei sono rimasti uguali dopo l'estensione del suffragio universale a quasi tutti i paesi degli anni 20 pur essendoci qualche varietà.tipico sistema partitico europeo di metà novecento aveva due partiti di sinistra, uno conservatore è un partito liberale a destra.oggi i partiti di sinistra sono diversi perché sono meno attaccati al proletariato industriale e si passa dei valori materialisti ai post materialisti, Le nuove generazioni sono interessate all'espansione della libertà multiculturalismo uguaglianza scelte riproduttive.la seconda contraddizione all'ipotesi del congelamento viene dal successo che ho tenuto l'estrema destra in alcuni casi. | partiti populisti dell'estrema destra tendono ad enfatizzare i valori tradizionali e accusare l'immigrato di minacciare l'identità e la cultura nazionale, posti di lavoro e benessere dei lavoratori ( J.M Le pen nel 1984 ha detto 2 milioni di immigrati hanno fatto perdere il posto di lavoro a 2 milioni di francesi). -Fratture etniche e linguistiche, dove le fratture di questo genere sono importanti nascono i partiti etnici che hanno lo scopo di promuovere gli interessi di una determinata categoria etnica o più.i primi partiti etnici sono probabilmente stati quelli ebraici.oggi li troviamo in Canada Fiji Israele. pochi sono stati quelli in America latina, invece ci sono paesi dove la situazione si sta sploccando come in Ecuador, Bolivia e Colombia. Teoria di DUVERGER: Afferma che il motore principale della formazione dei partiti politici è costituito dalle divisioni.più divisioni ci sono maggiore o la domanda di partiti politici.pur essendo convinto di ciò egli affermato che l'istituzione lette hanno un ruolo importante, l'incremento di fratture sociali all'interno di un paese incide meno sulle dimensioni del sistema di partito se il sistema elettorale maggioritario. Ci sono 2 ragioni : -Effetto meccanico delle leggi elettorali, descrive il modo in cui voti vengono tradotti in seggi, quando i sistemi elettorali sono proporzionali, l'effetto meccanico pulisce partiti piccoli e premi a quelli grandi ( MUTU), -Effetto strategico delle leggi elettorali, i benefici che sistemi maggioritari garantiscono i partiti grandi vengono rafforzati da un secondo effetto istituzionale.questo descrive il modo in cui il meccanismo di traduzione dei voti influenza i comportamenti strategici degli elettori adottano il voto strategico e dell'Elite politiche adottano il cosiddetto ingresso strategico ovvero decisione di entrare sulla scena politica sotto l'insegna del partito preferito o sotto le insegne del partito che potrebbe vincere. | partiti piccoli fanno fatica ad attrarre e trattenere leader di qualità in un sistema MUTU inoltre fanno anche fatica a trovare i finanziamenti. Il dilemma che si pone all'Elite politica in mutua si può dimostrare nel gioco dell'ingresso strategico.ci sono due partiti di sinistra L1 ed L2 e uno di destra R. se entrambi i partiti di sinistra partecipano sicuro vince la destra la destra perde solo se c'è un partito di sinistra. Poiché far vincere un altro partito di sinistra è meglio che far vincere la destra = 0 < y< 1 In questo gioco ci sono due equilibri di Nash, in molti paesi i partiti di sinistra di destra hanno l'interesse di uscire dalla competizione ma non sicuro ordina su chi lo deve fare, un modo per prevenire lo scenario peggiore è che i due partiti politici si uniscono in un solo partito. In sintesi la teoria afferma che la divisione del sistema di partito di un paese dipende dalla complessa interazione tra fattori sociali che erano la domanda e istituzionali che determina la misura in cui questa domanda si traduce in partiti che ottengono voti e partiti che ottengono seggi, i sistemi elettorali proporzionali traducono i voti in modo da penalizzare i più piccoli. Duverger ha riassunto le implicazioni osservate dalla teoria in due affermazioni: 1.lpotesi di duverger ovvero sistemi elettorali proporzionali favoriscono il multipartitismo. 2.Legge di duverger: | sistemi maggioritari uninominali a tumo unico incoraggiano il bipartitismo, funziona solo a livello di collegio e non a livello nazionale. Dunque ci sono due ragioni per cui ci possono essere pochi partiti, perché c'è un sistema poco permissivo o perché ci sono poche divisioni sociali. Leggere tabella pagina 406,421,431 in più le formule. CAPITOLO 13 PARTITI E DEMOCRAZIA: La democrazia moderna è impensabile salvo che in termini di partiti politici" (Schattschneider, 1942).1 partiti sono gli attori fondamentali delle democrazie moderne: la democrazia crea le opportunità per la formazione e l'azione dei partiti, i quali la mettono in opera. DEFINIZIONI: -Edmund Burke (1770),Un partito è un corpo di uomini unito, che promuovono l'interesse nazionale tramite il loro sforzo comune, sulla base di qualche principio su cui tutti loro concordano, - Robert Michels (1911),Il partito moderno è un'organizzazione di lotta nel senso politico del termine e in quanto tale deve conformarsi alle leggi della tattica, -Max Weber (1922), partiti vivono nella casa del potere. La loro azione è orientata verso l'acquisizione del potere sociale, vale a dire a influenzare l'azione comune indipendentemente da quale possa esserne il contenuto, -Joseph Schumpeter (1950),Il partito non è un gruppo di uomini che intende promuovere il benessere pubblico in base a qualche principio particolare su cui tutti loro concordano. Un partito è un gruppo i cui membri intendono agire di concerto nella lotta competitiva per il potere politico, -Anthony Downs (1957),Un partito politico è una coalizione di uomini che cercano il controllo dell'apparato governativo tramite mezzi legali, -Giovanni Sartori (1976),Un partito è un qualsiasi gruppo politico identificato da un'etichetta ufficiale che si presenta alle elezioni (libere o no), ed è capace di collocare attraverso di esse candidati alle cariche pubbliche, - John Aldrich (1995),| partiti politici possono essere visti come coalizioni di élite volte alla conquista e all'utilizzo di cariche politiche, Caratteristiche necessarie di un partito: gruppo, squadra, organizzazione, capace di durare nel tempo che agisce in maniera coordinata per conquistare il potere politico e attraverso di esso influenzare le scelte collettive. DEFINIZIONE GENERALE DI PARTITO : | partiti sono associazioni di donne e uomini, più o meno organizzate ma comunque in grado di durare, che competono per i voti popolari al fine di fare accedere i loro leader e aderenti alle cariche pubbliche e, quindi, cercare di influenzare le scelte collettive. Quattro funzioni principali DEI PARTITI: Coordinamento: fanno da tramite tra govemanti e governati; strutturano l'attività politica delle élite e delle masse, Selezione: sono responsabili del reclutamento e della selezione delle élite politiche, Elettorale: rendono competitive le elezioni offendo ai cittadini diverse alternative, Problem solving: formulano e decidono le politiche pubbliche. Queste funzioni possono essere sia di input che di output a seconda che siano collegate all'arena elettorale o governativaD.Le funzioni di coordinamento possono caratterizzarsi in alcune funzioni specifiche a seconda che prendano in considerazione i rapporti dei partiti con le masse, con le élite, ecc ... SISTEMA PARTITICO: Attenzione non sui singoli attori partitici, ma sulle loro connessioni e relazioni all'interno di un sistema. Sistema: insieme di relazioni (competitive o cooperative) stabili tra partiti MPerché la nozione di sistema è importante? più della somma delle parti di cui si compone quadro delle alternative disponibili per gli elettori un vincolo alle strategie competitive dei singoli partiti. Le dimensioni dei partiti > forza Due livelli: voti che i partiti ottengono alle elezioni, seggi che i partiti vincono in parlamento. Il numero di partiti = formato Sartori (1976), più che contare semplicemente i partiti, propone due criteri qualitativi per determiname la rilevanza: potenziale di coalizione: un partito è indispensabile per formare coalizioni, potenziale di ricatto: può condizionare la competizione e il processo decisionale. Laakso e Taagepera (1979) propongono una formula per determinare il numero effettivo di partiti Numero effettivo di partiti elettorali : NEPE = 1/0 vi2 Numero effettivo di partiti parlamentari : NEPP = 1/0 si2 OLe relazioni tra partiti > meccanica Due livelli: distanza ideologica tra i partiti (classicamente lungo l'asse sinistra-destra), polarizzazione ideologica: misura aggregata delle distanze tra i partiti. Sistemi bipartitici: Connotazione storica positiva , Efficaci, Responsabili, Alternanza, Non rappresentativo N Politica moderata, Discontinuità. Sistemi multipartiticii Connotazione storica negativa , Scarsamente efficaci, Scarsamente responsabili, Scarsa alternanza, Rappresentativo, Politica estremista , Continuità.
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