Scarica Riassunto di Biancaneve e più Appunti in PDF di Italiano solo su Docsity! BIANCANEVE RIASSUNTO C'era una volta una piccola principessa di nome Biancaneve, ella viveva nel castello con il padre e la matrigna poiché la mamma era deceduta durante il parto. La matrigna era convinta d’essere la più bella del regno e ne chiedeva conferma ad uno specchio magico ,ella sapeva che l’oggetto magico non mentiva mai, così, quando un giorno lo specchio le disse che Biancaneve era più bella di lei, la regina ordinò ad un cacciatore di andare nel bosco ed ucciderla, per poi riportare indietro polmoni e fegato come prova; il cacciatore in un primo momento ubbidì, ma una volta arrivato sul posto non ebbe il coraggio di ucciderla, e la lasciò andare, quindi uccise un cinghiale portandone polmoni e fegato alla regina ed era sicuro del fatto che una creatura l’avrebbe uccisa. Biancaneve però fortunatamente non fu attaccata da nessuno, ad un certo punto scrutò una piccola casetta, s’avvicinò e vi entrò. Vide che tutto era di dimensioni minime e che per ogni oggetto ve ne erano per sette uguali. Biancaneve era ormai sfiancata, quindi si coricò su uno dei sette lettini di quella casa. La sera i padroni di casa tornarono dal lavoro, erano sette nani i quali notarono che qualcuno era stato in casa, quindi accesero le loro candele e scoprirono che la fanciulla dormiva in uno dei loro letti, il mattino seguente la fecero restare, a costo di eseguire al posto loro le faccende domestiche e non aprire a nessuno mentre i nani erano a lavoro. Nel frattempo al palazzo la regina era pervasa dalla rabbia perché lo specchio continuava a dirle che Biancaneve era più bella di lei, quindi decise di andarla a trovare ed ucciderla. Vi andò tre volte, la prima si travestì da mendicante e cercò di finirla con un nastro, la seconda con un pettine avvelenato, stratagemma che inizialmente sembrò funzionare, ma fortunatamente Biancaneve fu salvata in tempo dai nani, la terza la regina si travestì da vecchia contadina e le fece mangiare una mela avvelenata. Al primo morso la ragazza cadde al suolo inerme e priva di vita. i nani affranti per quanto accaduto, la misero in un a bara di cristallo, la portarono in cima ad un monte dove vi rimase per tempo immemore e stranamente non imputridiva.