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Riassunto dettagliato del libro di Storia moderna, Sintesi del corso di Storia Moderna

Mondo Nuovo, Rinascimento, Potenze europee, riforma protestante e protagonisti, Carlo V e il Protestantesimo, Controriforma, ordini religiosi, ascesa al potere di Carlo V, monarchia castigliana, potenza inglese, impero ottomano e persiano, crisi generale del Seicento, guerra dei Trent’anni e le sue fasi, Rivoluzione inglese e le sue fasi, Olanda nel Seicento, via Francese, via Polacca, Giusnaturalismo, guerre europee e guerre di successione

Tipologia: Sintesi del corso

2021/2022

In vendita dal 28/02/2023

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Scarica Riassunto dettagliato del libro di Storia moderna e più Sintesi del corso in PDF di Storia Moderna solo su Docsity! STORIA MODERNA CAPITOLO 1 “Mondo nuovo” Definizione data da: Cristoforo Colombo prima, e successivamente Amerigo Vespucci. 1492 : la scoperta dell’America ha un significato fondamentale MA non bisogna vedere il tutto come un’azione che ha “soppresso” genti selvagge, e non bisogna dare spazio solo ai vinti, parlando dell’annullamento di alcune civiltà. “SCOPERTA” significava conversione delle genti, tesori, terre sconosciute, guadagnare fama. Ci si imponeva con le armi, ma i costi furono elevati per via di malattie, organizzazioni sociali sconvolte, cali demografici (come il Messico). AFRICA, AMERICA e ASIA vengono investite dalla “fase eroica della conquista” America dopo la scoperta: - Il traffico delle miniere provoca inflazione e rivoluzione dei prezzi; - Vengono portati nuovi prodotti come patate, mais, caffè, canapa… - Si crea concorrenza per il predominio sulle nuove terre. Portoghesi: Contano sui capitali italiani, creano la caravella, più veloce, manovrabile e capiente. Leonardo da Vinci offre una mappa più dettagliata della regione. Con la penetrazione portoghese in Africa, inizia lo sfruttamento di schiavi, oro, avorio, cotone, zucchero. Fu inventata la “terra nullis” per giustificare in termini giuridici l’assoggettamento degli Africani da parte dei Portoghesi: una regione scoperta e non soggetta a signoria poteva essere colonizzata. Spagnoli: La presa castigliana delle isole Canarie fu fondamentale come base per i 4 viaggi di Colombo. Fu utilizzata come scusa per l’occupazione la “guerra contro gli infedeli”. Isabella di Castiglia si riservò il diritto di controllo delle Isole Canarie. Volevano completare la Reconquista. Intanto, il TRATTATO DI TORDESILLAS definiva le zone di influenza di Spagna e Portogallo. - Cosa comprende l’impero portoghese oltreoceano? 1) Colonie agricole degli arcipelaghi dell’Atlantico; 2) Dalla Sierra Leone al Congo; 3) Estato da India. Risorsa più importante: il commercio delle spezie. Il centro di questo commercio è Anversa. La conquista del Brasile fu importante per il Portogallo, ma le attività primarie non consentirono la soddisfazione del fabbisogno della popolazione. - Cosa comprende l’impero spagnolo oltreoceano? La conquista del Messico con Hernàn Cortés fa compiere alla Spagna un salto di qualità, sterminando gli Aztechi. Gli uomini sono spinti dalla fede missionaria, ma a permettere ciò è anche la mancata coesione interna degli indigeni, colpiti spesso da epidemie. PROBLEMA DELLA COLONIZZAZIONE SPAGNOLA 1) Trovare un equilibrio tra il potere statale dei territori conquistati e il desiderio di riconoscimento di conquistadores. La Corona spagnola aveva stabilito la sovranità esclusiva delle nuove terre e l’attaccamento alla madrepatria, l’importanza dei territori per le finanze statali e il fine dell’evangelizzazione. 2) Istituzione dell’encomienda: concessione temporanea fatta dalla Corona ai singoli soggetti, che permetteva loro di avere una signoria. L’encomienda è vista come fattore positivo per alcuni, negativo per altri. 3) Le Indie furono urbanizzate secondo il modello “a scacchiera” delle città castigliane. COSCIENZA EUROPEA ALL’IMPATTO CON IL NUOVO MONDO L’America è la terra dei sogni, piena di risorse, un mondo incontaminato e selvaggio MA l’uomo europeo si sente superiore all’indigeno e al selvaggio. Il conquistador Juan Ginés si ribella allo sfruttamento delle popolazioni indigene, e vuole dimostrare la loro uguaglianza. CRISTOFORO COLOMBO Egli vuole raggiungere le Indie orientali partendo dalle coste atlantiche dell’Europa. Colombo propone l’idea a Giovanni II, ma viene respinto; prova due volte con Isabella di Castiglia, e la seconda volta è quella fortunata. 1 spedizione) crede di giungere in Cina o Giappone, ma si trova nelle Bahamas; 2 spedizione) è abbastanza deludente, e torna con un carico di schiavi; 3 spedizione) tocca l’America Latina e ottiene un grande bottino; 4 spedizione) è l’ultimo viaggio, affidatogli da Isabella dopo essere stato liberato dal carcere. CAPITOLO 2 Il Rinascimento ha origini italiane, e rappresenta un distacco dal Medioevo. Si torna all’antico, è c’è una nuova concezione dell’individuo. La stessa rivoluzione dei prezzi non va intesa in ambito prettamente monetario. Organizzazione degli Stati Europei < sovrano, giudice supremo < vari organismi si occupano di settori dello Stato. Elemento di novità più importante: divisione tra titolarità di potere che spetta al sovrano e il suo esercizio affidato all’amministrazione. Unificazione geopolitica della Francia: - Sconfitta di Carlo il Temerario; - Conquista della Borgogna; - Annessione della Provenza. Tutte le province hanno un sistema di rappresentanza autonomo. Tutti i decreti legislativi sono redatti in nome del re. SISTEMA DI GOVERNO DELLA MONARCHIA FRANCESE La prima fase delle guerre d’Italia si concluse con la presa del Regno di Napoli da parte degli spagnoli. GIROLAMO SAVANAROLA Frate domenicano che divenne un leader, con una forte personalità, descritta anche da Machiavelli. Odiava i beni di lusso, tanto da bruciarli al rogo, e lottava per i valori di fratellanza e uguaglianza anche in politica. I suoi seguaci erano i “piagnoni”, poi contestati dagli “arrabbiati”. Fu scomunicato dal papa, poi impiccato e messo al rogo. CESARE BORGIA Intendeva creare un vasto complesso politico nell’Italia centrale. “Valentino” (così era chiamato) realizzò il suo progetto solo in parte. Fu aggirato da papa Giulio II, il quale, per ottenere i voti, promise a Valentino lo Stato di Romagna, ma non mantenne la sua promessa. FRANCESI E SPAGNOLI NELLA PENISOLA Francesi: Giulio II promosse una lega anti-francese. I francesi dovettero lasciare Pavia, Genova e Bologna. Anche Milano finì nelle mani degli alleati di Giulio II. Spagnoli: la Spagna uscì vittoriosa, anche a seguito della conquista del Regno di Napoli. IMPERO GERMANICO Il potere era detenuto, a titolo rappresentativo, dagli Asburgo in Austria. Massimiliano I d’Asburgo, sin dal principio, progettò anche le strategie matrimoniali. Si impegnò molto anche nella politica estera, anche se, come unico risultato, ottenne il distacco di molti prezzi dell’ Impero germanico. Un altro insuccesso lo ebbe in Ungheria. Ma la sua strategia matrimoniale permise la nascita, da Filippo e Giovanna La Pazza, di Carlo, che avrebbe realizzato i progetti del nonno. Dopo varie morti, Carlo V rimase l’unico a poter governare un impero universale. La Spagna si rifiutò, perché non voleva dipendere dagli Asburgo. < rivolta dei comuneros contro Carlo Sfruttò l’antipatia che i comune ros avevano provocato nell’aristocrazia. 1520-30 : decennio importante per l’organizzazione della parte spagnola dell’Impero. Carlo aveva grandi responsabilità su due poli: Mediterraneo e Atlantico. Carlo V fu contestato da molti, anche da papa Leone X, dei Medici. TERZA FASE DELLE GUERRE D’ITALIA Inizia con l’ascesa di Carlo IV. Francesco I viene catturato a Pavia, e dopo un anno di prigionia il sovrano francese firma la pace con Carlo V. I Lanzichenecchi, truppe di Carlo V, bloccano qualunque ripresa di Milano, fino a penetrare a Roma il 6 maggio 1527 (“Sacco di Roma”). Carlo intende spezzare gli equilibri fra gli Stati italiani. Accade un fatto importante : Genova si separa da Francesco I e inizia a finanziare Carlo V. Anche papa Clemente VII entra nell’orbita spagnola, e questo sancisce il ritorno dei Medici con Alessandro de’ Medici. Carlo viene incoronato IMPERATORE del Sacro Romano Impero. Ma Francesco I, ignorando la pace con Carlo V, decide di armarsi per difendersi, alleandosi con due tra i peggiori nemici di Carlo. PACE DI CATEAU-CAMBRESIS Vittoria della Spagna e sconfitta della Francia. CAPITOLO 4 Riforma protestante. 1) Martin Lutero 2) Zwingli 3) Calvino Cause: corruzione religiosa, del clero, commercio delle indulgenze, benefici ecclesiastici, mancanza di chiarezza teologica, confusione dei dogmi. Funzioni importanti erano trattate con disinteresse, mentre gli argomenti più discussi erano l’affrancamento delle anime del Purgatorio e il denaro. MARTIN LUTERO Da un lato era visto come fustigatore degli abusi della Chiesa, che denunciava la corruzione papale. Dall’altro, era considerato immorale e libertino. Lui tratta il problema della “giustizia di Dio”: parte dalla distanza fra la perfezione assoluta di Dio e l’animo peccatore dell’uomo. Per cui, ogni azione compiuta dall’uomo diventa inutile; può salvarsi soltanto “annullandosi” nella volontà di Dio. Si oppone alle indulgenze : Alberto di Brandeburgo, insieme al papa, aveva letteralmente avviato un commercio che aveva arricchito entrambi enormemente. Johannn Tetzel spiega che, chi compra una lettera di indulgenza, può uscire dal Purgatorio semplicemente confessando i propri peccati, senza pentirsene. CARDINI DELLA SUA RIFORMA - Fine della meditazione ecclesiastica; - Nuova dottrina dei sacramenti. Lutero, con la bolla papale EXSURGE DOMINE, ha come minaccia la sua scomunica, ma, dopo aver bruciato la bolla in piazza Wittenberg, viene definitivamente scomunicato. Lutero partecipa anche alla Dieta di Worms, ma la dottrina viene condannata come eretica. ALTERNATIVE ALLA CRISI RELIGIOSA Erasmo “De libero arbitrio” < Il suo pensiero è una fusione tra Umanesimo e Cristianesimo, tra l’humanitas e la morale cristiana. Difende Lutero dagli attacchi delle gerarchie ecclesiastiche. Lui esalta la religione naturale. Lutero “De servo arbitrio” < Stabilisce un compromesso con Erasmo nonostante non lo sopporti, ma lui è opposto all’esaltazione della religione soprannaturale. Lui crede nella salvezza attraverso la fede e nell’impotenza di ogni azione umana. Religione ragionevole VS differenza tra Dio e l’uomo Inoltre, per Erasmo, le critiche e denunce degli abusi ecclesiastici non pongono il cristiano fuori dalla Chiesa. Guerra dei contadini Si auspica un ritorno all’organizzazione comunitaria dei fedeli, alla povertà ecclesiale, all’abolizione del privilegio. Alla base di questo movimento c’è una ribellione proveniente dalle campagne tedesche per via delle condizioni di schiavitù e dell’eccessivo potere signorile. I contadini, o meglio, l’ “uomo comune” anima questa rivolta: l’obiettivo è un ritorno all’amore cristiano, al bene comune. Lutero si comporta principalmente in due modi: 1) Cerca di mediare tra contadini e signori, esortando i primi a non usare Dio come scusa per le loro ribellioni, perché queste non sono tollerate, e i secondi a non abusare dei propri poteri; 2) Si abbatte duramente contro i ribelli, e, poiché la Germania è in subbuglio, i principi si abbattono sui contadini. Dopo ingenti perdite di contadini, vince definitivamente la “riforma dei principi”. ZWINGLI Riforma delle comunità. I suoi capisaldi sono: - L’opposizione al sacerdozio, al celibato, ai santi, alla messa come sacrificio; - Religiosità prettamente evangelica; - Accentuazione dello spirito comunitario dei fedeli. Conventi e monasteri sono trasformati in scuole e ospedali, la messa in latino è abolita, così come le immagini nella Chiesa. Viene abolito il servizio mercenario. Per consolidare la sua Riforma, Zwingli deve liberarsi dell’ala degli anabattisti. Ha dei contrasti con Martin Lutero. CALVINO Fondamenti teologici del Calvinismo: 1) L’essenza della Chiesa è nella rivelazione del verbo; 2) Abolisce la mediazione del clero; 3) Accentua la dipendenza dell’uomo da Dio con la “dottrina della predestinazione”. Per lui, solo facendo parte della Chiesa si rende visibile al cristiano il disegno della provvidenza divina. Per lui, le opere buone non assicurano la salvezza, ma rendono l’animo tranquillo e senza ansia. Lutero: credo ergo sum VS Calvino: ago ergo credo CARLO V NEI CONFRONTI DEL PROTESTANTESIMO 1) Emana la Costituzione imperiale: nessuno può essere messo al bando senza processo. Quando Lutero viene condannato con l’editto di Worms, l’imperatore preferisce temporeggiare. 2) Coincide con la fine della guerra dei contadini: la Germania è divisa in due. Da una parte, per mezzo di deliberazioni, Carlo V intende colpire l’eresia, dall’altra vede la difficoltà del reprimere i protestanti. 3) Impegnato in altre questioni, l’imperatore proibisce ogni ricorso alla forza in materia di fede e religione. 4) Carlo V infligge una sconfitta ai protestanti, ma successivamente viene battuto. Così firma la “pace religiosa di Augusta”, che stabilisce il principio del “cuius regio, eius religio”. DIFFUSIONE DELLA RIFORMA PROTESTANTE Area luterana, molto compatta. Area calvinista, frastagliata. Lutero aveva imposto la totale obbedienza al sovrano, Calvino ammetteva la ribellione. Riforma religiosa in Inghilterra: - Re Enrico VIII aveva condannato gli scritti di Lutero; - Ottenne il titolo onorifico di “difensore della fede” dal papa; Filippo II, dopo la grande espansione del loro impero per mezzo di Solimano I il Magnifico, decise di attaccare i turchi, e non aveva poche ragioni per farlo: - Innanzitutto, a guardia del Mediterraneo c'era solo la flotta spagnola, perché la Francia era stata completamente sguarnita - In secondo luogo, sembrava che fosse giunta l'ora giusta per un attacco diretto. - Infine, tutti vicerè e i governatori notavano quanto fosse minacciosa l'avanzata dei turchi. A Gerba, dove ci fu lo scontro tra i due regni, la flotta spagnola fu sconfitta, perché Filippo II ignorò la potenza marittima dei turchi. Ma fu una cosa positiva questa sconfitta, perché permise a Filippo II di frenare l’avanzata dei turchi sull’isola di Malta. Intanto, i Paesi Bassi iniziarono ad essere nervosi. La diffusione del Calvinismo aveva incrinato la pace e l'unità religiosa, e aveva alimentato la nascita di una nuova cultura politica fra nobili artigiani e mercanti. Si crearono vistose falle nel sistema di alleanze fra la monarchia spagnola e l'aristocrazia dei Paesi Bassi, per questo il sovrano spagnolo decise la via dell'accentramento repressivo, facendo una repressione dura e indiscriminata, giustiziando un sacco di persone. Ne scaturì una ribellione che vide a capo Guglielmo d'Orange. Anche le province meridionali si uniranno a quelle settentrionali in funzione antispagnola, dopo il saccheggio di Anversa a opera di Filippo II. L'Unione tra olandesi e valloni delle regioni del Sud fu sancita nella pacificazione di Gand. - La società olandese aveva ritrovato nell'obiettivo dell'indipendenza dalla Spagna un vincolo di collaborazione fra i suoi ceti. - La società vallona era di religione cattolica, e la sua aristocrazia tendeva ad aumentare le sue prerogative. I Paesi Bassi si spaccarono, mentre a Utrecht nacque la Repubblica delle Province unite. La guerra delle Province Unite contro la Spagna si prolungò per vari decenni, e nel 1581 le 7 Province Unite assunsero il nome di Repubblica delle Province unite, che successivamente sarebbe divenuto “Olanda”. Ma la Spagna non rinunciò così presto ai suoi domini, combatté molto per mare e per terra, ma alla fine della guerra dei Trent'anni riconobbe l'indipendenza dell'Olanda. Dopo l'atto di rinuncia di Filippo II nel 1805, nel 1581 la sovranità passò alle Province Unite. Le scelte militari della Federazione erano condizionate dall'unanimità dei voti, e lei stessa era rappresentata dagli Stati generali. La sfera di influenza degli Stati generali fu limitata alla politica estera e alla difesa. Caratteristiche comuni a tutti gli Stati provinciali: 1) la più importante riguarda il criterio della rappresentanza, formato da due corpi, quello della nobiltà e quello delle città. 2) Alla base di questo sistema c'erano i consigli delle città. 3) Il vertice del sistema era rappresentato dallo statolder e dal Gran pensionario. Questa carica fu inizialmente presa dalla famiglia d’Orange. I cittadini olandesi godevano di certi privilegi, non in quanto privati individui, ma in quanto membri di una corporazione, e l’ originalità sta nel fatto che il sistema olandese favorì la partecipazione diretta delle popolazioni alla vita politica del paese. Qui si sviluppò anche la pratica delle petizioni, un mezzo di comunicazione per chiunque volesse richiedere e ottenere qualcosa da un corpo amministrativo. Questo Paese, però, era condannato al commercio, per via della sua scarsa produttività. Gli olandesi possedevano una flotta di 60.000 navi. Dopo che i turchi, avendo lasciato Malta, attaccarono Cipro, Filippo II si unì a veneziani e al Pontefice Pio, per formare la Lega Santa. Il 7 ottobre 1571 si svolse nelle acque di Lepanto lo scontro tra la fotta ottomana e quella cristiana, e fu una delle più sanguinose battaglie navali della storia (60.000 morti e feriti). Vinse la flotta cristiana, anche per via della superiorità dell'artiglieria europea, ma appare chiaro che non fu tanto Lepanto a segnare un punto di svolta nelle relazioni tra i due grandi imperi mediterranei, quanto l'accordo tra Filippo II e il sultano Murad III. In questo clima, il Portogallo dimostrò la fragilità della sua potenza militare, nel momento in cui si impegnò in una spedizione contro il potente sultanato del Marocco; quando fu sconfitto definitivamente, e non avendo più nessun erede (poiché Maria Emanuela di Portogallo si era sposata con Filippo II), il sovrano spagnolo non ebbe alcun problema a penetrare nel Portogallo e a conquistarlo, senza trovare alcuna resistenza. Annettere il Portogallo alla Spagna servì a Filippo per ottenere un vero e proprio osservatorio sull'Oceano Atlantico. Per quanto riguarda l'Inghilterra, i primi dissapori tra Filippo II ed Elisabetta d'Inghilterra iniziarono quando quest'ultima appoggiò la rivolta olandese. Filippo II sottovalutò la forza navale e militare dell'Inghilterra. La flotta di Filippo II non era forte come quella inglese, ma era abbastanza forte da ricevere il nome di Invincibile Armata. La superiorità dell'artiglieria inglese fu fatale per il sovrano, che vide l’Invincibile Armata ridotta a poco più di 50 navi. Monarchia “castigliana” Il re si trasferì in Castiglia, così la sovranità diventava “castigliana”. Lui ereditò dal padre lo schema organizzativo dell’amministrazione: la divisione fra Consigli dipartimentali ( la Suprema Inquisizione, il Consiglio d’Azienda, i Consigli di Stato e Guerra) e Consigli territoriali (Consiglio d’Italia, del Portogallo, delle Fiandre). Furono istituiti i Segretari del re per organizzare questi Consigli. POTENZA INGLESE Da isola semisconosciuta, diventa una potenza marittima. Sul piano culturale si muove verso l’astrologia, con Isaac Newton. Sulla parte politica, si giunge al Parlamento. Vantaggi dell’Inghilterra: - Posizione geografica; - Rapporto popolazione / risorse poco squilibrato; - Tendenza al rischio e all’avventura; i ricchi si assunsero tali rischi. Enrico VIII e Anna Bolena ebbero Elisabetta. La regina con l’Atto di supremazia si fece nominare capo delle cose sacre e profane. Consolidò il potere della monarchia. Protesse anche William Shakespeare. Elisabetta, scoperta una congiura di Maria Stuart, la fece decapitare. Condusse una politica di lungimiranza: promosse lo sviluppo del settore tessile, creò incentivi per gli artigiani protestanti, con delle lettere di corsa autorizzò anche la pirateria. Il suo non fu un regno dispotico. FRANCIA NELLE GUERRE DI RELIGIONE Eventi che accadono in Francia in questo periodo: crisi dinastica dopo la morte di Enrico II di Valois < divisione del Paese tra ugonotti e cattolici < lotta religiosa e lotta politica < sviluppo di nuove teorie politiche, influenzate dalla guerra civile < Enrico II muore e lascia tre principi minorenni < Francesco II, a 15 anni, sposa Maria Stuart < Maria muore, quindi il potere va alla vedova di Enrico II, Caterina de’ Medici. Lei dovette affrontare le eresie, la crisi finanziaria, e vide la divisione tra il leader del partito cattolico e quello del partito ugonotto. 1 editto di San Germano= libertà di culto agli Ugonotti, che però dovevano risiedere fuori dalle mura delle città < reazione dei Cattolici: strage di Vassy 2 editto di San Germano= venivano concessi alcuni luoghi agli Ugonotti. Successivamente, dopo la vittoria cristiana a Lepanto, Elisabetta appoggiò i cattolici, che nella notte di San Bartolomeo fecero strage di Ugonotti. Viene svolta la “guerra dei tre Enrichi”= terzogenito di Caterina, Enrico III, e due aspiranti al trono, Enrico di Guisa ed Enrico di Borbone. Enrico di Borbone vinse, e si dovette convertire al Cattolicesimo, come ultimo desiderio di Enrico III prima di morire. La sua conversione fu un atto di pacificazione del Paese. EUROPA ORIENTALE La Russia è sotto Ivan VI il Terribile < lo zar rafforzò l’unità centrale. Creò la prima fanteria permanente, composta da moschettieri. Ma il sistema dell’agricoltura russa non cambiò, anzi, molti contadini si vendevano come schiavi per non morire di fame. Il successore di Ivan, Boris Godunov, proibì tutti gli spostamenti dei contadini. Mentre in Russia il potere era detenuto dallo zar, in Polonia c’era la repubblica nobiliare: fu stabilito il liberum veto, cioè la possibilità da parte di un aristocratico di bloccare qualunque decisione del sovrano, che era nominato a scopo figurativo. ITALIA nella potenza spagnola Pace di Cateau-Cambrésis < la Spagna iniziò a darsi da fare nel Mediterraneo le basi del potere erano state offerte da Carlo V. Lui fece anche creare la pax hispanica, che portò una serie di costi e vantaggi. Costi: - il più elevato fu la dipendenza di quasi mezzo territorio italiano dalla Spagna; - Drenaggio di risorse umane, da questi territori verso la Corona asburgica; - Subalternità degli Stati italiani (anche quelli non della Spagna) alla potenza asburgica; - Diffusione sul territorio dei comportamenti della Controriforma. Vantaggi: - Protezione del territorio italiano, soprattutto contro i Turchi; - L’Italia non fu tagliata fuori dalla scena politica; - Il dominio spagnolo non fu egemone e dittatoriale, ma un equilibrio fra dominio e consenso. DUCATO DI MILANO < cuore della monarchia, centro strategico di 1 piano, Stato principesco REGNO DI NAPOLI < funzione strategica nel teatro politico e militare SICILIA < ruolo di fortezza e avanguardia, riserva di cereali per sfamare. SARDEGNA ITALIA non spagnola Ducato di Savoia: unico Stato italiano relativamente autonomo. Alla Spagna è legata l’ascesa della repubblica di Genova, che ebbe delle funzioni importantissime: 1) Prestito di capitali; 2) Controllo delle comunicazioni marittime; L’India aveva come base un’economia perlopiù agraria. Sistema delle caste= organizzava la popolazione in gruppi ereditari < i maschi svolgevano la stessa funzione, tramandandola di padre in figlio < la casta serviva a organizzare la società indiana. CAPITOLO 7 Crisi generale del Seicento ( delle strutture agrarie, la contrazione demografica, crisi manifatturiera, epidemie e carestie, effetti della guerra). Ma la crisi è stata anche una “trasformazione” per tutti i paesi, sia in positivo che in negativo. Un aspetto da tenere presente è l’evoluzione demografica del continente, o meglio, il rapporto tra popolazione e risorse. Ma la crescita demografica in Europa fu molto bassa, questo per delle motivazioni valide: - Guerra dei Trent’anni - Epidemie, che colpirono ovunque, soprattutto le popolazioni più deboli (come nel caso della peste a Napoli) L’agricoltura è la fonte principale da cui trarre sostentamento: 1) Prezzi dei cereali 2) Diminuzione rapporto semente-prodotto 3) Meno superfici coltivate 4) Si passa all’allevamento Stop anche alla produzione di cereali: 1) Cattive stagioni 2) Crisi alimentari / epidemiche 3) Costo del lavoro aumentato 4) Pressione economica dei ceti privilegiati Crisi di manifattura, industria, commercio, tecnologia. L’organizzazione del lavoro fu un altro motivo di crisi. Per il commercio internazionale, il baricentro si sposta dal Mediterraneo all’Atlantico. Cresce l’importanza del denaro, a tutti servivano capitali, ma il numerario era scarso. Si iniziò a fare ricorso alla moneta fiduciaria, cioè le lettere di cambio. DECLINO IMPERO SPAGNOLO La Spagna, da potenza mondiale, iniziò a conoscere un periodo di declino del suo sistema imperiale. I segnali partono già dal regno di Filippo III: - Crisi economica - Cattivi raccolti - Peste - Abbandono dei villaggi Espulsione dei moriscos, musulmani apparentemente convertiti al Cristianesimo. Erano la spina dorsale dell’agricoltura e dell’artigianato. Furono espulsi come capro espiatorio della crisi, ma ciò peggiorò notevolmente la situazione già precaria. Con Filippo III ci furono modifiche nel sistema politico. FILIPPO IV E IL SUO VALIDO, DUCA D’OLIVARES: tre fasi di governo: 1) Prima fase: fine della pax hispanica di Filippo III. La Spagna riesce a conquistare l’area della Valtellina. 2) Seconda fase: la “Guerra di Mantova” fu l’errore peggiore dell’Olivares. Organizzò l’Uniòn de las armas, per invitare tutti i sudditi spagnoli a prendere le armi, ma suscitò forti opposizioni. 3) Terza fase: guerra franco-spagnola, che concluse la Guerra dei Trent’anni. Rivolta in Catalogna e secessione del Portogallo. CONSOLIDAMENTO DELLO STATO MODERNO IN FRANCIA Enrico IV, dopo l’editto di Nantes, promosse una politica di consolidamento dello Stato. Vendita degli uffici pubblici. Editto di Paulette < sancì l’ereditarietà degli uffici venduti a fronte di un pagamento di tassa annuale da parte degli esercenti. Intervento sull’economia < ricostruì le basi produttive del Paese con lo sviluppo di agricoltura e manifatture tessili. In politica estera strinse alleanze in funzione antiasburgica. Ma il suo regno accentuò soltanto i conflitti interni della società francese (come quello religioso, quello tra nobiltà di spada e nobiltà di toga, tra i Parlamenti e il corpo di funzionari). Un fanatico della lega cattolica assassinò Enrico IV, e la reggenza passò alla vedova, Maria de’ Medici. Periodo di crisi per la Francia: Richelieu, primo ministro francese, si forma in questi anni PRIMI ANNI DI GOVERNO: si occupa della questione ugonotta. Poi interviene nel duello franco-spagnolo, avendo la meglio. Egli aveva una grande intuizione, organizzazione e capacità di prevedere gli avvenimenti. Giulio Mazzarino fu il suo successore: nei primi anni fu fortunato nella guerra contro la Spagna, e anche nei momenti di turbamento. Mazzarino, per risolvere il fabbisogno finanziario, decise di tassare fino a un terzo il salario annuale dei funzionari pubblici. Ci fu una rivolta, che Mazzarino risolse arrestando alcuni parlamentari. A seguito di ciò, ci fu la Fronda parlamentare. Alla rivolta si aggiunse anche la nobiltà di sangue con il leader Luigi di Borbone. CONTRADDIZIONI DELL’IMPERO GERMANICO Costituzione della politica germanica: L’imperatore era limitato da sette principi elettori e dalla Dieta imperiale. Sistema di potere negli Stati germanici: rapporto tra principi e ceti territoriali. Questi ceti divennero partner del principe nell’amministrazione della giustizia. Rodolfo II d’Asburgo: spostava gli equilibri in favore degli interessi cattolici (unione evangelica VS lega cattolica). Esplosione del conflitto politico – religioso < la causa fu la successione al trono di Boemia. In questo periodo, che procede la Guerra dei Trent’anni, la situazione economica della Germania era già critica. GUERRA DEI TRENT’ANNI Si scontrarono due civiltà: la Boemia, con l’Unione evangelica, e la Lega cattolica. Altra caratteristica della guerra: internazionalizzazione del conflitto. Dopo poco si instaurò la lotta per l’egemonia sul continente. Ultima caratteristica: nuovi protagonisti sulla scena politica europea ( Svezia, Danimarca ). La guerra fu divisa in 4 fasi: 1) FASE BOEMO-PALATINA - Defenestrazione di Praga - Esercito imperiale sconfigge l’Unione evangelica - Guerra Spagna VS Province Unite - Spagna occupa la Valtellina 2) FASE DANESE - La Danimarca aiuta i protestanti VS l’Impero - Pace di Lubecca 3) FASE SVEDESE - Alleanza tra Gustavo Adolfo di Svezia e Francia - Svezia sconfigge truppe imperiali ma muore Gustavo - Impero sconfigge l’esercito svedese - Pace di Praga 4) FASE FRANCESE - Gli olandesi sconfiggono le forze imperiali - Gli spagnoli vengono sconfitti dai francesi a Rocroy - Pace di Vestfalia tra Impero, Francia e Svizzera DOPO LE PACI DI VESTFALIA , PIRENEI E OLIVA Indiscussa egemonia francese in Europa. Sorge un’ Europa multipolare. - Francia in posizione preminente - Brandeburgo-Prussia in Europa centrale - Inghilterra e Olanda sono il cuore dell’economia europea - Svezia e Russia CAPITOLO 8 Dopo il regno di Elisabetta, lo Stato presentava delle carenze: sul piano finanziario era presente un’economia scarsa, la maggior parte dei beni era posseduta dalla Chiesa. Le milizie locali erano la parte forte dell’esercito. C’era un compromesso tra Corona e Parlamento < grazie a questo compromesso, la gentry aumentò la sua ricchezza e conquistò il governo delle contee. Per il lato religioso, Elisabetta aveva lasciato molto disordine, che si organizzò in sette protestanti cattoliche. Giacomo II ebbe una figlia, Maria Stuart, protestante: lei prese la corona con Guglielmo III d’Orange, anch’egli protestante. Guglielmo III proclamò la “Bill of Rights”, cioè la fine della monarchia assoluta e la limitazione dei poteri del re. FONTE DELLA SOVRANITA’: non più il re, ma il re nel Parlamento La rivoluzione fu definita “gloriosa” perché fu civile e senza massacri, ma in realtà fu solo una rivolta che ebbe la meglio sulle altre. 1) Rivolta nell’impero spagnolo 2) Rivolta francese 3) Rivolte in Russia e in Cina RIVOLUZIONE RIVOLTA Mutamento radicale di equilibri politici Crisi e sospensione temporanea di un preesistenti assetto sociale OLANDA NEL SEICENTO E’ definita un’ anomalia nello schema europeo. Riuscì a liberarsi dalla Spagna, trovò gli strumenti per superare economicamente i Paesi più grandi. I Paesi Bassi si divisero in due (Province Unite e Paesi Bassi meridionali) per varie motivazioni: - Politica: le Province Unite erano uno stato indipendente, i Paesi Bassi appartenevano alla Corona Spagnola - Religiosa: le Province Unite erano protestanti, i Paesi Bassi erano pieni di Gesuiti. ECONOMICA-SOCIALE: le Province Unite erano una potenza marittima, i Paesi Bassi erano egemonizzati dalla nobiltà. Le Province Unite, la nuova Olanda, avevano come modello politico uno Stato repubblicano a struttura federativa. Veniva eletto lo STATOLDER, esponente della famiglia più importante, gli Orange. Amsterdam diventa il cuore dell’Olanda ( fu fondata la “BORSA”). L’industria era la vera forza dell’Olanda: importava materie prime, esportava manufatti, bonificò molti luoghi, ammodernarono le tecnologie agricole. Compagnia olandese = controllava il commercio mondiale di spezie, aveva ottenuto il monopolio con il Giappone, possedeva gli schiavi neri. Il REGIME REPUBBLICANO si consolida e viene sperimentata una nuova forma di governo senza statolder. CONFLITTO ANGLO-OLANDESE: 1) Prima guerra anglo-olandese: si combatte per l’idea inglese del monopolio marittimo e per l’idea olandese della libertà dei mari 2) Tra la prima e la seconda guerra avviene la pace dei Pirenei e la restaurazione della monarchia in Inghilterra L’ultima guerra si conclude con la pace di Westminster. Questa guerra è di natura prevalentemente commerciale. ASSOLUTISMO E ANTICO REGIME L’assolutismo deriva dalla formula REX LEGIBUS SOLUTUS ( “il re è sciolto dal vincolo delle leggi” ). Il re stesso è rappresentante di Dio. Ma questo dominio aveva alcuni limiti: quello imposto dalla legge divina, di rispettare ordinamenti e consuetudini. “Antico regime” indicava tutto ciò che si opponeva alle conquiste della rivoluzione: - La fonte della sovranità non è la nazione, ma la persona del re. - Non esiste ancora una divisione fra i poteri dello Stato. - Insieme al potere pubblico coesistono corpi privilegiati. - Le funzioni dello Stato presentano uno sviluppo più maturo. L’assolutismo è uno stadio più assoluto dello Stato moderno. La gerarchia dei gruppi sociali non si forma solo in base all’economia, ma per l’onore, la dignità. Al vertice c’è la NOBILTA’, seguita dalla NOBILTA’ DI DIGNITA’. Lo stile di vita è un elemento di gerarchia sociale. L’esercizio di un lavoro manuale si trova in basso nella scala gerarchica. Infine, la dialettica sociale passa all’interno di ogni ordine. Nell’antico regime sono riconoscibili due vie estreme, opposte allo Stato moderno: VIA FRANCESE, che esaltò il ruolo della monarchia come centro del Paese VIA POLACCA, frantumazione del potere centrale dello Stato, indipendenza del ceto nobiliare VIA FRANCESE La rivoluzione portò a un consolidamento dello Stato moderno. In Francia, 4/5 dei 20 milioni di abitanti vivevano in campagna. Ma era in assoluto il Paese dotato di più città. Parigi < prima città europea Il ceto dominante era la nobiltà, divisa in antica nobiltà e nobiltà moderna. Quest’ultima era costituita da coloro che volevano essere potenti e rispettati. Rapporto tra centro e periferia: l’intendente provinciale fu una figura importante. Ma anche re Luigi XIV, che affermava “lo Stato sono io”, dovette tener conto dell’amministrazione della giustizia da parte del parlamento. Politica religiosa di Luigi XIV: bloccò tutto ciò che non aderiva all’ortodossia cattolica, l’eresia protestante. Revocò l’editto di Nantese proclamò quello di Fontainebleau, con il quale obbligò tutti i francesi a seguire il Cattolicesimo. L’economia subì un processo di stagnazione, ma si sviluppò molto la cantieristica, l’industria tessile e l’attività manifatturiera. JEAN-BAPTISTE COLBERT impegnò cospicui capitali per la ripresa economica della Francia, proponendosi di superare anche veneziani e olandesi. Ma ciò andò a sfavore del settore agricolo. Secondo intervento: commercio con l’estero. Formò cinque compagnie commerciali. Settore fiscale = “protezionismo”, riserva di metalli preziosi nelle tasche dello Stato. Commercio interno= furono costruiti canali, abolite le barriere doganali, riequilibrato il prelievo fiscale con la riduzione della taglia. Ma le sue finanze furono quasi tutte utilizzate in guerra, per conquistare l’egemonia in Europa. Luigi XIV si impegnò innanzitutto nella guerra di devoluzione: - In Spagna vigeva la legge salica, che impediva alle donne di prendere il trono. - In Olanda, la Francia vide il suo avversario in economia. ASSOLUTISMO IN PRUSSIA E AUSTRIA Struttura degli stati germanici: Brandeburgo-Prussia di Federico Guglielmo: - Tappa importante= pace di Oliva; l’assolutismo nel Brandeburgo ha un fondamento nobiliare: i posti più importanti dell’amministrazione militare e civile sono conferiti agli junker. La monarchia d’Austria, con Leopoldo I d’Asburgo, è in fase di consolidamento. Ferdinando II aveva già riunito ducati austriaci e Regno di Boemia sotto un unico credo religioso. Inoltre, entrambi vollero rafforzare l’amministrazione pubblica e formare un esercito permanente. Problema della monarchia asburgica = l’Ungheria, un ostacolo insormontabile, protetto anche dallo jus resistendi, cioè il diritto di reagire con la forza a qualunque prepotenza della monarchia asburgica. SPAGNA E ITALIA SPAGNA Potenza imperiale, anche senza l’egemonia in Europa. Ma questo impero era debole e non riusciva più a fronteggiare le aggressioni esterne. Aveva fondamenti economici e sociali fragili. ITALIA Avvertì molto gli effetti della Guerra dei Trent’anni, e dell’epidemia di peste, che portò ad un calo demografico. Fu tagliata fuori dal traffico internazionale, iniziò ad esportare materie prime e importare manufatti. Crisi del settore tessile. Ritorno alla terra, immobilizzo dei capitali. Dal punto di vista politico, fu un laboratorio di esperienze. Affermazione di un ceto ministeriale. Chiusura della nobiltà urbana. - Piemonte sabaudo: Carlo Emanuele II adotta una politica mercantilista, si formò una burocrazia civile e militare. Poi, Vittorio Amedeo II prese il potere, conducendo una politica estera aggressiva. - Genova: Luigi XIV costrinse la repubblica genovese a una sottomissione diplomatica. Così, lo stato genovese conservò la sua indipendenza. - Stato pontificio: non fu più una presenza significativa. Inoltre, il modo in cui era articolato rese difficile il dominio del territorio. - Venezia: la guerra di Candia contro gli Ottomani le costò molto, così come l’aiuto che fornì agli Asburgo d’Austria contro i turchi. - Sicilia: piena di crisi di sussistenza, qui si affermarono le spinte indipendentiste dell’oligarchia del Senato di Messina. PAESI SCANDINAVI La Svezia, con la Francia, aveva vinto in terra tedesca, ottenendo un po' di territori dopo la pace di Vestfalia. Prima guerra del Nord per il controllo del Baltico. Aveva una grande forza militare, grazie all’enorme disponibilità di ferro per la composizione delle armi dell’esercito, formato da nobili e piccoli contadini. Il sistema feudale era debole e tardivo. CAPITOLO 10 GUERRE EUROPEE Per il predominio europeo avvennero numerose guerre, che videro da una parte la Francia e dall’altra la Spagna. La pace di Cateau-Cambresis sancì la supremazia dell’impero spagnolo. Motivi che resero possibile l’egemonia internazionale di Filippo II: disponibilità di grandi risorse finanziarie, forza degli eserciti, capacità di far fronte al pericolo primario per i Paesi del Mediterraneo; i Turchi, la strategia di governo del territorio nei domini italiani. Egemonia di Filippo II: fu resa possibile grazie anche a= - Francia: guerre di religione - Inghilterra: problemi con il potere del sovrano - Germania: formazioni politiche divise dal punto di vista religioso Fine ‘500= primi segnali di novità: - Il pericolo turco si era allontanato - I Paesi Bassi spagnoli si erano separati, formando l’Olanda - L’Inghilterra aveva bloccato la potenza spagnola - In Francia erano finite le guerre di religione Fine ‘600-inizio nuovo secolo= Europa multipolare GUERRA DI SUCCESSIONE SPAGNOLA 1700 = Carlo II di Spagna muore senza eredi. I pretendenti furono Luigi XIV, Leopoldo I d’Asburgo, Vittorio Amedeo II di Savoia. Erede per testamento fu Filippo d’Angiò. 1702 = patto tra Inghilterra e Olanda, e Inghilterra e Austria. Guerra tra le prime tre e il blocco franco- spagnolo. 1706= Battaglia di Torino: i francesi sono costretti ad abbandonare il Piemonte 1707= fine della dominazione spagnola del regno 1711= muore Giuseppe I d’Asburgo e sale al trono il fratello Carlo VI d’Asburgo 1714= pace di Utrecht e pace di Rastadt GUERRA DI SUCCESSIONE POLACCA 1733 = Augusto II di Sassonia muore. I candidati sono : Stanislao e Federico Augusto II di Sassonia. 1735 = trattative tra Francia e Austria per giungere a un accordo 1738 = Pace di Vienna GUERRA DI SUCCESSIONE AUSTRIACA 1740 = Carlo VI d’Asburgo muore e sale al trono la figlia Maria Teresa. Federico II di Prussia rompe la pace di Vienna. Luigi XV si allea con Federico II. 1743 = Coalizione franco-spagnola contro coalizione austro-inglese 1748= pace di Aquisgrana = l’Austria ottiene il riconoscimento definitivo della Prammatica Sanzione “Che cos’è l’Illuminismo?” Secolo dei lumi = vide l’uso della ragione applicata a tutti i campi. Prima fase = crisi della coscienza europea Seconda fase = nasce l’Enciclopedia, la loro più importante iniziativa editoriale Terza fase = economia al primo posto Fu una cultura universale, e Parigi fu al centro del movimento. I philosophes volevano dirigere la società. In Germania, il movimento nacque in un panorama ostile, pieno di Protestantesimo, il feudalesimo, un Cattolicesimo impregnato di misticismo. Furono importanti, in questo clima, popolo e nazione, che impegnarono bene le energie dell’Illuminismo. Fondamenti e fini delle nuove scienze dell’uomo La conoscenza dell’uomo è il fine ultimo dell’Illuminismo, per raggiungere la massima felicità per il maggior numero di uomini. Montesquieu dedica gli ultimi anni della sua vita alla composizione di “Lo spirito delle leggi”. I suoi punti di partenza sono: 1) Varietà storica di leggi, istituzioni, usi e costumi; 2) Esigenza di costruire un ordine intellegibile di questa varietà. Vuole definire una teoria politica e una sociologia politica. Osserva anche l’Inghilterra e la sua Costituzione, basata sulla separazione dei poteri. RE = potere esecutivo, concentrato in una sola persona CAMERE = potere legislativo, quella dei Lord e dei Comuni LEGGI= potere giudiziario Questo è, per Montesquieu, l’ideale di libertà = equilibrio tra Stato e società Regola fondamentale per lui è “il potere freni il potere”. Vengono analizzati due grandi modelli costituzionali: monarchia prima aristocratica, poi parlamentare; repubblica presidenziale degli Stati Uniti d’America. Fu il padre fondatore della sociologia. ROUSSEAU Nel suo “Il contratto sociale” viene presentato un problema: il patto fonda la società civile. Con questo si passa dallo stato di natura allo stato civile. Per Hobbes lo stato di natura è pericoloso, per Rousseau felice. Il problema è arrivato con la proprietà privata, che ha fatto nascere la disuguaglianza. Per lui, i diritti individuali sono totalmente alienati a favore della comunità che costituisce la base della società. Può quindi esistere solo una sovranità legittima, quella del corpo sociale stesso: la SOVRANITA’ DEMOCRATICA. CESARE BECCARIA “Dei delitti e delle pene” = anche il diritto e la giustizia finiscono nel dibattito illuminista, e vi erano incertezze e disuguaglianza nei processi, pochi controlli, i giudici talvolta svolgevano questo compito illegalmente. Lui denunciò la TORTURA e la PENA DI MORTE come strumenti giudiziari disumani, e cercò la giusta proporzionalità tra reato e pena. QUESNAY Era un fisiocratico, che stabilì il principio che è produttivo soltanto quel lavoro che crea un plusvalore, il cui prodotto cioè contiene un valore superiore alla somma dei valori consumati durante la sua produzione. Il lavoro agricolo è l’unico lavoro produttivo. La rendita fondiaria è l’unica forma di plusvalore. Il processo di trasformazione, da parte dell’industria, deve avvenire con il minor spreco possibile. La funzione di equilibrio è svolta dal mercato. Antonio Genovesi si occupò di agricoltura, produttività e sviluppo mercantile. Vide anche possibile il superamento dell’arretratezza del Mezzogiorno. Questa non era dovuto al suolo o al clima, ma al governo. ADAM SMITH Amico di David Hume, egli scrisse, in Inghilterra, il testo base della scienza economica moderna, che ha come punto di riferimento la Rivoluzione industriale inglese. TEORIA DEL VALORE = il valore di scambio delle merci è basato sulla quantità di lavoro o sul tempo di lavoro in esse incorporato TEORIA DEI PREZZI = tiene conto delle tre classi naturali: 1) Il salario dei lavoratori 2) Il profitto 3) La rendita fondiaria Gli ultimi due creano un PLUSVALORE, l’eccedenza del lavoro fornito e realizzato nella marca sul lavoro pagato. PLUSVALORE Parte del lavoro di cui si appropria il capitalista. Smith distingue il LAVORO PRODUTTIVO ( che crea beni materiali ), e il LAVORO IMPRODUTTIVO ( che produce solo servizi, non plusvalore ). Partito degli intellettuali e circolazione delle idee Il partito nacque per, all’incirca, tre motivazioni: - Sentimento di appartenenza alla stessa comunità; - Poter incidere nella formazione dell’opinione pubblica; - Rivendicazione della funzione di classe dirigente. SETTECENTO: secolo di sviluppo dell’editoria. Il mondo della stampa è più articolato, ma c’è una grande percentuale di analfabetismo. Il 70-80% della popolazione era analfabeta, in campagna si raggiungeva il 98%. Sviluppo economico e sociale Questo è un secolo di espansione economica, e ci fu anche una grande crescita demografica. Diminuì la mortalità infantile ,ci fu il prolungamento della vita, l’emigrazione e il controllo delle nascite. L’uomo deve trovare un equilibrio tra popolazione e risorse. L’agricoltura era al primo posto nell’economia. C’è la coesistenza di aree ad agricoltura intensiva, dove si cerca di massimizzare la produttività della terra grazie alla concimazione, e aree ad agricoltura estensiva, dove l’aumento della produzione è ottenuto dall’aumento della superficie coltivata. MAGGIORE PRODUTTIVITA’ DELLA TERRA - il declino del commercio candese. Ci fu una rivoluzione della moda. Aumentò la domanda di tessuti indiani in cotone , che provocò il crollo della richiesta della lana. Gli inglesi possedevano in Asia 150 stazioni sotto il controllo di tre “presidi”: Bombay, Madras, Calcutta. Anche i francesi avevano partecipato alla corsa per erodere il monopolio coloniale iberico. Fondarono la loro “Compagnia commerciale”, che però subì vari colpi, soprattutto da parte di John Law. Alla compagnia fu comunque assegnato il monopolio del tabacco, che favorì un grande commercio. Alla fine della guerra dei Sette anni, la Francia dovette rinunciare all’espansione territoriale in India, e vide dissolto l’impero che aveva tirato su con fatica. Strutture del capitalismo coloniale La Compagnia commerciale privilegiata fu uno strumento di collaborazione tra pubblico e privato. La East India Company fondò la sua prosperità iniziale sulla domanda di tessuti indiani. Il loro articolo di esportazione più importante fu l’argento grezzo o coniato, e costituiva circa il 90% delle esportazioni inglesi. Primo articolo di importazione dall’Oriente in Europa fu il pepe. Delle spezie più raffinate gli olandesi esercitarono un forte monopolio. Infine, ci fu la domanda dei tessuti in cotone indiano. Nacquero due nuovi prodotti: il tè e il caffè. A Londra fu aperto il primo caffè e in Francia nacquero i primi eleganti caffè parigini. Poi fu la volta del tè cinese, trasportato dall’India all’Inghilterra. DOMINIO COME STRUMENTO Inizialmente il dominio era stato un mezzo utilizzato per l’espansione e lo sfruttamento delle risorse; poi il controllo commerciale fu strumento per il fine del dominio politico. L’India costituì il modello di un nuovo dominio coloniale. Motivazioni: 1) rivalità tra Francia e Inghilterra per l’espansione in Asia 2) disintegrazione dell’impero moghul, unica esperienza di politica unitaria in territorio indiano 3) divisione del mercato, che richiedeva più controllo dei territori dell’Oriente l’Impero indiano, a metà Settecento, si indebolì enormemente. I fattori furono vari: - rivalità tra i partiti di corte - frammentazione e totale autonomia di regioni e province - l’intromissione degli europei nei conflitti politici dell’India Il Bengala era diventata l’area più importante dell’India. Esplose però, poco dopo, il conflitto tra Bengala e Inghilterra, e la prima fu sconfitta definitivamente nella battaglia di Buxar. Furono quindi poste le basi per la dominazione inglese diretta in India. Per l’India ci fu la fine del regno di Delhi e l’estensione della Confederazione dei Maratti, lo smantellamento delle istituzioni ad opera degli inglesi. In India, durante gli anni di dominio inglese, cambiarono anche le forme dello sfruttamento economico: le manifatture tessili furono disincentivate, perché i prodotti in cotone indiano entrarono in conflitto con quelli inglesi. CINA E GIAPPONE Cina I primi imperatori della dinastia dei Qing dominarono una grande realtà imperiale. In mezzo secolo, raddoppiarono l’estensione sul territorio nel continente asiatico. La Cina conobbe un periodo di intensa prosperità, la sua popolazione raddoppiò, vennero valorizzati i suoli, introdotte nuove colture, incrementato il commercio con l’Occidente. La sua massima espansione si ebbe nel momento stesso della crisi dell’impero moghul in India. Aveva confini sicuri, potenza militare, autosufficienza economica e bilancia commerciale favorevole a lei. Fragilità: Il grande incremento demografico portò squilibrio, i clan e le famiglie iniziarono a mettere in crisi l’autorità imperiale, la vicinanza di due potenze come Russia e Giappone sarebbe stata una grande minaccia per la Cina. Anche l’aumento della potenza marittima degli altri paesi sarebbe stato un motivo di crisi. Giappone Con l’impero tokugawa ci fu uno sviluppo economico, la popolazione triplicò, ci furono lavori di sistemazione idraulica. Al vertice dell’amministrazione statale c’era lo shogun. I guerrieri samurai frequentavano scuole specializzate per ottenere competenze tecnico-amministrative. Ci furono pero carestie, rivolte contadine, e si giunse poi alla crisi del sistema. CONTINENTE AFRICANO L’attività più fiorente esercitata in questo luogo fu la tratta degli schiavi, scambiati con oggetti di poco valore. CAPITOLO 12 RIVOLUZIONE INDUSTRIALE L’epicentro di questa rivoluzione fu l’Inghilterra, e l’origine fu la trasformazione della vecchia manifattura del cotone in sistema di fabbrica. Le innovazioni tecnologiche diedero un grande contributo, le macchine furono sostituite al lavoro manuale, le fonti artificiali di energia a quelle animali, furono utilizzate nuove materie prime. Questa rivoluzione portò ad un aumento della produttività e del reddito individuale, migliorò le condizioni di vita. Ma tutto ciò ebbe dei costi: - lo sfruttamento coloniale da parte delle grandi potenze economiche - assenze di regole e tutela per i lavoratori - sfruttamento del lavoro di donne e bambini - divario tra Paesi più ricchi e Paesi meno ricchi Com’era l’Europa prima della Rivoluzione? Era prevalentemente agraria, il trasferimento delle entrate dai coltivatori ai proprietari più potenti avvenne per mezzo di servizi, pagamenti in natura o in denaro. - L’Olanda fu importante in questo panorama, perché avvenne la rivoluzione agricola olandese, che fu favorita anche dall’abolizione degli obblighi feudali. Si trovò anche inserita in un’economia di scambio. - In Francia, le condizioni del terreno e il suo sfruttamento variavano molto. - Ma molto meno preparata allo sviluppo industriale fu l’Europa mediterranea: mancanza di iniziativa dei ceti urbani. - La Germania era divisa in due: da una parte, l’arretratezza industriale, dall’altra altre trasformazioni industriali. - L’Inghilterra vide le più importanti trasformazioni agricole: sistemi di rotazione delle colture, introduzione delle macchine, investimento di capitali nella terra per migliorarne la produttività Forme precedenti alla rivoluzione industriale: - Manifattura rurale a domicilio: uno o più imprenditori acquistavano materie prime e strumenti da lavoro, vendevano il prodotto finito e controllavano il processo produttivo, tutto al domicilio del lavoratore. Si sceglieva questa opzione anche per il basso costo della vita in campagna e dal poter utilizzare il lavoro di donne e bambini. - Ci fu poi la manifattura centralizzata: si intende un’azienda di grandi dimensioni ad alta intensità di capitale e con molti addetti (ex. Industrie minerarie, metallurgiche, i cantieri navali). - Infine, ci furono le industrie tradizionali controllate dall’artigiano urbano e dalle corporazioni: la loro esistenza fu minacciata dall’assolutismo Perché la rivoluzione industriale toccò per prima l’Inghilterra? Qui c’era grande disponibilità di materie prime, libertà di iniziativa, diffusione del pensiero scientifico, ricerca, mentalità molto sperimentali, tutto favorito dal sostegno politico dello Stato. Il potere d’acquisto e il tenore di vita degli inglesi era molto alto: si mangiava meglio, si spendeva la parte minore del reddito per il cibo. Quella inglese era una società aperta , ci fu un grande processo di urbanizzazione. - Integrazione fra agricoltura e industria - Sostegno dello Stato - Concentrazione di manodopera specializzata soprattutto in alcune regioni - Disponibilità di capitali Organizzazione di una manifattura tessile: quattro fasi. 1) Preparazione 2) Filatura 3) Tessitura 4) Finitura. Il settore più importante fu quello del cotone. Il cotone si prestava meglio della lana alla meccanizzazione. La sua disponibilità era in continuo aumento grazie alle piantagioni lavorate dagli schiavi. Il mercato del cotone era più elastico di quello della lana: nacquero nuovi tipi di macchinari per la filatura, insieme a numerose altre invenzioni ( il telaio meccanico di Cartwright). Ma vi erano anche guasti, rotture, imperfezioni delle macchine. Giunse poi la macchina a vapore e lo sfruttamento del carbon fossile al posto del carbone di legno. Con la macchina a vapore di Watt vi era un notevole risparmio di energie, possibilità di applicazioni in tutti i campi dell'economia, forniva energia costante, era alimentata a carbon fossile, e gli uomini e le bestie erano di certo più costosi. Altre innovazioni furono i nuovi sistemi di fusione del ferro e di trasformazione della ghisa, mentre nell'industria mineraria furono introdotti i carrelli sui binari. La tecnologia chimica migliorò (venne utilizzato molto l'acido solforico, e ci fu tanta ricerca scientifica). Le fabbriche La rivoluzione Industriale significò la separazione fra i proprietari dei mezzi di produzione e i produttori diretti. La concentrazione dei lavoratori avvenne nel luogo della fabbrica. Vari insediamenti industriali: Nelle 13 colonie americane, nel 1776, viveva circa mezzo milione di neri. La schiavitù fu vincolata in modo definitivo alla terra per la manodopera. I livelli di profitto raggiunti grazie al lavoro degli schiavi nelle piantagioni del Sud non furono inferiori a quelli realizzati in altre attività economiche. La schiavitù e lavoro servile nero facevano parte dell'economia, ma anche dello stile di vita sociale e civile degli Stati americani. Nella stesura della Costituzione non appaiono mai le parole “schiavo” e “schiavitù”. Tuttavia, la Rivoluzione assestò alcuni colpi alla schiavitù. Gli inglesi offrirono molte occasioni di libertà ai neri, se si fossero arruolati nelle loro file, e loro fuggirono in massa dalle piantagioni. La nuova cultura dei Lumi spinse verso l'abolizione della schiavitù al Nord, ma non al Sud. CAPITOLO 14 Significati e interpretazioni della Rivoluzione francese: 1) La rivoluzione significò il crollo della monarchia per diritto divino. 2) La fine dell'antico regime si vide con l'abolizione della feudalità e la Dichiarazione dei Diritti dell'uomo e del cittadino. 3) La sovranità divenne espressione della volontà popolare e non di un’investitura divina. 4) La Rivoluzione fece emergere i nuovi principi della rappresentanza politica. 5) Nacquero nuovi valori come la libertà, l'eguaglianza e la fratellanza tra gli uomini. 6) Acquistarono rilievo il talento e il merito individuale. CAPITOLO 15 La Francia fu attraversata da cambiamenti e trasformazioni: la popolazione aumentò e arrivò a 27 milioni di abitanti; ci furono mutamenti nell’agricoltura (meno di un terzo dei terreni apparteneva ai due ordini privilegiati, nobiltà e clero). Il resto lo possedevano i contadini. La mortalità si ridusse grazie al miglioramento dell’alimentazione. La Francia conosce il processo di capitalizzazione della rendita fondiaria, e la struttura feudale è molto resistente. Le infrastrutture furono modernizzate, e alcuni settori registrarono una crescita anche superiore rispetto a quelli inglesi. La Francia però arrivò più tardi alla Rivoluzione industriale rispetto all’Inghilterra, per il suo carattere prevalentemente artigianale, la mancanza di integrazione fra agricoltura e industria, i metodi di produzione arcaici dell’industria, la limitazione della domanda interna. Il mondo della nobiltà costituiva poco più dell’1% della popolazione, con circa 4000 famiglie. Era una casta sempre più chiusa. Lo 0,5% della popolazione apparteneva al clero. Infine, c’era il Terzo Stato, composto da uomini d’affari, banchieri, avvocati, notai, medici. Alla Rivoluzione si giunse per vari fattori: - Tensioni interne, insoddisfazione da parte di nobiltà e clero; - Malcontento dei ceti popolari e dei contadini, colpiti dall’aumento dei prezzi; - L’influenza delle idee illuministiche; - L’arretratezza del sistema politico; - Crisi politica e finanziaria della monarchia (durante il regno di Luigi XV, il regno conobbe un periodo di pace grazie al cardinale Fleury, ma precipitò in crisi quando, alla sua morte, Luigi XV decise di portare avanti il Paese da solo). Il successore, Luigi XVI, affidò a Turgot un piano di riforma, che prevedeva libera circolazione delle merci, l’abolizione delle corporazioni, il ridimensionamento dei diritti feudali nelle campagne. Il banchiere Necker, per cercare di porre rimedio all’impoverimento della Francia, dovuto sia al lusso di Versailles sia alle spese per la guerra di indipendenza americana, rese pubblico il bilancio dello Stato, inimicandosi soprattutto clero e nobiltà. Venne poi chiamato Charles de Calonne, che propose misure per l’assestamento del bilancio statale. Le spese della Francia erano sempre maggiori rispetto alle entrate, e vi era anche una grande carestia per via del cattivo raccolto. Il vino era in crisi; il settore tessile aveva concorrenza da quello inglese; la disoccupazione cresceva. Problema della votazione: si sancì che i tre ordini dovettero riunirsi e votare separatamente, in modo che clero e nobiltà fossero comunque favoriti. Ma Necker, con la convocazione degli Stati Generali, voleva annullare questi privilegi e dare più voce al Terzo Stato: perciò, acconsentì a raddoppiare il numero di votanti del Terzo Stato, e il voto fu per testa. Nobiltà e Terzo Stato, per quanto a questo punto fossero ancor di più in conflitto tra loro, volevano cose simili: 1) Devozione alla monarchia ma eliminazione del potere assoluto del re 2) Fine del dispotismo 3) Affermazione della libertà di stampa 4) Tolleranza religiosa Il 5 maggio 1789 gli Stati Generali si riunirono a Versailles: metà rappresentanti facevano parte del Terzo Stato, l’altra metà era divisa tra clero e nobiltà, anche se tra loro non erano compatti. Si decise di fare un’assemblea unica, e nobiltà e clero acconsentirono, ma ciò non accadde, perché il re fece chiudere la sala dove si sarebbe dovuta svolgere l’assemblea. Perciò si riunirono tutti in una sala adibita solitamente al gioco della pallacorda, e il 20 giugno 1789 avvenne il famoso “giuramento della pallacorda”. Sotto la pressione del movimento contadino e dell’assalto alla Bastiglia, l’Assemblea nazionale decise l’abolizione dei privilegi feudali. Pochi giorni dopo proclamò i 17 articoli della Dichiarazione dei diritti dell’uomo e del cittadino. 1) Gli uomini nascono e rimangono liberi 2) Lo Stato assicura al cittadino l’esercizio dei suoi diritti 3) Il principio di ogni sovranità risiede nella nazione 4) Se lo Stato viene meno ai suoi doveri, i cittadini hanno il diritto di resistere all’oppressione L’assemblea Nazionale si spostò a Parigi. I beni della Chiesa divennero proprietà della nazione. Fu attuata una riforma agraria con la soppressione di tutti i privilegi del feudalesimo. Ci fu una riforma giudiziaria. Venne approvata la Costituzione civile del clero. Cardini della Costituzione dell’89: - La conferma degli articoli riguardanti la libertà del cittadino - Il potere legislativo concentrato in un’Assemblea legislativa - Il potere esecutivo spettava al sovrano - Il potere giudiziario spettava a giudici eletti dal popolo - L’istruzione primaria era gratuita Una notte, Luigi XVI scappò, e la sua fuga portò alla formazione di due schieramenti: schieramenti di destra e di sinistra. Del primo faceva parte il marchese La Fayette e il conte di Mirabeau. Al secondo, vediamo Robespierre. Fu creata la società degli amici della Costituzione, detti giacobini. Piano piano questa società iniziò a contare più di 1000 membri. Il più radicale di questi club fu detto dei cordiglieri. I leader dei cordiglieri erano Jean-Paul Marat e Georges Danton. Oltre ai cordiglieri, si crearono anche i foglianti. ASSEMBLEA LEGISLATIVA L'assemblea legislativa si riunì il 1 ottobre 1791. Si formò una nuova sinistra nell'assemblea legislativa. Il gruppo era chiamato dei girondini perché i suoi primi membri provenivano dalla Gironda. Questo gruppo era favorevole al consolidamento della democrazia politica e alla guerra a sorpresa contro l'Austria, per sconfiggere i nemici della rivoluzione. La Fayette e i suoi partigiani contavano di assumere il comando dell'esercito; alla guerra si opponeva invece la sinistra giacobina di Robespierre, che temeva l'alleanza con i monarchici. Robespierre sosteneva che prima di combattere bisognava mettere sotto sorveglianza il re. Luigi XVI dichiarò guerra all'Austria. Inizialmente la campagna militare fu un disastro per i francesi. Così il 10 agosto 1792 il popolo parigino assalì il palazzo della Tuileries, uccise le guardie, e costrinse Luigi XIV a mettersi sotto la protezione dell'Assemblea legislativa. La nuova assemblea, la Convenzione, proclamò il 21 settembre la repubblica e subito dopo enunciò il principio “la Repubblica francese è una e indivisibile.” La sua composizione era mutata rispetto all'Assemblea legislativa: la destra adesso era occupata dai girondini, la sinistra dei deputati della montagna, così chiamati perché occupavano i posti più alti. Il primo atto dello scontro fu il processo al re. La maggioranza della Convenzione decise di processarlo davanti ai deputati. La condanna a morte di Luigi XIV fu approvata con un lievissimo margine e fu condannato alla ghigliottina. L'Europa diede vita alla prima coalizione antifrancese. Un altro periodo fu caratterizzato dalla crisi finanziaria, perché il valore della moneta era crollato. Venne scatenata una guerra civile. Da un lato c'erano i girondini, dall'altro in montagnardi. La Montagna ebbe il sopravvento. La Costituzione del 1793 rappresenta una novità di grande rilievo: l'elezione a suffragio universale maschile con il sistema uninominale dell'Assemblea legislativa. Il “TERRORE” La Costituzione svolse tre passi fondamentali. 1) Il primo fu il rimpasto del comitato di salute pubblica; 2) Il secondo passo fu il controllo del comitato su tutta la società. 3) Il terzo passo fu l'organizzazione di una giustizia rivoluzionaria. Questi furono i fondamenti di un regime di dittatura definito come “terrore” e posto “all'ordine del giorno” il 5 settembre. Questo prevedeva l'accentramento del potere nel comitato di salute pubblica, lo smantellamento di tutti i club, il controllo rigido dell'economia e della politica. Con la legge del 10 giugno 1794 la violenza diventa sistema di governo, e questo era il Grande Terrore: - veniva soppresso ogni diritto di difesa. - atti d'accusa collettivi mandarono alla ghigliottina migliaia di persone Alla fine la ghigliottina pose fine alla dittatura di Robespierre. TERMIDORO Italia napoleonica Nel 1805, la Repubblica italiana fu trasformata in Regno d'Italia. Napoleone si fece incoronare re. L'organizzazione dello Stato e della società nel Regno d'Italia era composta da: - il Consiglio di Stato, che aveva il compito di elaborare i progetti di legge. - Dal Senato, costituito dai rappresentanti della famiglia reale. - Dalla struttura dei ministeri, con una divisione in direzioni e sezioni. L'insieme dei codici francesi introdotti nel Regno d'Italia, rappresentò il nuovo quadro normativo a cui attenersi. Il sistema giudiziario subì una scossa, la figura del giudice di pace venne posta alla base di una struttura a piramide. Aveva competenze civili, penali e commerciali di rilevanza marginale. Questa competenza spettava al Tribunale di prima istanza. Infine, c'erano le Corti d'appello e Corte di Cassazione. Sul terreno finanziario, l'imposta fondiaria fu adeguata. Tutta l'Italia, tranne la Sicilia e la Sardegna, era napoleonica. Ma Napoleone non voleva unificazione nazionale della penisola. Il rapporto tra possedimenti italiani e impero fu caratterizzato da un vincolo di dipendenza; l'imperatore fu intollerante verso qualunque tentativo di autonomia. Dopo l'occupazione del Regno di Napoli, Giuseppe Bonaparte fu nominato re da Napoleone. Campagna di Russia L'Impero germanico fu radicalmente riorganizzato, si era costituita la Confederazione del Reno, formata da 16 Stati sotto la protezione dell'imperatore francese. Dopo la sconfitta della Russia, la Germania si era arricchita di nuove formazioni politiche, come il Regno di Sassonia e di Vestfalia. Francesco II d'Asburgo- Lorena, aveva dichiarato la fine del Sacro Romano Impero. Solo la monarchia austriaca e la Prussia erano indipendenti. La Prussia visse il disastro di Iena e le successive perdite territoriali. Ci furono però importanti riforme, come la soppressione di tutte le forme di servitù, la salvaguardia del diritto di proprietà, la ristrutturazione dell'amministrazione centrale periferica. Napoleone costituì il Granducato di Varsavia. Lo zar Alessandro I si distaccò dal blocco anti-inglese, e il suo esercito aggredì la Svezia, sottraendole la Finlandia. Questa cosa fece pensare a Napoleone che Alessandro I volesse proseguire la politica di ampliamento territoriale degli zar. L'ostilità contro Napoleone era alimentata in Russia per motivazioni soprattutto economiche. Così, dopo poco, la Russia si pose contro la Francia. I russi, consapevoli di essere meno organizzati, non vollero lo scontro diretto, ma utilizzarono la tattica della “terra bruciata”: distrussero tutto, lasciando le truppe napoleoniche senza rifornimenti. Il passaggio della Beresina si rivelò un grande calvario per via del freddo gelido. E questa fu la disastrosa campagna di Russia, dove morì circa mezzo milione di uomini. La fine dell’impero Nacque una nuova coalizione antifrancese, la sesta. La riorganizzazione di Napoleone fu esemplare: venne approntato un esercito di circa mezzo milione di uomini contro Prussiani, russi, austriaci e svedesi. Si combatté una battaglia presso Lipsia: Napoleone fu sconfitto e costretto a ritirarsi. Germania, Svizzera e Olanda si opposero al suo dominio, il generale Wellington costrinse i francesi ad abbandonare anche la Spagna, si allontanò persino il Regno di Napoli. La Francia capii quindi che era necessaria una svolta, e che bisognasse opporsi all'imperatore. Napoleone tentò la carta del patriottismo: la risposta dei più fedeli arrivò subito, e Napoleone, con un esercito di circa 80.000 unità, si scontrò con gli Stati, battendoli continuamente. Per questo le forze alleate marciarono su Parigi, che fu conquistata il 31 Marzo 1814. Il Senato si affrettò a dichiarare l'imperatore decaduto, e a Fontainebleau Napoleone trattò la sua uscita di scena senza condizioni. Luigi XVIII di Borbone salì al trono francese. Il crollo di Napoleone significò anche la fine del Regno d'Italia; gli antichi sovrani ripresero il possesso dei loro regni. Il ministro inglese Castlereagh dovette condurre una mediazione diplomatica al Congresso di Vienna tra le varie potenze vincitrici, che non sapevano come spartire i territori. Napoleone tornò indietro, sbarcando a Cannes, rendendosi conto di questi problemi: venne riconosciuto nuovamente come imperatore. Sottopose a plebiscito una Carta costituzionale : “l’Atto addizionale alle Costituzioni dell'Impero”. Ci fu una guerra contro la settima coalizione antifrancese e lo scontro decisivo avvenne a Waterloo, il 18 giugno 1815, e fu un'autentica disfatta per i francesi. Per questo Napoleone abdicò, questa volta definitivamente. CAPITOLO 17 La metafora di Prometeo Liberato e Minerva trionfante riguarda la Rivoluzione Industriale che avvenne in questo periodo. Si tratta di una metafora-endiadi, perché il primo elemento è strettamente intrecciato col secondo, e la simbiosi di entrambi chiarisce il valore, la portata molto forte del fenomeno. Prometeo si libera dalle catene dei limiti imposti dagli dei alla sua stessa forza umana, solo attraverso il trionfo del sapere aude illuministico. La liberazione del Prometeo incatenato non si sarebbe prodotta senza il trionfale concorso di Minerva, dea della Sapienza della ragione. La Rivoluzione industriale, infatti, fu questo: la sintesi fra l'uomo e la macchina, un fenomeno storico paragonabile alla rivoluzione del Neolitico. La novità della Rivoluzione industriale fu nel trinomio: macchinismo/ innovazioni del sapere e della tecnologia/ sistema di fabbrica. I dati provenienti soprattutto dall'Inghilterra, stanno a dimostrare che furono i primi decenni dell'Ottocento gli anni della svolta verso il decollo industriale, e della formazione della società borghese. Il trionfo di Minerva di certo non fu uniforme, né privo di costi. Anzi, portò a disuguaglianze interne al continente, scambi ineguali tra Europa e paesi extraeuropei, coesistenza di modi di produzione più antichi con quelli di fabbrica. CAPITOLO 18 Un fattore di continuità tra le relazioni internazionali era rappresentato dalla riaffermazione del principio di legittimità dinastica di ereditarietà delle Corone. L'avventura napoleonica era considerata solo una parentesi, una frattura, anche se si erano pagati dei prezzi molto alti. Il prestigio delle dinastie era la variabile decisiva per diversificare la forza della potenza di una formazione politica. Si è potuto parlare infatti di una via francese e di una via polacca, la prima caratterizzata dalla centralizzazione del potere, la seconda caratterizzata dall'assenza di una dinastia indigena. - La Francia registrò il suo massimo sviluppo nell'età di Luigi XIV - La Polonia, intanto, fu teatro di guerra europea per il governo del suo territorio. 1) Il secondo fattore di continuità era la considerazione degli Stati come soggetti di pari diritto. 2) Il terzo fattore di continuità era la distinzione tra Stati-nazione semplici e formazioni politiche composte da piccoli Stati, autonomi e indipendenti. 3) Il quarto fattore di continuità era il principio dell'equilibrio come garante della stabilità. C'erano però anche motivi di discontinuità: al primo posto il passaggio dall'Europa unipolare a un'Europa multipolare. Il nuovo ordine di Vienna si fondava sulla Santa Alleanza tra le potenze cristiane. La miscela fra il criterio della potenza e quello dell'equilibrio guidò le relazioni internazionali. Fu restaurato il potere effettivo dei sovrani, ma di Napoleone restarono vivi sia i criteri e le linee aspiratrici della pubblica amministrazione, sia l'ordinamento giudiziario. Il 1848 fu una vera rivoluzione europea, che però “sparò a vuoto e fece cilecca”. Questo periodo viene definito all'età della rivoluzione. L'Italia entrò nella rivoluzione dopo il 48, alla spinta verso l'unificazione della penisola. Dipende molto forte, ma la partecipazione italiana rivelò alcune difficoltà e limiti che avrebbero giocato un ruolo rilevante nella costruzione del processo unitario. CAPITOLO 19 IN EUROPA E NEL RESTO DEL MONDO Nei primi decenni dell'Ottocento c'è la convivenza di antico e moderno. C'è un'unica certezza, cioè che i tentativi di tornare indietro verso l'assolutismo e l'antico regime sono impossibili. Per cui c'è una ripartenza e un nuovo inizio. Rivoluzione europea del 48: La legittimazione della divisione dei poteri, il riconoscimento del peso guadagnato dei ceti emersi e l'allargamento della partecipazione politica attraverso il suffragio elettorale. Nella seconda metà dell'Ottocento, si rende pienamente visibile la parabola dell'Europa moderna, che è considerata “ un vivaio di storia “. La Rivoluzione industriale ha preparato la seconda. È giunta la cosiddetta “società di massa”, formata da due termini: - Il primo sta a significare una particolare evoluzione del vivere civile degli uomini. - Il secondo indica che il consumo di questi prodotti tende a livellare i gusti e comportamenti della massa. Ognuno cerca di imitare l'altro nel possesso e quindi nell'acquisto di un certo prodotto, che dovrà quindi corrispondere a caratteristiche di massa e piacere a tutti. La nazione incarna lo spirito del popolo, ma negli ultimi decenni dell'Ottocento la nazione andò associandosi all’ imperialismo. Il dominio europeo porta allo sfruttamento di risorse naturali e indifferenza nei confronti della cultura delle tradizioni, ma fu anche un periodo di scambio. - L'Inghilterra aveva costruito la sua potenza sul dominio dei mari, sul controllo del commercio e della finanza. - L'Austria-Ungheria aveva fatto parte a lungo del Sacro romano impero. Diverrà poi una potenza di primo piano. - La Russia era l'altra grande formazione imperiale. Il nuovo zar Alessandro II aveva avviato alcune riforme amministrative, come quella che portò all'abolizione della servitù della gleba. Si presentava alla fine dell'Ottocento come una società in mutamento avviata verso l'industrializzazione della modernamente o delle sue strutture economiche. - La Francia era uscita molto indebolita dalla guerra contro la Germania, ma la sua potenza economica e finanziaria si consolidò, e Parigi fu il centro culturale europeo più importante già ai tempi di Luigi XIV. - In Cina e Giappone, tra metà del ‘600 e fine del ‘700, l'impero cinese raddoppiò l'estensione del suo territorio in Asia, e contava una popolazione di 300 milioni di abitanti, riuscendo anche a rendere la bilancia commerciale sfavorevole ai Paesi europei; era anche dotato di una forza di potenza militare. Ma anche di squilibrio tra popolazione e risorse.
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