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Riassunto delle Indicazioni Nazionali per il Curricolo, Sintesi del corso di Didattica generale e speciale

Riassunto delle Indicazioni Nazionali per il Curricolo della scuola primaria e dell'infanzia

Tipologia: Sintesi del corso

2020/2021

Caricato il 21/11/2021

riccardoricci95
riccardoricci95 🇮🇹

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Scarica Riassunto delle Indicazioni Nazionali per il Curricolo e più Sintesi del corso in PDF di Didattica generale e speciale solo su Docsity! CULTURA SCUOLA PERSONA. La scuola nel nuovo scenario. In poco tempo, abbiamo vissuto il passaggio da una società stabile ad una ricca di cambiamenti. Oggi l'apprendimento scolastico è una delle tante esperienze di formazione, visto che spesso i bambini non hanno bisogno di contesti scolastici. Le funzioni educative sono meno definite da quando è sorta la scuola pubblica. Sono mutate anche le forme della socialità spontanea, l’intesa tra adulti non è più scontata e implica la costruzione di un'interazione tra le famiglie e la scuola. L'orizzonte territoriale della scuola si allarga: deve tener conto della pluralità di culture e riconoscere le differenze. (Gli studenti devono essere in grado di sviluppare un'identità consapevole e aperta). La diffusione delle tecnologie rappresenta la frontiera decisiva per la scuola. Il “fare scuola” oggi significa mettere in relazione i modi nuovi di apprendimento, significa curare e consolidare le competenze e i saperi di base. Anche le relazioni fra il sistema formativo e il mondo del lavoro stanno cambiando: ogni persona deve riorganizzarsi e reinventare i propri saperi, le proprie competenze e persino il proprio stesso lavoro; per questo la scuola deve formare la persona sul piano cognitivo e culturale, affinché possa affrontare l'incertezza e la mutevolezza degli scenari sociali e professionali. La scuola realizza la propria funzione pubblica impegnandosi per il successo scolastico di tutti gli studenti, con particolare attenzione al sostegno delle varie forme di diversità,di disabilità o di svantaggio. Centralità della persona. Le finalità della scuola devono essere definite dalla persona che apprende, con l'originalità del suo percorso individuale e le aperture offerte dalla rete di relazioni che legano alla famiglia e agli ambiti sociali. Le strategie educative e didattiche devono tener conto della singolarità e complessità di ogni persona, della sua identità, delle sue aspirazioni, capacità e fragilità, nelle varie fasi di sviluppo e formazione. E’ importante dedicarsi alla formazione della classe come gruppo, alla promozione dei legami cooperativi fra i suoi componenti, alla gestione dei conflitti. La scuola si deve costruire come luogo accogliente: sono importanti le condizioni che favoriscono lo star bene a scuola, al fine di ottenere la maggior partecipazione. La scuola inoltre deve porre le basi del percorso formativo per comprendere i contesti naturali, sociali, culturali, antropologici nei quali gli studenti si troveranno a vivere. Per una nuova cittadinanza. La scuola persegue una doppia linea formativa: verticale e orizzontale. La prima esprime l'esigenza di impostare una formazione che possa poi continuare lungo l’intero arco della vita, mentre la seconda indica la necessità di un’attenta collaborazione fra la scuola e gli attori extrascolastici con funzioni a vario titolo educativo (la famiglia in primo luogo). Insegnare le regole del vivere e del convivere è compito della scuola, visto che spesso le famiglie incontrano difficoltà. L'obiettivo è di proporre un’educazione che lo spinga a fare scelte autonome. Un altro obiettivo è quello di costruire un'alleanza educativa con i genitori. La scuola affianca al compito “dell'insegnare ad apprendere” quello “dell’insegnare a essere”. La presenza di bambini con radici culturali diverse deve trasformarsi in un'opportunità per tutti e la scuola deve favorire la loro integrazione. Per educare a questa cittadinanza unitaria, una via è la conoscenza e la trasmissione delle nostre tradizioni e memorie nazionali. Per un nuovo umanesimo. Le relazioni fra il microcosmo personale e il macrocosmo dell'umanità e del pianeta oggi devono essere intese in un duplice senso: da un lato tutto ciò che accade nel mondo influenza la vita di ogni persona; dall'altro, ogni persona ha una responsabilità unica e singolare nei confronti del futuro dell'umanità. Alcuni obiettivi prioritari della scuola: - insegnare a ricomporre i grandi oggetti della conoscenza (l'universo, il pianeta, la natura,..); - promuovere i saperi propri di un nuovo umanesimo (la capacità di cogliere aspetti essenziali dei problemi, la capacità di comprendere le implicazioni,...); - diffondere la consapevolezza che i grandi problemi dell’attuale condizione umana (il degrado ambientale, il caos climatico, le crisi energetiche,...) possono essere affrontati e risolti attraverso una collaborazione fra le discipline e le culture. L'elaborazione dei saperi per comprendere l’attuale condizione dell’uomo planetario è la premessa per l’esercizio di una cittadinanza nazionale, europea e planetaria. FINALITÀ GENERALI. Scuola, Costituzione, Europa. La scuola italiana, statale e paritaria, svolge la funzione pubblica per la formazione di ogni persona e la crescita civile e sociale del Paese; assicura a tutti i cittadini l'istruzione obbligatoria di almeno 8 anni (art. 34), elevati ora a 10; contribuisce a rimuovere “gli ostacoli di ordine economico e sociale, che limitando la libertà e l'uguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l'effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all’organizzazione politica, economica e sociale del Paese” (art.3). La scuola dell'infanzia, primaria e secondaria di primo grado contribuiscono all’elevazione culturale, sociale ed economica del Paese e ne rappresentano un fattore di sviluppo e innovazione. L'ordinamento scolastico tutela la libertà di insegnamento (art.33) ed è articolato sull’autonomia funzionale delle scuole (art.117). Per garantire pari condizioni di accesso all'istruzione ed un servizio di qualità, lo Stato stabilisce: la fissazione degli obiettivi generali del processo formativo e degli obiettivi specifici di apprendimento relativi alle competenze degli studenti; le discipline di insegnamento e gli orari obbligatori; gli standard relativi alla qualità del servizio; i sistemi di valutazione e controllo del servizio. Con le indicazioni nazionali si intendono 1 fissare gli obiettivi generali, gli obiettivi di apprendimento e i relativi traguardi per lo sviluppo delle competenze degli studenti in ciascuna disciplina. Per l'insegnamento della Religione Cattolica i traguardi e gli obiettivi di apprendimento sono definiti d'intesa con l'autorità ecclesiastica (decreto del Presidente della Repubblica 11/02/2010). Il sistema scolastico italiano ha come punto di riferimento verso cui tendere il quadro delle competenze-chiave per l'apprendimento, definite dal Parlamento europeo e dal Consiglio dell’Unione europea e sono: La comunicazione nella madrelingua: capacità di esprimere e interpretare concetti, pensieri, sentimenti, fatti e opinioni in forma sia orale sia scritta (comprensione orale, espressione orale, comprensione scritta ed espressione scritta) e di interagire adeguatamente e in modo creativo sul piano linguistico in una gamma di contesti culturali e sociali, quali istruzione e formazione, lavoro, vita domestica e tempo libero. La comunicazione nelle lingue straniere: condivide le abilità richieste per la comunicazione nella madrelingua. La comunicazione nelle lingue straniere richiede anche abilità quali la mediazione e la comprensione interculturale. Il livello di padronanza di un individuo varia tra le quattro dimensioni (comprensione orale, espressione orale, comprensione scritta ed espressione scritta) e tra le diverse lingue e a seconda del suo retroterra sociale e culturale, del suo ambiente e delle sue esigenze ed interessi. La competenza matematica: abilità di sviluppare e applicare il pensiero matematico per risolvere una serie di problemi in situazioni quotidiane. Partendo dalla padronanza delle competenze aritmetico-matematiche, l'accento è posto sugli aspetti del processo e dell'attività oltre che su quelli della conoscenza. La competenza matematica comporta la capacità e la disponibilità a usare modelli matematici di pensiero (pensiero logico e spaziale) e di presentazione (formule, modelli, schemi, grafici, rappresentazioni). La competenza in campo scientifico: si riferisce alla capacità e alla disponibilità a usare l'insieme delle conoscenze e delle metodologie possedute per spiegare il mondo che lo circonda sapendo identificare le problematiche e traendo le conclusioni che siano basate su fatti comprovati. La competenza in campo tecnologico: è considerata l'applicazione di tale conoscenza e metodologia per dare risposta ai desideri o bisogni avvertiti dagli umani. La competenza in campo scientifico e tecnologico comporta la comprensione dei cambiamenti determinati dall'attività umana e la consapevolezza della responsabilità di ciascun cittadino. La competenza digitale: consiste nel saper utilizzare con dimestichezza e spirito critico le tecnologie della società dell’informazione e della comunicazione (TIC): l’uso del computer per reperire, valutare, conservare, produrre, presentare e scambiare informazioni nonché per comunicare e partecipare a reti collaborative tramite Internet. Imparare a imparare: abilità di perseverare nell’apprendimento, di organizzare il proprio apprendimento mediante una gestione del tempo e delle informazioni, sia a livello individuale che in gruppo. Questa competenza comprende la consapevolezza del proprio processo di apprendimento e dei propri bisogni, identificazione delle opportunità disponibili e la capacità di sormontare gli ostacoli per apprendere efficacemente. Comporta l'acquisizione, l'elaborazione e l'assimilazione di nuove conoscenze e abilità come anche la ricerca e l’uso delle opportunità di orientamento. Il fatto di imparare a imparare fa si che i discenti prendano le mosse da quanto hanno appreso in precedenza e dalle loro esperienze di vita per usare e applicare conoscenze e abilità in tutti i contesti: a casa, sul lavoro, nell’istruzione e nella formazione. La motivazione e la fiducia sono essenziali perché uno possa acquisire tale competenza. Le competenze sociali e civiche: includono competenze personali, interpersonali e interculturali e riguardano le forme di comportamento che consentono alle persone di partecipare alla vita sociale e lavorativa, in particolare alla vita in società sempre più diversificate, come anche a risolvere i conflitti. La competenza civica: dota le persone degli strumenti per partecipare alla vita civile grazie alla conoscenza dei concetti e delle strutture sociopolitici e all'impegno a una partecipazione attiva e democratica. Il senso di iniziativa e l’imprenditorialità: concernono la capacità di una persona di tradurre le idee in azione. Rientrano la creatività, l'innovazione e l'assunzione di rischi, la capacità di pianificare e di gestire progetti per raggiungere obiettivi. Una competenza che aiuta gli individui nella loro vita quotidiana, nella sfera domestica, nella società, nel posto di lavoro, ad avere consapevolezza del contesto in cui operano, a poter cogliere le opportunità. È un punto di partenza per le abilità e le conoscenze più specifiche di cui hanno bisogno coloro che avviano o contribuiscono ad un’attività sociale o commerciale. Essa dovrebbe includere la consapevolezza dei valori etici e promuovere il buon governo. Consapevolezza ed espressione culturale: riguarda l'importanza dell'espressione creativa di idee, esperienze ed emozioni nella varietà di mezzi di comunicazione, compresi la musica, le arti dello spettacolo, la letteratura e le arti visive. Profilo dello studente. La scuola attribuisce importanza alla relazione educativa e ai metodi didattici capaci di attivare le energie e le potenzialità di ogni bambino. La scuola ha imparato a riconoscere e a valorizzare apprendimenti che avvengono fuori da essa, negli ambienti di vita e attraverso i nuovi media. La generalizzazione degli istituti comprensivi, che riuniscono le tre scuole di cui stiamo parlando, crea le condizioni perché si affermi una scuola unitaria di base. L'ORGANIZZAZIONE DEL CURRICOLO. Dalle Indicazioni al curricolo. documentazione va intesa come processo che produce tracce, memoria e riflessione, rendendo visibili le modalità e i percorsi di formazione e permettendo di apprezzare i progressi. L’attività di valutazione risponde ad una funzione di carattere formativo, che riconosce, accompagna, descrive e documenta i processi di crescita, evita di classificare e giudicare le prestazioni dei bambini. Le pratiche dell’autovalutazione, della valutazione esterna, della rendicontazione sociale sono volte al miglioramento continuo della qualità educativa. I campi di esperienza. Gli insegnanti accolgono, valorizzano ed estendono la curiosità, le esplorazioni, le proposte dei bambini e creano occasioni di apprendimento. L'esperienza diretta, il gioco, il procedere per tentativi ed errori, permettono al bambino di approfondire gli apprendimenti. Nella scuola i traguardi suggeriscono all'insegnante orientamenti, attenzioni e responsabilità nel creare piste di lavoro per organizzare attività ed esperienze volte a promuovere la competenza. IL SÉ E L'ALTRO. I bambini formulano tanti perché sulle questioni concrete, spesso a partire dalla quotidianità scolastica. I perché rappresentano la loro spinta a capire il significato della vita che li circonda e il valore morale delle loro azioni. Il bambino osserva la natura e i viventi, nel loro nascere, evolversi ed estinguersi. Osserva l’ambiente che lo circonda e coglie le diverse relazioni tra le persone; ascolta le narrazioni degli adulti, le espressioni delle loro opinioni e della loro spiritualità; partecipa alle tradizioni della famiglia e della comunità di appartenenza, ma si apre al confronto con altre culture e costumi; si accorge di essere uguale e diverso nella varietà di situazioni, di poter essere accolto o escluso, di poter accogliere o escludere. Raccoglie discorsi circa il cosa è giusto e cosa è sbagliato. Pone domande sull'esistenza di Dio, la vita ela morte, la gioia e il dolore. Le domande dei bambini richiedono un atteggiamento di ascolto costruttivo, di rasserenamento, comprensione ed esplicitazione delle diverse posizioni. Sono gli anni della scoperta degli adulti come fonte di protezione e contenimento, degli altri bamini come compagni di giochi e come limite alla propria volontà. Il bambino cerca di dare un nome agli stati d'animo, sperimenta il piacere, il divertimento, la frustrazione, la scoperta; si imbatte nella difficoltà della condivisone e nei primi conflitti, supera l’egocentrismo e può cogliere altri punti di vista. La scuola si pone come spazio di incontro e di dialogo, di approfondimento culturale e di formazione per affrontare questi temi e propone ai bambini un modello di ascolto e di rispetto, che li aiuti a trovare risposte. IL CORPO E IL MOVIMENTO. I bambini prendono coscienza del proprio corpo, muoversi è il primo fattore di apprendimento: è fonte di benessere e di equilibrio psico-fisico. L'azione del corpo fa vivere emozioni e sensazioni piacevoli, di rilassamento, di tensione e di soddisfazione del controllo dei gesti; consente di sperimentare potenzialità e limiti della propria fisicità, sviluppando la consapevolezza dei rischi. Il corpo ha potenzialità espressive e comunicative che si realizzano in un linguaggio caratterizzato da una struttura e da regole che il bambino impara: le esperienze motorie consentono di integrare i diversi linguaggi, di alternare la parola e i gesti, di accompagnare la fruizione musicale, di accompagnare narrazioni, di favorire la costruzione dell'immagine di sé e l'elaborazione dello schema corporeo. Le attività informali, di routine e di vita quotidiana, la vita e i giochi all'aperto sono importanti per l’uso di piccoli attrezzi e strumenti, del movimento libero o guidato, dei giochi psicomotori, i quali possono essere occasione per l'educazione alla salute attraverso una sensibilizzazione alla corretta alimentazione e all'igiene personale. La scuola mira a sviluppare nel bambino la capacità di leggere e interpretare i messaggi provenienti dal proprio corpo e altrui. La scuola mira a sviluppare nel bambino la capacità di esprimersi e di comunicare attraverso il corpo, la capacità di orientarsi nello spazio, di muoversi e di comunicare secondo fantasia e creatività. IMMAGINI, SUONI, COLORI. Ibambini esprimono pensieri ed emozioni con immaginazione e creatività. L'esplorazione dei materiali a disposizione consente di vivere le prime esperienze artistiche, che sono in grado di stimolare la creatività e contagiare altri apprendimenti. I linguaggi a disposizione dei bambini, come la voce, il gesto, la drammatizzazione, i suoni, la musica, la manipolazione dei materiali, le esperienze grafico-pittoriche, i mass-media, vanno scoperti ed educati. L'incontro con l’arte è occasione per guardare con occhi diversi il mondo. I materiali esplorati con i sensi, le tecniche sperimentate e condivise nell'atelier della scuola, le osservazioni di luoghi e di opere aiuteranno a migliorare le capacità percettive, della produzione e dell'invenzione. La musica è un’esperienza universale, carica di emozioni e ricca di tradizioni culturali. Il bambino sviluppa le proprie capacità cognitive e relazionali, impara a percepire, ascoltare, ricercare e discriminare i suoni all’interno di contesti di apprendimento significativi. Il bambino si confronta con i nuovi media e con i nuovi linguaggi della comunicazione, come spettatore e come attore. I DISCORSI E LE PAROLE. La lingua è uno strumento essenziale per comunicare e conoscere, per rendere più complesso e definito il proprio pensiero, anche grazie al confronto con gli altri, con l’esperienza e l'osservazione. La lingua materna è parte dell'identità, ma la conoscenza di altre lingue apre all'incontro con nuovi mondi e culture. I bambini si presentano alla scuola con un patrimonio linguistico con competenze differenziate, che vanno osservate e valorizzate. In un ambiente linguistico i bambini sviluppano nuove capacità quando interagiscono tra di loro. La scuola ha la responsabilità di promuovere la padronanza della lingua italiana, rispettando l’uso della lingua d'origine. Appropriati percorsi didattici sono finalizzati all'estensione del lessico, alla corretta pronuncia di suoni, parole e frasi. L'incontro e la lettura di libri illustrati, l’analisi dei messaggi presenti nell'ambiente incoraggiano l'avvicinarsi dei bambini alla lingua scritta, e motivano un rapporto positivo con la lettura e la scrittura. LA CONOSCENZA DEL MONDO. Ibambini esplorano la realtà e imparano a riflettere sulle proprie esperienze descrivendole, rappresentandole, riorganizzandole con diversi criteri. Si avviano le prime attività di ricerca che danno risultati imprevedibili e che costruiscono nel bambino la fiducia nelle proprie capacità di capire e di trovare spiegazioni. Esplorando oggetti, i bambini elaborano idee da confrontare con quelle dei compagni e degli insegnanti. Oggetti, fenomeni, viventi. Ibambini esplorano la prima “organizzazione fisica” del mondo esterno attraverso attività. Osservando il proprio movimento e quello degli oggetti, ne colgono la durata e la velocità, imparano a organizzarli nello spazio e nel tempo. Toccando, smontando, costruendo e ricostruendo, affinando i propri gesti, i bambini individuano qualità e proprietà degli oggetti e dei materiali, ne immaginano la struttura e sanno assemblarli. Cercano di capire come sono fatti e come funzionano macchine e meccanismi, cercando di capire anche quello che non si vede direttamente. Il proprio corpo è sempre oggetto di interesse e la curiosità dei bambini permette di avviare le prime interpretazioni sulla sua struttura e sul suo funzionamento. Si può così portare l’attenzione dei bambini sui cambiamenti che avvengono nel loro corpo, in quello degli animali e delle piante e verso le continue trasformazioni dell'ambiente naturale. Numero e spazio. La familiarità con i numeri può nascere da quelli che si usano nella vita di ogni giorno; poi, ragionando sulle quantità e sulla numerosità di oggetti diversi, i bambini costruiscono competenze sul contare oggetti o eventi, accompagnandole coni gesti dell’indicare, del togliere e dell'aggiungere. Avviando i primi processi di astrazione, imparano a rappresentare con simboli semplici i risultati delle loro esperienze. Muovendosi nello spazio, i bambini scelgono ed eseguono i percorsi più idonei per raggiungere una meta prefissata scoprendo concetti geometrici come quelli di direzione e di angolo. Sanno descrivere le forme di oggetti tridimensionali, riconoscendo le forme geometriche e individuandone le proprietà. Operano e giocano con materiali strutturati, costruzioni, giochi da tavolo di vario tipo. Dalla scuola dell'infanzia alla scuola primaria. Ogni esperienza offre specifiche opportunità di apprendimento, contribuisce a realizzare i compiti di sviluppi pensati peri bambini dai 3 ai 6 anni. Al termine del percorso è ragionevole attendersi che ogni bambino abbia sviluppato alcune competenze di base. LA SCUOLA DEL PRIMO CICLO. Il primo ciclo d'istruzione comprende la scuola primaria e secondaria di primo grado. La finalità è l'acquisizione delle conoscenze e delle abilità fondamentali per sviluppare le competenze culturali di base nella prospettiva dello sviluppo della persona. La scuola concorre con altre istituzioni alla rimozione di ogni ostacolo alla frequenza; cura l’accesso facilitato per gli alunni con disabilità; previene l'evasione dell'obbligo scolastico e contrasta la dispersione. Ogni scuola pone attenzione ai processi di apprendimento di tutti gli alunni. Il senso dell’esperienza educativa. La scuola promuove un percorso di attività nel quale ogni alunno possa assumere un ruolo attivo nel proprio apprendimento, sviluppare le inclinazioni, esprimere le curiosità. Svolge un ruolo educativo e di orientamento, fornendo occasioni per acquisire la consapevolezza delle potenzialità e risorse, per progettare la realizzazione di esperienze significative e verificare gli esiti conseguiti in relazione alle attese. Tutta la scuola ha una funzione orientativa in quanto prepara alle scelte decisive della vita, in particolare la scuola del primo ciclo, intende favorire l'orientamento verso gli studi successivi. La scuola propone situazioni e contesti in cui gli alunni riflettono per capire il mondo e se stessi. Favorisce lo sviluppo delle capacità necessarie per imparare a leggere le proprie emozioni e a gestirle. Promuove il senso di responsabilità che si traduce nel fare bene il proprio lavoro e nel portarlo a termine, nell’avere cura di sé, degli oggetti, degli ambienti che si frequentano, sia naturali sia sociali. Sollecita gli alunni a una riflessione sui comportamenti di gruppo, li orienta a sperimentare situazioni di studio e di vita per imparare a collaborare con altri. Crea favorevoli condizioni di ascolto e di espressione tra i coetanei e guida i ragazzi nella comprensione critica. La scuola ha bisogno di stabilire con i genitori rapporti costruiti dentro un progetto educativo condiviso e continuo. La consapevolezza dei cambiamenti richiede un rapporto di corresponsabilità formativa con le famiglie, in cui con il dialogo si costruiscano cornici di riferimento condivise. L'alfabetizzazione culturale di base. Il compito è quello di promuovere l’alfabetizzazione di base attraverso l'acquisizione di linguaggi e dei codici che costituiscono la struttura della nostra cultura, è una alfabetizzazione culturale e sociale che include quella strumentale sintetizzata nel “leggere, scrivere e far di conto”, alla quale concorre l'educazione plurilingue e interculturale. La lingua materna, la lingua di scolarizzazione e le lingue europee contribuiscono a promuovere i diritti del soggetto allo sviluppo della propria identità. L'educazione plurilingue e interculturale rappresenta una risorsa funzionale alla valorizzazione delle diversità e al successo scolastico di tutti. La scuola primaria mira all'acquisizione degli apprendimenti di base, si pone come scuola formativa che permette di esercitare differenti stili cognitivi, ponendo le premesse per lo sviluppo del pensiero riflessivo e critico. Per questa via si formano cittadini consapevoli e responsabili. La padronanza degli strumenti culturali di base è più importante per i bambini che vivono in situazioni di svantaggio. Nella scuola secondaria di primo grado si realizza l’accesso alle discipline come punti di vista sulla realtà e come modalità di conoscenza, interpretazione e rappresentazione del mondo. La valorizzazione delle discipline avviene quando si evitano due rischi: - sul piano culturale, quello della frammentazione dei saperi; - sul piano didattico, quello dell’impostazione trasmissiva. I problemi complessi richiedono che i diversi punti di vista disciplinari dialoghino e che si presti all'attenzione alle zone di confine e di cerniera fra discipline. Le competenze sviluppate nell’ambito delle singole discipline concorrono alla promozione di competenze più ampie e trasversali. Le competenze per l'esercizio della cittadinanza attiva sono promosse nell’ambito di tutte le attività di apprendimento, utilizzando e finalizzando i contributi che ciascuna disciplina può offrire. Cittadinanza e costituzione. L'educazione alla cittadinanza viene promossa attraverso esperienze che consentano di apprendere il prendersi cura di se stessi, degli altri e dell'ambiente e che favoriscano forme di cooperazione e di solidarietà. Gli obiettivi sono: la costruzione del senso di legalità e lo sviluppo di un'etica della responsabilità, che si realizzano nel dovere di scegliere e di agire in modo consapevole e che implicano l'impegno a elaborare idee e a promuovere azioni finalizzate al miglioramento del proprio contesto di vita. La scuola del primo ciclo include nel proprio curricolo la prima conoscenza della Costituzione della Repubblica italiana. E’ il diritto alla parola (art.21) a essere tutelato ed incoraggiato in ogni contesto scolastico e in ciascun alunno. E’ attraverso la parola e il dialogo tra interlocutori che si rispettano, infatti, che si costruiscono significati condivisi e si opera per sanare le divergenze, per acquisire punti di vista nuovi, per negoziare e dare un senso positivo alle differenze cosi come per prevenire e regolare i conflitti. La lingua italiana costituisce il primo strumento di comunicazione e di accesso ai saperi. La lingua scritta rappresenta un mezzo per l'esplorazione del mondo, l’organizzazione del pensiero e per la riflessione sull'esperienza e il sapere dell'umanità. L'ambiente di apprendimento. Una buona scuola si costituisce come un contesto idoneo a promuovere apprendimenti significativi e a garantire il successo formativo. L'acquisizione dei saperi richiede un uso flessibile degli spazi, la disponibilità di luoghi attrezzati che facilitano approcci operativi alla concorrenza per le scienze, la tecnologia, le lingue comunitarie, ecc...La biblioteca scolastica, anche in una prospettiva multimediale, si pone come luogo privilegiato per la lettura e la scoperta di libri, che sostiene lo studio autonomo e l'apprendimento continuo; in un luogo pubblico, fra scuola e territorio, che favorisce la partecipazione delle famiglie, agevola i percorsi di integrazione, crea ponti tra lingue, linguaggi, religioni e culture. Valorizzare l’esperienza e le conoscenze degli alunni, per ancorarvi nuovi contenuti. L'alunno porta esperienze e conoscenze acquisite fuori dalla scuola e attraverso i diversi media, mette in gioco aspettative ed emozioni. Attuare interventi adeguati nei riguardi delle diversità, per fare in modo che non diventino disuguaglianze. Le classi oggi sono caratterizzate da molteplici diversità, legate alle differenze nei modi e nei livelli di apprendimento, alle specifiche inclinazioni e ai personali interessi, a stati emotivi e affettivi. La scuola deve progettare e realizzare percorsi didattici specifici per rispondere ai bisogni educativi. L'attenzione va rivolta agli alunni con cittadinanza non italiana, i quali devono acquisire sia un adeguato uso e controllo della lingua italiana, sia una padronanza linguistica e culturale per proseguire nel proprio itinerario di istruzione. Tra loro ci sono alunni giunti da poco in Italia (immigrati di “1°generazione”) e alunni nati in Italia (immigrati di “2°generazione”). Questi richiedono interventi differenziati che devono investire la progettazione didattica della scuola e quindi dei docenti. L'integrazione degli alunni con disabilità nelle scuole comuni richiede una progettualità, utilizzando le forme di flessibilità previste dall’autonomia e le opportunità offerte dalle tecnologie. Favorire l'esplorazione e la scoperta, al fine di promuovere il gusto per la ricerca di nuove conoscenze. In questa prospettiva, la problematizzatone sollecita gli alunni a individuare problemi, a sollevare domande, a mettere in discussione le conoscenze già elaborate, a trovare appropriate piste d'indagine, a cercare soluzioni originali. Incoraggiare l'apprendimento collaborativo. Imparare non è solo un processo individuale. Molte sono le forme di interazione e collaborazione che possono essere introdotte sia all’interno della classe, sia attraverso la formazione di gruppi di lavoro con alunni di classi e età diverse. Efficace è l'utilizzo delle nuove tecnologie che permettono agli alunni di operare insieme per costruire nuove conoscenze, attraverso ricerche sul web. Promuovere la consapevolezza del proprio modo di apprendere. Riconoscere le difficoltà incontrate e le strategie adottate per superarle, prendere atto degli errori commessi, comprendere le ragioni di un insuccesso, di conoscere i propri punti di forza, sono competenze necessarie a rendere l'alunno consapevole del proprio stile di apprendimento e capace di sviluppare autonomia nello studio. L'alunno deve essere impegnato nella costruzione del suo sapere e di un suo metodo di studio, sia sollecitato a riflettere su come e quanto impara, sia incoraggiato a esplicitare i suoi modi di comprendere e a comunicare ad altri i traguardi raggiunti. Ogni alunno va posto nelle condizioni di capire il compito assegnato ei traguardi da raggiungere. Realizzare attività didattiche in forma di laboratorio, per favorire l'operatività, il dialogo e la riflessione su quello che si fa. Il laboratorio è la modalità di lavoro che incoraggia la ricerca e la progettualità, coinvolge gli alunni nel pensare, realizzare, valutare attività in modo condiviso e partecipato. ITALIANO passato offrono metodi e saperi utili per comprendere e interpretare il presente. Le conoscenze prodotte dagli storici sono sottoposte a revisione a seconda del mutare dei rapporti tra presente e passato e della continua reinterpretazione delle fonti. La scuola progetta percorsi didattici che approfondiscono la conoscenza della storia e l’attenzione alle diverse fonti. Identità, memoria e culturale storica. Il passato, i temi della memoria, dell'identità e delle radici hanno caratterizzato il discorso pubblico e dei media sulla storia. Un insegnamento che promuova la padronanza degli strumenti critici permette di evitare che la storia venga usata strumentalmente. La formazione di una società multietnica e multiculturale porta con sé la tendenza a trasformare la storia da disciplina di studio a strumento di rappresentanza delle diverse identità, con il rischio di comprometterne il carattere scientifico e di diminuire l'efficacia formativa del curricolo. È opportuno sottolineare come la ricerca storica e il ragionamento critico sui fatti essenziali che offrano una base per riflettere sulle diversità dei gruppi umani che hanno popolato il pianeta. Ricerca storica e ragionamento critico rafforzano la possibilità di confronto e dialogo intorno alla complessità del passato e del presente. Per questo il curricolo sarà articolato intorno ad alcuni snodi periodizzanti della vicenda umana quali: il processo di ominazione, la rivoluzione neolitica, la rivoluzione industriale e i processi di mondializzazione e globalizzazione. La storia generale a scuola. Occorre aggiornare gli argomenti di studio, facendo si che la storia si presenti come un intreccio di persone, culture, economie, religioni, avvenimenti che hanno costituito processi per la comprensione del mondo attuale. La conoscenza dei diversi legami rende comprensibili questioni che altrimenti sarebbero schiacciate nella dimensione del presente. I due poli temporali, devono avere il giusto peso nel curricolo ed è opportuno che si richiamino continuamente. L'attenzione alle vicende complesse del presente chiamano in causa le conoscenze di storia generale, articolate nell'arco del primo ciclo. La ripartizione delle conoscenze storiche per livelli scolastici. La disciplina richiede la formulazione di un percorso articolato con una progressione di attività e di conoscenze adatta alle diverse fasi dell’apprendimento. La storia generale nella scuola primaria è deputata a far scoprire agli alunni il mondo storico mediante la costruzione di un sistema di conoscenze riguardanti quadri di civiltà o quadri storico sociali senza tralasciare i fatti fondamentali. Nella scuola secondaria di primo grado lo sviluppo del sapere storico riguarderà anche i processi, le trasformazioni e gli eventi che hanno portato al mondo di oggi. Alla scuola primaria sono assegnate le conoscenze storiche che riguardano il periodo compreso dalla tarda antichità agli inizi del XXI secolo. L'ultimo anno della scuola secondaria di primo grado viene dedicato allo studio della storia del Novecento. L'importanza dell’apprendimento della storia è centrato su temi che riguardano l’insieme dei problemi della vita umana sul pianeta. Un tale approccio, costruito tra passato e presente, permette anche di non doversi soffermare a lungo su singoli temi e civiltà remote. Gli intrecci disciplinari. La storia si apre all’utilizzo di metodi, conoscenze, visioni, concettualizzazioni di altre discipline. Gli insegnanti potenziano gli intrecci disciplinari suggeriti da temi proposti agli alunni. È importante curare le aree di sovrapposizione tra la storia e la geografia in considerazione della connessione che c'è tra i popoli e le regioni in cui vivono. Per l'educazione linguistica sono importanti i processi di produzione e di organizzazione delle informazioni primarie e inferenziali, le capacità che si acquisiscono studiando con metodo i testi allo scopo di apprendere il lessico specifico e imparare a concettualizzare esponendo in forma orale e scritta. L'educazione al patrimonio culturale e alla cittadinanza attiva. L'insegnamento e l'apprendimento della storia contribuiscono all'educazione al patrimonio culturale e alla cittadinanza attiva. I docenti si impegnano a far scoprire agli alunni il nesso tra le tracce e le conoscenze del passato. L'educazione al patrimonio culturale fornisce un contributo fondamentale alla cittadinanza attiva. Gli insegnanti metteranno in evidenza i rapporti tra istituzioni e società, le differenze di genere e di generazioni, le forme statuali, le istituzioni democratiche. GEOGRAFIA Studia i rapporti delle società umane tra loro e con il pianeta che le ospita. È disciplina “di cerniera” poiché consente di mettere in relazione tra loro temi economici, giuridici, antropologici, scientifici e ambientali. Consente il confronto sulle questioni comuni a partire dalla conoscenza dei differenti luoghi di nascita o di origine familiare. La conoscenza geografica riguarda anche i processi di trasformazione progressiva dell'ambiente ad opera dell’uomo o per cause naturali. La storia della natura e quella dell’uomo si svolgono con tempi diversi: i tempi lunghi della natura si intrecciano con quelli più brevi dell’uomo. La geografia è attenta al presente, che studia nelle varie articolazioni spaziali e nei suoi aspetti demografici, socio-culturali e politico-economici. L'apertura al mondo è necessaria per sviluppare competenze relative alla cittadinanza attiva, come la consapevolezza di far parte di una comunità territoriale organizzata. Poiché però lo spazio non è statico, la geografia non può prescindere dalla dimensione temporale, da cui trae possibilità di leggere e interpretare i fatti che nel territorio hanno lasciato testimonianza, nella consapevolezza che ciascuna azione implica ripercussioni nel futuro. Altra opportunità è quella di abituare a osservare la realtà da punti di 10 vista diversi, che consentono di considerare e rispettare le diverse visioni. La conoscenza e la valorizzazione del patrimonio culturale ereditato dal passato, si affianca allo studio del paesaggio. Tali percorsi consentono sintesi con la storia e le scienze sociali, con cui la geografia condivide pure la progettazione di azioni di salvaguardia e di recupero del patrimonio naturale, affinché le generazioni future possano giovarsi di un ambiente sano. Il punto di convergenza sfocia nell'educazione al territorio, intesa come esercizio della cittadinanza attiva, e nell'educazione all'ambiente e allo sviluppo. La geografia contribuisce a fornire gli strumenti per formare persone autonome e critiche in grado di assumere decisioni responsabili nella gestione del territorio e nella tutela dell'ambiente. Costruendo le proprie geografie, gli allievi possono avvicinarsi alla dimensione sistematica della disciplina. Alla geografia spetta il compito di costruire il senso dello spazio, accanto a quello del tempo. Gli allievi devono attrezzarsi di coordinate spaziali per orientarsi al territorio, abituandosi ad analizzare ogni elemento nel suo contesto spaziale e in modo multiscalare, da quello locale fino ai contesti mondiali. Il raffronto della propria realtà con quella globale, è agevolato dalla continua comparazione di rappresentazioni spaziali, lette e interpretate a scale diverse, servendosi di carte geografiche, di fotografie e immagini di satellite, del globo terrestre,di materiali prodotti dalle nuove tecnologie legate ai Sistemi Informativi Geografici (GIS). MATEMATICA Le conoscenze matematiche contribuiscono alla formazione culturale delle persone e delle comunità, sviluppando le capacità di mettere in stretto rapporto il “pensare” e il “fare” e offrendo strumenti adatti a percepire, interpretare e collegare tra loro fenomeni naturali, concetti e artefatti costruiti dall'uomo, eventi quotidiani. La matematica dà strumenti per la descrizione scientifica del mondo e per affrontare problemi utili nella vita quotidiana; contribuisce a sviluppare la capacità di comunicare e discutere, di argomentare in modo corretto, di comprendere i punti di vista e le argomentazioni degli altri. È fondamentale il laboratorio, inteso sia come luogo fisico sia come momento in cui l'alunno è attivo, formula le proprie ipotesi e ne controlla le conseguenze, progetta e sperimenta, discute e argomenta le proprie scelte, impara a raccogliere dati, negozia e costruisce significati, porta a conclusioni temporanee e a nuove aperture la costruzione delle conoscenze personali e collettive. Nella scuola primaria si potrà utilizzare il gioco, che ha un ruolo cruciale nella comunicazione, nell'educazione al rispetto di regole condivise, nell’elaborazione di strategie. La costruzione del pensiero è un processo lungo nel quale concetti, abilità, competenze e atteggiamenti vengono ritrovati, intrecciati, consolidati e sviluppati a più riprese; un processo che comporta anche difficoltà linguistiche e che richiede un’acquisizione graduale del linguaggio matematico. Caratteristica della pratica matematica è la risoluzione di problemi, che devono essere intesi come questioni autentiche e significative, legate alla vita quotidiana, e non solo esercizi a carattere ripetitivo o quesiti ai quali si risponde semplicemente ricordando una definizione o una regola. L’alunno stimolato dalla guida dell'insegnante imparerà ad affrontare situazioni problematiche, rappresentandole in diversi modi, conducendo le esplorazioni opportune, dedicando il tempo necessario alla precisa individuazione di ciò che è noto e di ciò che si intende trovare individuando possibili strategie risolutive. Nella scuola secondaria di primo grado si svilupperà un'attività di matematizzazione, formalizzazione e generalizzazione. L'alunno analizza le situazioni per tradurle in termini matematici, riconosce schemi ricorrenti, stabilisce analogie con modelli noti, sceglie le azioni da compiere e le concatena al fine di produrre una risoluzione del problema. Andrà dedicata attenzione allo sviluppo delle capacità di esporre e di discutere con i compagni le soluzioni e i procedimenti seguiti. L'uso consapevole e motivato di calcolatrici e del computer deve essere incoraggiato fin dai primi anni della scuola primaria, per verificare la correttezza di calcoli mentali e scritti, per esplorare il mondo dei numeri e delle forme. Importante è lo sviluppo di un’adeguata visione della matematica, non ridotta a un insieme di regole da memorizzare e applicare, ma riconosciuta e apprezzata come contesto per affrontare e porsi problemi significativi e per esplorare e percepire relazioni e strutture che si ritrovano e ricorrono in natura e nelle creazioni dell’uomo. SCIENZE La moderna conoscenza scientifica si è costruita nel tempo, attraverso un metodo di indagine fondato sull’osservazione dei fatti e sulla loro interpretazione, con spiegazioni e modelli suscettibili di revisione e di riformulazione. La ricerca sperimentale, individuale e di gruppo, rafforza nei ragazzi la fiducia nelle proprie capacità di pensiero, la disponib. dare e ricevere aiuto, l'imparare dagli errori propri e altrui, l'apertura ad opinioni diverse e la capacità di argomentare le proprie. Le esperienze concrete potranno essere realizzate in aula o in spazi adatti: laboratorio scolastico, spazi naturali o ambienti raggiungibili facilmente. È importante disporre di tempi e modalità di lavoro che consentano la produzione di idee originali da parte dei ragazzi, anche a costo di limitarsi alla trattazione di temi rilevanti. La valorizzazione del pensiero consentirà di costruire le prime formalizzazioni per ciascun alunno. La gradualità dell’insegnamento favorirà negli alunni la fiducia nella loro possibilità di capire quello che si studia, con i propri mezzi e al proprio livello. Con lo sviluppo dei linguaggi e delle capacità di comunicazione, i ragazzi dovrebbero saper descrivere la loro attività di ricerca in testi di vario tipo sintetizzando il problema affrontato, l'esperimento progettato, la sua realizzazione, i suoi risultati, le difficoltà incontrate, le scelte adottate,le risposte individuate. Le scienze naturali e sperimentali sono diverse per quanto riguarda i contenuti ma a livello elementare sono accomunate da metodologie di indagini simili. È opportuno potenziare l'impostazione metodologica, mettendo in evidenza i modi di ragionare, le strutture di pensiero e le informazioni trasversali. Per questo dovranno essere focalizzati alcuni grandi “organizzatori 11 a concettuali” quali: causa/effetto, sistema, stato/trasformazione, equilibrio, energia, ecc... Valorizzando le competenze acquisite dagli allievi, gli insegnanti potranno costruire una sequenza di esperienze che nel loro insieme consentano di sviluppare gli argomenti basilari do ogni settore scientifico. Ciascun alunno deve essere coinvolto in varie esperienze pratiche. MUSICA Offre uno spazio simbolico e relazionale propizio all’attivazione di processi di cooperazione e socializzazione, all'acquisizione di strumenti di conoscenza, alla valorizzazione della creatività e della partecipazione, allo sviluppo del senso di appartenenza a una comunità, nonché all'interazione fra culture diverse. L'apprendimento consta di pratiche e conoscenze, e nella scuola si articola in due dimensioni: - produzione, mediante l’azione diretta con e sui materiali sonori, attraverso l’attività corale e di musica d’insieme; - fruizione consapevole, che implica la costruzione e l'elaborazione di significati personali, sociali e culturali, relativamente a fatti, eventi, opere del presente e del passato. Il canto, la pratica degli strumenti musicali,la produzione creativa,l’ascolto, la comprensione e la riflessione critica favoriscono lo sviluppo della musicalità che è in ciascuno; promuovono l'integrazione delle competenze percettivo- motorie, cognitive e affettivo-sociali della personalità, contribuiscono al benessere psicofisico, dando risposta ai bisogni, desideri, domande, caratteristiche delle diverse fasce d’età. Attraverso l’esperienza del far musica, ognuno potrà cominciare a leggere e a scrivere musica. Mediante la funzione cognitivo-culturale gli alunni esercitano la capacità di rappresentazione simbolica della realtà, sviluppano un pensiero flessibile, intuitivo, creativo e partecipano al patrimonio di diverse culture musicali; utilizzano le tecniche specifiche della disciplina per cogliere significati, mentalità, modi di vita e valori della comunità a cui fanno riferimento. Mediante la funzione linguistico-comunicativa la musica educa gli alunni all'espressione e alla comunicazione attraverso gli strumenti e le tecniche specifiche del proprio linguaggio. Mediante la funzione emotivo-affettiva gli alunni sviluppano la riflessione sulla formalizzazione simbolica delle emozioni. Mediante la funzione identitaria e interculturale la musica induce gli alunni a prendere coscienza della loro appartenenza a una tradizione culturale e nel contempo fornisce loro gli strumenti per la conoscenza, il confronto e il rispetto di altre tradizioni culturali e religiose. Mediante la funzione relazionale essa instaura relazioni interpersonali e di gruppo, fondate su pratiche compartecipate e sull’ascolto condiviso. Mediante la funzione critico-estetica essa sviluppa negli alunni una sensibilità artistica basata sull’interpretazione sia di messaggi sonori sia di opere d’arte. ARTE E IMMAGINI Ha la finalità di sviluppare e potenziare nell’alunno le capacità di esprimersi e comunicare, di osservare per leggere e comprendere le immagini e le diverse creazioni artistiche, di acquisire una personale sensibilità estetica e un atteggiamento di consapevole attenzione verso il patrimonio artistico. Il percorso formativo dovrà riconoscere, valorizzare e ordinare conoscenze ed esperienze acquisite dall’alunno nel campo espressivo e multimediale come elementi utili al processo di formazione delle capacità di riflessione critica. La disciplina contribuisce a far si che la scuola si apra al mondo, portandala a confrontarsi con la “cultura giovanile” e con le nuove modalità di apprendimento. Attraverso il percorso formativo, l'alunno impara a utilizzare e a fruire del linguaggio visivo e dell’arte, facendo evolvere l’esperienza espressiva spontanea verso forme consapevoli e strutture di comunicazione. Il percorso permette agli alunni di esprimersi e comunicare sperimentando le tecniche e i codici propri del linguaggio visivo e audiovisivo; di leggere e interpretare in modo critico i linguaggi delle immagini e quelli multimediali; di comprendere le opere d’arte; di conoscere e apprezzare i beni culturali e il patrimonio artistico. Con l'educazione all’arte e all'immagine, caratterizzata da un approccio di tipo laboratoriale, l'alunno sviluppa le capacità di osservare e descrivere, di leggere e comprendere criticamente le opere d’arte. È importante che l'alunno apprenda, gli elementi di base del linguaggio delle immagini e allo stesso tempo sperimenti diversi metodi di approccio alle opere d’arte, anche attraverso esperienze dirette nel territorio e nei musei. È necessario che abbia una conoscenza dei luoghi e dei contesti storici, degli stili e delle funzioni che caratterizzano la produzione artistica. La familiarità con immagini di qualità ed opere d’arte sensibilizza e potenzia nell’alunno le capacità creative, estetiche ed espressive, rafforza la preparazione culturale e contribuisce ad educarlo a una cittadinanza attiva e responsabile. L'alunno si educa alla salvaguardia, e alla conservazione del patrimonio artistico e ambientale a partire dal territorio di appartenenza. La familiarità coni linguaggi artistici permette di sviluppare relazioni interculturali basate sulla comunicazione, la conoscenza eil confronto tra culture diverse. È necessario che l'apprendimento sia realizzato attraverso l'integrazione dei suoi nuclei costitutivi: sensoriale (sviluppo delle dimensioni tattile, olfattiva,...); linguistico-comunicativo (il messaggio visivo, i segni dei codici iconici e non, le funzioni,...); storico-culturale (l’arte come documento per comprendere la storia, la società,...di una specifica epoca); espressivo/comunicativa (produzione e sperimentazione di tecniche, codici e materiali diversificati); patrimoniale (museo, beni culturali e ambientali presenti nel territorio). EDUCAZIONE FISICA Promuove la conoscenza di sé e delle proprie potenzialità nella relazione con l’ambiente, gli altri e gli oggetti. Contribuisce alla formazione della personalità attraverso la conoscenza e la consapevolezza della propria identità corporea, nonché del continuo bisogno di movimento come cura della propria persona e del proprio benessere. Lo “stare bene con se stessi” richiama l'esigenza che prevede esperienze tese a consolidare stili di vita corretti e salutari, che valorizzi le esperienze motorie e sportive, anche extrascolastiche, come prevenzione di ipocinesia, sovrappeso e 12
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